lunaticgate
07-04-2005, 13:02
Una nuova tecnologia proietta le fattezze degli spettatori sul volto dei personaggi che recitano sullo schermo.
"Questa scena la recitavo meglio io". Chi non l'ha pensato almeno una volta di fronte a un attore particolarmente incapace? Meglio abituarsi a tenere per sé certi lapidari giudizi, perché presto sullo schermo del cinema potrebbe esserci il vostro vicino di poltrona, o voi stessi: un'azienda giapponese ha lanciato una tecnologia che, grazie ad un sistema di scansione dei volti, assegna le facce degli spettatori presenti in sala ai personaggi della pellicola proiettata.
La tecnologia, battezzata Futurecast, è stata presentata all'Esposizione universale in corso ad Aichi, in Giappone. Per provarla bisogna andare al padiglione Mitsui-Toshiba, dove si proietta il cartone animato "Space Child Adventure Grand Odissey". Il film è ambientato in un lontano futuro, nel quale gli uomini hanno lasciato la Terra colonizzando lo spazio e tornano a riscoprire il mondo dei loro antenati. Solo due attori professionisti (Yuzo Kayama e Natsumi Okumura) recitano nel cartoon. Tutti gli altri ruoli sono assegnati alle persone in sala.
Prima di entrare nel padiglione, ogni spettatore può sottoporsi a una scansione digitale completa in alta risoluzione del proprio volto. Un supercomputer Toshiba ha il compito di "cucire" questa sorta di maschera elettronica sui vari personaggi del film. L'attribuzione delle parti avviene in maniera casuale, così può capitare che anziane signore che hanno accompagnato i nipoti al cinema si scoprano sullo schermo nel ruolo di spietati commando spaziali.
Chi ritiene di aver dato ottima prova di sé, può acquistare la copia del film nel quale ha recitato all'uscita della sala. Ogni copia è, a modo suo, unica. Per rendere più gustoso il prodotto, i giapponesi hanno pensato di aggiungere al dvd alcuni extra (dietro le quinte, interviste agli "attori"), che danno al tutto un tono molto professionale.
L'idea di rendere gli spettatori protagonisti del film che guardano è stata accarezzata varie volte dagli scrittori di fantascienza. Nel celeberrimo "Fahrenheit 451", Ray Bradbury aveva immaginato una tecnologia simile applicata alla televisione, in modo che chiunque potesse partecipare ai talk show televisivi. Una previsione, quest'ultima, che si è avverata, in maniera persino più diretta, già da parecchi anni.
Fonte: Repubblica.it
"Questa scena la recitavo meglio io". Chi non l'ha pensato almeno una volta di fronte a un attore particolarmente incapace? Meglio abituarsi a tenere per sé certi lapidari giudizi, perché presto sullo schermo del cinema potrebbe esserci il vostro vicino di poltrona, o voi stessi: un'azienda giapponese ha lanciato una tecnologia che, grazie ad un sistema di scansione dei volti, assegna le facce degli spettatori presenti in sala ai personaggi della pellicola proiettata.
La tecnologia, battezzata Futurecast, è stata presentata all'Esposizione universale in corso ad Aichi, in Giappone. Per provarla bisogna andare al padiglione Mitsui-Toshiba, dove si proietta il cartone animato "Space Child Adventure Grand Odissey". Il film è ambientato in un lontano futuro, nel quale gli uomini hanno lasciato la Terra colonizzando lo spazio e tornano a riscoprire il mondo dei loro antenati. Solo due attori professionisti (Yuzo Kayama e Natsumi Okumura) recitano nel cartoon. Tutti gli altri ruoli sono assegnati alle persone in sala.
Prima di entrare nel padiglione, ogni spettatore può sottoporsi a una scansione digitale completa in alta risoluzione del proprio volto. Un supercomputer Toshiba ha il compito di "cucire" questa sorta di maschera elettronica sui vari personaggi del film. L'attribuzione delle parti avviene in maniera casuale, così può capitare che anziane signore che hanno accompagnato i nipoti al cinema si scoprano sullo schermo nel ruolo di spietati commando spaziali.
Chi ritiene di aver dato ottima prova di sé, può acquistare la copia del film nel quale ha recitato all'uscita della sala. Ogni copia è, a modo suo, unica. Per rendere più gustoso il prodotto, i giapponesi hanno pensato di aggiungere al dvd alcuni extra (dietro le quinte, interviste agli "attori"), che danno al tutto un tono molto professionale.
L'idea di rendere gli spettatori protagonisti del film che guardano è stata accarezzata varie volte dagli scrittori di fantascienza. Nel celeberrimo "Fahrenheit 451", Ray Bradbury aveva immaginato una tecnologia simile applicata alla televisione, in modo che chiunque potesse partecipare ai talk show televisivi. Una previsione, quest'ultima, che si è avverata, in maniera persino più diretta, già da parecchi anni.
Fonte: Repubblica.it