bluelake
15-06-2005, 13:42
Magari ha usato altre parole, ma l'ha pensato... :D
PARIGI (FRANCIA) - Un duro attacco a tutti quelli che nel governo italiano, ministro Calderoli in testa, se la sono presa con l'euro. Ma anche un segnale d'allarme per rivolto agli altri governi europei dopo il no alla costituzione eropea sancito dai referendum olandese e francese. «A molti cittadini oggi appare scontato, un dato acquisito», il lungo elenco di conquiste che ha fatto l'Unione Europea, vero «miracolo storico», un sogno che è già in gran parte realtà e forse per questo non fa più sognare . Lo dice il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, alla Ecole Normale Superieure di Parigi, che gli ha conferito oggi con grande solennità un dottorato honoris causa. «Ogni battuta d' arresto è pericolosa. L'Europa non può ripiegarsi su se stessa», dice ancora Ciampi. Il presidente della Repubblica dice che l' integrazione deve proseguire, gli strumenti istituzionali dell'Ue vigenti «rimangono indispensabili, ma da soli non basteranno, dobbiamo rafforzarli e farli crescere».
ALLARME - E Ciampi lancia l'allarme per un atteggiamento dei cittadini europei alimentato da «un'insicurezza, un sentimento di sfiducia, un'ansia oscura, che alimenta pericolose nostalgie nazionalistiche». Questa sfiducia, secondo Ciampi, è generata dalla insufficiente crescita economica, da alcuni eccessi di regolamentazione comunitaria, dalla lontananza fra istituzioni e cittadini, ma anche «dal fatto che, in troppe occasioni la carenza delle politiche nazionali sono state scaricate sull'Europa; troppe volte governi e forze politiche nazionali hanno fatto ricadere su Bruxelles la responsabilità di scelte impopolari ma necessarie».
EUROPA, STORIA DI UN SUCCCESSO - Insomma, pare spiegare Ciampi, l'Europa paga in questo periodo colpe che sono sue solamente in parte. È vero, certo, che esiste una «insufficiente crescita economica», che ci sono stati «alcuni eccessi di regolamentazione comunitaria», per non parlare del «lontananza tra istituzioni e cittadini». Tutto vero, tutto esatto, ma è altrettanto vero ed esatto che qualcuno, nei governi nazionali e nelle forze politiche, ha trovato nelle politiche decise a Bruxelles un troppo comodo parafulmine. Dimenticando magari che, per l'appunto, certe scelte saranno state impopolari, ma anche necessarie. Il fatto è, adesso, che «si sta facendo strada una insicurezza, un sentimento di sfiducia, un'ansia oscura che alimentano pericolose nostalgie nazionalistiche». E questo è il dato veramente preoccupante. Non è, infatti, solo che il sogno europeo è diventato meno attraente. In realtà «non si sogna ciò che è divenuto in gran parte realta». E l'Unione Europea è, ricordiamolo, una storia di successo. Un successo che va «dal grande progresso economico figlio del mercato unico» alla «stabilità monetaria che fa perno sull'euro». Su questa base l'Europa ha una «accresciuta capacità negoziale nei confronti dei grandi interlocutori politici ed economici mondiali, di fronte ai quali i vecchi stati nazionali europei sarebbero impotenti». Un bilancio talmente positivo da far apparire normalità quello che invece è stato un risultato straordinario.
15 giugno 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/06_Giugno/15/ciampi.shtml
PARIGI (FRANCIA) - Un duro attacco a tutti quelli che nel governo italiano, ministro Calderoli in testa, se la sono presa con l'euro. Ma anche un segnale d'allarme per rivolto agli altri governi europei dopo il no alla costituzione eropea sancito dai referendum olandese e francese. «A molti cittadini oggi appare scontato, un dato acquisito», il lungo elenco di conquiste che ha fatto l'Unione Europea, vero «miracolo storico», un sogno che è già in gran parte realtà e forse per questo non fa più sognare . Lo dice il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, alla Ecole Normale Superieure di Parigi, che gli ha conferito oggi con grande solennità un dottorato honoris causa. «Ogni battuta d' arresto è pericolosa. L'Europa non può ripiegarsi su se stessa», dice ancora Ciampi. Il presidente della Repubblica dice che l' integrazione deve proseguire, gli strumenti istituzionali dell'Ue vigenti «rimangono indispensabili, ma da soli non basteranno, dobbiamo rafforzarli e farli crescere».
ALLARME - E Ciampi lancia l'allarme per un atteggiamento dei cittadini europei alimentato da «un'insicurezza, un sentimento di sfiducia, un'ansia oscura, che alimenta pericolose nostalgie nazionalistiche». Questa sfiducia, secondo Ciampi, è generata dalla insufficiente crescita economica, da alcuni eccessi di regolamentazione comunitaria, dalla lontananza fra istituzioni e cittadini, ma anche «dal fatto che, in troppe occasioni la carenza delle politiche nazionali sono state scaricate sull'Europa; troppe volte governi e forze politiche nazionali hanno fatto ricadere su Bruxelles la responsabilità di scelte impopolari ma necessarie».
EUROPA, STORIA DI UN SUCCCESSO - Insomma, pare spiegare Ciampi, l'Europa paga in questo periodo colpe che sono sue solamente in parte. È vero, certo, che esiste una «insufficiente crescita economica», che ci sono stati «alcuni eccessi di regolamentazione comunitaria», per non parlare del «lontananza tra istituzioni e cittadini». Tutto vero, tutto esatto, ma è altrettanto vero ed esatto che qualcuno, nei governi nazionali e nelle forze politiche, ha trovato nelle politiche decise a Bruxelles un troppo comodo parafulmine. Dimenticando magari che, per l'appunto, certe scelte saranno state impopolari, ma anche necessarie. Il fatto è, adesso, che «si sta facendo strada una insicurezza, un sentimento di sfiducia, un'ansia oscura che alimentano pericolose nostalgie nazionalistiche». E questo è il dato veramente preoccupante. Non è, infatti, solo che il sogno europeo è diventato meno attraente. In realtà «non si sogna ciò che è divenuto in gran parte realta». E l'Unione Europea è, ricordiamolo, una storia di successo. Un successo che va «dal grande progresso economico figlio del mercato unico» alla «stabilità monetaria che fa perno sull'euro». Su questa base l'Europa ha una «accresciuta capacità negoziale nei confronti dei grandi interlocutori politici ed economici mondiali, di fronte ai quali i vecchi stati nazionali europei sarebbero impotenti». Un bilancio talmente positivo da far apparire normalità quello che invece è stato un risultato straordinario.
15 giugno 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/06_Giugno/15/ciampi.shtml