View Full Version : D.O.C. - Denominazione di Origine Cinese
Lucio Virzì
04-08-2005, 07:28
http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri/wichi/ap65938000308185650_big.jpg
I cinesi sono sempre più interessati al vino d'uva, piuttosto che a quello di riso. Il paese sta facendo grandi progressi sia sul fronte della viticultura che su quello enologico, ma per ora i nomi, così come è già accaduto a tanti altri prodotti, sono la fotocopia degli originali occidentali: è il caso dello "Château Bolongbao" nella foto. L'uva viene coltivata alle pendici del monte Wulan a Cheng Guan, nel distretto di Fangshan a sud di Pechino.
Fradetti
04-08-2005, 08:42
http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri/wichi/ap65938000308185650_big.jpg
I cinesi sono sempre più interessati al vino d'uva, piuttosto che a quello di riso. Il paese sta facendo grandi progressi sia sul fronte della viticultura che su quello enologico, ma per ora i nomi, così come è già accaduto a tanti altri prodotti, sono la fotocopia degli originali occidentali: è il caso dello "Château Bolongbao" nella foto. L'uva viene coltivata alle pendici del monte Wulan a Cheng Guan, nel distretto di Fangshan a sud di Pechino.
magari è buono..... a meno che non ci mettano metanolo o altre schifezze :)
Già da qualche anno a questa parte in quel della Cina, c'è stata una grossa importazione di tecnici enologi italiani e non al fine di coltivare immense distese di vitigni nobili che sono le basi dei grandi vini mondiali, grazie a questa operazione, è plausibile che nel giro dei prossimi anni se non mesi assisteremo alla solita invasione di prodotti che rosicchieranno fette di mercato ai nostri specie nelle fascie di bassa/media qualità, e come al solito la cura per noi è la stessa, puntare sulla qualità e non sulla quantità e basta, ad esempio dalle mie parti nel corso degli ultimi anni si era assistito ad un progressivo abbassamento degli standard qualitativi che però col passare del tempo non ha fatto altro che danneggiare i produttori stessi perchè i prezzi erano rimasti uguali se non aumentati mentre la qualità appunto era scesa, solo da pochi anni si sta assistendo ad un ritorno alla produzione di qualità, però come al solito ci si deve sbattere la testa per capire che solo la qualità paga.
Boh, in realtà sono curioso di assaggiarli questi vini dagli occhi a mandorla ;)
Come non sono assolutamente contrario ai vini della California o dell'Australia, certo che un buon Italiano o Francese hanno sempre un certo fascino in +.
Northern Antarctica
04-08-2005, 11:56
Boh, in realtà sono curioso di assaggiarli questi vini dagli occhi a mandorla ;)
io pure :D io ho bevuto qualche volta del vino rosso taiwanese (si, lo fanno pure lì, assieme all'olio extravergine di oliva, che non sarà come il nostro ma c'è - credeteci o no) e non era malaccio.
Io un bel po' di anni fa sul vino ero abbastanza campanilista, ma mi sono dovuto ricredere dopo aver assaggiato i vini di altri Paesi dalla tradizione vinicola nuova o a noi sconosciuta (Canada, Cile, Argentina, Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa).
Come non sono assolutamente contrario ai vini della California o dell'Australia, certo che un buon Italiano o Francese hanno sempre un certo fascino in +.
E' vero; però personalmente preferisco un buon vino "straniero" ad un cattivo vino italiano o francese. In Bulgaria ci sono dei vini eccellenti, li esportano ovunque, li compravo al supermarket a 4.000 lire la bottiglia quando stavo il Polonia, la marca mi pare fosse qualcosa del tipo "Chateau Slavianiytsa" e, a parte il tappo in sughero di pessima qualità, erano vini ottimi e - credo - senza additivi strani (quando ce li mettono lo stomaco e la testa se ne accorgono). Così come sono buoni quelli ungheresi come il Tokaji e l'Egri Bikaver.
Il solito problema è che noi italiani rischiamo di rimanere al palo. Gli stranieri è da tempo che si sono accorti che la qualità dei vini non italiani di fascia medio-alta è altrettanto buona. Del resto nei supermercati stranieri trovi marche italiane di vini piuttosto dubbie (a parte l'immancabile Chianti Melini col fiasco rivestito di paglia), mai sentite, che mi sono sempre guardato bene dal comprare; allo stesso tempo trovi invece prodotti di altri Paesi di qualità superiore agli stessi prezzi (se non + bassi).
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E' vero; però personalmente preferisco un buon vino "straniero" ad un cattivo vino italiano o francese.
Se è buono è buono e basta ;)
Fortunatamente abitando in una zona di vini discreti e conoscendo personalmente alcune realtà locali, sono ultrasicuro che un vino di costo medio/basso (sotto 10 euro la bottiglia) se saputo scegliere può regalare le stesse soddisfazioni dei grandi vini (che in particolare se di struttura troppo impegnativa non amo particolarmente).
Conoscendo appunto dei produttori locali, ho avuto spesso modo di approfondire l'argomento "stranieri" e mi hanno confermato che alle esposizioni internazionali come il vinitaly hanno sempre avuto l'impressione di essere di fronte a grandi vini prodotti con cura.
Purtroppo c'è da dire che troppe volte il produttore Italiano NON di nome tenta di fare il furbo vendendo vinaccio al prezzo del Brunello :( e in questo modo rovina anche la reputazione di chi il proprio lavoro lo sa fare e lo fa onestamente.
Incominciamo a preoccuparci...
Non hanno ancora le conoscenze x produrre un vino competitivo, ma vedrete che tra 10-15 anni arrivrtanno i loro vini e tra 20 anche nei supermercati e magari qualche buona bottiglia ce la tiran fuori...
Incominciamo a preoccuparci...
Non hanno ancora le conoscenze x produrre un vino competitivo, ma vedrete che tra 10-15 anni arrivrtanno i loro vini e tra 20 anche nei supermercati e magari qualche buona bottiglia ce la tiran fuori...
Non fra 10-15 anni, questi stanno arrivando e per le conoscenze, ripeto quanto detto sopra, hanno molti dei migliori tecnici enologi Italiani e non al loro cospetto, a quanto ho sentito hanno fatto le cose per bene veramente scegliendo le qualità di vitigno adatte al territorio ecc. quello che hanno in più di noi è l'immensa distesa coltivabile e si parla di migliaia di ettari di terreni, quello che manca ancora è la tradizione e il nome a livello internazionale, però le basi sono buone.
Per la preoccupazione, come al solito i primi a cadere saranno quelli che non fanno bene il loro lavoro, per i grandi produttori, non credo ci siano problemi se continueranno nella tradizione.
Già da qualche anno a questa parte in quel della Cina, c'è stata una grossa importazione di tecnici enologi italiani e non al fine di coltivare immense distese di vitigni nobili che sono le basi dei grandi vini mondiali, grazie a questa operazione, è plausibile che nel giro dei prossimi anni se non mesi assisteremo alla solita invasione di prodotti che rosicchieranno fette di mercato ai nostri specie nelle fascie di bassa/media qualità, e come al solito la cura per noi è la stessa, puntare sulla qualità e non sulla quantità e basta, ad esempio dalle mie parti nel corso degli ultimi anni si era assistito ad un progressivo abbassamento degli standard qualitativi che però col passare del tempo non ha fatto altro che danneggiare i produttori stessi perchè i prezzi erano rimasti uguali se non aumentati mentre la qualità appunto era scesa, solo da pochi anni si sta assistendo ad un ritorno alla produzione di qualità, però come al solito ci si deve sbattere la testa per capire che solo la qualità paga.
Boh, in realtà sono curioso di assaggiarli questi vini dagli occhi a mandorla ;)
Come non sono assolutamente contrario ai vini della California o dell'Australia, certo che un buon Italiano o Francese hanno sempre un certo fascino in +.
Oramai quel "fascino in più" è dato praticamente solo dal prezzo.
ironmanu
06-08-2005, 01:12
raga la bontà del vino dipende in minima parte dal vitigno di origine.Cio' che lo rende buono è il saperlo fare (vendemmia,fermentazione ecc).
per il momento loro nn lo sanno fare bene come noi.
poi di vini nostrani che fanno cagare se ne trovano pure ed infine è sempre questione di gusti.
Quando sapranno fare un prosecco Cartizze come quello di valdobbiadene allora berrò il loro.
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