View Full Version : intervista a mario monti
sempreio
22-08-2005, 01:50
mi sembra che rispetti abbastanza le opinioni di tutti gli italiani, anche se si poteva risparmiare i commenti sulla lega che non condivido minimamente
Monti «Chi come Fazio ha poteri di vigilanza non avrebbe dovuto prestare il fianco alla minima impressione di parzialità»
21 agosto 2005
di Ugo Magri
ROMA. Mario Monti è uno dei personaggi che l’Italia ha «esportato» con successo. Fino allo scorso anno Commissario europeo, gode tuttora all’estero di particolare ascolto. Ecco perché i suoi giudizi lasciano il segno. Specie se non risparmiano, come in questo caso, la Banca d’Italia e il suo Governatore.
Fioccano giudizi negativi e previsioni pessimistiche sul sistema Italia. Le è parso di cogliere, tra gli analisti internazionali, un pregiudizio ostile nei nostri confronti? «Anche le agenzie di rating possono sbagliare. In diverse occasioni le loro valutazioni su Paesi o imprese si sono dimostrate errate. Però non valutano in base a pregiudizi, anche perché non sarebbe nel loro interesse, in un "business" fondato sulla credibilità».
Prendiamo l’outlook negativo di Standard & Poor’s. Non le è parso un verdetto troppo severo, perfino ingeneroso? «No, neppure quello mi è parso viziato da pregiudizi: né sul Paese, che indubbiamente si trova in una situazione economica difficile (come risulta da ultimo dalle analisi del Fondo Monetario internazionale), né sugli schieramenti politici all'interno del Paese. Hanno ritenuto non efficace la politica economica della maggioranza e per ora non chiari i programmi dell'opposizione e la sua capacità di governare l'economia in modo coerente. Sono valutazioni che, nel complesso, condivido».
E difatti sono in linea con quanto lei ha sostenuto sul Corriere della Sera: nessuno dei due schieramenti politici dà sufficienti garanzie. Tesi, questa, che ha fatto discutere... «Ho semplicemente osservato che le recenti vicende finanziarie, spacciate per "difesa dell'italianità", non solo hanno offeso l'Italia rendendola oggetto di derisione nel mondo. Hanno anche mostrato quanto sia difficile nel nostro Paese progredire verso una moderna economia di mercato. Un tale progetto, ho aggiunto, non si è certo dimostrato in questi anni un'idea-forza del centrodestra. Anzi, è osteggiato da alcune sue componenti».
Lei è scettico pure sul centrosinistra. Perché la delude? «Neppure su quel versante è finora emerso un programma articolato dell’intera coalizione nella direzione dell’economia di mercato, che peraltro è pure in questo caso osteggiata da alcune componenti. Di qui la conclusione: forse un Centro, se esistesse, avrebbe una più credibile affinità con un progetto del genere. Ma una simile ipotesi sembra sollevare una serie di altri problemi (che superano la mia capacità di comprensione)».
La sua è stata subito interpretata come nostalgia del Centro che fu... «Non nostalgia. Semmai convinzione, spero sbagliata, che né con un centrodestra come quello che abbiamo visto all'opera, né con un centrosinistra come quello che, osservandolo oggi, possiamo immaginare all'opera, l'Italia possa fare passi decisivi verso regole forti e fatte rispettare su concorrenza, trasparenza, eliminazione di protezioni e collusioni. Tanto più in una fase in cui la spinta dell'integrazione europea si è molto indebolita».
I due schieramenti sono già in campagna elettorale. Entrambi chiedono di essere messi alla prova... «Formulo a mia volta un quesito: possiamo permetterci di "provare" per altri cinque anni, per constatare dopo uno o due anni che la maggioranza, dell'uno o dell'altro polo, deve riporre le ambizioni riformiste perchè qualche sua componente (Rifondazione, Lega o altre) persegue un disegno sostanzialmente diverso e tanti altri nella maggioranza, in vista delle successive elezioni, preferiscono non alienarsi gli interessi corporativi? Sarebbe questo il modo migliore per arrestare la decadenza dell'economia e la decomposizione della società italiana?».
La risposta è implicita nella domanda: no, non ce lo possiamo permettere, non sarebbe il modo migliore. Ma allora, come se ne esce? «Forse ha ragione Franco Bruni, del quale ho letto un lucido articolo sulla Stampa del 18 agosto: "Fissare regole condivise per promuovere l'economia di mercato non è compito di un partito di centro. Ma è indubbiamente un'operazione di centro, nel senso che richiede il convergere di sforzi da destra e da sinistra ed è indispensabile alla sopravvivenza non solo del mercato ma della stessa democrazia"».
Peccato che le convergenze bipartisan richiedano una ferrea volontà da parte dei leader... «Con una difficoltà aggiuntiva, secondo me: che la Destra non ha dato prova di credere in quel liberismo disciplinato e rigoroso che ci si poteva aspettare da essa alla sua nascita nel 1994; e che la Sinistra ha avuto un'evoluzione molto significativa ma relativamente recente, dopo un lungo periodo in cui in essa era prevalsa l'ostilità al mercato e all'integrazione europea».
Quanto pesa la rinata questione morale sull’immagine internazionale del Paese? «L’emergere periodico della "questione morale" è una delle nostre particolarità. Ricordo lo sguardo perduto di alcuni miei interlocutori stranieri quando anni fa cercavo di spiegare loro che il tema più vivo nel dibattito politico italiano in quel momento era "the moral issue"».
Dove sta la stravaganza, agli occhi degli stranieri? «L’ha rilevato l’altro ieri Piero Ostellino: solo in Italia si parla di "questione morale". Nei Paesi di tradizione liberale, non si conta sulla "bontà" degli uomini per creare la "buona società", ma sulle "buone leggi". Le leggi si fanno rispettare e si provvede a migliorarle se si rivelano inadeguate: "La moralità attiene alla sfera della coscienza individuale"».
Stiamo parlando di vicende che hanno precipitato in basso la fiducia verso Bankitalia. Ci può dare il suo personale giudizio? «Come cittadino italiano cattolico confesso di trovarmi a disagio, ad entrambi i titoli, quando appare che pubblici poteri di vigilanza vengano esercitati in modo non imparziale da autorità italiane che, a differenza di quelle di ogni altro Paese, sovente si richiamano pubblicamente all'etica cattolica. O quando la richiesta, importante, che nella Costituzione europea vengano riconosciute le radici cristiane dell'Europa è sostenuta con particolare vigore da un Paese che, nella propria vita pubblica, non reca la testimonianza più fulgida del messaggio scaturito da quelle radici».
La riforma della Banca d’Italia sembra finalmente matura. Anzi, pare che sia la Banca medesima a volervi provvedere... «I punti della riforma sono ormai oggetto di un consenso ampio, presso coloro che seguono queste materie e non sono stati partecipi al gioco delle parti pro o contro l'attuale Governatore: uno dei punti più bassi della vita italiana di questi anni, un tragico balletto con frequenti renversé... Che poi si tratti di autoriforma o di riforma introdotta altrimenti mi pare questione relativamente secondaria. Anche se è un po' paradossale che un'istituzione scopra una volontà riformatrice, e le altre istituzioni la invitino a darvi corso, proprio quando quell'istituzione si trova in una crisi senza precedenti essenzialmente perché non ha avuto la capacità di percepire la profonda evoluzione del contesto europeo e nazionale entro il quale operava».
Dov’è che una riforma (o autoriforma) non può sottrarsi? «Modifica dell'assetto proprietario della Banca d'Italia; organo collegiale dotato di poteri, pur con posizione autorevole del suo presidente o governatore; nomina a tempo determinato per tutti i membri di quell'organo, incluso il presidente; revisione dell'attribuzione delle competenze tra la Banca d'Italia, la Consob e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Ripeto: dal punto di vista logico e istituzionale, e alla luce di una casistica ricca in Europa e altrove, è una riforma che non presenta particolari difficoltà».
Al posto di Antonio Fazio, dopo tutto quanto le intercettazioni hanno portato a galla, lei avrebbe dato o no le dimissioni? «Non mi permetto di dire che cosa avrei fatto o farei al posto del Governatore, persona che nel corso di oltre trent'anni ho apprezzato e stimato. L'unica cosa che posso dire (perchè sotto questo profilo mi sono trovato a ricoprire una funzione pubblica simile alla sua, di vigilanza su soggetti economici, con poteri di autorizzazione e di sanzione) è che sarei stato molto più attento a non prestare il fianco, nella sostanza e nella forma, alla minima impressione di parzialità».
StefAno Giammarco
22-08-2005, 03:11
In buona sostanza mi sembra una seria e veritiera analisi, compreso quanto dice di RC e Lega :Prrr:
sempreio
22-08-2005, 06:01
In buona sostanza mi sembra una seria e veritiera analisi, compreso quanto dice di RC e Lega :Prrr:
si la lega che scoperchiato l' intrigo di tangentopoli; che cerca di rendere più libero il cittadino; che vuole più autonomia per il singolo, ecc. magari sono 4 contadini però cose positive ne hanno fatte più loro che centro sinistra e centro destra assieme.
Lucio Virzì
22-08-2005, 07:53
si la lega che scoperchiato l' intrigo di tangentopoli; che cerca di rendere più libero il cittadino; che vuole più autonomia per il singolo, ecc. magari sono 4 contadini però cose positive ne hanno fatte più loro che centro sinistra e centro destra assieme.
Ma quando mai! :asd:
Anche loro pescati con le mani in pasta, hanno avuto il loro ruolo, NEGATIVO, in tangentopoli! :D:D Altro che scoperchiare!
Più libero il cittadino? Si, con il passaporto per andare dalla toscana all'emilia :rotf:
PLIIIIIS!!!!
LittleLux
22-08-2005, 09:33
IL COMMENTO
Fantasmi e politica
di EDMONDO BERSELLI
LA TRISTE scienza che considera come postulato della politica italiana la necessità del Centro ha molti maestri. Anzi, più maestri che discepoli. Che a questi maestri si sia aggiunto un tecnocrate prestigioso come l'ex commissario europeo Mario Monti può essere interpretato in primo luogo come l'esito di una diagnosi infausta sull'Italia contemporanea. Il Paese non ce la fa. Lo schema politico bipolare nemmeno. La destra ha fallito, e anzi al suo interno ci sono forze che non hanno nessuna intenzione di promuovere una cultura di mercato.
Quanto alla sinistra, ha dichiarato Monti alla Stampa, ripetendo le parole che aveva scritto sul Corriere della Sera, "neppure su quel versante è finora emerso un programma articolato dell'intera coalizione nella direzione dell'economia di mercato, che peraltro è pure in questo caso osteggiata da alcune componenti". La conclusione del doppio sillogismo negativo è inevitabile: "forse un Centro, se esistesse, avrebbe una più credibile affinità con un progetto del genere".
Già, se esistesse. Le discussioni sull'esistenza passata, presente e futura del Centro assomigliano a sedute spiritiche. Si evoca un'entità, un ectoplasma, uno spirito, gli si attribuiscono tutte le virtù, si dimenticano tutti i suoi vizi, e si ottiene così lo scopo di eludere il problema della realtà effettuale: che consiste nel tentativo, certo faticoso, di fare funzionare il sistema dell'alternanza. Vale a dire il sistema esistente, non un sistema immaginario. Su questo tema Prodi è stato ragionevolmente sbrigativo: "Credo che il bipolarismo sia l'unica forma di governo capace di decidere, purché si abbia la volontà di decidere".
Non andrebbe dimenticato che il sistema maggioritario, ossia la premessa dell'alternanza, è stato introdotto nel 1993 proprio per sbloccare un sistema politico paralizzato dall'eternità del Centro. È stato sperimentato in tre tornate legislative e in un'amplissima serie di elezioni amministrative; l'opinione pubblica lo ha assimilato con facilità, spesso ha apprezzato le modalità agonistiche con cui si svolge la competizione.
Risulta curioso che si parli di un bipolarismo che non funziona, o che sarebbe fallito, dopo oltre quattro anni di governo della coalizione di centrodestra. In realtà la conclusione razionale sarebbe più limitata e modesta: basterebbe infatti classificare come fallimentare il governo della Casa delle libertà, e non il sistema politico nel suo complesso. Per adesso non è fallito il bipolarismo, si è sgonfiata miserevolmente l'alleanza incentrata su Silvio Berlusconi.
Per evocare il Centro, ci vuole la saggezza evidentemente cinica di chi considera l'Italia immutabile; occorre il realismo sfiduciato di chi pensa che nessun cambiamento è possibile; e che in fondo un'amministrazione controllata del paese, una specie di gestione consensuale dal fantomatico Centro, con il taglio delle ali, delle forze eccentriche, dei partiti marginali, sarebbe preferibile alle manchevolezze connaturate alle coalizioni politiche esistenti.
Oppure, per parlare in modo più esplicito, si può ricorrere al "modello Giovanardi": secondo l'interpretazione più volte espressa dal ministro dell'Udc, "in Italia si fa fatica a mettere insieme una classe dirigente; è da ingenui pensare di metterne insieme due". E fra i sostenitori del fallimento del bipolarismo si può annoverare anche uno degli esponenti più dignitosi del centrodestra, la "spina nel fianco" Bruno Tabacci, che ha detto e ridetto di essere stufo di una contrapposizione bipolare in cui deve fronteggiare avversari come Enrico Letta "con cui sono d'accordo praticamente su tutto".
Tuttavia, come si fa a non vedere che l'avversione per il formato bipolare esprime in controluce l'insofferenza per la politica? E che questa animosità antipolitica è un atteggiamento delle élite ben più che dei semplici cittadini? Non si avverte un tratto inconfondibile di snobismo, allorché personalità fra le più celebrate riconoscono senza mezzi termini, in privato e in pubblico, il tracollo del governo di centrodestra, salvo poi aggiungere, con la schizzinosità appropriata al caso, "che anche il centrosinistra, inutile dirlo, è un mezzo disastro"?
Si tratta di un ragionamento singolare, se si ricorda l'entusiasmo imprenditoriale per Berlusconi (vedi le assise confindustriali di Parma, prima delle elezioni del 2001), con il Cavaliere che esclamava dal podio "il vostro programma è il mio programma", e tutto un establishment politico-economico, da Bankitalia in giù, spergiurava sul miracolo dietro l'angolo. Strano: in un paese dove non prevale la pigrizia mentale o lo scetticismo snob, dopo un giudizio negativo sui governanti attuali non si immaginano scenari ulteriori o varianti postpolitiche del consociativismo. Si considera che Berlusconi ha fallito per due volte l'esperienza del governo, dopo di che si dice qualcosa di più semplice: "Mettiamo alla prova gli altri".
Il professor Monti sostiene che non possiamo permetterci un'altra prova di cinque anni per registrare un altro fallimento, cioè per avere la dimostrazione effettiva che il bipolarismo non è adeguato alle condizioni del paese, alla necessità di guidare la riconversione industriale, di cambiare il modello di specializzazione, di costruire il mercato. Ma questa sfiducia a priori ha un aspetto largamente ideologico: in fin dei conti, il governo Prodi-Ciampi ha risanato strutturalmente i conti pubblici e acchiappato l'Europa.
Con i suoi alti e bassi il quinquennio del centrosinistra non è stato un fallimento nella gestione del paese (è stato un fallimento politico, e anche grottesco: ma questa è un'altra storia). Liquidare con sufficienza il centrosinistra che c'è, a favore del Centro che non c'è, è un modo per evocare fantasmi in cui personalità insigni, da Luca Cordero di Montezemolo allo stesso Mario Monti, garantirebbero la tenuta dell'economia, a scapito della politica. Tutto ciò fa sentire anche un'aria da "governo dei migliori": una "vecchia idea reazionaria", come scrisse Norberto Bobbio. Con la certezza che alla fine della seduta spiritica non ci sarebbe nessun fantasma benevolente, nessuno spirito illuminato, ma soltanto un'altra arcigna disillusione dei cittadini espropriati della politica.
(22 agosto 2005)
http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/politica/centro/fantapol/fantapol.html
sempreio
22-08-2005, 10:39
Ma quando mai! :asd:
Anche loro pescati con le mani in pasta, hanno avuto il loro ruolo, NEGATIVO, in tangentopoli! :D:D Altro che scoperchiare!
Più libero il cittadino? Si, con il passaporto per andare dalla toscana all'emilia :rotf:
PLIIIIIS!!!!
ma non mi adulavi fino a tre giorni fa? :sofico:
ok, sbagli ne hanno fatti pure loro non lo metto in dubbi, ma una riforma federlae per non far si che il sud continui nella sua politica assistenzialista ci vuole...
nelle ultime ore dall' espresso....
Vedi Napoli e poi la camorra
Alle accuse dei Ds Antonio Bassolino ha dato una risposta fraternamente sdegnata degna della scuola di recitazione dei De Filippo
È Napoli a proporre un nuovo modello di amministrazione articolata e armonica, la democrazia delle commissioni, o meglio la democrazia senza opposizione. Cosa sono le commissioni della Regione? Non sono organi del governo di progettazione e di consultazione, insomma quel che Dio fece è per assicurare al governatore vita tranquilla. Nella Regione Campania le commissioni erano dieci che con gli anni sono diventate 18, equamente divise fra maggioranza e opposizione.
Come è avvenuta la moltiplicazione dei pani e dei pesci? Semplicissimo: accanto alla commissione Mare è sorta la commissione Mediterraneo. Si dovrebbe pensare che la commissione Mare si occupa dei pontili di Mergellina mentre quella Mediterraneo degli accordi per la pesca con la Tunisia o il Marocco. In realtà chi poi decide tutto è la camorra.
Giorni fa è stata indetta una regolare gara di appalto per gli ormeggi di Mergellina. Ha vinto un consorzio regolare che quando ha preso possesso dei pontili se li è trovati occupati dagli abusivi che li affittano dalla camorra. C'è stato uno scontro al quale ha assistito un segretario del consorzio il quale, chiamato a testimoniare dalla polizia, ha detto che non era vero niente, che tutto era regolare.
Si è saputo poi, anzi lo si sapeva da sempre, che era imparentato con il clan camorrista che detta legge nella zona. Gli abusivi sono tornati ai loro posti, al ritorno dal mare spengono i motori per non disturbare gli abitanti della zona. A queste cose di ordine la Camorra ci sta attenta.
Quanto costano alla Regione le nuove commissioni? Il presidente Antonio Bassolino dice che non costano niente, così almeno gli è stato assicurato dai controlli amministrativi. Perché si è provveduto con lo spostamento di personale da un ufficio all'altro, con la razionalizzazione degli impieghi.
Comunque si è calcolato che ogni commissione costa 300 mila euro l'anno. Ogni commissario ha diritto a una segreteria composta da sei persone più una decina di portaborse. Dunque, le otto nuove commissioni costano 2 milioni e mezzo di euro che è sempre una bella spesa per pagare il silenzio dei compagni di cordata e della opposizione.
Ogni presidente di commissione è pagato con 1.500 euro più il 15 per cento della indennità di base. Le spese della Regione si dice non siano aumentate e si tratta di uno dei miracoli della burocrazia che avvengono a parole più che nei fatti.
Nei fatti la moltiplicazione degli impiegati ha già imposto il problema della nuova sede: un palazzo di dieci piani di almeno 6 mila metri quadrati, da affittare o da costruire nel centro direzionale, cioè nella Napoli che non avendo più spazi orizzontali cresce in verticale, che non è poi la soluzione ideale che si dice, perché i rapporti di lavoro sono più difficili e non controllabili.
Già mettere assieme i lavori di 18 commissioni non è facile, quando magari ne cerchi una che è in missione all'estero per sapere come si organizzano i porti turistici a Barcellona o ad Amsterdam. E non è semplice neppure fare incontrare le commissioni della Campania: ognuna ha il suo da fare con tutte queste iniziative artistiche come il festival di Afragola o la scuola delle veline o delle vallette.
La moltiplicazione delle commissioni è finita in politica nazionale. Due dirigenti dei Ds hanno accusato i napoletani di comportarsi come dei capi bastone. Al che Bassolino ha dato una di quelle risposte fraternamente sdegnate di cui è maestro, figlio naturale della scuola di recitazione dei De Filippo. Ma come, proprio ora che si va alle elezioni decisive per liberarsi del tiranno Berlusconi?
da panorama: http://www.panorama.it/italia/lobby/articolo/ix1-A020001032237
ADNK (ECO) - 02/08/2005 - 18.56.00
PENSIONI: DA NORD A SUD, ECCO L'ITALIA CON LE STAMPELLE/ADNKRONOS (4)
ZCZC ADN1151 7 ECO 0 RTX ECO TUT PENSIONI: DA NORD A SUD, ECCO L'ITALIA CON LE STAMPELLE/ADNKRONOS (4) = (Adnkronos) - Piemonte...........62,4 per mille Valle d'Aosta......96,2 per mille Lombardia.........54,8 per mille Trentino-Alto Adige...........63,4 per mille Veneto..............59 per mille Friuli-Venezia Giulia...........70,8 per mille Liguria...............76,1 per mille Emilia-Romagna...........73,9 per mille Toscana.............80,6 per mille Umbria..............116 per mille Marche..............107,2 per mille Lazio.................79,7 per mille Abruzzo.............113,2 per mille Molise................115,9 per mille Campania...........110 per mille Puglia.................101,7 per mille Basilicata............122,6 per mille Calabria..............119,5 per mille Sicilia..................104,5 per mille Sardegna.............121 per mille Nord....................62,9 per mille Centro.................86,8 per mille Sud.....................109,7 per mille Totale Italia..........82,8 per mille (Dma/Opr/Adnkronos) 02-AGO-05 18:47 NNNN
dall' ansa:
ROMA, 9 AGO - Sono stati 85 gli incendi divampati oggi in tutta Italia, che hanno impegnato 1.500 uomini del Corpo forestale dello Stato. Al 1515, il numero di emergenza ambientale, sono invece arrivate fino alle 17 circa 1.700 segnalazioni. Ancora una volta e' il sud Italia ad essere piu' colpito dagli incendi, con la Campania che ha fatto registrare 40 roghi, seguita seguita da Calabria (15), Toscana (10), Lazio (5) e Puglia (4).
LittleLux
22-08-2005, 10:51
ma non mi adulavi fino a tre giorni fa? :sofico:
ok, sbagli ne hanno fatti pure loro non lo metto in dubbi, ma una riforma federlae per non far si che il sud continui nella sua politica assistenzialista ci vuole...
nelle ultime ore dall' espresso....
Vedi Napoli e poi la camorra
Alle accuse dei Ds Antonio Bassolino ha dato una risposta fraternamente sdegnata degna della scuola di recitazione dei De Filippo
È Napoli a proporre un nuovo modello di amministrazione articolata e armonica, la democrazia delle commissioni, o meglio la democrazia senza opposizione. Cosa sono le commissioni della Regione? Non sono organi del governo di progettazione e di consultazione, insomma quel che Dio fece è per assicurare al governatore vita tranquilla. Nella Regione Campania le commissioni erano dieci che con gli anni sono diventate 18, equamente divise fra maggioranza e opposizione.
Come è avvenuta la moltiplicazione dei pani e dei pesci? Semplicissimo: accanto alla commissione Mare è sorta la commissione Mediterraneo. Si dovrebbe pensare che la commissione Mare si occupa dei pontili di Mergellina mentre quella Mediterraneo degli accordi per la pesca con la Tunisia o il Marocco. In realtà chi poi decide tutto è la camorra.
Giorni fa è stata indetta una regolare gara di appalto per gli ormeggi di Mergellina. Ha vinto un consorzio regolare che quando ha preso possesso dei pontili se li è trovati occupati dagli abusivi che li affittano dalla camorra. C'è stato uno scontro al quale ha assistito un segretario del consorzio il quale, chiamato a testimoniare dalla polizia, ha detto che non era vero niente, che tutto era regolare.
Si è saputo poi, anzi lo si sapeva da sempre, che era imparentato con il clan camorrista che detta legge nella zona. Gli abusivi sono tornati ai loro posti, al ritorno dal mare spengono i motori per non disturbare gli abitanti della zona. A queste cose di ordine la Camorra ci sta attenta.
Quanto costano alla Regione le nuove commissioni? Il presidente Antonio Bassolino dice che non costano niente, così almeno gli è stato assicurato dai controlli amministrativi. Perché si è provveduto con lo spostamento di personale da un ufficio all'altro, con la razionalizzazione degli impieghi.
Comunque si è calcolato che ogni commissione costa 300 mila euro l'anno. Ogni commissario ha diritto a una segreteria composta da sei persone più una decina di portaborse. Dunque, le otto nuove commissioni costano 2 milioni e mezzo di euro che è sempre una bella spesa per pagare il silenzio dei compagni di cordata e della opposizione.
Ogni presidente di commissione è pagato con 1.500 euro più il 15 per cento della indennità di base. Le spese della Regione si dice non siano aumentate e si tratta di uno dei miracoli della burocrazia che avvengono a parole più che nei fatti.
Nei fatti la moltiplicazione degli impiegati ha già imposto il problema della nuova sede: un palazzo di dieci piani di almeno 6 mila metri quadrati, da affittare o da costruire nel centro direzionale, cioè nella Napoli che non avendo più spazi orizzontali cresce in verticale, che non è poi la soluzione ideale che si dice, perché i rapporti di lavoro sono più difficili e non controllabili.
Già mettere assieme i lavori di 18 commissioni non è facile, quando magari ne cerchi una che è in missione all'estero per sapere come si organizzano i porti turistici a Barcellona o ad Amsterdam. E non è semplice neppure fare incontrare le commissioni della Campania: ognuna ha il suo da fare con tutte queste iniziative artistiche come il festival di Afragola o la scuola delle veline o delle vallette.
La moltiplicazione delle commissioni è finita in politica nazionale. Due dirigenti dei Ds hanno accusato i napoletani di comportarsi come dei capi bastone. Al che Bassolino ha dato una di quelle risposte fraternamente sdegnate di cui è maestro, figlio naturale della scuola di recitazione dei De Filippo. Ma come, proprio ora che si va alle elezioni decisive per liberarsi del tiranno Berlusconi?
da panorama: http://www.panorama.it/italia/lobby/articolo/ix1-A020001032237
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dall' ansa:
ROMA, 9 AGO - Sono stati 85 gli incendi divampati oggi in tutta Italia, che hanno impegnato 1.500 uomini del Corpo forestale dello Stato. Al 1515, il numero di emergenza ambientale, sono invece arrivate fino alle 17 circa 1.700 segnalazioni. Ancora una volta e' il sud Italia ad essere piu' colpito dagli incendi, con la Campania che ha fatto registrare 40 roghi, seguita seguita da Calabria (15), Toscana (10), Lazio (5) e Puglia (4).
Ma chi ha detto che il federalismo è la panacea a tutti i mali? Nell'Italia, in realtà, puoi utilizzare qualsiai metodo di governo, puoi darti qualsiasi forma di stato, ma il risultato non cambierà mai se al timone non ci sarà gente capace ma soprattutto onesta. Cosa credi, che l'attuale forma di sato funzionerebbe male se ci ritrovassimo una classe politica dotata delle caratteristiche di cui sopra?
LittleLux
22-08-2005, 10:53
Tanto per capire, poi, di quali squali sarà composto questo "futuro" "grande" centro di cui si vagheggia:
Azzurri in allarme: "L'economista ha discusso
il progetto anche con Montezemolo"
Follini apre, gelo da Fi
e la proposta scuote la Cdl
Il segretario dell'Udc è l'unico leader del centrodestra
che ha salutato con una cauta apertura la proposta di Monti
di FRANCESCO BEI
ROMA - La scossa provocata dall'outing di Mario Monti sulla mancanza di un "centro" ha mandato in tilt ieri i sismografi della Cdl, suscitando un'alzata di scudi da parte del partito del Cavaliere e dagli esponenti di An e, al contrario, un'accoglienza calorosa dell'Udc e di Marco Follini. Per tutto il giorno da Forza Italia nessuno ha reagito, segno che a villa La Certosa il premier non deve aver preso benissimo l'intervista alla Stampa dell'ex commissario europeo. Dopo una giornata di silenzi e consultazioni via telefono, in serata è arrivata comunque la stroncatura ufficiale di Berlusconi affidata a Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto. Per il coordinatore azzurro "il centro c'è già e si chiama Forza Italia".
Cicchitto è sulla stessa lunghezza d'onda: "Di fronte alla serietà del bipolarismo ci sembra una proposta assai ardua quella di chi progetta di ricostruire la Dc". Una bocciatura arriva poi dall'azzurro Francesco Giro: "Quello di Monti è un centro un po' snobbistico, di chi guarda con diffidenza l'esperienza di Fi". Raccontano del resto che Berlusconi stia osservando da tempo le mosse del professore. I radar del Cavaliere hanno captato da settimane un lavorìo sotterraneo che, grazie anche al prestigio di Monti, punta a minare la sua leadership e a dare vigore all'operazione centrista. "E' da maggio che Monti si sta muovendo - riferiscono i colonnelli azzurri - e sappiamo che ci sono stati incontri con Montezemolo per discutere del progetto".
Quello che preoccupa gli uomini più vicini a Berlusconi è che della partita possano far parte anche personaggi di Forza Italia. Se il sostegno dell'Udc a Monti è dato per scontato, nel quartier generale forzista è infatti il fronte interno quello che viene tenuto sotto osservazione. In particolare il rapporto tra Marcello Pera e Roberto Formigoni. Oppure il ruolo di Claudio Scajola, che martedì prossimo (prima di volare in Sardegna da Berlusconi, dove è atteso mercoledì) parteciperà a Rimini a una cena organizzata in suo onore proprio da Formigoni con Marcello Dell'Utri fra gli invitati.
La prospettiva che anche dentro Forza Italia si muova qualcosa nel segno della "discontinuità" non può che far piacere ai centristi, pronti ormai a tutto pur di far cedere Berlusconi. "Se il premier accetta di farsi da parte - spiega brutalmente un esponente di via Due Macelli - nel centrodestra ci sarà un'evoluzione pacifica, altrimenti si procederà per rotture".
Felpato ma ugualmente tagliente Marco Follini, che difende Monti dagli attacchi degli alleati: "Le troppe denunce della strega centrista non serviranno a rinvigorire la fede bipolarista. E' proprio il bipolarismo che per funzionare ha bisogno di un centro forte". E mentre dalla segreteria centrista si ricorda che Monti venne candidato dall'Udc al ministero del Economia già al tempo delle dimissioni di Tremonti, Mario Baccini conferma la sintonia con il professore: "Le sue parole coincidono con molte delle nostre riflessioni". Unica voce dissonante è quella di Carlo Giovanardi: "Una terza forza tra i due poli è fuori dalla realtà".
Una netta presa di distanze da Monti arriva invece da An, da sempre guardiana di un bipolarismo che, se messo in discussione, potrebbe portare nuovamente alla marginalizzazione della destra. Per Gianni Alemanno infatti "il grande centro è una nostalgia democristiana, non è vero che c'è bisogno di questo soggetto politico per governare". Convergente il giudizio di Maurizio Gasparri: "La restaurazione è nelle speranze di molti. Ma non ci sarà, perché il bipolarismo è gradito agli italiani". Dal Carroccio infine arriva la risposta stizzita di Roberto Calderoli: "Se questi sono i pensieri di Mario Monti, lui che è stato commissario europeo, allora ho capito perché l'Europa va così male".
(22 agosto 2005)
http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/politica/centro/foll/foll.html
John Cage
22-08-2005, 14:04
si la lega che scoperchiato l' intrigo di tangentopoli; che cerca di rendere più libero il cittadino; che vuole più autonomia per il singolo, ecc. magari sono 4 contadini però cose positive ne hanno fatte più loro che centro sinistra e centro destra assieme.
la lega ha scoperchiato? :D E' come rivendicare anche per Marcello Pera lo stesso ruolo di scoperchiatore di tangentopoli. Semplicememnte esilarante.
L'unica cosa che per ora ha prodotto questa riforma federale, è una moltiplicazione dei costi a carico dei cittadini.
E tu come fai ad affermarlo dato che non è ancora stata approvata in via definitiva, deve ancora affrontare l'ultimo passaggio parlamentare, e neppure è in vigore ?, per sentito dire da Prodi forse ?. :D :D
Ciao
Basta osservare l'aumento di potere decisionale ed economico dei vari parlamenti, parlamentini, presidenti "governatori", consiglieri e quant'altro, con relativi costi per la comunità per averne un'idea. Davvero "esilarante", tutto fuorchè dettato da logica, economicità, pragmatismo e buon senso.
Anche con responsabilità di spesa i cui importi dovranno essere richiesti ai cittadini dell'area e non più mandando un conto da saldare a piè di lista allo stato centrale. Scommettiamo che, ovviamente passato il primo periodo, gli amministratori diverranno attentissimi a spendere con oculatezza altrimenti l'incazzatura dei cittadini che dovranno coprire le loro magagne di loro tasca e direttamente arriverà al calor bianco ?.
Tu pensi, come tutti, che una qualsiasi riforma non debba avere costi iniziali ma ti sbagli, tutto ha un prezzo e spendere oggi per migliorare poi mi pare, a differenza di quanto avviene ora che non si investe ma si spreca, un buon investimento.
Ciao
P.S. Ah ora ho compreso, è un'ipotesi, non tanto sbagliata ma non tiene conto dell'investimento iniziale, partorita da te perchè io non ho ancora potuto osservare spese causate dal federalismo, mezzo ad essere ottimisti e solo lontano parente di quanto avrebbe desiderato la lega, a tutt'oggi.
Sul fatto che ogni riforma debba presupporre dei costi per la sua realizzazione, è indubbio e siamo d'accordo. Ciò che io temo e che osservo concretizzarsi poco a poco, è piuttosto una ripartizione del furto e del saccheggio della cosa pubblica, un allargamento di tale "diritto". E poi non capisco che senso abbia ritrovarsi un paese con 20 parlamenti regionali, organi provinciali e quant'altro: enormi carrozzoni affollati di ladroni, con stipendi da nababbi che distribuiscono appalti in allegria, il tutto a spese della comunità e della gente che lavora. Non basterebbero, per dirne una, quattro macro aree federali? No, venti con relativi costi ed assenza di sinergie! Gran "bell'affare", non c'è che dire.
HolidayEquipe™
23-08-2005, 20:36
che mario monti abbia detto una cosa giusta, si vede gia' dal fatto che subito tutti hanno sto rto il naso...evidentemente questa analisi obiettiva deve aver punto il sedere a molti...destra o sinistra che siano...
la cosa disarmante e' che una perosna cosi' stimata in europa, venga derisa e insultata e fatta passare per cretina da molti politici (basti vedere i tg)
comunque e' una vergogna...
ma non avete notato che e' finita la vera passione politica?
Lo vedi così perchè, come solita mentalità italica, desideri, uso il personale nei tuoi riguardi per essere più comprensibile ma non è critica a te diretta, che altri cavino le castagne dal fuoco in tua vece mentre ognuno deve cavarsi le sue. Se non vuoi accettare il fatto che i cittadini potranno bastonare i parlamentini ladroni e saranno più che mai incentivati a farlo perchè i loro sprechi non li pagherà la collettività nazionale ma loro stessi tramite la fiscalità locale. D'altro canto gli eletti, doipo il primo sbandamento, capiranno ben presto che portare al calor bianco l'incazzatura dei cittadini non è benefico per la poltrona e forse anche per la, loro, salute e si regoleranno di conseguenza. Tutto ciò sempre che i cittadini suda tali si comportino e non attendano che il "salvatore" cavi per loro le catagne dal fuoco. Il federalismo è l'ultima speranza per far maturare gli italiani, se non riuscisse neppure quello il paese non avrebbe speranza e finirebbe per venir balcanizzato con ovvi risultati di secessioni violente. Quando il benessere va a pallino ed i soldi finiscono per davvero, tale situazione si verificherà prima di quanto si possa pensare se non accadrà qualcosa che ne sx o dx non sono in grado di provocare ne gestire, ognuno pensa a se stesso e lo farà a qualsiasi prezzo con ogni mezzo, non esclusi kalashnicov ed affini.
Ciao.
P.S. Preferisci fare un tentativo di smuovere il carro impantanato oppure preferisci attendere l'ineluttabile seduto a piangerti addosso ?. Io so cosa voglio fare e nonostante sia, lo ripeto, una riformuncola a causa dei mille compromessi che la lega ha dovuto ingoiare per non far fallire, la resistenza degli immobilisti è stata strenua, completamente il progetto ritengo, dopo attente riflessioni, sia sempre meglio di niente e certamente molto meglio dell'attuale immobilismo centralista stagnante. Un imprenditore avveduto con un'azienda in stagnazione gioca il tutto per tutto investendo per aver speranza di uscire dall'impasse, se attende la manna dal cielo è destinato a fallire e lo stesso dicasi per l'azienda italia.
Sul fatto che io passi le mie giornate o la mia vita a "piangermi addosso" o meno caro Proteus, tu non puoi sapere, permetterti di sindacare, impartire lezioni. Mi sembrava lecito precisarlo. Detto questo, secondo me è un'illusione il fatto che la vicinanza fisica tra politici e "gente comune" impedisca ai primi di perpetrare i soliti reati e dare sfogo alle loro "migliori" attitudini e spiccate "qualità", la gente è ormai talmente inerte ed anestetizzata dalla televisione, che finchè non ti entrano in casa a levarti il piatto di pasta da di sotto il naso nessuno accennerebbe la benchè minima o misera forma di protesta e reazione, salvo giustificare il tutto con il solito: "ah, ma tanto gli altri sarebbero peggio", o mettere a ferro e fuoco un paese od una città per questioni di pallone. I Romani avevano proprio ragione: "diamogli il circo perchè non tirino giù l'imperatore".
sid_yanar
23-08-2005, 22:25
secondo me qui si sta abusando del termine riforma, che è tale quando viene progettata nell'interesse di tutti, e quando si hanno le capacità e la cultura per farla. Avete mai ascoltato un comizio di Borghezio? o del leader maximo senatur Bossi? Probabilmente va già bene se questi signori non li hanno bocciati alle medie, ed il tutto si riflette nel mix tra demagogia, populismo e razzismo spicciolo che esprimono. Le riforme se le possono permettere personaggi di ben altro spessore politico, storico e morale. Non certo questi...
Lucio Virzì
27-08-2005, 09:36
secondo me qui si sta abusando del termine riforma, che è tale quando viene progettata nell'interesse di tutti, e quando si hanno le capacità e la cultura per farla. Avete mai ascoltato un comizio di Borghezio? o del leader maximo senatur Bossi? Probabilmente va già bene se questi signori non li hanno bocciati alle medie, ed il tutto si riflette nel mix tra demagogia, populismo e razzismo spicciolo che esprimono. Le riforme se le possono permettere personaggi di ben altro spessore politico, storico e morale. Non certo questi...
Quoto.
Per poter PENSARE una riforma bisogna prima di tutto essere dotati di un cervello in GRADO di pensare, e queste *persone* qui citate deficitano, appunto, di materia grigia.
LuVi
tatrat4d
27-08-2005, 11:03
Quoto.
Per poter PENSARE una riforma bisogna prima di tutto essere dotati di un cervello in GRADO di pensare, e queste *persone* qui citate deficitano, appunto, di materia grigia.
LuVi
cerchiamo di non superare sempre il limite del buon senso per favore. Si criticano le idee e le politiche, non si pesano i contenutii delle scatole craniche degli altri, per favore.
PS dovresti editare la tua sign, va tolto il link/riferimento a partiti.
sid_yanar
27-08-2005, 12:09
Io invece sono convinto che tu tragga conclusioni in modo assai ingenuo. Forse ti sfugge il fatto che i politici devono, per essere tali, debbono possedere la capacità di parlare con i loro sostenitori, essi desiderano sentirsi dire ciò che si aspettano dai loro demagoghi, con il loro linguaggio abituale. Bossi mi ha sorpreso, diverso tempo addietro, in occasione di una trasmissione televisiva, porta a porta, citando riferimenti bibliografici a scrittori assai poco conosciuti e che anche diversi giornalisti di chiara fama hanno mostrato di conoscere poco e male. Di Borghezio non posso dire nulla in quanto non ho potuto mai assistere a dibattiti seri ma l'ho sempre osservato durante i comizi, tutti sappiamo che i comizi non sono probanti in quanto, come sopra affermato, il demagogo deve dire ai sostenitori quanto essi si aspettano venga loro detto.
Ciao
P.S. Prova a riascoltare, io ho avuto modo di sentirli "live", qualche comizio "infuocato" di Giancarlo Pajetta o di Berlinguer od ancora meglio del "migliore, capirai perfettamente cosa intendo.
credo che il politico intelligente e utile allla causa comune non debba usare la demagogia in maniera sistematica.
Qui in italia poi dovremmo essere vaccinati nei confronti di queste cose, basta pensare ai 20 anni di fascismo e come mussolini (amatissimo dalle folle) abbia preso in giro il paese, per non parlare di tutte le violenze che ha messo in atto.
I primi ad essersi accorti molto bene di essere stati presi in giro devono essere certamente stati i soldati dell'ARMIR, mandati in russia con le scarpe di cartone ed i carri armati di latta da 3 tonnellate. Pensa che il carrista per manovrare doveva mettere mezzo busto fuori dal mezzo. Il tutto mentre il duce continuava ad infiammare le folle con discorsi semplici, per usare tue parole "parlava"ai suoi sostenitori.
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