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View Full Version : Extra omnes, pure Bondi :D


tatrat4d
14-04-2005, 12:48
Il centrodestra si interroga
Via al vertice dopo la crisi


ROMA - E' iniziato, a Palazzo Chigi, il vertice della Cdl con il premier Silvio Berlusconi. Una riunione che ha al centro la difficile situazione del centrodestra dopo la sconfitta elettorale. Alla riunione partecipano i vicepremier Gianfranco Fini e Marco Follini, i ministri Rocco Buttiglione e Roberto Calderoli, il segretario del nuovo Psi Gianni De Michelis, i leader del Pri Giorgio La Malfa e Francesco Nucara. Nella sede del governo è presente anche il vicepresidente di Fi Giulio Tremonti e il vicecoordinatore azzurro, Fabrizio Cicchitto.

E An, per bocca di Gianni Alemanno, alza la voce e chiede una svolta, un altro candidato premier con Berlusconi in corsa per il Quirinale, una riforma fiscale per le famiglie e un impegno forte per il Sud. Alemanno insiste, dalle colonne dell'Espresso che anticipa oggi una intervista del vicepresidente di An, per un nuovo ticket che porti in futuro Silvio Berlusconi al Colle e a Palazzo Chigi Fini, o Casini, o Pisanu, o Letta. Mentre per Domenica Nania di An, "la migliore soluzione è il Berlusconi-bis".

da repubblica.it

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Vediamo se si partorisce il topolino (due poltrone), o qualcosa di meglio.

Amu_rg550
14-04-2005, 13:24
L’Udc chiede la crisi di governo

Il primo a parlarne è stato il ministro Rocco Buttiglione: ''Credo che avviare una crisi pilotata sia la cosa migliore da fare: non è un ultimatum ma credo sia il modo migliore per far uscire la coalizione dalla crisi e farla più forte'', ha detto lasciando il vertice dello stato maggiore dell'Udc assieme al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Quindi lo stesso concetto il segretario del partito, Marco Follini, lo ha ripetuto direttamente a Berlusconi nel corso dell’incontro avuto col premier.
“Non si tratta di fare un rimpastino perché non penso che con uno o due nomi si risolva il problema. Per quanto ci riguarda abbiamo chiesto a Berlusconi un passaggio parlamentare", ha chiarito il vicepresidente del Consiglio. In sostanza l’Udc ha chiesto una crisi e la formazione di un nuovo governo. Altre ipotesi, come quella di un mini rimpasto per inserire nella squadra di Governo Francesco Storace come nuovo ministro per le Aree Urbane e Gianfranco Miccichè responsabile per il Mezzogiorno, non sono gradite.
E sulla stessa linea è anche il Nuovo Psi di De Michelis: "Il nostro consiglio era e resta quello delle elezioni anticipate", ma "nel caso si verificasse un semplice mini-rimpasto di governo, nei prossimi giorni, i socialisti si disimpegnerebbero dall'esecutivo".
Più possibilista An. Per La Russa anche il Berlusconi-bis "è un'ipotesi declinante", mentre per un altro ministro di An, Matteoli, il voto anticipato "è impossibile perché a questo punto non ci sarebbero nemmeno i tempi tecnici".
La Lega è schierata apertamente con Berlusconi che di crisi non vuol neppure sentir parlare.
Oggi, comunque, i leader della Casa delle Libertà si incontreranno in un vertice. Ma quasi certamente da questo non uscirà un accordo definitivo. Lo ha lasciato chiaramente intendere il ministro Alemanno: "Il vertice di domani è con i leader, che decideranno da chi farsi accompagnare. Per quanto riguarda la durata di questa fase credo che si debba esaurire la settimana prossima. Quindi sicuramente domani non chiuderemo, ma il rinvio sara' a pochissimi giorni per chiudere realmente".ha detto ieri in una conferenza stampa.

http://www.giornale.it/folder/news14Apr200584109.shtml

francamente non credo che il "topolino" serva a qualche cosa.
e spero vivamente che qualunque cosa decidano, sia una cosa veloce e senza strascichi: il paese non reggerebbe un anno di liti e frecciate, soprattutto tra udc e lega, che mi paiono le più distanti.

tatrat4d
14-04-2005, 13:28
Se poi il topolino è Miccichè a maggior ragione. Anch'io credo che un Berlusconi bis, con un buon numero di nuovi ministri (al posto dei vecchi, non in più) sarebbe una soluzione più degna.

tatrat4d
14-04-2005, 15:58
Fini: "Berlusconi chieda la fiducia"
L'Udc verso il ritiro dei ministri


ROMA - Fini chiede a Berlusconi di andare in Parlamento a chiedere la fiducia. Follini, pur rinviando a domani ogni dichiarazione, sarebbe orientato a chiedere all'Udc il ritiro della squadra dei ministri dal governo. Stesso orientamento avrebbe il Nuovo Psi di Gianni De Michelis, che ha convocato la direzione per domani mattina. Sono queste le conclusioni del vertice dei leader della Casa delle libertà a Palazzo Chigi.

An vuole che il premier chieda la fiducia alle Camere. Berlusconi, sottolinea Fini, dovrà dire al Parlamento "cosa concretamente vuol fare nel prossimo anno per il sud, per tutelare il reddito delle famiglie, per favorire la competitività delle imprese" e "ribadire che le riforme istituzionali saranno approvate in tempi tali da rendere possibile il referendum solo dopo le elezioni politiche" e "chiedere un voto di fiducia alla sua maggioranza".

Poi ha aggiunto: "Se Berlusconi vuol cambiare qualche ministro lo faccia. Ha carta bianca, perché la novità richiesta da An deve essere nei contenuti politici non nei ministri".

"Ci vediamo domani, parlo domani", si è limitato invece a dire il segretario dell'Udc Follini lasciando Palazzo Chigi. Domani è convocata una riunione della direzione nazionale dell'Udc, dopo la seduta del Consiglio dei ministri. Se dovesse essere confermata l'intenzione di ritirare i ministri dal governo, la crisi sarebbe inevitabile.
(2005-04-14 12:40:48)

tatrat4d
14-04-2005, 16:46
Roma, 16:44

GOVERNO: UDC VERSO APPOGGIO ESTERNO

L'appoggio esterno sembra essere la scelta che l'Udc dopo la direzione di domani, potrebbe perseguire. Durante il vertice della Cdl a Palazzo Chigi il segretario dell'Udc, Marco Follini, avrebbe confermato le richieste del partito, chiedendo un Berlusconi-bis. "O cambia la squadra e il programma o noi non ci stiamo piu", avrebbe detto il vicepremier nel corso della riunione. Silvio Berlusconi avrebbe premesso che la riunione di oggi sarebbe stata "interolocutoria" e avrebbe chiesto a tutti i partecipanti al vertice la propria opnione su come uscire dall'impasse. Il premier pero' a una domanda di De Michelis sulla possibilita' di cambiare i ministri piu' importanti avrebbe ribadito la sua contrarieta' a un nuovo governo.

LittleLux
14-04-2005, 16:52
Roma, 16:44

GOVERNO: UDC VERSO APPOGGIO ESTERNO

L'appoggio esterno sembra essere la scelta che l'Udc dopo la direzione di domani, potrebbe perseguire. Durante il vertice della Cdl a Palazzo Chigi il segretario dell'Udc, Marco Follini, avrebbe confermato le richieste del partito, chiedendo un Berlusconi-bis. "O cambia la squadra e il programma o noi non ci stiamo piu", avrebbe detto il vicepremier nel corso della riunione. Silvio Berlusconi avrebbe premesso che la riunione di oggi sarebbe stata "interolocutoria" e avrebbe chiesto a tutti i partecipanti al vertice la propria opnione su come uscire dall'impasse. Il premier pero' a una domanda di De Michelis sulla possibilita' di cambiare i ministri piu' importanti avrebbe ribadito la sua contrarieta' a un nuovo governo.

Che dici, UDC, e magari anche gli ex psi craxiani, stanno preparando il terreno per il salto del fosso? Prospettiva allarmante, specialmente per il csx.:cry:

tatrat4d
14-04-2005, 16:54
Che dici, UDC, e magari anche gli ex psi craxiani, stanno preparando il terreno per il salto del fosso? Prospettiva allarmante, specialmente per il csx.:cry:

No, Fifì e Fofò cercano solo di liberarsi di B.
De Michelis (che ritira? mezzo sottosegretario e il PR della sua discoteca ? :D ) forse sì.

tatrat4d
14-04-2005, 16:56
Dimenticavo, fai poco lo sborone a dire che i craxiani li abbiamo noi, di là avete già Intini ed Amato :sofico:

LittleLux
14-04-2005, 17:26
Dimenticavo, fai poco lo sborone a dire che i craxiani li abbiamo noi, di là avete già Intini ed Amato :sofico:

:cry::cry::D

IpseDixit
15-04-2005, 10:59
«Vi ho creato io. Che buffonata è questa?»
I consigli del sottosegretario Letta: ora qualcuno gli dica come stanno le cose Fini: prendo atto che non ti dimetterai

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ROMA - Questa è la storia di un pranzo che somiglia tanto a un’ultima cena, e non solo perché al vertice di maggioranza erano in tredici, ma soprattutto perché dopo l’incontro di ieri il centro-destra non esiste più. Potranno forse arrivare a un compromesso, ricandidarsi insieme e con lo stesso leader, ma sarà un’alleanza diversa da quella che vinse le Politiche del Duemilauno. Fino all’ultimo Silvio Berlusconi ha tentato di evitare lo strappo, per due ore l’altro ieri aveva discusso al telefono con Pier Ferdinando Casini invitandolo a far recedere Marco Follini.
La «discontinuità» chiesta dal segretario centrista gli appariva come un’arma puntata contro, e quando ha spiegato al presidente della Camera che «Ciampi non intende comunque sciogliere in anticipo il Parlamento», si è sentito rispondere che non aveva capito «da quale parte giunge la minaccia», che «non è l’Udc a volerti silurare», che «altri hanno interesse a tenerti ancora per un anno a palazzo Chigi in queste condizioni», sempre più logorato dall’affanno quotidiano. Ma il Cavaliere temeva e teme che il Berlusconi bis diventi una trappola, e a nulla erano valsi i ragionamenti di Gianni Letta, giunto persino a chiedere l’aiuto di quanti venivano ricevuti dal premier: «Ditegli le cose come stanno, è ora che qualcuno lo faccia».
Così si è consumata la vigilia, e se il vertice è iniziato in ritardo, è perché Berlusconi era impegnato in un colloquio con Gianfranco Fini: «È appena rientrato dagli Stati Uniti e volevo informarlo di quanto era accaduto». Almeno questa era la sua versione. Ai leader della Cdl è stato distribuito un documento di nove pagine, un’analisi sui ritardi nell’azione di governo e un’anticipazione sulle priorità di politica economica: Mezzogiorno, sostegno alle imprese, competitività. Della crisi politica non c’era traccia, nemmeno un capoverso, e appena il premier ha aperto la discussione, Fini ha rimarcato questa assenza. Eppoi a suo dire «il documento non serve a nulla, in Parlamento basterebbe leggere una paginetta, senza parlare del passato e senza attardarsi sul futuro: poche cifre, gli obiettivi da completare fino alle elezioni, punto».
E comunque «il problema è politico», emerge dalla sconfitta alle Regionali, «un risultato che accomuna tutti, e di cui il premier deve prender atto. Dimettendosi e cambiando squadra oltre che programma». Berlusconi ovviamente ha rigettato la proposta, si è detto disponibile ai soliti ritocchi: «A parte Letizia Moratti e Lucio Stanca, qualche ministro tecnico si può sostituire. Ho sondato la loro disponibilità, sono pronti a lasciare, sono degli amici». E confondendo la politica con l’amicizia si è spinto a sostenere che «anche Roberto Calderoli si farebbe da parte con il suo consenso». Un modo di dire, ovvio, ma che ha lasciato basito il ministro leghista e ha spinto il suo collega di partito Giancarlo Giorgietti a un gesto eloquente con la mano.
«Secondo me dovresti dimetterti», ha proseguito Fini: «Prendo atto che non lo farai e certo non sarò io ad aprire la crisi». D’altronde Follini aveva chiesto di parlare, e il segretario dell’Udc è stato esplicito nel chiedere un Berlusconi-bis, assicurando che «la nostra lealtà è fuori discussione», ma avvertendo che «solo così si può e si deve rafforzare il governo e la sua immagine». Raccontano che il Cavaliere abbia portato la mano al viso, come colpito da una scudisciata, lui che dell’immagine ha fatto la sua arma vincente. Follini è stato subito appoggiato dal segretario del Nuovo Psi, Gianni De Michelis, spietato nell’analisi sull’esecutivo e sulla maggioranza, perché «devi capire che nemmeno i partiti li reggiamo più», che «c’è la fuga specie nel Mezzogiorno». Tutti hanno volto il loro sguardo verso Calderoli, perché c’era la Lega sul banco degli imputati: «Ma sulla devolution - si è difeso il ministro del Carroccio - eravamo d’accordo. Ora non potete venire meno ai patti».
«Non rinneghiamo l’intesa - gli ha ribattuto Fini - però è colpa vostra se la devolution è stata percepita al Sud come una minaccia». La parentesi sulle riforme è stata breve, perché Francesco Nucara, capo del Pri, ha riportato il discorso sulle richieste di Follini, «e siccome appartengo alla Prima Repubblica, ricordo che quando si voleva rilanciare un governo, i segretari dei partiti entravano a farne parte. Qui ci siete tutti, tranne me e De Michelis: perciò, quale esecutivo politicamente più forte di questo ci può essere?». D’un tratto l’aria è diventata irrespirabile, il Cavaliere ha preso a sorridere serrando ancor di più la mandibola: «Vi ho portato ai vertici del governo e delle istituzioni. Sono stato io a creare il centro-destra. E ora che volete fare?». «Guarda che se apri la crisi di governo sono disposto a sottoscrivere qualunque documento. Di cosa hai paura?», gli ha replicato Follini.
«Questa storia del Berlusconi bis mi pare una vera buffonata e io non faccio il buffone», è sbottato il premier: «Ma quale dato politico viene dalle elezioni? L’anno scorso in Sardegna, nello stesso giorno, Forza Italia ha preso alle Regionali nove punti in meno delle Europee. Nei sondaggi siamo appena cinque punti sotto l’Unione, e se mostrassimo un po’ più di compattezza, se ci dicessimo le cose che non vanno senza logorare all’esterno l’immagine della coalizione e del presidente del Consiglio, potremmo serenamente vincere l’anno prossimo. Vi farò avere un’analisi del voto quanto prima, e capirete che ho ragione». Nucara ha rinforzato i sospetti del Cavaliere con una battuta: «Presidente, se decidi di dimetterti, chiama prima una società di traslochi per portarti via le tue cose da palazzo Chigi».
«Non ce n’è bisogno. Qui ho solo la cartellina degli appunti. Eppoi non me ne vado. A chi dovrei lasciare? In giro non vedo dei De Gasperi, e in panchina non c’è un Marco Van Basten». A quel punto Fini ha tentato un’impossibile conciliazione, si è posto a metà strada tra il premier e l’altro vice: «Diramerò un comunicato in cui chiedo che il governo si presenti in Parlamento per chiedere la fiducia». Ma ormai non c’era più tempo per le mediazioni, «non vedo alternative», ha sussurrato gelido Follini: «Serve la discontinuità. Capisco che il lessico è sgradevole, ma a mio avviso il gesto è essenziale». Pare che Rocco Buttiglione abbia allora sovrapposto la sua voce: «Silvio - ha detto implorante - noi ti siamo amici. Tu hai lavorato bene e non devi preoccuparti di nulla. Accetta questo passaggio». E’ stato in quel momento che Follini si è alzato in piedi e ha compiuto il gesto dirompente: «Mi spiace, domani proporrò al mio partito di ritirare la delegazione dal governo». «Vedremo se ce la farai», lo ha sfidato Berlusconi. «Vedremo», ha detto il vice premier volgendogli le spalle. Ma prima di uscire dal salone, ha avuto modo di sentire le frasi che il Cavaliere gli ha lanciato contro: «Continuerò anche senza di te. Sostituirò i ministri dimissionari, se necessario, e andrò avanti».
Poi, ricomponendosi, ha commentato: «Uno come me, con un patrimonio di ventimila miliardi, deve perdere il tempo con voi... Vorrà dire che quando mi sarà passata l’arrabbiatura, siccome sono una persona gentile vi scriverò qualche cartolina dalle Bahamas». E giù il sipario.
Francesco Verderami


http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/04_Aprile/15/verderami.shtml

IpseDixit
15-04-2005, 11:03
http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/politica/regio2005cinque/verbvertice/verbvertice.html

:sofico:

LittleLux
15-04-2005, 11:49
Finalmente sto governo è andato in crisi, ora attendo fiducioso ulteriori, promettenti sviluppi.:D

IpseDixit
15-04-2005, 11:54
L'Udc ha deciso ritira i propri ministri, ora è crisi di governo.

tatrat4d
15-04-2005, 12:03
«Guarda che se apri la crisi di governo sono disposto a sottoscrivere qualunque documento. Di cosa hai paura?», gli ha replicato Follini.

Ecco, questo è un uomo di partito a cui della coalizione non interessa nulla. Avesse almeno il coraggio di togliere la fiducia...
Secondo me ha ragione Nucara, la crisi non si apre finchè i disinteressati UDC :rolleyes: non firmano la lista del nuovo governo. Un Berlusconi che tratta con un mandato al buio sarebbe comico, come tentativo di farlo fuori non è nemmeno degno del doroteismo DC.

tatrat4d
15-04-2005, 12:34
12:29 Ciampi in Bulgaria: "Torno e vedrò"


Torno a Roma, e vedro' come evolvono le cose: con questa promessa Carlo Azeglio Ciampi ha chiuso la visita in Bulgaria, segnato dalla volonta' di dare forte impulso ai rapporti economici bilaterali, ma caratterizzata dalle turbolenze all'interno della maggioranza in Italia. "Non so ancora" se vedro' Berlusconi al rientro, ha spiegato prima di lasciare il forum degli operatori italiani e bulgari da lui presieduto insieme a Luca Cordero di Montezemolo.


12:27 Unione: no a governi istituzionali


No a governi istituzionali, no a governi di transizione, no a governi tecnici: questa crisi va risolta subito con un governo politico, senza pasticci, altrimenti meglio andare al voto subito. E' questa, a quanto si apprende, la linea dei vertici dell'Unione concordata stamattina dopo una serie di contatti tra i principali leader del centrosinistra. Romano Prodi è a Bologna per una serie di incontri alla Fabbrica, ma è in costante contatto con Roma dove nella sede dei Ds c'è Piero Fassino che ha appena chiesto in una nota le dimissioni di Berlusconi. La linea messa a punto negli ultimi colloqui è che non è accettabile un governo di transizione che galleggi fino alle elezioni portando il paese ad una lunga agonia, perchè la situazione richiede un governo nel pieno delle sue funzioni e se non si riesce in questa impresa è meglio andare al voto.


12:25 Tassone: "No alle liste di proscrizione"


"E' importante che adesso non ci siano le liste di proscrizione come ai tempi di Tangentopoli, quando si pensava di fare le liste dei buoni e dei cattivi senza capire che era l'intero sistema ad essere in crisi". In una pausa dei lavori della direzione nazionale dell'Udc, il sottosegretario centrista Mario Tassone


12:24 Udc, chi esce dal governo


Volge ormai al termine la direzione nazionale dell'udc.Una volta dato il via libera all'uscita, il governo Berlusconi verrebbe così a perdere dieci "pezzi". L'udc, infatti, conta un vicepremier: Marco Follini. Tre ministri: Giovanardi, Buttiglione e Baccini.
Sono invece cinque i sottosegretari che lasceranno la poltrona vuota


12:21 Prodi: "Valuterò"


"Ho appreso, valuterò". Così Romano Prodi, leader dell'Unione ha commentato la notizia appena giunta dalla riunione della direzione dell'Udc. Prodi è impegnato in una giornata di lavoro della 'Fabbrica del programma' sul caro bolletta.


12:18 Follini: "Volevamo una svolta"


"Di fronte a una sconfitta elettorale e ad una difficoltà politica, abbiamo chiesto una novità - dice il segretario dell'Udc, Marco Follini - Ci è stato risposto diversamente, ci è stato opposto il valore della continuità del governo e un certo minimalismo rispetto al risultato elettorale: abbiamo un'opinione diversa".


12:17 Fassino: "Berlusconi si dimetta oggi"


Berlusconi si dimetta oggi stesso e apra formalmente la crisi di governo. Ogni altro ritardo aggrava la crisi del Paese e incrina la fiducia degli elettori nei confronti delle istituzioni. Lo afferma il segretario dei Ds Piero Fassini, dopo le decisioni prese dalla direzione dell'Udc. "La decisione della direzione dell'Udc di ritirare i propri ministri - afferma Fassino - apre una crisi politica che non può più essere nascosta o mascherata. Il presidente del Consiglio deve, oggi stesso, rassegnare le dimissioni e aprire formalmente la crisi di governo. Ogni ulteriore dilazione - conclude il segretario dei Ds - aggraverebbe soltanto la crisi del Paese e incrinerebbe ancora di più la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni".


12:16 Riunione a palazzo Chigi


Riunione a Palazzo Chigi tra il premier Silvio Berlusconi, il vicepremier Gianfranco Fini ed i ministri della Lega Roberto Calderoli e Roberto Maroni. L'incontro è avvenuto subito dopo il Consiglio dei ministri.


12:15 Nuovo Psi: "Via dal governo"


E' in corso la segreteria nazionale allargata del Nuovo Psi nella sede di via di Torre Argentina. Il segretario Gianni De Michelis ha avanzato ai delegati la proposta di uscire dal governo


12:14 L'Ucd esce dal governo


L'Udc lascia il governo Berlusconi. Garantirà l'appoggio esterno, ma la direzione del partito centrista, in poco più di due ore, ha accettato la proposta del segretario Marco Follini. Nel primo pomeriggio partiranno le lettere di dimissioni. Oltre a Follini, lasciano l'esecutivo anche Giovanardi, Baccini e Buttiglione, il viceministro Tassoni e 5 sottosegretari: Bosi, Delfino, Drago, Galati e Vietti.

da repubblica.it

LittleLux
15-04-2005, 12:39
«Guarda che se apri la crisi di governo sono disposto a sottoscrivere qualunque documento. Di cosa hai paura?», gli ha replicato Follini.

Ecco, questo è un uomo di partito a cui della coalizione non interessa nulla. Avesse almeno il coraggio di togliere la fiducia...
Secondo me ha ragione Nucara, la crisi non si apre finchè i disinteressati UDC :rolleyes: non firmano la lista del nuovo governo. Un Berlusconi che tratta con un mandato al buio sarebbe comico, come tentativo di farlo fuori non è nemmeno degno del doroteismo DC.

Dovrai ammettere, però, che la mossa di Follini, perdipiù appoggiato da tutto il suo partito (cosa che non era prevedibile), ha sparigliato le carte. Quello che sicuramente ne rimarrà più spiazzato, per me, è Fini. Ora, oltre a Berlusconi, è lui quello con il cerino acceso, sempre più corto, in mano. E comunque, diciamocela tutta, la situazione odierna è frutto di una sola cosa, ossia del malgoverno di Berlusconi e della sua maggioranza. Se anche Gianni Letta, a leggere gli articoli di giornale, ha fatto capire che il berlusca ormai è fuori dalla realtà (ammesso che ci sia mai stao, aggiungo), qualcosa vorrà pur dire, no?

tatrat4d
15-04-2005, 12:47
Dovrai ammettere, però, che la mossa di Follini, perdipiù appoggiato da tutto il suo partito (cosa che non era prevedibile), ha sparigliato le carte. Quello che sicuramente ne rimarrà più spiazzato, per me, è Fini. Ora, oltre a Berlusconi, è lui quello con il cerino acceso, sempre più corto, in mano. E comunque, diciamocela tutta, la situazione odierna è frutto di una sola cosa, ossia del malgoverno di Berlusconi e della sua maggioranza. Se anche Gianni Letta, a leggere gli articoli di giornale, ha fatto capire che il berlusca ormai è fuori dalla realtà (ammesso che ci sia mai stao, aggiungo), qualcosa vorrà pur dire, no?

Giovanardi e Buttiglione non si sarebbero fatti mettere in minoranza, era prevedibile. Riguardo a Fini hai ragione, riguardo all'essere fuori dalla realtà secondo me B. aveva sentito puzza di bruciato e faceva benissimo a barricarsi. Il problema non è fare o no la crisi, è il fine al quale farla. Se era per cambiare dei ministri la si sarebbe già fatta (come fece D'Alema), qua si mira più in alto, non avendo il coraggio di togliere la sfiducia.
Sul malgoverno non sono d'accordo, la legnata sicuramente testimonia una seria difficoltà, ma se ogni maggioranza che prende il 45% dei voti facesse questa fine al mondo ci sarebbero ben pochi governi di legislatura. Il problema è che qua ognuno bada al cortile privato più che al condominio.

LittleLux
15-04-2005, 12:58
Giovanardi e Buttiglione non si sarebbero fatti mettere in minoranza, era prevedibile. Riguardo a Fini hai ragione, riguardo all'essere fuori dalla realtà secondo me B. aveva sentito puzza di bruciato e faceva benissimo a barricarsi. Il problema non è fare o no la crisi, è il fine al quale farla. Se era per cambiare dei ministri la si sarebbe già fatta (come fece D'Alema), qua si mira più in alto, non avendo il coraggio di togliere la sfiducia.
Sul malgoverno non sono d'accordo, la legnata sicuramente testimonia una seria difficoltà, ma se ogni maggioranza che prende il 45% dei voti facesse questa fine al mondo ci sarebbero ben pochi governi di legislatura. Il problema è che qua ognuno bada al cortile privato più che al condominio.

Immaginavo che la tua valutazione, circa il malgoverno del paese, fosse diversa dalla mia:D

Comunque, ora, con questa mossa, anche l'UDC in realtà si è legata le mani, nel senso che oramai il percorso che porta all'uscita del proprio partito dalla maggioranza di governo è tracciata. Dove vuoi possa portare, sta cosa? L'appoggio esterno non esiste, tutte formulette dialettiche di circostanza. E penso che di questo, dentro l'UDC, ne siano tutti consapevoli. Ora occorrerà vedere cosa farà AN che, probabilmente, da come si sono messe le cose è quella che ha più da perdere. O esce anche lei, o si schiera totalmente con Berlusconi e la Lega, solo che poi pagherà salatissimo, in termini elettorali, proprio l'appaittimento di fatto su queste posizioni, in particolar modo pagherà il non aver rotto con la Lega, sempre se andranno così le cose.

tatrat4d
15-04-2005, 12:58
12:57 Udc, "garantiamo l'appoggio parlamentare"


Il documento approvato dalla direzione dell'Udc a stragrande maggioranza, unico voto contrario quello di Carlo Giovanardi, "garantisce comunque l'appoggio parlamentare ed il voto di fiducia al governo della Casa delle Libertà".


12:56 Udc, il via libera della direzione


La direzione Udc ha approvato con 57 voti favorevoli e 1 contrario la proposta di uscire dal governo.


12:53 Cicchitto: "Udc, decisione sbagliata"


"La decisione dell'Udc costituisce un grave errore politico perchè introduce un serio elemento di difficoltà nella Casa delle Libertà e sposta su un terreno improprio quella che deve essere la risposta da dare alla sconfitta elettorale alle regionali. Infatti questa risposta va data innanzitutto sul terreno dell'azione di governo nei confronti delle forze sociali". Lo afferma il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto.


12:37 Bertinotti: "Crisi politica, subito in Parlamento"


"Il governo perde i pezzi, basterebbe ricordare che l'ultima verifica si era conclusa con la chiamata di Follini al governo per garantirne la stabilità. Ora, dopo il risultato elettorale, Follini esce. La crisi strutturale del governo Berlusconi prende sempre più direttamente anche le forme della crisi politica". Così il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti commenta gli ultimi sviluppi della crisi politica della maggioranza.


12:36 Tabacci: "Berlusconi non faccia finta di nulla"


"Non vorrei che si facesse finta di non capire", "veda il presidente del Consiglio, come leader della coalizione, di affrontare con le armi della politica i necessari passaggi istituzionali e costituzionali", ha spiegato Bruno Tabacci sintentizzando il senso del suo intervento alla direzione dell'Udc. "Berlusconi non ceda alla tentazione di sfidare la politica, la recuperi appieno accompagnando una fase di cambiamento della coalizione -ha spiegato Tabacci-. Serve un nuovo programma e un nuovo governo per concludere la legislatura e un nuovo sogno da prospettare agli italiani".


12:34 Il Nuovo Psi esce dal governo


La riunione della segreteria nazionale e delle segreterie regionali del Nuovo Psi ha approvato la proposta del segretario Gianni De Michelis, e ha di conseguenza deciso di ritirare la delegazione socialista dal governo.

tatrat4d
15-04-2005, 13:01
Comunque, ora, con questa mossa, anche l'UDC in realtà si è legata le mani, nel senso che oramai il percorso che porta all'uscita del proprio partito dalla maggioranza di governo è tracciata. Dove vuoi possa portare, sta cosa? L'appoggio esterno non esiste, tutte formulette dialettiche di circostanza. E penso che di questo, dentro l'UDC, ne siano tutti consapevoli.

Non credo, di là di voti DC ne prendono sia Rutelli che Mastella, a destra c'è più "mercato".
A) sta all'appoggio esterno, rompe le scatole sulla devolution, e ne guadagna elettoralmente al Sud;
B) rientra in un Berlusconi bis, con poltr.. ehm ponti d'oro

Ah, Giovanardi si è fatto mettere in solitaria più che in minoranza :D

LittleLux
15-04-2005, 13:11
Non credo, di là di voti DC ne prendono sia Rutelli che Mastella, a destra c'è più "mercato".
A) sta all'appoggio esterno, rompe le scatole sulla devolution, e ne guadagna elettoralmente al Sud;
B) rientra in un Berlusconi bis, con poltr.. ehm ponti d'oro

Ah, Giovanardi si è fatto mettere in solitaria più che in minoranza :D

Giovanardi, oramai, è in quota FI. Vedrai che tempo qualche settimana passa armi e bagagli in quel partito.

Io non credo nell'appoggio esterno. Berlusconi e la Lega non lo permetteranno mai. Il primo perchè conosce solo un modo di reagire, cioè malamente, probabilmente scatenando contro l'UDC tutta la potenza mediatica di cui dispone, la seconda, ossia la Lega, perchè avere in maggioranza un "alleato" dalle mani completamente libere, è sicuramente più pericoloso per la devolution che averlo contro.

E poi, la linea dell'UDC, in termini elettorali, ha pagato, il che non è da sottovalutare.

Ora son proprio curioso di vedere che farà Fini. Come ho già detto, o sta con FI e Lega, nel qual caso in termini elettorali, al Sud Italia, verrà spazzato via, o esce e va con l'UDC, facendo un partito di cdx dal respiro nazionale ma con una forte connotazione meridionalista. Insomma, avremo due dx, una nordista ed una sudista...più o meno ed il tutto ovviamente e rigorosamente secondo il mio modesto parere.:D

tatrat4d
15-04-2005, 13:14
Ora son proprio curioso di vedere che farà Fini. Come ho già detto, o sta con FI e Lega, nel qual caso in termini elettorali, al Sud Italia, verrà spazzato via, o esce e va con l'UDC, facendo un partito di cdx dal respiro nazionale ma con una forte connotazione meridionalista. Insomma, avremo due dx, una nordista ed una sudista...più o meno ed il tutto ovviamente e rigorosamente secondo il mio modesto parere.:D

Ossia l'esatto contrario di ciò che, Lega compresa, volevano ottenere. Con il rischio di aumentare di molto i voti della Lega.

LittleLux
15-04-2005, 13:19
Ossia l'esatto contrario di ciò che, Lega compresa, volevano ottenere. Con il rischio di aumentare di molto i voti della Lega.

Bè, ma lo sappiamo tutti che la Lega, per sua natura e per natura del suo elettorato, da tutta sta storia ha poco da perdere se non nulla. Insomma, dirà che si è scontrata con la solita Roma ladrona, che il cambiamento è stato impedito dai soliti, poco ex, democristiani, e che lei è l'unica forza a favore del cambiamento. Alla fine il suo 5-6%, forse qualcosa in più, se lo porterà a casa, e via, a mangiare ancora nel piatto dove sputa.:D

tatrat4d
15-04-2005, 13:20
Probabilmente a questo punto a Berlusconi, per tenere Fini dalla sua parte e accrescere la pressione sull'UDC (e la "delegazione" socialista :D ) a rientrare, rischierà la crisi al buio. L'Unione non vuole, giustissimamente, papocchi diniani, per cui il rischio di andare divisi alle elezioni, potrebbe giocare per Silvio. L'alternativa sarebbe quella di resistere ad oltranza e farci la figura del martire, il che sarebbe però poco politico.

tatrat4d
15-04-2005, 13:23
Bè, ma lo sappiamo tutti che la Lega, per sua natura e per natura del suo elettorato, da tutta sta storia ha poco da perdere se non nulla. Insomma, dirà che si è scontrata con la solita Roma ladrona, che il cambiamento è stato impedito dai soliti, poco ex, democristiani, e che lei è l'unica forza a favore del cambiamento. Alla fine il suo 5-6%, forse qualcosa in più, se lo porterà a casa, e via, a mangiare ancora nel piatto dove sputa.:D

Io pensavo a qualcosa di più. Secondo lo scenario che hai ipotizzato, due destre sopra e sotto la linea gotica, FI dopo B. non avrebbe alcun senso, i voti che prende al Nord se li spartirebbero Bossi e Formigoni (e qualcosa l'UDC in Veneto).

LittleLux
15-04-2005, 13:29
Io pensavo a qualcosa di più. Secondo lo scenario che hai ipotizzato, due destre sopra e sotto la linea gotica, FI dopo B. non avrebbe alcun senso, i voti che prende al Nord se li spartirebbero Bossi e Formigoni (e qualcosa l'UDC in Veneto).

Ma no, Berlusconi se vorrà ripartire, lo dovrà fare proprio dal nord. Certo, stavolta per lui le cose saranno moooolto più difficili e complicate, ma non per questo sopravaluterei troppo un Formigoni. Per me, una alleanza Lega-FI al nord è in grado di prendere tranquillamente un 25% di voti. Tra l'altro la Lega è legata a doppio filo, politico-economico, al berlusca, non dimentichiamo infatti le vicissitudini della banca padana, cosa che nei rapporti tra i due pesa non poco.

tatrat4d
15-04-2005, 14:24
14:17 il premier: "Berlusconi bis? Vedremo"


"Vediamo... perchè la soluzione è tutta in movimento. Io guardo alla sostanza delle cose, vediamo qual è. E, se c'è l'interesse del Paese che deve prevalere, io prenderò le decisioni più opportune". Così il premier ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano sull'ipotesi di un Berlusconi-bis.


13:56 Berlusconi: "Non vi libererete facilmente di me"


Silvio Berlusconi ha scambiato poche battute con i cronisti e ha detto, riguardo agli sviluppi della crisi, di "non avere preclusioni su nulla". "Vediamo - ha aggiunto - La soluzione è tutta in movimento", ma di certo "se c'è l'interesse del paese che deve prevalere, prenderò le decisioni più opportune. "Temo che non vi libererete troppo facilmente di me...", ha detto ai giornalisti.


13:31 Prodi: "Risse da settimane"


"Queste risse ci hanno accompagnato già da settimane. Credo che bisogna porre termine a questa situazione". Romano Prodi ha aggiunto questa osservazione commentando la situazione politica con i cronisti in una pausa dei lavori alla Fabbrica di Bologna.
"Il Paese è in una situazione difficile - ha tenuto a ribadire Prodi - dal punto di vista produttivo, dei conti pubblici. Abbiamo bisogno di decisioni. Non possiamo certo prolungare - ha concluso Prodi - una situazione di incertezza che dura da parecchio tempo, non da pochi giorni".


13:22 Berlusconi: "Non so se vedo Ciampi"


"Non lo so, stiamo lavorando". Così il premier Silvio Berlusconi ha risposto alla domanda se oggi intende recarsi dal Capo dello Stato Ciampi. A chi gli chiedeva della salute del governo, il premier, avvicinato mentre lasciava Palazzo Grazioli per fare rientro a Palazzo Chigi, ha risposto: "Vediamo, vediamo, stiamo lavorando".


13:17 Pecoraro: "Berlusconi si dimetta"


"Di fronte allo sfascio della maggioranza, formalizzato dall'uscita delle delegazioni di UdC e Nuovo Psi, Berlusconi ha il dovere di dimettersi". Lo afferma Alfonso Pecoraro Scanio presidente dei Verdi.


13:13 Berlusconi lascia palazzo Chigi


Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha lasciato alle 13 palazzo Chigi dove questa mattina si è svolto il Consiglio dei ministri.


13:08 Prodi: "No a governi istituzionali"


Romano Prodi dice no all' ipotesi di un governo istituzionale ed afferma che se non ci sarà la ricostituzione di un governo politico "chiaramente il Paese dovrà esprimersi". Lo dice ai cronisti in una pausa dell' incontro alla Fabbrica convocato sul tema delle tariffe. "Bisogna prenderne atto. La crisi è già stata dichiarata stamattina dall' Udc" dice il leader dell' Unione.


13:05 Giovanardi: "Il ritiro porta la crisi"


"Con il mio no ho ribadito soltanto le mie riserve sul ritiro della delegazione dell'Udc dal governo che comporta una crisi che non è stata concordata con gli alleati sul programma e sugli aspetti futuri". Così il ministro Carlo Giovanardi spiega il suo voto contrario, l'unico, al documento finale della direzione dell'Udc. "Siamo un partito democratico - spiega ai cronisti - c'è stato un dibattito molto ricco ed articolato. Ritengo però che si poteva arrivare ad una soluzione concordata senza aprire una crisi che sottopone il Paese ad un percorso tutto da costruire".

tatrat4d
15-04-2005, 15:20
15:15 Diliberto: "Subito al voto"


"La maggioranza della CdL è finita nel Paese e così anche nel Parlamento. Quindi bisogna sciogliere le Camere e andare quanto prima a elezioni anticipate". Così il segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto, a margine della direzione del partito sui risultati elettorali, commenta la crisi che si è aperta nella CdL.


15:01 De Michelis: "Voteremo la fiducia"


Il Nuovo Psi rinnoverà la fiducia a Silvio Berlusconi nel passaggio parlamentare che il premier si sarebbe impegnato a garantire per la prossima settimana. Lo ha detto il leader dei Socialisti in una conferenza stampa a Montecitorio, sottolineando come, pur avendo ritirato la delegazione dal governo, l'atteggiamento del Nuovo Psi resta "costruttivo e non distruttivo. Vogliamo mantenere fede agli impegni presi dal congresso e quindi confermiamo la scelta di campo compiuta in quell'occasione".

LittleLux
15-04-2005, 15:51
15:15 Diliberto: "Subito al voto"


"La maggioranza della CdL è finita nel Paese e così anche nel Parlamento. Quindi bisogna sciogliere le Camere e andare quanto prima a elezioni anticipate". Così il segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto, a margine della direzione del partito sui risultati elettorali, commenta la crisi che si è aperta nella CdL.


15:01 De Michelis: "Voteremo la fiducia"


Il Nuovo Psi rinnoverà la fiducia a Silvio Berlusconi nel passaggio parlamentare che il premier si sarebbe impegnato a garantire per la prossima settimana. Lo ha detto il leader dei Socialisti in una conferenza stampa a Montecitorio, sottolineando come, pur avendo ritirato la delegazione dal governo, l'atteggiamento del Nuovo Psi resta "costruttivo e non distruttivo. Vogliamo mantenere fede agli impegni presi dal congresso e quindi confermiamo la scelta di campo compiuta in quell'occasione".


Certo che i socialisti sono incorreggibili (eufemismo). Dichiarano di votare la fiducia senza sapere nemmeno cosa andrà a dire in aula, ma, allora, che senso ha, la loro fuoriuscita dal governo? Le ipotesi sono due, o parlano tanto per parlare, oppure...oppure la seconda la lascio indovinare a voi.:D