kobezzz
05-03-2005, 13:50
Ho spedito il cellulare in assistenza e dopo 2 mesi il commericante mi vuole far pagare l'intervento!! Ho letto che i cellulari devono avere la garanzia di 2 anni (il mio è di ottobre 2003) che faccio?
Notizia:
CELLULARI OCCHIO ALLA GARANZIA
Il Decreto legislativo n.24 del 2 febbraio 2002 impone ai rivenditori l’obbligo di estendere a 24 mesi la garanzia per i prodotti venduti. Non più ad un anno. La disciplina sulle garanzie emessa in applicazione di una Direttiva CEE del ’99 n. 44, solleverebbe quindi il consumatore dal rischio del malfunzionamento del prodotto acquistato per il periodo che viene portato da uno a due anni. Succede nella vendita dei grandi elettrodomestici, dei prodotti per l’abbigliamento e così via dicendo per tutti i beni di consumo. Eppure una fetta impazzita del mercato, quella della telefonia mobile, sembra non tener conto delle precise disposizioni governative del 2 febbraio scorso convertite in legge dal 23 marzo 2002. tra i rivenditori di telefonia mobile, vige infatti l’abitudine di dirottare tout court i clienti che lamentano la difettosità dei prodotti acquistati, ai centri di assistenza ritenendo in tal modo di sollevarsi per la stessa abitudine, da ogni responsabilità se decorsi i canonici 7 giorni, viene sollevata. La nuova disciplina sulle garanzie viene ad aggiungersi alle altre fissate a tutela dei consumatori e non le esclude. Impone infatti ai rivenditori di garantire i cellulari per 24 mesi proprio come tutti gli altri beni di consumo. Fissa in due mesi dalla scoperta il termine utile per denunciarne eventuali malfunzionamenti. Il testo di legge dispone anche che il periodo di assistenza non deve prolungarsi oltre ogni limite di tempo comprensibile. Insomma, se riparazione va fatta, va fatta in fretta per non pregiudicare l’interesse del consumatore all’utilizzo del prodotto acquistato. Le ipotesi in cui i cellulari vengono abbandonati nei centri di assistenza per mesi, costituiscono un danno ulteriore per il consumatore che andrebbe risarcito. Sulla possibilità di sostituire il cellulare appena acquistato ma difettoso, ci sono diversi comportamenti chi dice entro sette giorni dall’acquisto il cellulare non funziona si ha diritto alla sostituzione immediata direttamente nel punto vendita ,qualora però le chiamate effettuate non superino i 15 min e solo se la confezione sia ancora integra. . Fra i produttori per ora solo pochiessime sembrano aver esteso tale garanzia a due anni. Le altre fanno orecchie da mercante: la parola d’ordine è temporeggiare. Si auspica un accordo tra produttori e rivenditori in maniera tale da dividere il peso delle garanzie prestate. La vita media di un telefonino è di un anno e mezzo e la batteria addirittura di 12 mesi per cui la cosiddetta garanzia di conformità sarebbe troppo onerosa per i commercianti che dovrebbero garantire il prodotto per un periodo di vita superiore alla sua vita stessa. Si arriverebbe così al paradosso di dover aumentare il prezzo dei telefonini per poter ammortizzare i costi della garanzia. E alla fine quelli che ne fanno le spese sono i consumatori.
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CELLULARI OCCHIO ALLA GARANZIA
Il Decreto legislativo n.24 del 2 febbraio 2002 impone ai rivenditori l’obbligo di estendere a 24 mesi la garanzia per i prodotti venduti. Non più ad un anno. La disciplina sulle garanzie emessa in applicazione di una Direttiva CEE del ’99 n. 44, solleverebbe quindi il consumatore dal rischio del malfunzionamento del prodotto acquistato per il periodo che viene portato da uno a due anni. Succede nella vendita dei grandi elettrodomestici, dei prodotti per l’abbigliamento e così via dicendo per tutti i beni di consumo. Eppure una fetta impazzita del mercato, quella della telefonia mobile, sembra non tener conto delle precise disposizioni governative del 2 febbraio scorso convertite in legge dal 23 marzo 2002. tra i rivenditori di telefonia mobile, vige infatti l’abitudine di dirottare tout court i clienti che lamentano la difettosità dei prodotti acquistati, ai centri di assistenza ritenendo in tal modo di sollevarsi per la stessa abitudine, da ogni responsabilità se decorsi i canonici 7 giorni, viene sollevata. La nuova disciplina sulle garanzie viene ad aggiungersi alle altre fissate a tutela dei consumatori e non le esclude. Impone infatti ai rivenditori di garantire i cellulari per 24 mesi proprio come tutti gli altri beni di consumo. Fissa in due mesi dalla scoperta il termine utile per denunciarne eventuali malfunzionamenti. Il testo di legge dispone anche che il periodo di assistenza non deve prolungarsi oltre ogni limite di tempo comprensibile. Insomma, se riparazione va fatta, va fatta in fretta per non pregiudicare l’interesse del consumatore all’utilizzo del prodotto acquistato. Le ipotesi in cui i cellulari vengono abbandonati nei centri di assistenza per mesi, costituiscono un danno ulteriore per il consumatore che andrebbe risarcito. Sulla possibilità di sostituire il cellulare appena acquistato ma difettoso, ci sono diversi comportamenti chi dice entro sette giorni dall’acquisto il cellulare non funziona si ha diritto alla sostituzione immediata direttamente nel punto vendita ,qualora però le chiamate effettuate non superino i 15 min e solo se la confezione sia ancora integra. . Fra i produttori per ora solo pochiessime sembrano aver esteso tale garanzia a due anni. Le altre fanno orecchie da mercante: la parola d’ordine è temporeggiare. Si auspica un accordo tra produttori e rivenditori in maniera tale da dividere il peso delle garanzie prestate. La vita media di un telefonino è di un anno e mezzo e la batteria addirittura di 12 mesi per cui la cosiddetta garanzia di conformità sarebbe troppo onerosa per i commercianti che dovrebbero garantire il prodotto per un periodo di vita superiore alla sua vita stessa. Si arriverebbe così al paradosso di dover aumentare il prezzo dei telefonini per poter ammortizzare i costi della garanzia. E alla fine quelli che ne fanno le spese sono i consumatori.