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Old 29-10-2005, 11:09   #581
nomeutente
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Originariamente inviato da Banus
Che infatti è venuta dopo una crisi del capitalismo. La storia difficilmente è lineare
Appunto era una fase di espansione, possibile solo dopo aver "bruciato" le forze in eccesso e che ha condotto inevitabilmente ad una nuova crisi!

Comunque non ho argomentato molto bene il problema della guerra. Visto che è centrale lo riprendo e lo sviluppo.

In momenti di crisi (che sono in ultima istanza crisi dei consumi, perché viene meno la possibilità di consumare tutto ciò che viene prodotto), si cercano di solito soluzioni anche molto sofisticate per tamponare (ad esempio la vendita a credito, che semplicemente sposta in avanti e moltiplica la crisi).

La crisi avanza e si trasforma in crisi industriale, crisi finanziaria ecc. ecc.
Destino immutabile di ogni crisi è di autoalimentarsi: le aziende chiudono, e i licenziamenti aggravano ovviamente il sottoconsumo, le previsioni di profitto si fanno nere e le bolle speculative di conseguenza esplodono, con danno degli investitori sia piccoli (quindi ulteriori crisi del consumo) sia grandi (quindi oltre alla mancata convenienza ad investire, normale in momenti appunto di crisi, si verifica uno shock finanziario che impedisce di fatto nuovi investimenti).

A questo punto come si fa, di solito, a risollevarsi da una crisi?

Interviene l'unico operatore economico che è rimasto in grado di intervenire: lo Stato.

E cosa fa lo Stato? Compra le angurie?
Qual è il capitolo di spesa più sostanzioso di uno Stato? Le penne a sfera? O la difesa?
E quali sono di norma le lobbies che sono in grado di influenzare la politica dello stato? I contadini? O le industrie pesanti?

Ovviamente se lo Stato compra le angurie deve anche mangiarle, mentre se compra le bombe deve anche sganciarle, va da sé.
Inoltre se lo stato comprasse le angurie non avrebbe molto vantaggio, mentre se compra le bombe è sempre in grado di trovare una qualche ragione di facciata per andare a bombardare un paese che fa concorrenza alle industrie interne... quindi fa un investimeno che ciascun economista definirebbe molto ragionevole.

Ecco spiegato il nesso crisi/guerra che si è sempre manifestato dal momento in cui è sorto il capitalismo, e che ogni volta si è manifestato in maniera più violenta.
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