View Full Version : «Hanno boicottato la ricerca sul cancro».. sarà vero?
Alessandro Bordin
14-01-2005, 12:05
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/01_Gennaio/14/lancet.shtml
La rivista Lancet denuncia manovre dell'industria del tabacco: fino al 2001 assoldò ricercatori per screditare gli studi sul fumo
(Ansa)
LONDRA - L'industria del tabacco, almeno fino al 2001, avrebbe cercato di gettare discredito sui lavori di ricerca che mostrano un effetto cancerogeno diretto del fumo da tabacco sui polmoni dei fumatori, assoldando a questo scopo ricercatori o consulenti: è quanto sostiene la prestigiosa rivista medica britannica «The Lancet» nel numero che uscirà sabato.
L'inchiesta del professor Stanton Glantzt, dell'Università della California, si basa sull'esame di 43 ex documenti confidenziali dell'industria del tabacco centrati sui dati delle ricerche sugli effetti del fumo sul gene p53.
LA RICERCA SUL GENE P53 - Quest'ultimo è un gene preposto alla soppressione dei tumori ma la cui alterazione sotto l'effetto del fumo conduce ad una proliferazione anarchica delle cellule. Una ricerca del 1996, che attinge in gran parte su banche dati del Circ, ha dimostrato che a provocarne la mutazione è il benzopirene, una sostanza cancerogena presente nel fumo del tabacco.
Secondo Lancet l'industria del tabacco avrebbe tentato di alterare questi dati. «La portata e la sofisticazione del coinvolgimento dell'industria del tabacco nella ricerca sul gene p53», secondo il professor Glantz, dovrebbe spingere autori, editori, direttori e lettori delle riviste scientifiche ad essere «vigilanti» su questo genere di conflitti d'interesse.
LE REAZIONI - Una denuncia che suscita l'indignazione del dottor Peter Boyle, direttore del Centro internazionale di Ricerche sul cancro (Circ), l'agenzia internazionale sui tumori dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), con sede a Lione, in Francia. «L'impiego di consulenti che omettano di dichiarare la loro associazione all'industria del tabacco, per pubblicare critiche prezzolate a ricerche scientifiche sembra restare uno degli approcci strategici-chiave dell'industria del tabacco», commenta Boyle, che qualifica i consulenti che, secondo Lancet, si presterebbero a questo ruolo come «uomini di paglia...nel migliore dei casi contrari alla deontologia, nel peggiore di grande viltà».
IpseDixit
14-01-2005, 13:46
:rolleyes:
Non credo ci possano essere molti dubbi sulla veridicità della notizia.
Gli interessi economici in ballo sono enormi e il denaro è un gran motivatore.
ChristinaAemiliana
14-01-2005, 14:05
Bah, per essere vero, può esserlo benissimo...in ogni caso, per quanti ricercatori paghino, ce ne saranno sempre molti di più a diffondere i veri dati...
da quel poco che ho visto in questi anni, il mondo della ricerca è stra-marcio.
la notizia non mi sorprende neanche un pò.
mi amareggia, ma non mi sorprende.
un tempo si cercava di piegare la scienza all'ideologia.
oggi, con un notevole peggioramento, si cerca di piegarla alla convenienza commerciale del migliore offerente.
BadMirror
14-01-2005, 15:20
Originariamente inviato da ChristinaAemiliana
Bah, per essere vero, può esserlo benissimo...in ogni caso, per quanti ricercatori paghino, ce ne saranno sempre molti di più a diffondere i veri dati...
e aggiungerei anche che nonostante loro possano sfornare falsi dati tuttavia la gente continua a morire :(
Ma le cazzate quando smetteranno di gridarle a gran voce?
Il gene P53 è da quando conosco mia moglie che ne sento parlare e fa la ricercatrice a Pisa e sono anni che si sa sia coinvolto nel meccanismo di riparazione del DNA, come sono decenni che si sa che il fumo provoca il cancro, poi che l'industria tabacchiera abbia pagato anche autorevoli voci per dire il contrario, questo non significa che l'intero mondo della ricerca sia marcio, anzi ci sono centinaia di ricercatori che tutti i giorni fanno onestamente il loro lavoro.
Lucrezio
14-01-2005, 21:27
Originariamente inviato da the_joe
Ma le cazzate quando smetteranno di gridarle a gran voce?
Il gene P53 è da quando conosco mia moglie che ne sento parlare e fa la ricercatrice a Pisa e sono anni che si sa sia coinvolto nel meccanismo di riparazione del DNA, come sono decenni che si sa che il fumo provoca il cancro, poi che l'industria tabacchiera abbia pagato anche autorevoli voci per dire il contrario, questo non significa che l'intero mondo della ricerca sia marcio, anzi ci sono centinaia di ricercatori che tutti i giorni fanno onestamente il loro lavoro.
In normale?
Originariamente inviato da the_joe
Ma le cazzate quando smetteranno di gridarle a gran voce?
Il gene P53 è da quando conosco mia moglie che ne sento parlare e fa la ricercatrice a Pisa e sono anni che si sa sia coinvolto nel meccanismo di riparazione del DNA, come sono decenni che si sa che il fumo provoca il cancro, poi che l'industria tabacchiera abbia pagato anche autorevoli voci per dire il contrario, questo non significa che l'intero mondo della ricerca sia marcio, anzi ci sono centinaia di ricercatori che tutti i giorni fanno onestamente il loro lavoro.
Il p53 è uno dei geni oncorepressori. Agendo sul DNA danneggiato da agenti mutageni o se il meccanismo di riparazione del DNA fallisse, il p53 ha la capacità di inibire il ciclo cellulare. Quindi il p53 attiva i geni che inducono apoptosi cellulare.
La perdita di p53 contribuisce alla trasformazione neoplastica e i tumori con il p53 mutato saranno meno sensibili all'azione dei chemioterapici che dovrebbero indurre apoptosi.
Sul p53 c'è ancora tanta strada da fare e quanto scrive Lancet, che non è il gazzettino della portinaia, è gravissimo.
Lor3nzo76
15-01-2005, 13:07
Originariamente inviato da Alessandro Bordin
- L'industria del tabacco, almeno fino al 2001, avrebbe cercato di gettare discredito sui lavori di ricerca che mostrano un effetto cancerogeno diretto del fumo da tabacco sui polmoni dei fumatori, assoldando a questo scopo ricercatori o consulenti...
Mi stupirei del contrario... :rolleyes:
Lore
Originariamente inviato da ChristinaAemiliana
Bah, per essere vero, può esserlo benissimo...in ogni caso, per quanti ricercatori paghino, ce ne saranno sempre molti di più a diffondere i veri dati...
;)
Originariamente inviato da Lorekon
da quel poco che ho visto in questi anni, il mondo della ricerca è stra-marcio.
un tempo si cercava di piegare la scienza all'ideologia.
oggi, con un notevole peggioramento, si cerca di piegarla alla convenienza commerciale del migliore offerente.
Ma anche no...
Non sò che esperienza hai ma in linea generale non penso proprio che sia così...anzi è un mondo troppo poco ascoltato...
Lo scandalo non è solo nel tentativo di confutare ricerche serie solo perchè creano un potenziale danno economico ad aziende che lucrano sul vizio.
Quello che non si può tollerare è la connivenza degli Stati con la dipendenza da tabagismo.
Anzi, si va anche oltre. Come ho già scritto in un'altra discussione, la logica perversa è quella di ammettere e riconoscere gli studi sui danni del fumo (tanto è vero che sui pacchetti di sigarette c'è scritto che il fumo provoca il cancro), ma di consentirne la vendita perchè su di esse ci sono cospicue imposte da incassare!
Lo Stato/Lenone, che non combatte questa tossicodipendenza "minore", ma la tollera dietro pagamento!
Originariamente inviato da Andala
Il p53 è uno dei geni oncorepressori. Agendo sul DNA danneggiato da agenti mutageni o se il meccanismo di riparazione del DNA fallisse, il p53 ha la capacità di inibire il ciclo cellulare. Quindi il p53 attiva i geni che inducono apoptosi cellulare.
La perdita di p53 contribuisce alla trasformazione neoplastica e i tumori con il p53 mutato saranno meno sensibili all'azione dei chemioterapici che dovrebbero indurre apoptosi.
Grazie per le puntualizzazioni, io non sono biologo, ma converrai con me che il P53 sia sotto studio da anni.
Sul p53 c'è ancora tanta strada da fare e quanto scrive Lancet, che non è il gazzettino della portinaia, è gravissimo.
Certo come su tutti i geni, e non credo che saranno i POCHI sotto le paghe dei tabaccai a screditare i MOLTI ricercatori che ogni giorno fanno il loro lavoro onestamente anche perchè se oggi un ricercatore se ne uscisse con la storia che il fumo non fa male, credo che ne perderebbe solo la propria credibilità.
Originariamente inviato da evelon
Ma anche no...
Non sò che esperienza hai ma in linea generale non penso proprio che sia così...anzi è un mondo troppo poco ascoltato...
osservo da circa 3 anni come vanno le cose in un grosso ente statale di ricerca. e per 7 anni ho visto come funziona l'università.
per quanto mi riguarda, la ricerca, oggi, in italia, nel mio settore, è stramarcia.
poi all'estero le cose vanno meglio, senza dubbio.
non so quale sia la TUA esperienza, piuttosto, per non vedere certe ignominie che ho ragione di ritenere sia comuni a tutti i settori della ricerca (pubblica).
forse nel privato è diverso, ma resta cmq una forma di asservimento della scienza alle ragioni economiche. Legittimo, per carità, ma soggetto alle pressioni, anch'esse legittime, del mercato.
Originariamente inviato da the_joe
Certo come su tutti i geni, e non credo che saranno i POCHI sotto le paghe dei tabaccai a screditare i MOLTI ricercatori che ogni giorno fanno il loro lavoro onestamente anche perchè se oggi un ricercatore se ne uscisse con la storia che il fumo non fa male, credo che ne perderebbe solo la propria credibilità.
infatti basta una voce discordante perchè si possa affermare "non ci sono dati certi, è un dibattito accademico, quindi non è vero niente di niente".
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