View Full Version : HP: atteso un taglio di 15000 dipendenti
Redazione di Hardware Upg
16-07-2005, 07:04
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/portatili/15020.html
Probabilmente nella giornata di lunedì verrà diffuso da parte di HP un comunicato ufficiale in cui verranno chiariti i dettagli del tanto annunciato taglio di 15000 posti di lavoro.
Click sul link per visualizzare la notizia.
15.000 sono davvero tanti... tagliare il 10% della propria forza lavoro significa che sono messi malino...
Praetorian
16-07-2005, 08:26
...nn sono mica pochi...è vero! sono messi male....
AntonyFire
16-07-2005, 08:46
Be questi sono pazzi, ma sopra tutto sono messi una cacca.
Visto che non ho mai condiviso la politica di chi licenzia per fare piu' soldi, faro' un bel po di pubblicita' negativa ad HP e non comprero' piu' loro prodotti, se devono licenziare 15000 persone e meglio se falliscono.
Be questi sono pazzi, ma sopra tutto sono messi una cacca.
Visto che non ho mai condiviso la politica di chi licenzia per fare piu' soldi, faro' un bel po di pubblicita' negativa ad HP e non comprero' piu' loro prodotti, se devono licenziare 15000 persone e meglio se falliscono.
Quindi secondo te se licenziano 15mila dipendenti (un'enormità) dovrebberero fallire e lasciarne a casa altri 135mila???
dovrebbere venire tutti e 135mila a ringraziarti di persona!
GiovanniGTS
16-07-2005, 09:38
ma il i dipendenti non dovrebbero essere 150.000!
e' il 10%!
150.000 x 0,1 = 15.000 :)
altrimenti si sarebbe detto 11,11%
Mastromuco
16-07-2005, 09:42
si ma se sottrai a 150000 i 15000 dipendenti...ne rimangono 135000 ;)
jappilas
16-07-2005, 10:12
io mi domando se la forza lavoro considerata sia di HP "Hewlett packard" o quella intera della joint venture HP compaq...
e se l' esubero non sia alla fin fine un' ennesima conseguenza di ciò che fece Carly Fiorina, quando sommando due realtà industriali ne creò una che ha sempre dato l' idea di essere anche se forse non troppo ampia (altri colossi vanno ben oltre) ma complessa quello sì (basti ricordare quante piattafome si è trovata a dover portare avanti, sia come sistemi operativi - HPUX, VMS, True64 Unix..., oltre ad un' attività rivolta all' open source sulla scia di quel che faceva IBM - che come hardware - i server e le workstation delle serie Alpha e Precision Architecture, pc con x86... )
l' impressione è che atteggiamenti "schizofrenici" interni all' azienda e in ogni caso difficoltà a gestirla mantenendo intera tutta la baracca, fossero inevitabili...
15000 sono un'enormità accidenti. E poi i vertici sono in bufera per gli avvicendamenti strategici... licenziano 15000 persone fregandosene e prestando attenzione solo agli "avvicendamenti strategici". Questa è l'ennesima dimostrazione che nessuno si fa scrupoli davanti al denaro.
Slamdunk
16-07-2005, 10:37
Be questi sono pazzi, ma sopra tutto sono messi una cacca.
Visto che non ho mai condiviso la politica di chi licenzia per fare piu' soldi, faro' un bel po di pubblicita' negativa ad HP e non comprero' piu' loro prodotti, se devono licenziare 15000 persone e meglio se falliscono.Antony, se ne licenziano 15.000 è perché vogliono salvare il culo agli altri 135.000.
Io invece proprio per salvare gli altri, comprerei appositamente più prodotti HP, se fosse questione di principio.
AntonyFire
16-07-2005, 10:46
Quindi secondo te se licenziano 15mila dipendenti (un'enormità dovrebberero fallire e lasciarne a casa altri 135mila???
dovrebbere venire tutti e 135mila a ringraziarti di persona!
Be questo è un tuo parere, e io lo rispetto ci mancherebbe,
ma ormai troppe aziende stanno prendendo questa piega, quindi non vedo il perche un'azienda che non sa risolvere i suoi problemi in altro modo ma se la prende solo con le persone che forse da anni lavorano per lei debba rimanere ancore sul mercato.
Hai la piu' pallida idea di quante altre persone ci sono dietro quelle 15000 ?
in media li puoi moltiplicare x 3 con tutte le relative conseguenze per il resto della societa' con relativi aumenti di tasse per coprire l'indennita' di queste persone, calo delle vendite xche non hanno piu' i soldi di prima e di conseguenza altri licenziamenti da parte di altre aziende. che bella casa
per lo meno se fallisce e viene assorbita forse qualche possibilita' in piu' le persone rimanenti c'è l'hanno.
AntonyFire
16-07-2005, 10:58
Antony, se ne licenziano 15.000 è perché vogliono salvare il culo agli altri 135.000.
Io invece proprio per salvare gli altri, comprerei appositamente più prodotti HP, se fosse questione di principio.
Mi dispiace ma non sono daccordo, se tu compri altri prodotti non salverai altri dipendenti ma farai solo aumentera i soldini in tasca di quei pochi al vertice, questi se devono licenziare licenziano lo stesso, guarda FIAT, guarda NOVARTIS, guarda GENERAL MOTORS.
Mi dispiace dirlo ma alla fine non c'è piu' il rispetto della famiglia delle persone, sara' retorico ma è cosi :rolleyes:
Antony, se ne licenziano 15.000 è perché vogliono salvare il culo agli altri 135.000.
Io invece proprio per salvare gli altri, comprerei appositamente più prodotti HP, se fosse questione di principio.
... se volessero veramente salvare il culo alla gente, cioè ai 150000 (e non hai soli 135000), cederebbero l'azienda, venderebbero parte delle strutture (con dipendenti annessi) a terzi, calerebbero gli stipendi dei dirigenti... licenziando 15000 persone lo stipendio dei dirigenti e delle "persone che contano" resta uguale (magari aumenta pure).
aLLaNoN81
16-07-2005, 11:50
Questo taglio di dipendenti molto probabilmente non è diretto ad aumentare i guadagni, ma piuttosto a mantenere competitiva l'azienda mediante una riorganizzazione generale dei ruoli e della struttura gerarchica aziendale...
HP come molte altre multinazionali deve fare i conti con la globalizzazione: la maggior parte dei dipendenti HP lavora in paesi dove c'è alto tenore di vita e quindi deve pagare alti stipendi ai dipendenti, questo è andato bene fino ad ora ma purtroppo ora deve fare i conti con la cina e tutti i paesi dell'est e per non andare fuori mercato deve contenere i costi. Non posso dire che queste cose siano giuste perchè non lo sono nei confronti dei 15mila dipendenti che rimarranno senza lavoro, ma sarebbe molto peggio se l'HP fallisse o che spostasse l'intera produzione in cina... Quanto all'assorbimento di HP da parte di qualche altra azienda, si parla di cifra ESORBITANTI di soldi, si fa presto a parlare, non c'è mica sempre la Lenovo di turno...
HP non è la prima multinazionale che attua queste riorganizzazioni aziendali (vedi IBM) e non sarà di certo l'ultima, apri gli occhi perchè nessuno gode a licenziale dipendenti.
aLLaNoN81
16-07-2005, 11:52
Lo stipendio dei dirigenti è solo una goccia nel mare dei costi di una multinazionale come HP, 15mila stipendi invece no.
Sarà anche solo una goccia nel mare, ma per 150.000 dipendenti ci saranno almeno 5.000 capoccia, altri 5.000 raccomandati fancazzisti etc...
Se lo stipendio medio di un capoccia é almeno 4 o 5 volte lo stipendio di uno schiavo, allora questa cifra non é più solo una goccia, ma inizia già a diventare una piscinotta per noenati.
Le nuove tecniche e "filosofie" di gestione aziendale sono raccapriccianti, ormai il concetto di "io lavoro per campare" sta letteralmente scomparendo.
il punto è che dovrebbero pensarci due volte prima di assumere nuova gente. Se magari c'è un periodo molto positivo potrebbero assumere il personale aggiuntivo per un tempo determinato. Si sa che l'economia è ciclica e prima o poi il periodo nero arriva.
Slamdunk
16-07-2005, 13:34
Apparte le correte e valide motivazioni di Allanon81, più aumentano i soldi i tasca ai dirigenti più questi hanno interesse ad ingrandire l'azienda, non a licenziare.
Licenziare dipendenti danneggia tutti e tutto, è per questo che solo un licenziamento di grosse dimensioni apporta beneficio alle casse. E se licenziano la gente è perché vogliono far andare avanti la baracca, non distruggerla. Se fosse stato per i soldi avrebbero venduto l'azienda a persone che avrebbero ridimensionato drasticamente i costi licenziando un numero ben maggiore di persone, riducendo ancor di più la potenzialità dell'azienda ma aumentando le speranze a lungo termine.
Ma poi credete che un dirigente possa veramente dire "Sta azienda va in vacca, mi ritiro tanto ho già tanti soldi"? Le responsabilità legali per un comportamento del genere sono ingenti, e se l'azienda resta in rosso alla chiusura sono i capi che devono risponderne finanziariamente. Il loro culo è molto più a rischio di quello dei dipendenti. Non dico che siano tutte persone pie, ma hanno i loro interessi a fare gli interessi dei dipendenti.
diabolik1981
16-07-2005, 13:48
Le responsabilità legali per un comportamento del genere sono ingenti, e se l'azienda resta in rosso alla chiusura sono i capi che devono risponderne finanziariamente. Il loro culo è molto più a rischio di quello dei dipendenti. Non dico che siano tutte persone pie, ma hanno i loro interessi a fare gli interessi dei dipendenti.
Non funziona così la cosa, a perderci sono gli azionisti, i dirigenti ne rispondono solo in caso di illeciti che abbiano portato a gravi perdite per l'azienda. Aggiungo pure che in USA i dirigenti sono solitamente (per non dire sempre) pagati con stock-option, per cui per loro l'obiettivo principale è quello di far crescere gli utili aziendali e di consegienza il valore delle azioni, in modo da ricavarne il massimo profitto personale.
Apparte le correte e valide motivazioni di Allanon81, più aumentano i soldi i tasca ai dirigenti più questi hanno interesse ad ingrandire l'azienda, non a licenziare.
Licenziare dipendenti danneggia tutti e tutto, è per questo che solo un licenziamento di grosse dimensioni apporta beneficio alle casse. E se licenziano la gente è perché vogliono far andare avanti la baracca, non distruggerla. Se fosse stato per i soldi avrebbero venduto l'azienda a persone che avrebbero ridimensionato drasticamente i costi licenziando un numero ben maggiore di persone, riducendo ancor di più la potenzialità dell'azienda ma aumentando le speranze a lungo termine.
Ma poi credete che un dirigente possa veramente dire "Sta azienda va in vacca, mi ritiro tanto ho già tanti soldi"? Le responsabilità legali per un comportamento del genere sono ingenti, e se l'azienda resta in rosso alla chiusura sono i capi che devono risponderne finanziariamente. Il loro culo è molto più a rischio di quello dei dipendenti. Non dico che siano tutte persone pie, ma hanno i loro interessi a fare gli interessi dei dipendenti.
Vorrei proprio vedere cosa faresti se tra quei 15000 ci fossi tu. Secondo me non saresti così in accordo con quello che hai scritto in questo post. Mettiti nei panni di una persona che si vede licenziata perchè il dirigente di turno ha deciso che non è necessaria per l'azienda... 15000 dipendenti ne fanno le spese e te parli di culo dei dirigenti a rischio? io vedo 15000 culi a rischio ma nemmeno uno di questi è dirigente...
aLLaNoN81
16-07-2005, 14:41
Non funziona così la cosa, a perderci sono gli azionisti, i dirigenti ne rispondono solo in caso di illeciti che abbiano portato a gravi perdite per l'azienda. Aggiungo pure che in USA i dirigenti sono solitamente (per non dire sempre) pagati con stock-option, per cui per loro l'obiettivo principale è quello di far crescere gli utili aziendali e di consegienza il valore delle azioni, in modo da ricavarne il massimo profitto personale.
Giustissimo... i manager ricaveranno anche grossi profitti, ma ti assicuro che il valore delle azioni non sale se l'azienza è in crisi; quindi è il loro primo interesse risanare l'azienda. Ci sono 2 cose che si possono fare quando un'azienda è in crisi: la prima è tentare di riorganizzare l'intera struttura per eliminare gli sprechi (cosa che sta facendo l'HP) oppure chiudere baracca e burattini (come ha fatto e sta facendo IBM in italia)... quale delle due ipotesi è la migliore nei confronti dei 150mila dipendenti...?
aLLaNoN81
16-07-2005, 14:50
Vorrei proprio vedere cosa faresti se tra quei 15000 ci fossi tu. Secondo me non saresti così in accordo con quello che hai scritto in questo post. Mettiti nei panni di una persona che si vede licenziata perchè il dirigente di turno ha deciso che non è necessaria per l'azienda... 15000 dipendenti ne fanno le spese e te parli di culo dei dirigenti a rischio? io vedo 15000 culi a rischio ma nemmeno uno di questi è dirigente...
Partiamo dal presupposto che tu non hai la minima idea della politica che sta applicando HP per quanto riguarda i licenziamenti (come nemmeno io ce l'ho del resto), io però ti posso parlare per studi fatti... Quando si applica una politica di questo tipo non si licenziano solo gli operai, si prende la vecchia struttura aziendale e la si riorganizza in modo tale da renderla più efficente, per fare questo si tagliano posti di lavoro inutili o di troppo. Licenziando operai e dipendenti di basso livello anche le posizioni occupare da molti dirigenti di medio/alto livello diventano inutili perchè spero che possa capire anche tu che un capo senza dipendenti da comandare non ha nulla da fare... Queste politiche vengono attuate dal CDA (consiglio di amministrazione) composto da pochissimi membri (non credere che ci siano centinaia di persone a prendere decisioni strategiche in una multinazionale) e spessissimo non è nemmeno il CDA ad ideare queste ristrutturazioni ma si appoggia ad azienze di consulenza esterne. Queste società hanno come unico scopo quello di risolvere i problemi e riportare in salute l'azienda,vengono pagate appunto per questo, ed essendo appunto esterne non hanno alcun interesse ad aumentare o meno i profitti aziendali dato che il loro compenso è fisso.
Per quanto riguarda il discorso di immedesimarsi in un lavoratore licenziato hai ragione ma in questi casi si guarda al bene della totalità dei dipendenti e non solo ad una parte... E' un po' come in guerra quando si effettua un bombardamento su una posizione strategica, i cosidetti "danni collaterali" ci sono sempre... In questo caso HP ha preferito licenziare il 10% della forza lavoro per non peggiorare la situazione e trovarsi tra qualche anno in fallimento, evenienza ben peggiore...
> se ne licenziano 15.000 è perché vogliono salvare il culo agli altri 135.000.
Non ho mai letto una stupidaggine tanto grossa.
Se un'azienda è in difficoltà *prima* si licenziano i dipendenti, *poi* il proprietario/amministratore rinuncia alla casa in montagna - oppure al premio di produzione da 30 milioni di dollari l'anno.
Sveglia, il capitalismo funziona così.
saluti
> ma in questi casi si guarda al bene della totalità dei dipendenti e non solo > ad una parte...
---
> E' un po' come in guerra quando si effettua un bombardamento su
> una posizione strategica, i cosidetti "danni collaterali" ci sono sempre...
Ah beh, come no... di fronte a commenti come questo non posso fare a meno di augurare ad aLLaNoN81 di essere licenziato quanto prima (naturalmente per il bene e la prosperità della sua azienda) oppure, in alternativa, di essere incenerito da una bomba intelligente destinata a un importantissimo obiettivo strategico.
saluti
Slamdunk
16-07-2005, 16:35
Vorrei proprio vedere cosa faresti se tra quei 15000 ci fossi tu. Secondo me non saresti così in accordo con quello che hai scritto in questo post. Mettiti nei panni di una persona che si vede licenziata perchè il dirigente di turno ha deciso che non è necessaria per l'azienda... 15000 dipendenti ne fanno le spese e te parli di culo dei dirigenti a rischio? io vedo 15000 culi a rischio ma nemmeno uno di questi è dirigente...Se fossi tra quei 15.000 e ci fosse un capo democratico che mi dicesse "O vieni licenziato tu e si salvano altri per risanare l'azienda, e forse fra qualche tempo ti riassumiamo o non ti licenziamo e fra poco va tutto a puttane", sicuramente sceglierei la prima.
Cosmo, capitalismo non è sinonimo di "incularsi a vicenda per ricavare il massimo profitto a scapito di tutti tanto chissenefrega". Anche all'HP c'è gente che ha cercato molte soluzioni prima di prendere in considerazione il licenziamento di così tanta gente.
> se ne licenziano 15.000 è perché vogliono salvare il culo agli altri 135.000.
Non ho mai letto una stupidaggine tanto grossa.
Se un'azienda è in difficoltà *prima* si licenziano i dipendenti, *poi* il proprietario/amministratore rinuncia alla casa in montagna - oppure al premio di produzione da 30 milioni di dollari l'anno.
Sveglia, il capitalismo funziona così.
saluti
Sveglia, HP è in rosso, i proprietari (gli azionisti) da anni pagano il fatto che l'azienda è poco competitiva con la discesa del prezzo delle azioni e i dividendi bloccati.
Non a caso, il consiglio d'amministrazione (che è appunto l'organo che esprime le decisioni dei proprietari azionisti, che nel caso di una public company come HP sono milioni di risparmiatori, direttamente o indirettamente) ha recentemente rinnovato il vertice dell'azienda e ora lo rinnovano ancora. E a cascata (anche se ovviamente i giornali non pubblicano una notizia per ognuno di questi cambiamenti) i nuovi arrivati riorganizzano le divisioni e le funzioni sottostanti.
Banalmente, se prima eri in 150.000 a produrre qualcosa che valeva 100, e ora invece di 100 vendi 80, vuol dire che sei in troppi.. che potresti fare la stessa cosa, in meno persone.
Non a caso Dell, che a parità di fatturato ha molti meno dipendenti delle principali concorrenti (pur con tutte le differenze nelle attività di aziende che restano diverse e hanno attività solo in parte comparabili), da anni riesce a offrire più valore ai suoi clienti E ai suoi azionisti, e questo si riflette nella soddisfazione dei suoi clienti (bassi prezzi, ottimo servizio) E dei suoi azionisti (crescità del fatturato, utili) E dei suoi dipendenti (promozioni perchè l'azienda cresce, premi, nuove assunzioni).
Nippolandia
16-07-2005, 19:19
Ma 15000 qua 20000 la 100000 in Fiat e milioni in tutto il mondo.
1 azienda nasce e 2 ne chiudono la manodopera si sposta nei paesi del reddito basso e tutta la classe operaia va all'inferno.
Siamo messi malissimo non vedo nessun futuro per l'occidente,chissa che lavoro faranno i nostri cari figli e nipoti che verranno.
Passiamo ad HP secondo voi perchè licenziano,la risposta e perchè siamo in crisi e tagliamo un po di tutto schiavi operai capoccia e capoccioni.
Ma fatemi il piacere i capoccia sono al massimo 10/12 in una azienda di 150000 operai,questi 10/12 per non rinunciare ai loro 100 milioni di dollari ciascuno mandano a casa la povera gente.
Chissenefrega tanto ci pensa lo stato con i sussidi di disoccupazione a farli vivere se poi qualcuno non ce la fa ci sono le case gratis scatoloni da sistemare nei parchi publici e nei marciapiedi oppure le tane delle fogne.
Basta che il sistema di sussidio non sia quello italiano,devi fare la galera per ricevere il sussidio.(qualcuno per favore e pregato di fare chiarezza su questa legge folle italiana)
Ho finito pensateci voi scannatevi tanto in fututro non avremo neanche noi il lavoro.
scorpionkkk
16-07-2005, 19:54
Al di là delle scemenze sugli stipendi dei dirigenti..io vorrei tanto sapere una cosa: VOI,geni della finanza...che fareste per ristrutturare l'azienda?
Io non lo so..perchè non me ne intendo..ma vedo che voi rivaleggiate tutti (tranne il povero allanon1981 che cmq un minimo di cognizione la possiede) con Tronchetti-Provera...quindi dovreste poter illustrare una tecnica finanziaria per non licenziare i poveri 15000.
Per carità...mi rendo conto che effettivamente il valore delle persone sta fortemente diminuendo nella nostra società dove la massima aspirazione è entrare al Billionaire,ma una volta fatte queste amare considerazioni i fatti rimangono..che si fa per non licenziarli?
Avanti..
Siamo tanti e tutti sperano in un lavoro dignitoso e ben remunerato.
I Cinesi sono di più e non sperano un ca**o, o perlomeno le speranze del 99% della popolazione sono castrate sul nascere.
Non credo che la situazione economica mondiale sia così facile da gestire.
Se un'azienda non ha soldi per mantenere una certa politica non può permettersi di fallire e mandare a casa tutti perchè "non è giusto" mandare a casa delle persone che lavorano onestamente.
Io, sinceramente, davanti a fatti concreti e ben argomentati, accetterei un licenziamento fatto nell'interesse dell'azienda.
Ma probabilmente io mi fido troppo della gente.
Royal Knight
16-07-2005, 20:25
In HP hanno preso la stessa decisione di tantissime aziende occidentali, per aumentare gli utili (o ridurre le perdite), invece che cercare di aumentare il fatturato, diminuiscono le spese.
Lo si può osservare anche fra i piccoli esercizi come i ristoranti ed i bar: aumentano i prezzi, arriva meno gente, lavorano di meno, licenziano una persona e portano a casa i soldi comunque. Anche il governo fa così: crescita zero e gestione più oculata delle spese (almeno a parole).
Tutti tirano l'acqua al proprio mulino ed in questo modo la nostra economia non potrà fare altro che continuare ad andare peggio.
Sinceramente sono parecchio preoccupato per come stanno andando le cose. In un ambiente del genere, in cui tutti risparmiano e licenziano, in cui girano sempre meno soldi, se voi aveste un'azienda che va male (molto male), preferireste indebitarvi ancora di più e rischiare la bancarotta o stare attenti ai costi? Io un paio di anni fa facevo molta fatica a trovare persone valide per la mia micro azienda, adesso sono sommerso di curriculum di persone straqualificate.
La strada probabilmente è quella di prenderci tutti una bella batosta, svegliarci e rimboccarci le maniche.
I 15.000 licenziamenti di HP mi preoccupano per le vicende umane delle famiglie di operai, impiegati e dirigenti che rimarranno senza uno stipendio e mi preoccupano anche per tutta l'economia che i loro consumi mettevano in moto. Sono un dramma di cui possiamo solo prendere atto.
Al di là delle scemenze sugli stipendi dei dirigenti..io vorrei tanto sapere una cosa: VOI,geni della finanza...che fareste per ristrutturare l'azienda?
Io non lo so..perchè non me ne intendo..ma vedo che voi rivaleggiate tutti (tranne il povero allanon1981 che cmq un minimo di cognizione la possiede) con Tronchetti-Provera...quindi dovreste poter illustrare una tecnica finanziaria per non licenziare i poveri 15000.
Per carità...mi rendo conto che effettivamente il valore delle persone sta fortemente diminuendo nella nostra società dove la massima aspirazione è entrare al Billionaire,ma una volta fatte queste amare considerazioni i fatti rimangono..che si fa per non licenziarli?
Avanti..
Che si fa? si evita di dover arrivare a dover prendere una tale decisione... chi ha sbagliato sono i dirigenti, chi ne paga sono gli operai... comodo. Dai vostri discorsi sembra che HP sia la santarellina e che non può fare altro per uscire da questa situazione, povera HP, poveri dirigenti, povero consiglio di amministrazione, che decisione difficile! poveretti!... bastava agire prima!... un genio del mercato sono? No sono semplicemente una persone che non ha mai creduto e mai crederà nel modello capitalista e con questa bella notiziona ora sapete tutti il perchè. Grandi profitti hanno come risvolto della medaglia ENORMI perdite.
Il problema è capire come competere con i nuovi mercati emergenti.
Al di là dell'onestà o meno di ogni singola azienda.
Non penso che il problema attuale di HP siano i paesi emergenti, il manifatturiero dell'elettronica è in Cina da decenni ormai, non è una concorrenza nuova.
HP non sta licenziando operai nei paesi occidentali, semplicemente perchè sono decenni che non ha operai nei paesi occidentali. Sta licenziando progettisti, funzionari commerciali, responsabili vendite, addetti al marketing, perchè aveva una struttura organizzata per vendere 100 e oggi si ritrova a vendere 50, con il doppio dei dipendenti di concorrenti che vendono più di lei.
In altri termini, se vogliamo dare la colpa a qualcuno per questi licenziamenti, dobbiamo darla per esempio a Dell, che con il suo modello di business diretto e ben organizzato in 10 anni è diventato il primo venditore di informatica al mondo, garantisce profitti agli azionisti, prezzi e servizio ai clienti, nuove assunzioni e promozioni ai dipendenti.
Chi ne paga le conseguenze sono i concorrenti meno capaci, HP è uno di questi. E' un bene? Un male? Decidete voi.
Che si fa? si evita di dover arrivare a dover prendere una tale decisione... chi ha sbagliato sono i dirigenti, chi ne paga sono gli operai... comodo. Dai vostri discorsi sembra che HP sia la santarellina e che non può fare altro per uscire da questa situazione, povera HP, poveri dirigenti, povero consiglio di amministrazione, che decisione difficile! poveretti!... bastava agire prima!...
Agire prima come?
un genio del mercato sono? No sono semplicemente una persone che non ha mai creduto e mai crederà nel modello capitalista e con questa bella notiziona ora sapete tutti il perchè. Grandi profitti hanno come risvolto della medaglia ENORMI perdite.
Beh c'è sempre la Corea del Nord, Cuba, Cambogia.. tutti paesi che non applicano l'orribile modello capitalista, paesi famosi per il benessere dei loro cittadini e lavoratori, rinomati inoltre per la grande innovazione tecnologica delle loro aziende. :)
canislupus
16-07-2005, 22:31
Il problema che mi piacerebbe venisse sollevato è il fatto che quando un dirigente sbaglia ad amministrare un'azienda (specie nel caso di multinazionali) stranamente trova sempre un altro posto di lavoro di egual livello. Quando però un povero dipendente viene licenziato perchè chi sopra di lui ha operato delle scelte sbagliate, rimane spesso disoccupato o deve accontentarsi di un lavoro de-qualificante e sottopagato.
Personalmente non sono molto sicuro che il licenziamento delle persone sia la politica migiore per salvare una società in crisi. Certo si tratta sicuramente di una politica che nel breve periodo da i suoi frutti perchè si tagliano drasticamente le spese, ma se non si ha un piano strategico per il futuro convincente presto o tardi ci si ritrova al punto di partenza (guardate la Fiat per esempio che è in agonia dagli anni 80 nonostante le varie sovvenzioni statali e le varie casse-integrazioni). Se HP si trovasse appunto in una situazione in cui non si riesce a stabilire un piano d'azione realmente efficace per il futuro credo che la cessione dell'azienda sia l'unico sistema valido. IBM che non è l'ultima delle società ha capito che non vi erano possibilità per salvare il reparto desktop-notebook e ha deciso appunto di cederlo a Lenovo. Certo questa scelta avrà comportato sicuramente delle conseguenze anche in termini di tagli tra le risorse umane, ma penso che sia migliore di un fallimento.
In pratica io penso che questo licenziamento di 15.000 persone non sia sufficiente per sanare i problemi che affliggono HP, ma sia solo un tentativo di ridurre le spese in tempo per la conclusione dell'anno fiscale.
pollonzo
16-07-2005, 23:08
Il problema che mi piacerebbe venisse sollevato è il fatto che quando un dirigente sbaglia ad amministrare un'azienda (specie nel caso di multinazionali) stranamente trova sempre un altro posto di lavoro di egual livello. Quando però un povero dipendente viene licenziato perchè chi sopra di lui ha operato delle scelte sbagliate, rimane spesso disoccupato o deve accontentarsi di un lavoro de-qualificante e sottopagato.
Personalmente non sono molto sicuro che il licenziamento delle persone sia la politica migiore per salvare una società in crisi. Certo si tratta sicuramente di una politica che nel breve periodo da i suoi frutti perchè si tagliano drasticamente le spese, ma se non si ha un piano strategico per il futuro convincente presto o tardi ci si ritrova al punto di partenza (guardate la Fiat per esempio che è in agonia dagli anni 80 nonostante le varie sovvenzioni statali e le varie casse-integrazioni). Se HP si trovasse appunto in una situazione in cui non si riesce a stabilire un piano d'azione realmente efficace per il futuro credo che la cessione dell'azienda sia l'unico sistema valido. IBM che non è l'ultima delle società ha capito che non vi erano possibilità per salvare il reparto desktop-notebook e ha deciso appunto di cederlo a Lenovo. Certo questa scelta avrà comportato sicuramente delle conseguenze anche in termini di tagli tra le risorse umane, ma penso che sia migliore di un fallimento.
In pratica io penso che questo licenziamento di 15.000 persone non sia sufficiente per sanare i problemi che affliggono HP, ma sia solo un tentativo di ridurre le spese in tempo per la conclusione dell'anno fiscale.
La produzione dei più svariati beni conntinuerà sempre a spostarsi in paesi dove il costo per produrli è piu basso...(vedesi IBM Lenovo).Gli stati dovrebbero mettere dei paletti ben precisi alla merce che entra nelle nostre citta......1) gli operai sono pagati meno di 10 euro l'ora?
2)Sono rispettate le norme di sicurezza (tipo 626)?
3)l'azienda rispetta le leggi anti inquinamento?
Competere con aziende simili è impossibile il libero mercato non dovrebbe essere cosi libero....
JohnPetrucci
16-07-2005, 23:52
Licenziare e licenziare, è questo il loro piano economico?
Potrebbero anche impegnarsi maggiormente a conquistare nuove quote di mercato!
E meno male che da poco hanno cambiato anche qualche dirigente, ma se la ricetta è solo questa mi sa che ne avranno ancora per poco.
SuperCisco
16-07-2005, 23:57
Cosmo, capitalismo non è sinonimo di "incularsi a vicenda per ricavare il massimo profitto a scapito di tutti tanto chissenefrega".
Non sarà capitalismo ma è comunque l'andazzo generale.
Trova pure il nome che ritieni più appropriato ma il discorso non cambia...
JohnPetrucci
17-07-2005, 00:05
Capitalismo va più che bene, magari inteso come massimo profitto, poco cambia. ;)
SuperCisco
17-07-2005, 00:06
Beh c'è sempre la Corea del Nord, Cuba, Cambogia.. tutti paesi che non applicano l'orribile modello capitalista, paesi famosi per il benessere dei loro cittadini e lavoratori, rinomati inoltre per la grande innovazione tecnologica delle loro aziende. :)
Si certo... Se non ti pieghi a 90° per soddisfare e giustificare qualsiasi richiesta del mercato (e della logica del profitto a tutti i costi) allora diventi un comunista-stalinista-mangia-bambini... :rolleyes:
Dopo questa perla cos'altro sentiremo??? Se non sei con Bush allora sei anti-americano, se sei contro la guerra allora sei amico dei dittatori, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. :rolleyes:
canislupus
17-07-2005, 00:29
Caro pollonzo io vengo pagato 4,30 euro all'ora, lavoro 8 ore al giorno e ho 30 minuti di pausa. Non ho neanche il diritto di parlare con il mio vicino di pc perchè altrimenti mi distraggo e sono meno produttivo. Ho lavorato sia di sabato che di domenica e mi verrano pagati allo stesso modo (addirittura sabato e domenica non avevo neanche diritto alla pausa pranzo o cena) e ovviamente ho lavorato sia la mattina presto alle 6 sia fino a mezzanotte.
Io lavoro in Italia tanto per capirci. Se questo è il modo di lavorare che il capitalismo o la globalizzazione vuole anche nei paesi occidentali, direi che si dovrebbe riflettere un attimo. Ah ovviamente il mio lavoro è precario e a fine mese sarò nuovamente disoccupato. Ora se tutto ciò può accadere in Italia, penso che in luoghi come la Cina sia praticamente impossibile da bloccare.
A tutti quelli che sostengono che licenziare sia sempre la soluzione per i problemi delle aziende in crisi, chiedo perchè allora la Fiat è in crisi dal 1980 ad oggi ? Eppure ha avuto sia sovvenzioni statali che diverse casse-integrazioni. Questo è solo un esempio, ma ne potrei fare migliaia di esempi di società in crisi che pensavano licenziando di risolvere i loro problemi. Quindi invito tutti quelli che sostengono la tesi del licenziamento a ragionare se sia realmente la soluzione ultima per un'azienda con problemi di competitività.
Aldo Bergatta
17-07-2005, 00:37
Vorrei sapere se quelli che danno addosso con cosi' tanta leggerezza alle aziende che si vedono "costrette" a licenziare, hanno la minima idea di cosa significa avere un'azienda al giorno d'oggi.
E' facile parlare ed accusare quando si e' abituati solo a pretendere uno stipendio alla fine del mese e pensare di avere solo diritti !
Che si vadano un po' a studiare a quanto ammonta il costo del lavoro e cosa deve fare un'azienda per mantenere dei dipendenti e poi ne riparliamo.
E quel cretino di Bertinotti vuole pure abolire la proprieta' privata... siamo proprio ben messi in Italia... per forza stiamo andando a puttane.
Firmato:
Un imprenditore motivato a fare impresa ma costretto a chiuderla perche' i costi sono insostenibili e, di conseguenza, deve lasciare a casa anche i suoi dipendenti (e non perche' vuole guadagnare di piu'!)
SuperCisco
17-07-2005, 01:15
E' facile parlare ed accusare quando si e' abituati solo a pretendere uno stipendio alla fine del mese e pensare di avere solo diritti !
E già... Uno lavora tutto il mese, si fa un c**o così e poi pretende pure lo stipendio e i diritti... :rolleyes:
Pretese incredibili... :rolleyes:
Firmato:
Un imprenditore motivato a fare impresa ma costretto a chiuderla perche' i costi sono insostenibili e, di conseguenza, deve lasciare a casa anche i suoi dipendenti (e non perche' vuole guadagnare di piu'!)
C'è chi fa impresa in paesi dal costo del lavoro ben più alto del nostro: Svizzera, Svezia, Germania...
Sarai pure motivato ma non basta: ci vogliono le capacità.
SuperCisco
17-07-2005, 01:23
Spiego in modo ancora più chiaro...
Posso (parzialmente) capire gli imprenditori che si lamentano per problemi effettivi del nostro paese:
-troppa burocrazia
-poca legalità (clientelarismo, appalti "pilotati"...)
-infrastrutture spesso non all'altezza
-penuria di personale qualificato (siamo il fanalino di coda in UE per numero di laureati)
-altro...
Chi invece se la prende con il costo del lavoro è semplicemente un cattivo imprenditore che non sa fare impresa ed è meglio che lasci il posto a chi ne è più capace.
diabolik1981
17-07-2005, 08:52
Tanto per fare un ripasso su come funziona la dinamica del mercato del lavoro.
Il fatto che si licenzi come soluzione alle crisi aziendali è dovuto essenzialmente alla rigidità verso il basso dei salari, questa causata sia dai lavoratori, sia, in parte maggiore, dalle associazioni sindacali. Un'impresa non è che si diverta a licenziare, ma nel momento in cui attraversa una crisi la successione degli eventi è solitamente questa: per prima cosa si riducono gli utili fino ad azzerarsi per poi andare in negativo, se questo si protrae per lungo tempo, si devono trovare delle vie per uscirne. Dal momento che vi sono alcuni costi in azienda che non sono comprimibili, come l'aquisto di materie prime, di risorse etc, si cerca di comprimere i settori che invece permettono di farlo, e quello indicato è solitamente quello dei lavoratori. L soluzione ideale sarebbe mantenere il numero dei lavoratori abbassando gli stipendi, ma questo trova resistenze sia dei lavoratori che, ancora maggiore, dei sindacati, che non permettono abbassamenti salariali mentre in altri settori/aziende ciò non si verifica. Aggiungiamo pure che la riduzione dei salari, per la teoria degli efficenty-wages, porta ad una riduzione di produttività, e la frittata è fatta, nel senso che per mantenere in salute l'azienda si riduce il personale. Questo discorso ovviamente vale anche per le ristrutturazioni aziendali.
Royal Knight
17-07-2005, 09:19
Senza tutti questi imprenditori incapaci che licenziano la gente quando le cose vanno male, non ci sarebbero così tanti dipendenti intelligenti.
Royal Knight
17-07-2005, 09:40
La situazione del mercato è più complessa del dogma "licenziare è male". Siamo tutti d'accordo che lo è, pure i più cinici, per il semplice fatto che il dipendente hp senza stipendio non si potrà più permettere di comprare la giacca di Armani e il figlio della sarta in italia che dovrebbe produrla avrà meno soldi da spendere nel mio negozio.
HP si trova di fronte a diversi problemi:
1. L'occidente spende di meno, le aziende investono di meno.
2. La produzione si sposta in posti dove la gente lavora di più per meno soldi.
3. La concorrenza diventa sempre più forte.
Il mercato in USA è messo molto meglio del nostro in Italia. Noi abbiamo un sacco di tasse in più, lavoriamo meno giorni e meno ore, siamo meno produttivi sul posto di lavoro, le aziende hanno meno capitali e sono MOLTO più piccole, siamo confusionari, non rispettiamo le regole...
Cosa facciamo per risolvere la situazione oltre a lamentarci (giustamente) per i licenziamenti?
canislupus
17-07-2005, 10:04
@Aldo Bergatta
Hai letto il mio post precedente ?
Secondo te prendere 4,30 euro all'ora è avere uno stipendio alto ?
Aggiungici che non ho diritto alla mensa, non posso parlare neanche con il vicino di sedia e che si tratta di un lavoro precario (quindi niente pensione, niente tfr, niente ferie pagate), dimmi tu cosa altro si deve fare per non far fallire un imprenditore. Tra poco ci manca solo che si debba lavorare gratis e poi forse non vi lamenterete più.
Io sono un sistemista windows e sono stato costretto dalla mancanza cronica di lavoro a fare persino il call center e mentre la mia società veniva pagata qualcosa come 4000 euro lordi al mese, io ne prendevo 800 lordi !!! Ora tu vorresti dirmi che 3200 euro lordi di differenza tra il mio stipendio e quello che prendeva la mia società erano giustificati ? La mia società non faceva altro che farmi conoscere al cliente e farmi lavorare. Pensa che i responsabili li dovevo chiamare con il MIO cellulare personale e quando ho fatto gli straordinari ho dovuto mandare diverse mail per mesi per sapere quando me li pagavano e quanto (alla fine me li hanno pagati come fossero ore ordinarie).
Io allo stato attuale vedo tantissimi imprenditori che prendono persone con stipendi da fame, per periodi limitati e li minacciano di cacciarli al primo segno di lamento, dimmi te se questa non è abbastanza flessibilità.
@diabolik1981
Certo sarebbe bello poter diminuire gli stipendi anche del 60-70% senza troppi problemi, ma non credo che si potrebbe vivere allo stesso modo (non penso che puoi andare al supermercato e dire che devi pagare il 60-70% in meno rispetto a prima xchè hai uno stipendio più basso). La flessibilità negli USA esiste eccome e anche in Italia è stata introdotta in maniera ancora peggiore, il problema è che troppo spesso è più conveniente licenziare o chiudere un'azienda in difficoltà piuttosto che cercare di salvarla o ridursi lo stipendio da dirigente per qualche tempo.
Dammi retta alla fine sono sempre gli ingranaggi più deboli della catena a rimetterci e chi ha i soldi, non li perde mai e ha sempre posti ad alto livello.
canislupus
17-07-2005, 10:14
La situazione del mercato è più complessa del dogma "licenziare è male". Siamo tutti d'accordo che lo è, pure i più cinici, per il semplice fatto che il dipendente hp senza stipendio non si potrà più permettere di comprare la giacca di Armani e il figlio della sarta in italia che dovrebbe produrla avrà meno soldi da spendere nel mio negozio.
HP si trova di fronte a diversi problemi:
1. L'occidente spende di meno, le aziende investono di meno.
2. La produzione si sposta in posti dove la gente lavora di più per meno soldi.
3. La concorrenza diventa sempre più forte.
Il mercato in USA è messo molto meglio del nostro in Italia. Noi abbiamo un sacco di tasse in più, lavoriamo meno giorni e meno ore, siamo meno produttivi sul posto di lavoro, le aziende hanno meno capitali e sono MOLTO più piccole, siamo confusionari, non rispettiamo le regole...
Cosa facciamo per risolvere la situazione oltre a lamentarci (giustamente) per i licenziamenti?
Premesso che dubito che il figlio di un qualsiasi dipendente HP possa comprarsi una giacca di Armani (può costare anche 1000 euro).Il problema rimane sempre il fatto che la maggior parte delle aziende non trovano sistemi alternativi al licenziamento del personale per abbassare i costi.
Licenziare delle persone porta anche ad una serie di svanataggi:
1) Ti privi di persone che conoscono già il loro lavoro e quindi ne perdi il know-how
2) Dimuisci la capacità produttiva e in caso di bisogno non sarai immediatamente reattivo
3) Ti trovi i sindacati alla porta che ti tartassano perchè mandi a gambe all'aria diverse famiglie
4) Ti fai una pessima pubblicità (la gente vede che licenzi e pensa che sei vicina al fallimento e si chiede per quale motivo comprare un tuo prodotto che potrebbe anche non avere un supporto post-vendita decente)
Queste sono solo alcune cose negative che porta il licenziamento delle persone senza una strategia valida per il futuro. Allo stato attuale infatti mi sembra che in HP abbiano solo deciso di ristrutturare, ma non sappiano neanche loro dove indirizzare le proprie scelte future. Quest'ultimo aspetto è molto più grave dei licenziamenti in sè perchè è indice del fatto che si è in una situazione molto grave dove si cerca di non far affondare la nave, ma non si è ancora capiti come togliere l'acqua dalla stiva.
Royal Knight
17-07-2005, 10:18
Canisplus hai ragione, secondo me i dipendenti dovrebbero guadagnare di più, in modo che possano spendere di più nel mio negozio :)
Per otterene ciò però è necessario che si verifichino alcuni cambiamenti:
1. La pressione fiscale deve diminuire.
2. L'evasione fiscale deve diminuire.
3. Devono cessare situazioni di sfruttamento come quella che ci stai descrivendo (anche se bisognerebbe per correttezza sentire anche le ragioni di chi ti dava lavaro) e devono cessare le tangenti, i pizzi, i regali.
4. Bisogna rimboccarsi tutti le maniche di più.
5. Si deve ristabilire la fiducia nell'economia.
Questo secondo me, ma sarei felice di arricchire la mia opinione.
Royal Knight
17-07-2005, 10:21
Premesso che dubito che il figlio di un qualsiasi dipendente HP possa comprarsi una giacca di Armani (può costare anche 1000 euro).
:muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
è un esempio!!!!
Royal Knight
17-07-2005, 10:26
Il problema rimane sempre il fatto che la maggior parte delle aziende non trovano sistemi alternativi al licenziamento del personale per abbassare i costi.
Licenziare delle persone porta anche ad una serie di svanataggi:
1) Ti privi di persone che conoscono già il loro lavoro e quindi ne perdi il know-how
2) Dimuisci la capacità produttiva e in caso di bisogno non sarai immediatamente reattivo
3) Ti trovi i sindacati alla porta che ti tartassano perchè mandi a gambe all'aria diverse famiglie
4) Ti fai una pessima pubblicità (la gente vede che licenzi e pensa che sei vicina al fallimento e si chiede per quale motivo comprare un tuo prodotto che potrebbe anche non avere un supporto post-vendita decente)
Queste sono solo alcune cose negative che porta il licenziamento delle persone senza una strategia valida per il futuro. Allo stato attuale infatti mi sembra che in HP abbiano solo deciso di ristrutturare, ma non sappiano neanche loro dove indirizzare le proprie scelte future. Quest'ultimo aspetto è molto più grave dei licenziamenti in sè perchè è indice del fatto che si è in una situazione molto grave dove si cerca di non far affondare la nave, ma non si è ancora capiti come togliere l'acqua dalla stiva.
Non ho mai detto che fanno bene a licenziare e non conosciamo neanche lontanamente i progetti che hanno fatto. Dico però che è quello che sta succedendo non solo per HP.
Inoltre non penso di essere più abile dei dirigenti HP nel risolvere i propri problemi.
Mi auguro che riescano a ristrutturare l'azienda, che tornino competitivi e che queste 15.000 persone possano trovare un altro lavoro in tempi brevi. Ma non ci credo.
Agire prima come?
Meditando meglio sulle loro scelte mettendo il bene dell'azienda (compresi i lavoratori) davanti agli interessi puramente economici? Se si deve fare un taglio del 10% dei lavoratori significa che qualcuno nelle alte schiere ha sbagliato.
Beh c'è sempre la Corea del Nord, Cuba, Cambogia.. tutti paesi che non applicano l'orribile modello capitalista, paesi famosi per il benessere dei loro cittadini e lavoratori, rinomati inoltre per la grande innovazione tecnologica delle loro aziende. :)
... i paesi che hai citato e la loro povertà è un'altra delle conseguenze del modello capitalista di cui il mercato è saturo. Come ho detto enormi guadagni->enormi perdite, ma stranamente per alcuni la seconda parte non conta visto che queste enormi perdite si possono far ricadere sulle spalle della povera gente.
@Aldo Bergatta
Hai letto il mio post precedente ?
Secondo te prendere 4,30 euro all'ora è avere uno stipendio alto ?
Aggiungici che non ho diritto alla mensa, non posso parlare neanche con il vicino di sedia e che si tratta di un lavoro precario (quindi niente pensione, niente tfr, niente ferie pagate), dimmi tu cosa altro si deve fare per non far fallire un imprenditore. Tra poco ci manca solo che si debba lavorare gratis e poi forse non vi lamenterete più.
Io sono un sistemista windows e sono stato costretto dalla mancanza cronica di lavoro a fare persino il call center e mentre la mia società veniva pagata qualcosa come 4000 euro lordi al mese, io ne prendevo 800 lordi !!! Ora tu vorresti dirmi che 3200 euro lordi di differenza tra il mio stipendio e quello che prendeva la mia società erano giustificati ? La mia società non faceva altro che farmi conoscere al cliente e farmi lavorare. Pensa che i responsabili li dovevo chiamare con il MIO cellulare personale e quando ho fatto gli straordinari ho dovuto mandare diverse mail per mesi per sapere quando me li pagavano e quanto (alla fine me li hanno pagati come fossero ore ordinarie).
Io allo stato attuale vedo tantissimi imprenditori che prendono persone con stipendi da fame, per periodi limitati e li minacciano di cacciarli al primo segno di lamento, dimmi te se questa non è abbastanza flessibilità.
@diabolik1981
Certo sarebbe bello poter diminuire gli stipendi anche del 60-70% senza troppi problemi, ma non credo che si potrebbe vivere allo stesso modo (non penso che puoi andare al supermercato e dire che devi pagare il 60-70% in meno rispetto a prima xchè hai uno stipendio più basso). La flessibilità negli USA esiste eccome e anche in Italia è stata introdotta in maniera ancora peggiore, il problema è che troppo spesso è più conveniente licenziare o chiudere un'azienda in difficoltà piuttosto che cercare di salvarla o ridursi lo stipendio da dirigente per qualche tempo.
Dammi retta alla fine sono sempre gli ingranaggi più deboli della catena a rimetterci e chi ha i soldi, non li perde mai e ha sempre posti ad alto livello.
Da quotare. Gli ultimi restano ultimi, e sempre sarà così finchè ci saranno persone che sosterranno questo meccanismo come lecito e normale. Ma io sono proprio curioso di vedere che cosa farebbero tali persone se si trovassero ad essere gli ultimi in una tale situazione... sicuramente diranno "hanno ragione a licenziarmi per il bene dell'azienda!"... sicuramente!
SuperCisco
17-07-2005, 10:45
1. La pressione fiscale deve diminuire.
I tre paesi che ho citato prima hanno un fisco più "esigente" (in Svezia in particolare hanno l'aliquota più alta al 59%...) eppure vanno meglio di noi.
La nostra presione fiscale è perfettamente nella media: forse è ora di iniziare a parlare di COME i contributi vengono spesi...
canislupus
17-07-2005, 10:47
Ti rispondo in unico post, citando di volta in volta le varie parti:
Canisplus hai ragione, secondo me i dipendenti dovrebbero guadagnare di più, in modo che possano spendere di più nel mio negozio Per otterene ciò però è necessario che si verifichino alcuni cambiamenti: 1. La pressione fiscale deve diminuire. 2. L'evasione fiscale deve diminuire. 3. Devono cessare situazioni di sfruttamento come quella che ci stai descrivendo (anche se bisognerebbe per correttezza sentire anche le ragioni di chi ti dava lavaro) e devono cessare le tangenti, i pizzi, i regali. 4. Bisogna rimboccarsi tutti le maniche di più. 5. Si deve ristabilire la fiducia nell'economia. Questo secondo me, ma sarei felice di arricchire la mia opinione.
Punto 1) Mi trovi parzialmente d'accordo perchè allo stato attuale le aziende non assumono più persone fisse, ma si affidano prevalentemente ai collaboratori (che pagano anche meno dei dipendenti sia a livello di tasse che di stipendio).
Punto 2) Sono completamente d'accordo, ma finchè esisteranno le sanatorie, sarà sempre più facile evadere epoi pagare una cifra simbolica piuttosto che pagare tutte le tasse o farsi qualche anno serio di galera.
Punto 3) Si sta espandendo a macchia d'olio e ti assicuro che non ci sono giustificazioni che possano essere fornite a simili aziende (sono aziende che approfittano della situazione economica delle persone per sfruttarle... tanto per dirtene una io prendevo meno di un dipendente che faceva il mio STESSO lavoro !!!).
Punto 4) Da quello che vedo attorno a me la forza lavoro si sta rimboccando eccome le maniche (si accettano stipendi ridicoli, orari assurdi, zero diritti e lavori dequalificanti). Penso che da parte dell'imprenditoria italiana invece si fa poco per cercare di tenersi le persone valide, ma si preferisce solo aumentare il profitto.
Punto 5) Nell'economia c'è poca fiducia perchè ci si rende conto che il proprio potere di acquisto è praticamente azzerato, ma stranamente al governo sembra che abbiano dei dati diversi dalla realtà. Io vedo persone fare due lavori e nonostante ciò dover fare un sacco di rinunce perchè riescono a malapena ad arrivare a fine mese. In queste condizioni è chiaro che la sfiducia sia massima.
:muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
è un esempio!!!!
Lo so che è un esempio, però direi che è poco calzante perchè non è che negli USA un dipendente HP prende 10.000 euro al mese e quindi lo vedevo un po' assurdo
Non ho mai detto che fanno bene a licenziare e non conosciamo neanche lontanamente i progetti che hanno fatto. Dico però che è quello che sta succedendo non solo per HP. Inoltre non penso di essere più abile dei dirigenti HP nel risolvere i propri problemi. Mi auguro che riescano a ristrutturare l'azienda, che tornino competitivi e che queste 15.000 persone possano trovare un altro lavoro in tempi brevi. Ma non ci credo.
Certo, nessuno di noi conosce i piani per il futuro di HP, ma il modus operandi ricalca molto quello di altre grosse aziende che dopo aver licenziato non hanno assolutamente risolto i loro problemi e questo perchè evidentemente si tratta più di problemi strutturali che di personale. Ecco perchè sono molto scettico su questo genere di politiche che danno sicuramente dei risultati in termini monetari nel breve periodo, ma nel lungo periodo possono essere un danno ben maggiore.
Royal Knight
17-07-2005, 10:58
I tre paesi che ho citato prima hanno un fisco più "esigente" (in Svezia in particolare hanno l'aliquota più alta al 59%...) eppure vanno meglio di noi.
La nostra presione fiscale è perfettamente nella media: forse è ora di iniziare a parlare di COME i contributi vengono spesi...
In svizzera la pressione fiscale è MOLTO + bassa che da noi ed in Germania è un pochino + bassa che da noi. In Svezia è + alta, ma lo stato giustamente in tutte queste nazioni usa i soldi meglio. Svedesi e Tedeschi non se la passano poi molto meglio di noi.
diabolik1981
17-07-2005, 11:32
@diabolik1981
Certo sarebbe bello poter diminuire gli stipendi anche del 60-70% senza troppi problemi, ma non credo che si potrebbe vivere allo stesso modo (non penso che puoi andare al supermercato e dire che devi pagare il 60-70% in meno rispetto a prima xchè hai uno stipendio più basso). La flessibilità negli USA esiste eccome e anche in Italia è stata introdotta in maniera ancora peggiore, il problema è che troppo spesso è più conveniente licenziare o chiudere un'azienda in difficoltà piuttosto che cercare di salvarla o ridursi lo stipendio da dirigente per qualche tempo.
Dammi retta alla fine sono sempre gli ingranaggi più deboli della catena a rimetterci e chi ha i soldi, non li perde mai e ha sempre posti ad alto livello.
Non ho detto che il modello sia giusto, ma semplicemente ho spiegato come funziona la dinamica del lavoro all'interno delle aziende. Vorrei anche aggiungere un piccolo dettaglio, ovvero che con le ottimizzazioni moderne nei processi produttivi, per svolgere un lavoro che 10 anni fa necessitava di 1000 ore/lavoro, oggi ne servono 700, per cui si hanno 300 ore/lavoro di manodopera inutilizzata che hanno un costo sull'azienda e che non sono produttivi, si potrebbe ampliare la produzione aziendale, ma è un cosa che non si può fare all'infinito, anche perchè c'è poi bisogno di un mercato che deve assorbire quanto prodotto, cosa ancor più difficile se il mercato è in fase stagnante. Di conseguenza l'impresa si deve sbarazzare di quelle eccedenze.
Questo non è capitalismo, ma economia, il cui scopo è quello di raggiungere l'efficienza nei fattori produttivi. Se ragionassero così anche le imprese di servizi pubblici italiane adesso avremmo una sanità funzionante, una scuola migliore, ed una pubblica amministrazione efficiente... ma l'effiecienza non è un concetto che si ritrova in Italia.
Royal Knight
17-07-2005, 11:38
Ti rispondo in unico post, citando di volta in volta le varie parti:
Punto 1) Mi trovi parzialmente d'accordo perchè allo stato attuale le aziende non assumono più persone fisse, ma si affidano prevalentemente ai collaboratori (che pagano anche meno dei dipendenti sia a livello di tasse che di stipendio).
Punto 4) Da quello che vedo attorno a me la forza lavoro si sta rimboccando eccome le maniche (si accettano stipendi ridicoli, orari assurdi, zero diritti e lavori dequalificanti). Penso che da parte dell'imprenditoria italiana invece si fa poco per cercare di tenersi le persone valide, ma si preferisce solo aumentare il profitto.
Lo so che è un esempio, però direi che è poco calzante perchè non è che negli USA un dipendente HP prende 10.000 euro al mese e quindi lo vedevo un po' assurdo
Punto 1: Io invece sarei dell'idea di dare più soldi ai dipendenti tramite i normali contratti di assunzione. La diminuzione delle tasse la intendo come maggiori introiti verso i dipendenti. Anche se devo dire che probabilmente in settori diversi dal mio il costo del lavoro diventa più incisivo sui bilanci.
Inoltre i contratti di assunzione hanno dei problemi giganteschi come il fatto che se un dipendente è disonesto si mette in falsa malattia per 6 mesi pagato, oppure che se si comporta male sul posto di lavoro non può essere licenziato. Legherei di più lo stipendio alla produttività individuale e complessiva. Tutti noi lavoriamo meglio se incentivati.
Punto 4: A volte purtroppo quando si cerca di ridurre le spese, non è sempre solo per aumentare i profitti, ma per ridurre le perdite. In ogni caso è giusto che le aziende producano reddito, altrimenti perchè esisterebbero? Ti assicuro che tanti imprenditori delle piccole aziende il culo se lo fanno e rischiano molto di più dei dipendenti.
I dipendenti dell'IT in usa guadagnano circa 70.000 dollari l'anno, non vedo perchè non possano comprarsi una giacca di armani che su yoox costa 308 euro. In ogni caso era solo un esempio, ero certo che ci sarebbe stata una persona che lo avrebbe commentato.
GREZZO16
17-07-2005, 12:16
tanto alla fine arriva lenovo che compra pure hp-compaq e poi vedi come se la ride avendo in mano il reparto pc ibm e quello hp-compaq.
cina>>>
cmq pure nella ditta dove lavora mio papà, quando si va male, la prima cosa che si pensa è diminuire i costi->taglio personale.
peccato perchè si pensa sempre di mantenere il turnover nel budget e ogni mezzo è lecito... poi l'anno dopo vedono...
tanto alla fine arriva lenovo che compra pure hp-compaq e poi vedi come se la ride avendo in mano il reparto pc ibm e quello hp-compaq.
cina>>>
cmq pure nella ditta dove lavora mio papà, quando si va male, la prima cosa che si pensa è diminuire i costi->taglio personale.
peccato perchè si pensa sempre di mantenere il turnover nel budget e ogni mezzo è lecito... poi l'anno dopo vedono...
Comunque...
E' sicuramente migliore il modello americano dove licenziare è consentito, ma è relativamente facile per le persone trovare un lavoro ben retribuito, rispetto al nostro sistema dove assumere una persona è peggio che sposarla (almeno in un matrimonio puoi divorziare) e hai tante di quelle beghe e costi (inail, 626, contributi, tredicesime e quattordicesime, commercialisti, consulenti del lavoro) che ad un imprenditore passa presto la voglia di farlo, anche se volesse.
Alla fine l'estrema protezione che i sindacati hanno voluto per i lavoratori dipendenti ha comportato che in Italia i piccoli/medi imprenditori invece di assumere preferiscono avere 'collaboratori' che in realtà sono i nuovi schiavi con zero diritti e senza un futuro certo.
canislupus
17-07-2005, 13:10
Sono d'accordo che i dipendenti effettivamente sono un po' troppo garantiti nei confronti degli imprenditori stessi. Io infatti non sono contrario per principio alla flessibilità del lavoro, ma devono esistere due presupposti:
1) Se paghi meno tasse per un collaboratore, quest'ultimo deve avere uno stipendio superiore rispetto ad un dipendente (oggi succede che un collaboratore prende addirittura di MENO di un dipendente e questo si traduce in un risparmio anche del 100% sul costo del lavoro).
2) Se vengo licenziato, devo trovare un nuovo lavoro in tembi brevissimi (al max un mese) e la paga deve essere almeno equivalente
3) Il sistema bancario e del finanziamento deve prevedere anche per i precari un sistema per accedere al credito perchè altrimenti beni di un certo valore non avranno più mercato (pensate all'acquisto di case, macchine e qualsiasi prodotto con un costo importante).
Se questi 3 presupposti si realizzano allora la flessibilità potrebbe essere un'arma vincente nel nostro paese, altrimenti adesso diventa solo un modo per sfruttare le persone quando hanno problemi economici e molte di queste potrebbero pensare di andare all'estero (io sto facendo più di un pensiero ad andare a vivere in un paese in via di sviluppo dove gli stipendi sono bassi, ma il costo della vita è ancora + basso).
@diabolik1981
Il problema è che se il mercato è stagnante e tu mandi a casa delle persone, quest'ultime ovviamente non avranno nulla da spendere sul mercato e si innesca un circolo vizioso (meno domanda e troppa offerta = taglio delle persone = ulteriore diminuzione della domanda di beni e servizi).
Ecco perchè sostengo che nel lungo periodo il licenziare le persone portà più danni che vantaggi.
@Royal Knight
Anche io sono d'accordo che i dipendenti a lungo andare diventano un costo sociale non indifferente xchè non hanno alcun motivo di essere produttivi in quanto sanno benissimo che hanno il "popò" parato da sindacati e governo.
Il problema però è che se si raggiunge la piena flessibilità, non si devono annullare i diritti dei lavoratori e ridurli solo ad una sorta di bene che quando vuoi lo uso e quando non serve lo abbandoni da una parte (insomma un minimo di diritti devono esserci per evitare lo sfruttamento più becero... come accade adesso).
Le aziende per loro natura esistono per creare profitto (concetto ben più alto del mero guadagno... infatti se mettendo i soldi in banca mi danno l 5%, io ho profitto se investendoli supero appunto il 5%). Io non contesto che un'azienda abbia il profitto contesta solo il fatto che non si possa pensare di averlo sempre agli stessi livelli e quando questo cala prendersela PUNTUALMENTE con i lavoratori di più basso livello.
Per concludere vorrei commentare la tua frase:
I dipendenti dell'IT in usa guadagnano circa 70.000 dollari l'anno, non vedo perchè non possano comprarsi una giacca di armani che su yoox costa 308 euro. In ogni caso era solo un esempio, ero certo che ci sarebbe stata una persona che lo avrebbe commentato. Oggi 12:32
Beh guadagnare 70.000 $ all'anno può sembrare alto, ma quando ci togli il mutuo, le tasse e tante altre belle cosette, i soldi che rimangono nelle tasche del dipendente sono decisamente di meno e quindi continua ad essere utopistico un simile acquisto. Poi non dimenticare che quando sei stato licenziato l'assistenza sanitaria te la puoi anche dimenticare e credimi che non è cosa da poco.
Royal Knight
17-07-2005, 14:13
Beh guadagnare 70.000 $ all'anno può sembrare alto, ma quando ci togli il mutuo, le tasse e tante altre belle cosette, i soldi che rimangono nelle tasche del dipendente sono decisamente di meno e quindi continua ad essere utopistico un simile acquisto. Poi non dimenticare che quando sei stato licenziato l'assistenza sanitaria te la puoi anche dimenticare e credimi che non è cosa da poco.
LOL :ubriachi: chiudiamola qui :mc:
SuperCisco
17-07-2005, 15:04
In svizzera la pressione fiscale è MOLTO + bassa che da noi ed in Germania è un pochino + bassa che da noi. In Svezia è + alta, ma lo stato giustamente in tutte queste nazioni usa i soldi meglio. Svedesi e Tedeschi non se la passano poi molto meglio di noi.
Ti posso assicurare che le aliquote a carico del cittadino sono più alte in Svizzera e in Germania.
Inoltre svizzeri e tedeschi hanno uno stato sociale INCREDIBILMENTE migliore del nostro, un reddito procapite più alto, conti pubblici "sani" e un debito largamente inferiore.
Non so con quel coraggio sostieni che non se la passano meglio di noi :mc:
SuperCisco
17-07-2005, 15:12
Comunque...
E' sicuramente migliore il modello americano dove licenziare è consentito, ma è relativamente facile per le persone trovare un lavoro ben retribuito
Questo ormai è solo un luogo comune...
Royal Knight
17-07-2005, 15:25
Ti posso assicurare che le aliquote a carico del cittadino sono più alte in Svizzera e in Germania.
Inoltre svizzeri e tedeschi hanno uno stato sociale INCREDIBILMENTE migliore del nostro, un reddito procapite più alto, conti pubblici "sani" e un debito largamente inferiore.
Non so con quel coraggio sostieni che non se la passano meglio di noi :mc:
Veramente mi vuoi dire che la pressione fiscale in svizzera è maggiore che in italia? E l'iva al 7.5%? E la pressione fiscale sui dipendenti al 38%? Mi dici in base a quali valori pensi così?
Fammi vedere dove ho scritto che gli svizzeri non se la passano meglio di noi.
Per quanto riguarda la Germania, se la passano meglio di noi, ma non tanto. Le tasse sui dipendenti sono di poco inferiori e sono in crisi di occupazione. Abbiamo una differenza di stipendi medi a loro favore con la conseguente differenza dei costi. Tenendo conto di tutto il lavoro sommerso che c'è in Italia, la differenza non mi sembra tale da poter dire che loro se la passano bene e noi male. Infatti sono in crisi. Certo ci sono le differenze, ma guardando il resto del mondo, non sono così rilevanti.
Sul fatto che lo stato funzioni meglio, non ci sono dubbi.
Se poi mi vuoi dire che in Italia vengono pagate meno tasse perchè c'è tanta evasione, allora è un altro discorso...
Royal Knight
17-07-2005, 15:25
Questo ormai è solo un luogo comune...
concordo
Royal Knight
17-07-2005, 15:43
Devo aggiungere che sto parlando dei contratti regolari di assunzione e non dei contratti a progetto. Non è che stiamo andanto ot?
Meditando meglio sulle loro scelte mettendo il bene dell'azienda (compresi i lavoratori) davanti agli interessi puramente economici? Se si deve fare un taglio del 10% dei lavoratori significa che qualcuno nelle alte schiere ha sbagliato.
Il bene dell'azienda e quello dei lavoratori forse non coincidono? HP cosa dovrebbe fare, andare avanti in perdita con il doppio dei dipendenti di Dell e la metà del fatturato? Chi dovrebbe intervenire ogni anno a ripianare le perdite?
... i paesi che hai citato e la loro povertà è un'altra delle conseguenze del modello capitalista di cui il mercato è saturo. Come ho detto enormi guadagni->enormi perdite, ma stranamente per alcuni la seconda parte non conta visto che queste enormi perdite si possono far ricadere sulle spalle della povera gente.
Si vabbè, buona notte, pensavo stessimo parlando di cose serie. :p
Certo, nessuno di noi conosce i piani per il futuro di HP, ma il modus operandi ricalca molto quello di altre grosse aziende che dopo aver licenziato non hanno assolutamente risolto i loro problemi e questo perchè evidentemente si tratta più di problemi strutturali che di personale. Ecco perchè sono molto scettico su questo genere di politiche che danno sicuramente dei risultati in termini monetari nel breve periodo, ma nel lungo periodo possono essere un danno ben maggiore.
Mi puoi fare un esempio di cosa intendi per problemi strutturali? Perchè francamente non capisco cosa intendi.
Se in un'azienda ieri 150.000 persone vendevano (per dire, numeri buttati lì) 10 milioni di PC in un anno, e oggi ne vendono 5 milioni, questa azienda cosa dovrebbe fare? Intanto ha un primo grosso problema, è in perdita. E quando sei in perdita è difficile fare nuovi investimenti: chi ti da' i soldi per farli? Dove vai a prenderli? Le banche sono riluttanti a prestare denaro ad imprese in crisi, ed esigono tassi di interesse più alti (giustamente: è un investimento più rischioso), quindi cresce il costo del capitale per l'azienda e le perdite peggiorano ulteriormente.
Per uscirne l'azienda ha due modi: o taglia i costi, o aumenta i ricavi. Non ci sono molte altre alternative, matematica permettendo. Aumentare i ricavi è difficile non potendo fare molti investimenti, ed essendo in perdita anche abbassare i prezzi è poco praticabile. E allora cosa devi fare? Se non altro, inizi a riorganizzarti!
Prendi una pizzeria: se ieri vendevi 1000 pizze con 2 pizzaioli, e oggi apre un concorrente e le tue pizze diminuiscono a 500, continui a tenere 2 pizzaioli?
La produzione dei più svariati beni conntinuerà sempre a spostarsi in paesi dove il costo per produrli è piu basso...(vedesi IBM Lenovo).Gli stati dovrebbero mettere dei paletti ben precisi alla merce che entra nelle nostre citta......1) gli operai sono pagati meno di 10 euro l'ora?
2)Sono rispettate le norme di sicurezza (tipo 626)?
3)l'azienda rispetta le leggi anti inquinamento?
Competere con aziende simili è impossibile il libero mercato non dovrebbe essere cosi libero....ora che i cinesi (ma vale per tutti quelli che sfruttano la manodopera) vendono direttamente all'utente finale si lamentanto, mentre invece fino a ieri erano solo loro (le aziende) a comprare a prezzi ridicoli tutto a posto eh? tempo fa in un servizio su rai3 erano andati in romania... una fabbrica produceva scarpe per la valleverde e se le faceva pagare 50€. valleverde le portava in italia e ritoccava "leggermente" il prezzo, 200€... adesso che i veri produttori su affacciano sul mercato bypassando le aziende, queste inziano a sentire anche loro come possono far male le emorroidi... la legge del contrappasso
pollonzo
17-07-2005, 16:42
ora che i cinesi (ma vale per tutti quelli che sfruttano la manodopera) vendono direttamente all'utente finale si lamentanto, mentre invece fino a ieri erano solo loro (le aziende) a comprare a prezzi ridicoli tutto a posto eh? tempo fa in un servizio su rai3 erano andati in romania... una fabbrica produceva scarpe per la valleverde e se le faceva pagare 50€. valleverde le portava in italia e ritoccava "leggermente" il prezzo, 200€... adesso che i veri produttori su affacciano sul mercato bypassando le aziende, queste inziano a sentire anche loro come possono far male le emorroidi... la legge del contrappasso
Volevo arrivare proprio a questo.....
La concorrenza hai cinesi si poteva fare qualche hanno fà proprio perche avevano tecnologie e stabilimenti di scarso livello e in europa si poteva contare su questo grande margine....
Poi qualche grande "imprenditore" ha deciso di portare i suoi stabilimenti e le TECNOLOGIE :muro: in paesi dove il costo la mano d'opera era più bassa.....
Morale, adesso ci fanno il c??o a strisce....
Sicuramente il probblema non sarà tanto dei sudetti imprenditori (che si sono arricchiti) ma indovinate di chi..... :help:
pollonzo
17-07-2005, 16:55
Ciao canislupus so delle condizione di tanti precari in Italia...
Il problema dei contratti detti "flessibili" e che in un paese come il nostro, in cui il pressapochismo la fa da padrone si è stati capaci nel giro di un paio di mesi di fare quello che in altri paesi hanno impiegato ANNI :doh: senza dare uno staccio di garanzia a chi avrà a vita contratti simili....
Royal Knight
17-07-2005, 17:11
C'è anche da tener conto di un altro aspetto. Noi in questi anni siamo stati così bene anche perchè c'erano un sacco di cinesi che producevano per noi a poco prezzo. Adesso che stanno uscendo dalla schiavitù che gli avevamo imposto, il nostro sistema economico traballa.
Dovremmo cercare di sfruttare la loro crescita vendendogli i nostri prodotti, invece stiamo decentrando sempre di più le produzioni...
Veramente tutto ciò che facciamo in italia, loro lo possono fare con la stessa qualità ed a prezzo + basso?
Il bene dell'azienda e quello dei lavoratori forse non coincidono? HP cosa dovrebbe fare, andare avanti in perdita con il doppio dei dipendenti di Dell e la metà del fatturato? Chi dovrebbe intervenire ogni anno a ripianare le perdite?
E la colpa di chi è? Ovviamente del lavoratore assunto vero?
Si vabbè, buona notte, pensavo stessimo parlando di cose serie. :p
... trollata
canislupus
17-07-2005, 17:31
Il problema dei cinesi nei confronti dell'Italia è moltopiù grave rispetto alle altre nazioni. Infatti la maggior parte della produzione industriale italiana riguarda abbigliamento o calzature e queste sono industrie che volendo sono riproducibili abbastanza facilmente dai cinesi (certo non si ha la stessa qualità, ma i prezzi sono talmente bassi che una persona preferisce comprare cinese che spendere 10-15 volte per un qualcosa made in Italy). Nazioni che invece hanno investito molto nel tempo in ricerca e tecnologia ora si trovano in una situazione decisamente migliore rispetto a noi.
Cmq tornando Ot vorrei rispondere a SaMu. Il tuo ragionamento ovviamente non fa una piega, ma la domanda è:
siamo sicuri che sia un problema SOLO della forza vendita e non ci sia qualche altra responsabilità ?
HP è attiva in moltissimi settori (sia server che desktop che sviluppo di varie piattaforme) e questo sicuramente crea una sorta di frazionamento sia negli investimenti che nei guadagni. Dell per esempio ha un core business ben definito, cosa che di fatto HP non ha e questo sicuramente comporta dei costi maggiori (se io mi dedico prevalentemente ad una attività riesco sicuramente a spuntare dei prezzi più concorrenziali e a gestire tutto in maniera più oculata). Questo che ti ho fatto potrebbe essere un esempio di quello che dicevo. HP dovrebbe a mio parere focalizzarsi maggiormente su quei settori nei quali effettivamente ha un guadagno reale e lasciare stare settori dove i margini già sono estremamente ridotti e dove la concorrenza è tale che li riduce ulteriormente (il lato server io lo terrei così come le stampanti, ma i desktop li lascerei completamente andare perchè tra assemblatori e la concorrenza di Dell i guadagni si fanno SOLO con i servizi aggiunti che peraltro costano veramente tanto).
@pollonzo
Il problema in Italia è che come al solito si è voluto intraprendere una strada importante senza considerare le conseguenze e predisporre delle normative adeguate (si poteva ipotizzare un minimo salariale o un tetto massimo per azienda di utilizzo di collaboratori). Ora ci si rende conto che i dipendenti stanno diventando la minoranza e si ha a che fare con un branco di lavoratori che non hanno alcuna tutela e che non hanno prospettive per il futuro (io ti ripeto che sono sempre più convinto di cambiare nazione perchè non vedo alcuna speranza di miglioramento per me in Italia).
C'è anche da tener conto di un altro aspetto. Noi in questi anni siamo stati così bene anche perchè c'erano un sacco di cinesi che producevano per noi a poco prezzo. Adesso che stanno uscendo dalla schiavitù che gli avevamo imposto, il nostro sistema economico traballa.
No, non è proprio così. A grandi linee il contrario, direi.
Fino ad alcuni anni fa (non oggi, una decina ormai) i paesi dell'est europeo e dell'Asia, Cina in primis, erano esclusi dal mercato ad opera dei ben noti regimi che li governavano.
I lavoratori di quei paesi quindi si trovavano in condizione di lavorare con mezzi arcaici, improduttivi: per coltivare 1 ettaro di campo lavoravano in 100 con le mani, mentre un agricoltore europeo e un trattore facevano lo stesso lavoro. Lo stesso valeva per le produzioni manifatturiere industriali: centinaia di operai per fare a mano quello che nelle nostre aziende il progresso aveva automatizzato, consentendo di far fare quote crescenti di lavoro alle macchine, creare più valore per ogni persone, spostare il lavoro da quello manuale improduttivo a quello intellettuale (progettazione e ingegnerizzazione) più produttivo.
Oggi semmai noi siamo in crisi proprio perchè questo progresso tecnologico, che fino a ieri ci siamo tenuti in casa (non era tanto egoismo, quanto i muri e le cortine di ferro) oggi è a disposizione ANCHE dei cinesi e dei polacchi, per dirne due. Oggi uno stabilimento di elettrodomestici polacco usa le stesse tecnologie di uno italiano, quindi 100 polacchi producono quanto 100 italiani (in realtà, persino di più), mentre fino a qualche anno fa 1000 polacchi non producevano quanto 100 italiani, con tecnologie obsolete.
Questa comunque, che è la storia dello spostamento di molta della produzione manifatturiera dai paesi occidentali ai paesi dell'est europeo e asiatico, nel caso HP centra poco o nulla.
La produzione HP era GIà in Asia da anni. HP non licenzia assemblatori di PC in USA e Europa semplicemente perchè non ne ha più da un pezzo. Licenzia responsabili vendite, magazzinieri, progettisti, addetti al marketing, per il semplice motivo che oggi vende meno di ieri e non ha senso tenere le persone a girarsi i pollici, anzi tenersele mette a rischio la continuità aziendale.
La colpa non è dei cinesi e dei polacchi, ma come già detto è per esempio di Dell, cioè di occidentali più bravi, capaci di essere più efficienti, di vendere di più in meno persone con un'organizzazione migliore, portando risultati agli azionisti, ai dipendenti ed ai clienti.
Mi puoi fare un esempio di cosa intendi per problemi strutturali? Perchè francamente non capisco cosa intendi.
Se in un'azienda ieri 150.000 persone vendevano (per dire, numeri buttati lì) 10 milioni di PC in un anno, e oggi ne vendono 5 milioni, questa azienda cosa dovrebbe fare? Intanto ha un primo grosso problema, è in perdita. E quando sei in perdita è difficile fare nuovi investimenti: chi ti da' i soldi per farli? Dove vai a prenderli? Le banche sono riluttanti a prestare denaro ad imprese in crisi, ed esigono tassi di interesse più alti (giustamente: è un investimento più rischioso), quindi cresce il costo del capitale per l'azienda e le perdite peggiorano ulteriormente.
Per uscirne l'azienda ha due modi: o taglia i costi, o aumenta i ricavi. Non ci sono molte altre alternative, matematica permettendo. Aumentare i ricavi è difficile non potendo fare molti investimenti, ed essendo in perdita anche abbassare i prezzi è poco praticabile. E allora cosa devi fare? Se non altro, inizi a riorganizzarti!
Prendi una pizzeria: se ieri vendevi 1000 pizze con 2 pizzaioli, e oggi apre un concorrente e le tue pizze diminuiscono a 500, continui a tenere 2 pizzaioli?
Fai la pizza più buona e ti riprendi i clienti. HP ha fatto scelte errate, ha sbagliato più volte, non giustificarla con le classiche scuse, chi guida HP ha sbagliato. Torno a ripetere per l'ennesima volta "Voglio vederti nei panni di uno di quei 15000 che ora per l'errore del miliardario di turno si trova senza lavoro, sostenendo che dovevano tagliare i costi poveretti".
Fai la pizza più buona e ti riprendi i clienti. HP ha fatto scelte errate, ha sbagliato più volte, non giustificarla con le classiche scuse, chi guida HP ha sbagliato. Torno a ripetere per l'ennesima volta "Voglio vederti nei panni di uno di quei 15000 che ora per l'errore del miliardario di turno si trova senza lavoro, sostenendo che dovevano tagliare i costi poveretti".
Hai detto semplice.. "come si esce dalle crisi?" "uscendo dalle crisi!".. lapalissiano.
Non è facile fare la pizza più buona e riprendersi i clienti. Nel caso dei PC, ad esempio, HP ha perso grosso modo parte delle quote di mercato che ha guadagnato Dell, proprio grazie al modello di business diretto di Dell, che vende più PC con meno dipendenti.
Quindi "la pizza buona" nella vendita ai consumatori di PC, sembra essere proprio questo: organizzazione snella, vendite dirette, prezzi più bassi, ottimo servizio.
Peraltro, ti faccio notare, e vale sia per i pizzaioli che per i produttori di PC, se tu migliori e il mercato rimane lo stesso, il tuo miglioramento è a scapito dei concorrenti. Il tuo concorrente ha assunto un pizzaiolo, Dell ha assunto migliaia di persone.. perchè sono più bravi di te.
In ultima analisi, la conclusione è che la cosa migliore per tutti (dipendenti, consumatori, azionisti, comunità) è che tutti facciano il lavoro più produttivo che possono fare.. che non ci siano persone che lavorano improduttivamente.
Se nel business della vendita di PC, i migliori sono quelli di Dell, buon per loro.. guadagneranno quote, assumeranno dipendenti, e tutti ne trarranno giovamento. I concorrenti, se sono meno bravi, o si riorganizzano diventando bravi uguali (e quindi verosimilmente facendo lo stesso che fanno oggi con meno persone, cioè ogni persona più produttiva) oppure è bene che chiudano e facciano altri lavori.
Ti faccio notare che se avessimo dato retta al tuo punto di vista, i dipendenti di Dell di HP e di IBM sarebbero ancora a zappare la terra manualmente, perchè di fronte all'ingresso sul mercato dei primi trattori, qualcuno sosteneva "ruberanno il lavoro agli uomini".. e oggi saremmo ancora tutti contadini dell'alto medioevo, capaci di produrre in 1 anno l'equivalente di 1 tonnellata di riso, e non l'equivalente di 30 notebook o di 3 automobili tecnologicamente avanzate.
canislupus
17-07-2005, 18:09
SaMu non so se non hai letto il mio commento o ti è semplicemente sfuggito.
Dell ha un core business molto definito, HP invece fa un po' di tutto. Questo secondo me è già una differenza sostanziale e molto importante. HP dovrebbe focalizzarsi su alcuni ambiti specifici e laciare stare quelli meno remunerativi.
Credo sia proprio quello che stanno facendo.
La decisione di IBM di cedere tutte le attività manifatturiere desktop e notebook, HP che ormai i PC li brandizza e basta: entrambe queste società stanno diventando sempre più società di progettazione e consulenza per soluzioni informatiche aziendali.
Tutto il resto pareri tuoi ma...
Ti faccio notare che se avessimo dato retta al tuo punto di vista, i dipendenti di Dell di HP e di IBM sarebbero ancora a zappare la terra manualmente, perchè di fronte all'ingresso sul mercato dei primi trattori, qualcuno sosteneva "ruberanno il lavoro agli uomini".. e oggi saremmo ancora tutti contadini dell'alto medioevo, capaci di produrre in 1 anno l'equivalente di 1 tonnellata di riso, e non l'equivalente di 30 notebook o di 3 automobili tecnologicamente avanzate.
Il mio punto di vista è che i signori di HP hanno sbagliato e ora pagano 15000 persone innocenti... mi vuoi spiegare da dove esce quello che tu hai appena detto? Non riesco a comprendere da dove sia arrivato il tuo ragionamento.
Forse secondo te si fa il denaro e il progresso solo pestando in faccia alle persone, solo se la pensi così posso capire da dove è arrivata la tua deduzione.
Royal Knight
17-07-2005, 18:52
No, non è proprio così. A grandi linee il contrario, direi.
Fino ad alcuni anni fa (non oggi, una decina ormai) i paesi dell'est europeo e dell'Asia, Cina in primis, erano esclusi dal mercato ad opera dei ben noti regimi che li governavano.
Hai ragione, ma bisogna considerare anche che le fabbriche comunque c'erano, ma erano controllate dagli occidentali. Ad esempio la Fiat produce in Polonia da oltre vent'anni, la produzione di massa della micro elettronica si può dire che sia nata in Cina e tanti altri prodotti. Poi c'è stata la svolta del made in Taiwan, di cui soltanto il 10% era fatto sull'isola, il restante veniva fatto in Cina e poi rimarchiato (+ o - quello che stiamo facendo noi oggi con il made in Italy). Oggi invece la cina ha alzato la testa e, come già scritto precedentemente da un'altra persona, sta attaccando i mercati direttamente, senza controllo. Questo in aggiunta alle tue verissime considerazioni.
diabolik1981
17-07-2005, 18:54
Forse secondo te si fa il denaro e il progresso solo pestando in faccia alle persone, solo se la pensi così posso capire da dove è arrivata la tua deduzione.
Guarda che è esattamente così che funziona l'economia. Se dai uno sguardo alla storia dello sviluppo economico dal 1400 ad oggi noterai come chi diviene economia dominante lo fa calpestando tutti gli altri. Breve cronologia: nel 1400/1500 il top dell'economia era detenuto dall'Italia e dalle sue produzioni di filati, nel 1500/1700 salgono alla ribalta prima la Francia e poi l'Olanda, che grazie alle capacità nel commercio salgono a ruolo di economia dominante. Nel 1800 fino ai primi del 1900 è il momento dell'Inghilterra che con la rivoluzione industriale spazza via tutti i concorrenti riuscendo a produrre a costi enormemente più bassi, dalla fine della prima guerra mondiale ai giorni d'oggi tocca agli USA. Ma come avviene il passaggio? Le cause sono essenzialmente 2: il paese leader inizia a non fare più nulla per mantenere la leadership (caso emblematico quella dell'Inghilterra del 1900, che pensando di poter reggere non investe in istruzione e formazione), e il paese emergente che invece grazie ad una maggiore dinamicità ed investimenti oculati ottiene maggiori risultati. Il passaggio ovviamente non è indolore, anzi in tutti i casi il paese che perde la leadership va incontro ad una crisi dovuta al fatto che deve riposizionarsi nel mercato. Questo discorso ovviamente è perfettamente trasferibile alla dimensione dell'impresa.
L'errore dell'Italia in questi anni è stato essenzialemente quello di continuare ostinatamente a spendere soldi in settori che un'economia da G7 come quella italiana doveva inziare a dismettere come il tessile, il manifatturiero, per puntare sul terziario e sul terziario avanzato, spendendo soldi in ricerca e nei servizi. Ora purtroppo è tardi per riposizionarci e la vedo piuttosto dura uscire dalla crisi, per quanto ne dica quell'imbecille di presidente del consiglio.
Royal Knight
17-07-2005, 18:59
Premesso che sono contrario ai licenziamenti, ma fatemi fare una piccola provocazione.
I signori di HP sono cattivi perchè licenziano 15.000 innocenti o sono bravi perchè danno un posto di lavoro ad altri 135.000? Qui sembra che sia tutto dovuto, quando creano posti di lavoro sono degli speculatori che sfruttano le persone per il proprio profitto, quando licenziano sono degli incapaci senza scrupoli che vogliono guadagnare di più.
HP ha contribuito allo sviluppo dell'informatica, ha creato ricchezza per decenni e ne crea ancora oggi. Condivido l'incazzatura per le 15.000 persone lasciate a casa, ma 135.000 ancora lavorano grazie a loro.
Siate buoni :boxe:
E quel milione di persone occupate da Dell, Intel, AMD, Microsoft, Google, Cisco, Oracle, Sap, tutte aziende che 20 o 30 anni fa non esistevano?
I prodotti di queste aziende, che hanno reso accessibili a miliardi di persone funzioni che 30 anni fa erano riservate ad una decina di centri di ricerca in tutto il mondo, al prezzo di qualche decina di ore di lavoro dipendente?
Se le aziende non si riorganizzassero, saremmo ancora nell'alto medioevo... tutti a zappare la terra con le mani, e guai ad usare la zappa! Perchè con la zappa, 1 lavoratore potrebbe fare quello che fanno in 5 a mani nude.
pollonzo
17-07-2005, 19:31
E quel milione di persone occupate da Dell, Intel, AMD, Microsoft, Google, Cisco, Oracle, Sap, tutte aziende che 20 o 30 anni fa non esistevano?
I prodotti di queste aziende, che hanno reso accessibili a miliardi di persone funzioni che 30 anni fa erano riservate ad una decina di centri di ricerca in tutto il mondo, al prezzo di qualche decina di ore di lavoro dipendente?
Se le aziende non si riorganizzassero, saremmo ancora nell'alto medioevo... tutti a zappare la terra con le mani, e guai ad usare la zappa! Perchè con la zappa, 1 lavoratore potrebbe fare quello che fanno in 5 a mani nude.
Le aziende sono libere di licenziare e liberarsi di zavorra per tutelare il posto degli altri dipendenti questa è una cosa cinica ma purtroppo necesarria(in molti casi)....
l'importante e che questi lavoratori abbiano delle forme di tutela per avere il tempo di trovare un nuovo posto..... :muro:
In Italia oramai consideriamo la parola assistenzialismo una bestemmia....
Non sopporto pero le aziende e di esempi ne ho qualcuno... che dopo anni di utili, sgravi fiscali possibilità di fare contratti di lavoro di qualsiasi tipo... alla prima incertezza, che potrebbe portare alle diminuzione di dividendi di fine anno, licenziano migliaia di persone...
Questo non è corretto comportamenti simili non dovrebbero essere accettati tacitamente dai paesi in cui queste spa operano.
canislupus
17-07-2005, 20:11
Le aziende sono libere di licenziare e liberarsi di zavorra per tutelare il posto degli altri dipendenti questa è una cosa cinica ma purtroppo necesarria(in molti casi)....
l'importante e che questi lavoratori abbiano delle forme di tutela per avere il tempo di trovare un nuovo posto..... :muro:
In Italia oramai consideriamo la parola assistenzialismo una bestemmia....
Non sopporto pero le aziende e di esempi ne ho qualcuno... che dopo anni di utili, sgravi fiscali possibilità di fare contratti di lavoro di qualsiasi tipo... alla prima incertezza, che potrebbe portare alle diminuzione di dividendi di fine anno, licenziano migliaia di persone...
Questo non è corretto comportamenti simili non dovrebbero essere accettati tacitamente dai paesi in cui queste spa operano.
Quoto in toto pollonzo. E' proprio questo il punto. Spesso le aziende per risolvere i loro problemi si affidano solo al licenziamento del personale (che sappiamo tutti essere una delle voci di spesa in assoluto più consistente). Il problema non è tanto il licenziare o meno delle persone quanto quello che si presume di fare con i soldi risparmiati. Se questi soldi servono esclusivamente per coprire perdite e non si ha nessun progetto concreto per il futuro, si cerca solo di far apparire la società in salute per venderla o chiuderla in un prossimo futuro senza troppi problemi per i dirigenti.
@Royal Knight
Beh un lavoratore non credo che debba ringraziare un imprenditore perchè quest'ultimo non gli da certo lavoro per una questione di carità cristiana, ma solo per un discorso di utilità e profitto. La stessa cosa dicasi dell'imprenditore nei confronti del lavoratore che certamente non lavora perchè vuole fare un favore, ma solo perchè viene pagato. Da lavoratore credo che sia giusto che io mi lamenti se mi cacciano e l'imprenditore di conseguenza può dare tutte le sue giustificazioni. Ripeto però che l'importante è che questi licenziamenti portino ad una soluzione definitiva per chi resta e non solo ad un proseguimento dell'agonia fino alla morte.
Si certo... Se non ti pieghi a 90° per soddisfare e giustificare qualsiasi richiesta del mercato (e della logica del profitto a tutti i costi) allora diventi un comunista-stalinista-mangia-bambini... :rolleyes:
Scusami, avevo perso il tuo quote nel cambio pagina.
"Giustificare qualsiasi richiesta del mercato": se HP vende meno, ricava meno, i costi sono gli stessi, quindi è in perdita, cosa dovrebbe fare? Mantenere migliaia di persone al lavoro a non far nulla, dato che con meno dipendenti è in grado di produrre tutto quanto vende?
Chi paga per il lavoro improduttivo di queste persone? Io? Tu? Gli azionisti HP, vale a dire i risparmiatori, cioè ancora io e te?
La tua ricetta è molto semplice: "perchè non si impegnano di più a guadagnare nuove quote di mercato?" Sembra così semplice a dirlo.. vien proprio da chiedersi: perchè sono così stupidi a non farlo?
Forse perchè è difficile, perchè ci vuole tempo, perchè intanto perdi soldi e più ne perdi più fatichi a diventare competitivo e quindi a guadagnare quote.
Ti suggerisco però, se hai delle buone idee a riguardo, di contattare gli azionisti HP: non dubito che saranno più che felici di mantenere l'attuale forza lavoro, ed assumerne anche altra, se saprai garantirgli la ricetta per vendere di più e magari a prezzi maggiori. :)
Fan-of-fanZ
17-07-2005, 21:04
sono quelli di compaq, la cui acquisizione sarà ripagata appunto con questo taglio, sia dal punto di vista degli eventuali prestiti bancari, sia come voce in meno nel bilancio, sia finanziariamente per via del fatto che di solito la borsa premia le azioni di un gruppo che "ristruttura", facendone salire la quotazione.
Demin Black Off
17-07-2005, 23:35
Non mi toccate i zappatori che sono lavoratori che buttano il sangue, non prenso proprio che un dipendente pc-scrivania riesca a fare un lavoro del genere.
O' ZAPPATOR NUN SA SCORD A MAMM...
Nippolandia
18-07-2005, 00:33
Punto 4) Da quello che vedo attorno a me la forza lavoro si sta rimboccando eccome le maniche (si accettano stipendi ridicoli, orari assurdi, zero diritti e lavori dequalificanti). Penso che da parte dell'imprenditoria italiana invece si fa poco per cercare di tenersi le persone valide, ma si preferisce solo aumentare il profitto.
Verissimo in Germania poi vedo anche schiavitu',ore lavorative che si abbassano e stipendi che si riducono enormemente.
Io vivo in Germania e lavoro alla GLS un corriere espresso come il Dhl in'Italia,lavoro nel reparto di scarico pacchi.
All'inizio che sono entrato circa 4 mesi fa lavoravamo 4 ore e 30 al giorno,l'Arbeitsamt equivalente all'Ufficio collocamento Italiano manda 6 nuovi operai e il lavoro diminuisce di circa 30 minuti,dopo una settimana viene il nuovo caporeparto che tutto il giorno non sa dire altro piu'veloce ha messo paura agli extracomunitari,e questi per poaura di perdere il lavoro e il soggiorno si sono messi a lavorare come i schiavi lavorano il 100% in piu' dei tedeschi,Italiani ed altri della comunita' europea.
Dopo 1 mese si licenziano 7 operai e l'arbeitsamt ne manda in una settimana piu' del doppio 15 non dico le conseguenze,ci ritroviamo tutti a lavorare neanche 3 ore al giorno a fine mese altri 5 vogliono andare via e come al solito ci pensera' l'arbeitsamt,di sicuro arriveremo a 2ore al giorno.
A preposito tutti i 15000 ex dipendenti HP possono venire in germania a fare la domandina all'arbeitsamt li smistera' in tutti i depositi GLS della Germania.....ahhahahahahah...ce posto per tutti..
RedDrake
18-07-2005, 09:31
x Nippolandia
Fantastico !
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