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View Full Version : Le provano tutte...


neo571
02-06-2005, 18:24
In silenzio arriva Palladium

Il vecchio progetto di Bill Gates (controllare il copyright attraverso la scheda madre) ha compiuto giovedì scorso, nel silenzio generale, un grosso passo avanti. Intel ha annunciato di aver inserito un protocollo di Digital Rights Management all'interno del suo Pentium dual-core.

Possiamo quindi annotare la data del 26 maggio 2005 come il giorno di uscita del primo processore simil-Palladium. Secondo Intel, la nuova linea è abilitata DRM, e, in teoria, consentirà ai "titolari dei contenuti" (cioè le grandi multinazionali dell'intrattenimento) di evitare copie non autorizzate agendo attraverso l'hardware piuttosto che attraverso il sistema operativo, più manipolabile dai maledetti smanettoni.

Intel ha messo la sordina sulla nuova tecnologia di DRM, evitando proclami al momento del lancio dei nuovi prodotti. Tuttavia, secondo Digitmag, il responsabile tecnico Intel, Graham Tucker ha pubblicamente confermato che il sistema DRM di Microsoft sarà una caratteristica dei Pentium D e del relativo chip 945.

"Il chipset 945g supporta il DRM Microsoft, ma è stato progettato per andare oltre" dice Tucker, aggiungendo che comunque la tecnologia non sarà retroattiva, cioè non potrà essere applicata a contenuti non prodotti con le specifiche richieste dal nuovo progetto.

Massimo riserbo sulle modalità operative di questo processore, perché "non è interesse della società rivelare particolari che potrebbero nuocere alla sua sicurezza."

Come si vede, Intel opera in perfetto stile Microsoft: stiamo lavorando per la vostra sicurezza, ma non possiamo dirvi cosa facciamo, altrimenti tutta la sicurezza se ne andrebbe in malora. E chi si fa garante della bontà delle operazioni segrete? Ma noi, sciocchini.

Gli amministratori di sistema rimangono molto perplessi sulle scarse possibilità di accesso al DRM, così, per dar loro un contentino, nei nuovi chip è stato realizzato l'"active management technology" (AMT). È un sotto-sistema operativo residente nel firmware del chip, che consentirà agli amministratori di controllare le macchine in remoto, indipendentemente dal sistema operativo.

Inoltre, sarà possibile abilitare, disabilitare formattare e configurare singole periferiche, il tutto, ancora, in remoto e indipendentemente dal sistema operativo. Più potere agli amministratori, insomma, in cambio della scarsa trasparenza sul funzionamento dei diabolici processori. Inutile dire che questa facoltà non sarà appannaggio solo del personale aziendale.

La reticenza di Intel a parlare pubblicamente del contenuto del firmware ha provocato insofferenza presso i responsabili della sicurezza delle grandi aziende. L'Università del Queensland, per bocca del preside di informatica, Bill Caelli, ha dichiarato: "È una tecnologia a doppio taglio. Potrebbe favorire abusi. Intel dica quali garanzie ci sono per gli utilizzatori di essere al riparo dagli hacker (sic). Vogliamo garanzie, non possibilità."

Non siamo completamente d'accordo con Caelli. Indipendentemente dall'uso improprio della parola hacker, riteniamo che una forma di Digital Rights Management, incassata nell'hardware, non possa mai essere una buona cosa, nemmeno quando va a proteggere interessi leciti.

Porre limitazioni ai processori provocherà da parte nostra la progressiva perdita di diritti su prodotti regolarmente acquistati, spesso a caro prezzo. Diritti che fino ad oggi abbiamo considerato sacrosanti.

Pensiamo alle copie ad uso personale, o al prestito di un CD a un amico, ma anche all'esecuzione di software libero. Chi ci garantisce che queste pratiche saranno sempre e comunque permesse, se l'arbitro è un chip di cui nessuno conosce il funzionamento e che può essere controllato in remoto?

Per ora non possiamo far altro che segnarci il nome di una serie di processori: Intel Pentium D 820, 830 e 840 dual core. Evitarli non significa boicottare, ma risparmiarsi probabili problemi.

DarKilleR
02-06-2005, 20:11
Lo avevo sentito maledetti....

ci manca che Bill gates ci spii con la nostra web cam mentre dormiamo e poi siamo a posto :mc: :mc: :mc: :mc: :mc: .

Se un giorno palladium dovesse entrare in commercio in massa senza risparmiare alcuna casa costruttrice, mi comprerò il migliore hardware pre-palladium (un po' di OC non fa mai male :P ^^) e installo Linux e la migliore versione di Windows...e tirerò avanti con quello, sono tantissimi i software ed i giochi vecchi bellissimi che mi sono lasciato alle spalle e non ho mai provato :P :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:

Wilker
02-06-2005, 20:51
Gli amministratori di sistema rimangono molto perplessi sulle scarse possibilità di accesso al DRM, così, per dar loro un contentino, nei nuovi chip è stato realizzato l'"active management technology" (AMT). È un sotto-sistema operativo residente nel firmware del chip, che consentirà agli amministratori di controllare le macchine in remoto, indipendentemente dal sistema operativo.

Inoltre, sarà possibile abilitare, disabilitare formattare e configurare singole periferiche, il tutto, ancora, in remoto e indipendentemente dal sistema operativo. Più potere agli amministratori, insomma, in cambio della scarsa trasparenza sul funzionamento dei diabolici processori. Inutile dire che questa facoltà non sarà appannaggio solo del personale aziendale.



questa è a dir poco inquietante

ToXSys_Dwn
02-06-2005, 20:58
mi sembra una specie di utopia questo sistema di protezione software via hardware. penso che non avrà alcun successo, perchè primo nessuno è interessato a comprare un processore che non permette l'utilizzo di software illeciti, inoltre non servirà a molto quando in giro ci sono dei geni del software che crackano l'impossibile. e poi scusatemi tanto ma gli hacker non c'entrano proprio nulla! sono i crackers quelli che si vogliono fermare con questo sistema, gli hacker fortunatamente esistono e non ci sarà modo di fermarli.

mpec82
02-06-2005, 21:05
Eh basta dai, cazzo ci son mille thread sullo stesso argomento.

jappilas
02-06-2005, 22:20
Porre limitazioni ai processori provocherà da parte nostra la progressiva perdita di diritti su prodotti regolarmente acquistati, spesso a caro prezzo. Diritti che fino ad oggi abbiamo considerato sacrosanti.
mah sai... se consideri che in realtà quel che compri non è il prodotto, ma il semplice diritto di usarlo... :rolleyes:
pensiamo...al prestito di un CD a un amico
se non erro è detta locazione e in vari casi è vista come violazione del copyright.... ma in ogni caso non mi pare rientri tra i diritti "sacrosanti"...:rolleyes:
esecuzione di software libero.
non "dovrebbe" essere compromessa, fintanto che il sistema possa essere fatto girare in modalità "non gestita" tramite la deattivazione via setup del componente ...
quello che davvero è da temere è la possibilità che si verifichino abusi e censura dei contenuti...

Inoltre, sarà possibile abilitare, disabilitare formattare e configurare singole periferiche, il tutto, ancora, in remoto e indipendentemente dal sistema operativo. non ho dubbi che in ambito deployment questa verrà accolta come una vera manna dai sysadmin che non avranno più bisogno di essere fisicamente presenti davanti al server per partizionare e formattare (se non erro i tool con accesso raw al filesystem fisico non girano in shell remota , per cui.. )... inoltre gestione da remoto implica possibilità di centralizzazione (singolo terminale di amministrazione per più macchine controllate), il che implica possibilità di eseguire operazioni contemporanee , piuttosto che una per volta :)

tra l' altro, se tutta la sessione e la comunicazione tra il terminale e la macchina sarà criptata con chiavi forti , è anche dura che dei cracker si possano intrufolare nel protocollo...


.... A PARTE che se usando la ricerca avresti notato altri thread su palladium già in corso... :rolleyes: ...

Kewell
02-06-2005, 22:44
Continuate qua:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=950518
;)

Vedo qualche signature irregolare, vedete di modficarla ;)