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savethebest 27-06-2008 08:45

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23064175)
Fossi in te preferirei rimanere come co.co.pro.
Anche se il regime dei minimi voleva essere un semplificazione, in realtà non è che abbia cambiato chissà cosa.
Insomma avere una P.IVA è anche uno sbattimento e per 7.000/8.000 euro non ci vedo una gran convenienza.

P.S.: ma abbiamo fatto un affare sul mercatino o ti confondo con qualcun altro? :stordita:

ok, come pensavo :D... grazie
Una cosa, giusto per curiosità, quali sono spese e sbattimenti di una partita iva? (non ci sono agevolazioni\facilitazioni per giovani che non fatturano una mazza?)

Probabilmente ti ricordi di me perchè, a suo tempo, ti feci un pò di domande sul tuo kit di casse della logitech (z-680)!

Kewell 27-06-2008 14:38

L'agevolazione maggiore per le nuove attività è il cosiddetto regime delle nuove iniziative produttive (ne ho parlato nelle pagine indietro, dai un'occhiata :) )

Purtroppo te non potresti accedere a questo regime perché hai già svolto questa attività, sebbene come co.co.pro.

Quindi resta solo il regime dei contribuenti minimi.

I costi/sbattimenti sono:
- un commercialista. Il regime dei minimi vorrebbe eliminare anche la necessità del commercialista, ma dato che sei a completo digiuno, una figura di questo genere ti servirebbe comunque (almeno all'inizio). In teoria la stessa Agenzia delle Entrate dovrebbe farti un po' di "tutoraggio", ma che io sappia spesso se ne fregano... o non sanno aiutarti;
- possibilità di controllo. Anche se remota questa possibilità va considerata (al di là del fatto che uno potrebbe avere la coscienza pulitissima... in caso di controllo qualche irregolarità la trovano sempre, formale o sostanziale che sia);
- ti devi inquadrare all'INPS, quindi fai beni i tuoi conti (se ti propongono i soliti 700 euro rispondi no secco, perché l'INPS a interamente a tuo carico).

Ci sarà qualcos'altro che non ricordo, ma per ora non mi viene a mente altro :fagiano:

^[H3ad-Tr1p]^ 27-06-2008 18:29

io son stato proprio stamattina a parlare di questo e mi hanno suggerito proprio questo regime di nuove iniziative produttive

ho gia letto indietro nei 3d

ma dopo i 3 anni cosa succede?

Kewell 27-06-2008 18:31

Passi al regime ordinario o, sussistendone i presupposti, al regime dei contribuenti minimi.

savethebest 27-06-2008 19:28

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23074470)
L'agevolazione maggiore per le nuove attività è il cosiddetto regime delle nuove iniziative produttive (ne ho parlato nelle pagine indietro, dai un'occhiata :) )

Purtroppo te non potresti accedere a questo regime perché hai già svolto questa attività, sebbene come co.co.pro.

Quindi resta solo il regime dei contribuenti minimi.

I costi/sbattimenti sono:
- un commercialista. Il regime dei minimi vorrebbe eliminare anche la necessità del commercialista, ma dato che sei a completo digiuno, una figura di questo genere ti servirebbe comunque (almeno all'inizio). In teoria la stessa Agenzia delle Entrate dovrebbe farti un po' di "tutoraggio", ma che io sappia spesso se ne fregano... o non sanno aiutarti;
- possibilità di controllo. Anche se remota questa possibilità va considerata (al di là del fatto che uno potrebbe avere la coscienza pulitissima... in caso di controllo qualche irregolarità la trovano sempre, formale o sostanziale che sia);
- ti devi inquadrare all'INPS, quindi fai beni i tuoi conti (se ti propongono i soliti 700 euro rispondi no secco, perché l'INPS a interamente a tuo carico).

Ci sarà qualcos'altro che non ricordo, ma per ora non mi viene a mente altro :fagiano:

ok allora se mi vogliono come libero professionista con p. iva devo chiedere che mi paghino x+iva+inps+commercialista per andarci pari se non ho capito male :D.

In ogni caso l'argomento mi interessa, mi sarebbe sempre piaciuto studiare più economia ma avendo fatto liceo scientifco + ing biomedica non mi hanno manco insegnato la differenza tra fattura e scontrino (però sò dirvi cosa succede a un bilia ideale su un piano inclinato ideale :D :muro: )

^[H3ad-Tr1p]^ 28-06-2008 11:07

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23077878)
Passi al regime ordinario o, sussistendone i presupposti, al regime dei contribuenti minimi.

dove son stato a chiedere mi hanno detto che per esempio,quest anno,se fossero scaduti i tre anni ci sarebbe stata un altra cosa che sarebbe stata un po' come un rinnovo delle medesime condizioni,per cui non sarebbe stato nulla

invece in cosa consiste il regime dei contribuenti minimi?

mi pare che comunque con le nuove iniziative produttive puoi cominciare a far qualcosa se sei in grado di fare un certo tipo di lavoro....mi chiedo pero' dove stia il trutto....non credo che sia tutto rose e fiori come mi hanno detto

vale a dire che la mia esperienza mi insegna che quando una qualche proposta e' troppo vantaggiosa alla fine in un modo o nell altro va a finire che ti costringono a guadagnare una cifra che non guadagnerai mai ,o almeno,pagando le tasse in base a cio' che decidono loro,cioe' in base a cio' che loro decidono che tu debba guadagnare

Kewell 29-06-2008 10:56

Quote:

Originariamente inviato da savethebest (Messaggio 23078639)
ok allora se mi vogliono come libero professionista con p. iva devo chiedere che mi paghino x+iva+inps+commercialista per andarci pari se non ho capito male :D.

Più o meno sì, anche se l'IVA per te (e anche per loro) non sarebbe un costo :)

Quote:

Originariamente inviato da ^[H3ad-Tr1p]^ (Messaggio 23084026)
dove son stato a chiedere mi hanno detto che per esempio,quest anno,se fossero scaduti i tre anni ci sarebbe stata un altra cosa che sarebbe stata un po' come un rinnovo delle medesime condizioni,per cui non sarebbe stato nulla

Al termine dei tre anni, sussistendone i presupposti, si poteva passare al regime dei contribuenti minimi (anzi per l'esattezza il regime dei contribuenti minimi è il "regime naturale" per le P.IVA sotto i 30.000 euro l'anno, mentre quello ordinario, in queste condizioni, va scelto espressamente).

Quote:

invece in cosa consiste il regime dei contribuenti minimi?
1) compensi/ricavi annuali non superiori a 30.000 euro l'anno;
2) non detraggono né addebita l'IVA (e quindi non devono presentare neppure la dichiarazione IVA);
3) non sono soggetti agli studi di settore;
4) non devono tenere scritture contabili, ma si limitano solo a conservare i documenti (fatture di acquisto/vendita, contributi ecc..);
4) per restare nel regime, nel triennio precedente (se si è già titolari di P.IVA) non si devono aver fatto acquisti e/o non si devono aver pagato affitti per oltre 15.000 complessivamente (contano anche le locazioni finanziarie);
5) la tassazione è al 20%. I contributi previdenziali sono deducibili. Se si hanno spese deducibili/detraibili (es. spese mediche, interessi su mutui) sono deducibili solo da altri redditi (quindi se non si hanno altri redditi non si possono dedurre/detrarre);
6) vale il "criterio di cassa", per cui si pagano le imposte solo su quanto effettivamente pagato/incassato durante l'anno;
7) i professionisti devono comunque subire le ritenute d'acconto dai sostituti d'imposta (per farla breve dagli altri titolari di P.IVA) e quindi quasi sicuramente saranno cronicamente a credito di IRPEF;
8) in caso di uso promiscuo di beni (per lavoro e personale), si deduce il 50% del costo (IVA inclusa), al contrario del regime ordinario per il quale valgono presunzioni assolute (es. 40% per spese di acquisto ed impiego delle autovetture) oppure per le quali si devo dimostrare l'inerenza all'attività svolta in base a criteri oggettivi (non sempre facili da fornire).


Quote:

mi pare che comunque con le nuove iniziative produttive puoi cominciare a far qualcosa se sei in grado di fare un certo tipo di lavoro....mi chiedo pero' dove stia il trutto....non credo che sia tutto rose e fiori come mi hanno detto

vale a dire che la mia esperienza mi insegna che quando una qualche proposta e' troppo vantaggiosa alla fine in un modo o nell altro va a finire che ti costringono a guadagnare una cifra che non guadagnerai mai ,o almeno,pagando le tasse in base a cio' che decidono loro,cioe' in base a cio' che loro decidono che tu debba guadagnare
Non c'è nessun trucco. Le nuove iniziative produttive, però, dal secondo anno sono tenuti alla presentazione degli studi di settore, quindi potrebbe capitare di non risultare congrui alle risultanze degli studi e quindi c'è il rischio:
1) di essere controllati (aumentano le probabilità):
2) rischiare di pagare per qualcosa che non si è guadagnato.
Ad ogni modo l'aliquota del 10% è oltremodo vantaggiosa.

^[H3ad-Tr1p]^ 30-06-2008 14:37

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23095139)
Più o meno sì, anche se l'IVA per te (e anche per loro) non sarebbe un costo :)



Al termine dei tre anni, sussistendone i presupposti, si poteva passare al regime dei contribuenti minimi (anzi per l'esattezza il regime dei contribuenti minimi è il "regime naturale" per le P.IVA sotto i 30.000 euro l'anno, mentre quello ordinario, in queste condizioni, va scelto espressamente).

ma quindi a conti fatti,non in teoria ma in pratica,che differenza c'e' sostanzialmente fra il regime delle nuove iniziative produttive e il regime dei contribuenti minimi? solo il fatto che irap e imps si pagano al 20% anziche' al 10% ?

Quote:


1) compensi/ricavi annuali non superiori a 30.000 euro l'anno;
e per me andrebbe piu' che bene. e con questo si intendono gli utili? o gli incassi totali?
Quote:

2) non detraggono né addebita l'IVA (e quindi non devono presentare neppure la dichiarazione IVA);
3) non sono soggetti agli studi di settore;
4) non devono tenere scritture contabili, ma si limitano solo a conservare i documenti (fatture di acquisto/vendita, contributi ecc..);
4) per restare nel regime, nel triennio precedente (se si è già titolari di P.IVA) non si devono aver fatto acquisti e/o non si devono aver pagato affitti per oltre 15.000 complessivamente (contano anche le locazioni finanziarie);
con questo numero 4 potresti farmi un esempio di cio' che intendi?
vale a dire che non si devono aver fatto acquisti ma di che tipo? materiale che serve a me per lavorare,come ad esempio attrezzature o sono compresi anche gli acquisti per quanto riguardano pezzi di ricambio che devo acquistare per sostituirli? per quanto riguarda l affitto dei locali in cui una persona lavora,e' possibile,se questa persona lavora presso il proprio domicilio scalare l affitto?
Quote:

5) la tassazione è al 20%. I contributi previdenziali sono deducibili. Se si hanno spese deducibili/detraibili (es. spese mediche, interessi su mutui) sono deducibili solo da altri redditi (quindi se non si hanno altri redditi non si possono dedurre/detrarre);
cioe',intendi che per esempio se sei nella mia situazione,vale a dire che io aprirei la partita iva e sono gia' lavoratore dipendente,potrei detrarre le spese mediche e tutto cio' che gia' detraggo dal reddito per lavoro dipendente col modello 730? altrimenti avendo solo la p.iva non puoi?
Quote:

6) vale il "criterio di cassa", per cui si pagano le imposte solo su quanto effettivamente pagato/incassato durante l'anno;
su questo punto vorrei un altro chiarimento: per quanto effettivamente incassato/pagato cosa si intende? sempre i guadagni utili con per esempio gli incassi per i pezzi di ricambi inclusi?
Quote:

7) i professionisti devono comunque subire le ritenute d'acconto dai sostituti d'imposta (per farla breve dagli altri titolari di P.IVA) e quindi quasi sicuramente saranno cronicamente a credito di IRPEF;
qui per me e' arabo
Quote:

8) in caso di uso promiscuo di beni (per lavoro e personale), si deduce il 50% del costo (IVA inclusa),
se per esempio per lavorare mi dovessi servire dalla mia macchina personale,per andare a domicilio dei clienti,potrei scalare il 50% del carburante?
Quote:

al contrario del regime ordinario per il quale valgono presunzioni assolute (es. 40% per spese di acquisto ed impiego delle autovetture) oppure per le quali si devo dimostrare l'inerenza all'attività svolta in base a criteri oggettivi (non sempre facili da fornire).
perche' non sempre facili da fornire?



Quote:

Non c'è nessun trucco. Le nuove iniziative produttive, però, dal secondo anno sono tenuti alla presentazione degli studi di settore, quindi potrebbe capitare di non risultare congrui alle risultanze degli studi e quindi c'è il rischio:
1) di essere controllati (aumentano le probabilità):
ok,e va bene....ma se io ho tutto in regola? cioe',poi se controllano qualcosa che non va' te lo trovano sem,pre,specie se guardano il pelo nell uovo,pero' se uno e' in linea di massima in regola?
Quote:

2) rischiare di pagare per qualcosa che non si è guadagnato.
ecco appunto....questo e' uno di quei punti che tenevo a chiarire piu' di tutti....siccome non son pratico di come funziona,ho gia' sentito piu' di una persona che dicevano che gli era arrivato da pagare un mucchio di soldi ,proprio per gli studi di settore,soldi che loro effettivamente dicevano che dovevano pagare anche se non li avevano guadagnati
Quote:

Ad ogni modo l'aliquota del 10% è oltremodo vantaggiosa.
ok

comunque adesso pongo cio' che dovrei andare a fare io
dunque;io son gia' lavoratore dipendente,ed i soldi che guadagno mi bastano per vivere
come si comporterebbe il fisco nei miei confronti?

Kewell 30-06-2008 16:59

Anche se ti ho già detto come la penso in PVT, ti rispondo anche qui.

Quote:

Originariamente inviato da ^[H3ad-Tr1p]^ (Messaggio 23111561)
ma quindi a conti fatti,non in teoria ma in pratica,che differenza c'e' sostanzialmente fra il regime delle nuove iniziative produttive e il regime dei contribuenti minimi? solo il fatto che irap e imps si pagano al 20% anziche' al 10% ?

Fai un po' di confusione. L'INPS, IRPEF e l'IRAP sono cose del tutto diverse.

L'INPS sono i contributi, che si versano a parte e non rientrano né nel regime dei minimi, né in quello delle nuove inziative.
In linea teorica l'IRAP deve essere pagata da tutte le nuove iniziative produttive. In pratica sono tenute a pagarla solo le imprese (es. commercio di beni, imbianchino, muratore) e non i professionisti (es. avvocato, geometra, ecc...). A dire il vero, certi professionisti potrebbero comunque essere tenuti a versarla. La differenza sta in pronunce giurisprudenziali, perché la Legge sul punto non è chiara.
L'IRAP in nessun caso deve essere pagata dai contribuenti minimi.

Spiegare tutte queste cose via forum o "internet" è alquanto difficile, ma ci provo lo stesso:

Nuove iniziative:
1) Tassazione al 10% IRPEF. L'IRAP (3,9%) deve essere versata dalla imprese e (quasi sicuramente) non è dovuta dai professionisti. I contributi INPS o i contributi alle varie casse professionali non sono deducibili dai redditi conseguiti come nuove iniziative produttive, ma sono deducibili da altri redditi (es. affitti). Allo stesso modo non possono essere fatte vale altre deduzioni/detrazioni, quali le spese mediche o gli interessi su mutui;
2) Possono accedere al regime: tutti i soggetti che NON hanno mai esercitato, anche in forma di lavoro dipendente, una attività nello stesso settore. In fase di attribuzione della P.IVA occorre dichiarare che si presume che durante l'anno non saranno superati i 30.987,41 di compensi, in caso di redditi professionali, ed i 61.974,83 euro di ricavi, in caso di redditi di impresa;
3) Sono soggetti agli studi di settore a partire dal secondo anno di attività;
4) Come obblighi contabili devono conservare solo le fatture di acquisto e di vendita;
5) Addebitano e detraggono l'IVA. L'eventuale IVA a debito deve essere versata entro il 16 marzo di ogni anno. Sussistendone i presupposti devono presentare la dichiarazione IVA;
6) Per la determinazione delle spese "scaricabili e non" valgono le regole generale (per fare gli esempi comuni... i costi per carburanti si scaricano al 40% per quanto riguarda l'IVA ed al 40% per quanto riguarda il costo; le spese telefoniche si deducono all'80% (costo) e al 50% (IVA);
7) il regime dura SOLO tre anni. Poi si passa al regime ordinario o a quello dei minimi. E' possibile uscire anche in corso d'anno se si superano di oltre il 50% i limiti di ricavi/compensi visti sopra. Se si superano, ma entro il 50% si passa al regime ordinario dall'anno successivo;
8) per i professionisti vale il criterio di cassa (l'imponibile è costituito da incassi-pagamenti), mentre per le imprese vale il criterio di competenza (conta il periodo di riferimento... per esempio posso fatturare una cessione il 29/12/2008 e le imprese dovranno pagarci le imposte nel 2008 ANCHE se l'incasso avviene nel 2009 o addirittura se non avviene affatto). In ogni caso valgono le regole generali del TUIR (testo unico sulle imposte), e quindi ci sono dei costi da imputarsi per competenza anche ai professionisti (es. l'ammortamento di un'auto, da ripartirsi in sei anni);

Regime dei contribuenti minimi:
1) Tassazione al 20%. Il 20% è relativo all'IRPEF. Sono esenti da IRAP (attualmente al 3,9%). In contributi INPS o alle casse professionali sono deducibili. Non sono deducibili, a meno di non avere altri redditi, le detrazioni/deduzioni diverse da quelle dei contributi (es. ristrutturazioni edilizie, spese mediche, spese per palestre, ecc...);
2) Possono accedere al regime: le nuove P.IVA purché, in fase di attribuzione della P.IVA, dichiarino che presumono di non avere
ricavi/compensi più di 30.000 euro in un anno. Nell'anno X possono accedere anche le vecchie P.IVA purché nell'anno X-1 non abbiano avuto ricavi/compensi maggiori di 30.000 euro e non abbiano acquistato beni per l'esercizio dell'attività per oltre 15.000 euro nel triennio precedente. In tale computo vanno considerati anche i canoni di affitto o le rate di leasing e non vanno considerati i beni di cui è oggetto l'attività (per esempio se vendete pezzi di ricambio il costo per il loro acquisto non va considerato nei 15.000 euro; ma se comprate un'auto per spostarvi dai vostri cliente, la spesa sostenuta rientra nel massimale dei 15.000 euro).
3) Non sono soggetti agli studi di settore;
4) Come obblighi contabili devono conservare solo le fatture di acquisto e di vendita (e altri documenti, come i contributi all'INPS);
5) Non detraggono, né addebitano l'IVA;
6) Per le spese deducibili, purché inerenti l'attività, vale la regola del 50% di deducibilità (acquisto auto, spese telefoniche, carburanti);
7) Il regime dura tre anni, prorogabili di tre in tre purché si rispettino le condizioni per l'accesso come visto sopra. E' possibile uscire dal regime anche in corso d'anno se si superano i 45.000 di compensi/ricavi, oppure dall'anno successivo se i compensi ricavi sono compresi tra i 30.000 ed i 45.000 euro.
8) Vale sempre e comunque il criterio di cassa (incassi-pagamenti);



Quote:

e per me andrebbe piu' che bene. e con questo si intendono gli utili? o gli incassi totali?
I redditi ("utili").


Quote:

con questo numero 4 potresti farmi un esempio di cio' che intendi?
vale a dire che non si devono aver fatto acquisti ma di che tipo? materiale che serve a me per lavorare,come ad esempio attrezzature o sono compresi anche gli acquisti per quanto riguardano pezzi di ricambio che devo acquistare per sostituirli?
Vedi sopra.

Quote:

per quanto riguarda l affitto dei locali in cui una persona lavora,e' possibile,se questa persona lavora presso il proprio domicilio scalare l affitto?
Deduci il 50% dell'affitto purché tu possa dimostrare che, effettivamente, il 50% della tua casa è adibita a studio/laboratorio/appartamento. In genere, a meno di casi esagerati, se deduci il 50% non fanno eccezioni.

Quote:

cioe',intendi che per esempio se sei nella mia situazione,vale a dire che io aprirei la partita iva e sono gia' lavoratore dipendente,potrei detrarre le spese mediche e tutto cio' che gia' detraggo dal reddito per lavoro dipendente col modello 730? altrimenti avendo solo la p.iva non puoi?
Vedi sopra. Nel tuo caso detrarresti le spese mediche dai redditi di lavoro dipendente.

Quote:

su questo punto vorrei un altro chiarimento: per quanto effettivamente incassato/pagato cosa si intende? sempre i guadagni utili con per esempio gli incassi per i pezzi di ricambi inclusi?
I pezzi di ricambio sarebbero un costo, e quindi deducibili dal tuo reddito. Il "criterio di cassa" significa che per dedurteli devi aver effettivamente pagato il tuo fornitore (esempio fatto prima: ti arriva una fattura il 29/12/2008, ma pagata il 02/01/2009. Nel regime ordinario, se sei un'impresa (criterio di competenza) lo "scali" dai ricavi conseguiti nel 2008. Se sei un contribuente minimo lo "scali" nel 2009 (hai pagato il fornitore nel 2009 e non nel 2008).

Quote:

qui per me e' arabo
I professionisti, quando fanno fattura ad altri titolari di P.IVA, evidenziano la ritenuta (che sarebbe un acconto sull'IRPEF) che viene "trattenuta" dal cliente e versata all'Erario da questi.

Quote:

se per esempio per lavorare mi dovessi servire dalla mia macchina personale,per andare a domicilio dei clienti,potrei scalare il 50% del carburante?
Sì.

Quote:

perche' non sempre facili da fornire?
Perché dovresti fornire elementi oggettivi per dimostrare l'inerenza del costo alla tua attività (ad esempio come fai a dimostrare quante elettricità usi per la tua attività e quanta per il resto della casa?). Un criterio accettato sono i metri quadri dedicati all'attività rispetto alla superficie totale della casa (ma, come detto sopra, in genere si tollera il 50 e 50).


Quote:

ok,e va bene....ma se io ho tutto in regola? cioe',poi se controllano qualcosa che non va' te lo trovano sem,pre,specie se guardano il pelo nell uovo,pero' se uno e' in linea di massima in regola?
Sta alla "bontà" del verificatore. Se qualcosa vogliono trovare, la trovano quasi sempre.


Quote:

ecco appunto....questo e' uno di quei punti che tenevo a chiarire piu' di tutti....siccome non son pratico di come funziona,ho gia' sentito piu' di una persona che dicevano che gli era arrivato da pagare un mucchio di soldi ,proprio per gli studi di settore,soldi che loro effettivamente dicevano che dovevano pagare anche se non li avevano guadagnati
E' così. Ma sugli studi di settore ci sarebbe da parlare delle ore...

Quote:

comunque adesso pongo cio' che dovrei andare a fare io
dunque;io son gia' lavoratore dipendente,ed i soldi che guadagno mi bastano per vivere
come si comporterebbe il fisco nei miei confronti?
Ecco, questa in caso di verifica può essere una esimente agli occhi del fisco. Potresti non risultare congruo, ma potresti sostenere che la P.IVA è solo un'attività secondaria e che la vera fonte del tuo sostentamento è il lavoro dipendente.

nascimentos 15-07-2008 10:10

No comment
 
Ragazzi, il mio commercialista ha combinato un casino!
L’anno scorso ero al forfettino al 10%. Ogni tre mesi gli portavo le fatture emesse. Io le emettevo, erroneamente, con la ritenuta al 20%. Lui però non mi ha mai detto niente, evidentemente si era DIMENTICATO che ero al forfettino…vabbè, mi porto le ritenute a credito.
A gennaio mi consiglia di passare al forfettone (legge finanziaria 2008, quello al 20%). Io che non ci capivo un fico secco feci come mi disse. Evidentemente, anche in quella occasione, si era DIMENTICATO che ero col forfettino.


Non vado avanti: i fatti si commentano da soli. Dico soltanto che alla mia domanda di ieri “Perché mi hai fatto passare al forfettone?” la sua risposta è stata “L’ideale sarebbe ritornare al forfettino”.

Kewell 15-07-2008 11:57

Quote:

Originariamente inviato da nascimentos (Messaggio 23321859)
Non vado avanti: i fatti si commentano da soli. Dico soltanto che alla mia domanda di ieri “Perché mi hai fatto passare al forfettone?” la sua risposta è stata “L’ideale sarebbe ritornare al forfettino”.

Peccato non si possa :fagiano:

Quanti anni sei stato "forfettino"? Perché la massimo puoi esserlo stato per tre anni (solari). Magari il 2007 era l'ultimo.

nascimentos 15-07-2008 13:36

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23323817)
Peccato non si possa :fagiano:

Quanti anni sei stato "forfettino"? Perché la massimo puoi esserlo stato per tre anni (solari). Magari il 2007 era l'ultimo.

No, ho aperto la PI nel febbraio 2007 quindi ho fatto 11 mesi di forfettino.

Ti rendi conto, quindi, del danno economico che mi ha arrecato? Ora non posso più tornare indietro! O si? Cosa mi consigli di fare?

Kewell 15-07-2008 13:45

Purtroppo, se hai già emesso fatture nel nuovo regime, non puoi più tornare indietro.
Ad inizio anno l'Agenzia delle Entrate ha diffuso una circolare che trattava un caso opposto al tuo: contribuenti che avevano già emesso fatture con IVA (regime ordinario), ma che poi volevano entrare nel nuovo regime, ma non mi pare che trattasse il caso opposto. Se ho tempo do un'occhiata a questa circolare e vedo di farti sapere :)

Il danno, in effetti, potrebbe essere di un certo rilievo (a meno di casi limiti, il forfettino è molto più conveniente).

nascimentos 15-07-2008 13:55

Ok grazie.
Come mi dovrei comportare con lui? Posso fargli causa?

Kewell 15-07-2008 14:01

Non sono avvocato, ma direi che come spesso succede in questi casi forse il gioco non varrebbe la candela (spese per l'avvocato, tempi della giustizia lunghissimi, difficoltà di fornire le prove ecc...).
Senti qualche avvocato :)

nascimentos 15-07-2008 14:12

Dovrei sentire un avvocato-commercialista

Comunque grazie

nascimentos 15-07-2008 15:35

Scusami Kewell,
ho fatto due conticini e ho visto che rispetto al forfettone mi conviene anche l'ordinario! Questo perchè ho una marea di costi (> del 50% del fatturato).
Sai se posso passare all'ordinario nel corso di quest'anno o devo per forza aspettare il prossimo anno?

P.S. Rispetto all'ordinario mi conviene comunque il forfettino

syfer82 15-07-2008 15:58

per il costo carburante devo farmi fare la ricevuta al distributore?

nascimentos 15-07-2008 16:09

Quote:

Originariamente inviato da syfer82 (Messaggio 23328138)
per il costo carburante devo farmi fare la ricevuta al distributore?

Vai in una cartoleria e compra il libretto carburante. Alla Buffetti lo trovi tranquillamente.
Poi su questo, di volta in volta che vai al distributore a mettere la benzina, ti fai mettere i timbri ;)

Kewell 15-07-2008 17:38

Quote:

Originariamente inviato da nascimentos (Messaggio 23327715)
Scusami Kewell,
ho fatto due conticini e ho visto che rispetto al forfettone mi conviene anche l'ordinario! Questo perchè ho una marea di costi (> del 50% del fatturato).
Sai se posso passare all'ordinario nel corso di quest'anno o devo per forza aspettare il prossimo anno?

P.S. Rispetto all'ordinario mi conviene comunque il forfettino

L'opzione per il forfettone dura tre anni... quindi a meno che tu non superi i 30.000 euro di ricavi/compensi non puoi uscirne :fagiano:

Per quanto riguarda la convenienza tra ordinario e forfettone, immagino tu abbia valutato l'aspetto IVA, perché se si sta a vedere l'aliquota, conviene quasi sempre il forfettone (sull'ordinario paghi almeno il 23% più le varie addizionali, anche se puoi far valere le detrazioni per mutui, spese mediche, ecc...).

nascimentos 16-07-2008 08:03

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23329983)
L'opzione per il forfettone dura tre anni... quindi a meno che tu non superi i 30.000 euro di ricavi/compensi non puoi uscirne :fagiano:

Per quanto riguarda la convenienza tra ordinario e forfettone, immagino tu abbia valutato l'aspetto IVA, perché se si sta a vedere l'aliquota, conviene quasi sempre il forfettone (sull'ordinario paghi almeno il 23% più le varie addizionali, anche se puoi far valere le detrazioni per mutui, spese mediche, ecc...).

Ho creato diversi scenari da cui risulta che il forfettone conviene solo quando hai costi minori di €5.000 circa. Il problema del forfettone è che l'imponibile è il ricavo mentre con l'ordinario è ricavo-costi. Nel mio caso il forfettone non conviene e non so a quante persone possa convenire...
Per il discorso IVA, sinceramente non ho capito cosa vuoi dire...Con l'ordinario, l'IVA che mi pagano io la giro allo Stato; con il forfettone, l'IVA non me la pagano quindi non la giro a nessuno

Kewell 16-07-2008 08:34

Nel fofettone i costi legati all'attività sono comunque deducibili. Anzi rispetto al forfettino puoi pure dedurre i costi previdenziali.

Restano indeducibili/indetraibili le spese personali (mutui, spese mediche, ecc...) ;), a meno che tu non abbia altri redditi diversi da quelli professionali (es. affitti, partecipazioni ecc...).

L'IVA con il forfettone non l'addebiti, ma nemmeno la detrai. Quindi l'IVA indetraibile sugli acquisti diventa un costo che però puoi dedurre dal reddito.

nascimentos 16-07-2008 09:00

Cavolo hai ragione!
Ho risimulato gli scenari e mi conviene il forfettone (rispetto all'ordinario) :D

Grazie tante

Kewell 16-07-2008 09:05

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23329983)
L'opzione per il forfettone dura tre anni... quindi a meno che tu non superi i 30.000 euro di ricavi/compensi non puoi uscirne :fagiano:

Per amor di precisione (visto che comunque dici che ti conviene comunque il forfettone) solo per il primo anno in assoluto di applicazione del regime dei contribuenti minimi (cioè il 2008) è possibile uscire da tale regime a partire già dal 2009 (in pratica il discorso dei tre anni vale a partire dal 2009 e non dal 2008).
In altre parole il 2008 è stato considerato come un anno "sperimentale" per il nuovo regime, in cui un contribuente può provarlo e se lo trova confacente alle proprie esigenze, rimanerci anche in futuro, oppure uscirne.

nascimentos 16-07-2008 09:28

Scusami, ma poi, col forfettone, quando farò la dichiarazione dei redditi, visto che ci saranno dei costi, starò sempre a credito? Non so se sono stato chiaro…Intendo dire, il confronto con cosa lo dovrò fare per vedere se sto a debito o a credito? Perché se dovrò farlo con il 20%*(ricavi-costi) allora starò sempre a credito, giusto?

Kewell 16-07-2008 09:34

Sì, esatto. E' uno dei problemi del forfettone con i professionisti.

Infatti con il forfettone ti devono fare la ritenuta d'acconto.
Quindi basta, ad esempio, avere anche 100 euro di costi in un anno e fare una fattura ad un sostituto d'imposta (=titolare di P.IVA) per andare a credito.
Infatti la ritenuta del 20% viene calcolata sul compenso "pieno", mentre l'Irpef del 20% viene calcolata sul compenso meno i costi.

Comunque il credito può essere compensato con altri tributi (es. ICI, o INPS se sei iscritto a questa).

nascimentos 16-07-2008 09:52

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23338848)
Sì, esatto. E' uno dei problemi del forfettone con i professionisti.

Infatti con il forfettone ti devono fare la ritenuta d'acconto.
Quindi basta, ad esempio, avere anche 100 euro di costi in un anno e fare una fattura ad un sostituto d'imposta (=titolare di P.IVA) per andare a credito.
Infatti la ritenuta del 20% viene calcolata sul compenso "pieno", mentre l'Irpef del 20% viene calcolata sul compenso meno i costi.

Comunque il credito può essere compensato con altri tributi (es. ICI, o INPS se sei iscritto a questa).

Perfetto :D

No, non ho casa (sto in affitto) e non sono iscritto all'INPS (ma all'EPAP) :D . Quindi, se hai seguito la mia storia, io che ho già un credito di €2.000 (mettevo erroneamente nel 2007 la ritenuta d'acconto nonostante avessi il forfettino :muro: ), l'anno prossimo dovrò aggiungere un ulteriore credito pari a 20%*(costi2008)!

Kewell 16-07-2008 10:36

A questo punto ti conviene chiedere il rimborso.
In questi casi, in genere, sono piuttosto rapidi rispetto alla media dei rimborsi (ci metteranno uno o due anni).

nascimentos 16-07-2008 11:17

Ok grazie di tutto!
Credo che infatti faro così, chiederò il rimborso: è inutile accumulare capitale a zero interessi (fischi per il commercialista)

Se solo potessi emettere fatture col forfettone con ritenuta più bassa del 20%...

tazok 17-07-2008 07:54

2 domande veloci veloci:

1)quanto tempo ci vuole per aprire la partita iva?
2)quali sono i costi iniziali per aprire p.iva, sfruttando il "regime dei minimi"?(quindi niente acquisto registri e studi di settore etc)

magnavox 17-07-2008 08:14

Quote:

Originariamente inviato da tazok (Messaggio 23353594)
2 domande veloci veloci:

1)quanto tempo ci vuole per aprire la partita iva?
2)quali sono i costi iniziali per aprire p.iva, sfruttando il "regime dei minimi"?(quindi niente acquisto registri e studi di settore etc)


1) immediata, compili un modulo all'Agenzia delle Entrate
2) non esiste un costo iniziale legato alla P. IVA...

Щαтиіαѕ 18-07-2008 14:15

Ciao a tutti, una domanda al volo:

se decido di aprir partita iva partendo nel mese di settembre, mi gioco 8 mesi di "incentivi"?

Cioè i 3 anni di sgravi per le nuove attività produttive, tengono conto dell'anno solare o di quando effettivamente ha inizio l'attività?

grazie.

Pot 18-07-2008 14:20

Quote:

Originariamente inviato da Щαтиіαѕ (Messaggio 23376388)
Ciao a tutti, una domanda al volo:

se decido di aprir partita iva partendo nel mese di settembre, mi gioco 8 mesi di "incentivi"?

Cioè i 3 anni di sgravi per le nuove attività produttive, tengono conto dell'anno solare o di quando effettivamente ha inizio l'attività?

grazie.

non lo so...
pero' ti fa schifo rispondere ai messaggi ??? :)

Kewell 18-07-2008 14:24

Quote:

Originariamente inviato da Щαтиіαѕ (Messaggio 23376388)
Ciao a tutti, una domanda al volo:

se decido di aprir partita iva partendo nel mese di settembre, mi gioco 8 mesi di "incentivi"?

Cioè i 3 anni di sgravi per le nuove attività produttive, tengono conto dell'anno solare o di quando effettivamente ha inizio l'attività?

grazie.

Conta l'anno solare, anche se aprissi partita IVA il 31/12 ti saresti comunque giocato un anno intero.

Щαтиіαѕ 18-07-2008 14:39

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23376554)
Conta l'anno solare, anche se aprissi partita IVA il 31/12 ti saresti comunque giocato un anno intero.

Ma porcaaa:muro: :muro: :muro:
Grazie.

@pot

:fuck:

nascimentos 30-07-2008 10:59

Il credito si rivaluta?

Kewell 30-07-2008 12:00

Parli del rimborso IRPEF? Sì, si "rivaluta", ma che io sappia il primo e l'ultimo semestre sono infruttiferi (in pratica se ti danno il rimborso dopo un anno non di daranno nessun interesse). Il tasso dovrebbe essere intorno al 3% (mi pare che lo Stato riconosca un interesse diverso da quello che dobbiamo pagare no in caso di tardivo pagamento), ma non ne sono sicuro.

syfer82 30-07-2008 13:05

curiosità: se faccio prestazioni occasionali per qualche mese e poi mi accorgo di superare i 5000 annui e decido quindi di aprire la partita iva..le tasse previste dal regime che scelgo le pagherò anche su quella parte di reddito che all'inizio avevo "fatturato" come prestazione occasionale?
un mio amico commercialista dice che non si cumulano ma io ho qualche dubbio!

altra cosa: sempre questo amico dice che i minimi mi convengono solo se fatturo a persone fisiche e invece se fatturo a società no. opinioni?

nascimentos 30-07-2008 13:54

Quote:

Originariamente inviato da Kewell (Messaggio 23524656)
Parli del rimborso IRPEF? Sì, si "rivaluta", ma che io sappia il primo e l'ultimo semestre sono infruttiferi (in pratica se ti danno il rimborso dopo un anno non di daranno nessun interesse). Il tasso dovrebbe essere intorno al 3% (mi pare che lo Stato riconosca un interesse diverso da quello che dobbiamo pagare no in caso di tardivo pagamento), ma non ne sono sicuro.

Grazie, sai quale è la normativa di riferimento? Hai un link?

Kewell 30-07-2008 15:00

Quote:

Originariamente inviato da syfer82 (Messaggio 23525626)
curiosità: se faccio prestazioni occasionali per qualche mese e poi mi accorgo di superare i 5000 annui e decido quindi di aprire la partita iva..le tasse previste dal regime che scelgo le pagherò anche su quella parte di reddito che all'inizio avevo "fatturato" come prestazione occasionale?
un mio amico commercialista dice che non si cumulano ma io ho qualche dubbio!

Ha ragione il tuo amico.

Quote:

altra cosa: sempre questo amico dice che i minimi mi convengono solo se fatturo a persone fisiche e invece se fatturo a società no. opinioni?
Dipende. Che attività faresti?
In linea di massima, se rientri nei requisiti, è sempre meglio il regime delle nuove iniziative produttive.

Quote:

Originariamente inviato da nascimentos (Messaggio 23526410)
Grazie, sai quale è la normativa di riferimento? Hai un link?

http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/...06/17_capitolo


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