tatrat4d
02-06-2005, 10:59
http://www.radicali.it/view.php?id=36228
Novità Rai: Del Noce fa la Zingara, Cossutta il meteo
Cronache da Bisanzio
Da 'Libero', pag.10, 2 giugno 2005
di Daniele Capezzone
Le rivelazioni di un “insider” informatissimo e rigorosamente anonimo ci consentono di anticipare ai lettori di Libero le prossime mosse della Rai, e di capire cosa bolle nel pentolone di Viale Mazzini, per i palinsesti della prossima stagione televisiva.
Il colpo più duro, non c’è dubbio, è stata la perdita di Bonolis. Come rimpiazzare i “pacchi”? Come tentare di non ripetere il disastro di “Max e Tux”? La contromossa escogitata dai vertici di Raiuno sarebbe quella di rimettere in pista, a quell’ora, “La Zingara” (ve la ricordate?). Il guaio, però, è che non si trovano conduttori o conduttrici disposti a riproporre questa minestra riscaldata. Pare allora che a condurre -cioè, alla lettera, a fare la zingara- sarà proprio il direttore di rete Fabrizio Del Noce. Lui è entusiasta, non sta più nella pelle, e sta già provando i costumi. L’unico problema è il trucco: nel senso che il trucco abituale di Del Noce è già troppo pesante, e andrà sensibilmente alleggerito…Pare infine -ma su questo c’è ancora un fitto riserbo- che gli aiutanti della zingara saranno, nella nuova edizione del programma, Vincenzo Visco e Giulio Tremonti. In alternativa, si pensa al Mago do Nascimiento, già noto per gli show di Wanna Marchi.
Un’altra novità sarà l’accorpamento di tutte le rubriche di scienza e medicina. Da Quark a Superquark, da Medicina 33 ad Elisir, saranno tutte riunificate ed affidate a Giuliano Ferrara, che le condurrà vestito da embrione. Al suo fianco, per le consulenze scientifiche, ci saranno il Mago Otelma e il ministro Carlo Giovanardi.
Venendo a cose più politiche, nella prospettiva di una possibile vittoria elettorale nel 2006, il centrosinistra si prepara alle più fameliche spartizioni: e nessuno -neanche i più piccoli- sembra disposto a rinunciare almeno ad un brandello di lottizzazione. Certo, alcuni dovranno accontentarsi di poco: a Di Pietro, per esempio, daranno solo il segnale orario; a Cossutta le previsioni del tempo (e lui, per l’inverno, ha già pronta una collezione di colbacchi da indossare: in pelo d’Astrakan, in pelo di dissidente, in pelo di Diliberto, e così via…); Pecoraro Scanio prenderà il posto in pianta stabile di Gustavo, il maggiordomo di Vespa; mentre Arturo Parisi (avvantaggiato, in questo, dalle origini sarde) e gli altri prodiani della Margherita faranno le pecorelle dell’”Intervallo”. Infine, Gavino Angius e Willer Bordon si stanno contendendo il ruolo di pianta grassa (a mo’ di ficus) da tenere in un angolo della scenografia di Porta a Porta. Vedremo chi la spunterà.
Dall’altra parte, Berlusconi ha avuto una trovata geniale, suggeritagli dal think-tank costruito in questi mesi dal duo Giulio Tremonti-Mariano Apicella. Così, il Premier ha messo intorno a un tavolo Totò Cuffaro da una parte e Roberto Calderoli dall’altra, e, con l’aiuto di un buon interprete, li ha informati di un piano segretissimo e vincente, tutto basato sulla “regionalizzazione” delle trasmissioni. Insomma, al Nord bisognerebbe fare programmi violentemente antimeridionali; al Sud, programmi violentemente antisettentrionali; e poi, naturalmente, si dovrebbero organizzare le cose in modo che gli elettori del Nord non possano vedere i programmi destinati al Sud e viceversa. Geniale, no? L’importante è evitare che a gestire questa “separazione delle antenne” siano Sandro Bondi e Enrico La Loggia, notoriamente capaci di qualunque disastro: nel primo test loro affidato, infatti, hanno malauguratamente confuso i pulsanti, e sono riusciti nell’impresa di trasmettere a Catania due ore di comizio di Mario Borghezio “contro gli sporchi terroni”, e a Belluno una conferenza stampa di Turi Lombardo “contro gli infami leghisti”. I tafferugli che hanno fatto seguito a questi eventi hanno consigliato a Berlusconi maggiore prudenza. Vedremo.
Di certo, però, alla Rai tutto può cambiare da un momento all’altro, in base al noto meccanismo del “soccorso al vincitore”. E del resto si sa che, il giorno in cui le elezioni fossero -per caso- vinte dall’Union Valdotaine, i due terzi dei giornalisti Rai arriverebbero a Saxa Rubra travestiti da fonduta.
E il cavallo di Viale Mazzini? Quello non ha più problemi: tanto, è già ridotto a bistecche.
Novità Rai: Del Noce fa la Zingara, Cossutta il meteo
Cronache da Bisanzio
Da 'Libero', pag.10, 2 giugno 2005
di Daniele Capezzone
Le rivelazioni di un “insider” informatissimo e rigorosamente anonimo ci consentono di anticipare ai lettori di Libero le prossime mosse della Rai, e di capire cosa bolle nel pentolone di Viale Mazzini, per i palinsesti della prossima stagione televisiva.
Il colpo più duro, non c’è dubbio, è stata la perdita di Bonolis. Come rimpiazzare i “pacchi”? Come tentare di non ripetere il disastro di “Max e Tux”? La contromossa escogitata dai vertici di Raiuno sarebbe quella di rimettere in pista, a quell’ora, “La Zingara” (ve la ricordate?). Il guaio, però, è che non si trovano conduttori o conduttrici disposti a riproporre questa minestra riscaldata. Pare allora che a condurre -cioè, alla lettera, a fare la zingara- sarà proprio il direttore di rete Fabrizio Del Noce. Lui è entusiasta, non sta più nella pelle, e sta già provando i costumi. L’unico problema è il trucco: nel senso che il trucco abituale di Del Noce è già troppo pesante, e andrà sensibilmente alleggerito…Pare infine -ma su questo c’è ancora un fitto riserbo- che gli aiutanti della zingara saranno, nella nuova edizione del programma, Vincenzo Visco e Giulio Tremonti. In alternativa, si pensa al Mago do Nascimiento, già noto per gli show di Wanna Marchi.
Un’altra novità sarà l’accorpamento di tutte le rubriche di scienza e medicina. Da Quark a Superquark, da Medicina 33 ad Elisir, saranno tutte riunificate ed affidate a Giuliano Ferrara, che le condurrà vestito da embrione. Al suo fianco, per le consulenze scientifiche, ci saranno il Mago Otelma e il ministro Carlo Giovanardi.
Venendo a cose più politiche, nella prospettiva di una possibile vittoria elettorale nel 2006, il centrosinistra si prepara alle più fameliche spartizioni: e nessuno -neanche i più piccoli- sembra disposto a rinunciare almeno ad un brandello di lottizzazione. Certo, alcuni dovranno accontentarsi di poco: a Di Pietro, per esempio, daranno solo il segnale orario; a Cossutta le previsioni del tempo (e lui, per l’inverno, ha già pronta una collezione di colbacchi da indossare: in pelo d’Astrakan, in pelo di dissidente, in pelo di Diliberto, e così via…); Pecoraro Scanio prenderà il posto in pianta stabile di Gustavo, il maggiordomo di Vespa; mentre Arturo Parisi (avvantaggiato, in questo, dalle origini sarde) e gli altri prodiani della Margherita faranno le pecorelle dell’”Intervallo”. Infine, Gavino Angius e Willer Bordon si stanno contendendo il ruolo di pianta grassa (a mo’ di ficus) da tenere in un angolo della scenografia di Porta a Porta. Vedremo chi la spunterà.
Dall’altra parte, Berlusconi ha avuto una trovata geniale, suggeritagli dal think-tank costruito in questi mesi dal duo Giulio Tremonti-Mariano Apicella. Così, il Premier ha messo intorno a un tavolo Totò Cuffaro da una parte e Roberto Calderoli dall’altra, e, con l’aiuto di un buon interprete, li ha informati di un piano segretissimo e vincente, tutto basato sulla “regionalizzazione” delle trasmissioni. Insomma, al Nord bisognerebbe fare programmi violentemente antimeridionali; al Sud, programmi violentemente antisettentrionali; e poi, naturalmente, si dovrebbero organizzare le cose in modo che gli elettori del Nord non possano vedere i programmi destinati al Sud e viceversa. Geniale, no? L’importante è evitare che a gestire questa “separazione delle antenne” siano Sandro Bondi e Enrico La Loggia, notoriamente capaci di qualunque disastro: nel primo test loro affidato, infatti, hanno malauguratamente confuso i pulsanti, e sono riusciti nell’impresa di trasmettere a Catania due ore di comizio di Mario Borghezio “contro gli sporchi terroni”, e a Belluno una conferenza stampa di Turi Lombardo “contro gli infami leghisti”. I tafferugli che hanno fatto seguito a questi eventi hanno consigliato a Berlusconi maggiore prudenza. Vedremo.
Di certo, però, alla Rai tutto può cambiare da un momento all’altro, in base al noto meccanismo del “soccorso al vincitore”. E del resto si sa che, il giorno in cui le elezioni fossero -per caso- vinte dall’Union Valdotaine, i due terzi dei giornalisti Rai arriverebbero a Saxa Rubra travestiti da fonduta.
E il cavallo di Viale Mazzini? Quello non ha più problemi: tanto, è già ridotto a bistecche.