Lucio Virzì
26-06-2005, 09:15
http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/esteri/votobulgaro/votobulgaro/votobulgaro.html
I primi risultati dello spoglio delle schede confermano gli exit poll
Ma i socialisti potrebbero avere difficoltà a formare una coalizione
Bulgaria, vincono gli ex comunisti
al Psb è andato un terzo dei voti
Affermazione a sorpresa della formazione ultra-nazionalista
e xenofoba "Ataka" (Attacco) che raccoglierebbe il 9,38%
SOFIA - Il Partito Socialista (gli ex comunisti) risulta in vantaggio nelle elezioni politiche che si sono svolte oggi in Bulgaria: lo spoglio dei voti conferma gli exit
poll. Con il 10% dei voti scrutinati, il Psb ha il 31,32% dei suffragi, rispetto al 24,55% del Movimento nazionale Simeone (Mns, finora al governo). Secondo il sondaggio all'uscita dei seggi, ai socialisti (all'opposizione nel parlamento della legislatura uscente) viene attribuito il 32,2 per cento dei voti, contro il 20,5 per cento del partito centrista guidato dall'attuale primo ministro, l'ex re Simone di Sassonia Coburgo. A sorpresa la nuova formazione ultra-nazionalista "Attacco", supera anche le previsioni degli exit poll e raccoglie il 9,38% dei voti.
I sondaggi effettuati sugli elettori, indicano che difficilmente i socialisti saranno in grado di mettere insieme una forza parlamentare sufficiente per governare da soli il paese, e che potrebbero trovarsi in difficoltà anche per allestire una coalizione di maggioranza necessaria per realizzare le riforme promesse in campagna elettorale, indispensabili per portare la Bulgaria nell'Unione Europea entro il 2007.
Secondo gli exit poll dovrebbero essere sette i partiti rappresentati nel nuovo Parlamento unicamerale bulgaro. Dopo il Partito socialista bulgaro (Psb) e il Movimento nazionale Simeone II (Mns), si sarebbe piazzato con il 10,43% il Movimento per i diritti e libertà (Mdl, il partito della minoranza turca) seguito dall'Unione delle forze democratiche (Ufd, destra) con il 7,95% dei voti. Viene poi la nuova coalizione nazionalista e xenofoba "Ataka" (Attacco) con il 7,26%, seguita da "Democratici per la Bulgaria forte" (destra) con il 7,06% dei voti. Come ultimo a superare la barriera del quorum al 4% sarebbe entrato in Parlamento, secondo gli exit poll Gallup, anche l'Unione popolare bulgara con il 5,08%.
L'exit poll effettuato da Gallup attribuisce agli ex comunisti del Partito Socialista Bulgaro il 32,23 per cento delle preferenze dell'elettorato, mentre l'altro sondaggio, affidato all'istituto Alpha Research, assegna ai socialisti il 32,1 per cento dei voti. Un terzo exit poll, effettuato dall'agenzia Sova Harris, attribuisce ai socialisti il 30,7 per cento dei voti. All'Alleanza Nazionale Simone II nessuno dei tre sondaggi effettuati attribuisce molto più del 20 per cento dei voti deposti oggi nelle urne. Come terza forza politica del nuovo parlamento si impone il Movimento per i Diritti e le Libertà, che tutela la minoranza turca, e che raggiungerebbe una forza elettorale fra il 10 ed il 12 per cento.
La sorpresa di queste elezioni è costituita dal successo della nuova formazione ultra-nazionalista "Attacco", che potrebbe addirittura superare i conservatori di Forze Democratiche Unite (dati poco sopra il 7 e mezzo per cento) e davanti ad altri partiti di destra, quali i Democratici per una Bulgaria Forte, e l'Unione Popolare Bulgara.
L'affluenza alle urne, secondo dati ancora non ufficiali, dovrebbe essere stata intorno al 49,5% dei 6,7 milioni di elettori. Alla sesta consultazione elettorale nazionale dopo la caduta del regime comunista di Todor Zhivkov nel 1989 l'affluenza è rimasta chiaramente intorno alla metà di quella che si registrava ai tempi del comunismo, quando si aggirava intorno al 99%. Per questo qualcuno aveva coniato il concetto di "affluenza bulgara" per indicare una fortissima, anche se talvolta forzata, partecipazione elettorale.
(25 giugno 2005)
Diranno qualcosa anche su queste elezioni, i bushisti, come per quelle Iraniane?
LuVi
I primi risultati dello spoglio delle schede confermano gli exit poll
Ma i socialisti potrebbero avere difficoltà a formare una coalizione
Bulgaria, vincono gli ex comunisti
al Psb è andato un terzo dei voti
Affermazione a sorpresa della formazione ultra-nazionalista
e xenofoba "Ataka" (Attacco) che raccoglierebbe il 9,38%
SOFIA - Il Partito Socialista (gli ex comunisti) risulta in vantaggio nelle elezioni politiche che si sono svolte oggi in Bulgaria: lo spoglio dei voti conferma gli exit
poll. Con il 10% dei voti scrutinati, il Psb ha il 31,32% dei suffragi, rispetto al 24,55% del Movimento nazionale Simeone (Mns, finora al governo). Secondo il sondaggio all'uscita dei seggi, ai socialisti (all'opposizione nel parlamento della legislatura uscente) viene attribuito il 32,2 per cento dei voti, contro il 20,5 per cento del partito centrista guidato dall'attuale primo ministro, l'ex re Simone di Sassonia Coburgo. A sorpresa la nuova formazione ultra-nazionalista "Attacco", supera anche le previsioni degli exit poll e raccoglie il 9,38% dei voti.
I sondaggi effettuati sugli elettori, indicano che difficilmente i socialisti saranno in grado di mettere insieme una forza parlamentare sufficiente per governare da soli il paese, e che potrebbero trovarsi in difficoltà anche per allestire una coalizione di maggioranza necessaria per realizzare le riforme promesse in campagna elettorale, indispensabili per portare la Bulgaria nell'Unione Europea entro il 2007.
Secondo gli exit poll dovrebbero essere sette i partiti rappresentati nel nuovo Parlamento unicamerale bulgaro. Dopo il Partito socialista bulgaro (Psb) e il Movimento nazionale Simeone II (Mns), si sarebbe piazzato con il 10,43% il Movimento per i diritti e libertà (Mdl, il partito della minoranza turca) seguito dall'Unione delle forze democratiche (Ufd, destra) con il 7,95% dei voti. Viene poi la nuova coalizione nazionalista e xenofoba "Ataka" (Attacco) con il 7,26%, seguita da "Democratici per la Bulgaria forte" (destra) con il 7,06% dei voti. Come ultimo a superare la barriera del quorum al 4% sarebbe entrato in Parlamento, secondo gli exit poll Gallup, anche l'Unione popolare bulgara con il 5,08%.
L'exit poll effettuato da Gallup attribuisce agli ex comunisti del Partito Socialista Bulgaro il 32,23 per cento delle preferenze dell'elettorato, mentre l'altro sondaggio, affidato all'istituto Alpha Research, assegna ai socialisti il 32,1 per cento dei voti. Un terzo exit poll, effettuato dall'agenzia Sova Harris, attribuisce ai socialisti il 30,7 per cento dei voti. All'Alleanza Nazionale Simone II nessuno dei tre sondaggi effettuati attribuisce molto più del 20 per cento dei voti deposti oggi nelle urne. Come terza forza politica del nuovo parlamento si impone il Movimento per i Diritti e le Libertà, che tutela la minoranza turca, e che raggiungerebbe una forza elettorale fra il 10 ed il 12 per cento.
La sorpresa di queste elezioni è costituita dal successo della nuova formazione ultra-nazionalista "Attacco", che potrebbe addirittura superare i conservatori di Forze Democratiche Unite (dati poco sopra il 7 e mezzo per cento) e davanti ad altri partiti di destra, quali i Democratici per una Bulgaria Forte, e l'Unione Popolare Bulgara.
L'affluenza alle urne, secondo dati ancora non ufficiali, dovrebbe essere stata intorno al 49,5% dei 6,7 milioni di elettori. Alla sesta consultazione elettorale nazionale dopo la caduta del regime comunista di Todor Zhivkov nel 1989 l'affluenza è rimasta chiaramente intorno alla metà di quella che si registrava ai tempi del comunismo, quando si aggirava intorno al 99%. Per questo qualcuno aveva coniato il concetto di "affluenza bulgara" per indicare una fortissima, anche se talvolta forzata, partecipazione elettorale.
(25 giugno 2005)
Diranno qualcosa anche su queste elezioni, i bushisti, come per quelle Iraniane?
LuVi