View Full Version : Lo stretto di messina...e se facessero un tunnel in fondo al mare?
Ieri notte stavo guardando la tv dopo CSI e sono inciampato su uno speciale sui ponti sottomarini e sommersi in generale...e mentre scorrevano davanti a me immagini bellissime del nord europa mi chiedevo: ma com'è che quì si stanno studiano e già si realizzano tunnel adagiati sui fondali, sospesi a mezz'acqua con l'intento esatto di non costruire ponti devastanti dal punto di vista dell'impatto ambientale e da noi si sta ancora a discutere la realizzazione di un eco-mostro in cemento armato come il ponte sullo stretto?
Davvero siamo diventati il paese degli Ing. Cane?
I progetti per i tunnel ci sono ma non sono ritenuti fattibili per l’eccessivo sviluppo delle rampe di raccordo rispetto alla lunghezza dell’attraversamento
si l'ho visto pure io .... :rolleyes: cazzata clamorosa quella del tunnel per collegare l'amarica all'europa.... a livello Ingegneristico ci sono troppe incognite (pressione dell'h20, correnti, eventuali terremoti sottomanrini ecc...) per realizzare un'opera di quelle dimensioni e lunghezza.
Oltretutto il costo sarebbe davvero insostenibile...
aceto876
22-04-2005, 11:09
Ma gari il tunnel dà anche problemi maggiori per lo spostamento relativo tra Sicilia e Calabria. Il ponte un po' si piega e fa niente, ma se il tunnel si piega e "perde" acqua è un casino. :D
Brigante
22-04-2005, 12:13
A parte il fatto che di questo passo non faremo nè l'uno nè l'altro, io sono favore per il ponte, il tunnel non mi convince molto, anche dal punto di vista della sicurezza, e sicuramente costerebbe di più.
*sasha ITALIA*
22-04-2005, 12:14
1 Ho sentito che le correnti lì sono troppo forti
2 è un pò troppo profondo
3 costerebbe enormemente
Le correnti nello stretto sono tanto forti che fino a qualche anno fà si pensava di installarci delle turbine idriche per produrre corrente.
Il progetto è poi risultato tecnicamente poco fattibile ma il problema correnti esiste.
Tra l'altro è anche vero ciò che è stato citato circa lo spostamento relativo (che per un tunnel è molto più problematico rispetto ad un ponte.
Se si deve fare è molto meglio fare il ponte....anche se io non farei nemmeno quello.
Penso che costi molto di più e che sia anche più pericoloso :D
maxsanty
22-04-2005, 14:05
Proprio ieri ho letto un articolo dove ci si chiedeva se per lo studio di fattibilità del ponte si fosse tenuto conto delle frane già in atto nella calabria. In pratica sono state rilevate delle frane sottomarine e nel sottosuolo (tipo Vaiont) che se innescate da qualche sisma (molto probabile vista la zona; per inciso la calabria è una delle zone più sismiche nel mondo!!) potrebbero far "scivolare" i pilastri a 100 metri da dove vogliono metterli.... Immaginate le conseguenze.
In pratica come al solito uno diceva che le frane ci sono ma il terremoto è improbabile che venga se non tra 100000 anni, un altro diceva che ci sono ma non sono così gravi, un altro diceva che non si sapeva niente e non era colpa sua se lo studio di fattibilità non ne ha tenuto conto e infine c'era il prof. dell'uni che diceva che se il ponte viene fatto probabilmente crolla tutto al primo "scorlon" (scossone).
IMHO il tunnel sottomarino così vicino all'etna... :mbe:
Bye
m.
...il tunnel sottomarino a mezz'acqua nn vedo che problemi avrebbe(a 20 mt dalla superfice), è una struttura "elastica" e offrirebbe molta più sicurezza di un pachidermico ponte...Ovviamente costa, che credevate fosse gratis?...
icestorm82
22-04-2005, 15:21
Voi sognate. Fin quando sarà la mafia a gestire i traghetti che fanno la tratta dello stretto, non si farà nè il ponte, nè il ponticciolo. :(
maxsanty
22-04-2005, 16:39
...il tunnel sottomarino a mezz'acqua nn vedo che problemi avrebbe(a 20 mt dalla superfice), è una struttura "elastica" e offrirebbe molta più sicurezza di un pachidermico ponte...Ovviamente costa, che credevate fosse gratis?...
Ma hai presente che correnti che ci sono?
E poi hai presente se viene un terremoto che tsunami che arriva?
E ancora hai presente se si rompe l'attacco con la terra ferma che strage?
A sto punto e MOOOLTO meglio (e più sicuro) un ponte sospeso esterno, non è mica una questione di soldi...
Pensavo parlassi di un ponte sotto il mare ma SOTTO terra.
Tutto questo è IMHO :D
Bye
m.
Northern Antarctica
22-04-2005, 18:36
Proprio ieri ho letto un articolo dove ci si chiedeva se per lo studio di fattibilità del ponte si fosse tenuto conto delle frane già in atto nella calabria. In pratica sono state rilevate delle frane sottomarine e nel sottosuolo (tipo Vaiont) che se innescate da qualche sisma (molto probabile vista la zona; per inciso la calabria è una delle zone più sismiche nel mondo!!) potrebbero far "scivolare" i pilastri a 100 metri da dove vogliono metterli.... Immaginate le conseguenze.
In pratica come al solito uno diceva che le frane ci sono ma il terremoto è improbabile che venga se non tra 100000 anni, un altro diceva che ci sono ma non sono così gravi, un altro diceva che non si sapeva niente e non era colpa sua se lo studio di fattibilità non ne ha tenuto conto e infine c'era il prof. dell'uni che diceva che se il ponte viene fatto probabilmente crolla tutto al primo "scorlon" (scossone).
IMHO il tunnel sottomarino così vicino all'etna... :mbe:
Bye
m.
beh, in Giappone c'è il Seikan Tunnel, lungo 54 (cinquantaquattro) km che funziona tranquillamente dal 1988:
http://www.pref.aomori.jp/newline/shinkan/shinkan/newline-e/sin-e08.html
e come terremoti e tsunami stanno messi un po' peggio di noi...
maxsanty
22-04-2005, 19:11
beh, in Giappone c'è il Seikan Tunnel,
e come terremoti e tsunami stanno messi un po' peggio di noi...
si ma a frane? (ripeto vedi Vaiont)
Se la roccia è solida e ci sono i terremoti ok, ma se invece scorre tutta la montagna voglio vedere.... :sofico: ;)
Bye
m.
Gattonerissimo
22-04-2005, 19:12
credo sia solo piu costoso..
jumpermax
23-04-2005, 02:04
Penso che costi molto di più e che sia anche più pericoloso :D
in realtà no. Pericoli sono esclusivamente di rischio "umano", in realtà tifoni uragani o maremoti non gli fanno un baffo. Neppure uno tsunami a quella profondità lo potrebbe disturabre. Il problema vero è che di ponti ne esistono centinaia già fatti, mentre il tunnel sommerso è una tecnologia tutta da scoprire. Sulla carta per i lunghi tratti è l'idea vincente, dato che non ha bisogno di strutture per sostenerlo ma al contrario è ancorato al fondo per evitare che riemerga.
Qualcuno che ha coraggio di farlo c'è però: un ponte del genere lo faranno in Cina, grazie ad un progetto italiano...
http://www.cultureitaly.com/index.asp?Language=IT&target=prodotto&id=1293&id2=19&id3=101
Cina: grazie ad Archimede sorgerà un ponte italiano
Si basa sull' "elementare" principio di Archimede il ponte progettato in Italia per collegare le coste dello Stretto di Jintang, a sud di Shanghai, in Cina.. Gli ingegneri cinesi avevano originariamente pensato ad una soluzione basata su un ponte a quattro campate, ma, venuti a conoscenza del progetto italiano “Ponte di Archimede”, hanno deciso di abbandonare la scelta iniziale per abbracciare l’idea italiana. La struttura non sarà, come nei ponti tradizionali, sospesa in aria, ma una sorta di tunnel collocato a venti metri di profondità sotto il livello del mare. Soluzione che, oltre ad offrire un’efficace resistenza alle sollecitazioni sismiche, consente di ottenere un collegamento a basso impatto paesaggistico. Il grande tunnel non sarà sostenuto da enormi ed antiestetici piloni, ma si avvarrà di un efficiente sistema di ancoraggio al fondo marino realizzato con l’impiego di cavi d’acciaio. In tal modo il peso dei mezzi che transiteranno nel tunnel anziché costituire il momento di massima sollecitazione, sarà la fase di minore impegno. La struttura, proprio per la spinta dell’acqua, tenderebbe infatti a galleggiare e solo l’ancoraggio ne impedirà l’affiorare in superficie. Lo sfruttamento del principio scoperto dal matematico siracusano darà al ponte sommerso una capacità di sopportare, senza nessun rischio, pesi di notevole portata, ai quali va aggiunta la mastodontica struttura del collegamento (lungo 3.200 metri, largo 28 e alto 12) e consentirà di sottrarre la galleria alla furia degli uragani. La ricerca che ha condotto alla progettazione della grande opera si inserisce nell’ambito dell’accordo di cooperazione tecnologica tra l’Italia e la Cina ed è stata finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Società Ponte di Archimede, per una somma totale di 400.000 euro.
L'incognita sulle correnti c'è comunque dato che mancano studi al riguardo...
altro articolo
http://xoomer.virgilio.it/pro_mondo/ponte-messina.htm
Il ponte che galleggia sui fondali
Ancorato sul fondo del mare il progetto antisismico italiano dovrebbe collegare due sponde in Cina e intanto si pensa a usarlo in altri paesi.
Il genio di Archimede viene in aiuto della tecnologia del duemila. L'intuizione dello scienziato greco-siracusano, vissuto 23 secoli fa risolve un rompicapo per ingegneri e studiosi. Credevano di non poter più progettare ponte adeguati alle nuove esigenze. A molte città che e aree produttive che si trovano su opposte sponde di mari o laghi converrebbe essere collegate tra loro da un ponte. Ma molto spesso la distanza da superare è maggiore di quella critica (2 mila metri, circa) oltre la quale risulta praticamente impossibile costruire un ponte tradizionale (o " aereo "). Inoltre ponte sono considerati un pugno nell'occhio. Come aggirare l'ostacolo? Con il ponte di Archimede, un tunnel sommerso ma al tempo stesso galleggiante, collocato al 20-30 metri di profondità nell'acqua del mare o di un lago, ancorato al fondo da cavi metallici. È il<<Submerged floatin tunnel>>. Un ponte il quale, i realtà, Archimede non aveva mai pensato ma che ora viene concepito e sfruttando le leggi idrostatiche del grande scienziato. Questo ponte, oltretutto è invisibile e comunque a un impatto molto ridotto sulla natura. Non ha bisogno di piloni o torri di acciaio o di cemento. A sostenerlo è infatti la forza descritta da Archimede nel suo famoso " principio ": un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto, pari al volume del fluido spostato. Il ponte di Archimede è un progetto italiano: verrà prima realizzato in Cina, nello stretto Jintang, a sud di Shanghai, per con giungere al continente l'arcipelago di Zhoushan, e poi nel lago di Como (si veda anche l'articolo). Un giorno, potrebbe risultare la forma giusta anche per lo stretto di Messina. Al progetto hanno lavorato diversi centri italiani, tra cui il politecnico di Milano e l'università Federico II di Napoli.<<per lo stretto Jintang, la Repubblica popolare cinese aveva progettato un ponte tradizionale a quattro campate. Poi ha scelto la nostra formula. Anzi l'Accademia cinese delle scienze, ha stipulato con noi un accordo per realizzare il nostro ponte anche in altre parti del mondo<<dichiara Elio Matacena, presidente della<<Ponte di Archimede>>, società che sta lanciando la formula del submerged floating tunnel. E annuncia:<<questo ponte di nuova concezione spalanca le porte di un vastissimo mercato>>. Molti paesi, infatti, sono interessati in prima fila, dopo la Cina, il Brasile, il Giappone e la Norvegia. In Brasile nei giorni scorsi una delegazione guidata dal governatore della Lombardia Roberto Formigoni, ha illustrato il progetto, proposto dalla metropolitana milanese, di un tunnel galleggiante a mezz'acqua, che attraversi la baia di Rio De Janeiro. A Norvegia, da parte sua ha tanto a cuore la nuova tecnologia che la Norwegian public roads administration, che è un ente statale, ha sottoscritto un accordo di collaborazione scientifica con la società di Matacena. la Germania pensa al lago di Costanza. un ponte sommerso, di concezione analoga, è un programma per il lago di Lugano e Svizzera.
L'ancoraggio. Per entrare nell'affascinante logica del ponte di Archimede, bisogna partire da una premessa che ha l'aria del paradosso: tutto ciò che per il ponte tradizionale è una handicapp diventa un vantaggio per il ponte sommerso a mezz'acqua. Per chi progetta un ponte tradizionale, infatti, la questione principale è come tenerlo in piedi. Questo pensiero non preoccupa affatto che progetto un ponte di Archimede.<<come sostenere il ponte non è stato un problema (contavamo sulla spinta dal basso, scoperto da Archimede); semmai abbiamo dovuto pensare a come trattenerlo. Il ponte di Jintang, infatti, tenderebbe a risalire, e tornare a galla, se non fosse ancorato al fondo da una sessantina di cavi, lungo il suo percorso>>spiega Antoni Fiorentino, docente di ingegneria navale alla " Federico II di Napoli e project manager della Ponte di Archimede. il segreto del successo submerged floating tunnel è proprio la spinte che riceve dal fondo del mare o del lago. <<quando passa un treno sul ponte tradizionale, di carica sorreggono sono sotto sforzo. Quando invece il convoglio attraversa il ponte di Archimede la tensione dei cavi e dei metalli diminuisce>>spiega Elio Matacena. in base al principio di Archimede, un sasso va fondo ma una barca galleggia.<<sott'acqua il ponte galleggerà naturalmente. Il suo peso è infatti notevolmente inferiore al volume>>osserva Forentino, che a Pechino ha convinto gli scienziati dell'accademia cinese delle scienze (Cas), a cominciare da Hong Youshi, direttore dell'istituto di meccanica della Cas, il quale-il mese scorso, durante una visita in Italia con una delegazione ad och ha affermato:<<-lo la base teorica e la tecnologia sono chiare.. La formula è molto creativa e promettente>>. Il tunnel che attraverserà a mezz'acqua lo stretto di Jintang è lungo 3 mila 200 metri, largo 28 (c'è spazio per due strade e due gallerie di sicurezza) e alto poco più di 12 metri.
Le alternative. Finora per collegare due sponde opposte, esistevano due soluzioni: il tradizionale ponte sospeso, a campate, ed il tunnel scavato sotto il fondo marino (come la galleria della Manica, che collega la Francia alla Gran Bretagna). Ma entrambe incontrano limiti insormontabili. Il ponte sospeso non può superare la lunghezza di 2 mila metri circa.<<il record mondiale, conquistato da progettisti giapponesi con l'Akashi kaikyo Bridge ( 1.990 metri) non è affatto destinato ad aprire un'era di ponti smisurati>>, fa notare Fiorentino .L'Akashi kaikyo Bridge progettato secondo la formula tradizionale, si regge perché sospeso, con tanti cavi minori, a un poderoso cavo d'acciaio del diametro di un metro, peso fra le torri, alte 300 metri ciascuna, che si emergono all'estremità del ponte. Gli ingegneri giapponesi si sono ispirati al modello classico: il Golden gate bridge che attraversa la baia di San Francisco, costruito tra il 1933 e il 1937, la cui campata centrale per è lunga.1.260 metri.<<Ma, con quei criteri, è impossibile realizzare un ponte molto più lungo, per esempio di 3000 o 5000 metri. Occorrerebbe un cavo d'acciaio di dimensioni tali da non poter essere atteso fra le torri. Il peso del cavo renderebbe impossibile l'operazione>>afferma Fiorentino.
Due sponde opposte possono essere collegate anche con un tunnel simile a quello scavato sotto la Manica. in questo caso, il limite è la profondità delle acque. la formula è stata realizzata nel canale della Manica, perché è profondo poche decine di metri. Non può essere facilmente esportata. E, tra l'altro, è molto costosa.
Uragani, il ponte di Archimede, invece non ha limiti di lunghezza. Sostenuto dalle leggi dell'idrostatica e stabilmente assicurato da una serie di cavi collocati sul fondo ogni 50 metri,<<può raggiungere, in teoria, anche i dieci chilometri>>osserva Fiorentino. Ma questa non è la sola ragione per la quale il progetto presentato dalla Società presieduta da Elio Matacena ha conquistato l'Accademia cinese delle scienze. La parola<<tifone>>deriva dal cinese<<t'ai fung>>: nei mari della Cina, come racconta Joseph Conrad, i cicloni tropicali sono di casa. Un ponte tradizionale lanciato su una larga distesa d'acqua verrebbe sposato dagli uragani di straordinaria potenza. La sua stabilità sarebbe in pericolo. Passare sul lungo ponte sarebbe rischioso anche quando soffiano venti di 130 chilometri all'ora (che non sono rari neppure in Europa, Stretto compreso). Il ponte di Archimede è riparo da queste minacce. Mai progettato per difendersi anche dai pericoli che vengono dal mare: correnti, onde anomale. Nei modelli preliminari è stato sottoposto anche alla tsunami, l'onda del maremoto. E non ne ha risentito. Perché?<<un ponte rigido non è adatto resistere a uno sforzo eccezionale. Il ponte di Archimede, invece, è dotato di giunti elastici, in tutti punti critici. Se viene sollecitato, risponde nel modo giusto: si deforma, ma al massimo di tre metri, cioè dell'uno per mille. Un ponte tradizionale, della lunghezza di 2 mila metri, esposto anche 20, oscillerebbe-al centro-di almeno una decina di metri. Gli enti cinesi-in particolare l'istituto oceanografico-hanno messo a disposizione tutti dati fisici e geologici riguardanti lo stretto di Jintang. E i calcoli sono stati sottoposti a rigorose verifiche.
Antisismicità. Mi professori della Cas, delle università di Shanghai e di Zhejiang e i tecnici delle varie commissioni interessate, si sono soffermati anche su un altro fondamentale vantaggio del progetto italiano: il ponte di Archimede è assolutamente antisismico. Si è dimostrato invulnerabile, anche in caso di terremoto catastrofico. Se trema la terra, tremeranno anche lettori e pedoni che tengono in piedi un ponte tradizionale. Al ponte di Archimede, invece, le forti vibrazioni non possono essere trasmesse, precisa Elio Matacena. La sollecitazione prodotta dal sisma non si concentra su due torri o piloni, viene distribuita su decine e decine di cavi. Inoltre, rileva Fiorentino, i giunti elastici ammortizzato qualsiasi spinta. Ancora no volta, proteggere il ponte è l'elasticità complessiva del sistema.
Il costo. Il costo dell'opera è stato calcolato direttamente dagli esperti cinesi:520 milioni di euro. In questo preventivo, il costo della manodopera assorbe appena il 101% del costo globale. In occidente occuperebbero quota certamente maggiore. Ma ciò che conta è che le autorità cinesi abbiano comunque ritenuto il ponte di Archimede molto più conveniente di un ponte tradizionale. Agli esperti italiani risulta che il ponte tradizionale è conveniente soltanto si è corto. infatti, quando aumenta la lunghezza, il costo di un ponte sospeso cresce molto di più del costo del ponte di Archimede. Se la lunghezza del ponte tradizionale raddoppia il suo costo si quadruplica.
Quando sarà pronto. Quali sono i tempi del progetto? Lo studio analitico preliminare sul primo submerged floating tunnel della storia si è concluso. La ricerca è stata avviata nel quadro dell'accordo di cooperazione tecnologica tra l'Italia e la Cina. È stata finanziata con la somma di 400 mila euro. Duecentomila rappresentano il cofinanziamento accordato dalla Farnesina, gli altri 200 mila sono stati messe a disposizione dalla società Ponte di Archimede.>>le autorità cinesi hanno espresso un grande riconoscimento per la ricerca tecnologica italiana>>dice Elio Matacena. Ora, per la successiva fase di studio, una richiesta di finanziamento verrà presentata alla Commissione europea da parte cinese. Se, come si prevede, a la proposta otterrà l'ok comunitario (forse anche entro l'anno), si procederà alla seconda fase di studio, e quindi alla progettazione esecutiva.
Si tratta di trasferimento di tecnologia avanzata, sottolinea Elio Matacena. Per costruire il submerged floating bridge non esistono precedenti cui rifarsi. Ma l'Italia non parte certo da zero in materia di condotte e tecnologie sottomarine.<<abbiamo all'attivo l'esperienza del gasdotto transediterraneo che risale ai primi anni '80. E italiana una delle più grandi piattaforme petrolifere al mondo, la Sapiem 7000>>.
Luigi Dell'Aglio
Il presente testo è stato trascritto leggendo parola per parola il "Sole-24 Ore " inserto<<Scienze Ttecnologie Medicina>> di venerdì 15 marzo 2002 pagina 18.
Le immagini sono state inserite prendendole da vecchio sito:
www.nsft.no
Altri Link di interesse :
www.edilportale.com/edilnews
www.oice.it/associati/annuario
www.nsft.no
...appunto, è lo stesso principio dei sommergibili...ottimo articolo Jumper, anche quello di Northern Antarctica. La Cina(come scrissi un annetto fa), ha la possibilità come superpotenza emergente al contrario degli stati uniti, di investire su una crescita fatta di scelte rigorosamente tecno-eco-compatibili...Gli italiani in questo senso sono molto attivi ed hanno rapporti di collaborazione strettissimi con il governo cinese. La tristezza viene a pensare che l'Italia ha gli uomini ma nn li usa sul proprio territorio, e la gran massa degli italiani stessi se ne fregano...
p.s grazie dell'aiuto...è difficile a volte parlare di argomenti inusuali enza sentirsi offesi da certe risposte.
maxsanty
23-04-2005, 10:32
p.s grazie dell'aiuto...è difficile a volte parlare di argomenti inusuali enza sentirsi offesi da certe risposte.
Calma, adesso non esagerare se parli di me non mi sembra di aver offeso nessuno se esprimo il mio parere e tu o gli altri un altro non penso che ci dobbiamo offendere. Se poi ti riferisci al tono delle mie domande due post fa ti prego di perdonarmi, ma quando qualcuno dimostra troppa sicurezza permetterai che mettergli in testa qualche dubbio con un tono un po' accentuato non faccia altro che smuovere le idee... ;) o no? Se invece pensavi ad un flame... beh sicuramente non era nelle mie intenzioni.
In ogni caso io sono super a favore di tecnologie alternative ponti sottomarini ecc, non metto assolutamente in dubbio la resistenza sismica del ponte del post precedente, ne la capacità di resistere a onde correnti uragani ecc. Scusa se insisto ma non so se ti ricordi che cosa è successo al Vaiont, la diga che c'era ha resistito benissimo, la teconologia era perfetta, ma quando ti frana addosso una montagna...
http://www.vajont.net/catastrofe/frana.html
non ci sono banane... è la natura che ci bastona!!.
Se il tunnel sottomarino lo fai dall'isola d'elba alla sardegna non penso ( e con questo non penso intendo che non lo so ma ipotizzo... Se tu mi dici NON si può fare... che vuoi che ci faccia??) ci siano problemi possono venire tutti i terremoti che vuoi.
"In uno studio del 2002", dice Tozzi, "Alessandro Guerricchio, professore di Geologia applicata dell' Università di Cosenza, sostiene la possibilità di enormi scivolamenti gravitativi sul versante calabrese del fondale dello Stretto, che potrebbero arrivare a interessare le strutture di sostegno del ponte". I geologi consulenti del progetto non condividono questa preoccupazione. "Un anno fa è stato completato uno studio dettagliato sulla possibilità di frane sottomarine", risponde Jamiolkowski, "e l' unico rischio documentato è rappresentato da alcuni depositi che si trovano sul pendio del fondale dal lato della Calabria.
da http://www.newton.rcs.it/Pregresso/2004/01/2004010100017.shtml
4) Frane e scivolamenti gravitativi profondi
Dati recenti indicano la possibilità di enormi scivolamenti gravitativi profondi sul versante calabrese, con piani di taglio che possono arrivare a interessare le strutture di sostegno (come sostiene esplicitamente Guerricchio, 2002). Altre frane di varia entità vengono messe in luce su quel versante da molti geologi che individuano piani di taglio attivi e quant’altro (i dati si trovano nelle controdeduzioni ufficialmente presentate al progetto)
progetto). I progettisti sostengono che l’impostazione delle torri e degli ancoraggi sposterebbe solo 1 milione di m3 di materiale e che tale spostamento non porterà alcun dissesto; degli scivolamenti profondi ammettono molto candidamente “di non avere alcuna notizia” e, come per i movimenti, non pensano assolutamente di approfondire la cosa. Anzi: gli stessi progettisti affermano che: “le opere previste ... possono provocare fenomeni di instabilità .. e la modificazione degli alvei fluviali”.
http://www.dst.unipi.it/fist/geoitalia11/pagina51.pdf
Ecco questo e quello che ho trovato, ma la ricerca di cui parlavo nel primo post è di 2 mesi fa e non è ancora on-line se vuoi ti scannerizzo l'articolo...
Con questo ribadisco che il tunnel sottomarino è fattibilissimo, ma non è un miracolo che risolve tutti i problemi.
Ah ripeto che tutto questo (a parte quello che non ho scritto io) è IMHO
Bye
m.
jumpermax
23-04-2005, 11:01
Calma, adesso non esagerare se parli di me non mi sembra di aver offeso nessuno se esprimo il mio parere e tu o gli altri un altro non penso che ci dobbiamo offendere. Se poi ti riferisci al tono delle mie domande due post fa ti prego di perdonarmi, ma quando qualcuno dimostra troppa sicurezza permetterai che mettergli in testa qualche dubbio con un tono un po' accentuato non faccia altro che smuovere le idee... ;) o no? Se invece pensavi ad un flame... beh sicuramente non era nelle mie intenzioni.
In ogni caso io sono super a favore di tecnologie alternative ponti sottomarini ecc, non metto assolutamente in dubbio la resistenza sismica del ponte del post precedente, ne la capacità di resistere a onde correnti uragani ecc. Scusa se insisto ma non so se ti ricordi che cosa è successo al Vaiont, la diga che c'era ha resistito benissimo, la teconologia era perfetta, ma quando ti frana addosso una montagna...
http://www.vajont.net/catastrofe/frana.html
non ci sono banane... è la natura che ci bastona!!.
Se il tunnel sottomarino lo fai dall'isola d'elba alla sardegna non penso ( e con questo non penso intendo che non lo so ma ipotizzo... Se tu mi dici NON si può fare... che vuoi che ci faccia??) ci siano problemi possono venire tutti i terremoti che vuoi.
Dal punto di vista sicurezza infatti, interventi umani a parte, un tunnel immerso è sicurissimo... devi immaginarlo come un ponte e non come un tunnel, solo che in questo caso è l'acqua a fare da sostegno Poi si i dubbi ci sono, nella questione stretto di messina soprattutto per il fatto che la mancanza di esperienza in questo settore rende assai difficile prevedere come questo tunnel impatterà sulle correnti dello stretto. Il problema infatti non è resistere alle correnti, il problema è capire cosa potrebbe succedere allo stretto per effetto di questo tunnel. Il ponte da questo punto di vista ha impatto nullo dato che non è immerso in acqua... il tunnel mistero.
x Ciaba: è normale che quando si parla di un argomento abbastanza "fantascientifico" (almeno per l'opinione comune) se non porti buona documentazione a sostegno la gente ti accolga con scetticismo. Più una tesi è estrema, più ti servono prove per convincere... ;)
maxsanty
23-04-2005, 11:14
Dal punto di vista sicurezza infatti, interventi umani a parte, un tunnel immerso è sicurissimo... devi immaginarlo come un ponte e non come un tunnel, solo che in questo caso è l'acqua a fare da sostegno Poi si i dubbi ci sono, nella questione stretto di messina soprattutto per il fatto che la mancanza di esperienza in questo settore rende assai difficile prevedere come questo tunnel impatterà sulle correnti dello stretto. Il problema infatti non è resistere alle correnti, il problema è capire cosa potrebbe succedere allo stretto per effetto di questo tunnel. Il ponte da questo punto di vista ha impatto nullo dato che non è immerso in acqua... il tunnel mistero.
In ogni caso sono convinto che la tecnologia crescerà e che il ponte sullo stretto verrà fatto prima o poi. Infatti con i miei post non voglio assolutamente dire che il ponte non verrà mai fatto. Guai a dire una cosa del genere. Dico solo: attenzione che ci sono dei limiti, non si può fare tutto adesso. Le soluzioni devono essere ponderate per bene.
in ogni caso noi italiani per queste cose dovremmo essere dei maghi. Speriamo bene ;)
bye
m.
Ieri notte stavo guardando la tv dopo CSI e sono inciampato su uno speciale sui ponti sottomarini e sommersi in generale...e mentre scorrevano davanti a me immagini bellissime del nord europa mi chiedevo: ma com'è che quì si stanno studiano e già si realizzano tunnel adagiati sui fondali, sospesi a mezz'acqua con l'intento esatto di non costruire ponti devastanti dal punto di vista dell'impatto ambientale e da noi si sta ancora a discutere la realizzazione di un eco-mostro in cemento armato come il ponte sullo stretto?
Davvero siamo diventati il paese degli Ing. Cane?
Forse mi sto confondendo, ma non si chiamava Ing. Vacca??
:D
maxsanty
23-04-2005, 11:54
Forse mi sto confondendo, ma non si chiamava Ing. Vacca??
:D
Su mai dire gol si chiamava Ing. Cane...
LOL voleva fare il ponte sullo stretto con le rubriche telefoniche
mi ricordo che stava testando la resitenza alla rottura delle suddette con le mani e diceva
"però questo è un ottimo materiale"
Bye
m.
x maxsanty
...eh no, fermo la, :D nn ho detto che qualcuno mi ha offeso, ho solo detto ch a volte è difficile nn offendersi leggendo certe risposte.
Riguardo alle argomentazioni di quel sovversivo di Tozzi sono fatte sulla base del calcolo dell'incidenza che avrebbe il peso di tutta la struttura nel punto di appoggio e massimo scarico(i piloni). E infatti è una cosa assurda solo pensare di fare un dinosauro del genere, altro che frane.
Riguardo al Vajont nn mi pronuncio, mi ricordo solo che un annetto fa vidi l'ennesima ricostruzione dei fatti e come al solito venne fuori che il casino c'èra stato per mano umana, ora i dettagli nn li ricordo ma insomma si torna sempre lì...già la natura può scatenare forze enormi, se poi gli si da una mano costruendo alla topa di gatta...
x Jumper
...si in effetti nn ho motivato con supporto cartaceo, ma nn essendo roba mia credevo bastasse...cioé l'ho anche detto che è stato argomento di una cosa vista in TV, magari fosse una mia idea...avrei risolto tutti i problemi economici.
Riguardo all'impatto sulle correnti che dire...la forma è abbastanza idrodinamica, un minimo di impatto ci sarà con qualsiasi struttura comunque ...si tratta di ridurre al minimo la cosa e scegliere quella più compatibile. Es un dissesto dei terreni sotto ai piloni del ponte comprometterebbe anche la struttura stessa, senza contare l'impatto immediato sulle rotte migratorie e sui flussi dei venti...il tunnel invece si, potrebbe modificare in parte la forza delle correnti(ma ci vorrebbe un esperto per capire bene in che range di profondità si muovono), e portare modifiche al sistema marino(che vorrei ricordare si sa riorganizzare benissimo di fronte a novità e modifiche ambientali nn distruttive).
x gtr84
...è l'Ing Cane di nome e di fatto :D
...l'Ing Vacca è invece un Ing vero, un matematico...ogni tanto è in Tv
p.s....ovviamente mi piacerebbe che prima di ogni qualsiasi intervento in questo senso si riuscissero a risolvere i problemi basilari delle due regioni.
si l'ho visto pure io .... :rolleyes: cazzata clamorosa quella del tunnel per collegare l'amarica all'europa.... a livello Ingegneristico ci sono troppe incognite (pressione dell'h20, correnti, eventuali terremoti sottomanrini ecc...) per realizzare un'opera di quelle dimensioni e lunghezza.
Oltretutto il costo sarebbe davvero insostenibile...
A parte il costo a me non sembra così impossibile.
maxsanty
23-04-2005, 16:07
x maxsanty
...eh no, fermo la, :D nn ho detto che qualcuno mi ha offeso, ho solo detto ch a volte è difficile nn offendersi leggendo certe risposte.
Riguardo alle argomentazioni di quel sovversivo di Tozzi sono fatte sulla base del calcolo dell'incidenza che avrebbe il peso di tutta la struttura nel punto di appoggio e massimo scarico(i piloni). E infatti è una cosa assurda solo pensare di fare un dinosauro del genere, altro che frane.
Riguardo al Vajont nn mi pronuncio, mi ricordo solo che un annetto fa vidi l'ennesima ricostruzione dei fatti e come al solito venne fuori che il casino c'èra stato per mano umana, ora i dettagli nn li ricordo ma insomma si torna sempre lì...già la natura può scatenare forze enormi, se poi gli si da una mano costruendo alla topa di gatta...
Infatti, la causa del disastro del Vajont è umana in tutto e per tutto, probabilmente se non fosse stata costruita la diga la frana sarebbe caduta tra 100000 anni!!
Il mio discorso era di analogia, se si smuove una massa di terreno sottomarino sul bordo di una frana....
Il tunnel o ponte sottomarino che dir si voglia, vedendo anche il post di Northern Antarctica potrebbe essere fatto (per assurdo) tra Siderno ed Augusta (rispettivamente in calabria ed in sicilia) :sofico: lasciando stare zone rotte in c.lo per problemi geofisici ecc ecc.
In ogni caso :mano: ;)
Bye
m.
maxsanty
25-04-2005, 11:04
Neanche farlo apposta:
http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200504251000196558/200504251000196558.html
Proprio oggi si parla del ponte di jumpermax.
Speriamo bene.
Bye
m.
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