View Full Version : Calderoli a Ciampi: "Euro, accetti la sconfitta".
http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/economia/contipubblici7/caldeciampi/caldeciampi.html
ROMA - "Ciampi, che ha spinto perché l'Italia entrasse nell'euro, ora deve accettare la sconfitta". Così il ministro per le Riforme, Roberto Calderoli, commenta quanto affermato dal Capo dello Stato. Che nel messaggio in occasione del cinquantesimo anniversario della Conferenza di Messina, è stato chiaro: "La stabilità finanziaria e valutaria della zona euro va rafforzata, eliminando progressivamente la sempre più stridente asimmetria tra governo della moneta e governo dell'economia".
D'accordo con il capo dello Stato, il ministro degli Esteri Gianfranco Fini che boccia apertamente la proposta leghista di mettere in soffitta la moneta unica europea. Anzi, per Fini la stabilità e la credibilità dell'euro è "garanzia di stabilità e credibilità innanzitutto per l'Europa, ma anche e soprattutto per l'Italia".
Ma la Lega non ci sta. E attacca Ciampi, indicandolo come uno dei responsabili dell'attuale debito pubblico. "Ciampi - afferma Calderoli - è uno di quelli che ha spinto perché il nostro Paese entrasse a tutti i costi nell'euro. Oggi è dura accettare una sconfitta, che però va accettata". E per quanto riguarda le responsabilità dei governi sull'andamento dei conti, Calderoli è netto: "La maggiore difficoltà che abbiamo sul debito pubblico, è un'eredità che ci hanno lasciato i premier e i ministri dell'economia del passato, e soprattutto chi ha svolto entrambi i ruoli".
Stizzita la reazione dell'Udc: "Le parole del ministro Calderoli verso il Presidente della Repubblica - commenta il segretario Marco Follini - trovano il nostro assoluto e più radicale dissenso politico". Critico anche Gianni Alemanno (An): "A prescindere da qualsiasi giudizio politico e storico, siamo tutti chiamati a portare rispetto per il Presidente della Repubblica, che rappresenta l'unità della nazione. Rispetto - aggiunge Alemanno - che è la base dell'autorità delle istituzioni".
Durissimo con Calderoli tutto il centrosinistra. Che da un lato ne chiede le dimissioni, dall'altro fa notare il silenzio del premier Silvio Berlusconi su una materia tanto grave: "Le dimissioni del ministro Calderoli sono inevitabili: affermazioni come queste - osserva Enrico Letta, responsabile economico della Margherita - sono incompatibili con il suo ruolo di ministro e a maggior ragione di ministro delle Riforme, che dovrebbe occuparsi dell'architettura istituzionale dello Stato. Se Berlusconi su questo non tira le conseguenze - aggiunge Letta - è corresponsabile delle parole di Calderoli e, quindi, dell'attacco a Ciampi".
"Parole rozze e sprezzanti - osserva il leader dei Ds Piero Fassino - che dimostrano una volta di più l'antieuropeismo della Lega e l'assenza di qualsiasi rispetto per le istituzioni che non risparmiano nemmeno il Capo dello Stato. Si impone - conclude il segretario della Quercia - un esplicito atto di dissociazione del governo dalle parole del ministro Calderoli il quale dovrebbe avere la decenza di dimettersi immediatamente".
Infine, Clemente Mastella esprime "solidarietà al Capo dello Stato, oggetto di volgarissime e immotivate critiche da parte di un ministro della Repubblica", e anche Alfonso Pecoraro Scanio boccia il ministro per le Riforme: "Calderoli rimane una testa matta nel governo e diventa ogni giorno di più incompatibile non solo come ministro della Repubblica, ma anche con il buon senso".
(4 giugno 2005)
Quest'uomo non è degno di essere un ministro della Repubblica. E poi vorrei sapere cosa ci fa al governo uno che come propria patria riconosce ed indica la Padania, non dovrebbe al massimo essere ministro di quei figuri con barba e scudi a Ponte di Legno?
in verita' calderoli aspira alla reintroduzione del " ducato ".
:O
Ciaozzz
FastFreddy
05-06-2005, 14:57
Io rivoglio i talleri, i fiorini e i sesterzi! :O
solo in italia un ministro può dire che non riconosce la festa della repubblica non vedendoci niente da festeggiare...
liberissimo di pensarla così, ma per coerenza non devi rappresentare il mio stato.
ora siamo alle solite, quando manca l'intelligenza politica, e la lega ne è un esempio, ci si butta su queste sparate per far parlare di se e muovere gli animi delle persone poco intelligenti... (senza offesa per nessuno).
in verita' calderoli aspira alla reintroduzione del " ducato ".
:O
Ciaozzz
http://www.veicolicommerciali.fiat.com/LCV_ITALIA/uploads/1006/1074012874/20050117/img_big_01.jpg
Tutte manovre per risollevare la FIAT
:asd:
solo in italia un ministro può dire che non riconosce la festa della repubblica non vedendoci niente da festeggiare...
liberissimo di pensarla così, ma per coerenza non devi rappresentare il mio stato.
infatti ipocrisia allo stato :D puro
ora siamo alle solite, quando manca l'intelligenza politica, e la lega ne è un esempio, ci si butta su queste sparate per far parlare di se e muovere gli animi delle persone poco intelligenti... (senza offesa per nessuno).
non è che mancano di intelligenza politica, semplicemente dicono quello che si aspetta il loro elettorato ed quello che fa pensare, più che altro
da qualche parte ho letto che forse la lega vuole fare un referendum
mi auguro che ciò non accada ma credo che avrebbe un discreto successo
finchè si parla di fecondazione la gente magari se ne frega ma se la tocchi nel portafogli vedi quanti nostalgici delle lire saltano fuori e vanno di corsa a votare
speriamo che sia solo una boutade!
Guardare al di là delle simpatie politiche è troppo difficile, eh?
Un referendum, che lo promuova la Lega, Rifondazione o Topo Gigio, non è mai un qualcosa di completamente negativo: è l'espressione della volontà popolare, una delle massime espressioni della democrazia.
Il fatto che un referendum faccia paura mi dà MOLTO da pensare, soprattutto considerando che ai referendum vota chiunque, e non solo "i nostalgici della lira".
Nazioni più grandi, in tutti i sensi, di noi hanno dato ai cittadini la possibilità di decidere su un cambiamento così radicale.
Stiamo dicendo che hanno fatto male, e che la cosa va imposta senza se e senza ma? :mbe:
LittleLux
06-06-2005, 00:52
da qualche parte ho letto che forse la lega vuole fare un referendum
mi auguro che ciò non accada ma credo che avrebbe un discreto successo
finchè si parla di fecondazione la gente magari se ne frega ma se la tocchi nel portafogli vedi quanti nostalgici delle lire saltano fuori e vanno di corsa a votare
speriamo che sia solo una boutade!
Tranquillo che non lo fanno. Sanno benissimo che sarebbe la fine del paese...ed anche la loro. Chiacchierano...chiacchierano...chiacchie....
andreamarra
06-06-2005, 01:04
vabbhè ormai agli attacchi continui alle istituzioni, allo Stato e alla bandiera mi stanno purtroppo abituando...
io sinceramente sono amareggiato e incazzato di come un paese civile non provi vergogna nel sapere di essere rappresentati da individui che dicono apertamente
"A me dell'Italia non me ne frega un cazzo, mi importa solo della Padania" (frase di un ministro)
"Io con il tricolore mi ci pulisco culo!" (frase di un ministro)
"Da quando nel mio cesso ho una bandiera italiana al posto della cartaigenica ho risolto il problema della stitichezza". (frase di un consigliere regionale)
ora pure a dare addosso al presidente della Repubblica, roba da pazzi. Nemmeno in Burundi si sognerebbero di dirlo. Per fortuna che almeno qualcuno a destra l'ha bacchettato. Aspetto adesso quello che dirà Berlusconi per il grave attacco al Quirinale di un suo ministro.
hanno già oltrepassato il limite della decenza, io sono sconfortato sinceramente.
Premesso che mi trovo in totale sintonia con andreamarra, e vivamente preoccupato per il livello di litigi raggiunto in questo paese (chiaro segnale di un malessere ben profondo), noto con piacere che il premier ha preso posizione sulla vicenda:
http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/politica/ciampilega/ciampilega/ciampilega.html
Il premier difende il capo dello Stato dopo l'attacco di Calderoli
"I ministri rispettino il ruolo istituzionale del Quirinale"
Berlusconi si dissocia dalla Lega
"Piena solidarietà a Ciampi"
Ma il Carroccio insiste: "Bisogna separare il ruolo del presidente dalle responsabilità di quando faceva il ministro dell'Economia"
ROMA - Ha aspettato un giorno ma alla fine è intervenuto. E ha preso le distanze dagli attacchi che la Lega, per bocca di Roberto Calderoli, ha rivolto al presidente della Repubblica. Silvio Berlusconi ha diffuso una nota ufficiale di solidarietà a Carlo Azeglio Ciampi, accusato dal ministro delle Riforme di essere responsabile dell'ingresso dell'Italia nell'euro e, dunque, della crisi economica del Paese.
E se Calderoli, in giornata ha ritirato quanto affermato ieri, sottolineando che non intendeva rivolgersi al capo dello Stato ma al centrosinistra e a Romano Prodi, in serata la Lega ha risposto al premier con una nota affidata al capogruppo alla Camera, Andrea Gibelli: "Berlusconi faccia chiarezza sul ruolo di Ciampi, e lo divida dalle sue responsabilità storiche di quando ricopriva la carica di ministro dell'Economia".
"Oggi - ha aggiunto Gibelli - il presidente del Consiglio dovrebbe preoccuparsi di più delle conseguenze dell'euro sulla nostra economia, che dei richiami ai propri ministri. E' molto più grave essere sordi al richiamo del popolo, che insistere con una Europa morta e sepolta".
Berlusconi, si legge nella nota, "ha chiamato stamani il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per esprimergli piena solidarietà. Dopo essersi dissociato, a nome suo personale e del governo, dalle critiche al capo dello Stato, il presidente Berlusconi ha richiamato tutti i ministri al rispetto del proprio ruolo istituzionale e dei più alti vertici della Repubblica".
"Non ho mai inteso attaccare Ciampi quale presidente della Repubblica. Per Ciampi ho il massimo rispetto istituzionale", ha detto il ministro delle Riforme. "Non capisco le levate di scudi e gli attacchi contro di me, a meno che il polverone non serva a nascondere altro...". Cioè, ha specificato Calderoli, "nascondere i veri colpevoli del nostro ingresso nella moneta unica a cui non eravamo e non siamo pronti, a partire del signor Prodi e dalla Banda Bassotti del centrosinistra con le varie Irap, eurotasse, forcolandie, eccetera".
"Il mio - ha detto ancora il coordinatore delle segreterie leghiste - è stato un legittimo dissenso rispetto alla linea di Ciampi quando fu presidente del Consiglio o superministro dell'Economia. Sia detto per inciso, non capisco perché in questo Paese si possa criticare duramente il Papa quando, e nella sua funzione, difende la vita, e non si possa fare una analisi storico-politica sull'operato di Ciampi quando era esponente o capo di un esecutivo. Gli stessi che ieri hanno chiesto le mie dimissioni - ha concluso il ministro - sono quelli che hanno criticato e attaccato il Papa per il messaggio ai vescovi. Si dimettano loro".
Intanto i Verdi chiedono che Berlusconi riferisca in Parlamento sulla vicenda. "I ministri leghisti Calderoli e Maroni - afferma Paolo Cento - fanno demagogia sul ritorno alla lira, coinvolgendo in questa assurda polemica il presidente Ciampi e provocando un grave danno all'economia e alle istituzioni. Berlusconi non può archiviare la vicenda che coinvolge il suo governo e la sua maggioranza come 'semplice propaganda', ed è indispensabile che si presenti in Parlamento per una discussione sul futuro dell'euro".
(5 giugno 2005)
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Questo sarebbe un Ministro della Repubblica Italiana.
C'è bisogno di analisi complicate per spiegare il declino del nostro paese o basta prendere questa polemica come esempio?
:(
Ciao
Federico
Dal Corriere:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2005/06_Giugno/06/monti.shtml
Quando Bossi voleva la Padania nell’euro
di Mario Monti
Roberto Maroni propone un referendum per il ritorno alla lira. Roberto Calderoli accusa il Presidente della Repubblica di essere «uno di quelli che ha spinto perché il nostro Paese entrasse a tutti i costi nell'euro. Oggi è dura accettare una sconfitta, che però va accettata». Dopo la presa di distanza del Presidente del Consiglio, Calderoli precisa che il suo attacco non era rivolto al Presidente della Repubblica ma, insiste, «ai veri responsabili di questa situazione, Romano Prodi e il centrosinistra».
Sarebbe far torto ai due ministri non prendere sul serio le loro dichiarazioni. E sarebbe far torto ai lettori non ricordare quale fosse la posizione del partito, del quale i due ministri sono esponenti di spicco, nella fase delle difficili decisioni sul varo dell’euro. Ho ricordi precisi di quella fase, che vissi da Bruxelles. Nell’agosto 1996 in vista della dichiarazione di indipendenza della Padania e della formazione del Governo padano — avvenute a Venezia il 15 settembre—Umberto Bossi scrive al Presidente della Commissione europea Jacques Santer, chiedendo indicazioni su come far aderire la Padania all’Unione economica e monetaria fin dall’inizio, previsto per il primo gennaio 1999.
Qualche tempo prima (3 marzo 1995), in una dura dichiarazione all’Ansa riguardante Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, Roberto Calderoli si era riferito alla lira come «la nostra moneta ridotta a carta straccia». Il 2 settembre 1996 il portavoce di Santer dichiara inammissibile la richiesta di Bossi di far entrare nell’euro la sola Padania. Il 17 giugno 2001 — due anni e mezzo dopo la nascita dell’euro — nel suo intervento di Pontida Umberto Bossi afferma: «Per quel che ci riguarda, se la lira non fosse entrata nell'euro, allora non sarebbero fallite soltanto le grandi imprese italiane, ma anche le piccole imprese perché il costo del danaro e l’inflazione sarebbero saliti alle stelle e sarebbe sopraggiunta la frantumazione dello Stato italiano, cioè la secessione. Noi avevamo coscienza che se gli avvenimenti fossero andati in quel modo avremmo dovuto immediatamente indirizzare il processo politico verso uno Stato nazionale padano per garantirci la democrazia».
06 giugno 2005
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vabbhè ormai agli attacchi continui alle istituzioni, allo Stato e alla bandiera mi stanno purtroppo abituando...
io sinceramente sono amareggiato e incazzato di come un paese civile non provi vergogna nel sapere di essere rappresentati da individui che dicono apertamente
"A me dell'Italia non me ne frega un cazzo, mi importa solo della Padania" (frase di un ministro)
"Io con il tricolore mi ci pulisco culo!" (frase di un ministro)
"Da quando nel mio cesso ho una bandiera italiana al posto della cartaigenica ho risolto il problema della stitichezza". (frase di un consigliere regionale)
ora pure a dare addosso al presidente della Repubblica, roba da pazzi. Nemmeno in Burundi si sognerebbero di dirlo. Per fortuna che almeno qualcuno a destra l'ha bacchettato. Aspetto adesso quello che dirà Berlusconi per il grave attacco al Quirinale di un suo ministro.
hanno già oltrepassato il limite della decenza, io sono sconfortato sinceramente.
Completamente d'accordo, speriamo sia chiaro alla maggior parte alle prossime elezioni... altrimenti inutile che ci lamentiamo se poi li votiamo... :rolleyes:
Sinclair63
06-06-2005, 08:09
Ah cosa non ci si inventa per far campagna elettorale... :rolleyes:
Brigante
06-06-2005, 08:38
Calderoli ogni volta che parla perde un'occasione per stare zitto! L'EURO deve rimanere! Sono i commercianti (italiani) che dovrebbero imparare a non fare i furbi con i prezzi!
Dal Corriere:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2005/06_Giugno/06/monti.shtml
Quando Bossi voleva la Padania nell’euro
di Mario Monti
Roberto Maroni propone un referendum per il ritorno alla lira. Roberto Calderoli accusa il Presidente della Repubblica di essere «uno di quelli che ha spinto perché il nostro Paese entrasse a tutti i costi nell'euro. Oggi è dura accettare una sconfitta, che però va accettata». Dopo la presa di distanza del Presidente del Consiglio, Calderoli precisa che il suo attacco non era rivolto al Presidente della Repubblica ma, insiste, «ai veri responsabili di questa situazione, Romano Prodi e il centrosinistra».
Sarebbe far torto ai due ministri non prendere sul serio le loro dichiarazioni. E sarebbe far torto ai lettori non ricordare quale fosse la posizione del partito, del quale i due ministri sono esponenti di spicco, nella fase delle difficili decisioni sul varo dell’euro. Ho ricordi precisi di quella fase, che vissi da Bruxelles. Nell’agosto 1996 in vista della dichiarazione di indipendenza della Padania e della formazione del Governo padano — avvenute a Venezia il 15 settembre—Umberto Bossi scrive al Presidente della Commissione europea Jacques Santer, chiedendo indicazioni su come far aderire la Padania all’Unione economica e monetaria fin dall’inizio, previsto per il primo gennaio 1999.
Qualche tempo prima (3 marzo 1995), in una dura dichiarazione all’Ansa riguardante Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, Roberto Calderoli si era riferito alla lira come «la nostra moneta ridotta a carta straccia». Il 2 settembre 1996 il portavoce di Santer dichiara inammissibile la richiesta di Bossi di far entrare nell’euro la sola Padania. Il 17 giugno 2001 — due anni e mezzo dopo la nascita dell’euro — nel suo intervento di Pontida Umberto Bossi afferma: «Per quel che ci riguarda, se la lira non fosse entrata nell'euro, allora non sarebbero fallite soltanto le grandi imprese italiane, ma anche le piccole imprese perché il costo del danaro e l’inflazione sarebbero saliti alle stelle e sarebbe sopraggiunta la frantumazione dello Stato italiano, cioè la secessione. Noi avevamo coscienza che se gli avvenimenti fossero andati in quel modo avremmo dovuto immediatamente indirizzare il processo politico verso uno Stato nazionale padano per garantirci la democrazia».
06 giugno 2005
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La Coerenza non è sancita dalla Costituzione e non è obbligatoria per legge.
Peccato!
I discorsi da Bar dello Sport e da Portineria sono arrivati in Parlamento con i fazzoletti verdi...
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