Lucrezio
23-06-2005, 17:35
Avrete quasi sicuramente tutti letto sui giornali che alla Scuola Normale Superiore, istituzione statale, scolastica e pubblica, scuola di grande tradizione e di altissimo livello e prestigio internazionale, è stato assunto un nuovo "bibliotecario", con contratto "part-time", e con il compito di risistemare una delle più belle biblioteche d'Europa, appunto la biblioteca della facoltà di lettere della scuola.
Il nuovo bibliotecario, nello specifico, è niente meno che Adriano Sofri. Il condannato Adriano Sofri. L'eversore Adriano Sofri.
Si sa, lo scopo principale del carcere non è la punizione, ma la riabilitazione; inoltre quel periodo buio della storia italiana caratterizzato da pazzi criminali sanguinari ( :insulti insulti insulti: ) è-si spera- concluso, e si potrebbe anche pensare di estinguere i reati politici commessi all'epoca.
Ma gli eccessi non vanno bene.
Mi sono posto due domande:
1) Fra tutti i possibili bibliotecari che la Scuola Normale avrebbe potuto chiamare... proprio Sofri? Non ce n'era uno meglio? L'istituzione vive e porta avanti il concetto di meritocrazia come una ragione di esistenza... E sofri, ex normalista, è stato sbattuto fuori per motivi di profitto, se non vado errato...
2) Il regolamente della scuola parla chiarissimo: lo studente non incensurato ( o con procedimenti penali in atto ) sarà immediatamente espulso ed allontanato dalla scuola. Questo non dovrebbe valere per tutti?
Io non potrei mai entrare, sapendo che dentro c'è Sofri, nella biblioteca di lettere della Scuola. Mi sembra che tutto questo sia stato una farsa, una forma di pubblicità politica (come se la scuola ne avesse bisogno!), un'ingiustizia.
E questo a prescindere dalle capacità di Sofri, sicuramente ottimo giornalista, ma comunque condannato, e, in nome di un principio democratico alla base della nostra società, colpevole.
Il nuovo bibliotecario, nello specifico, è niente meno che Adriano Sofri. Il condannato Adriano Sofri. L'eversore Adriano Sofri.
Si sa, lo scopo principale del carcere non è la punizione, ma la riabilitazione; inoltre quel periodo buio della storia italiana caratterizzato da pazzi criminali sanguinari ( :insulti insulti insulti: ) è-si spera- concluso, e si potrebbe anche pensare di estinguere i reati politici commessi all'epoca.
Ma gli eccessi non vanno bene.
Mi sono posto due domande:
1) Fra tutti i possibili bibliotecari che la Scuola Normale avrebbe potuto chiamare... proprio Sofri? Non ce n'era uno meglio? L'istituzione vive e porta avanti il concetto di meritocrazia come una ragione di esistenza... E sofri, ex normalista, è stato sbattuto fuori per motivi di profitto, se non vado errato...
2) Il regolamente della scuola parla chiarissimo: lo studente non incensurato ( o con procedimenti penali in atto ) sarà immediatamente espulso ed allontanato dalla scuola. Questo non dovrebbe valere per tutti?
Io non potrei mai entrare, sapendo che dentro c'è Sofri, nella biblioteca di lettere della Scuola. Mi sembra che tutto questo sia stato una farsa, una forma di pubblicità politica (come se la scuola ne avesse bisogno!), un'ingiustizia.
E questo a prescindere dalle capacità di Sofri, sicuramente ottimo giornalista, ma comunque condannato, e, in nome di un principio democratico alla base della nostra società, colpevole.