Lucio Virzì
29-01-2005, 01:20
:asd:
http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/spettacoli_e_cultura/raitre/dandiprodi/dandiprodi.html
Pensate che B. ci andrà? :asd: Ma certo, lui cerca il confronto, è aperto a queste esperienze, è pronto a rispondere a domande non preconfezionate :D
Il professore invitato per la prossima puntata di 'Parla con me'
Lainati (Fi): "Invito comico, ipotesi irrealizzabile"
Prodi ospite di Serena Dandini
Forza Italia attacca Ruffini
Il direttore di RaiTre: "Non siamo in regime di par condicio"
Invitato anche Silvio Berlusconi, stessi tempi e modalità
Romano Prodi
ROMA - Romano Prodi in tv, ospite del programma di Serena Dandini. E' bastato formulare l'ipotesi perché subito qualcuno entrasse in agitazione. Da Giorgio Lainati, capogruppo di Forza Italia in commissione di Vigilanza ("Invito comico, ma impossibile") al presidente della Vigilanza medesima Claudio Petruccioli, che ricorda un atto di indirizzo della commissione ("i politici non devono andare in progammi di intrattenimento a meno che non siano assolutamente necessari per ragioni funzionali al programma"), a pochi giorni da una querelle analoga in merito al prossimo show Rai di Adriano Celentano. Ma il direttore di RaiTre, Paolo Ruffini, chiarisce: "Il divieto scatta solo con la par condicio. L'ipotesi di escludere in maniera tassativa che un esponente politico possa intervenire in un talk show, sarebbe probabilmente in contrasto con l'articolo 21 della Costituzione". E Prodi, domenica alle 23, sarà ospite di Parla con me. Almeno per ora.
Ruffini cita e spiega "alcune cose" contenute nella raccomandazione della commissione di Vigilanza: "La prima è che la presenza di esponenti politici nei programmi di intrattenimento va normalmente evitata. Ma questo non è un divieto, vuol dire semplicemente che non deve essere la norma. Il divieto scatta solo con la par condicio. La seconda - continua Ruffini - è che la presenza deve essere in qualche modo separata dall'intrattenimento vero e proprio (costituire cioè una 'finestra informativa') e deve trovare motivazione nella particolare competenza e responsabilità degli invitati sugli argomenti trattati. E Prodi è certamente competente sui temi trattati".
Infine, il terzo punto che, con un rimando al comma che riguarda tutte le trasmissioni di informazione, raccomanda l'esigenza di pluralismo e completezza dell'informazione. "E la redazione del programma della Dandini - dice ancora Ruffini - ha infatti già invitato il presidente del Consiglio per la puntata del 6 febbraio, con un fax indirizzato al sottosegretario Bonaiuti, nel quale si specifica che l'intervista a Silvio Berlusconi avrà, come quella a Prodi, una durata effettiva di 13-15 minuti e che potrà essere registrata secondo i tempi ed i luoghi scelti dal premier entro sabato 5 febbraio".
Una replica che Ruffini ha ritenuto necessaria dopo che Lainati, che ha definito "davvero comico" l'invito, aveva detto che la partecipazione di Prodi non era possibile appunto "perché non consentita dalle deliberazioni in materia della commissione di Vigilanza in tema di presenze di politici nei programmi di intrattenimento delle reti Rai". Dunque, aveva concluso Lainati, "nulla da fare per questa nuova perla di Ruffini e company. A meno che il direttore di RaiTre non confonda 'Parla con me' con Tribuna politica".
Il presidente della Vigilanza, Claudio Petruccioli, ricorda di non aver potere decisionale sulla Rai ma, spiega, "ho ricordato l'indirizzo della commissione in un colloquio telefonico con Ruffini. Non posso impedire che un uomo politico vada in un programma come ospite, posso però ricordare la regola che vale per tutti, anche per il programma di Serena Dandini. Poi, se la commissione vorrà ridiscutere e cambiare questa regola è un altro discorso, ma per ora è questa".
"Di comico c'è solo il sistematico rifiuto del presidente Berlusconi di presentare qualsiasi luogo nel quale vi sia il rischio di dover rispondere a qualche domanda non concordata", chiosa il capogruppo Ds in Vigilanza Giuseppe Giulietti. "Quanto al merito della questione - aggiunge - la risposta del direttore di RaiTre ci sembra seria, condivisibile e rispettosa di tutte le normative in vigore. Sarebbe singolare - continua Giulietti - che il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, volesse limitare la libertà della Rete e consentire invece la violazione delle regole da parte di altre reti, altri programmi, altri ospiti".
(28 gennaio 2005)
http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/spettacoli_e_cultura/raitre/dandiprodi/dandiprodi.html
Pensate che B. ci andrà? :asd: Ma certo, lui cerca il confronto, è aperto a queste esperienze, è pronto a rispondere a domande non preconfezionate :D
Il professore invitato per la prossima puntata di 'Parla con me'
Lainati (Fi): "Invito comico, ipotesi irrealizzabile"
Prodi ospite di Serena Dandini
Forza Italia attacca Ruffini
Il direttore di RaiTre: "Non siamo in regime di par condicio"
Invitato anche Silvio Berlusconi, stessi tempi e modalità
Romano Prodi
ROMA - Romano Prodi in tv, ospite del programma di Serena Dandini. E' bastato formulare l'ipotesi perché subito qualcuno entrasse in agitazione. Da Giorgio Lainati, capogruppo di Forza Italia in commissione di Vigilanza ("Invito comico, ma impossibile") al presidente della Vigilanza medesima Claudio Petruccioli, che ricorda un atto di indirizzo della commissione ("i politici non devono andare in progammi di intrattenimento a meno che non siano assolutamente necessari per ragioni funzionali al programma"), a pochi giorni da una querelle analoga in merito al prossimo show Rai di Adriano Celentano. Ma il direttore di RaiTre, Paolo Ruffini, chiarisce: "Il divieto scatta solo con la par condicio. L'ipotesi di escludere in maniera tassativa che un esponente politico possa intervenire in un talk show, sarebbe probabilmente in contrasto con l'articolo 21 della Costituzione". E Prodi, domenica alle 23, sarà ospite di Parla con me. Almeno per ora.
Ruffini cita e spiega "alcune cose" contenute nella raccomandazione della commissione di Vigilanza: "La prima è che la presenza di esponenti politici nei programmi di intrattenimento va normalmente evitata. Ma questo non è un divieto, vuol dire semplicemente che non deve essere la norma. Il divieto scatta solo con la par condicio. La seconda - continua Ruffini - è che la presenza deve essere in qualche modo separata dall'intrattenimento vero e proprio (costituire cioè una 'finestra informativa') e deve trovare motivazione nella particolare competenza e responsabilità degli invitati sugli argomenti trattati. E Prodi è certamente competente sui temi trattati".
Infine, il terzo punto che, con un rimando al comma che riguarda tutte le trasmissioni di informazione, raccomanda l'esigenza di pluralismo e completezza dell'informazione. "E la redazione del programma della Dandini - dice ancora Ruffini - ha infatti già invitato il presidente del Consiglio per la puntata del 6 febbraio, con un fax indirizzato al sottosegretario Bonaiuti, nel quale si specifica che l'intervista a Silvio Berlusconi avrà, come quella a Prodi, una durata effettiva di 13-15 minuti e che potrà essere registrata secondo i tempi ed i luoghi scelti dal premier entro sabato 5 febbraio".
Una replica che Ruffini ha ritenuto necessaria dopo che Lainati, che ha definito "davvero comico" l'invito, aveva detto che la partecipazione di Prodi non era possibile appunto "perché non consentita dalle deliberazioni in materia della commissione di Vigilanza in tema di presenze di politici nei programmi di intrattenimento delle reti Rai". Dunque, aveva concluso Lainati, "nulla da fare per questa nuova perla di Ruffini e company. A meno che il direttore di RaiTre non confonda 'Parla con me' con Tribuna politica".
Il presidente della Vigilanza, Claudio Petruccioli, ricorda di non aver potere decisionale sulla Rai ma, spiega, "ho ricordato l'indirizzo della commissione in un colloquio telefonico con Ruffini. Non posso impedire che un uomo politico vada in un programma come ospite, posso però ricordare la regola che vale per tutti, anche per il programma di Serena Dandini. Poi, se la commissione vorrà ridiscutere e cambiare questa regola è un altro discorso, ma per ora è questa".
"Di comico c'è solo il sistematico rifiuto del presidente Berlusconi di presentare qualsiasi luogo nel quale vi sia il rischio di dover rispondere a qualche domanda non concordata", chiosa il capogruppo Ds in Vigilanza Giuseppe Giulietti. "Quanto al merito della questione - aggiunge - la risposta del direttore di RaiTre ci sembra seria, condivisibile e rispettosa di tutte le normative in vigore. Sarebbe singolare - continua Giulietti - che il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, volesse limitare la libertà della Rete e consentire invece la violazione delle regole da parte di altre reti, altri programmi, altri ospiti".
(28 gennaio 2005)