squadraf
30-04-2005, 19:07
Non so se siete a conoscenza di queste due leggi.
Vi porto il primo articolo della legge scelba:
1)Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.
Condivido appieno lo spirito antirazzista della legge, e a difesa della democrazia e della libertà: ma quando si parla dei "valori" della resistenza, o del "rivolgere l'attenzione ad esponenti, principi fatti e metodi propri del Fascismo" non posso essere daccordo.
Secondo voi è giusto non poter prender posizione sugli esponenti o sui fatti storicamente accaduti? A mio avviso questa è una notevole restrizione della libertà di pensiero. Come lo è la vietata riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista. Perchè vietarne la denominazione? Vada per le azioni violente, antidemocratiche o razziste per le quali basterebbe una legge "su misura" (e con sanzioni più pesanti), ma perchè a sessant'anni di distanza permane questo strumento di persecuzione nei confronti di chi la pensa diversamente?
Legge mancino:
Condivido la prima parte della legge dove parla di discriminazioni razziste, religiose ecc., che (ripeto) condanno e condannerò sempre, ma vi invito a leggere queste due parti:
"È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la
reclusione da uno a sei anni."
Si sa che i gruppi umani, tra le quali le associazioni, sono formati da persone (esseri umani). Nelle migliaia di aderenti, c'è sempre la possibilità che qualche "testa malata" faccia del danno a nome dell' associazione, violandone i princìpi e magari anche lo statuto. Però, già per il solo fatto di appartenere all'associazione, è probabile che a esser messa fuori legge sia l'associazione stessa, e dunque la condanna per tutti i tesserati ed i dirigenti. Anche se non hanno nulla a che fare (e quindi sono distanti anche fisicamente, ad esempio tra una città ed un'altra) con la "testa malata" di cui sopra.
Certo io non studio legge, dunque non posso entrare nel dettaglio della cosa. Ma a me quest'articolo ha dato quest'impressione. Prego qualcuno di correggermi se ciò che dico è scorretto.
Vi invito inoltre a valutare quest'altro comma dell'art. 4:
"Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa da uno a due milioni"
Le mie considerazioni sono le stesse che per la legge Scelba. Credo che a sessanta anni di distanza, dove è auspicabile una attenta valutazione obiettiva che vada a guardare anche i fatti positivi (e ce ne sono tanti, anche in un comune libro sinistro di storia lo si può verificare) del Fascismo, dando per assodati (ovviamente) quelli negativi, sia ora di abrogare queste leggi liberticide.
Vi porto il primo articolo della legge scelba:
1)Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.
Condivido appieno lo spirito antirazzista della legge, e a difesa della democrazia e della libertà: ma quando si parla dei "valori" della resistenza, o del "rivolgere l'attenzione ad esponenti, principi fatti e metodi propri del Fascismo" non posso essere daccordo.
Secondo voi è giusto non poter prender posizione sugli esponenti o sui fatti storicamente accaduti? A mio avviso questa è una notevole restrizione della libertà di pensiero. Come lo è la vietata riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista. Perchè vietarne la denominazione? Vada per le azioni violente, antidemocratiche o razziste per le quali basterebbe una legge "su misura" (e con sanzioni più pesanti), ma perchè a sessant'anni di distanza permane questo strumento di persecuzione nei confronti di chi la pensa diversamente?
Legge mancino:
Condivido la prima parte della legge dove parla di discriminazioni razziste, religiose ecc., che (ripeto) condanno e condannerò sempre, ma vi invito a leggere queste due parti:
"È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la
reclusione da uno a sei anni."
Si sa che i gruppi umani, tra le quali le associazioni, sono formati da persone (esseri umani). Nelle migliaia di aderenti, c'è sempre la possibilità che qualche "testa malata" faccia del danno a nome dell' associazione, violandone i princìpi e magari anche lo statuto. Però, già per il solo fatto di appartenere all'associazione, è probabile che a esser messa fuori legge sia l'associazione stessa, e dunque la condanna per tutti i tesserati ed i dirigenti. Anche se non hanno nulla a che fare (e quindi sono distanti anche fisicamente, ad esempio tra una città ed un'altra) con la "testa malata" di cui sopra.
Certo io non studio legge, dunque non posso entrare nel dettaglio della cosa. Ma a me quest'articolo ha dato quest'impressione. Prego qualcuno di correggermi se ciò che dico è scorretto.
Vi invito inoltre a valutare quest'altro comma dell'art. 4:
"Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa da uno a due milioni"
Le mie considerazioni sono le stesse che per la legge Scelba. Credo che a sessanta anni di distanza, dove è auspicabile una attenta valutazione obiettiva che vada a guardare anche i fatti positivi (e ce ne sono tanti, anche in un comune libro sinistro di storia lo si può verificare) del Fascismo, dando per assodati (ovviamente) quelli negativi, sia ora di abrogare queste leggi liberticide.