View Full Version : Motivi seri per cui non sono accettabili compensi alla Bonolis: 80 milioni
Bene, adesso scherzi a parte e vediamo quali sono i motivi seri per cui non sono accettabili compensi tipo quello previsto per Paolo Bonolis, 80 milioni di euro, anche se, evidentemente, non è un problema personale o che riguarda il solo Paolo Bonolis.
Innanzitutto non è vero che questi compensi li determina il mercato perché:
1) Come da sempre lamentano gli editori dei giornali, già quando era loro Presidente Luca di Montezemolo, che non è comunista ma, semplicemente, un "rosso" Ferrari, come ha certificato l'Antitrust e l'Authority delle Comunicazioni il mercato pubblicitario italiano ha delle pesanti storture: c'è un'eccessiva preponderanza della pubblicità televisiva sulle altre forme di pubblicità sulla carta stampata, nelle Radio nazionali e locali, sul Web ma, non solo, la pubblicità televisiva è concentrata principalmente in Rai e Mediaset a scapito delle altre emittenti nazionali e locali, Una situazione unica in Europa: la pubblicità che gestisce la sola Mediaset è pari a quella di tutta la carta stampata. Quindi compensi così alti come quelli di Bonolis si giustificano solo grazie ad un "mercato drogato, oligopolistico e poco libero, oltre che poco rispettoso delle leggi e ad un'inflazione di spot e televendite che non ha riscontri in altre nazioni.
2) Gli stessi strumenti con cui si misura l'audience, a partire dall'Auditel, sono stati contestati spesso dagli stessi inserzionisti, oltre che da numerosi studi scientifici e infatti sono stati recentemente rivisti, inoltre non tengono conto del gradimento vero e proprio e di altri fattori qualitativi.
Nonostante questa situazione gli investimenti pubblicitari sono calati e non si capisce allora perché si debba pagare ancora di più un testimonial, sono calati anche i consumi e non pare che il compenso di Bonolis sia legato a meccanismi per cui, se crescono le vendite di prodotti da lui pubblicizzati ,cresce il compenso stesso. Quindi, in pratica, a investimenti pubblicitari decrescenti, a consumi calanti, Bonolis prenderebbe più di altri che, in passato, hanno guadagnato di meno in situazioni di crescita del mercato pubblicitario e dei consumi.
Non solo sono calati investimenti e consumi, ma anche l'ascolto televisivo è calato, in assoluto e in più forte percentuale tra i giovani, a favore di altri media come telefonini, Internet, Tv satellitare e digitale terrestre. Non solo, anche l'ascolto televisivo tradizionale si è frantumato e distribuito su molte più trasmissioni e quindi non esistono più trasmissioni che monopolizzano l'audience, o sono molto poche tipo Sanremo ma in questo caso dipendono molto meno dal conduttore e più dall'evento. Bonolis verrebbe ad essere molto più pagato di personaggi che, in un passato recente, hanno goduto di indici di ascolto molto più elevati.
Quindi non è vero che il mercato determina i compensi dei divi televisivi, senza contare altre considerazioni che non appartengono al mercato come:
1) investendo risorse solo su un personaggio si tolgono risorse per fare innovazione televisiva, investire i nuovi personaggi, nuove trasmissioni e format. Il Grande Fratello è una Grande Menata ma ha dimostrato che anche degli sconosciuti, pagati 100 euro al giorn, ti fanno degli ascolti superiori a Bonolis.
2) Come si può pensare che metalmeccanici, a 950 euro al mese, accettino di buon grado di fare sacrifici e sentano dirsi dai loro datori di lavoro che un aumento, di 150 euro in 4 anni, è troppo quando le stesse aziende investono in pubblicità per dare 80 milioni di euro a Bonolis. In questo caso la Tv ha un effetto sociale devastante, diseducativo, in questo caso si che aizza l'invidia e la protesta sociale. Una cosa del genere smentisce definitivamente tutti gli assunti sull'eticità e la responsabilità sociale delle imprese.
Bonolis sarà bravo, finchè si vuole, ma non c'è assolutamente nessuna scusante o giustificazione ad una follia del genere.
Fonte: http://www.zeusnews.splinder.com/post/4277570
Che ne pensate, oltre che ovviamente è indecoroso [e mi vergogno di pagare il canone ogni anno] soltanto parlare di una cifra come quella in questione?
Motivi seri? Besterebbe un semplice senso di decenza.
Se la RAI glieli offre vuol dire che Bonolis glieli fa guadagnare, non penso godano a regalare soldi.
Allo stesso modo le imprese, se pagano la pubblicità fanno i loro conti, nessuno fa beneficienza.
In definitiva se le cose stessero come dice il blog (in sostanza, che Bonolis non vale quei soldi) nessuno più del suo datore di lavoro e dei clienti avrebbe l'interesse a dargliene di meno, se glieli danno fanno i loro conti ed evidentemente li vale.
Basti pensare come nel passaggio dal tirapacchi alle scimmiette la RAI a parità di tutto il resto nella stessa fascia oraria abbia perso tipo 4 o 5 milioni di ascoltatori ogni sera, quanto li valuti? 10 euro all'anno l'uno? Sono 40 o 50 milioni di euro di differenza.
Originariamente inviato da SaMu
In definitiva se le cose stessero come dice il blog (in sostanza, che Bonolis non vale quei soldi) nessuno più del suo datore di lavoro e dei clienti avrebbe l'interesse a dargliene di meno, se glieli danno fanno i loro conti ed evidentemente li vale.
Certo che tu non riesci mai a stare con i piedi per terra. Ora io sono un cliente insoddisfatto, cosa posso fare per evitare di veder sperperato anche il mio di danaro?
tatrat4d
12-03-2005, 15:23
Originariamente inviato da Hal2001
Certo che tu non riesci mai a stare con i piedi per terra. Ora io sono un cliente insoddisfatto, cosa posso fare per evitare di veder sperperato anche il mio di danaro?
Votare qualcuno che voglia veramente privatizzare la Rai, non come questa cosa che al massimo si possono detenere azioni che valgono una cassetta, un attaccapanni e il tupè di Baudo.
Originariamente inviato da Hal2001
Certo che tu non riesci mai a stare con i piedi per terra.
Hai provato con del bicarbonato? :confused: :D
Ora io sono un cliente insoddisfatto, cosa posso fare per evitare di veder sperperato anche il mio di danaro?
Il canone è una tassa, non sei un cliente della RAI.
Sei un utente, se non ti interessa non la guardi, se in molti fanno come te (e me che praticamente non guardo più TV) i pubblicitari valuteranno meno gli investimenti in RAI, e la RAI pagherà meno i professionisti che ottengono gli ascolti.
tatrat4d
12-03-2005, 15:35
Originariamente inviato da SaMu
Il canone è una tassa, non sei un cliente della RAI.
Oddio il canone è una tassa che finanzia una azienda di proprietà del tesoro. Se il tesoro la vendesse immagino che avrebbe 200 sacchi in più.
jumpermax
12-03-2005, 15:40
Originariamente inviato da tatrat4d
Oddio il canone è una tassa che finanzia una azienda di proprietà del tesoro. Se il tesoro la vendesse immagino che avrebbe 200 sacchi in più.
quoto e sottoscrivo. :O
Originariamente inviato da tatrat4d
Oddio il canone è una tassa che finanzia una azienda di proprietà del tesoro. Se il tesoro la vendesse immagino che avrebbe 200 sacchi in più.
Per privatizzarla come dici dovrebbe licenziare metà dei dipendenti, finchè alla RAI saranno il doppio che a Mediaset a produrre lo stesso prodotto (e non si vede nessuno che abbia la forza per cambiare la cosa) quei 5000 dipendenti che non servono li manterremo noi.. che si chiami canone, tassa sul servizio pubblico, trasferimenti per la cultura o quant'altro. :O :(
tatrat4d
12-03-2005, 16:03
Originariamente inviato da SaMu
Per privatizzarla come dici dovrebbe licenziare metà dei dipendenti, finchè alla RAI saranno il doppio che a Mediaset a produrre lo stesso prodotto (e non si vede nessuno che abbia la forza per cambiare la cosa) quei 5000 dipendenti che non servono li manterremo noi.. che si chiami canone, tassa sul servizio pubblico, trasferimenti per la cultura o quant'altro. :O :(
Io dico che il mercato cambierebbe la cosa eccome. Un azionariato privato non avrebbe elezioni da vincere, il governo non licenzia nessuno lasciandolo fare alla nuoca proprietà. Se non produce utili la si deve cmq chiudere: tette e culi non sono un bene pubblico, quello che è servizio pubblico lo si può trasmettere comprando spazi istituzionali altrove una volta che il mercato fosse liberalizzato. Le resisitenze sono evidenti, il conflitto di interessi c'è, ma non toglie che si possa almeno dire ciò che andrebbe fatto.
Beh, ma nell'ipotesi almeno una rete pubblica la si potrebbe tenere, no?
Harvester
12-03-2005, 16:13
gli danno 80 milioni perche' ne fa incassare almeno 3 volte tanto. tutto qui.
Northern Antarctica
12-03-2005, 16:14
Originariamente inviato da SaMu
Per privatizzarla come dici dovrebbe licenziare metà dei dipendenti, finchè alla RAI saranno il doppio che a Mediaset a produrre lo stesso prodotto (e non si vede nessuno che abbia la forza per cambiare la cosa) quei 5000 dipendenti che non servono li manterremo noi.. che si chiami canone, tassa sul servizio pubblico, trasferimenti per la cultura o quant'altro. :O :(
Ma non è detto che occorra per forza licenziare metà dei dipendenti. Basterebbe un attimo razionalizzare le spese. Io non sono mai riuscito a capire perché la Rai, a differenza di Mediaset, spenda milioni e milioni in pubblicità che potrebbe benissimo risparmiarsi.
Esempio: quando doveva iniziare la fiction "Il Maresciallo Rocca" (ma lo stesso è avvenuto per altri programmi) a Roma c'erano manifesti dapertutto. Metà degli autobus esponeva le locandine sulle fiancate, alla stazione Termini c'era una specie di murales e sul "Messaggero" e altri quotidiani c'era UNA pagina intera, spesso l'ultima, col faccione di Gigi Proietti che pubblicizzava la serie televisiva.
Dico io: tre reti nazionali non erano sufficienti per pubblicizzare 'sta cosa?????? Per me sono stati soldi buttati.
tatrat4d
12-03-2005, 16:15
Originariamente inviato da Onisem
Beh, ma nell'ipotesi almeno una rete pubblica la si potrebbe tenere, no?
Possibile. Il problema è mettersi prima d'accordo su cosa sia servizio pubblico, nel senso di "bene pubblico": quelle 3-4 cose che sul mercato degli ascolti/introiti pubblicitari non avrebbero scampo. Su questa scelta si possono avere le idee più disparate, basta mettersi d'accordo.
Poi si sceglie nella finanziaria quanto spendere all'uopo: a questo punto si valuta se conviene tenere solo una rete che faccia la cosa, oppure se è più utile mettere all'asta il servizio, concededolo a chi, sulla base del contratto, te lo trasmette alle tue condizioni al prezzo più basso.
Originariamente inviato da tatrat4d
Possibile. Il problema è mettersi prima d'accordo su cosa sia servizio pubblico, nel senso di "bene pubblico": quelle 3-4 cose che sul mercato degli ascolti/introiti pubblicitari non avrebbero scampo. Su questa scelta si possono avere le idee più disparate, basta mettersi d'accordo.
Poi si sceglie nella finanziaria quanto spendere all'uopo: a questo punto si valuta se conviene tenere solo una rete che faccia la cosa, oppure se è più utile mettere all'asta il servizio, concededolo a chi, sulla base del contratto, te lo trasmette alle tue condizioni al prezzo più basso.
Una cosa tipo:
a) zero canone, le risorse si trovano dalle già laute tasse pagate.
b) zero o pochissimissimissima pubblicità, non è una Tv commerciale.
c) solo contenuti seri ed approfondimenti culturali, zero Lecciso e amenità varie
d) da usare per le comunicazioni/trasmissioni istituzionali (discorsi alla nazione, eventi ufficiali particolari etc.)
e) zero Porta a Porta...:D
tatrat4d
12-03-2005, 16:38
Originariamente inviato da Onisem
Una cosa tipo:
a) zero canone, le risorse si trovano dalle già laute tasse pagate.
b) zero o pochissimissimissima pubblicità, non è una Tv commerciale.
c) solo contenuti seri ed approfondimenti culturali, zero Lecciso e amenità varie
d) da usare per le comunicazioni/trasmissioni istituzionali (discorsi alla nazione, eventi ufficiali particolari etc.)
e) zero Porta a Porta...:D
Io mi fermerei alla sola lettera D), il resto per me è già oltre. Avrei qualche euro per pagarmi History Channel e sarei ben contento.
Originariamente inviato da Harvester
gli danno 80 milioni perche' ne fa incassare almeno 3 volte tanto. tutto qui.
Mi pare che nelle edizioni passate il festival fosse addirittura andato in perdita, nel bilancio spese/introiti pubblicitari.
Gli danno 80 milioni perchè sperano di incassare 3 volte tanto.
Harvester
12-03-2005, 16:58
Originariamente inviato da Banus
Mi pare che nelle edizioni passate il festival fosse addirittura andato in perdita, nel bilancio spese/introiti pubblicitari.
Gli danno 80 milioni perchè sperano di incassare 3 volte tanto.
ma non in questa, credo
majin mixxi
12-03-2005, 17:39
Originariamente inviato da SaMu
Hai provato con del bicarbonato? :confused: :D
Il canone è una tassa, non sei un cliente della RAI.
Sei un utente, se non ti interessa non la guardi, se in molti fanno come te (e me che praticamente non guardo più TV) i pubblicitari valuteranno meno gli investimenti in RAI, e la RAI pagherà meno i professionisti che ottengono gli ascolti.
solita storia,ormai conosciamo il tuo modus operandi:
leggere il titolo del thread
leggere le prime risposte
dire l'esatto contrario
:D
Originariamente inviato da majin mixxi
solita storia,ormai conosciamo il tuo modus operandi
Allora posso smettere di prendere le medicine :D
Originariamente inviato da majin mixxi
solita storia,ormai conosciamo il tuo modus operandi:
leggere il titolo del thread
leggere le prime risposte
dire l'esatto contrario
:D
Non è colpa mia se le prime risposte ai thread sono generalmente delle solenni bischerate :D
premetto che non ho letto tutto il resto del 3d.
io parto dalla radice della questione: è colpa del consumatore stupido.
a ciò è dovuto il successo della pubblicità (immagino che ci siano studi seri di marketing che quantificano un aumento di vendite dei marchi pubblicizzati).
Il consumatore guarda il marchio e non il prodotto. E raramente il marchio è sinonimo di maggiore qualità, al contrario di quanto ci dice, appunto, la pubblicità. Peraltro quando effettivamente è così, lo è in misura tale per cui il consumatore si orienterebbe COMUNQUE su quel prodotto e non su un concorrente.
E' come quando si dice, demagogicamente, che Schumacher guadagna troppo, e/o il tal calciatore e/o il tal conduttore.
Per l'azienda che investe sono delle garanzie di un ritorno economico, quindi la colpa io la scarico addosso tutta al popolo bue, che si indigna per i miliardi che fioccano in certi ambienti ma poi sta attaccata alla TV alla domenica sera per vedere il riassunto delle partite o, nei casi più gravi ( :D ) alle 3 del mattino per vedere delle formula 1 che fanno una gara dall'altra parte dell'emisfero.
Scusa ma l'esempio sul calcio non sta in piedi. Il calcio non era così, era più semplice, non c'erano queste cifre, questi problemi. E' passione, che solo qualcuno che ha scalciato un pallone può capire.
Ma forse semplicemente hai ragione tu, il popolo è soltanto un branco di pecore, e lo son sempre stati. Calcio* come oppio.
* Al posto del calcio puoi mettere qualunque altro termine, il senso non cambia.
Originariamente inviato da SaMu
Se la RAI glieli offre vuol dire che Bonolis glieli fa guadagnare, non penso godano a regalare soldi.
Allo stesso modo le imprese, se pagano la pubblicità fanno i loro conti, nessuno fa beneficienza.
In definitiva se le cose stessero come dice il blog (in sostanza, che Bonolis non vale quei soldi) nessuno più del suo datore di lavoro e dei clienti avrebbe l'interesse a dargliene di meno, se glieli danno fanno i loro conti ed evidentemente li vale.
Basti pensare come nel passaggio dal tirapacchi alle scimmiette la RAI a parità di tutto il resto nella stessa fascia oraria abbia perso tipo 4 o 5 milioni di ascoltatori ogni sera, quanto li valuti? 10 euro all'anno l'uno? Sono 40 o 50 milioni di euro di differenza.
Samu, gli investimenti della pubblicita' ribaltati sugli introiti delle vendite e' l'unico fattore che non e' possibile quantizzare : in nessuna analisi di bilancio aziendale.
L'aumento di introiti in un azienda derivato dal lato marketing/vendite e' quantizzabile solo con il numero di vendite effettuate da reparto, cosa peraltro lungi dall'essere quantizzabile o rapportabile con gli investimenti nella pubblicita.
Questo e' un concetto elementare.
Pertanto, investire miliardi in pubblicita' a numeri non equivale ad un tot di introiti in piu, almeno direttamente.
Pertanto, se bonolis vale 80 milioni a sera, questo presumibilmente non puo essere quantizzato con un numero tot di spettatori in piu a sera : e' un ragionamento che non sta in piedi, considerata anche la programmazione serale di altri palinsesti.
Diciamo piuttosto che Bonolis in quanto professionista, visto il suo enorme bagaglio professionale, sa vendersi molto bene, facendosi pagare profumatamente.
Originariamente inviato da Jo3
Samu, gli investimenti della pubblicita' ribaltati sugli introiti delle vendite e' l'unico fattore che non e' possibile quantizzare : in nessuna analisi di bilancio aziendale.
L'aumento di introiti in un azienda derivato dal lato marketing/vendite e' quantizzabile solo con il numero di vendite effettuate da reparto, cosa peraltro lungi dall'essere quantizzabile o rapportabile con gli investimenti nella pubblicita.
Questo e' un concetto elementare.
Pertanto, investire miliardi in pubblicita' a numeri non equivale ad un tot di introiti in piu, almeno direttamente.
Pertanto, se bonolis vale 80 milioni a sera, questo presumibilmente non puo essere quantizzato con un numero tot di spettatori in piu a sera : e' un ragionamento che non sta in piedi, considerata anche la programmazione serale di altri palinsesti.
Diciamo piuttosto che Bonolis in quanto professionista, visto il suo enorme bagaglio professionale, sa vendersi molto bene, facendosi pagare profumatamente.
Un momento stiamo parlando di 2 cose diverse.
I milioni di euro a Bonolis glieli da' la RAI, che può facilmente quantificare il suo valore (di Bonolis) rispetto a quanto pagano i clienti (le aziende) per gli spazi nelle sue trasmissioni.
I milioni di euro alla RAI glieli danno le aziende. Il punto è: gli spazi pubblicitari valgono davvero tanto? Mi sembra che il blog e il tuo intervento siano orientati a dimostrare che no, non li valgono, o perlomeno non è certo che li valgono.
Ma come ho detto nel post precedente, chi più delle aziende che pagano quei prezzi ha le informazioni per valutare, e l'interesse a pagar poco?
Originariamente inviato da Hal2001
Scusa ma l'esempio sul calcio non sta in piedi. Il calcio non era così, era più semplice, non c'erano queste cifre, questi problemi. E' passione, che solo qualcuno che ha scalciato un pallone può capire.
Ma forse semplicemente hai ragione tu, il popolo è soltanto un branco di pecore, e lo son sempre stati. Calcio* come oppio.
* Al posto del calcio puoi mettere qualunque altro termine, il senso non cambia.
la mia prospettiva è agevolata dal fatto che non mi interessano le cose citate, quindi immagino che da un altro punto di vista, "appassionato" diciamo, sia difficile rendersene conto.
il punto cmq non è il perchè succede, ognuno avrà i suoi motivi, ma il fatto che succeda: se tutti guardano la Domenica Sportiva e Controcampo, Novantesimo minuto, se una partita arriva a fare 6-7 milioni di ascolti in TV, etc... non possiamo dire che calciatori, procuratori, allenatori guadagnino troppo solo perchè magari noi facciamo fatica a mettere insieme 1000 € al mese.
Lo stesso dicasi della F1, lo stesso dicasi delle trasmissioni in prime-time.
Originariamente inviato da Lorekon
la mia prospettiva è agevolata dal fatto che non mi interessano le cose citate, quindi immagino che da un altro punto di vista, "appassionato" diciamo, sia difficile rendersene conto.
il punto cmq non è il perchè succede, ognuno avrà i suoi motivi, ma il fatto che succeda: se tutti guardano la Domenica Sportiva e Controcampo, Novantesimo minuto, se una partita arriva a fare 6-7 milioni di ascolti in TV, etc... non possiamo dire che calciatori, procuratori, allenatori guadagnino troppo solo perchè magari noi facciamo fatica a mettere insieme 1000 € al mese.
Lo stesso dicasi della F1, lo stesso dicasi delle trasmissioni in prime-time.
Beh ma siamo sicuri che i "buoi" siano davvero così tanti? Che il campione non sia scelto ad arte per bovinizzare il tutto e tentare di rendere buoi anche quelli che buoi non ci sono? Tra tanti buoi spero di essermi spiegato.
bisogna evitare di farsi bovinizzare ;)
non volevo essere offensivo verso qualcuno cmq, se lo sono stato me ne scuso.
von Clausewitz
15-03-2005, 01:08
Originariamente inviato da SaMu
Se la RAI glieli offre vuol dire che Bonolis glieli fa guadagnare, non penso godano a regalare soldi.
Allo stesso modo le imprese, se pagano la pubblicità fanno i loro conti, nessuno fa beneficienza.
In definitiva se le cose stessero come dice il blog (in sostanza, che Bonolis non vale quei soldi) nessuno più del suo datore di lavoro e dei clienti avrebbe l'interesse a dargliene di meno, se glieli danno fanno i loro conti ed evidentemente li vale.
Basti pensare come nel passaggio dal tirapacchi alle scimmiette la RAI a parità di tutto il resto nella stessa fascia oraria abbia perso tipo 4 o 5 milioni di ascoltatori ogni sera, quanto li valuti? 10 euro all'anno l'uno? Sono 40 o 50 milioni di euro di differenza.
Originariamente inviato da Harvester
gli danno 80 milioni perche' ne fa incassare almeno 3 volte tanto. tutto qui.
qualche considerazione:
1) se aveste un attimo verificata la notizia, avreste visto che non si tratta dell'ingaggio che la RAI paga a Bonolis, ma della presunta cifra che mediaset sborserebbe per il ritorno di bonolis sulle rete del berlusca, cifra peraltro smentita da mediaset stessa
2) anche se fosse stata una cifra sborsata dalla RAI, ciò non starebbe a significare un automatico ritorno economico per l'azienda stessa
3) che la RAI azienda pubblica si potesse permettere nell'anno 2005, anno di cinghia tirata per tutti gli enti pubblici o a partecipazione pubblica e con i bilanci sempre sul rosso andante della medesima RAI di questi ultimi anni, con sempre meno abbonati e un introito pubblicitario pari a metà di quello mediaset, di sborsare 80 milioni di euro a Bonolis per qualche format sottoculturale, è una follia completamente fuori dalla realtà, o meglio voi siete completamente fuori dalla realtà economica dell'Italia 2005 a meno che non assumiate per vera la vuota propaganda berlusconiana, assai fallace in questo campo come si è potuto vedere dagli anni precedenti
Originariamente inviato da von Clausewitz
qualche considerazione:
1) se aveste un attimo verificata la notizia, avreste visto che non si tratta dell'ingaggio che la RAI paga a Bonolis, ma della presunta cifra che mediaset sborserebbe per il ritorno di bonolis sulle rete del berlusca, cifra peraltro smentita da mediaset stessa
Quoto....2 pagine di discussione sul nulla
LittleLux
15-03-2005, 11:25
Originariamente inviato da von Clausewitz
qualche considerazione:
1) se aveste un attimo verificata la notizia, avreste visto che non si tratta dell'ingaggio che la RAI paga a Bonolis, ma della presunta cifra che mediaset sborserebbe per il ritorno di bonolis sulle rete del berlusca, cifra peraltro smentita da mediaset stessa
2) anche se fosse stata una cifra sborsata dalla RAI, ciò non starebbe a significare un automatico ritorno economico per l'azienda stessa
3) che la RAI azienda pubblica si potesse permettere nell'anno 2005, anno di cinghia tirata per tutti gli enti pubblici o a partecipazione pubblica e con i bilanci sempre sul rosso andante della medesima RAI di questi ultimi anni, con sempre meno abbonati e un introito pubblicitario pari a metà di quello mediaset, di sborsare 80 milioni di euro a Bonolis per qualche format sottoculturale, è una follia completamente fuori dalla realtà, o meglio voi siete completamente fuori dalla realtà economica dell'Italia 2005 a meno che non assumiate per vera la vuota propaganda berlusconiana, assai fallace in questo campo come si è potuto vedere dagli anni precedenti
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anonimizzato
15-03-2005, 19:43
Originariamente inviato da SaMu
Non è colpa mia se le prime risposte ai thread sono generalmente delle solenni bischerate :D
Le tue osservazioni sono invece più che legittime e corrette (mi costa dirlo sappilo :D), tuttavia mi sembra che il succo della questione fosse che Hal2001 ha posto giustamente l'accento su un altro settore del mercato profondamente "drogato" da capitali che è possibile avere solo grazie ad un monopolio od un oligopolio.
Sul fatto che poi per cambiare il sistema (in questo caso televisivo) basti non guardare più certi programmi o altro ... beh non è così vero come semplice ed il discorso diventerebbe molto più complesso, delicato facendo subentrare fattori quali l'omologazione culturale e la manipolazione di quella che è la massa. IMHO ovviamente
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