FabioGreggio
04-06-2005, 23:00
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RUTELLI (R)EVOLUTION
di Fabio Greggio
da: http://www.politikon.it/modules/news/article.php?storyid=248
Er Pupo, Er Clinton de Noartri, Cicciobello, Er Piacione.
Questi sono solo tre dei molti aggettivi di Rutelli, leader della Margherita.
Rutelli ha detto no all’Unione.
Ha ucciso il bimbo ancora nella culla.
Lo ha fatto all’improvviso. Ma come? Proprio ora?
E’ la domanda che gli elettori del Centrosinistra, attoniti,
si stanno facendo in questi giorni.
Proprio ora che il Piccoletto è ai minimi storici con l’elettorato.
Che ha perso quattro elezioni di fila.
Che la sua squadra gli si rivolta contro come una serpe in seno.
Che il Centrosinistra ha vinto sempre.
Che perfino Bertinotti, che ha visto pure la Madonna, si è ammansito.
Che Prodi, l’ex democristianone che sembra
il parroco dell’Oratorio Don Bosco di Pavia, sembrava veleggiasse
senza tempeste verso il futuro Governo di cui addirittura alcuni
già scommettono con il totoministri.
Niente Er Piacione è stato categorico. Perché?
Perché in tutto questo si intravede un perverso disegno…
Ma andiamo con ordine.
Er Piacione nasce politicamente nei Radicali post anni 70,
Figlio della borghesia bene romana,
vanitoso, ambizioso, belloccio ma non da urlo, narciso, autoreferente.
Radicale e quindi divorzista, laico, abortista, antiproibizionista.
Quasi mangiapreti.
Anche se sposa Laura Palombelli, nipote di Papi romani, con ascendenti nobili.
Di quella nobiltà progressista.
Anche lei ambiziosa, intelligente, arrivista.
Tanto arrivista che per piantarsi nelle TV accetta la co-conduzione di 8 e mezzo,
sulla La7, con Ferrara.
Pur sapendo che il programma e il regalino di Tronchetti Provera
(si, quello di Afef, la tunisina che Vespa invita per parlare del mondo arabo.
Lei, mica un professore.),
fece a Silvio allorché stroncò il progetto competitivo di La7,
facendo entrare con una piccola partecipazione anche il Piccoletto nella neoTV.
Sapendo di stare li ad aspettre che la Pantegana dai denti zozzi la lasci parlare timidamente.
La Palombelli ambiziosa da accettare di co-opinare con Diaconale in un programma,
Punto e a Capo, di Masotti,
il Santoro improbabile della Destra, il Biagi fratto venticinque.
Un programma talmente poco visto che ha cambiato palinsesto almeno 3 volte:
prima l’assetto, poi la conduzione, poi l’orario.
Ma nonostante gli ascolti è lì al servizio del Piccoletto.
Come il programma di Socci,
quello che dopo le interviste a Silvio va giù di gargarismi.
La Plombelli è lì a fare la statuina,
a difendere la par condicio, che pare condicio, ma che è indecenza.
Er Piacione diventa progressivamente leader dei Verdi, troppo ex Lotta Continua per lui,
poi della Margherita, ovvero l’enclave DC nella Sinistra.
Così si trova costretto a divenire antiabortista, antidivorzista, antieterologia,
clerical-liberista, Papista, Leader dell’Ulivo candidato Premier che conduce la Sinistra alla sconfitta.
Avete più sentito parlare di Karry?
Perse le elezioni, dignitosamente in USA si defilano.
Fanno conferenze, scrivono libri.
Qui da noi no.
Ci riprovano. Ritornano. A Milano diciamo “ non mollano l’oss”.
Perché Er Piacione, che agli inizi degli anni 80 provò perfino il brivido della notte in guardina
per un fermo con i Radicali
( le foto lo ritraggono cianotico, di quello che ha fatto il passo più lungo del pisello),
ha detto no all’Unione,
minacciando di fatto non solo il disegno unitario della Sinistra
che per la prima volta nella storia dell’Italia ha l’occasione di unirsi
e così cominciare a vincere come negli altri paesi Europei?
C’è il perché.
Un ragionamento speculativo ci porta ad analizzare anche la Destra.
Avete notato il comportamento di Follini?
Vuole uscire dalla coalizione. Lo ha minacciato ogni due giorni negli ultimi mesi.
A chi gli chiede se è possibile che l’UDC lasci il Centrodestra, lui risponde:
“ Può essere”.
Ma a chi gli chiede se andrà con il Centrosinistra lui risponde:
“ Mai”.
E allora?
Congiungiamo i due atteggiamenti.
Rutelli dice no all’Unione.
Follini dice no al Partito Unico del Piccoletto.
La risposta è spontanea.
Nasce, per partenogenesi, il nuovo grande Centro.
La nuova vecchia DC.
Per tagliare fuori il Piccolo.
Per dare a Casini, ex portaborse di Forlani,
( l’ultimo Segratrio della DC inquisito e passato in giudicato, oggi ai servizi sociali,)
l’opportunità di sedere dove sedette De Gasperi.
Per dare a Er Piacione un futuro da Leader Clerical-laico.
Da Gava a Follini
Da Zaccagnini a Er Piacione.
Et voilà, la DC è fatta.
La voglia di Centro non si è mai spenta in Italia.
Peccato che costoro non abbiano ancora capito che l’ossigeno della Politica
sono le coalizioni contrapposte.
Il Centro non esiste. E’ un’utopia.
Si ingrandirà, si gonfierà, ridarà instabilità
divenendo un molosso informe pieno di correnti, e tutto ritornerà come prima.
Mai usciti definitivamente dalla Prima Repubblica.
Qualcuno dice che siamo nella Seconda Repubblica.
No.
Siamo nella Prima Repubblica e mezzo.
Così si torna indietro.
La controprova?
Er Piacione come Follini chiede il proporzionale.
Perché è il sistema che consente coalizioni cash, last minute.
Un po’ di UDC, un po’ di Margherita e poi via col carosello.
Ora un governo con la Destra, ora un governo con la Sinistra.
Ma loro sempre li, al Centro.
La pensione è assicurata.
La rendita anche.
Razzinghè gongola.Altro che 8 per mille.
Per un miliardo.
E gli Italiani sono come i Messicani.
Sessant’anni di storia, un solo Governo.
E’ la Rutelli Revolution.
Anzi [R]Evolution.
Personalmente potrò dire:
“nato con Andreotti, morto con Andreotti”.
Per fortuna non credo nell’aldilà.
Fabio Greggio
www.politikon.it
Se ne autorizza la pubblicazione citando autore e fonte
RUTELLI (R)EVOLUTION
di Fabio Greggio
da: http://www.politikon.it/modules/news/article.php?storyid=248
Er Pupo, Er Clinton de Noartri, Cicciobello, Er Piacione.
Questi sono solo tre dei molti aggettivi di Rutelli, leader della Margherita.
Rutelli ha detto no all’Unione.
Ha ucciso il bimbo ancora nella culla.
Lo ha fatto all’improvviso. Ma come? Proprio ora?
E’ la domanda che gli elettori del Centrosinistra, attoniti,
si stanno facendo in questi giorni.
Proprio ora che il Piccoletto è ai minimi storici con l’elettorato.
Che ha perso quattro elezioni di fila.
Che la sua squadra gli si rivolta contro come una serpe in seno.
Che il Centrosinistra ha vinto sempre.
Che perfino Bertinotti, che ha visto pure la Madonna, si è ammansito.
Che Prodi, l’ex democristianone che sembra
il parroco dell’Oratorio Don Bosco di Pavia, sembrava veleggiasse
senza tempeste verso il futuro Governo di cui addirittura alcuni
già scommettono con il totoministri.
Niente Er Piacione è stato categorico. Perché?
Perché in tutto questo si intravede un perverso disegno…
Ma andiamo con ordine.
Er Piacione nasce politicamente nei Radicali post anni 70,
Figlio della borghesia bene romana,
vanitoso, ambizioso, belloccio ma non da urlo, narciso, autoreferente.
Radicale e quindi divorzista, laico, abortista, antiproibizionista.
Quasi mangiapreti.
Anche se sposa Laura Palombelli, nipote di Papi romani, con ascendenti nobili.
Di quella nobiltà progressista.
Anche lei ambiziosa, intelligente, arrivista.
Tanto arrivista che per piantarsi nelle TV accetta la co-conduzione di 8 e mezzo,
sulla La7, con Ferrara.
Pur sapendo che il programma e il regalino di Tronchetti Provera
(si, quello di Afef, la tunisina che Vespa invita per parlare del mondo arabo.
Lei, mica un professore.),
fece a Silvio allorché stroncò il progetto competitivo di La7,
facendo entrare con una piccola partecipazione anche il Piccoletto nella neoTV.
Sapendo di stare li ad aspettre che la Pantegana dai denti zozzi la lasci parlare timidamente.
La Palombelli ambiziosa da accettare di co-opinare con Diaconale in un programma,
Punto e a Capo, di Masotti,
il Santoro improbabile della Destra, il Biagi fratto venticinque.
Un programma talmente poco visto che ha cambiato palinsesto almeno 3 volte:
prima l’assetto, poi la conduzione, poi l’orario.
Ma nonostante gli ascolti è lì al servizio del Piccoletto.
Come il programma di Socci,
quello che dopo le interviste a Silvio va giù di gargarismi.
La Plombelli è lì a fare la statuina,
a difendere la par condicio, che pare condicio, ma che è indecenza.
Er Piacione diventa progressivamente leader dei Verdi, troppo ex Lotta Continua per lui,
poi della Margherita, ovvero l’enclave DC nella Sinistra.
Così si trova costretto a divenire antiabortista, antidivorzista, antieterologia,
clerical-liberista, Papista, Leader dell’Ulivo candidato Premier che conduce la Sinistra alla sconfitta.
Avete più sentito parlare di Karry?
Perse le elezioni, dignitosamente in USA si defilano.
Fanno conferenze, scrivono libri.
Qui da noi no.
Ci riprovano. Ritornano. A Milano diciamo “ non mollano l’oss”.
Perché Er Piacione, che agli inizi degli anni 80 provò perfino il brivido della notte in guardina
per un fermo con i Radicali
( le foto lo ritraggono cianotico, di quello che ha fatto il passo più lungo del pisello),
ha detto no all’Unione,
minacciando di fatto non solo il disegno unitario della Sinistra
che per la prima volta nella storia dell’Italia ha l’occasione di unirsi
e così cominciare a vincere come negli altri paesi Europei?
C’è il perché.
Un ragionamento speculativo ci porta ad analizzare anche la Destra.
Avete notato il comportamento di Follini?
Vuole uscire dalla coalizione. Lo ha minacciato ogni due giorni negli ultimi mesi.
A chi gli chiede se è possibile che l’UDC lasci il Centrodestra, lui risponde:
“ Può essere”.
Ma a chi gli chiede se andrà con il Centrosinistra lui risponde:
“ Mai”.
E allora?
Congiungiamo i due atteggiamenti.
Rutelli dice no all’Unione.
Follini dice no al Partito Unico del Piccoletto.
La risposta è spontanea.
Nasce, per partenogenesi, il nuovo grande Centro.
La nuova vecchia DC.
Per tagliare fuori il Piccolo.
Per dare a Casini, ex portaborse di Forlani,
( l’ultimo Segratrio della DC inquisito e passato in giudicato, oggi ai servizi sociali,)
l’opportunità di sedere dove sedette De Gasperi.
Per dare a Er Piacione un futuro da Leader Clerical-laico.
Da Gava a Follini
Da Zaccagnini a Er Piacione.
Et voilà, la DC è fatta.
La voglia di Centro non si è mai spenta in Italia.
Peccato che costoro non abbiano ancora capito che l’ossigeno della Politica
sono le coalizioni contrapposte.
Il Centro non esiste. E’ un’utopia.
Si ingrandirà, si gonfierà, ridarà instabilità
divenendo un molosso informe pieno di correnti, e tutto ritornerà come prima.
Mai usciti definitivamente dalla Prima Repubblica.
Qualcuno dice che siamo nella Seconda Repubblica.
No.
Siamo nella Prima Repubblica e mezzo.
Così si torna indietro.
La controprova?
Er Piacione come Follini chiede il proporzionale.
Perché è il sistema che consente coalizioni cash, last minute.
Un po’ di UDC, un po’ di Margherita e poi via col carosello.
Ora un governo con la Destra, ora un governo con la Sinistra.
Ma loro sempre li, al Centro.
La pensione è assicurata.
La rendita anche.
Razzinghè gongola.Altro che 8 per mille.
Per un miliardo.
E gli Italiani sono come i Messicani.
Sessant’anni di storia, un solo Governo.
E’ la Rutelli Revolution.
Anzi [R]Evolution.
Personalmente potrò dire:
“nato con Andreotti, morto con Andreotti”.
Per fortuna non credo nell’aldilà.
Fabio Greggio
www.politikon.it
Se ne autorizza la pubblicazione citando autore e fonte