Harvester
10-02-2005, 09:09
http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/economia/conad/conad/conad.html
Colpiti l'ad De Berardinis e il direttore amministrativo Bosio
Accusati di bancarotta fraudolenta nel fallimento del Cedi Puglia
Conad, crac da 100 milioni
Arrestati i top manager
Camillo De Berardinis
BARI - Bufera su Conad. L'amministratore delegato e vicepresidente, Camillo De Berardinis, il direttore amministrativo e finanziario, Mauro Bosio, e altre cinque persone sono state arrestate da militari della guardia di finanza del Gico di Bari nell'ambito delle indagini sul crac da oltre 100 milioni di euro della società consortile barese Cedi Puglia.
Nelle ordinanze di custodia cautelare vengono contestati i reati di bancarotta fraudolenta documentale, di bancarotta per distrazione e bancarotta preferenziale in favore di altre società del gruppo Cedi Puglia ma anche in favore di Conad, che era prima creditore e poi socio di Cedi Puglia.
Tra dipendenti diretti, lavoratori dell'indotto e di altre cooperative, la Cedi Puglia - dichiarata fallita il 3 maggio 2004 dal Tribunale di Bari - dava lavoro a circa 1.600 persone e aveva un fatturato annuo di 1.000 miliardi di lire. Alla Cedi aderivano varie aziende che distribuivano e vendevano beni in diversi supermercati del gruppo (Gum, Tarantini ed ex Standa commerciale) di Puglia, Calabria e Sicilia. Nel giro di pochi mesi, secondo l'accusa, Cedi Puglia passò da una situazione di almeno apparente floridità patrimoniale ad un gravissimo dissesto patrimoniale che provocò anche una profonda crisi finanziaria. Tutto ciò danneggiò in modo molto grave, sempre secondo le indagini, alcuni creditori della società e i lavoratori. Questi ultimi patirono le conseguenze più gravi. Alcuni altri creditori, invece, ricevettero dal crac vantaggi economici e patrimoniali per svariati milioni di euro.
I provvedimenti restrittivi - quattro in carcere, tre ai domiciliari - sono stati emessi dal gip del Tribunale di Bari Chiara Civitano che ha accolto le richieste dei pm inquirenti Roberto Rossi, Renato Nitti e Lorenzo Nicastro. In alcuni episodi di bancarotta, secondo la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, hanno avuto ruoli di rilievo penale i due esponenti dell'area management di Conad colpiti da provvedimenti cautelari domiciliari.
(10 febbraio 2005)
Colpiti l'ad De Berardinis e il direttore amministrativo Bosio
Accusati di bancarotta fraudolenta nel fallimento del Cedi Puglia
Conad, crac da 100 milioni
Arrestati i top manager
Camillo De Berardinis
BARI - Bufera su Conad. L'amministratore delegato e vicepresidente, Camillo De Berardinis, il direttore amministrativo e finanziario, Mauro Bosio, e altre cinque persone sono state arrestate da militari della guardia di finanza del Gico di Bari nell'ambito delle indagini sul crac da oltre 100 milioni di euro della società consortile barese Cedi Puglia.
Nelle ordinanze di custodia cautelare vengono contestati i reati di bancarotta fraudolenta documentale, di bancarotta per distrazione e bancarotta preferenziale in favore di altre società del gruppo Cedi Puglia ma anche in favore di Conad, che era prima creditore e poi socio di Cedi Puglia.
Tra dipendenti diretti, lavoratori dell'indotto e di altre cooperative, la Cedi Puglia - dichiarata fallita il 3 maggio 2004 dal Tribunale di Bari - dava lavoro a circa 1.600 persone e aveva un fatturato annuo di 1.000 miliardi di lire. Alla Cedi aderivano varie aziende che distribuivano e vendevano beni in diversi supermercati del gruppo (Gum, Tarantini ed ex Standa commerciale) di Puglia, Calabria e Sicilia. Nel giro di pochi mesi, secondo l'accusa, Cedi Puglia passò da una situazione di almeno apparente floridità patrimoniale ad un gravissimo dissesto patrimoniale che provocò anche una profonda crisi finanziaria. Tutto ciò danneggiò in modo molto grave, sempre secondo le indagini, alcuni creditori della società e i lavoratori. Questi ultimi patirono le conseguenze più gravi. Alcuni altri creditori, invece, ricevettero dal crac vantaggi economici e patrimoniali per svariati milioni di euro.
I provvedimenti restrittivi - quattro in carcere, tre ai domiciliari - sono stati emessi dal gip del Tribunale di Bari Chiara Civitano che ha accolto le richieste dei pm inquirenti Roberto Rossi, Renato Nitti e Lorenzo Nicastro. In alcuni episodi di bancarotta, secondo la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, hanno avuto ruoli di rilievo penale i due esponenti dell'area management di Conad colpiti da provvedimenti cautelari domiciliari.
(10 febbraio 2005)