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View Full Version : "Follini: no al partito unico, si alle primarie"


andreamarra
01-07-2005, 12:50
La relazione del segretario, che auspica "un grande contenitore
moderato", "dove si voti, non si acclami", e un ricambio della leadership
Follini: "Nessun partito unico"
"Questo non è l'ultimo congresso Udc"
E sull'Ulivo e Prodi dice: "E' un re senza corona"
Al termine Berlusconi e poi Fini sono usciti senza rilasciare commenti


Marco Follini parla al congresso Udc

ROMA - "Questo è il secondo congresso dell'Udc, non sarà l'ultimo". Sono le parole con le quali comincia la relazione del segretario dell'Udc Marco Follini al Congresso nazionale del partito che si è aperto questa mattina nel Palalottomatica di Roma, sulle note di una vecchia canzone di Franco Battiato, "Cerco un centro di gravità permanente".

Follini ha esaminato all'inizio i problemi del centrodestra, auspicando "una casa comune", che però è cosa ben diversa dal partito unico, e una nuova leadership. E' poi passato a esaminare i problemi dell'economia, facendo anche una certa autocritica sul bilancio del governo, che ha definito "troppo magro". Ha poi criticato l'atteggiamento del centrosinistra, definendo Prodi "un re senza corona".

Al termine della relazione di Follini il presidente del Consiglio Berlusconi, che ha seguito tutto seduto tra il presidente della Camera Casini e il presidente del Senato Pera, ha lasciato il congresso senza rilasciare commenti. Analogo il comportamento del vicepremier Gianfranco Fini, che ha lasciato il Palalottomatica poco dopo senza rilasciare dichiarazioni.

No al partito unico. Già nelle prime battute, Follini ha preso chiaramente posizione contro il partito unico del centrodestra: "Io non credo che ci possa essere un solo partito, un partito 'unico' che mette insieme tutte le forze della maggioranza. Non ho una particolare ansia di militare nello stesso partito di Calderoli e credo lui possa dire altrettanto".

Piuttosto una casa comune. Piuttosto, suggerisce il segretario dell'Udc, l'idea è quella di "un partito nuovo, un grande contenitore moderato, una forza che stia nel solco del partito popolare europeo". Una "casa comune", un partito "democratico. Pluralista, non leaderista. Repubblicano, non monarchico. Rappresentativo, non plebiscitario. Un partito dove si voti, non si acclami".

Il ricambio della leadership. Un partito che però ha bisogno di un nuovo leader, ha sottolineato Follini. Certo, prima viene la riforma della legge elettorale. Ma "il secondo argomento, il secondo passaggio che conduce al nuovo partito è il ricambio della leadership". "Un nuovo partito richiede un grande punto e a capo nella nostra strategia politica, e nella sua guida".

Il metodo: le primarie. E per la scelta del leader, il metodo indicato da Follini è quello delle primarie: "Un candidato, scelto da tutti, democraticamente, magari facendo anche noi le primarie, come ha suggerito Formigoni, può essere parte di un copione che cambia". E, riferendosi a Berlusconi, precisa: "Provvedere a un centrodestra che non si fermi a Berlusconi, che vada oltre, come lui stesso ha invitato a fare, significa rendergli un merito, non ordire una trama".

Il governo: un bilancio troppo magro. Una chiusura netta, dunque, sull'idea che ancora ieri Berlusconi ha rilanciato per il dopo elezioni. E il vicepremier non è stato troppo "dolce" neppure sul governo: "Il nostro bilancio, diciamolo, è troppo magro. Tiene l'occupazione, grazie alla legge Biagi ma tutti gli altri indicatori, compreso quello della spesa pubblica, segnalano una difficoltà".

Un nuovo patto sociale. Ed ecco le linee di politica economica dei centristi: "Noi ci battiamo per un nuovo patto sociale. Perchè l'economia del paese ha bisogno di più collaborazione tra tutte le forze che rappresentano e organizzano interessi". Ma, avverte il leader centrista, "un nuovo patto ha bisogno di una sua etica, ha bisogno di una radice morale". In quest'ottica, "il governo ha il dovere di essere severo custode delle poche risorse pubbliche. Tanto più ora che il paese rischia una sanzione europea che non sarebbe nostro interesse nè trascurare nè demonizzare".

I sindacati attuino la moderazione salariale. Ma anche le forze sociali devono fare la loro parte, così gli imprenditori e i sindacati, che non possono "sottrarsi alla richiesta di moderazione salariale e alla esigenza di ripensare la contrattazione". Garantisce Follini: "non stiamo proponendo al paese di vestire il saio del penitente. Ma, certo, non si addice più il vestito della festa, e una certa propensione ludica, quella per cui, ad esempio, si pagano milioni e milioni i giocatori di calcio non ce la possiamo più permettere".

Un fisco più equo. Anche sul fisco le parole del segretario hanno marcato una notevole distanza dal premier: "Il tema non è più meno tasse per tutti. Il tema è un fisco più equo. Su questo tema si è prodotta, noi abbiamo prodotto, qualche settimana fa la crisi di governo. Abbiamo insistito per una discontinuità perchè ci sembrava fondamentale, dopo la sconfitta delle regionali puntare sulla lotta all'evasione fiscale e concentrare le forze sull'Irap". Ma è anche arrivato il momento "di alzare la tassazione delle rendite finanziarie". Nel complesso, quindi, serve una "politica economica più severa, più virtuosa, meno illusionista, non serve a mettere in pace la nostra inquieta coscienza, ma a rimettere in corsa il paese". Garantisce Follini: "Non saranno lacrime e sangue, ma neppure petali di rose". E sul fisco, l'Udc rilancia la proposta del "quoziente famigliare": le tasse, cioé andrebbero pagate anche in base al numero di persone che vivono su un determinato reddito.

Il centrosinistra. Poi Follini è intervenuto sull'attuale situazione del centro-sinistra, sostenendo che l'Ulivo "è il remake di un vecchio film" e che il leader Romani Prodi è "un re senza corona", e le primarie rischiano di essere inutili ai fini del consolidamento della sua leadership. "Il presidente Prodi affida a questo rito il valore di un esorcismo contro le divisioni future. Ma i diavoletti evocati dall'esorcista sono pronti a nascondersi oggi e a farsi vivi domattina. Egli dice che vuole governare e non solo regnare, ma sembra intendere che affida le fortune del suo governo futuro al piglio un pò monarchico di un re senza corona a cui i partiti hanno già sottratto lo scettro", osserva Follini.

Per il segretario dell'Udc, il centrosinistra è "una coalizione così contraddittoria che promette di governare nel segno di un frenetico e inconcludente zapping programmatico".

Una riforma dei titoli di studio. Il sistema economico va riformato anche per garantire equità e un futuro ai giovani, ricorda Follini: "Troppi giovani, sempre di più, calcano professionalmente le orme dei loro padri, cercando più di ereditare una clientela che di costruirsi un talento. Così non funziona. Occorre una seria riforma degli ordini professionali, che liberalizzi gli accessi alle carriere. Troppi giovani, troppe famiglie, insistono ad affidare a una laurea troppo spesso letteraria e qualche volta solo teorica la speranza di trovare un lavoro. Così non funziona. Ha ragione Mario Monti: occorre puntare all'abolizione del valore legale del titolo di studio".

Un avvicendamento sul ponte di comando. Garantire un futuro ai giovani significa anche puntare su un ricambio generazionale, dice Follini: "Negli altri Paesi europei, e più ancora nel resto del mondo, la ruota dell'avvicendamento sul ponte di comando gira in modo perfino vorticoso. Alla guida degli stati, dei governi, delle aziende, delle scuole si inseguono trentenni e quarantenni. Noi battiamo il passo".

L'informazione. Un altro tasto dolente nei rapporti interni del centrodestra è quello dell'informazione. Anche qui Follini non è parso in sintonia con Berlusconi: "Una Rai meno legata al carro della maggioranza e un Corriere della Sera libero e dipendente non sono un patema d'animo, sono un valore".



(1 luglio 2005)


http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/politica/congudc/congfollini/congfollini.html



ovviamente, discutiamo civilmente e senza generare nei soliti flames.

LittleLux
01-07-2005, 12:52
Congresso Udc, dai leader del centrosinistra commenti positivi alla relazione
di Follini. D'Alema: "In rotta di collisione col presidente del consiglio"
Fassino: "Una mozione di sfiducia
contro Berlusconi e il governo"
Castagnetti: "Usa toni da oppositore ma resta nel centrodestra"
Urso An: "Molto deludente". Castelli: "Noi restiamo col premier"



ROMA - "Parole chiare e nette, pesanti come pietre. Dimostrano chiaramente lo stato di crisi profonda del centrodestra". Così Piero Fassino, lasciando il Palalottomatica, giudica la relazione di Marco Follini. "Una vera e propria mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio - continua il segretario dei Ds - Una relazione che è stata concentrata nel marcare tutti i punti di distinzione dell'Udc dalle altre forze politiche di maggioranza e del governo. Follini ha concluso questa requisitoria dicendo che, se si tratta di continuare come si è governato fin qui, non vale neanche la pena di farlo".

I commenti alla relazione di Follini vengono quasi tutti dal centrosinistra. Anche perché sia Berlusconi che Fini hanno lasciato il Palalottomatica senza parole.

Per Massimo D'Alema quella del segretario Udc "è una relazione dove si descrive, anche in modo interessante, una destra che non c'è. In effetti, di questa destra che non c'è si invoca anche un nuovo leader". Per il presidente diessino, dunque, "è una relazione molto impegnativa per chi la pronuncia e soprattutto per la coalizione di centrodestra. Direi che la richiesta di un nuovo leader e di una nuova politica, all'indomani dell'annuncio di Berlusconi, mette la relazione di Follini in rotta di collisione più con la sua coalizione che con il centrosinisitra".

"Contraddittorio". Così Pierluigi Castagnetti, presidente dei deputati della Margherita, commenta la relazione di Follini. "Contraddittorio perché - spiega il dirigente DL - per un verso usa argomenti e toni da oppositore, per un altro dice che resta nella Cdl. Descrizione intelligente ed efficace, quella del fallimento del centrodestra, ma tutti i temi che segnalano il fallimento del centrodestra vedono il suo partito corresponsabile". L'unico obiettivo che Follini si pone è, a suo giudizio, quello di cambiare il "timoniere". Tuttavia, questo è "un obiettivo che non riuscirà a raggiungere". Insomma, conclude Castagnetti, il segretario Udc è "un leader della Cdl che ha fatto un discorso da opposizione".

"Con la relazione di Follini, Berlusconi è fottuto", commenta Clemente Mastella, perché ora la Cdl "ha la possibilità di una scelta diversa" sulla leadership e questo "pone un problema anche nell'altra metà campo, dove spero che le primarie tengano conto dell'esigenza di ricambio generazionale". Fra le cose con cui Mastella si trova "completamente d'accordo" col leader centrista della Cdl, il richiamo a una riforma proporzionale della legge elettorale.

"Follini predica bene ma razzola male". Alfonso Pecoraro Scanio critica la relazione del leader dell'Udc e spiega: "Lui critica giustamente le cose sbagliate del governo Berlusconi, ma si dimentica che l'Udc è in questo governo e i disastri anche economici del paese sono targati anche Udc e anche Follini".
Insomma, insiste il leader dei Verdi, "un duro attacco alle politiche sbagliate di questo governo. Mi viene un unico dubbio ma l'Udc dov'era? Dopo questa relazione in teoria l'Udc dovrebbe uscire dal governo e invece, purtroppo, mi sembra un gioco delle parti".

"Sono anni che l'Udc annuncia delle cose e poi in Parlamento si adegua. Temo che siano un'altra volta parole a cui non seguiranno alcun fatto". Questo il commento del coordinatore dell'esecutivo della Margherita, Dario Franceschini.

"Credo che difficilmente la Lega possa appoggiare un altro candidato che non sia Silvio Berlusconi", assicura il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, dopo la relazione di Follini al congresso. Poche parole per commentare il discorso del segretario centrista: "un discorso da congresso".

Marco Follini "ha aperto le finestre nella Casa delle libertà, e "ha offerto tutti gli spunti necessari" affinchè si discuta dei problemi sul tappeto. Così Mario Baccini giudica la relazione del segretario dell'Udc. Per il ministro della Funzione pubblica, la proposta sulle primarie del centrodestra "è un'idea utile". Per quanto riguarda la questione della leadership "non la si risolve con i pranzetti", sottolinea Baccini.

"Una relazione francamente davvero molto deludente. Le due condizioni poste per la nascita del partito unitario, il ritorno al proporzionale e il ritiro di Berlusconi, sono poste in modo tale da fare abortire ogni progetto politico. Così commenta il viceministro alle Attività produttive, Adolfo Urso (An).

(1 luglio 2005)

http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/politica/congudc/congcomm/congcomm.html

Sintomatico che il Berlusca sia uscito immediatamente dal congresso non appena Follini ha aperto bocca.:asd:

jumpermax
01-07-2005, 13:08
Primarie senza partito unico? :mbe: E' qualcosa che si è mai visto in giro?
(al di fuori dell'Italia intendo, non tiratemi fuori il csx :D )

tatrat4d
01-07-2005, 13:19
jumper ha non poca ragione, e poi questa cosa della coalizione monarchica ha stancato. Baste seguire i lavori di governo e parlamento per capire come non sia vera.
Piuttosto: partito unico (senza la Lega, come già chiaro, alla quali federarsi al nord), passo indietro di Berlusconi e primarie non vanno bene? Cosa teme Follini?

tatrat4d
01-07-2005, 13:21
mi era sfuggito l'accenno alla spesa pubblica, da latte alle ginocchia :cry:

jumpermax
01-07-2005, 13:22
jumper ha non poca ragione, e poi questa cosa della coalizione monarchica ha stancato. Baste seguire i lavori di governo e parlamento per capire come non sia vera.
Piuttosto: partito unico (senza la Lega, come già chiaro, alla quali federarsi al nord), passo indietro di Berlusconi e primarie non vanno bene? Cosa teme Follini?
di non poter fare il battitore libero, o non potersi sganciare al momento propizio forse... mi sembra che da un pezzo le logiche di partito siano predominanti

jumpermax
01-07-2005, 13:23
curioso che Follini sia tanto apprezzato a sinistra quanto Rutelli a destra... un caso? :stordita:

jumpermax
01-07-2005, 13:26
mi era sfuggito l'accenno alla spesa pubblica, da latte alle ginocchia :cry:

però questa forse ti piace

Così non funziona. Ha ragione Mario Monti: occorre puntare all'abolizione del valore legale del titolo di studio". :D

tatrat4d
01-07-2005, 13:26
Ha ragione Urso, non bastava la crisi recitata, ora vogliamo inscenare un'altra replica. :(

LittleLux
01-07-2005, 13:32
curioso che Follini sia tanto apprezzato a sinistra quanto Rutelli a destra... un caso? :stordita:

Qualcuno a cui Follini non piace, a sx, lo trovi anche. Pecoraro Scanio. Ed ha ragione. Si facessero un bel partito i vari Follini, Mastella e Rutelli, almeno avranno fatto chiarezza una volta per tutte. 3 coalizioni, una di centro, una di sx ed una di dx, con una bella clausola che eviti al centro di allearsi di volta in volta con le ali...ma è proprio questo che vogliono, temo.

LittleLux
01-07-2005, 13:43
Notare il titolo de L'Unità a proposito del congresso dell'UDC:

01.07.2005
Congresso Uds, Follini contro Berlusconi: «Primarie per la Cdl»
di red

:asd:

recoil
01-07-2005, 14:28
Notare il titolo de L'Unità a proposito del congresso dell'UDC:

01.07.2005
Congresso Uds, Follini contro Berlusconi: «Primarie per la Cdl»
di red


è un errore voluto?

LittleLux
01-07-2005, 14:30
è un errore voluto?

Non credo. Ora lo hanno corretto. Sarà stato un lapsus.:asd:

Amu_rg550
02-07-2005, 09:35
Il premier irritato dopo la relazione del segretario dell'Udc
Il ministro La Loggia: "Cos' non aiuta l'unità della coalizione"
L'ira di Berlusconi su Follini "Le sue parole un danno per la Cdl"
Ora occhi puntati su An. La Russa: "Il partito unico non è morto"

ROMA - Silvio Berlusconi non parla - almeno ufficialmente - e raramente il suo silenzio è stato tanto eloquente. Al suo posto parlano i vice e un ministro di Forza Italia come Enrico La Loggia e tutti, con toni più o meno diplomatici, esprimono il pensiero che in queste ore ha anche il premier: la relazione di Marco Follini al congresso dell'Udc è stata quanto di più ostile e dannoso per la coalizione si potesse attendere.

Primarie nella Cdl, ricambio generazionale, no al partito unico, riforma elettorale proporzionale: tutti temi che vanno nella direzione opposta alla strategia attuale di Berlusconi convinto che attraverso un'idea di compattezza, in base ai sondaggi di cui ha parlato il Cavaliere, potrebbe vincere le elezioni nel 2006.

Invece Follini ha messo sul piatto argomenti che non solo non compattano la Cdl, ma che potrebbero avere un effetto domino se venissero fatti propri anche da Alleanza nazionale.

In ambienti parlamentari di Forza Italia il silenzio del premier viene direttamente collegato alla sua "irritazione e delusione" per un discorso che interpreta come un "attacco personale", un "comportamento sleale" nei confronti del capo del governo piuttosto che come una relazione "politica e programmatica".

Ma a parlare sono però molti esponenti di Forza Italia, che non nascondono un forte malumore verso Follini. Sandro Bondi sottolinea che Forza Italia rivendica di essere il partito principale della coalizione, che per questo esprime "il presidente del Consiglio e il capo della Casa delle libertà". E non rinuncia a quel disegno di unire, in un solo partito "tutti i moderati e i riformisti italiani", al quale Follini ha detto oggi il suo no.

D'altra parte, aggiunge Fabrizio Cicchitto, l'Udc chiede la legge elettorale proporzionale ma, con le elezioni fra meno di un anno e con il sistema maggioritario vigente, resta legata alle sorti elettorali della Cdl; per cui non può ragionare come se avesse le mani libere. Così come La Loggia definisce quelle di Follini "parole non all'insegna dell'unità".

E mentre la Lega non ha nessuna intenzione di mettere in discussione la candidatura di Berlusconi, la grande incognita resta An. Diventa cruciale il discorso che Gianfranco Fini farà domani davanti all'Assemblea nazionale del partito: seguirà Follini nell'incalzare Berlusconi o deciderà per atteggiamenti più prudenti?

In An c'è chi pensa che il segretario dell'Udc si sia spinto un troppo in là. Il capogruppo al Senato, Domenico Nania, lo accusa di aver fatto una relazione tanto "destabilizzante" per la Cdl quanto gradita all'opposizione, invitandolo esplicitamente a correggere il tiro per evitare conseguenze negative. Mentre il vicepresidente Ignazio La Russa boccia le primarie proposte da Follini, perché dividerebbero la coalizione, avverte che il progetto di partito unico non può essere dato per morto e prevede che Fini domani non lo seguirà. Infine, ma cosa non secondaria, La Russa ricorda che An rifiuta il ritorno al proporzionale e difende il sistema maggioritario.

Chi invece apprezza Follini, al di là di qualche "eccesso di sincerità", è il ministro della Salute Francesco Storace, che dice di non capire le critiche rivolte al segretario dell'Udc.

http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/politica/congudc/retrofollini/retrofollini.html

Lucio Virzì
02-07-2005, 10:21
Bene.
Piccoli pezzi di berlusconismo che si sgretolano :)

LuVi

LittleLux
02-07-2005, 10:41
Bene.
Piccoli pezzi di berlusconismo che si sgretolano :)

LuVi

http://www.corriere.it/Media/Foto/2005/07_Luglio/02/02giannelli.gif


Congresso Udc, il segretario: «L'Italia va male, basta illuderla»
Follini: «Primarie anche per il Polo»
Apertura polemica sulle prospettive di Berlusconi: «No al partito unico. Non ho l'ansia di militare nello stesso partito di Calderoli»


ROMA - Prima giornata del congresso centrista al PalaLottomatica, il vecchio Palaeur dei congressi Dc . Marco Follini, che si avvia alla riconferma scontata di segretario del partito, mette subito le cose in chiaro: «Questo è il secondo congresso dell'Udc. Non sarà l'ultimo». E quindi non ci sarà alcun partito unico. Mentre va ridiscussa la leadership della Cdl. Da qui la richiesta a sorpresa: «Scegliamo un candidato, scelto da tutti, democraticamente, magari facendo anche noi le primarie, come ha suggerito Formigoni, può essere parte di un copione che cambia».

LE CONDIZIONI - Un doppio affondo in faccia a Berlusconi, che ascolta seduto in platea e che non appena il discorso di Follini (clicca qui per il testo integrale) è finito fugge via dal palazzetto senza rilasciare alcun commento. «In questi due anni e mezzo siamo stati in campo, abbiamo tenuto il punto, abbiamo cercato di fare la differenza», rivendica Follini in apertura della sua relazione, sottolineando il proposito di «un partito nuovo, un grande contenitore moderato, una forza che stia nel solco del partito popolare europeo». Ma per fare il nuovo contenitore Follini chiede due cose, il ritorno al proporzionale ed il «ricambio della leadership».

NO ALLA LEGA - Follini rimarca poi le differenze con gli alleati, Lega in primis. «Io non credo che ci possa essere un solo partito, un partito unico che mette insieme tutte le forze della maggioranza. Non ho una particolare ansia di militare nello stesso partito di Calderoli e credo lui possa dire altrettanto». Da qui l'invito a Berlusconi a dare voce a quelli «più vicini» (l'Udc), smettendo di rincorrere «quelli più lontani» (il Carroccio appunto).


GLI OSPITI - Ad ascoltare le parole del segretario centrista oltre ai circa duemila delegati, una rosa di ospiti di prestigio come il già citato presidente del Consiglio, il presidente del Senato, Marcello Pera, il presidente di An, Gianfranco Fini. Nutrita anche la delegazione dell'Unione con, tra gli altri, Piero Fassino, Francesco Rutelli, Clemente Mastella e Alfonso Pecoraro Scanio. Non c'è Prodi che ha però fatto giungere un messaggio di auguri e di buon lavoro. Nel palazzetto risuonano le note di «Siamo al centro del mondo» degli 883 e dell'inno dell'Udc. Quando arriva Follini scatta il sottofondo di «Centro di gravità permanente» di Franco Battiato. Scelta azzeccata ma non troppo originale e già usata da Clemente Mastella per una kermesse dell'Udeur di circa un anno fa.

«ITALIA STANCA E RIPIEGATA» - Nel suo intervento Follini affronta la difficile situazione economica del Paese, definito stanco e ripiegato. «Le cose vanno male - ammette Follini - ma restiamo un grande Paese». Ed esorta a «dare una scossa» all'economia del paese per uscire dalla crisi, «come giustamente incita il presidente Ciampi», il che significa- sottolinea - «determinare un grandioso spostamento di risorse» verso l'economia che «contiene più futuro: ricerca, innovazione, formazione». Una scossa, ma senza bugie ai cittadini: «Non possiamo illudere il paese - dice Follini - che se ne verrà fuori a breve, né con una esortazione né con un anatema né con una pozione magica». «Non si cura l'economia con l'ideologia o con la comunicazione. Non serve cercare un capro espiatorio, sia esso Berlusconi oppure i comunisti. E non serve neppure un ottimismo volitivo che la realtà si incarica purtroppo di smentire quotidianamente». Poi ancora critiche a Berlusconi: bisogna riconoscere che le due aliquote fiscali non sono più all'ordine del giorno, «è cambiato il mondo».

PAR CONDICIO - «Sedici milioni di abbonati alla televisione dovranno rassegnarsi - è un altro passaggio chiave del discorso del leader udc - a non far entrare nelle loro case gli spot televisivi dei partiti nelle campagne elettorali. Merito o forse colpa dell'Udc, che si è battuta perché non cambiasse a colpi di maggioranza la legge sulla par condicio».

RUTELLI? IL PIU' SIMILE A NOI - E in conclusione gli avversari. Follini definisce Prodi «un re senza corona», l'Ulivo «un remake di un film già visto» mentre, pur negando con forza «trame neo-centriste», ha parole di apprezzamento per Rutelli, quello che «ha pensieri più simili ai nostri e su molti argomenti la pensa bene» (quà ci aggiungo un bel :asd::nono: ). Però «continua a pensarla male sulla questione fondamentale di cosa è e dove sta il centro». «Ovunque, in Europa, in Italia, il centro è il cuore dell'alternativa alla sinistra». Invece Rutelli vuole essere «una scomoda costola del centrosinistra» e si appresta a sostenere Prodi nelle primarie mentre i prodiani paventano la scissione della Margherita. «È questa, in verità, la cicoria che gli tocca mangiare».
02 luglio 2005

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/07_Luglio/01/udc.shtml


P.S.: piccoli pezzi di berlusconismo che vanno, piccoli, ma nenache troppo, pezzi della vecchia DC che tornano.