majin mixxi
07-02-2005, 20:48
Su un noto forum ho letto questi due post che mi hanno fatto venire la pelle d'oca...
1945-2005
SESSANT'ANNI DI MENZOGNE
Il 27 gennaio 1945 le avanguardie sovietiche della 100a Divisione di Fanteria, appartenente alla 60a armata del I Fronte Ucraino, giunsero nel complesso Auschwitz-Birkenau, ormai abbandonato dalle SS.
La propaganda sovietica si mise immediatamente all'opera, facendo subito eco, per eccesso di zelo, alle storie più strampalate che circolavano tra i detenuti.
Il 2 febbraio la Pravda pubblicò un articolo del suo corrispondente Boris Poljevoi intitolato "Kombinat smjerti v Osvjetzimje", "Il complesso della morte ad Auschwitz" nel quale, tra l'altro, si legge quanto segue:
«Essi (i Tedeschi) spianarono la collina delle cosiddette "vecchie" fosse nella parte orientale[1], fecero saltare e distrussero le tracce del nastro trasportatore elettrico (eljektrokonvjeijera) dove erano stati uccisi centinaia di detenuti alla volta con la corrente elettrica (eljektriceskim tokom); i cadaveri venivano messi su un nastro trasportatore che si muoveva lentamente e scorreva fino a un forno a pozzo[2] dove i cadaveri bruciavano completamente»(p. 4).
Nel 1946 una pubblicazione governativa francese, con riferimento a un "Rapporto dei servizi russi", riportava quest'altra versione della storiella:
«A 800-900 metri dal luogo in cui si trovano i forni, i detenuti salgono su vagoncini che circolano su rotaie. Questi, ad Auschwitz, hanno dimensioni differenti e contengono da 10 a 15 persone. Una volta caricato, il vagoncino viene messo in movimento su un piano inclinato ed entra a tutta velocità in una galleria. Alla fine della galleria, quando il vagoncino sta per sbattere contro la parete, questa si apre automaticamente e il vagoncino si ribalta, gettando nel forno il suo carico di uomini vivi. Fatto ciò, lo segue un altro, pieno di un altro gruppo di detenuti e così via»[3].
Secondo un'altra variante ibrida, sostenuta dal detenuto Leo Laptos, le "camere a gas" erano equipaggiate come bagni con condutture idriche dalle quali "invece dell'acqua usciva il gas", dopo di che
«il pavimento veniva ribaltato, per cui i cadaveri cadevano su un nastro trasportatore che li trasportava al crematorio»[4].
Già durante la guerra la sezione propagandistica del movimento di resistenza clandestino del campo aveva inventato metodi di sterminio non meno fantasiosi, come quello del "martello pneumatico", delle "camere elettriche" e del "bagno elettrico"[5].
I Sovietici avevano già sperimentato l'immenso potere propagandandistico delle immagini dopo la liberazione di Lublino-Majdanek. Quando, il 23 luglio 1944, l'Armata Rossa entrò in questo campo, trovò, tra l'altro, il gigantesco forno crematorio Kori a 5 muffole intatto e magazzini contenenti circa 800.000 paia di scarpe. Sulla base di una "perizia" tecnicamente folle sulla capacità di cremazione del forno e presupponendo che le scarpe fossero appartenute a detenuti assassinati, i Sovietici trasformarono Lublino-Majdanek in un campo di sterminio che aveva ingoiato un milione e mezzo di vittime. Successivamente il Museo di Majdanek rivelò che in tale campo c'era un magazzino al quale venivano mandate le scarpe vecchie da tutti gli altri campi a scopo di riciclaggio. Il numero delle vittime del campo fu revisionato per due volte dal Museo di Majdanek, che lo portò prima a 360.000, poi a 235.000. La cifra reale dei morti è di circa 42.200. Quanto alla "perizia", essa aveva accresciuto di 10 volte la capacità del forno crematorio[6].
Presto i quotidiani di tutto il mondo si riempirono di immagini del forno e delle montagne di scarpe del campo, considerati la "prova" visiva e inconfutabile dell'immane sterminio ivi presuntamente perpetrato.
Anche i Tedeschi avevano sperimentato, a loro spese, il potere suggestivo di quelle immagini, perciò, prima di abbandonare il complesso di Auschwitz, fecero saltare i crematori di Birkenau e incendiarono le baracche magazzino dell' Effektenlager, in cui venivano conservati i beni sottratti ai detenuti e che bruciarono tutte tranne sei.
In compenso i Tedeschi lasciarono praticamente intatto nelle mani dei Sovietici l'intero archivio della Zentralbauleitung, con tutti i pretesi "indizi criminali" delle presunte camere a gas omicide, nonché circa 8.000 detenuti malati, 8.000 testimoni oculari delle presunte gasazioni (che, secondo la vulgata olocaustica, le SS avrebbero potuto comodamente gasare e cremare nelle prime due settimane del gennaio 1945 nel crematorio V, l'unico ancora in piedi).
Essendo stati defraudati delle immagini propagandistiche dei forni crematori con presunte camere a gas incorporate, i Sovietici ripiegarono sulla camera a gas di disinfestazione del cosiddetto "Kanada I" (il Bauwerk 28), che presentarono come camera a gas omicida con tanto di porta a tenuta di gas con spioncino, "per vedere il decorso dell'azione di sterminio", come recita ancora una didascalia polacca del 1980[7], inoltre sui barattoli di Zyklon B e le maschere antigas custoditi nel magazzino di questo impianto.
Ansiosi, d'altra parte, di stornare gli occhi del mondo dai crimini contro la pace (ad es. la spartizione della Polonia e l'aggressione alla Finlandia) e contro l'umanità (ad es. i massacri di Katyn e di Winniza, sui quali i Tedeschi avevano pubblicato due libri bianchi documentatissimi) da essi stessi perpetrati, i Sovietici dovevano ora stupire e far rabbrividire il mondo, attribuendo ai Tedeschi un massacro ancora più orrendo di quello che avevano escogitato per Lublino-Majdanek: un immane massacro di 4 milioni di persone.
Essi istituirono dunque una Commissione statale di inchiesta che affidò a numerose sottocommissioni di "esperti" e di "periti" il compito di dare una veste "storica" alla propaganda statale sovietica.
Una delle tante sottocommissioni di "esperti" si mise subito al lavoro e tra il 14 febbraio e l’8 marzo 1945, sulla base di dati assurdi e fantasiosi, preparò la pezza d'appoggio "scientifica" per la favola dei 4 milioni. Nell'elaborazione di questa favola vi fu una inestricabile connivenza tra "testimoni" e "periti" che portò i primi ad attribuire una capacità tecnicamente insensata ai forni crematori di Birkenau per permettere ai secondi di giungere, con i loro calcoli, alla cifra fatidica di 4 milioni di morti.
Rielaborando i temi propagandistici escogitati in precedenza dal movimento di resistenza del campo e incoraggiando i "testimoni oculari" a confermarli, i Sovietici crearono le fondamenta della vulgata ufficiale di Auschwitz, sulle quali costruirono i loro fragili castelli di "prove" prima la magistratura polacca, poi - sia pure con qualche rettifica - gli storici occidentali, da Pressac a van Pelt.
Crollato il regime sovietico, i lacché del Museo di Auschwitz, che fino al giorno prima si erano inchinati in ossequiosa venerazione davanti alla cifra fatidica, poiché essa, nell'area occidentale era considerata ridicola[8], decisero che era giunto il momento di effettuare una clamorosa revisione: la cifra fu dunque ridotta prima a 1.500.000 (e iscritta sulle famose lapidi di Birkenau), poi a 1.100.000. Le revisioni ufficiali successive, fino a quella, provvisoria, di 510.000 vittime (Fritjof Meyer), sono soltanto la conseguenza inevitabile dei primi accenni di una impostazione scientifica dello studio di Auschwitz.
Ma, per quanto la quantità abbia una sua indubbia importanza, il problema essenziale è qualitativo, e riguarda direttamente l'attendibilità delle testimonianze sui forni crematori, indirettamente, sulle camere a gas.
Come ho rilevato altrove, le testimonianze e la cifra propagandistica dei 4 milioni furono fin dall’inizio strettamente interdipendenti, sicché l’invalidazione delle testimonianze avrebbe comportato l’invalidazione della cifra, e l’invalidazione della cifra avrebbe implicato l’invalidazione delle testimonianze, e, conseguentemente, l’invalidazione della tesi dello sterminio in massa. In altri termini, se le testimonianze sono vere, allora deve essere vera anche la cifra di 4 milioni; se questa è falsa, allora devono essere false anche le testimonianze. E se le testimonianze sono false sull'aspetto essenziale dell'eliminazione dei corpi del reato, perché dovrebbero essere vere sull'aspetto essenziale del presunto sterminio?[9].
Con la rinuncia alla cifra propagandistica dei 4 milioni di morti, la storiografia ufficiale ha appunto innescato questo processo irreversibile di invalidazione storiografica.
Qualche "superstite", invece, a tale invalidazione contribuisce per suo conto. In una intervista pubblicata in un giornale francese il 20 gennaio 2005, un testimone italiano del cosiddetto "Sonderkommando", Shlomo Venezia, ha dichiarato:
«Ci sono cinque forni e tre aperture in ogni forno. Si gettano [dentro] i corpi, due alla volta. I forni funzionano senza fermarsi mai e due squadre si danno il cambio ogni dodici ore. Ci vogliono tre giorni per bruciare 1.500 cadaveri»[10].
Dunque i crematori II e III, ciascuno dotato di 5 forni a 3 muffole, avevano una capacità rispettiva di 500 cremazioni al giorno. Ma nel suo interrogatorio reso ai Sovietici il 27 e 28 febbraio 1945, il testimone per antonomasia, Henryk Tauber, affermò che la capacità di cremazione media di ciascuno degli impianti summenzionati era di 4.320 cadaveri al giorno. Venezia si rivela dunque come un "negazionista" inaspettato!
Il ritratto oleografico di Auschwitz nato dalla propaganda sovietica è ormai stato irreversibilmente offuscato dal revisionismo storico.
Il mio contributo a ciò riguarda tutti gli aspetti fondamentali della vulgata olocaustica su Auschwitz: la presunta prima gasazione sperimentale nello scantinato del Block 11[11], le presunte gasazioni nel crematorio I di Auschwitz[12], le presunte gasazioni nei cosiddetti "Bunker" di Birkenau[13], le presunte gasazioni nei crematori di Birkenau[14], il presunto "linguaggio cifrato" dei documenti[15], il numero vero e presunto delle vittime[16], la struttura e il funzionamento dei forni crematori[17], la questione dei presunti camini fiammeggianti[18], l'occultamento di trasporti di detenuti trasferiti da Auschwitz per creare finti gasati[19], le finte gasazioni degli Ebrei ungheresi[20], degli Ebrei del campo zingari di Birkenau[21], degli Ebrei del ghetto di Lodz[22] e degli Ebrei del campo famiglie del ghetto di Theresienstadt[23], il problema delle "fosse di cremazione" in relazione alla falda freatica di Birkenau[24] e in relazione al presunto recupero del grasso umano(!)[25], la questione delle presunte aperture di introduzione dello Zyklon B nella presunta camera a gas omicida del crematorio II di Birkenau[26] e del crematorio I di Auschwitz[27], la presunta "prova definitiva" dei "Gasprüfer"[28], l'altra "presunta "prova definitiva" sulla capacità di cremazione dei crematori di Birkenau[29], l'ultima presunta "prova definitiva" scoperta da Pressac nel 1995 ma pubblicato nel dicembre 2004[30].
Concludo con un libro appena terminato sulla cremazione all'aperto a Birkenau nel 1944, attualmente in corso di traduzione[31], che contiene un'accurata analisi delle fotografie aeree e terrestri (inclusa quella del 23 agosto 1944 recentemente scoperta) che confuta una volta per tutte la storia delle immani gasazioni e cremazioni di Ebrei ungheresi a Birkenau nel 1944.
Non c'è bisogno di dire che questi studi non hanno ricevuto alcuna replica da parte dei santoni dell'olocausto, troppo impegnati nelle celebrazioni rituali per occuparsi di storia. Per loro, infatti, l'olocausto non è storia, ma religione, con i suoi riti e le sue festività sacre. E la religione non confuta, come si usa nel campo storiografico, ma colpisce inesorabilmente col suo braccio secolare giudiziario il "negazionista" blasfemo e profanatore che il 27 gennaio non si cosparge il capo di ceneri, non si straccia le vesti, non si percuote il petto, non si prosterna davanti agli idoli olocaustici in umile adorazione, ma - horribile dictu - osa appellarsi alla storia e al metodo storico.
Carlo Mattogno.
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Queste famose"camere a gas" omicide non sono altro che una frottola di guerra,e'una invenzione della propaganda di guerra paragonabile alle leggende sulla "barbarie teutonica"diffuse durante la Prima Guerra Mondiale.I campi di concentramento tedeschi sono realmente esistiti,ma come tutti ben sanno questa non e' una cosa originale tedesa.Anche i forni crematori sono esistiti in certi campi,ma la cremazione non e'fatto piu'grave o piu'criminale dell'inumazione.I forni crematori costituivano persino un progresso dal punto di vista sanitario nel caso di rischi di epidemie.Il tifo ha imperversato in tutta l'Europa in guerra.La maggior parte dei cadaveri che con tale compiacimento ci vengono mostrati in foto sono chiaramente cadaveri tifici.Queste foto dimostrano solo che gli internati-e talvolta anche dei guardiani-sono morti di tifo.Allo stesso modo,si da' prova di completa disonesta 'quando ci si presentano come delle "camere a gas" omicide le autoclavi destinate in realta' alla disinfestazione degli abiti con il gas.La gassazione degli abiti non era un lavoro semplice:esigeva installazioni relativamente complesse.Raramente nell'operazione veniva impiegato lo Zyklon B,considerato troppo potente e difficile da ventilare.Si puo',in conseguenza immaginare l'apparecchiatura straordinariamente sofisticata che si sarebbe dovuta progettare e costruire per gassare quotidianamente diverse infornate di 2000 persone con lo Zyklon B(accesso alla camera,osservazione,invio di Zyklon B,e soprattutto,l'aerazione).Andando ad analizzare alcune fantomatiche"camere a gas" possiamo notare che le assurdita' tecniche abbondano.Vi si leggono le "confessioni" di Joseph Kramer,ex comandante del campo di Struthof-Natzweiler.Kramer dice che e'attraverso un "foro"(sic!)che egli stesso versava "una certa quantita' di sali cianidrici"poi"una certa quantita'di acqua": il tutto sprigionava ,pare,un gas che uccideva in un minuto.Il foro che si vede e'stato fatto tanto grossolanamente con un colpo di scalpello.Non vedo come egli potesse impedire a un gas cosi'terribile di rifluire attraverso questo foro,ne'come potesse ammettere che il gas,evacuando dal camino si diffondesse sotto le finestre della sua stessa villa!Il signor Francois Faure,dalla fine della guerra presidente dell'Associazione dei Deportati di questo campo,che ho interrogato sulle anomalie di questa "camera a gas",mi ha innanzituto parlato di "bulbi da doccia al soffitto",quindi,poiche'gli dicevo che non c'era alcun bulbo,ha affermato che mai aveva visitato questa "camera a gas"!
Possiamo dunque vedere che in assenza di un ventilatore magico,capace di espellere istantaneamente un gas <<difficile da ventilare visto che aderisce alle superfici>>,il macello umano chiamato"camera a gas"sarebbe stato inaccessibile per quasi una giornata.I suoi muri,il suolo,il soffitto durante questo tempo avrebbero ritenuto delle particole di un gas dagli effetti fulminanti per l'uomo.E che dire dei cadaveri?non avrebbero potuto fare a meno di impregnarsi di gas allo stesso modo di quei cuscini,materassi e coperte che gli stessi documenti tecnici concernenti l'uso dello Zyklon B ci rivelano che dovevano essere portati all'aria aperta per essere battuti per un'ora,con tempo secco,o per due ore con tempo umido.Poiche'l'acido cianidrico e'infiammabile ed esplosivo,come era possibile usarlo in prossimita' della bocca dei forni crematori?come e'che si poteva entrare nella camera a gas fumando?
Le vere "camere a gas",quelle messe in opera dagli americani dal 1936/1938 e oltre,possono darci una idea dell'inevitabile complessita' che un tale metodo di esecuzione comporta.Tra l'altro,gli americani gassano solo un prigioniero alla volta e inoltre,il prigioniero e'completamente immobilizzato.Viene asfissiato dall'acido cianidrico e in 40 secondi circa il condannato si assopisce e in qualche minuto muore.Due ore dopo l'esecuzione si rilevavano ancora tracce di veleno nella corte della prigione.Il governatore della prigione di Carson City(Nevada) aggiunse':<<rufiutero'questo metodo per il pericolo che fa correre a tutti i testimoni>>.Una gassazione non e'operazione che si possa improvvisare.Se i tedeschi avevano deciso di gassare milioni di persone avrebbero avuto bisogno di mettere appunto un meccanismo formidabile.Ci sarebbe voluto un ordine generale,che non e'mai stato trovato,delle istruzioni,degli studi,piani che non si sono mai visti.Sarebbe stato necessario reperire fondi e ripartirli,operazione che in uno stato come il Terzo Reich avrebbe lasciato numerose tracce.
Terminero' con quello che chiamerei il criterio della FALSA TESTIMONIANZA per cio'che concerne le "camere a gas".Ho rilevato che tutte queste testimonianze,per vaghe o discordi che siano sul resto,s'accordano almeno su un punto:la squadra incaricata di ritirare i cadaveri dalla camera a gas penetrava nel locale sia immediatamente sia poco dopo la morte delle vittime.Vi e' un'impossibilita' fisica totale.Se incontrate qualcuno che crede alla realta' delle "camere a gas" domandategli come,secondo lui,vi si potevano estrarre i cadaveri per far posto all'infornata successiva.Per quanto riguarda la pretesa "camera a gas" di Auschwitz con accesso ai crematori sulla destra,i turisti credono che si tratti di una vera "camera a gas"omicida,come credono pure che i forni crematori del locale annesso siano autentici.Il signor Jan Machalek,un responsabile del "Museo di Auschwitz" mi ha detto con aria confusa,in risposta alle mie domande,che quei forni erano una "ricostruzione".Ho cercato negli archivi del museo i piani d'origine.Cosi'ho scoperto che,in effetti,i forni erano un'onesta ricostruzione, ma nello stesso tempo,ho scoperto anche che la "camera a gas"non era mai stata nella realta' come ci viene presentata oggi.
La "camera a gas" mostra l'assenza di ermeticita',la porta vetrata e priva di ermeticita' e la comunicazione diretta con la sala dei forni(lo Zyklon B e'un gas infiammabile).
I primi campi di concentramento nazisti sono stati concepiti per l'internamenro e la rieducazione degli oppositori politici di Hitler,dei criminali,assassini,pervertiti ecc...la propaganda sostenne che questi campi,aperti a numerose visite,costituivano un progresso rispetto alle prigioni dove marcisce il prigioniero di diritto comue.Gli ebrei in quanto tali sono stati messi in campo di concentramento solo durante la guerra,soprattutto nel 1942.Coloro che erano stati internati nel 1938 per rappresaglia all'attentato di un ebreo contro Von Rath erano stati per la maggior parte liberati dopo qualche mese.Prima della guerra,Hitler aveva tentato con un certo successo di provocare l'esodo degli ebrei.Egli augurava la creazione di un focolare nazionale ebraico fuori d'Europa: il "Progetto Madagascar".La guerra ne ha impedito la realizzazione;sarebbero state necessarie troppe navi.La sua preoccupazione principale era vincere la guerra e secondariamente trovare una soluzione al problema ebreo,una soluzione che fosse una,definitiva,una "soluzione finale".Questa soluzione provvisoria,a causa della guerra,sarebbe stata ,grosso modo,"respingere verso est questi ebrei ,nei campi.La preoccupazione principale dei tedeschi era di mettere al lavoro tutti questi internati(tranne gli inabili,e sembra anche gli zingari)per vincere la guerra.Ad Auschwitz esistevano persino dei corsi di formazione professionale per i giovani dai 12 ai 15 anni,per muratori,per esempio.I responsabili tedeschi delle deportazioni di stranieri verso i campi insistevano per ottenere il maggior numero possibile di "abili al lavoro".Peraltro si fa fatica a pensare che la Germania,che era drammaticamente a corto di locomotive,di vagoni,di carbone,di personale qualificato,e di soldati,abbia potuto attuare un tale sistema di convogli per macelli.Questi convogli,lo voglio ricordare,avevano la priorita' persino su quelli con materiali da guerra.La manodopera,soprattutto quella qualificata:ecco la principale preoccupazione dei tedeschi.
L'antisemitismo non e'il peggiore dei razzismi,ma un buon sistema per farcelo credere e'appunto di farci credere al "genocidio" degli ebrei.I SIONISTI sono andati ben oltre.Coloro che avrebbero voluto rifiutare il principio delle "riparazioni finanziarie"versate dalla Germania in particolare in nome del genocidoio avrebbero dovuto essere ascoltati.Sfortunatamente Ben Gurion per lo stato d'Israele,e Nahum Goldman per lo stato d'Israele e per la diaspora allo stesso tempo,hanno voluto trarre un gigantesco profitto finanziario da questo affare.Adenaur vi si e'prestato.6 milioni di persone sono la popolazione di un paese come la Svizzera.Nessuno al processo,aveva la minima possibilita'di puntellare una tesi cosi'stravagante.Disgrazia vuole che la stampa e gli storici hanno ritenuto questa cifra come se il tribunale stesso vi avesse piu' o meno creduto.
Tratto dall'intervista con lo storico Robert Faurisson in:CAMERE A GAS,VERITA' O MENZOGNA?
LA STORIA LA FA CHI VINCE LA GUERRA....
RIFLETTETE.....
Se dei campi di STERMINIO sono effettivamente esistiti,questi sono i GULAG !
Gli alleati e i comunisti(quest'ultimi sono entrati per primi nei campi tedeschi)hanno dovuto inventare la storia del genocidio per creare qualcosa di piu'terribile dei loro stessi campi di concentramento( i gulag e i campi di concentramento AMERICANI o campi in cui venivano rinchiusi i fascisti o i nazisti), e per distruggere una IDEOLOGIA !!IL TUTTO SOTTO LA SUPERVISIONE DELL'INTERNZAIONALE EBRAICA E DEL SIONISMO!......sono sempre vittime di qualche cosa..
Faurisson chiama genocidio il fatto di uccidere degli uomini in ragione della loro razza.Hitler ha commesso "genocidio" non meno che Napoleone,Stalin,Churchil o Mao.Rooselvet ha internato in campi di concentramento cittadini americani di razza giapponese.Anche questo allora e' stato genocidio.Hitler ha trattato i civili ebrei come rappresentanti di una minoranza belligerante nemica.Sfortunatamente,e'banale trattare questo genere di civili come persone potenzialmente o virtualmente pericolose.Secondo una comune logica di guerra,Hitler avrebbe dovuto internare tutti gli ebrei che gli venivano sotto tiro.E'ben lungi dall'averlo fatto,e non certo per ragioni umanitarie,ma per motivi di ordine pratico.In certe parti d'Europa ha fatto portare ai suoi nemici un segno che li distinguesse:la stella ebraica.
Coloro che portavano la stella non potevano circolare liberamente,e solo in certe ore;erano come prigionieri in liberta'vigilata.Forse piu'che del problema ebraico Hitler si preoccupava di garantire la sicurezza del soldato tedesco,il quale era incapace di distinguere gli ebrei dai non ebrei.Gli ebrei erano sospettati di poter svolgere opere di informazione(parlavano molti il tedesco),di praticare lo spionaggio,il traffico di armi,il mercato nero..
Bisognava evitare qualsiasi contatto tra il soldato tedesco e l'ebreo.
Queste sono alcune stime : primo- il numero di ebrei sterminati dai nazisti(o vittime del "genocidio") e'fortunatamente uguale a zero;secondo-il numero di Europei uccisi per fatti di guerra potrebbe essere nell'ordine dei 40 molioni;di questi,quello degli ebrei europei potrebbe essere dell'ordine di un milione(contando anche i combattenti ebrei sotto diverse bandiere);la cifra dei morti di Auschwitz(ebrei e non ebrei)sia di 50.000 circa e non di 4 milioni,come a lungo si e'preteso prima di accontentarsi di un milione come sta facendo l'Istituto di storia contemporanea di Monaco.Quanto al numero dei morti di tutti i campi di concentramento dal 1933/34 al 1945,si pensa debba essere stato di 200.000 0 360.000.Se si impiegassero i calcolatori si potrebbe certamente sapere presto il numero reale dei morti.I deportati venivano schedati ai diversi livelli,devono avere lasciato numerose tracce.
LO STATO DI ISRAELE HA UN INTERESSE VITALE A MANTENERE QUESTA FANTASMAGORIA CHE HA NON POCO RESO POSSIBILE LA SUA CREAZIONE NEL 1948.
Ecco quindi queste perpetue cerimonie espiatrici,queste condanne alle fiamme eterne,questa necessita' di vendetta,di castigo e di denuncia senza limita di tempo,di luogo o di persona.
Gli accusati di Norimberga e di mille altri processi dicevano la verita' quando affermavano ai loro giudici-accusatori di non sapere nulla di questi orribili massacri.Il Vaticano e la
Croce Rossa dicevano il vero quando confessavano pietosamente la stessa ignoranza.
:eek:
1945-2005
SESSANT'ANNI DI MENZOGNE
Il 27 gennaio 1945 le avanguardie sovietiche della 100a Divisione di Fanteria, appartenente alla 60a armata del I Fronte Ucraino, giunsero nel complesso Auschwitz-Birkenau, ormai abbandonato dalle SS.
La propaganda sovietica si mise immediatamente all'opera, facendo subito eco, per eccesso di zelo, alle storie più strampalate che circolavano tra i detenuti.
Il 2 febbraio la Pravda pubblicò un articolo del suo corrispondente Boris Poljevoi intitolato "Kombinat smjerti v Osvjetzimje", "Il complesso della morte ad Auschwitz" nel quale, tra l'altro, si legge quanto segue:
«Essi (i Tedeschi) spianarono la collina delle cosiddette "vecchie" fosse nella parte orientale[1], fecero saltare e distrussero le tracce del nastro trasportatore elettrico (eljektrokonvjeijera) dove erano stati uccisi centinaia di detenuti alla volta con la corrente elettrica (eljektriceskim tokom); i cadaveri venivano messi su un nastro trasportatore che si muoveva lentamente e scorreva fino a un forno a pozzo[2] dove i cadaveri bruciavano completamente»(p. 4).
Nel 1946 una pubblicazione governativa francese, con riferimento a un "Rapporto dei servizi russi", riportava quest'altra versione della storiella:
«A 800-900 metri dal luogo in cui si trovano i forni, i detenuti salgono su vagoncini che circolano su rotaie. Questi, ad Auschwitz, hanno dimensioni differenti e contengono da 10 a 15 persone. Una volta caricato, il vagoncino viene messo in movimento su un piano inclinato ed entra a tutta velocità in una galleria. Alla fine della galleria, quando il vagoncino sta per sbattere contro la parete, questa si apre automaticamente e il vagoncino si ribalta, gettando nel forno il suo carico di uomini vivi. Fatto ciò, lo segue un altro, pieno di un altro gruppo di detenuti e così via»[3].
Secondo un'altra variante ibrida, sostenuta dal detenuto Leo Laptos, le "camere a gas" erano equipaggiate come bagni con condutture idriche dalle quali "invece dell'acqua usciva il gas", dopo di che
«il pavimento veniva ribaltato, per cui i cadaveri cadevano su un nastro trasportatore che li trasportava al crematorio»[4].
Già durante la guerra la sezione propagandistica del movimento di resistenza clandestino del campo aveva inventato metodi di sterminio non meno fantasiosi, come quello del "martello pneumatico", delle "camere elettriche" e del "bagno elettrico"[5].
I Sovietici avevano già sperimentato l'immenso potere propagandandistico delle immagini dopo la liberazione di Lublino-Majdanek. Quando, il 23 luglio 1944, l'Armata Rossa entrò in questo campo, trovò, tra l'altro, il gigantesco forno crematorio Kori a 5 muffole intatto e magazzini contenenti circa 800.000 paia di scarpe. Sulla base di una "perizia" tecnicamente folle sulla capacità di cremazione del forno e presupponendo che le scarpe fossero appartenute a detenuti assassinati, i Sovietici trasformarono Lublino-Majdanek in un campo di sterminio che aveva ingoiato un milione e mezzo di vittime. Successivamente il Museo di Majdanek rivelò che in tale campo c'era un magazzino al quale venivano mandate le scarpe vecchie da tutti gli altri campi a scopo di riciclaggio. Il numero delle vittime del campo fu revisionato per due volte dal Museo di Majdanek, che lo portò prima a 360.000, poi a 235.000. La cifra reale dei morti è di circa 42.200. Quanto alla "perizia", essa aveva accresciuto di 10 volte la capacità del forno crematorio[6].
Presto i quotidiani di tutto il mondo si riempirono di immagini del forno e delle montagne di scarpe del campo, considerati la "prova" visiva e inconfutabile dell'immane sterminio ivi presuntamente perpetrato.
Anche i Tedeschi avevano sperimentato, a loro spese, il potere suggestivo di quelle immagini, perciò, prima di abbandonare il complesso di Auschwitz, fecero saltare i crematori di Birkenau e incendiarono le baracche magazzino dell' Effektenlager, in cui venivano conservati i beni sottratti ai detenuti e che bruciarono tutte tranne sei.
In compenso i Tedeschi lasciarono praticamente intatto nelle mani dei Sovietici l'intero archivio della Zentralbauleitung, con tutti i pretesi "indizi criminali" delle presunte camere a gas omicide, nonché circa 8.000 detenuti malati, 8.000 testimoni oculari delle presunte gasazioni (che, secondo la vulgata olocaustica, le SS avrebbero potuto comodamente gasare e cremare nelle prime due settimane del gennaio 1945 nel crematorio V, l'unico ancora in piedi).
Essendo stati defraudati delle immagini propagandistiche dei forni crematori con presunte camere a gas incorporate, i Sovietici ripiegarono sulla camera a gas di disinfestazione del cosiddetto "Kanada I" (il Bauwerk 28), che presentarono come camera a gas omicida con tanto di porta a tenuta di gas con spioncino, "per vedere il decorso dell'azione di sterminio", come recita ancora una didascalia polacca del 1980[7], inoltre sui barattoli di Zyklon B e le maschere antigas custoditi nel magazzino di questo impianto.
Ansiosi, d'altra parte, di stornare gli occhi del mondo dai crimini contro la pace (ad es. la spartizione della Polonia e l'aggressione alla Finlandia) e contro l'umanità (ad es. i massacri di Katyn e di Winniza, sui quali i Tedeschi avevano pubblicato due libri bianchi documentatissimi) da essi stessi perpetrati, i Sovietici dovevano ora stupire e far rabbrividire il mondo, attribuendo ai Tedeschi un massacro ancora più orrendo di quello che avevano escogitato per Lublino-Majdanek: un immane massacro di 4 milioni di persone.
Essi istituirono dunque una Commissione statale di inchiesta che affidò a numerose sottocommissioni di "esperti" e di "periti" il compito di dare una veste "storica" alla propaganda statale sovietica.
Una delle tante sottocommissioni di "esperti" si mise subito al lavoro e tra il 14 febbraio e l’8 marzo 1945, sulla base di dati assurdi e fantasiosi, preparò la pezza d'appoggio "scientifica" per la favola dei 4 milioni. Nell'elaborazione di questa favola vi fu una inestricabile connivenza tra "testimoni" e "periti" che portò i primi ad attribuire una capacità tecnicamente insensata ai forni crematori di Birkenau per permettere ai secondi di giungere, con i loro calcoli, alla cifra fatidica di 4 milioni di morti.
Rielaborando i temi propagandistici escogitati in precedenza dal movimento di resistenza del campo e incoraggiando i "testimoni oculari" a confermarli, i Sovietici crearono le fondamenta della vulgata ufficiale di Auschwitz, sulle quali costruirono i loro fragili castelli di "prove" prima la magistratura polacca, poi - sia pure con qualche rettifica - gli storici occidentali, da Pressac a van Pelt.
Crollato il regime sovietico, i lacché del Museo di Auschwitz, che fino al giorno prima si erano inchinati in ossequiosa venerazione davanti alla cifra fatidica, poiché essa, nell'area occidentale era considerata ridicola[8], decisero che era giunto il momento di effettuare una clamorosa revisione: la cifra fu dunque ridotta prima a 1.500.000 (e iscritta sulle famose lapidi di Birkenau), poi a 1.100.000. Le revisioni ufficiali successive, fino a quella, provvisoria, di 510.000 vittime (Fritjof Meyer), sono soltanto la conseguenza inevitabile dei primi accenni di una impostazione scientifica dello studio di Auschwitz.
Ma, per quanto la quantità abbia una sua indubbia importanza, il problema essenziale è qualitativo, e riguarda direttamente l'attendibilità delle testimonianze sui forni crematori, indirettamente, sulle camere a gas.
Come ho rilevato altrove, le testimonianze e la cifra propagandistica dei 4 milioni furono fin dall’inizio strettamente interdipendenti, sicché l’invalidazione delle testimonianze avrebbe comportato l’invalidazione della cifra, e l’invalidazione della cifra avrebbe implicato l’invalidazione delle testimonianze, e, conseguentemente, l’invalidazione della tesi dello sterminio in massa. In altri termini, se le testimonianze sono vere, allora deve essere vera anche la cifra di 4 milioni; se questa è falsa, allora devono essere false anche le testimonianze. E se le testimonianze sono false sull'aspetto essenziale dell'eliminazione dei corpi del reato, perché dovrebbero essere vere sull'aspetto essenziale del presunto sterminio?[9].
Con la rinuncia alla cifra propagandistica dei 4 milioni di morti, la storiografia ufficiale ha appunto innescato questo processo irreversibile di invalidazione storiografica.
Qualche "superstite", invece, a tale invalidazione contribuisce per suo conto. In una intervista pubblicata in un giornale francese il 20 gennaio 2005, un testimone italiano del cosiddetto "Sonderkommando", Shlomo Venezia, ha dichiarato:
«Ci sono cinque forni e tre aperture in ogni forno. Si gettano [dentro] i corpi, due alla volta. I forni funzionano senza fermarsi mai e due squadre si danno il cambio ogni dodici ore. Ci vogliono tre giorni per bruciare 1.500 cadaveri»[10].
Dunque i crematori II e III, ciascuno dotato di 5 forni a 3 muffole, avevano una capacità rispettiva di 500 cremazioni al giorno. Ma nel suo interrogatorio reso ai Sovietici il 27 e 28 febbraio 1945, il testimone per antonomasia, Henryk Tauber, affermò che la capacità di cremazione media di ciascuno degli impianti summenzionati era di 4.320 cadaveri al giorno. Venezia si rivela dunque come un "negazionista" inaspettato!
Il ritratto oleografico di Auschwitz nato dalla propaganda sovietica è ormai stato irreversibilmente offuscato dal revisionismo storico.
Il mio contributo a ciò riguarda tutti gli aspetti fondamentali della vulgata olocaustica su Auschwitz: la presunta prima gasazione sperimentale nello scantinato del Block 11[11], le presunte gasazioni nel crematorio I di Auschwitz[12], le presunte gasazioni nei cosiddetti "Bunker" di Birkenau[13], le presunte gasazioni nei crematori di Birkenau[14], il presunto "linguaggio cifrato" dei documenti[15], il numero vero e presunto delle vittime[16], la struttura e il funzionamento dei forni crematori[17], la questione dei presunti camini fiammeggianti[18], l'occultamento di trasporti di detenuti trasferiti da Auschwitz per creare finti gasati[19], le finte gasazioni degli Ebrei ungheresi[20], degli Ebrei del campo zingari di Birkenau[21], degli Ebrei del ghetto di Lodz[22] e degli Ebrei del campo famiglie del ghetto di Theresienstadt[23], il problema delle "fosse di cremazione" in relazione alla falda freatica di Birkenau[24] e in relazione al presunto recupero del grasso umano(!)[25], la questione delle presunte aperture di introduzione dello Zyklon B nella presunta camera a gas omicida del crematorio II di Birkenau[26] e del crematorio I di Auschwitz[27], la presunta "prova definitiva" dei "Gasprüfer"[28], l'altra "presunta "prova definitiva" sulla capacità di cremazione dei crematori di Birkenau[29], l'ultima presunta "prova definitiva" scoperta da Pressac nel 1995 ma pubblicato nel dicembre 2004[30].
Concludo con un libro appena terminato sulla cremazione all'aperto a Birkenau nel 1944, attualmente in corso di traduzione[31], che contiene un'accurata analisi delle fotografie aeree e terrestri (inclusa quella del 23 agosto 1944 recentemente scoperta) che confuta una volta per tutte la storia delle immani gasazioni e cremazioni di Ebrei ungheresi a Birkenau nel 1944.
Non c'è bisogno di dire che questi studi non hanno ricevuto alcuna replica da parte dei santoni dell'olocausto, troppo impegnati nelle celebrazioni rituali per occuparsi di storia. Per loro, infatti, l'olocausto non è storia, ma religione, con i suoi riti e le sue festività sacre. E la religione non confuta, come si usa nel campo storiografico, ma colpisce inesorabilmente col suo braccio secolare giudiziario il "negazionista" blasfemo e profanatore che il 27 gennaio non si cosparge il capo di ceneri, non si straccia le vesti, non si percuote il petto, non si prosterna davanti agli idoli olocaustici in umile adorazione, ma - horribile dictu - osa appellarsi alla storia e al metodo storico.
Carlo Mattogno.
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Queste famose"camere a gas" omicide non sono altro che una frottola di guerra,e'una invenzione della propaganda di guerra paragonabile alle leggende sulla "barbarie teutonica"diffuse durante la Prima Guerra Mondiale.I campi di concentramento tedeschi sono realmente esistiti,ma come tutti ben sanno questa non e' una cosa originale tedesa.Anche i forni crematori sono esistiti in certi campi,ma la cremazione non e'fatto piu'grave o piu'criminale dell'inumazione.I forni crematori costituivano persino un progresso dal punto di vista sanitario nel caso di rischi di epidemie.Il tifo ha imperversato in tutta l'Europa in guerra.La maggior parte dei cadaveri che con tale compiacimento ci vengono mostrati in foto sono chiaramente cadaveri tifici.Queste foto dimostrano solo che gli internati-e talvolta anche dei guardiani-sono morti di tifo.Allo stesso modo,si da' prova di completa disonesta 'quando ci si presentano come delle "camere a gas" omicide le autoclavi destinate in realta' alla disinfestazione degli abiti con il gas.La gassazione degli abiti non era un lavoro semplice:esigeva installazioni relativamente complesse.Raramente nell'operazione veniva impiegato lo Zyklon B,considerato troppo potente e difficile da ventilare.Si puo',in conseguenza immaginare l'apparecchiatura straordinariamente sofisticata che si sarebbe dovuta progettare e costruire per gassare quotidianamente diverse infornate di 2000 persone con lo Zyklon B(accesso alla camera,osservazione,invio di Zyklon B,e soprattutto,l'aerazione).Andando ad analizzare alcune fantomatiche"camere a gas" possiamo notare che le assurdita' tecniche abbondano.Vi si leggono le "confessioni" di Joseph Kramer,ex comandante del campo di Struthof-Natzweiler.Kramer dice che e'attraverso un "foro"(sic!)che egli stesso versava "una certa quantita' di sali cianidrici"poi"una certa quantita'di acqua": il tutto sprigionava ,pare,un gas che uccideva in un minuto.Il foro che si vede e'stato fatto tanto grossolanamente con un colpo di scalpello.Non vedo come egli potesse impedire a un gas cosi'terribile di rifluire attraverso questo foro,ne'come potesse ammettere che il gas,evacuando dal camino si diffondesse sotto le finestre della sua stessa villa!Il signor Francois Faure,dalla fine della guerra presidente dell'Associazione dei Deportati di questo campo,che ho interrogato sulle anomalie di questa "camera a gas",mi ha innanzituto parlato di "bulbi da doccia al soffitto",quindi,poiche'gli dicevo che non c'era alcun bulbo,ha affermato che mai aveva visitato questa "camera a gas"!
Possiamo dunque vedere che in assenza di un ventilatore magico,capace di espellere istantaneamente un gas <<difficile da ventilare visto che aderisce alle superfici>>,il macello umano chiamato"camera a gas"sarebbe stato inaccessibile per quasi una giornata.I suoi muri,il suolo,il soffitto durante questo tempo avrebbero ritenuto delle particole di un gas dagli effetti fulminanti per l'uomo.E che dire dei cadaveri?non avrebbero potuto fare a meno di impregnarsi di gas allo stesso modo di quei cuscini,materassi e coperte che gli stessi documenti tecnici concernenti l'uso dello Zyklon B ci rivelano che dovevano essere portati all'aria aperta per essere battuti per un'ora,con tempo secco,o per due ore con tempo umido.Poiche'l'acido cianidrico e'infiammabile ed esplosivo,come era possibile usarlo in prossimita' della bocca dei forni crematori?come e'che si poteva entrare nella camera a gas fumando?
Le vere "camere a gas",quelle messe in opera dagli americani dal 1936/1938 e oltre,possono darci una idea dell'inevitabile complessita' che un tale metodo di esecuzione comporta.Tra l'altro,gli americani gassano solo un prigioniero alla volta e inoltre,il prigioniero e'completamente immobilizzato.Viene asfissiato dall'acido cianidrico e in 40 secondi circa il condannato si assopisce e in qualche minuto muore.Due ore dopo l'esecuzione si rilevavano ancora tracce di veleno nella corte della prigione.Il governatore della prigione di Carson City(Nevada) aggiunse':<<rufiutero'questo metodo per il pericolo che fa correre a tutti i testimoni>>.Una gassazione non e'operazione che si possa improvvisare.Se i tedeschi avevano deciso di gassare milioni di persone avrebbero avuto bisogno di mettere appunto un meccanismo formidabile.Ci sarebbe voluto un ordine generale,che non e'mai stato trovato,delle istruzioni,degli studi,piani che non si sono mai visti.Sarebbe stato necessario reperire fondi e ripartirli,operazione che in uno stato come il Terzo Reich avrebbe lasciato numerose tracce.
Terminero' con quello che chiamerei il criterio della FALSA TESTIMONIANZA per cio'che concerne le "camere a gas".Ho rilevato che tutte queste testimonianze,per vaghe o discordi che siano sul resto,s'accordano almeno su un punto:la squadra incaricata di ritirare i cadaveri dalla camera a gas penetrava nel locale sia immediatamente sia poco dopo la morte delle vittime.Vi e' un'impossibilita' fisica totale.Se incontrate qualcuno che crede alla realta' delle "camere a gas" domandategli come,secondo lui,vi si potevano estrarre i cadaveri per far posto all'infornata successiva.Per quanto riguarda la pretesa "camera a gas" di Auschwitz con accesso ai crematori sulla destra,i turisti credono che si tratti di una vera "camera a gas"omicida,come credono pure che i forni crematori del locale annesso siano autentici.Il signor Jan Machalek,un responsabile del "Museo di Auschwitz" mi ha detto con aria confusa,in risposta alle mie domande,che quei forni erano una "ricostruzione".Ho cercato negli archivi del museo i piani d'origine.Cosi'ho scoperto che,in effetti,i forni erano un'onesta ricostruzione, ma nello stesso tempo,ho scoperto anche che la "camera a gas"non era mai stata nella realta' come ci viene presentata oggi.
La "camera a gas" mostra l'assenza di ermeticita',la porta vetrata e priva di ermeticita' e la comunicazione diretta con la sala dei forni(lo Zyklon B e'un gas infiammabile).
I primi campi di concentramento nazisti sono stati concepiti per l'internamenro e la rieducazione degli oppositori politici di Hitler,dei criminali,assassini,pervertiti ecc...la propaganda sostenne che questi campi,aperti a numerose visite,costituivano un progresso rispetto alle prigioni dove marcisce il prigioniero di diritto comue.Gli ebrei in quanto tali sono stati messi in campo di concentramento solo durante la guerra,soprattutto nel 1942.Coloro che erano stati internati nel 1938 per rappresaglia all'attentato di un ebreo contro Von Rath erano stati per la maggior parte liberati dopo qualche mese.Prima della guerra,Hitler aveva tentato con un certo successo di provocare l'esodo degli ebrei.Egli augurava la creazione di un focolare nazionale ebraico fuori d'Europa: il "Progetto Madagascar".La guerra ne ha impedito la realizzazione;sarebbero state necessarie troppe navi.La sua preoccupazione principale era vincere la guerra e secondariamente trovare una soluzione al problema ebreo,una soluzione che fosse una,definitiva,una "soluzione finale".Questa soluzione provvisoria,a causa della guerra,sarebbe stata ,grosso modo,"respingere verso est questi ebrei ,nei campi.La preoccupazione principale dei tedeschi era di mettere al lavoro tutti questi internati(tranne gli inabili,e sembra anche gli zingari)per vincere la guerra.Ad Auschwitz esistevano persino dei corsi di formazione professionale per i giovani dai 12 ai 15 anni,per muratori,per esempio.I responsabili tedeschi delle deportazioni di stranieri verso i campi insistevano per ottenere il maggior numero possibile di "abili al lavoro".Peraltro si fa fatica a pensare che la Germania,che era drammaticamente a corto di locomotive,di vagoni,di carbone,di personale qualificato,e di soldati,abbia potuto attuare un tale sistema di convogli per macelli.Questi convogli,lo voglio ricordare,avevano la priorita' persino su quelli con materiali da guerra.La manodopera,soprattutto quella qualificata:ecco la principale preoccupazione dei tedeschi.
L'antisemitismo non e'il peggiore dei razzismi,ma un buon sistema per farcelo credere e'appunto di farci credere al "genocidio" degli ebrei.I SIONISTI sono andati ben oltre.Coloro che avrebbero voluto rifiutare il principio delle "riparazioni finanziarie"versate dalla Germania in particolare in nome del genocidoio avrebbero dovuto essere ascoltati.Sfortunatamente Ben Gurion per lo stato d'Israele,e Nahum Goldman per lo stato d'Israele e per la diaspora allo stesso tempo,hanno voluto trarre un gigantesco profitto finanziario da questo affare.Adenaur vi si e'prestato.6 milioni di persone sono la popolazione di un paese come la Svizzera.Nessuno al processo,aveva la minima possibilita'di puntellare una tesi cosi'stravagante.Disgrazia vuole che la stampa e gli storici hanno ritenuto questa cifra come se il tribunale stesso vi avesse piu' o meno creduto.
Tratto dall'intervista con lo storico Robert Faurisson in:CAMERE A GAS,VERITA' O MENZOGNA?
LA STORIA LA FA CHI VINCE LA GUERRA....
RIFLETTETE.....
Se dei campi di STERMINIO sono effettivamente esistiti,questi sono i GULAG !
Gli alleati e i comunisti(quest'ultimi sono entrati per primi nei campi tedeschi)hanno dovuto inventare la storia del genocidio per creare qualcosa di piu'terribile dei loro stessi campi di concentramento( i gulag e i campi di concentramento AMERICANI o campi in cui venivano rinchiusi i fascisti o i nazisti), e per distruggere una IDEOLOGIA !!IL TUTTO SOTTO LA SUPERVISIONE DELL'INTERNZAIONALE EBRAICA E DEL SIONISMO!......sono sempre vittime di qualche cosa..
Faurisson chiama genocidio il fatto di uccidere degli uomini in ragione della loro razza.Hitler ha commesso "genocidio" non meno che Napoleone,Stalin,Churchil o Mao.Rooselvet ha internato in campi di concentramento cittadini americani di razza giapponese.Anche questo allora e' stato genocidio.Hitler ha trattato i civili ebrei come rappresentanti di una minoranza belligerante nemica.Sfortunatamente,e'banale trattare questo genere di civili come persone potenzialmente o virtualmente pericolose.Secondo una comune logica di guerra,Hitler avrebbe dovuto internare tutti gli ebrei che gli venivano sotto tiro.E'ben lungi dall'averlo fatto,e non certo per ragioni umanitarie,ma per motivi di ordine pratico.In certe parti d'Europa ha fatto portare ai suoi nemici un segno che li distinguesse:la stella ebraica.
Coloro che portavano la stella non potevano circolare liberamente,e solo in certe ore;erano come prigionieri in liberta'vigilata.Forse piu'che del problema ebraico Hitler si preoccupava di garantire la sicurezza del soldato tedesco,il quale era incapace di distinguere gli ebrei dai non ebrei.Gli ebrei erano sospettati di poter svolgere opere di informazione(parlavano molti il tedesco),di praticare lo spionaggio,il traffico di armi,il mercato nero..
Bisognava evitare qualsiasi contatto tra il soldato tedesco e l'ebreo.
Queste sono alcune stime : primo- il numero di ebrei sterminati dai nazisti(o vittime del "genocidio") e'fortunatamente uguale a zero;secondo-il numero di Europei uccisi per fatti di guerra potrebbe essere nell'ordine dei 40 molioni;di questi,quello degli ebrei europei potrebbe essere dell'ordine di un milione(contando anche i combattenti ebrei sotto diverse bandiere);la cifra dei morti di Auschwitz(ebrei e non ebrei)sia di 50.000 circa e non di 4 milioni,come a lungo si e'preteso prima di accontentarsi di un milione come sta facendo l'Istituto di storia contemporanea di Monaco.Quanto al numero dei morti di tutti i campi di concentramento dal 1933/34 al 1945,si pensa debba essere stato di 200.000 0 360.000.Se si impiegassero i calcolatori si potrebbe certamente sapere presto il numero reale dei morti.I deportati venivano schedati ai diversi livelli,devono avere lasciato numerose tracce.
LO STATO DI ISRAELE HA UN INTERESSE VITALE A MANTENERE QUESTA FANTASMAGORIA CHE HA NON POCO RESO POSSIBILE LA SUA CREAZIONE NEL 1948.
Ecco quindi queste perpetue cerimonie espiatrici,queste condanne alle fiamme eterne,questa necessita' di vendetta,di castigo e di denuncia senza limita di tempo,di luogo o di persona.
Gli accusati di Norimberga e di mille altri processi dicevano la verita' quando affermavano ai loro giudici-accusatori di non sapere nulla di questi orribili massacri.Il Vaticano e la
Croce Rossa dicevano il vero quando confessavano pietosamente la stessa ignoranza.
:eek: