View Full Version : Revival degli anni 70, Izzo torna a colpire
IpseDixit
30-04-2005, 20:21
Questa storia ha del tragicomico tipicamente italiano, condannato per stupro e omicidio in carcere ha collezionato vari tentativi di evasione di cui uno andato a buon fine, era libero perchè collaboratore di giustizia come terrorista pentito :rolleyes:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/04_Aprile/30/izzo.shtml
Sinclair63
30-04-2005, 20:42
Questa storia ha del tragicomico tipicamente italiano, condannato per stupro e omicidio in carcere ha collezionato vari tentativi di evasione di cui uno andato a buon fine, era libero perchè collaboratore di giustizia come terrorista pentito :rolleyes:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/04_Aprile/30/izzo.shtml
E ti meravigli? siamo in Italy... :rolleyes: :stordita:
Lucio Virzì
01-05-2005, 01:30
Neofascisti... :Puke:
anonimizzato
01-05-2005, 10:32
Neofascisti... :Puke:
bah se ne discuteva animatamente anche su html.it di stà cosa e concordo sul fatto che l'appartenenza politica centri ben poco in questo caso, siamo difronte ad un mostro i cui crimini non sono certo riconducibili a scopi politici e/o sociali.
Viene da chiedersi come potesse godere della libertà vigilita uno così. :(
IpseDixit
01-05-2005, 11:02
Neofascisti... :Puke:
Non credo che il punto sia questo, mi chiedo perchè una persona del genere fosse in libertà evidentemente poco vigilata visto che le vittime sono moglie e figlia di un esponente della criminalità organizzata pugliese :rolleyes:
beppegrillo
01-05-2005, 19:00
Infatti è una cosa ridicola che un condanato al carcere a vita con stupri, omicidi alle spalle e con tentativi di evasione, goda di tutti questi privilegi.
E c'è chi si meraviglia se la gente è schifata da questo sistema e decide di autoproteggersi..
E cmq non è l'unico caso questo , ne esistono molti altri nell'ombra, e qui parliamo di una persona condannata all'ergastolo, immaginate cosa accade per reati minori.. :Puke:
beppegrillo
01-05-2005, 19:02
Neofascisti... :Puke:
Ma quando deporrai le armi ed incomincierai ad affronatore la realtà? Sei rimasto ancora al '68?
In questo caso l'appartenenza politica non ha nulla a che vedere, è messo in gioco il sistema giuridico italiano, che permette falle così grosse, a tutto vantaggio di chi compie reati e non di chi li subisce..
Questo non doveva neanche starci fuori dal carcere...secondo me, per costringerli a fare i pentiti, dovrebbero essere messi tutti a regime duro, e solo se diventano collaboratori di giustizia possono godere del ''privilegio'' di un carcere ''morbido''...ma mai la libera uscita, che è un ufficiale?
Ciao
squadraf
01-05-2005, 19:55
bah se ne discuteva animatamente anche su html.it di stà cosa e concordo sul fatto che l'appartenenza politica centri ben poco in questo caso, siamo difronte ad un mostro i cui crimini non sono certo riconducibili a scopi politici e/o sociali.
:(
Pur essendo pienamente daccordo con te, noto con dispiacere che non manca l'occasione per sputare addosso e sottolineare con il pennarello almeno dieci volte il fatto che questo tizio/mostro appartenesse a Ordine Nuovo.
Poi si sa, non se ne perde una per dare addosso... ma non solo qui nel forum, anche nei TG! Vedi come lo dicevano se fosse stato democristiano....
tatrat4d
01-05-2005, 20:25
Perfettamente d'accordo con DNA_RNA, con la beffa che questo ha tentato negli anni:
a) pentimenti su tutto, rivelazioni alla Agca una più ridicola dell'altra;
b) diverse evasioni.
L'unica certezza della pena è la pena che fa un sistema del genere. :mad:
Lucio Virzì
02-05-2005, 08:01
bah se ne discuteva animatamente anche su html.it di stà cosa e concordo sul fatto che l'appartenenza politica centri ben poco in questo caso, siamo difronte ad un mostro i cui crimini non sono certo riconducibili a scopi politici e/o sociali.
Viene da chiedersi come potesse godere della libertà vigilita uno così. :(
Forse... ma certe tare vengono coltivate meglio, in certi ambienti.
E questo non era certo un simpatizzante, ma un militante piuttosto attivo.
'68? La lotta contro questa gente non deve MAI cessare; e non parlo solo dei mostri in libertà sulla parola....
LuVi
Un altro degno "colpo" della giustizia italiana ....
Intanto si è saputo che è stato il tribunale di sorveglianza di Palermo a concedere la semilibertà a Izzo. Il presidente del collegio che gli concesse la semilibertà era il giudice Pietro Cavarretta. Del tribunale facevano parte altri due magistrati tra cui una donna.
«È incredibile...incredibile!Perché non era in carcere?». Donatella Colasanti, sopravvisuta al massacro del Circeo, non riesce a credere alla notizia dell'arresto di Izzo. «Come mai era libero?», continua a chiedere. «Ora basta - urla - che nessuno parli più del massacro del Circeo. L'unica titolata sono io, che in tutti questi anni ho lavorato da sola mentre tutti facevano finta di niente, dai magistrati, ai ministri, ai giornalisti che pur di fare uno scoop intervistavano Izzo». «Chi ha sbagliato - afferma Donatella Colasanti - ora deve pagare. Chiedo l'intervento immediato del governo e provvedimenti disciplinari durissimi per i magistrati che hanno considerato Izzo un collaboratore di giustizia mentre lui confessava altri ipotetici delitti. Ed ora, ecco il risultato...».
già perchè non era in carcere ??? bò questo come tanti altri ... libero di massacrare ancora
ahhhhh la giustizia :rolleyes:
tatrat4d
02-05-2005, 15:03
Circa 10 giorni fa c'è poi stata una puntata di Chi l'ha visto? nella quale diverse persone ,tra le quali un giornalista di Panorama, hanno assicurato che il terzo uomo (Andrea Ghira) del massacro abbia risiesuto indisturbato per anni in un paese africano (non ricordo quale).
tatrat4d
02-05-2005, 15:04
«Chi ha sbagliato - afferma Donatella Colasanti - ora deve pagare. Chiedo l'intervento immediato del governo e provvedimenti disciplinari durissimi per i magistrati che hanno considerato Izzo un collaboratore di giustizia mentre lui confessava altri ipotetici delitti. Ed ora, ecco il risultato...».
Vedremo, ma dubito.
Izzo, i giudici e l'avvocato
"Adesso sembrava cambiato"
Fu Gabriella Gagliardi del tribunale di sorveglianza di Palermo
a decidere sulla concessione dei benefici all'ex neofascista
:rolleyes:
Feric Jaggar
03-05-2005, 16:36
bah se ne discuteva animatamente anche su html.it di stà cosa e concordo sul fatto che l'appartenenza politica centri ben poco in questo caso, siamo difronte ad un mostro i cui crimini non sono certo riconducibili a scopi politici e/o sociali.
Viene da chiedersi come potesse godere della libertà vigilita uno così. :(
Su html.it un moderatore mi ha detto che uno col mio nick e la mia provenienza non è gradito su quel forum, e mi ha bannato definitivamente senza possibilità di replica... ma la colpa è mia, avrei dovuto capire già vedendo gli avatar di che ambiente si tratta... c'è persino un avatar in cui uno si fa una canna...
Lucio Virzì
03-05-2005, 16:43
Su html.it un moderatore mi ha detto che uno col mio nick e la mia provenienza non è gradito su quel forum, e mi ha bannato definitivamente senza possibilità di replica... ma la colpa è mia, avrei dovuto capire già vedendo gli avatar di che ambiente si tratta... c'è persino un avatar in cui uno si fa una canna...
Cioè? Chi ti ha bannato? Mandami un link in privato. :confused:
LuVi
tatrat4d
03-05-2005, 16:43
Su html.it un moderatore mi ha detto che uno col mio nick e la mia provenienza non è gradito su quel forum, e mi ha bannato definitivamente senza possibilità di replica... ma la colpa è mia, avrei dovuto capire già vedendo gli avatar di che ambiente si tratta... c'è persino un avatar in cui uno si fa una canna...
Sul nick non saprei, di sicuro la provenienza lascia un po' così...
Feric Jaggar
03-05-2005, 16:46
Sul nick non saprei, di sicuro la provenienza lascia un po' così...
Eccheccaspita... manco c'è sulla carta geografica! Adesso ci metto "Paperopoli"! :D :D :D
tatrat4d
03-05-2005, 16:48
Eccheccaspita... manco c'è sulla carta geografica! Adesso ci metto "Paperopoli"! :D :D :D
il fatto è che se a Rai3 mandano gli speciali su Thule, Graal etcetera 3 volte all'anno ti fregano ;)
Feric Jaggar
03-05-2005, 16:51
il fatto è che se a Rai3 mandano gli speciali su Thule, Graal etcetera 3 volte all'anno ti fregano ;)
Alla faccia della cultura di nicchia! :D ma perchè non guardate cicciolina & moana alle olimpiadi come fanno tutti?? :D :D :D
Scherzo, grazie a tutti, adesso mi è un po' passata... in fondo quel moderatore ha semplicemente difeso il "suo" orticello.
Però... se lo diceva prima! ;)
shambler1
03-05-2005, 18:13
Non distorciamo i fatti. Gli appoggi e le conoscenze, le varie loggie ..questo hanno garantito la semilibertà ad Izzo e la latitanza a Ghira. Fosse stato un poveraccio, col ciufolo che era gia fuori.
tatrat4d
03-05-2005, 18:15
Non distorciamo i fatti. Gli appoggi e le conoscenze, le varie loggie ..questo hanno garantito la semilibertà ad Izzo e la latitanza a Ghira. Fosse stato un poveraccio, col ciufolo che era gia fuori.
Minghella non credo fosse neofascista ad esempio.
Una vicenda che ha del paradossale ed è sintomatica, insieme al 3d su Daniele Barillà dello stato in cui versa la giustizia.
Volevo riportare l'articolo del Corriere con l'intervista al giudice palermitano Pietro Cavarretta, che diede ad Angelo Izzo la semilibertà (la trovate cmq qui (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/05_Maggio/03/giudice.shtml)), ma dopo aver letto un paio di post sullo stile:
Neofascisti... :Puke:
Preferisco riportare una rilettura di un articolo di Pasolini scritto in occasione degli omicidi del Circeo:
Storia di una polemica
Pasolini, Calvino e i fascisti (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/05_Maggio/03/battista.shtml)
Erano «borghesi», «fascisti», «pariolini», violenti. L’efferatezza bestiale del loro crimine si era scatenata su due donne indifese, e questo stava a simboleggiare la cifra «sessista» di una sopraffazione senza confini.
Erano «borghesi», «fascisti», «pariolini», violenti. L’efferatezza bestiale del loro crimine si era scatenata su due donne indifese, e questo stava a simboleggiare la cifra «sessista» di una sopraffazione senza confini; e perdipiù su donne «proletarie», e questo particolare ne denunciava la propensione al sopruso «di classe», manifestazione estrema e delinquenziale di una condizione di illegittimo privilegio. I tre assassini del Circeo - Izzo, Ghira e Guido - divennero subito la personificazione di qualcosa di ancor più torbido e infernale di un semplice Male politico, incarnazione di una negatività storica - il «fascismo» - che oltrepassava i confini della dimensione politica vera e propria per trasformarsi in tara antropologica, abiezione umana, turba psichica prima ancora che errore ideologico.
Era il 1975 e la raffigurazione artistica di questo connubio di ferocia e potere sembrava esprimersi nel truculento Salò di Pier Paolo Pasolini. Ma Pasolini, proprio due giorni prima di morire, sorprese ancora una volta il mondo culturale di sinistra e imbastì sul misfatto del Circeo una polemica politico-giornalistica, il cuore di una provocatoria ed estrema «lettera luterana» il cui destinatario era Italo Calvino. A poche ore dalla morte, Pasolini aveva colto nel commento calviniano sul delitto del Circeo (apparso l’8 ottobre sul Corriere della Sera ) il segno di una narcotizzante pigrizia intellettuale, l’aggrapparsi a certezze solide ma inaridite dall’uso e dall’abuso: l’antifascismo rituale, l’identificazione convenzionale tra borghesia italiana e fascismo, la pretesa di fissare una volta per tutte l’inferiorità antropologica e financo umana del «nemico». Un Pasolini tutto diverso da quello lugubre di Salò, il 30 ottobre del ’75 scrisse sul Mondo la sua lettera a Calvino («Tu dici», è l’incipit inequivocabilmente accusatorio) per contraddirlo: «Ho da ridire sul fatto che tu crei dei capri espiatori, che sono: "parte della borghesia", "Roma", i "neofascisti"».
Era una sferzata ai comodi clichés della cultura di sinistra e solo la morte all’Idroscalo di Ostia, quarantotto ore dopo, impedì il consueto profluvio di polemiche che negli ultimi anni aveva travolto ogni scorreria «corsara» di Pasolini. Ma resta altresì significativo che l’ultimo scritto pasoliniano sia stato il suo intervento sul Circeo. Non una difesa dei massacratori, ovviamente. Ma l’insofferenza per chiavi di lettura che a Pasolini risultavano terribilmente anacronistiche. Aveva scritto Calvino: «questi esercizi mostruosi si presentano con la sguaiataggine truculenta delle bravate da caffé, con la sicurezza di farla franca di strati sociali per cui tutto è stato sempre facile, una sicurezza che fa passare in meno che non si dica dai pestaggi all’uscita della scuola alle carneficine nelle ville del week-end». Una linea di assoluta continuità sembra stabilirsi nell’argomentazione calviniana tra «i pestaggi» neofascisti e le «carneficine».
Ma questa continuità è il preludio di un’ulteriore coincidenza socio-politica in cui i «picchiatori fascisti» altro non sarebbero che il frutto marcio di «una parte della borghesia italiana che vive e prospera e prolifera senza il minimo senso di ciò che appartenere a una società significa come relazione reciproca tra gli interessi personali o di gruppo o quelli della collettività». Con il che i neofascisti responsabili della carneficina diventano il prodotto di una «borghesia» su cui a metà degli anni Settanta, nel clima infuocato di una politicizzazione integrale del discorso pubblico, il ceto intellettuale di sinistra scaglia la sua scomunica storica definitiva. Ma nell’intervento di Calvino sui criminali del Circeo Pasolini scorge l’esatto contrario della propria rappresentazione del «nuovo» fascismo, quello del «genocidio» culturale dell’elemento genuinamente popolare e della «neolingua» imposta dall’acculturazione violenta della televisione, che rende drasticamente obsoleto il «fascismo» vecchio stile anatemizzato alla Calvino.
Pasolini, rivolgendosi a Italo Calvino: «i "poveri" delle borgate romane e i "poveri" immigrati, cioè i giovani del popolo, possono fare e fanno effettivamente (come dicono con spaventosa chiarezza le cronache) le stesse cose che hanno fatto i giovani dei Parioli: e con lo stesso identico spirito, quello che è oggetto della tua descrittività». E ancora, con toni sempre più aspri nei confronti del suo interlocutore (con il quale, come è noto, i rapporti non erano mai stati idilliaci): «I giovani delle borgate di Roma fanno tutte le sere centinaia di orge (le chiamano "batterie") simili a quelle del Circeo; e inoltre, anch’essi drogati. L’uccisione di Rosaria Lopez è stata molto probabilmente preterintenzionale (cosa che non considero affatto un’attenuante): tutte le sere, infatti, quelle centinaia di batterie implicano un rozzo cerimoniale sadico». Di più: «L’impunità di tutti questi anni per i delinquenti borghesi e in specie neofascisti non ha niente da invidiare all’impunità dei criminali di borgata». Nel cuore degli anni Settanta, in cui la violenza politica è all’ordine del giorno, la pratica della violenza fa dire a Calvino che, a proposito dei fatti del Circeo, «criminalità politica e criminalità sessuale sembrano in questo caso definizioni riduttive e ottimistiche», ma Pasolini, nel suo ultimo scritto, legge qualcos’altro nei volti delinquenziali di Angelo Izzo e dei suoi due compari stupratori. Lo ripete ancora una volta, in un passaggio che lo stesso Pasolini definisce una «litania»: «la nuova cultura ha distrutto cinicamente (genocidio) le culture precedenti, da quella tradizionale borghese, alle varie culture particolaristiche popolari».
Se nella cultura della sinistra il massacro del Circeo rappresentava l’ennesimo capitolo di una lotta di classe a parti rovesciate, nell’immaginazione pasoliniana il mostro dell’omologazione consumistica aveva disintegrato le classi e dunque anche la borghesia nel cui seno, secondo la linea calviniana, sarebbero cresciuti il fascismo e i carnefici del Circeo, i picchiatori e gli stupratori, i «pariolini» e gli sfruttatori. Ancora Pasolini contro Calvino: «Tu hai privilegiato i neofascisti pariolini del tuo interesse e della tua indignazione, perché sono borghesi. La loro criminalità ti pare interessante perché riguarda i nuovi figli della borghesia. Li porti dal buio della cronaca alla luce dell’interpretazione intellettuale, perché la loro classe sociale lo pretende». E con accenti che coinvolgono la persona stessa del suo antagonista e anche l’ambiente di cui quest’ultimo è espressione: «Ti sei comportato come tutta la stampa italiana, che negli assassini del Circeo vede un caso che la riguarda, un caso, ripeto, privilegiato». Questo scriveva Pasolini a poche ore da un altro massacro, non nelle case del week-end del Circeo, ma nello squallore dell’Idroscalo di Ostia. Un’altra espressione di bestialità violenta, stavolta non «borghese», ma «popolare».
Non dico contenga verità assolute, ma può portare a pondare di più i giudizi e a non scadere in scontati stereotipi.
Lucio Virzì
03-05-2005, 21:12
... ma dopo aver letto un paio di post sullo stile:
Preferisco riportare una rilettura di un articolo di Pasolini scritto in occasione degli omicidi del Circeo:
Guarda, zebiwe caro, puoi riportare quello che vuoi, ma la realtà è che dalla formazione neofascista di questo personaggio, escono mostri siffatti.
Gente che da poco peso alla vita umana, generalmente.
Quindi, risparmia il sarcasmo per tempi migliori.
Questa bestia è indifendibile come uomo ma prevedibile come neofascista.
LuVi
Guarda, zebiwe caro, puoi riportare quello che vuoi, ma la realtà è che dalla formazione neofascista di questo personaggio, escono mostri siffatti.
Gente che da poco peso alla vita umana, generalmente.
Quindi, risparmia il sarcasmo per tempi migliori.
Questa bestia è indifendibile come uomo ma prevedibile come neofascista.
LuVi
Non mi sembra di aver detto nulla di sarcastico.
Ho solo invitato a cercare di non fermare la riflessione ai soliti clichè che non approfondiscono di molto la discussione: i comportamenti bestiali ci sono da una parte come dall'altra, non è una questione di "estrazione politica". Più utile può forse essere riflettere sulla persona o su come mai gli sia stato accordato lo status di collaboratore di giustizia.
Credi sia sbagliato come approccio?
Onde evitare frantendimenti pietisti o garantisti del mio intervento: personalmente una persona che ha fatto quello che ha fatto Izzo io la condannerei all'impiccagione nel prato dietro il tribunale. Altro che permesssi premio.
Lucio Virzì
04-05-2005, 06:44
Non mi sembra di aver detto nulla di sarcastico.
Ho solo invitato a cercare di non fermare la riflessione ai soliti clichè che non approfondiscono di molto la discussione: i comportamenti bestiali ci sono da una parte come dall'altra, non è una questione di "estrazione politica". Più utile può forse essere riflettere sulla persona o su come mai gli sia stato accordato lo status di collaboratore di giustizia.
Credi sia sbagliato come approccio?
Onde evitare frantendimenti pietisti o garantisti del mio intervento: personalmente una persona che ha fatto quello che ha fatto Izzo io la condannerei all'impiccagione nel prato dietro il tribunale. Altro che permesssi premio.
Ok, però prendere ad esempio di commento "sbagliato" proprio il mio post non è affatto carino. ;)
LuVi
squadraf
04-05-2005, 07:38
Ho solo invitato a cercare di non fermare la riflessione ai soliti clichè che non approfondiscono di molto la discussione: i comportamenti bestiali ci sono da una parte come dall'altra, non è una questione di "estrazione politica". Più utile può forse essere riflettere sulla persona o su come mai gli sia stato accordato lo status di collaboratore di giustizia.
Credi sia sbagliato come approccio?
Beh, è stato collaboratore di giustizia (senti un pò?) per la strage di Bologna. Un pazzo del genere, le cui rivelazioni spesso e volentieri sono state smentite nei vari processi. Fu lui a dire ai magistrati di aver saputo in carcere che “ a mettere la bomba a Bologna erano stati dei ragazzini di Terza Posizione ”.
Non capisco davvero come ci si possa fidare di un tizio del genere, che della pazzia ha fatto il suo stile di vita. E questo poteva farlo benissimo un democristiano, un verde od un comunista, così come un ex di Ordine Nuovo.
Luvi, è chiaro che i tuoi post sono a dir poco provocatori, ma ti rispondo ora e per l'ultima volta: in ambienti di estrema destra la vita non solo è importante, ma è la prima cosa in assoluto che viene tutelata (vedi contrarietà alle leggi abortiste).
Ok, però prendere ad esempio di commento "sbagliato" proprio il mio post non è affatto carino. ;)
LuVi
In effetti hai ragione: scelta poco felice..ho preso il tuo perchè è stato il primo che ho visto (è il 3° della discussione e avevo appena letto quell'articolo di Battista, per cui mi è saltato parecchio agli occhio).
:mano:
Lucio Virzì
04-05-2005, 11:21
In effetti hai ragione: scelta poco felice..ho preso il tuo perchè è stato il primo che ho visto (è il 3° della discussione e avevo appena letto quell'articolo di Battista, per cui mi è saltato parecchio agli occhio).
:mano:
Ok. ;)
Luvi, è chiaro che i tuoi post sono a dir poco provocatori, ma ti rispondo ora e per l'ultima volta: in ambienti di estrema destra la vita non solo è importante, ma è la prima cosa in assoluto che viene tutelata (vedi contrarietà alle leggi abortiste).
Forse di qualcuno, ma non puoi professarti neofascista e lavarti le mani delle stragi compiute in ITALIA (prima che qualcuno tiri fuori baffone... :rolleyes: ).
LUVi
.......... in ambienti di estrema destra la vita non solo è importante, ma è la prima cosa in assoluto che viene tutelata (vedi contrarietà alle leggi abortiste).
in quegli ambienti anche la violenza è importante, anzi è parte integrante.
tdi150cv
04-05-2005, 13:21
Su html.it un moderatore mi ha detto che uno col mio nick e la mia provenienza non è gradito su quel forum, e mi ha bannato definitivamente senza possibilità di replica... ma la colpa è mia, avrei dovuto capire già vedendo gli avatar di che ambiente si tratta... c'è persino un avatar in cui uno si fa una canna...
ehmmm ... allora tutto il mondo e' paese ... :ciapet:
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