dantes76
11-03-2005, 12:59
Oggi sciopero nazionale di otto ore. Secondo i sindacati aderisce
circa l'80% dei dipendenti, a Torino e a Termini Imerese
Fiat, in migliaia sfilano a Roma
Fischi al leader Cisl Pezzotta
Lo slogan: "Io amo Mirafiori, dateci un futuro"
Epifani: "Un tavolo governativo per salvare l'auto"
Lo stabilimento di Mirafiori
ROMA - "Io amo Mirafiori, un futuro per il lavoro". E' questo lo striscione-slogan che apre il corteo di migliaia di lavoratori della Fiat e dell'indotto, che hanno percorso le strade della capitale. Organizzata da Fiom, Uilm, Cisl e Fismic, la protesta di piazza - a cui partecipano, secondo dati degli oragnizzatori, ventimila pesone - vuole rilanciare la centralità del settore auto nel nostro sistema produttivo. Ma ci sono anche momenti di tensione, con fischi al segretario Cisl Savino Pezzotta durante il suo comizio.
La contestazione a Pezzotta. "Venduto, venduto" e "devi andare via", ha urlato un gruppo di manifestanti che affermano di essere dipendenti di stabilimenti di Melfi e Mirafiori, mentre fischi arrivano anche da altri partecipanti alla manifestazione. Replica del diretto interessato: quei fischi sono una "compressione di
vuoto che sta nel cervello di qualcuno che scendendo produce dei rumori"; l'importante, aggiunge, "è che oggi lo sciopero ha avuto una grande adesione".
Le adesioni allo sciopero. La manifestazione si svolge nel giorno in cui si fermano i lavoratori della Fiat, per uno sciopero nazionale di otto ore. Allo stabilimento di Mirafiori di Torino, cuore storico del gruppo, ha aderito, secondo i sindacati, il 70 per cento dei dipendenti, con punte dell'80. Alta anche la quota di partecipazione nella fabbrica di Termini Imerese, vicino Palermo: 80 per cento. Meno a Melfi: 50 per cento. Diverse le cifre fornite dall'azienda: 36 per cento a Mirafiori, 18 a Cassino e 17 a Melfi.
Il corteo. Proprio da Torino (così come dagli altri stabilimenti), hanno raggiunto Roma circa duemila lavoratori con due treni speciali, per partecipare alla manifestazione di protesta. Il corteo è partito da piazza della Repubblica per poi raggiungere piazza Santi Apostoli; con una deviazione a via Bissolati, dove c'è la sede romana di rappresentanza della Fiat. "Ci vogliamo vogliamo far vedere dai capi", dicono gli operai alla testa del corteo. Dopo i comizi, una delegazione dei sindacati viene ricevuta a Palazzo Chigi.
Epifani in piazza. E proprio sul ruolo del governo si sofferma il segretario Cgil Guglielmo Epifani, anche lui presente al corteo: "Tutte le soluzioni vanno esplorate - dichiara - con intelligenza, con appropriatezza, e chiediamo un tavolo all'esecutivo che affronti il problema della Fiat: l'industria dell'auto in Italia deve esserci, e va quindi salvata". Epifani sottolinea come l'azienda torinese stia "attraversando una crisi profonda, con tanti lavoratori in cassa integrazione", mentre dall'altra parte c'è "un governo che arriva tardi e male".
L'eppello di Fassino. Concetti analoghi a quelli espressi da un altro partecipante, Piero Fassino, segretario Ds: "Bisogna che ci sia una politica industriale che sostenga la Fiat in un piano di ripresa e occorre che da parte dell'azienda si metta in campo un programma che la renda più competitiva sia sul piano dei modelli, sia sul piano della politica commerciale".
Chiamparino con gli operai. Alla manifestazione della capitale ci sono anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, il presidente della Provincia, Antonio Saitta, e il presidente della Regione, Enzo Ghigo. I lavoratori torinesi sfilano dietro allo striscione su cui campeggia un cuore rosso e la scritta su sfondo bianco "I love Mirafiori": evidente allusione allo slogan inventato da Lapo Elkann, "I love Fiat".
La partecipazione dell'indotto. Sempre secondo i sindacati sono alte anche le adesioni nelle aziende dell'indotto, con punte del 100 per cento alla Marelli, alla Bertone, alla Fergat e in molte piccole imprese.
da repubblica
PS: la replica di pezzotta ai fischi e' stata:
quei fischi sono una "compressione di
vuoto che sta nel cervello di qualcuno che scendendo produce dei rumori" :D
circa l'80% dei dipendenti, a Torino e a Termini Imerese
Fiat, in migliaia sfilano a Roma
Fischi al leader Cisl Pezzotta
Lo slogan: "Io amo Mirafiori, dateci un futuro"
Epifani: "Un tavolo governativo per salvare l'auto"
Lo stabilimento di Mirafiori
ROMA - "Io amo Mirafiori, un futuro per il lavoro". E' questo lo striscione-slogan che apre il corteo di migliaia di lavoratori della Fiat e dell'indotto, che hanno percorso le strade della capitale. Organizzata da Fiom, Uilm, Cisl e Fismic, la protesta di piazza - a cui partecipano, secondo dati degli oragnizzatori, ventimila pesone - vuole rilanciare la centralità del settore auto nel nostro sistema produttivo. Ma ci sono anche momenti di tensione, con fischi al segretario Cisl Savino Pezzotta durante il suo comizio.
La contestazione a Pezzotta. "Venduto, venduto" e "devi andare via", ha urlato un gruppo di manifestanti che affermano di essere dipendenti di stabilimenti di Melfi e Mirafiori, mentre fischi arrivano anche da altri partecipanti alla manifestazione. Replica del diretto interessato: quei fischi sono una "compressione di
vuoto che sta nel cervello di qualcuno che scendendo produce dei rumori"; l'importante, aggiunge, "è che oggi lo sciopero ha avuto una grande adesione".
Le adesioni allo sciopero. La manifestazione si svolge nel giorno in cui si fermano i lavoratori della Fiat, per uno sciopero nazionale di otto ore. Allo stabilimento di Mirafiori di Torino, cuore storico del gruppo, ha aderito, secondo i sindacati, il 70 per cento dei dipendenti, con punte dell'80. Alta anche la quota di partecipazione nella fabbrica di Termini Imerese, vicino Palermo: 80 per cento. Meno a Melfi: 50 per cento. Diverse le cifre fornite dall'azienda: 36 per cento a Mirafiori, 18 a Cassino e 17 a Melfi.
Il corteo. Proprio da Torino (così come dagli altri stabilimenti), hanno raggiunto Roma circa duemila lavoratori con due treni speciali, per partecipare alla manifestazione di protesta. Il corteo è partito da piazza della Repubblica per poi raggiungere piazza Santi Apostoli; con una deviazione a via Bissolati, dove c'è la sede romana di rappresentanza della Fiat. "Ci vogliamo vogliamo far vedere dai capi", dicono gli operai alla testa del corteo. Dopo i comizi, una delegazione dei sindacati viene ricevuta a Palazzo Chigi.
Epifani in piazza. E proprio sul ruolo del governo si sofferma il segretario Cgil Guglielmo Epifani, anche lui presente al corteo: "Tutte le soluzioni vanno esplorate - dichiara - con intelligenza, con appropriatezza, e chiediamo un tavolo all'esecutivo che affronti il problema della Fiat: l'industria dell'auto in Italia deve esserci, e va quindi salvata". Epifani sottolinea come l'azienda torinese stia "attraversando una crisi profonda, con tanti lavoratori in cassa integrazione", mentre dall'altra parte c'è "un governo che arriva tardi e male".
L'eppello di Fassino. Concetti analoghi a quelli espressi da un altro partecipante, Piero Fassino, segretario Ds: "Bisogna che ci sia una politica industriale che sostenga la Fiat in un piano di ripresa e occorre che da parte dell'azienda si metta in campo un programma che la renda più competitiva sia sul piano dei modelli, sia sul piano della politica commerciale".
Chiamparino con gli operai. Alla manifestazione della capitale ci sono anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, il presidente della Provincia, Antonio Saitta, e il presidente della Regione, Enzo Ghigo. I lavoratori torinesi sfilano dietro allo striscione su cui campeggia un cuore rosso e la scritta su sfondo bianco "I love Mirafiori": evidente allusione allo slogan inventato da Lapo Elkann, "I love Fiat".
La partecipazione dell'indotto. Sempre secondo i sindacati sono alte anche le adesioni nelle aziende dell'indotto, con punte del 100 per cento alla Marelli, alla Bertone, alla Fergat e in molte piccole imprese.
da repubblica
PS: la replica di pezzotta ai fischi e' stata:
quei fischi sono una "compressione di
vuoto che sta nel cervello di qualcuno che scendendo produce dei rumori" :D