buatt
09-06-2005, 10:50
Da Repubblica.it:
Milano, individuata banda che rubava dalla corrispondenza
In manette i topi della posta scoperti 40 impiegati ladri
Gli investigatori: furti per centinaia di migliaia di euro
MILANO - Diciassette arrestati, 23 denunciati, 40 perquisizioni. Tutti impiegati e capireparto di Poste Italiane Spa, presso il centro di meccanizzazione postale di Peschiera Borromeo, alla periferia sud di Milano, che con i suoi 1.200 dipendenti č il pių grande d'Italia. Le persone finite in manette sono accusate di aver rubato di tutto: assegni circolari, Rolex, lingotti d'oro, rimborsi delle assicurazioni, penne stilografiche e poi ancora gioielli e telefonini fino alle offerte votive dei devoti di San Pio e Sant'Antonio, e agli "stipendi" dei carcerati. Reati che si traducono nell'accusa di associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla violazione della corrispondenza.
La banda č stata scoperta nell'ambito dell'operazione "Poste sicure", coordinata dal servizio polizia postale di Roma e realizzata in stretta collaborazione con la "Funzione sicurezza" di Poste italiane. Un'operazione andata in porto grazie a cinque poliziotti che si sono finti dipendenti e a speciali sistemi di riprese video. E le immagini mostrano i tanti modi in cui i "topi della posta", come sono stati definiti, agivano: in una in particolare si vede un impiegato prelevare un sacco della posta e portarlo in un bagno. Qui l'uomo apre il sacco, estrae alcune buste e comincia il prelievo, in questo caso solo contante con cui si riempie le tasche della giacca: almeno quattro mila euro.
L'indagine ha preso il via da una denuncia firmata da Stefano Grassi, il capo della Direzione centrale di tutela aziendale, una struttura di security interna alle Poste voluta dall'amministratore delegato Massimo Sarmi proprio per scoprire e denunciare casi "pacchi dimagriti", come scherzando venivano indicati quelli che gli arrestati alleggerivano. E in effetti sono stati proprio alcuni addetti delle Poste a notare che tra il peso dei sacchi della corrispondenza al momento della partenza e quello al momento dell'arrivo c'era sempre una considerevole differenza.
Secondo gli investigatori, i furti duravano da anni e hanno prodotto un danno non ancora quantificato, ma superiore ai 300 mila euro (c'č chi ipotizza fino a un milione di euro). Le indagini, coordinate dal pm Sandro Raimondi che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare eseguite la notte scorsa, sono state precedute da un'inchiesta compiuta dal personale della Direzione centrale di tutela di Poste Italiane (cui competono la salvaguardia dei beni e delle persone dell'azienda). Sono stati allora riscontrati "diversi casi di corrispondenza manomessa e comportamenti anomali da parte di alcuni dipendenti del centro".
I casi di buste strappate e svuotate del contenuto sarebbero centinaia. In particolare le carte di credito venivano usate lo stesso giorno per acquisti, gli assegni venivano incassati dopo che erano stati aperti conti correnti in banca con documenti falsi. Non solo, gli investigatori hanno scoperto che gli assegni corrisposti dalle assicurazioni per risarcire dagli incidenti di cui i "topi" si impadronivano, venivano ricettati da un clan che era in grado, attraverso un raffinato procedimento di contraffazione tipografica, di decuplicarne l'ammontare.
Ma tutto questo potrebbe essere solo la punta di uno scandalo molto pių vasto e, assicurano gli inquirenti, nelle prossime ore potrebbero esserci altri sviluppi.
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:eek:
Chissā quanti pacchi del mercatino di HWUP saranno stati manomessi da 'sti str**zi!!!
:mad: :mad: :mad:
Milano, individuata banda che rubava dalla corrispondenza
In manette i topi della posta scoperti 40 impiegati ladri
Gli investigatori: furti per centinaia di migliaia di euro
MILANO - Diciassette arrestati, 23 denunciati, 40 perquisizioni. Tutti impiegati e capireparto di Poste Italiane Spa, presso il centro di meccanizzazione postale di Peschiera Borromeo, alla periferia sud di Milano, che con i suoi 1.200 dipendenti č il pių grande d'Italia. Le persone finite in manette sono accusate di aver rubato di tutto: assegni circolari, Rolex, lingotti d'oro, rimborsi delle assicurazioni, penne stilografiche e poi ancora gioielli e telefonini fino alle offerte votive dei devoti di San Pio e Sant'Antonio, e agli "stipendi" dei carcerati. Reati che si traducono nell'accusa di associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla violazione della corrispondenza.
La banda č stata scoperta nell'ambito dell'operazione "Poste sicure", coordinata dal servizio polizia postale di Roma e realizzata in stretta collaborazione con la "Funzione sicurezza" di Poste italiane. Un'operazione andata in porto grazie a cinque poliziotti che si sono finti dipendenti e a speciali sistemi di riprese video. E le immagini mostrano i tanti modi in cui i "topi della posta", come sono stati definiti, agivano: in una in particolare si vede un impiegato prelevare un sacco della posta e portarlo in un bagno. Qui l'uomo apre il sacco, estrae alcune buste e comincia il prelievo, in questo caso solo contante con cui si riempie le tasche della giacca: almeno quattro mila euro.
L'indagine ha preso il via da una denuncia firmata da Stefano Grassi, il capo della Direzione centrale di tutela aziendale, una struttura di security interna alle Poste voluta dall'amministratore delegato Massimo Sarmi proprio per scoprire e denunciare casi "pacchi dimagriti", come scherzando venivano indicati quelli che gli arrestati alleggerivano. E in effetti sono stati proprio alcuni addetti delle Poste a notare che tra il peso dei sacchi della corrispondenza al momento della partenza e quello al momento dell'arrivo c'era sempre una considerevole differenza.
Secondo gli investigatori, i furti duravano da anni e hanno prodotto un danno non ancora quantificato, ma superiore ai 300 mila euro (c'č chi ipotizza fino a un milione di euro). Le indagini, coordinate dal pm Sandro Raimondi che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare eseguite la notte scorsa, sono state precedute da un'inchiesta compiuta dal personale della Direzione centrale di tutela di Poste Italiane (cui competono la salvaguardia dei beni e delle persone dell'azienda). Sono stati allora riscontrati "diversi casi di corrispondenza manomessa e comportamenti anomali da parte di alcuni dipendenti del centro".
I casi di buste strappate e svuotate del contenuto sarebbero centinaia. In particolare le carte di credito venivano usate lo stesso giorno per acquisti, gli assegni venivano incassati dopo che erano stati aperti conti correnti in banca con documenti falsi. Non solo, gli investigatori hanno scoperto che gli assegni corrisposti dalle assicurazioni per risarcire dagli incidenti di cui i "topi" si impadronivano, venivano ricettati da un clan che era in grado, attraverso un raffinato procedimento di contraffazione tipografica, di decuplicarne l'ammontare.
Ma tutto questo potrebbe essere solo la punta di uno scandalo molto pių vasto e, assicurano gli inquirenti, nelle prossime ore potrebbero esserci altri sviluppi.
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Chissā quanti pacchi del mercatino di HWUP saranno stati manomessi da 'sti str**zi!!!
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