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No, aumenta con l'uso. Il mio è a 448 con 36663 GB scritti.
Indica il numero medio di cicli di scrittura effettuati sulle celle di memoria NAND dell'SSD. |
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Solo per fare presente che la velocità in lettura sequenziale di un SSD NVMe PCIe 4.0 viene pienamente sfruttata durante il calcolo del checksum dei file per la procedura di "deduplicazione" degli stessi mediante apposita utility (da Linux):
La penultima colonna di dati, a proposito (aqu-sz), è la queue depth misurata durante tale operazione. |
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La queue depth non credo sia stabilita direttamente dal programma, ma usa diversi thread di I/O. Se ne imposto esplicitamente solo 1, la queue depth in media è circa 2 con punte di 4-5.
http://markfasheh.github.io/duperemo...remove.html#10 Quote:
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Con "questo" intendevo il citare questo test in generale; l'alta queue depth è secondaria ma comunque attinente al contesto (od opinione comune) secondo il quale alcune caratteristiche degli SSD non sarebbero di fatto mai sfruttate lato utente.
Per chiarire cosa stavo facendo, la deduplicazione è una procedura che permette di risparmiare spazio attribuendo a file identici gli stessi dati memorizzati. In certi ambiti come ad esempio i giochi di Steam installati su Linux, sono possibili risparmi notevoli dato che in media 300 MB di liberie vengono ripetute per ogni installazione. |
Notebook HP con SSD M2 liteon L8H-256G-Hp di quasi 4 anni fa.
Appena formattato e ripulito, che ne dite, reggerà ancora? 24880GB scritti e 31196GB letti con 8252 ore e 1683 accensioni Inviato dal mio KB2000 utilizzando Tapatalk |
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Concordo, è tutto a posto. |
Persistenza dati su SSD
Post informativo, forse a molti non interesserà e a qualcuno sì :)
Ho appena collegato al computer uno SSD Samsung 860 EVO da 500 GB che non veniva connesso ad alcun dispositivo da un anno esatto. Cioè un anno fa lo avevo scollegato e riposto in un cassetto dove è sempre stato, immobile, fino a poco fa. Qual è la "notizia"? Il fatto che sembra non sia sparito alcun file e tutto vada bene come dovrebbe. C'era dentro una installazione di Linux, che oggi ha fatto regolarmente il boot come fosse stata spenta pochi minuti prima, da quello che vedo nella home ci sono tutti i file che ricordavo esserci e funzionano regolarmente. Fatto un controllo del filesystem, risulta "non danneggiato". Insomma dopo 365 giorni senza alimentazione e senza collegamenti di qualsiasi tipo è tutto a posto :) Scongiurato qualche timore sulla persistenza dei dati almeno ad un anno, ne ero più che sicuro ma adesso ne ho la certezza. Mi sarebbe piaciuto poter proseguire ancora almeno un altro anno, secondo me non ci sono problemi neanche dopo due o tre anni, ma accidenti, tenere fermo uno SSD che funziona benone è ...troppo sacrificio :) |
La ritenzione dati (in condizioni standard con unità di fascia consumer) di un anno è ad SSD con celle di memoria esauste / usurate al 100%. Se l'SSD è nuovo o poco usurato, è maggiore; spesso è considerata >10 anni con memorie NAND vergini.
EDIT: anche se i valori numerici non sono necessariamente 100% validi per tutti i tipi di memorie, ecco una fonte. L'andamento del grafico di ritenzione vs cicli di scrittura è più generale: https://sbebbb0f7ab6c96f4.jimcontent...ity%20Note.pdf |
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Gli SSD attuali sono dotati tutti quanti di controller con un LDPC da almeno 2KB e le MLC non sono più in produzione, un grafico del genere neanche lo terrei conto (poi, a dirla tutta, un SSD con controller LDPC + nuove NAND TLC è più affidabile di uno con MLC planari...). |
Da specifiche JEDEC, le memorie NAND di fascia consumer, qualunque sia la tipologia, devono comunque garantire un anno di ritenzione al 100% di usura nominale. Dato che le caratteristiche delle memorie degradano con l'usura, il concetto di fondo non cambia: il tempo di ritenzione dati di un SSD vergine è certamente (molto) più lungo di uno usurato.
In altre parole, il tempo di ritenzione di un anno è a SSD considerato "nominalmente usurato" (che poi lo si possa continuare ad utilizzare è un altro discorso). Questo è quanto intendevo con il precedente messaggio. |
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Il mio post era un modo per stigmatizzare proprio quelle informazioni evidentemente esagerate sulla scarsa ritenzione dati degli SSD, apparse anche qui più volte in questi anni. Mi riferisco anche a quelli che usano ogni due-tre mesi e consigliano appassionatamente un programma di refresh che in realtà è stato studiato per gli Hard Disk... :D |
A patto che l'SSD rimanga sostanzialmente a temperatura ambiente e non messo in un forno o simili, una settimana senza alimentazione non ha rilevanza pratica sui dati se l'SSD è nuovo o poco usurato, quindi non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi.
Ma in generale, accendere il PC e basta ogni tanto potrebbe comunque non servire praticamente a nulla a parte rallentare solo brevemente (il tempo per il quale l'SSD è alimentato) il declino dei dati memorizzati. Per reinizializzare di fatto il loro tempo di ritenzione, i dati andrebbero riscritti (il cosiddetto refresh). Il "potrebbe" è perché a seconda della gestione interna del firmware dell'SSD questo "refresh" dei dati potrebbe essere effettuato automaticamente dallo stesso qualora necessario, ma non è facile stabilire con certezza se questo avvenga o meno, men che meno se avvenga semplicemente accendendo il PC per un breve periodo. EDIT: Quote:
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