PDA

View Full Version : La tortura che non fa notizia


easyand
21-06-2005, 18:07
Trovata a Karabila una «clinica della morte», centro di tortura della guerriglia sunnita. Ce n'erano una ventina anche a Falluja
Impegnati in una battaglia casa per casa, per distruggere le basi degli insorti nei villaggi iracheni non lontani dal poroso confine con la Siria, i marines hanno scoperto, in un edificio di Karabila, una «clinica della morte», attrezzato centro di tortura della guerriglia sunnita. Ne avevano trovati una ventina anche a Falluja, nel cuore del famoso triangolo. Ma quelli erano «freddi», abbandonati e ripuliti frettolosamente dai ribelli. Quest’ultimo laboratorio di violenza e sevizie per intimidire la popolazione era invece ancora «caldo», perché non c’era stato il tempo di nascondere gli strumenti della sofferenza, e di far sparire (o eliminare) le vittime delle torture.

Oltre a cavi elettrici, manette, cappi per simulare o eseguire impiccagioni, i soldati americani hanno trovato infatti quattro prigionieri ancora in vita: preziosi testimoni che, forse per la prima volta, stanno rivelando gli inconfessabili segreti della resistenza più violenta, senza tacere particolari agghiaccianti. Sono ragazzi colpevoli di aver accettato l’«infamia» di un posto di lavoro nella nuova polizia irachena, magari per poter sfamare la famiglia, e quindi ritenuti complici del nemico; che avevano semplicemente rifiutato di trasformarsi in kamikaze; oppure che non accettavano di praticare l’odioso ricatto del sequestro di persona, come imponevano le istruzioni di un volumetto (edizione 2005) ritrovato nel carcere camuffato da deposito, con i vetri delle finestre anneriti: «Come scegliere i migliori ostaggi».

A parte un accurato reportage del New York Times, la scoperta della camera di tortura, nel villaggio di Karabila, si è diluita nella generale indifferenza. Come se fosse scarsamente rilevante, anche da parte di coloro che erano e sono rimasti contrari alla guerra all’Iraq, il ricorso a pratiche odiose e inaccettabili da parte di iracheni contro i loro fratelli. Il mondo era inorridito quando si alzò il sipario sulle torture e sugli abusi che alcuni soldati americani avevano inflitto agli iracheni, arrestati dopo la guerra e rinchiusi nella prigione di Abu Ghraib, che fu teatro delle orrende pratiche e delle brutali vendette che Saddam Hussein riservava ai suoi nemici. Proprio quel carcere iracheno, nel quale venivano massacrati gli oppositori del regime, scelto come simbolo di una dittatura insopportabile e da abbattere, era insomma diventato teatro di un altro crimine: con i nuovi detenuti umiliati nel corpo, nella dignità e nell’onore, e trasformati in volgare documentazione pornografica.
La coscienza del mondo era insorta, chiedendo giustamente un’esemplare punizione per i militari americani responsabili dello scempio. Oggi, per contro, il silenzio che accompagna la scoperta di altre torture e di altre vittime è grave e assordante. Può significare soltanto comprensione e tolleranza (con la scusa che si tratta di «episodi collaterali di una guerra sbagliata») per pratiche che ogni coscienza civile non può accettare, né giustificare. Mai. Non respingerle sdegnosamente è un atteggiamento razzista al contrario, quindi altrettanto colpevole.

Certo, qualcuno dirà che non possono essere simmetriche le responsabilità per gli abusi compiuti dai soldati della più grande democrazia del mondo, e quelle per le torture inflitte ai loro fratelli da iracheni che non sanno neppure che cosa siano la democrazia e i diritti umani, essendo cresciuti sotto uno dei regimi dittatoriali più feroci. Ma la verità è un’altra. Gli Usa hanno scoperto e denunciato le colpe di Abu Ghraib, e i loro soldati verranno puniti. Il silenzio sulla scoperta dei marines rasenta l’omertà ed è doppiamente colpevole: nei confronti dell’Iraq e di quei Paesi arabi, anche moderati, che continuano a tollerare il ricorso alla tortura, ritenendola necessaria pratica coercitiva, e magari giustificandola con la lotta al terrorismo internazionale. Eppure tutti sanno che non esistono torture veniali e torture mostruose, ma soltanto torture. Come non esistono dittatori buoni e dittatori cattivi, ma soltanto dittatori.
Antonio Ferrari

Corriere.it

Onisem
21-06-2005, 18:16
Non fa notizia perchè in questi casi a compiere le torture sono i terroristi, non i portatori di democrazia. Mi pare abbastanza normale che un'azione efferata commessa dai cattivi non faccia notizia e non desti tanto scalpore, quanto la medesima compiuta dai buoni.

gpc
21-06-2005, 18:42
Non fa notizia perchè in questi casi a compiere le torture sono i terroristi, non i portatori di democrazia. Mi pare abbastanza normale che un'azione efferata commessa dai cattivi non faccia notizia e non desti tanto scalpore, quanto la medesima compiuta dai buoni.

Non fa notizia perchè l'indignazione è sempre di più a senso unico.
Quando non c'è da indignarsi sono terroristi pronti a tutto; quando c'è da indignarsi sono patrioti invasi che si ribellano, difensori della libertà; quando c'è da combatterli sono persone da capire.

Onisem
21-06-2005, 18:52
Non fa notizia perchè l'indignazione è sempre di più a senso unico.
Quando non c'è da indignarsi sono terroristi pronti a tutto; quando c'è da indignarsi sono patrioti invasi che si ribellano, difensori della libertà; quando c'è da combatterli sono persone da capire.
Vabbè ma se quoti me, poi non rivolgerti al mondo... :p E meno male che nei thread satirici ti incazzi perchè si generalizza. :D La tortura mi indigna chiunque la compia, ma siccome la domanda implicita era "come mai non fa notizia", a questo ho cercato di dare una spiegazione.

gpc
21-06-2005, 19:02
Vabbè ma se quoti me, poi non rivolgerti al mondo... :p E meno male che nei thread satirici ti incazzi perchè si generalizza. :D La tortura mi indigna chiunque la compia, ma siccome la domanda implicita era "come mai non fa notizia", a questo ho cercato di dare una spiegazione.

Quoto te perchè eri sopra di me ed eri l'unico intervento oltre alla notizia e non ero d'accordo con te :D
Vedi, il fatto è che per ogni misfatto, vero o presunto, fatto degli americani si aprono fior di thread e guai a dire "ma...", e se l'indignazione fosse uguale succederebbe lo stesso anche se i misfatti li compie l'altra parte.
Non è che voglia fare generalizzazioni, mi limito ad osservare ciò che viene manifestato pubblicamente.

DNA_RNA
21-06-2005, 19:08
Trovata a Karabila una «clinica della morte», centro di tortura della guerriglia sunnita. Ce n'erano una ventina anche a Falluja
Impegnati in una battaglia casa per casa, per distruggere le basi degli insorti nei villaggi iracheni non lontani dal poroso confine con la Siria, i marines hanno scoperto, in un edificio di Karabila, una «clinica della morte», attrezzato centro di tortura della guerriglia sunnita. Ne avevano trovati una ventina anche a Falluja, nel cuore del famoso triangolo. Ma quelli erano «freddi», abbandonati e ripuliti frettolosamente dai ribelli. Quest’ultimo laboratorio di violenza e sevizie per intimidire la popolazione era invece ancora «caldo», perché non c’era stato il tempo di nascondere gli strumenti della sofferenza, e di far sparire (o eliminare) le vittime delle torture.

Oltre a cavi elettrici, manette, cappi per simulare o eseguire impiccagioni, i soldati americani hanno trovato infatti quattro prigionieri ancora in vita: preziosi testimoni che, forse per la prima volta, stanno rivelando gli inconfessabili segreti della resistenza più violenta, senza tacere particolari agghiaccianti. Sono ragazzi colpevoli di aver accettato l’«infamia» di un posto di lavoro nella nuova polizia irachena, magari per poter sfamare la famiglia, e quindi ritenuti complici del nemico; che avevano semplicemente rifiutato di trasformarsi in kamikaze; oppure che non accettavano di praticare l’odioso ricatto del sequestro di persona, come imponevano le istruzioni di un volumetto (edizione 2005) ritrovato nel carcere camuffato da deposito, con i vetri delle finestre anneriti: «Come scegliere i migliori ostaggi».

A parte un accurato reportage del New York Times, la scoperta della camera di tortura, nel villaggio di Karabila, si è diluita nella generale indifferenza. Come se fosse scarsamente rilevante, anche da parte di coloro che erano e sono rimasti contrari alla guerra all’Iraq, il ricorso a pratiche odiose e inaccettabili da parte di iracheni contro i loro fratelli. Il mondo era inorridito quando si alzò il sipario sulle torture e sugli abusi che alcuni soldati americani avevano inflitto agli iracheni, arrestati dopo la guerra e rinchiusi nella prigione di Abu Ghraib, che fu teatro delle orrende pratiche e delle brutali vendette che Saddam Hussein riservava ai suoi nemici. Proprio quel carcere iracheno, nel quale venivano massacrati gli oppositori del regime, scelto come simbolo di una dittatura insopportabile e da abbattere, era insomma diventato teatro di un altro crimine: con i nuovi detenuti umiliati nel corpo, nella dignità e nell’onore, e trasformati in volgare documentazione pornografica.
La coscienza del mondo era insorta, chiedendo giustamente un’esemplare punizione per i militari americani responsabili dello scempio. Oggi, per contro, il silenzio che accompagna la scoperta di altre torture e di altre vittime è grave e assordante. Può significare soltanto comprensione e tolleranza (con la scusa che si tratta di «episodi collaterali di una guerra sbagliata») per pratiche che ogni coscienza civile non può accettare, né giustificare. Mai. Non respingerle sdegnosamente è un atteggiamento razzista al contrario, quindi altrettanto colpevole.

Certo, qualcuno dirà che non possono essere simmetriche le responsabilità per gli abusi compiuti dai soldati della più grande democrazia del mondo, e quelle per le torture inflitte ai loro fratelli da iracheni che non sanno neppure che cosa siano la democrazia e i diritti umani, essendo cresciuti sotto uno dei regimi dittatoriali più feroci. Ma la verità è un’altra. Gli Usa hanno scoperto e denunciato le colpe di Abu Ghraib, e i loro soldati verranno puniti. Il silenzio sulla scoperta dei marines rasenta l’omertà ed è doppiamente colpevole: nei confronti dell’Iraq e di quei Paesi arabi, anche moderati, che continuano a tollerare il ricorso alla tortura, ritenendola necessaria pratica coercitiva, e magari giustificandola con la lotta al terrorismo internazionale. Eppure tutti sanno che non esistono torture veniali e torture mostruose, ma soltanto torture. Come non esistono dittatori buoni e dittatori cattivi, ma soltanto dittatori.
Antonio Ferrari

Corriere.it
La gente non si indigna più di tanto perché per i più, i resistenti stanno dalla parte dei cattivi e quindi ci si aspetta queste cose da loro.

LittleLux
21-06-2005, 19:10
Quoto te perchè eri sopra di me ed eri l'unico intervento oltre alla notizia e non ero d'accordo con te :D
Vedi, il fatto è che per ogni misfatto, vero o presunto, fatto degli americani si aprono fior di thread e guai a dire "ma...", e se l'indignazione fosse uguale succederebbe lo stesso anche se i misfatti li compie l'altra parte.
Non è che voglia fare generalizzazioni, mi limito ad osservare ciò che viene manifestato pubblicamente.

Dai gp, gli USA mica hanno bisogno dell'avvocato difensore d'ufficio.:D

Comunque, a certe notizie non riesco proprio ad abituarmici, sia che i torturatori vengano considerati buoni, oppure cattivi. Sia che siamo "noi" oppure loro, i terroristi.Tanto più che è dimostrato che la tortura non serve ad un cazzo, se non a soddisfare il sadismo perverso di qualche povero pazzo.:nono:

Una cosa, tuttavia, mi pare dubbia. Per me non ci torturavano popolazione locale, sunnita, ma qualcun'altro, magari sciiti o chissà chi. La guerriglia sunnita che tortura la popolazione che la appoggia mi sembra cosa un po' strana. Però tutto può essere.

gpc
21-06-2005, 19:43
Dai gp, gli USA mica hanno bisogno dell'avvocato difensore d'ufficio.:D


Contro la sinistra, questo ed altro :ciapet: :D :D


Comunque, a certe notizie non riesco proprio ad abituarmici, sia che i torturatori vengano considerati buoni, oppure cattivi. Sia che siamo "noi" oppure loro, i terroristi.Tanto più che è dimostrato che la tortura non serve ad un cazzo, se non a soddisfare il sadismo perverso di qualche povero pazzo.:nono:

Una cosa, tuttavia, mi pare dubbia. Per me non ci torturavano popolazione locale, sunnita, ma qualcun'altro, magari sciiti o chissà chi. La guerriglia sunnita che tortura la popolazione che la appoggia mi sembra cosa un po' strana. Però tutto può essere.

Bisogna vedere che livello di appoggio hanno in mezzo alla popolazione che quotidianamente fanno saltare in aria...

Onisem
21-06-2005, 19:54
Quoto te perchè eri sopra di me ed eri l'unico intervento oltre alla notizia e non ero d'accordo con te :D
Vedi, il fatto è che per ogni misfatto, vero o presunto, fatto degli americani si aprono fior di thread e guai a dire "ma...", e se l'indignazione fosse uguale succederebbe lo stesso anche se i misfatti li compie l'altra parte.
Non è che voglia fare generalizzazioni, mi limito ad osservare ciò che viene manifestato pubblicamente.
A qualcuno non va giù nulla che sia a stelle e striscie a prescindere, ok. Ma il problema è che tra l'affermazione di esportare la democrazia, di operare in funzione di essa e le pratiche di tortura, c'è uno stridore ben maggiore che tra chi dice di voler combattere gli americani con ogni mezzo ed attua le medesime pratiche dichiarando tale fine.

easyand
21-06-2005, 20:07
ancora avanti con sta cosa dell' esportare la democrazia, la guerra in afghanistan l'abbiamo fatta per eliminare le strutture di al quaeda, quella in Iraq per le armi di distruzione di massa (no comment ,ok?) e per eliminare Saddam che ormai stava sulle palle a tutti da un decennio e passa.
Quella di portare la democrazia dove non c'è in modo da "liberare" la popolazione è una favoletta per i benpensanti, o al massimo un benefico effetto secondario, ai piani alti non frega a nessuno se c'è o no la democrazia, basta che lo scopo principale sia raggiunto.

gpc
21-06-2005, 20:24
A qualcuno non va giù nulla che sia a stelle e striscie a prescindere, ok. Ma il problema è che tra l'affermazione di esportare la democrazia, di operare in funzione di essa e le pratiche di tortura, c'è uno stridore ben maggiore che tra chi dice di voler combattere gli americani con ogni mezzo ed attua le medesime pratiche dichiarando tale fine.

E infatti chi vuole esportare la democrazia rileva i misfatti, indaga, giudica e condanna. Poi c'è chi non ci crede a prescindere, e questi li mettiamo da parte, poi c'è chi critica le condanne e questo è già più comprensibile, dato che capita anche in patria.
Ma mentre ci si indigna per i processi e le condanne fatte, si fanno spallucce "ma sì, sono i terroristi, son cattivi" e si lascia passare.
Anche qui penserò male, ma in fondo non serve per la propaganda. Nessuna bandiera della pace è stata spiegata perchè finiscano gli attentati in iraq...

LittleLux
21-06-2005, 20:32
ancora avanti con sta cosa dell' esportare la democrazia, la guerra in afghanistan l'abbiamo fatta per eliminare le strutture di al quaeda, quella in Iraq per le armi di distruzione di massa (no comment ,ok?) e per eliminare Saddam che ormai stava sulle palle a tutti da un decennio e passa.
Quella di portare la democrazia dove non c'è in modo da "liberare" la popolazione è una favoletta per i benpensanti, o al massimo un benefico effetto secondario, ai piani alti non frega a nessuno se c'è o no la democrazia, basta che lo scopo principale sia raggiunto.

Ecco, vallo a raccontare e tutti i beoni del mondo, che ci hanno creduto, all'esportazione della democrazia con le armi, oppure che utilizzano, a sto punto in malafede, viste le tue parole che condivido al 110%, tale argomento per portare avanti argomenti che non esistono. :)

easyand
21-06-2005, 20:49
scusa, fammi un breve riepilogo di chi ci crede, chi ci crede VERAMENTE, a sta cosa dell' esportazione della democrazia.
Tanto per prendere un esempio: l'afghanistan, tutti che dicono "andiamo a liberare gli afghani dalla dittatura talebana ecc..." , nessuno che dice, andiamo in afghanistan a fare un culo così ai talebani e ad eliminare Al Quaeda, apparte qualcuno, che alla fine viene sempre bollato come guerraffondaio, perchè dice la verità nuda e cruda.
E si che io sono uno di quelli che faceva il tifo nel '91 perchè si arrivasse a Baghdad in modo da togliersi dai piedi Saddam, senza trascinare il problema per un decennio.

LittleLux
21-06-2005, 22:33
scusa, fammi un breve riepilogo di chi ci crede, chi ci crede VERAMENTE, a sta cosa dell' esportazione della democrazia.
Tanto per prendere un esempio: l'afghanistan, tutti che dicono "andiamo a liberare gli afghani dalla dittatura talebana ecc..." , nessuno che dice, andiamo in afghanistan a fare un culo così ai talebani e ad eliminare Al Quaeda, apparte qualcuno, che alla fine viene sempre bollato come guerraffondaio, perchè dice la verità nuda e cruda.
E si che io sono uno di quelli che faceva il tifo nel '91 perchè si arrivasse a Baghdad in modo da togliersi dai piedi Saddam, senza trascinare il problema per un decennio.

Bè, se hanno dovuto raccontare al mondo la balla della democrazia esportata a suon di cannonate evidentemente pensavano che qualcuno ci credesse. Altrimenti, chi va ancora in giro a raccontarla, e ce ne sono, vorrà dire che lo fa in mala fede.

ciao

easyand
21-06-2005, 22:40
Bè, se hanno dovuto raccontare al mondo la balla della democrazia esportata a suon di cannonate evidentemente pensavano che qualcuno ci credesse. Altrimenti, chi va ancora in giro a raccontarla, e ce ne sono, vorrà dire che lo fa in mala fede.

ciao

no, lo fa perchè deve salvare la faccia nei confronti di coloro che "only peace and love" e sperare che l'uomo medio abbia le fette di prosciutto sugli occhi.
In Europa siamo abituati troppo bene e la parola "guerra" usata in maniera diversa che a fine umanitario non va bene.

LittleLux
21-06-2005, 23:08
no, lo fa perchè deve salvare la faccia nei confronti di coloro che "only peace and love" e sperare che l'uomo medio abbia le fette di prosciutto sugli occhi.
In Europa siamo abituati troppo bene e la parola "guerra" usata in maniera diversa che a fine umanitario non va bene.

Bè, a quanto pare pure in USA, però sono abituati abbastanza bene, se anche li hanno dovuto tirare fuori fantomatiche armi di distruzione di massa, per convincere la gente. Inoltre, se non ci fossero stati gli attentati dell'11/9 credi che la gente avrebbe appoggiato la guerra nel modo in cui ha fatto?

Onisem
21-06-2005, 23:45
ancora avanti con sta cosa dell' esportare la democrazia, la guerra in afghanistan l'abbiamo fatta per eliminare le strutture di al quaeda, quella in Iraq per le armi di distruzione di massa (no comment ,ok?) e per eliminare Saddam che ormai stava sulle palle a tutti da un decennio e passa.
Quella di portare la democrazia dove non c'è in modo da "liberare" la popolazione è una favoletta per i benpensanti, o al massimo un benefico effetto secondario, ai piani alti non frega a nessuno se c'è o no la democrazia, basta che lo scopo principale sia raggiunto.
Questo non lo devi dire a me easyland, è la propaganda bellica che ci bombarda di continuo con questi slogan. Io non faccio altro che riprenderli.

easyand
22-06-2005, 10:08
Bè, a quanto pare pure in USA, però sono abituati abbastanza bene, se anche li hanno dovuto tirare fuori fantomatiche armi di distruzione di massa, per convincere la gente. Inoltre, se non ci fossero stati gli attentati dell'11/9 credi che la gente avrebbe appoggiato la guerra nel modo in cui ha fatto?

prima dell' 11/9 ci sono state 2 occasioni in cui l'invasione era vicinissima, l' 11/9 ha dato solo la spallata finale