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Considero viceversa molto interessante la possibilità di aggiornare il firmware. Va visto, però, se all'atto pratico, verranno veramente rilasciate versioni aggiornate del firmware con una certa frequenza oppure rimarrà una possibilità teorica ma scasamente utilizzata. Per quanto riguarda la Ri, direi che se ti riferisci, come credo, al formato AA, è un valore sicuramente ottimo, anche se, come ho già detto, ritengo tutte quelle misure, scarsamente attendibili. |
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C'è un apparecchio per misurare le resistenze o un caricabatterie preciso? |
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Il BT-C700 misura la resistenza interna delle batterie sia con il firmware 2.1 che con il 2.2 |
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Non so se il problema fossero le batterie Varta o il caricabatterie. Visto il consumo di corrente e il tempo perso ho deciso di cambiarlo con il C4 EVO, almeno ho un display che mi dice tutto. |
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Il motivo di questa mia convinzione è presto detto: è il sistema di misura che viene utilizzato che non lo consente. Cerco di spiegarmi meglio. Anche se questo non è un forum di elettronica, considerando però che i discorsi su questo argomento sono ricorrenti, vorrei chiarire il mio punto di vista. Per misurare la resistenza interna il sistema è concettualmente semplice: si scarica la batteria con una corrente nota (chiamiamola Ia) e si misura la tensione ai capi della batteria (tensione che chiamiamo Va). Poi si aumenta (di poco) la corrente che preleviamo dalla batteria che quindi assume un nuovo valore (che chiamiamo Ib) e misuriamo il valore della tensione ai suoi capi in questa nuova condizione (tensione che chiameremo Vb). Dai i valori misurati possiamo ricavare l'entità della variazione della corrente pari a dI = Ib - Ia e la corrispondente variazione della tensione dV = Va - Vb. Applicando la legge di Ohm sui valori ricavati, troviamo il valore della resistenza interna pari a Ri = dV / dI. Quindi, ricapitolando, si fa variare (in qualche modo) il valore della corrente nella batteria di una quantità nota e si misura corrispondetemente la variazione del valore della tensione ai capi della batteria. Il problema adesso si sposta nel COME riuscire a misurare questi valori di corrente e di tensione in modo affidabile. I sistemi di misura utilizzabili per ricavare questi valori sono di due tipi: a due file e a quattro fili. In realtà esiste anche un sistema a tre fili frequentemente utilizzato per la compensazione della resistenza del cavo nella misura di temperature con termoresistenze, ma questo non è attinente al problema trattato. Per semplicità assumiamo di utilizzare sistemi di misura della corrente e della tensione (cioè Amperometro e Voltmetro) IDEALI, cioè che l'amperometro utilizzato per la misura della corrente abbia resistenza interna pari a ZERO e che il voltmetro abbia resistenza interna INFINITA. In ogni caso, anche considerando strumenti REALI, l'errore di misura commesso nei casi descritti, può essere considerato trascurabile (e potremmo dimostrarlo). Nel sistema a due fili, il dispositivo in prova (comunemente chiamato D.U.T. - Device Under Test) che nello specifico è la nostra batteria, è connessa al nostro sistema di misura con due soli fili (o punti di contatto che vogliamo chiamare). Questo è proprio il caso di TUTTI i caricabatteria per batterie cilindriche in commercio che io conosca. La misura della corrente viene eseguita internamente sul "filo" che collega il caricabatterie ai contatti degli alloggiamenti del caricabatteria ai quali la batteria da misurare è connessa (o meglio "appoggiata"). La misura della tensione viene eseguita (nel migliore dei casi) in corrispondenza dei contatti degli alloggiamenti del caricabatterie (attenzione: del caricabatterie, NON della batteria). Il sistema si definisce quindi "a due fili" perchè la batteria è connessa al sistema di misura in due soli punti (i contatti del caricabatterie). Il problema nasce SE (e purtroppo è un "se" SEMPRE verificato e ineliminabile) tra i contatti del caricabatterie e la batteria si introduce una resistenza. In questo caso, la misura della corrente non è essenzialmente affetta da errori essendo misurata in serie al "filo" che va ai contatti del caricabatterie ed essendo trascurabile la corrente "prelevata" dal sistema di misura della tensione (il voltmetro che ha una resistenza interna infinita). Questo non si può altrettanto dire per la misura della tensione che in realtà misura la tensione presente sui contatti del caricabatterie che, in presenza di una resistenza di contatto tra i contatti del caricabatteria e la batteria, è diversa da quella realmente presente ai capi della batteria (visto che in tale resistenza di contatto circola tutta la corrente di test della batteria). Considerando la gamma di valori di resistenza interna da misurare che partono da poche decine di mOhm (milliohm), la resistenza di contatto NON è assolutamente trascurabile, visto che può essere facilmente dello stesso ordine di grandezza della resistenza interna della batteria da misurare. In pratica quello che si misura NON è la resistenza interna della batteria (Ri), ma anche la resistenza di contatto tra caricabatterie e batteria (Rc), quindi la resistenza realmente misurata è Rm = Ri + Rc Nel sistema a quattro fili, viceversa la misura della tensione avviene attraverso un percorso separato da quello della corrente ed è connesso alla batteria tramite due contatti ausiliari che "scavalcano" i contatti percorsi dalla corrente di misura e arrivano quindi separatamente ai contatti della batteria. In questo modo, tensione misurata è quella effettiva della batteria e non quella presente sui contatti del caricatterie. In pratica si eliminano gli effetti dovuti alla caduta di tensione provocati dalla resistenza di contatto. Purtroppo vedo difficile riuscire a utilizzare un sistema di misura a quattro fili per batterie cilindriche su un caricabatterie da tavolo e non sono a conoscenza di dispositivi comnmerciali che lo utilizzino. Torniamo quindi alla resistenza di contatto. Questa dipende dalla superficie di contatto tra caricabatterie e batteria (e quindi anche dalla "posizione" della batteria negli alloggiamenti), dal materiale utilizzato, dal trattamento superficiale, dalla temperatura e dalla possibile ossidazione dei contatti. Purtroppo molti di questi "fattori" sono variabili di caso in caso, di tempo in tempo e non sono affatto prevedibili, quindi INELIMINABILI. Quando ancora non possedevo nessun caricabatterie in grado di misurare la resistenza interna della batteria, mi domandavo come facessero a misurare in modo affidabile il valore della resistenza interna considerando la presenza di due soli contatti e ipotizzavo che queste misure fossero piuttosto inattendibili, cosa che ho puntualmente verificato su tutti i caricabatterie in mio possesso. Ovviamente il problema può essere mitigato pulendo accuratamente i contatti del caricabatterie e della batteria e muovendo (ruotando la batteria sul suo asse cercando un valore minimo) prima di effettuare la misura, ma in ogni caso questo rende bene l'idea di quanto queste misure possano essere attendibili. Certo, sono comunque misure indicative, una batteria AA con 200mOhm o più, difficilmente sarà una batteria in buono stato, ma cone ho detto, su valori di poche decine di mOhm, leggere un valore o il doppio dello stesso, in funzione dei parametri anzidetti, è piuttosto facile. Quindi il mio consiglio è di considerare questi valori "cum grano salis", non siamo a livello di "gadget", ma non ci siamo neppure lontani. |
Per chiarezza preciso che per "si scarica la batteria con una corrente nota", intendevo dire "si inizia a scaricare la batteria con una corrente nota"
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4 Eneloop AA 2000 mAh finalmente sotto i 12€
8 a 21,25€ |
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azz.... quasi 3 euro una :doh: |
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cavoli che botta .... quasi 3 euro per una pila !!! ma le bianche o le nere ? |
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Minchia il 2015... 10 anni fa... bei tempi :D
Non erano manco Panasonic ancora, credo. Cmq ora hanno 100 mAh in più e la confezione di cartone :D Ora di base costano 4,50/4,75€ a batteria queste nuove AA bianche, in confezione da 4, quindi è ottimo prenderle a 2,92€/batteria. Poi il primo e unico pacco da 4 che ho preso nel 2018, l'ho pagato 9,69€, quindi benedico questi 11,65€. Quote:
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infatti ... di media ora su amazon stanno sui 4,5 euro in su ! :doh: |
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Quanto costa la spedizione? |
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In ogni caso considerando il prezzo al quale le ha trovate tomahawk, non mi pare ci sia attualmente convenienza. Probabilmente invece c'è ancora sui caricabatterie EverActive. |
Ciao,
per un telefono cordless sono meglio le eneloop aaa lite o quelle normali bianche da 800 mah? Grazie |
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Anche se ogni telefono ritengo sia un caso diverso (dipende da come è implementato il caricabatterie, ma temo che in generale sia una schifezza), a mio parere per un cordless dovresti evitare le LSD che mal sopportano di rimanere costantemente in carica e si rovinano velocemente. A tal proposito posso citare la mia esperienza sul campo con cordless Gigaset e Eneloop bianche, ma ripeto, molto dipende dal cordless. In effetti, se ci pensi, data la modalità di utilizzo dei cordless, le LSD non servono in quanto, il cordless ha necessità di essere ricaricato spesso e solitamente il periodo di vita fuori dalla base è al massimo di pochi giorni e spesso, viceversa, vive sulla base (cosa in ogni caso sconsigliabile). Purtroppo, comunque, su diversi modelli Gigaset (neppure di fascia bassa), ho trovato più di una volta le batterie "al calor bianco". Quindi, per quanto mi riguarda, è insensato sacrificare delle batterie "nobili" per queste "ciofeche" di cordless. Avevo giusto acquistato un set di batterie EverActive Professional AAA (vendute come LSD, ma che si sono rivelate tuttaltro), che invece di destinare al cassonetto, utilizzo per i cordless. |
Le eneloop azzurre sono sicuramente migliori per un cordless.
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