Viene il dubbio: tra una ricarica a corrente costante e l'altra vi è una breve pausa per misurare i Volt (tracciato verde) che dura solo qualche milliSecondo.
Si vede come togliendo la corrente di ricarica i Volt scendono nel dove si acquisisce il valore rilevato dai voltmetri. Guardando bene il tracciato verde pare che la batteria avrebbe bisogno di ancora qualche milliSecondo di tempo per assestarsi e dare un chiaro segnale del -Delta V ? |
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Ho controllato adesso e in pratica dopo 30 secondi di ricarica si fa una pausa di 3 secondi per la misurazione.
Dispongo di un multimetro con minor risoluzione di quello usato da HKJ, ma i tempi sono 30 + 3 secondi. Non combaciano con il test, ma nel frattempo i firmware sono stati modificati. |
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Ho multimetri fino a 5 e 1/2 cifre, ma in questo caso non ha senso fare misure con questo livello di risoluzione, ritengo più che sufficiente utilizzare un oscilloscopio digitale. |
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azz... quindi normale arrivare anche a ben 1,51 V a fine carica ? meno male pensavo fosse anche se nuovo difettoso il mio che leggevo anche appunto verso la fine ben 1.49 V .... ma quindi .... con il CB Everactive cosa mi consigliate per la ricarica delle AA da 2.100 meglio il charge a 400 mA o ? |
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PS azz... panasonic e' ben ottimista che indica ben addirittura a C/2 ? gia le mie le sento calde a 600 mA , non oso immaginare a quella corrente ! |
Stavo cercando un caricabatterie con bassa corrente di mantenimento ( trickle charge ) o con possibilità di disabilitare questa funzione, che abbia 4 slot indipendenti e la funzione refresh.
Lo utilizzerei per caricare AA nimh LSD oppure AAA. Avete qualche consiglio di darmi? Grazie in anticipo |
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http://lygte-info.dk/review/Review%2...2000%20UK.html Se viceversa cerchi un caricabatterie con la possibilità di impostare o disabilitare la trickle charge, per quanto ne so, l'unico in grado di farlo è lo SkyRC MC3000, che però, a mio parere ha diversi difetti, è costoso ed è molto meno pratico da utilizzare. https://lygte-info.dk/review/Review%...3000%20UK.html |
@Geppo Smart
Ciao e grazie per la esaustiva risposta. Sono riuscito a trovare l'Everactive su Ebay a 41,87€ spedito, per caso conosci qualche altro sito dove costa meno? Grazie mille |
ma come mai SOLO con alcune batterie l'Everactive NC3000
raggiunge il fine carica a ben 1.5 volt ? troppo vecchie o a fine vita ? |
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https://shop.baltrade.eu/category/46,chargers Ricordati che quel caricabatterie supporta anche le C e le D, se acquisti gli appositi adattatori (che costano poco). https://shop.baltrade.eu/363,C_D_Ada...harger_NC_3000 Diversamente non ne vale la pena per i costi aggiuntivi e credo che quello che hai trovato sia uno dei prezzi più bassi, anche se mi pare che ci siano stati degli aumenti. Come riferimento del prezzo in Italia, in genere uso questo: https://www.bpm-power.com/it/online/...-3000-b1448716 |
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Proviamo a fare due conti in modo "bovino", semplificando al massimo il fenomeno: 1.50V (valore considerato anomalo) 1.47V (valore considerato corretto). La differenza tra i due valori è 30mV Se la corrente di carica della batteria è di 400mA per produrre una caduta di 30mV, bastano 75mOhm. Quindi una maggiore resistenza interna di 75mOhm della batteria implica che per far passare i soliti 400mA nella batteria, serve una tensione di 30mV più alta. Trai da solo le tue considerazioni in merito. Io aggiungerò soltanto che valori così bassi di resistenza sono falcimente influenzabili dalla resistenza di contatto tra batteria e caricabatterie e che tale resistenza di contatto non è peraltro "costante" nel tempo. Basta infatti la "contaminazione" dei contatti con sporco, untosità delle mani, lieve pellicola di ossido che si forma naturalmente con l'esposizione all'aria, che quel valore è destinato a cambiare. Ecco perchè questi valori devono essere considerati indicativi, ma con un buon margine di variabilità. Prova, ad esempio, a "cancellare" con una gomma da inchiostro (non da matita) i contatti della batteria e del caricabatterie e ripetere la misura della resistenza interna per vedere se noti qualche variazione. In ogni caso, la misura di valori di resistenza così bassi, richiederebbe necessariamente un sistema di misura a 4 fili, cosa che non ho mai visto implementato sui caricabatterie per ovvi motivi di praticità. Quindi, in sintesi, un occhio ai "numeri" va bene, ma attenzione a non esserne ossessionato. |
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Solo che usare la gomma da inchiostro NON rischio di eliminare lo strato dei contatti superficiale e peggioare poi la protezione degli stessi ? Tu che sei un esperto mi spieghi questa cosa con le ricaricabili al Nickel-Zinco da 1,5 volt ? mi spiego: le uso in un pacco pile da 4 in serie ... inevitabilmente anche se 4 NUOVE , quando il pacco indica scarico, ne trovo 3 ancora abbastanza cariche mentre 1 (che mi pare NON sempre la stessa .... ) scarica ! ma come mai sta strana cosa che sono 1 delle 4 e' scarica nel pacco in serie ? grazieeeee |
Sono contento che le mie consoiderazioni ti siano servite, ma ci tengo a precisare che non sono un esperto di batterie.
Sia per motivi di lavoro che per hobby ne utilizzo solo pochi tipi, delle quali conosco le caratteristiche per ciò che ritengo utile ai miei utilizzi, ma non è per me argomento di studio approfondito. Per l'elettronica e l'informatica il discorso è diverso. Relativamente al tuo problema, oltre alla considerazione che è uno dei problemi tipici dell'uso (carica - scarica) delle batterie in serie, tanto più evidente quanto più aumenta il numero delle batterie in serie, non ho una risposta esaustiva, se non alcune osservazioni/domande atte a cercare di chiarire il contesto operativo. Quello che tipicamente accade è che, a causa della differenti caratteristiche elettriche esistenti tra batterie dello stesso tipo dovuta alla costruzione mai "perfetta" (differenza ad esempio nella resistenza interna, ma anche di capacità reale), sia in fase di carica che di scarica, se poste in serie, alcune si trovano ad avere un carico maggiore di altre, con il conseguente "sbilanciamento". Non a caso esistono caricabatterie (tipicamente da modellisti) che usano dei contatti aggiuntivi per valutare e correggere lo sbilanciamento in fase di carica. In ogni caso, vediamo almeno di chiarire il contesto: 1) Mi pare di capire che le batterie facciano parte di un pacco che e che quindi vengono caricate, come pure scaricate, in serie senza nessun accorgimento per il "bilanciamento". E' così oppure vengono caricate singolarmente e scaricate in serie? 2) Quando dici che 3 delle 4 sono ancora cariche, che significa? Come determini lo stato di carica delle batterie? Misuri la tensione a vuoto delle singole batterie oppure le inserisci in un caricabatterie "evoluto" che ne misura la carica residua? La sola misura della tensione a vuoto può essere abbastanza ingannevole, nel senso che la differenza esistente potrebbe rivelarsi in realtà piuttosto piccola in termini di capacità, dovuta alla curva di scarica che non è affatto lineare. Dimenticavo..... per quanto riguarda la "cancellazione", ovvio, non è una cosa da fare tutti i giorni in modo sistematico, ma in ogni caso una gomma da inchiostro standard è comunque abbastanza "gentile" e se usata saltuariamente non rovina il trattamento superficiale dei contatti. |
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- caricate singolarmente . - tensione di scarica verificata appena tolte dal suo pacco batterie e quindi si a vuoto ma appena usate , e 3 sono ancora molto alte di tensione mentre 1 bassa... che mi determina il segnale di pacco batterie scariche ... fregatura visto che in realta' sembra 1 sola delle 4 scarica ! mi sa che sia un grosso limite e/o problema forse di questa tecnologia di ricaricabili al nichel-zinco ? ciaooooo |
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il suo CB non e' intelligente e non ha il display , anche se meno male le carica singolarmente su canali separati per ognuna. un bel MISTERO vero ? Ma "normale" che delle ni-mh (non elenloop ) caricate 1 settimana fa esatta, senza usarle rimesse sotto carica e hanno perso ben circa 300 mA a testa ??? normale o magari dovuto al fatto che sono vecchiotte ? grazieeee |
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1) Benché i dati siano riferiti all'autoscarica di batterie NiMH non LSD, tieni conto che nelle prime 24 ore è prevista una perdita equivalente a quella nel mese successivo (andamento marcatamente non lineare, analogo anche per le LSD). Ovviamente le cose dipendono in valori e in andamento dal tipo di batteria specifica, ma come indicazione di massima è comunque da tenere in considerazione. 2) L'algoritmo di identificazione del punto di fine carica -dV utilizza una identificazione di tipo "dinamico" (guarda la pendenza della curva in fase di carica) e non porta allo stesso risultato nel caso di una batteria già carica, peraltro richiede comunque un tempo minimo di analisi, motivo per il quale, come già detto, è fondamentalmente errato caricare batterie già cariche (questo in generale, ma quantomeno usando quel tipo di algoritmo). Il risultato è che otterrai di sovraccaricare la batteria con potenziali danni alla sua salute. Molto probabilmente noterai peraltro un marcato riscaldamento che in un ciclo di carica normale è molto meno evidente. Per caricarle in modo corretto, dovresti prima scaricarle. |
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