zephyr83
09-08-2005, 23:46
Auto che mantengono la velocità costante, che controsterzano, che rispettano la distanza di sicurezza, che vedono al buio. Mancava una che facesse tutto assieme. Ora c'è. E non ha bisogno dell'uomo.
Come si può notare, alla Volkswagen "Touareg" che si vede in questa pagina manca qualcosa: il guidatore. Senza alcun aiuto, la vettura, realizzata dal laboratorio di ricerca che la Casa tedesca ha in California, in collaborazione con la prestigiosa università di Stanford, ha appena affrontato un percorso fuori strada in Germania.
Nata sulla base di una "R5 TDI", questa "Touareg" è equipaggiata con sensori, laser, videocamere, radar di prossimità (si stanno diffondendo anche su vetture più "umane") e un navigatore satellitare precisissimo, in grado di calcolare al millimetro la posizione della macchina. Tutte le informazioni sull'ambiente circostante sono convogliate verso un computer contenuto nel bagagliaio, composto da sette schede Pentium M, ciascuna con processore da 1,6 GHz. Si assume lui la responsabilità di dire alla "Touareg" che cosa fare, quando e dove girare, accelerare o frenare.
Tutto questo non è fine a se stesso. "Stanley" (il nome deriva da quello dell'università) ha uno scopo: vincere l'edizione 2005 della Grand Challenge, competizione per veicoli senza conducente che si tiene a inizio ottobre negli Usa. L'anno scorso non vinse nessuno, perché nessuno dei 15 mezzi partecipanti arrivò al traguardo; quest'anno gli organizzatori hanno raddoppiato la posta in gioco, portandola da 1 a 2 milioni di dollari, e i pretendenti sembrano molto più agguerriti. Ce la farà, "Stanley"?
http://img363.imageshack.us/img363/659/post36672211236087129le.jpg
Da Quattrorutoe
Come si può notare, alla Volkswagen "Touareg" che si vede in questa pagina manca qualcosa: il guidatore. Senza alcun aiuto, la vettura, realizzata dal laboratorio di ricerca che la Casa tedesca ha in California, in collaborazione con la prestigiosa università di Stanford, ha appena affrontato un percorso fuori strada in Germania.
Nata sulla base di una "R5 TDI", questa "Touareg" è equipaggiata con sensori, laser, videocamere, radar di prossimità (si stanno diffondendo anche su vetture più "umane") e un navigatore satellitare precisissimo, in grado di calcolare al millimetro la posizione della macchina. Tutte le informazioni sull'ambiente circostante sono convogliate verso un computer contenuto nel bagagliaio, composto da sette schede Pentium M, ciascuna con processore da 1,6 GHz. Si assume lui la responsabilità di dire alla "Touareg" che cosa fare, quando e dove girare, accelerare o frenare.
Tutto questo non è fine a se stesso. "Stanley" (il nome deriva da quello dell'università) ha uno scopo: vincere l'edizione 2005 della Grand Challenge, competizione per veicoli senza conducente che si tiene a inizio ottobre negli Usa. L'anno scorso non vinse nessuno, perché nessuno dei 15 mezzi partecipanti arrivò al traguardo; quest'anno gli organizzatori hanno raddoppiato la posta in gioco, portandola da 1 a 2 milioni di dollari, e i pretendenti sembrano molto più agguerriti. Ce la farà, "Stanley"?
http://img363.imageshack.us/img363/659/post36672211236087129le.jpg
Da Quattrorutoe