View Full Version : Aiutatemi a fare il tema più bello della mia vita...
Nel post seguente incollerò il tema che ho appena fatto, siccome è importante vi chiedo una mano, dategli una lettura, ditemi tutto quello che pensate, le correzioni che fareste...
Argomento: La tortura. Ver. 2
Grazie
Nella dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, scritta nel 1948, all' art. 5 si dice: "Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti".
Questo accordo è però ignorato ancora oggi in molti grandi paesi del mondo quali la Cina, l' India e i Paesi Arabi.
Altre nazioni, alcune delle quali autodefinitesi "avamposti della democrazia", utilizzano questi sistemi al fine di estorcere informazioni e hanno come fine ultimo vedere il vinto prostrato, umiliato e spezzato nella volontà.
I soggetti maggiormente vittime di tali comportamenti sono i giornalisti, le minoranze religiose, i missionari e persone con handicap.
In un famoso passo del suo libro "La fenomenologia dello spirito" il filosofo tedesco Hegel dice che ogni essere umano o stato vittorioso vuol vedere riconosciuta dagli altri la propria superiorità.
Nel corso della storia la lotta per il dominio si è manifestata, come dice ancora Hegel, in modo disumano sotto forma di lotta fino alla morte o di guerra. Il vincitore tende ad uccidere o torturare il nemico, ma può anche conservarlo in vita come schiavo affinche lo serva, si prostri davanti a lui e riconosca la sua superiorità.
La tortura risale a tempi antichi e veniva usata per ottenere maggior potere da parte del sovrano.
In epoca romana era applicata solo agli schiavi: il generale romano vittorioso sfilava alla testa delle sue truppe trascinandosi dietro i vinti in catene.
Nel medioevo la Chiesa cattolica, con il tribunale dell' Inquisizione, ammise la tortura come risposta ai movimenti ereticali e alle nuove scoperte scientifiche che offrivano una visione del mondo e dalla sua creazione diversa da quella ufficiale della dottrina cattolica.
Solo nel 1500 alcuni giuristi incominciarono a dimostrare l'assurdità e l'inutilità dei processi e delle torture inflitte alle streghe e ai diversi.
Nel 1700, il secolo dei lumi, nuove idee scuotono la coscienza e portano a combattere la superstizione, i sospetti e le incertezze; tutti i cittadini erano riconosciuti uguali e con pari diritti in quanto tutti dotati di ragione.
L'espressione massima della scuola giuridica dell'illuminismo milanese è Pietro Verri che tra il 1770 e il 1777 scrisse le sue "Osservazioni sulla tortura".
Tema principale dell'opera è un episodio di cronaca milanese del 1600, sul quale già Beccaria si era soffermato, che portò alla condanna dopo tortura del barbiere Gian Giacomo Mora e di Guglielmo Rizzo, accusati di aver diffuso la peste in Milano mediante unzioni. Anni dopo anche Alessandro Manzoni riprese l'argomento con la "Storia della Colonna infame", pubblicata come appendice del ben più famoso "I Promessi sposi"
Merito di Pietro Verri è quello di aver sottolineato la differenza tra delitto certo e delitto probabile, prove sicure e quasi-prove, indizi, sospetti e altre accuse dettate più dall'irrazionalità che dalla certezza. La sua è stata una grande battaglia contro la tortura, definita da lui non un mezzo per ottenere la verità, ma per riuscire ad avere dichiarazioni che non hanno nulla di reale, confessioni false fatte solo per porre fine ai tormenti. Infatti Verri scrive, parlando della tortura, che essa "sarebbe intrinsecamente ingiusta, quand'anche poi in tal metodo fosse conducente alla scoperta della verità".
I metodi con cui venivano eseguite le torture erano estremamente crudeli, miravano a distruggere il corpo. Gli indiziati venivano sottoposti a macchine che allungavano gli arti o, al contrario, schiacciavano l' intero corpo, oppure venivano rinchiusi in bare piene di punte che trapassavano la carne. Con queste sofferenze corporali, spesso la persona arrivava alla morte.
Nel '900 si è iniziato ad utilizzare un sistema di tortura basato non più sulle sofferenze fisiche inferte alla persona, bensì sul condizionamento psicologico. In Italia durante l'epoca fascista chi aveva idee politiche, religiose o anche solo semplicemente artistiche diverse da quelle portate avanti dal Partito Nazionale Fascista veniva non solo pestato, torturato e schernito, ma soprattutto non poteva più esprimere il proprio dissenso e non poteva più lavorare.
Gli orrori del '900 non sono solo italiani, i regimi totalitari di matrice nazista e comunista hanno combattuto tutto quello che poteva minacciare la loro stabilità, fino alla degenerazione dei campi di concentramento tedeschi e dei Gulag sovietici.
Al giorno d'oggi la tortura è ancora più sottile e spietata, ma terribilmente insulsa.
Nel nazismo gli ebrei venivano torturati perchè diversi, ma in alcuni casi anche a scopo scientifico, nella spasmodica ricerca di formare la pura razza Ariana e tracciare i confini tra tale popolo e gli altri considerati inferiori. Il sottile accanimento dell'uomo che vediamo nei carceri di Abu Grahib in questi giorni, è solo un terribile svago per gli aguzzini americani sui carcerati iracheni, senza alcuno scopo più "elevato".
Tutto il mondo ha visto le fotografie della soldatessa che trascinava un prigioniero nudo al guinzaglio come un cane. Un altro prigioniero appariva incappucciato con una veste marrone in bilico su un solo piede, braccia aperte come in croce e con gli elettrodi ai polsi e alle caviglie. Un' altra foto mostrava cumuli di uomini nudi e sporchi, uno sopra l'altro. E' anche stato detto che ai detenuti musulmani veniva data da mangiare carne di maiale, nonostante ciò sia vietato dalla religione islamica.
In questi giorni è stato pubblicato su alcuni quotidiani americani, seppure la notizia sia poi stata smentita dagli stessi giornalisti che l'avevano pubblicata, che nella prigione di Guantanamo copie del Corano sono state gettate nelle latrine; notizia questa che ha provocato disgusto in tutto il mondo islamico.
I soldati americani che hanno compiuto questo misfatti sono stati giudicati da un tribunale militare che ha emesso un verdetto paragonabile ad una assoluzione: hanno infatti ricevuto pene minime, poichè non c'è nulla di scritto che gli ordini siano arrivati dagli alti ufficiali.
Io penso che un vincitore debba essere giudicato dalla sorte del vinto, poiché l'oppresso non ha la possibilità di denunciare, in molti casi non può nemmeno avere un avvocato che lo difenda.
Ma che valori sono quelli di accanirsi sullo sconfitto? Senza dubbio valori distorti che rendono qualunque vittoria una semplice definizione da scrivere su un foglio o da raccontare agli amici e che alla fine ribaltano i ruoli, trasformando il vincitore nel vero sconfitto.
alle prese con il saggio breve eh eh :D
Mi pare buono, cmq la notizia del corano nel cesso era un bufala
alle prese con il saggio breve eh eh :D
Mi pare buono, cmq la notizia del corano nel cesso era un bufala
E quella dei cannoni degli Abrams con su scritto: "new testament"? Lo chiedo senza intenti polemici.
bluelake
29-05-2005, 20:11
Nella dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, scritta nel 1948, all' art. 5 si dice: "Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti".
Questo accordo è però ignorato ancora oggi in molti grandi paesi del mondo quali la Cina, l' India e i Paesi Arabi.
Altre nazioni, alcune delle quali autodefinitesi "avamposti della democrazia", utilizzano questi sistemi al fine di estorcere informazioni e hanno come fine ultimo vedere il vinto prostrato, umiliato e spezzato nella volontà.
I soggetti maggiormente vittime di tali comportamenti sono i giornalisti, le minoranze religiose, i missionari e persone con handicap.
In un famoso passo del suo libro "La fenomenologia dello spirito" il filosofo tedesco Hegel dice che ogni essere umano o stato vittorioso vuol vedere riconosciuta dagli altri la propria superiorità.
Nel corso della storia la lotta per il dominio si è manifestata, come dice ancora Hegel, in modo disumano sotto forma di lotta fino alla morte o di guerra. Il vincitore tende ad uccidere o torturare il nemico, ma può anche conservarlo in vita come schiavo affinche lo serva, si prostri davanti a lui e riconosca la sua superiorità.
La tortura risale a tempi antichi e veniva usata per ottenere maggior potere da parte del sovrano.
In epoca romana era applicata solo agli schiavi: il generale romano vittorioso sfilava alla testa delle sue truppe trascinandosi dietro i vinti in catene.
Nel medioevo la Chiesa cattolica, con il tribunale dell' Inquisizione, ammise la tortura come risposta ai movimenti ereticali e alle nuove scoperte scientifiche che offrivano una visione del mondo e dalla sua creazione diversa da quella ufficiale della dottrina cattolica.
Solo nel 1500 alcuni giuristi incominciarono a dimostrare l'assurdità e l'inutilità dei processi e delle torture inflitte alle streghe e ai diversi.
Nel 1700, il secolo dei lumi, nuove idee scuotono la coscienza e portano a combattere la superstizione, i sospetti e le incertezze; tutti i cittadini erano riconosciuti uguali e con pari diritti in quanto dutti dotati di ragione.
L'espressione massima della scuola giuridica dell'illuminismo milanese è Pietro Verri che tra il 1770 e il 1777 scrisse le sue "Osservazioni sulla tortura".
Tema principale dell'opera è un episodio di cronaca milanese del 1600, sul quale già Beccaria si era soffermato, che portò alla condanna dopo tortura del barbiere Gian Giacomo Mora e di Guglielmo Rizzo, accusati di aver diffuso la peste in Milano mediante unzioni. Anni dopo anche Alessandro Manzoni riprese l'argomento con la "Storia della Colonna infame", pubblicata come appendice del ben più famoso "I Promessi sposi"
Merito di Pietro Verri è quello di aver sottolineato la differenza tra delitto certo e delitto probabile, prove sicure e quasi-prove, indizi, sospetti e altre accuse dettate più dall'irrazionalità che dalla certezza. La sua è stata una grande battaglia contro la tortura, definita da lui non un mezzo per ottenere la verità, ma per riuscire ad avere dichiarazioni che non hanno nulla di reale, confessioni false fatte solo per porre fine ai tormenti. Infatti Verri scrive, parlando della tortura, che essa "sarebbe intrinsecamente ingiusta, quand'anche poi in tal metodo fosse conducente alla scoperta della verità".
I metodi con cui venivano eseguite le torture erano estremamente crudeli, miravano a distruggere il corpo. Gli indiziati venivano sottoposti a macchine che allungavano gli arti o, al contrario, schiacciavano l' intero corpo, oppure venivano rinchiusi in bare piene di punte che trapassavano la carne. Con queste sofferenze corporali, spesso la persona arrivava alla morte.
Nel '900 si è iniziato ad utilizzare un sistema di tortura basato non più sulle sofferenze fisiche inferte alla persona, bensì sul condizionamento psicologico. In Italia durante l'epoca fascista chi aveva idee politiche, religiose o anche solo semplicemente artistiche diverse da quelle portate avanti dal Partito Nazionale Fascista veniva non solo pestato, torturato e schernito, ma soprattutto non poteva più esprimere il proprio dissenso e non poteva più lavorare.
Gli orrori del '900 non sono solo italiani, i regimi totalitari di matrice nazista e comunista hanno combattuto tutto quello che poteva minacciare la loro stabilità, fino alla degenerazione dei campi di concentramento tedeschi e dei Gulag sovietici.
Al giorno d'oggi la tortura è ancora più sottile e spietata, ma terribilmente insulsa.
Nel nazismo gli ebrei venivano torturati perchè diversi, ma in alcuni casi anche a scopo scientifico, nella spasmodica ricerca degli scienziati nazisti di formare la pura razza Ariana e tracciare i confini tra tale razza e le altre considerate inferiori. Il sottile accanimento dell'uomo che vediamo nei carceri di Abu Grahib in questi giorni, è solo un terribile svago per gli aguzzini americani sui carcerati iracheni, senza alcuno scopo più "elevato".
Tutto il mondo ha visto le fotografie della soldatessa che trascinava un prigioniero nudo al guinzaglio come un cane. Un altro prigioniero appariva incappucciato con una veste marrone in bilico su un solo piede, braccia aperte come in croce e con gli elettrodi ai polsi e alle caviglie. Un' altra foto mostrava cumuli di uomini nudi e sporchi, uno sopra l'altro. E' anche stato detto che ai detenuti musulmani veniva data da mangiare carne di maiale, nonostante ciò sia vietato dalla religione islamica.
In questi giorni è stato pubblicato su alcuni quotidiani americani, seppure la notizia sia poi stata smentita dagli stessi giornalisti che l'avevano pubblicata, che nella prigione di Guantanamo copie del Corano sono state gettate nelle latrine; notizia questa che ha provocato disgusto in tutto il mondo islamico.
I soldati americani che hanno compiuto questo misfatti sono stati giudicati da un tribunale militare che ha emesso un verdetto paragonabile ad una assoluzione: hanno infatti ricevuto pene minime, poichè non c'è nulla di scritto che gli ordini siano arrivati dagli alti ufficiali.
Io penso che un vincitore debba essere giudicato dalla sorte del vinto, poiché l'oppresso non ha la possibilità di denunciare, in molti casi non può nemmeno avere un avvocato che lo difenda.
Ma che valori sono quelli di accanirsi sullo sconfitto? Senza dubbio valori distorti che rendono qualunque vittoria una semplice definizione da scrivere su un foglio o da raccontare agli amici e che alla fine ribaltano i ruoli, trasformando il vincitore nel vero sconfitto.
Non è che per ogni virgola che metti ti danno 10 punti eh, ne hai messe anche quando non servivano...
comunque ho fatto qualche aggiustamento ortografico e di qualche imperfezione, fanne buon uso.
Non è che per ogni virgola che metti ti danno 10 punti eh, ne hai messe anche quando non servivano...
comunque ho fatto qualche aggiustamento ortografico e di qualche imperfezione, fanne buon uso.
Ottime correzioni.. solo due cose:
1)Nel nazismo gli ebrei venivano torturati perchè diversi, ma in alcuni casi anche a scopo scientifico, nella spasmodica ricerca di formare la pura razza Ariana e tracciare i confini tra tale popolo e gli altri considerati inferiori.
Mi sembra vada ancora meglio...
2) Ma che valori sono quelli di accanirsi sullo sconfitto? Senza dubbio valori distorti che rendono qualunque vittoria una semplice definizione da scrivere su un foglio o da raccontare agli amici e che alla fine ribaltano i ruoli, trasformando il vincitore nel vero sconfitto.
Sai che nn ho capito la modifica... :mbe:
bluelake
29-05-2005, 23:23
Ottime correzioni.. solo due cose:
1)Nel nazismo gli ebrei venivano torturati perchè diversi, ma in alcuni casi anche a scopo scientifico, nella spasmodica ricerca di formare la pura razza Ariana e tracciare i confini tra tale popolo e gli altri considerati inferiori.
Mi sembra vada ancora meglio...
no, perché razza e popolo sono due cose diversissime tra loro... ad esempio esiste la razza nera, ma è divisa in moltissimi popoli spesso anche lontanissimi tra loro ;)
2) Ma che valori sono quelli di accanirsi sullo sconfitto? Senza dubbio valori distorti che rendono qualunque vittoria una semplice definizione da scrivere su un foglio o da raccontare agli amici e che alla fine ribaltano i ruoli, trasformando il vincitore nel vero sconfitto.
Sai che nn ho capito la modifica... :mbe:
te avevi scritto solo "Ma che valori sono quelli di accanirsi sullo sconfitto? valori distorti"... troncare una riflessione in due vocaboli non è bello, sembra che non hai nulla da dire...
no, perché razza e popolo sono due cose diversissime tra loro... ad esempio esiste la razza nera, ma è divisa in moltissimi popoli spesso anche lontanissimi tra loro ;)
te avevi scritto solo "Ma che valori sono quelli di accanirsi sullo sconfitto? valori distorti"... troncare una riflessione in due vocaboli non è bello, sembra che non hai nulla da dire...
Nella prima "popolo" è evidentemente usato come sinonimo..nella seconda, non carisco il "..che rendono qualunque vittoria una semplice definizione da scrivere su un foglio o da raccontare agli amici e che alla fine ribaltano i ruoli, trasformando il vincitore nel vero sconfitti"
E quella dei cannoni degli Abrams con su scritto: "new testament"? Lo chiedo senza intenti polemici.
bah, questa non la sapevo, cmq potrebbe essere vero, sul tuo carro ci puoi scrivere quello che vuoi.
Durante la prima guerra del golfo alcuni equipaggi di carri appendevano fuori dalla torretta le teste carbonizzate di carristi iraqueni.
bluelake
30-05-2005, 23:16
Nella prima "popolo" è evidentemente usato come sinonimo..nella seconda, non carisco il "..che rendono qualunque vittoria una semplice definizione da scrivere su un foglio o da raccontare agli amici e che alla fine ribaltano i ruoli, trasformando il vincitore nel vero sconfitti"
ma popolo non è sinonimo di razza, così come acqua non è sinonimo di the ;) la seconda parte significa quel che c'è scritto... il vincitore che si comporta in base a valori deviati è nominalmente il vincitore, ma dal punto di vista morale è in realtà il vero sconfitto... che ce posso fà se è con frasi del genere che ho beccato il 10 al tema della matura? :D
Dal tema capisco solo la visione della storia della tortura intesa come evoluzione e significato nelle varie sue epoche.
Io farei il tema dicendo quello che penso della tortura e se c'è qualche cosa che si possa o non si possa fare contro di essa.
ejr_cavenago
31-05-2005, 09:04
Dovresti cercare di spezzare meno il discorso nella prima parte del saggio: è vero che parli di epoche diverse, ma fare 20 frasi che finicono con punto a capo!!! Si spezza l'attenzione del lettore e non si dà l'idea di un discorso uniforme, metti più congiunzioni... :D
Lucio Virzì
31-05-2005, 09:12
Direi che un piccolo riferimento al Generale Loi ed alle torture inflitte dagli Italiani ai Somali nei recenti anni di colonialismo ci sta tutto.
LuVi
renatofast
31-05-2005, 09:19
Dovresti cercare di spezzare meno il discorso nella prima parte del saggio: è vero che parli di epoche diverse, ma fare 20 frasi che finicono con punto a capo!!! Si spezza l'attenzione del lettore e non si dà l'idea di un discorso uniforme, metti più congiunzioni... :D
quoto in toto !
Nel post seguente incollerò il tema che ho appena fatto, siccome è importante vi chiedo una mano, dategli una lettura, ditemi tutto quello che pensate, le correzioni che fareste...
Argomento: La tortura. Ver. 2
Grazie
a ridaje :D
Nella dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, scritta nel 1948, all' art. 5 si dice: "Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti".
Questo accordo è però ignorato ancora oggi in molti grandi paesi del mondo quali la Cina, l' India e i Paesi Arabi.(riflessione troppo elementare: cerca di rimanere più sul generico senza riferimenti precisi, specie fatti senza spiegazioni)
Altre nazioni, alcune delle quali autodefinitesi "avamposti della democrazia", utilizzano questi sistemi al fine di estorcere informazioni e hanno come fine ultimo vedere il vinto prostrato, umiliato e spezzato nella volontà.
I soggetti maggiormente vittime di tali comportamenti sono i giornalisti, le minoranze religiose, i missionari e persone con handicap.(stessa cosa: o generico o preciso con riferimenti e fonti)
In un famoso passo del suo libro "La fenomenologia dello spirito" il filosofo tedesco Hegel dice che ogni essere umano o stato vittorioso vuol vedere riconosciuta dagli altri la propria superiorità.
Nel corso della storia la lotta per il dominio si è manifestata, come dice ancora Hegel, in modo disumano sotto forma di lotta fino alla morte o di guerra. Il vincitore tende ad uccidere o torturare il nemico, ma può anche conservarlo in vita come schiavo affinche lo serva, si prostri davanti a lui e riconosca la sua superiorità.
La tortura risale a tempi antichi e veniva usata per ottenere maggior potere da parte del sovrano.(questo è proprio sbagliato: potere e sovrano non ci stanno proprio)
In epoca romana era applicata solo agli schiavi: il generale romano vittorioso sfilava alla testa delle sue truppe trascinandosi dietro i vinti in catene.
Nel medioevo la Chiesa cattolica, con il tribunale dell' Inquisizione, ammise la tortura come risposta ai movimenti ereticali e alle nuove scoperte scientifiche che offrivano una visione del mondo e dalla sua creazione diversa da quella ufficiale della dottrina cattolica.
Solo nel 1500 alcuni giuristi incominciarono a dimostrare l'assurdità e l'inutilità dei processi e delle torture inflitte alle streghe e ai diversi.(anche qui sei troppo deciso, ammorbidisci e generalizza)
Nel 1700, il secolo dei lumi, nuove idee scuotono la coscienza e portano a combattere la superstizione, i sospetti e le incertezze; tutti i cittadini erano riconosciuti uguali e con pari diritti in quanto tutti dotati di ragione.(sull'Illuminismo dovresti essere un po' più esaustivo....è ancora un po' semplicistico)
L'espressione massima della scuola giuridica dell'illuminismo milanese è Pietro Verri che tra il 1770 e il 1777 scrisse le sue "Osservazioni sulla tortura".
Tema principale dell'opera è un episodio di cronaca milanese del 1600, sul quale già Beccaria si era soffermato, che portò alla condanna dopo tortura del barbiere Gian Giacomo Mora e di Guglielmo Rizzo, accusati di aver diffuso la peste in Milano mediante unzioni. Anni dopo anche Alessandro Manzoni riprese l'argomento con la "Storia della Colonna infame", pubblicata come appendice del ben più famoso "I Promessi sposi"(io eviterei l'accenno al Manzoni e piuttosto sarei più chiaro sulle teorie degli illuministi europei)
Merito di Pietro Verri è quello di aver sottolineato la differenza tra delitto certo e delitto probabile, prove sicure e quasi-prove, indizi, sospetti e altre accuse dettate più dall'irrazionalità che dalla certezza. La sua è stata una grande battaglia contro la tortura, definita da lui non un mezzo per ottenere la verità, ma per riuscire ad avere dichiarazioni che non hanno nulla di reale, confessioni false fatte solo per porre fine ai tormenti. Infatti Verri scrive, parlando della tortura, che essa "sarebbe intrinsecamente ingiusta, quand'anche poi in tal metodo fosse conducente alla scoperta della verità".
I metodi con cui venivano eseguite le torture erano estremamente crudeli, miravano a distruggere il corpo (ci risiamo, è giusto ma merita qualche ulteriore precisazione). Gli indiziati venivano sottoposti a macchine che allungavano gli arti o, al contrario, schiacciavano l' intero corpo, oppure venivano rinchiusi in bare piene di punte che trapassavano la carne (solo questo?parrebbe così dalle tue parole.....precisa!). Con queste sofferenze corporali, spesso la persona arrivava alla morte.
Nel '900 si è iniziato ad utilizzare un sistema di tortura basato non più sulle sofferenze fisiche inferte alla persona, bensì sul condizionamento psicologico. In Italia durante l'epoca fascista chi aveva idee politiche, religiose o anche solo semplicemente artistiche diverse da quelle portate avanti dal Partito Nazionale Fascista veniva non solo pestato, torturato e schernito, ma soprattutto non poteva più esprimere il proprio dissenso e non poteva più lavorare.
Gli orrori del '900 non sono solo italiani, i regimi totalitari di matrice nazista e comunista hanno combattuto tutto quello che poteva minacciare la loro stabilità, fino alla degenerazione dei campi di concentramento tedeschi e dei Gulag sovietici.(solo i regimi totalitari utilizzavano la tortura?affamare un popolo è una tortura?il colonialismo non è una tortura su vasta scala?)
Al giorno d'oggi la tortura è ancora più sottile e spietata, ma terribilmente insulsa.
Nel nazismo gli ebrei venivano torturati perchè diversi, ma in alcuni casi anche a scopo scientifico, nella spasmodica ricerca di formare la pura razza Ariana e tracciare i confini tra tale popolo e gli altri considerati inferiori. Il sottile accanimento dell'uomo che vediamo nei carceri di Abu Grahib in questi giorni, è solo un terribile svago per gli aguzzini americani sui carcerati iracheni, senza alcuno scopo più "elevato".(il diretto 900 dai Lager ad Abu Graib delle ore 11 è in transito sul binario XX: troppo diretto!)
Tutto il mondo ha visto le fotografie della soldatessa che trascinava un prigioniero nudo al guinzaglio come un cane. Un altro prigioniero appariva incappucciato con una veste marrone in bilico su un solo piede, braccia aperte come in croce e con gli elettrodi ai polsi e alle caviglie. Un' altra foto mostrava cumuli di uomini nudi e sporchi, uno sopra l'altro. E' anche stato detto che ai detenuti musulmani veniva data da mangiare carne di maiale, nonostante ciò sia vietato dalla religione islamica.
In questi giorni è stato pubblicato su alcuni quotidiani americani, seppure la notizia sia poi stata smentita dagli stessi giornalisti che l'avevano pubblicata, che nella prigione di Guantanamo copie del Corano sono state gettate nelle latrine; notizia questa che ha provocato disgusto in tutto il mondo islamico.
I soldati americani che hanno compiuto questo misfatti sono stati giudicati da un tribunale militare che ha emesso un verdetto paragonabile ad una assoluzione: hanno infatti ricevuto pene minime, poichè non c'è nulla di scritto che gli ordini siano arrivati dagli alti ufficiali.(non và bene, ti sei dilungato più su Abu Graib che sulla tortura dall'inizio dell'umanità fino al 2004, fai accenni e piuttosto inserisci altri esempi storici)
Io penso che un vincitore debba essere giudicato dalla sorte del vinto, poiché l'oppresso non ha la possibilità di denunciare, in molti casi non può nemmeno avere un avvocato che lo difenda.(l'esercitare un potere sul prossimo è eticamente corretto in generale?non è sbagliato che si pongano le condizioni perchè ci sia un vincitore e un vinto?)
Ma che valori sono quelli di accanirsi sullo sconfitto? Senza dubbio valori distorti che rendono qualunque vittoria una semplice definizione da scrivere su un foglio o da raccontare agli amici e che alla fine ribaltano i ruoli, trasformando il vincitore nel vero sconfitto.
;)
Parlando più seriamente di come ho fatto prima, avrei qualche precisazione di carattere storico... eventualmente lo storico ferste :D mi potrà correggere ;)
In un famoso passo del suo libro "La fenomenologia dello spirito" il filosofo tedesco Hegel dice che ogni essere umano o stato vittorioso vuol vedere riconosciuta dagli altri la propria superiorità.
Nel corso della storia la lotta per il dominio si è manifestata, come dice ancora Hegel, in modo disumano sotto forma di lotta fino alla morte o di guerra. Il vincitore tende ad uccidere o torturare il nemico, ma può anche conservarlo in vita come schiavo affinche lo serva, si prostri davanti a lui e riconosca la sua superiorità.
Credo sarebbe meglio chiamare in causa altre persone al posto di Hegel. Salvo i rari casi in cui si è manifestato poco coerente, le sue erano osservazioni non avevano di mira giudizi di valore. Per Hegel cio' è reale è razionale e vice-versa... in altri termini cio' che è accaduto è accaduto, è necessario all'evoluzione dello spirito.
In epoca romana era applicata solo agli schiavi: il generale romano vittorioso sfilava alla testa delle sue truppe trascinandosi dietro i vinti in catene.
Questo non è sicuramente preciso. La tortura fu introdotta dai romani nel periodo imperiale, per reati di natura politica e lesa maestà. Non solo, ma assurdamente le dichiarazioni rese sotto tortura avevano carattere probatorio all'interno di un processo.
Nel medioevo la Chiesa cattolica, con il tribunale dell' Inquisizione, ammise la tortura come risposta ai movimenti ereticali e alle nuove scoperte scientifiche che offrivano una visione del mondo e dalla sua creazione diversa da quella ufficiale della dottrina cattolica.
Corretto il riferimento ai movimenti ereticali; non corretto il riferimento all'uso della tortura come strumento per nuove scoperte scientifiche. Generalemente salta in mente il caso Galilei, dove in realtà, come già accertato storicamente, la disputa non era certo sull'eliocentrismo: in realtà il tutto sarebbe passato senza grossi scossoni (l'idea del sistema copernicano stava già passando ovunque) se la figura del Papa non fosse stata oggetto di satira nello scritto "Dialogo sui massimi sistemi del mondo".
Nel 1700, il secolo dei lumi, nuove idee scuotono la coscienza e portano a combattere la superstizione, i sospetti e le incertezze; tutti i cittadini erano riconosciuti uguali e con pari diritti in quanto tutti dotati di ragione.
Troppo netta come affermazione. Ci fu di quando in quando qualche affermazione di principio puntualmente smentita nei fatti spesso proprio da chi affermo' quei principi.
Una coscienza come quella da te descritta è ravvisabile solo due secoli dopo, in pochi posti della terra in forma neppure del tutto compiuta.
Parlando più seriamente di come ho fatto prima, avrei qualche precisazione di carattere storico... eventualmente lo storico ferste :D mi potrà correggere ;)
Credo sarebbe meglio chiamare in causa altre persone al posto di Hegel. Salvo i rari casi in cui si è manifestato poco coerente, le sue erano osservazioni non avevano di mira giudizi di valore. Per Hegel cio' è reale è razionale e vice-versa... in altri termini cio' che è accaduto è accaduto, è necessario all'evoluzione dello spirito.
Questo non è sicuramente preciso. La tortura fu introdotta dai romani nel periodo imperiale, per reati di natura politica e lesa maestà. Non solo, ma assurdamente le dichiarazioni rese sotto tortura avevano carattere probatorio all'interno di un processo.
Corretto il riferimento ai movimenti ereticali; non corretto il riferimento all'uso della tortura come strumento per nuove scoperte scientifiche. Generalemente salta in mente il caso Galilei, dove in realtà, come già accertato storicamente, la disputa non era certo sull'eliocentrismo: in realtà il tutto sarebbe passato senza grossi scossoni (l'idea del sistema copernicano stava già passando ovunque) se la figura del Papa non fosse stata oggetto di satira nello scritto "Dialogo sui massimi sistemi del mondo".
Troppo netta come affermazione. Ci fu di quando in quando qualche affermazione di principio puntualmente smentita nei fatti spesso proprio da chi affermo' quei principi.
Una coscienza come quella da te descritta è ravvisabile solo due secoli dopo, in pochi posti della terra in forma neppure del tutto compiuta.
ho poco da correggere...la mia specializzazione è contemporanea!! :D
Cmq effettivamente bisogna stare attenti a chi si nomina e in quale contesto, se tiri in ballo i "mostri sacri" rischi di entrare in un circolo pericoloso, così come il citare grandi correnti di pensiero che rischiano di essere solo velocemente sbrigate.
Meglio restare sul generico e fare riferimenti mirati e sicuri.
L'ambito romano è da rapportare al tempo e alla concezione di allora.secondo me è un errore giudicare le cose col metro di giudizio di italiano del XXI secolo quindi bisogna contestualizzare e non lasciarsi prendere la mano nel giudizio crudele-non crudele, giusto-non giusto, bianco-nero.
Poi l'inquisizione è un altro terreno minato, bisognerebbe fare dei distinguo tra quella spagnola, quella italiana, quella che operava in aree protestanti, quella del nuovo mondo.....consiglierei di astenersi da giudizi troppo semplicistici e magari inquadrare la tortura come reazione di un sistema in difficoltà, è importantissimo mantenersi al di sopra dei luoghi comuni in un argomento così.
Giusto il riferimento al fatto che la tortura non appartenga più all'ambito militare (non strettamente) ma oltre a metodi più avanzati abbia campi di applicazione differenti (immigrazione clandestina, sfruttamento del prossimo)
C'è tanta carne al fuoco.....
Direi che un piccolo riferimento al Generale Loi ed alle torture inflitte dagli Italiani ai Somali nei recenti anni di colonialismo ci sta tutto.
LuVi
ti consiglio di leggere il libro di Loi "Peacekeeping, pace o guerra? Una risposta italiana: la missione Ibis"
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