Link alla notizia: http://www.fotografidigitali.it/news...sta_62980.html
"Ho sempre lasciato che fossere le mie immagini a parlare, ma ora capisco che la gente vuole che dica in che categoria mi ritrovo. Oggi direi che sono un narratore visuale": chiarisce così la sua posizione Steve McCurry dopo le accuse di aver utilizzato troppo Photoshop nelle sue foto. Ma promette che in futuro ne limiterà l'uso. Click sul link per visualizzare la notizia. |
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A me sta bene, ma che accompagnino ogni foto con un avviso "questa foto è significativamente differente dalla realtà", altrimenti sono dei semplici bugiardi, dato che l'aspettativa istintiva di ogni utente è che una foto rappresenti fedelmente la realtà. Steve Curry è semplicemente un mercante; e il giudizio spetterà al mercato (vale a dire all'utenza). Se ci fosse interesse e giudizio negativo nei confronti del fotoritocco [eccessivo], idealmente la richiesta del suo servizio calerà; sarebbe interessante, essendo un caso esemplare per mandare il messaggio. |
Che delusione...
io sono un fotografo amatoriale e già mi "scoccia" lavorare in una foto su bilanciamenti e contrasti perchè secondo me il bello è catturare l'istante esattamente com'è.
Usare photoshop per modificare i dettagli di una foto spostando o eliminando soggetti per me è abberrante. Ma la delusione più grossa da fan di McCurry è che (cito testualmente dall'articolo) "...il ritocco che uno dei collaboratori di Steve McCurry aveva operato su una foto..." Ritocco di un collaboratore?!? ma stiamo scherzando!?!? che delusione... |
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John Hilliard, Cause of Death (1974) Quote:
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...comunque l'aspetto positivo del ritardo cronico degli articoli di hwu è che permette di non far finire nel dimenticatoio le vecchie notizie come questa :cool: |
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sei uno di "quei fotografi", giusto? |
Ma a questo punto, la differenza tra una foto ed un "disegno" realizzato al PC quale sarebbe? Io sinceramente mi aspetto che una foto mostri il palo della luce "esattamente" dove si trova :mbe:
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E' un punto di vista logicamente, non pretendo sia verità assoluta.. ma ti spiego il perchè di questo pensiero: Quando faccio una foto lo faccio per un fine.. e ovviamente questo fine determina in modo radicale quali siano le variabili in gioco nel fare la foto. Se, poniamo caso, sto facendo delle foto della scena di un incidente per quaetioni di indagine o simile è chiaro che il criterio principe sarà la assoluta chiarezza oggettiva della foto, con inquadradtura rigida e ovviamente senza alcun tipo di modifica o ritocco, perchè il suo scopo è appunto quello di DOCUMENTARE. Ma se cambiamo il contesto e voglio fare una foto che "racconta" un posto o una situazione, anche idealizzandola o comunque col fine di trasmettere una emozione.. allora il fine della foto non è più quella di documentare ma è quella di trasmettere allo spettatore quella tale emozione. Quindi perchè non devo togliere "il difetto" se ostacola il mio intento di raccontare qualcosa attraverso quella foto? Provocazione (ma neanche troppo): faccio la foto e non va bene se tolgo il segnale stradale con photoshop.. ma se per assurdo vado a segare via il segnale stradale e opi faccio la foto allora va bene? :) Estendendo il discorso: se "preparo" una foto organizzando luci, soggetti, inquadrature, trucco e via dicendo... non equivale forse a "photoshoppare" la realtà per renderla come vogliamo? |
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ho parlato di imparare proprio perchè i gusti ( che sono giustamente liberi ) sono soggetti alla conoscenza della materia: se non sai come e perchè si fa una cosa non puoi essere in grado di giudicarla la foto che ho linkato ne è un chiarissimo esempio, la "gente comune" deve capire che la realtà è, nel migliore dei casi, una percezione soggettiva ( a sua volta di una percezione soggettiva di un'altra persona ) di una piccola parte del nostro mondo racchiusa in un piccolo momento nel tempo...anche una foto assolutamente "reale" non racconta sempre la verità, bisogna capirlo e farsene una ragione e poi dirlo anche agli altri altro esempio banalissimo: quante persone ci sono che non si rendono conto che i jpg che escono dalle loro fotocamere sono in ogni caso dei raw modificati?? dobbiamo lasciar loro continuare a parlare di come le foto "originali" siano migliori o magari perdiamo un po' del nostro tempo ad insegnar loro come stiano le cose in realtà?? poi, sia chiaro, a chi produce, fa comodo avere un'utenza ignorante, è più facile e profittevole dar loro in pasto materiale scadente ( magari prodoto da loro stessi ) ---edit--- Quote:
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gridiamo allo scandalo se le foto delle modelle sono ritoccate, e giusto lamentarsi anche di questi lavori.
per rispondere a questa "notizia flash...con una fotocamera NON puoi catturare l'istante esattamente com'è, lavorare suelle impostazioni base della foto è esattamente quello che devi ( e puoi ) fare per avvicinarti alla realtà, che poi ovviamente è solo la percezione della tua realtà" è vero che la fotocamera non cattura proprio la realta. pero' quando guardi una foto digitale ci sono innumerevoli fattori che non ti daranno mai la realtà al 100% poi dovresti correggerla immediatamente dopo lo scatto per confrontarla con l'ambiente che ti circonda. se la ritocchi una settimana dopo lo fai solo per avvicinarla ai tuoi gusti e non certo alla realtà. un po' come ascoltare un CD e modificare il suono con un equalizzatore. Ma anche se lo sentissi "puro" non è detto che il tuo impianto te lo restituisca nel modo corretto. |
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hai per caso fotoritoccato il mio post? ah, ma non c'è alcun problema. :D |
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se la foto invece mostra tre bambini che fanno la carità e dall'immagine è stato tolto un sacchetto dall'immondizia NON c'è nessuna menzogna nel messaggio/informazione |
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"non è affar tuo dettare cosa piaccia all'utenza e cosa no" non implica in nessun modo che l'utenza sia o un pubblico erudito o un branco di ignoranti. Quote:
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Alla fine la colpa è del suo collaboratore (licenziato!!). E lui GRANDE fotografo non ricontrolla il lavoro prima di spedirlo alle gallerie di tutto il mondo?
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Hai presente i fotografi natualistici che stanno giorni in un posto per poter scattare la foto "giusta". io la penso cosi'. non è che poi per due foto ritoccate il signor McCurry possa definirsi un ciarlatano. Rimarrà comunque un grandissimo professionista. PS. in certe foto mancano proprio persone intere...diciamo che non è proprio insignificante. |
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Forse - ma forse - se sai come si fa puoi apprezzarla meglio, ma senz'altro non è un requisito fondamentale; anche perché poi è fin troppo facile portarla all'estremo, e dire che se non ti piace qualcosa è semplicemente perché "un zai" (come direbbero i parenti di mia moglie). :) |
Secondo me il fotografo é come lo scrittore: se mi aspetto che il giornalista riporti fedelmente la realtá che vede (*), lo stesso me lo aspetto dalle fotografie che assolvono allo stesso scopo.
Se é la bellezza che cerchi, pubblica su una rivista di arte. Se pubblichi su una testata giornalistica non ritocchi le immagini (se non le qualitá classiche come esposizione etc). Questo significa non accettare neanche le modifiche piú banali: primo perché il pubblico deve potersi fidare, e non domandarsi ogni volta quanto la fotografia sia fedele. Secondo perché se si accettano eccezioni, queste sempre saranno sottoposte a giudizi personali: una volta é l'omino spostato, la volta dopo l'arma messa in mano a tutti i bambini invece che ad alcuni 'per rendere la scena piú drammatica'. *Ovviamente nessuno si aspetta che giornalista e fotografo siano perfettamente e totalmente oggettivi. Entrambi condividono la possibilitá di scegliere cosa descrivere e come farlo, all'interno delle possibilitá offerte dal linguaggio scelto. Ma tutto questo é compreso all'interno della lettura critica che sempre l'utente deve fare di cui fruisce. Credo che sarebbe peró ideologicamente sbagliato (e un tradimento della missione stessa) se si chiedesse al pubblico anche di contemplare possibili 'bugie', sia visive (fotografo) che verbali (scrittore). Quindi, in base alla categoria, alla testata e agli intenti impliciti od espliciti, certe manomissioni dovranno essere ammesse o meno. Credo che in parte potrebbe essere la testata a fare questa scelta (come avviene, da quanto ho capito, per il NG). |
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il fatto di essere poi in grado di mettere in pratica quella conoscenza non è al momento rilevante per questo particolare discorso, come il vecchio adagio "non so perchè non mi piace / non mi piace perchè non so", li si tratta ancora una volta di essere consapevoli dei propri limiti e conoscenze |
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Perchè se da una parte è vero che se un film è bello lo capisce anche uno che fa il salumiere dall'altra è altrettanto vero che determinate cose le apprezzi solo avendo una certa conoscenza in materia.. sono entrambe posizioni corrette secondo me. |
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