mrmic
22-02-2005, 17:32
FUMO:BHUTAN CONTINUA CROCIATA,VIETATO FUMARE ALL'APERTO/ANSA
GOVERNO, NIENTE SIGARETTE IN LUOGHI FREQUENTATI DALLA GENTE
(ANSA) - NEW DELHI, 22 feb - Nuovo, durissimo giro di vite
per i fumatori del Bhutan, il piccolo regno himalayano
incastonato tra l'India e il Tibet. A due mesi dalla decisione
del re Jigme Singye Wangchuck di vietare la vendita del tabacco
in tutto il regno, il governo ha deciso anche di vietare il fumo
in tutti i locali pubblici del Paese, ma anche ''in tutti i
posti þ recita l'ordinanza þ dove c'e' possibilita' che ci sia
gente'', quindi ''anche all' aperto''.
Secondo questa indicazione, il divieto e' esteso ai parchi,
alle discoteche, centri sportivi, centri commerciali, bar
ristoranti e persino nei mercati e durante le feste pubbliche e
parate militari. Non ci saranno angoli riservati ai fumatori da
nessuna parte. Il bando tende a far diventare il Bhutan, che e'
grande quanto la Svizzera, uno Stato completamente libero dal
fumo. La decisione del governo e' giunta inattesa: il monarca
assoluto del piccolo regno, infatti, e' un accanito fumatore,
tanto da mettere in crisi il protocollo indiano durante l'ultima
festa nazionale dell'India, durante la quale il re era l'ospite
principale. Il governo ha spiegato il bando con il maggior
interesse per la salute e per tenere pulita l'area del regno, in
previsione anche di un maggiore afflusso turistico.
A differenza infatti del vicino Nepal o del Tibet, il Bhutan,
di maggioranza buddista, e'una piccola oasi incontaminata di
tradizioni, cultura, monasteri, montagne, vallate e aria buona.
E i controlli, come le polemiche, non si stanno facendo
attendere. Agenti di polizia della capitale Thimphu ha
sequestrato una decina di licenze di vendita del tabacco. Ma nei
villaggi la gente continua a fumare e, soprattutto, a masticare
il tabacco. Questa potrebbe essere la strada per i tabagisti:
sono molti infatti i bhutanesi che stanno ritornando a masticare
il tabacco, abitudine soppiantata, una ventina d'anni fa, dalle
sigarette confezionate. Come in ogni parte del mondo, anche in
Bhutan il divieto di fumo e di vendita di tabacco sta
alimentando il contrabbando. Dall' India e dalla Cina arrivano
le bidi, le tipiche sigarette indiane, e quelle cinesi
confezionate. A Thimphu, secondo la polizia, diverse case
private stanno diventando vere e proprie fumerie dove non solo
si fuma, ma si riescono ad acquistare anche i prodotti del
tabacco. Ieri gli agenti hanno sequestrato 72 chili di tabacco
da masticare in un appartamento gestito da un immigrato indiano,
che e' stato arrestato. 37, invece, le scatole di sigarette di
contrabbando bloccate all'aeroporto della capitale bhutanese.
''Ma e'difficile controllare tutto - spiega Jigme Syngie del
ministero della salute - perche' non e' possibile verificare
tutti i camion che entrano attraverso le nostre frontiere''.
Le proteste non si sono fatte attendere: centinaia di persone
hanno manifestato davanti alla sede del ministero della salute,
e sembra che lo stesso monarca abbia espresso la sua
disapprovazione per la nuova legge. ''E' una scelta draconiana þ
riferiscono i manifestanti al quotidiano bhutanese Kuensel - che
lede anche i nostri diritti personali. Vogliamo essere liberi di
fumare a casa nostra''.
Dal ministero della salute fanno sapere di non voler cedere.
''Nessuno - riferisce un portavoce þ potra' piu' fumare in
nessun luogo in Bhutan. Dobbiamo preservare la nostra salute e
il nostro ambiente. Non faremo sconti e la polizia sta
effettuando diversi controlli. Ci dispiace per i turisti, ma
devono capire che lo facciamo anche per loro''.
(ANSA).
GOVERNO, NIENTE SIGARETTE IN LUOGHI FREQUENTATI DALLA GENTE
(ANSA) - NEW DELHI, 22 feb - Nuovo, durissimo giro di vite
per i fumatori del Bhutan, il piccolo regno himalayano
incastonato tra l'India e il Tibet. A due mesi dalla decisione
del re Jigme Singye Wangchuck di vietare la vendita del tabacco
in tutto il regno, il governo ha deciso anche di vietare il fumo
in tutti i locali pubblici del Paese, ma anche ''in tutti i
posti þ recita l'ordinanza þ dove c'e' possibilita' che ci sia
gente'', quindi ''anche all' aperto''.
Secondo questa indicazione, il divieto e' esteso ai parchi,
alle discoteche, centri sportivi, centri commerciali, bar
ristoranti e persino nei mercati e durante le feste pubbliche e
parate militari. Non ci saranno angoli riservati ai fumatori da
nessuna parte. Il bando tende a far diventare il Bhutan, che e'
grande quanto la Svizzera, uno Stato completamente libero dal
fumo. La decisione del governo e' giunta inattesa: il monarca
assoluto del piccolo regno, infatti, e' un accanito fumatore,
tanto da mettere in crisi il protocollo indiano durante l'ultima
festa nazionale dell'India, durante la quale il re era l'ospite
principale. Il governo ha spiegato il bando con il maggior
interesse per la salute e per tenere pulita l'area del regno, in
previsione anche di un maggiore afflusso turistico.
A differenza infatti del vicino Nepal o del Tibet, il Bhutan,
di maggioranza buddista, e'una piccola oasi incontaminata di
tradizioni, cultura, monasteri, montagne, vallate e aria buona.
E i controlli, come le polemiche, non si stanno facendo
attendere. Agenti di polizia della capitale Thimphu ha
sequestrato una decina di licenze di vendita del tabacco. Ma nei
villaggi la gente continua a fumare e, soprattutto, a masticare
il tabacco. Questa potrebbe essere la strada per i tabagisti:
sono molti infatti i bhutanesi che stanno ritornando a masticare
il tabacco, abitudine soppiantata, una ventina d'anni fa, dalle
sigarette confezionate. Come in ogni parte del mondo, anche in
Bhutan il divieto di fumo e di vendita di tabacco sta
alimentando il contrabbando. Dall' India e dalla Cina arrivano
le bidi, le tipiche sigarette indiane, e quelle cinesi
confezionate. A Thimphu, secondo la polizia, diverse case
private stanno diventando vere e proprie fumerie dove non solo
si fuma, ma si riescono ad acquistare anche i prodotti del
tabacco. Ieri gli agenti hanno sequestrato 72 chili di tabacco
da masticare in un appartamento gestito da un immigrato indiano,
che e' stato arrestato. 37, invece, le scatole di sigarette di
contrabbando bloccate all'aeroporto della capitale bhutanese.
''Ma e'difficile controllare tutto - spiega Jigme Syngie del
ministero della salute - perche' non e' possibile verificare
tutti i camion che entrano attraverso le nostre frontiere''.
Le proteste non si sono fatte attendere: centinaia di persone
hanno manifestato davanti alla sede del ministero della salute,
e sembra che lo stesso monarca abbia espresso la sua
disapprovazione per la nuova legge. ''E' una scelta draconiana þ
riferiscono i manifestanti al quotidiano bhutanese Kuensel - che
lede anche i nostri diritti personali. Vogliamo essere liberi di
fumare a casa nostra''.
Dal ministero della salute fanno sapere di non voler cedere.
''Nessuno - riferisce un portavoce þ potra' piu' fumare in
nessun luogo in Bhutan. Dobbiamo preservare la nostra salute e
il nostro ambiente. Non faremo sconti e la polizia sta
effettuando diversi controlli. Ci dispiace per i turisti, ma
devono capire che lo facciamo anche per loro''.
(ANSA).