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View Full Version : Le Ragioni di un Insuccesso?


Iron10
27-04-2005, 19:15
Da "Democrazia in Crisi" Harold J. Laski, 1935

"E' significativo che in tutta la storia della democrazia parlamentare non ci sia stato in alcun paese un grande statista che fosse un uomo d'affari. Spesso uomini come Bonar Law in Inghilterra, Loucheur in Francia hanno coperto dei posti elevati, e magari altissimi, ma non si sa che ve ne siano stati i quali siano riusciti ad esercitare sui loro contemporanei l'influsso che esercitarono uomini della statura di Washington, Lincoln, Bismarck, o Cavour. La ragione, io direi, č semplicemente questa, che l'opinione pubblica non ha mai potuto ammettere la pretesa del capitalista di essere il fiduciario dell'interesse pubblico. Essa l'ha sempre considerato per quello che č, come uno specialista nel far denaro, e non ha mai effettivamente creduto che abbia senso di responsabilitā fuor dall'ambito ristretto della sua classe.Egli non ha mai considerato la legge come un complesso di principi che stanno al di sopra del suo gretto interesse, ed ha sempre cercato, con mezzi leciti o illeciti, di farla interpretare ai suoi propri fini. Certo, per la sua strada egli ha dimostrato di essere tutto dedito al suo compito e coscienzioso, e non v'č ragione di dubitare della sua sinceritā quando crede che il suo benessere privato combaci col bene pubblico. Quando, come in America, egli ha comprato giudici, governatori di stato, e magari il presidente stesso, l'ha fatto convinto che il renderli pieghevoli strumenti ai suoi fini era per il popolo americano il meglio. Egli si difese nell'unico modo che credeva adatto, perchč credeva effettivamente nel suo diritto divino di comandare".



Possono essere "anche" queste le cause della semi-debacle politica da parte del presidente del Consiglio?
č possibile che l'opinione pubblica abbia "finalmente" capito che in effetti un uomo che ha sempre lottato per i propri interessi prettamente individuali (imprenditore) difficilmente sarā altrettanto bravo nel lottare per interessi collettivi?

DNA_RNA
27-04-2005, 19:22
Da "Democrazia in Crisi" Harold J. Laski, 1935

"E' significativo che in tutta la storia della democrazia parlamentare non ci sia stato in alcun paese un grande statista che fosse un uomo d'affari. Spesso uomini come Bonar Law in Inghilterra, Loucheur in Francia hanno coperto dei posti elevati, e magari altissimi, ma non si sa che ve ne siano stati i quali siano riusciti ad esercitare sui loro contemporanei l'influsso che esercitarono uomini della statura di Washington, Lincoln, Bismarck, o Cavour. La ragione, io direi, č semplicemente questa, che l'opinione pubblica non ha mai potuto ammettere la pretesa del capitalista di essere il fiduciario dell'interesse pubblico. Essa l'ha sempre considerato per quello che č, come uno specialista nel far denaro, e non ha mai effettivamente creduto che abbia senso di responsabilitā fuor dall'ambito ristretto della sua classe.Egli non ha mai considerato la legge come un complesso di principi che stanno al di sopra del suo gretto interesse, ed ha sempre cercato, con mezzi leciti o illeciti, di farla interpretare ai suoi propri fini. Certo, per la sua strada egli ha dimostrato di essere tutto dedito al suo compito e coscienzioso, e non v'č ragione di dubitare della sua sinceritā quando crede che il suo benessere privato combaci col bene pubblico. Quando, come in America, egli ha comprato giudici, governatori di stato, e magari il presidente stesso, l'ha fatto convinto che il renderli pieghevoli strumenti ai suoi fini era per il popolo americano il meglio. Egli si difese nell'unico modo che credeva adatto, perchč credeva effettivamente nel suo diritto divino di comandare".



Possono essere "anche" queste le cause della semi-debacle politica da parte del presidente del Consiglio?
č possibile che l'opinione pubblica abbia "finalmente" capito che in effetti un uomo che ha sempre lottato per i propri interessi prettamente individuali (imprenditore) difficilmente sarā altrettanto bravo nel lottare per interessi collettivi?
Io sono d'accordo, un imprenditore, per quanto onesto sia(non č il caso di Berlusconi), non potrā mai legiferare imparzialmente nelle questioni di stato. Se solo lo si fosse capito prima da noi...

ciao