View Full Version : rottura della Cdl in Lombardia e Piemonte! La lega corre da sola
subvertigo
10-01-2005, 19:23
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/01_Gennaio/10/bossi.shtml
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_932159.html
Maroni candidato della Lega Nord in Lombardia contro Formigoni del Polo e Sarfatti della Grande Alleanza Democratica-Ulivo.
:yeah:
ANZI ... in tutte le regioni:
http://www.repubblica.it/2004/i/sezioni/politica/bossint/soli/soli.html
dice calderoli: "decisione irreversibile", ma si sa quanto sono irreversibili le decisioni della lega...
bisognerà vedere se non riescono a trovare un buon accordo per qualche poltroncina....
luigiaratamigi
10-01-2005, 19:42
Ma non era la GAD in crisi?
Male molto male. Politicamente è un danno mostrarsi divisi..e elettoralmente la si paga.:muro: :muro: :muro:
BYezz
:mad:
majin mixxi
10-01-2005, 20:12
Originariamente inviato da luigiaratamigi
Ma non era la GAD in crisi?
adesso arriveranno a spiegarti perchè questa non è una crisi ma una libera scelta individuale che dimostra come sia democratica la CdL
:D
Originariamente inviato da majin mixxi
adesso arriveranno a spiegarti perchè questa non è una crisi ma una libera scelta individuale che dimostra come sia democratica la CdL
:D
Su quella spiegazione avete il copyright, la ricchezza delle voci plurali e democratiche le opinioni democratiche il dialogo, tutta roba della meglio gioventù Antro Sup :D
Formigoni si prepara al dopoBerlusconi e rischia tutto, se vince ha un ruolo in tasca, se perde perde tutto.
Originariamente inviato da Korn
pagliacciate
maestri nel riconoscerle.
majin mixxi
10-01-2005, 20:44
Originariamente inviato da ENGINE
maestri nel riconoscerle.
ineguagliabili nel farle
:D
non sono per niente contento... con la lega nella CdL si vincerebbe a mani basse ma in questo modo c'è seriamente il rischio di perdere la Lombardia, incredibile!
io non li capisco i leghisti a volte...
IpseDixit
10-01-2005, 20:50
Le mie doti di veggente già dimostrate con il caso Mastella mi dicono che anche questi troveranno un accordo. :oink:
Aummmmmmmmmmmmm
luigiaratamigi
10-01-2005, 20:54
Originariamente inviato da IpseDixit
Le mie doti di veggente già dimostrate con il caso Mastella mi dicono che anche questi troveranno un accordo. :oink:
Aummmmmmmmmmmmm
Penso anch'io.
subvertigo
10-01-2005, 20:55
post aggiornato...
da soli in tutte le regioni...
Originariamente inviato da ENGINE
maestri nel riconoscerle.
grazie :D
Lucio Virzì
10-01-2005, 21:53
Ohibò! Incredibile! :sofico:
LuVi
Originariamente inviato da recoil
non sono per niente contento... con la lega nella CdL si vincerebbe a mani basse ma in questo modo c'è seriamente il rischio di perdere la Lombardia, incredibile!
io non li capisco i leghisti a volte...
e allora che si perda la lombardia, visto che la cdl ha USATO la lega per vincere la lombardia e poi se ne è sbattuta altamente quando era il momento di decidere, mi sembra più che corretto correre da soli e perdere piuttosto che vincere per poi stare, de facto, all'opposizione e contare come quello che porta le pizze :)
la CDL non perderà MAI la Lombardia...
io credo che alla fine, qualunque leghista voterà il Polo piuttosto che vedere vincere l'Ulivo, e qualunque polista voterà Lega nelle medesime circostanze.
al nord LEga e Polo sono abbastanza contigui ideologicamente, quindi niente illusioni ;)
(vabbè che lo dissi già per la provincia di MI, toppando clamorosamente :D )
Originariamente inviato da Lorekon
....
(vabbè che lo dissi già per la provincia di MI, toppando
clamorosamente :D )
Allora stai gufando!
:eek:
Ciao
Federico
ho come la sensazione che troveranno presto un accordo...
Lucio Virzì
11-01-2005, 09:39
Originariamente inviato da majino
ho come la sensazione che troveranno presto un accordo...
Dichi? :confused:
http://www.repubblica.it/2004/i/sezioni/politica/bossint/berlinfastid/berlinfastid.html
IL RETROSCENA
Berlusconi s'infastidisce
"Così torniamo alla rissa"
"E poi dove vanno senza Forza Italia?" Per il premier giornata
di mediazioni. "Un accordo con Formigoni lo trovo"
di CLAUDIO TITO
ROMA - "Ma dove vanno senza di noi? È solo tattica. Da parte di tutti c'è solo tattica. La verità è che non sanno dove andare? Parlano, parlano ma senza Forza Italia nessuno sa cosa fare...". Da un lato ostenta sicurezza, ma dall'altro non nasconde la sua preoccupazione. E soprattutto non riesce a trattenere il fastidio per quel che sta accadendo nella sua coalizione. Silvio Berlusconi ieri ha passato la giornata al telefono. Per parlare con gli uomini del Carroccio e per sedare le voglie "presidenzialiste" di Roberto Formigoni.
Eh sì, perché la partita delle prossime elezioni regionali ha fatto precipitare la Casa delle libertà in quel clima infuocato che il Cavaliere pensava di aver definitivamente raffreddato con le ultime nomine governative: Fini alla Farnesina e Follini alla vicepresidenza del consiglio.
Il ritorno in campo di Umberto Bossi, invece, ha sparigliato il gioco. La minaccia leghista di "correre da soli" nella tornata amministrativa di aprile ha fatto ripiombare il centrodestra nella "rissa". "Esattamente quello che non ci voleva - ha ripetuto sconsolato ai suoi e al governatore lombardo ricevuto nel tardo pomeriggio ad Arcore - stavamo risalendo in tutti i sondaggi. Quelli dell'Ulivo si stavano spaccando su tutto. Noi dovevamo solo stare fermi e invece gli stiamo offrendo su un piatto d'argento la possibilità di ripuntare l'attenzione su di noi".
Il Cavaliere ce l'ha in primo luogo con i lumbard. Infatti fa parlare il coordinatore forzista, Sandro Bondi, per trasmettere tutta la sua "sorpresa". Ma anche con Formigoni il rapporto non è esattamente serenissimo. A suo giudizio, ha premuto troppo sull'acceleratore della lista personale. Al punto di provocare la reazione scomposta del Carroccio. Tant'è che il faccia a faccia di ieri a Villa San Martino - raccontano i presenti - ha alternato momenti di reciproco rimprovero ad altri di distensione. Il tutto però condizionato da quel precipitare degli eventi dettato dal senatur.
I fantasmi democristiani hanno messo sul chivalà anche il premier. Che ha dovuto spiegare al suo interlocutore la psicologia dei lumbard: "guarda che non cedono, per loro è una questione di vita o di morte. Tienine conto. Qualcosa bisogna mollare". "Guarda, però, - ripeteva l'altro - che Bossi aveva deciso da mesi di andare da solo. Altro che Lista Formigoni!". Insomma il presidente della Regione Lombardia ha insistito: "con una mia lista, la vittoria è sicura".
Una bozza di accordo per trasformare la "Lista del Governatore" in una "Lista civica" era comunque già in via di perfezionamento. "E del resto - ha ripetuto ai suoi Berlusconi - alla fine con Roberto un'intesa si trova". Perché, appunto, "anche lui da solo dove pensa di andare?". La partita ora è rinviata. E approderà ad un tavolo nazionale.
Lo scoglio più alto, insomma, a questo punto è la Lega. Gli "ambasciatori" forzisti presso il Carroccio si sono subito messi all'opera. Sanno che le regionali possono essere una questione di vita o di morte per il Carroccio. Un recente sondaggio ha dato il partito di Bossi sotto il 10% in Lombardia nel caso in cui venisse presentata la Lista del Governatore. Un risultato fatale, soprattutto in vista delle politiche.
Ma l'unica risposta ricevuta dagli emissari berlusconiani è che "Bossi sta facendo tutto questo per mettere in guardia Silvio: che significa la Lista di Formigoni? Cosa pensa davvero di fare da grande il Governatore? Lo chiarisca subito". La convinzione che il leader lombardo si voglia giocare più di una carta del suo prossimo futuro all'interno di uno schema "neocentrista" è l'assillo di Bossi. Che, infatti, ha messo sul tappeto anche la legge elettorale per stoppare quella prospettiva. A Palazzo Chigi, allora, ha fatto sapere che il cosiddetto "Nespolum" non avrà il sì leghista. In primo luogo perché rischia di danneggiare l'elettorato lumbard. In secondo luogo perché potrebbe agevolare proprio i "democristiani" magari portando ad un "pareggio" alle politiche del 2006: maggioranza Cdl alla Camera e Gad al Senato.
Nel frattempo il rovello del premier è il Veneto. Senza i voti di Bossi, il forzista Galan dovrà probabilmente lasciare il passo al centrosinistra. E non è escluso che alla fine sia proprio il Veneto la merce di scambio per placare le ansie leghiste, che nelle regioni del nord non hanno al momento un solo candidato presidente. Del resto quella del Carroccio è "una questione di vita o di morte" e qualcosa, sospettano a Via del Plebiscito, dovranno ottenere.
(11 gennaio 2005)
Ma p@@@o G@@@a!!!!
Ma Bossi non poteva stare a letto un altro paio di mesi???
:mad: :mad:
Mahhhhhh.......
:O :O
Lucio Virzì
11-01-2005, 10:02
Originariamente inviato da gd
Ma p@@@o G@@@a!!!!
Ma Bossi non poteva stare a letto un altro paio di mesi???
:mad: :mad:
Mahhhhhh.......
:O :O
brutta questa, considerando che è stata sospesa gente per aver espresso gioia alla notizia del malore di Bossi.
LuVi
Originariamente inviato da Lucio Virzì
Dichi? :confused:
nel caso nn succedesse, meglio così :D
Riporto un articolo di analisi da Repubblica:
http://www.repubblica.it/2004/i/sezioni/politica/bossint/massgiann/massgiann.html
Lo strappo leghista in aiuto del premier
di MASSIMO GIANNINI
LA GEOMETRIA variabile del bipolarismo imperfetto produce un risultato a sorpresa. Sulle regionali si spacca il Polo e si ricompatta l'Ulivo. Il centrodestra, che da mesi irrideva alla Babele di messaggi dell'opposizione, ripiomba nel clima avvelenato di una verifica fatalmente irrisolvibile. Il centrosinistra, che da settimane temeva il recupero di consensi della maggioranza, ritrova lo spirito unitario di un'alleanza finalmente responsabile.
Il processo di scomposizione e ricomposizione dei due poli non è definitivo. Forse subirà ulteriori mutamenti. Magari evolverà, a ruoli nuovamente invertiti. Ma intanto oggi un dato di fatto c'è, ed è oggettivo. A ottantadue giorni esatti dal voto, l'Ulivo ha deciso con quali liste e con quali candidati si presenterà alle elezioni. La Casa delle libertà non lo sa ancora.
Nel centrodestra sembra riesplodere il caso Lega. Il ritorno ufficiale di Umberto Bossi sulla scena coincide con uno strappo. L'ennesima scelta di autonomizzazione. La nuova prova di "celodurismo".
Non poteva essere altrimenti. È una mossa politica, ma anche un esorcismo psicologico. Proprio del leader che vuole riprendersi il "suo" movimento, che vuole dimostrare alla sua gente che c'è, come prima e più di prima. Il Carroccio annuncia dunque l'ennesima corsa solitaria alle prossime elezioni regionali, e la candidatura autonoma in Lombardia del ministro del Welfare Maroni.
Il passo della Lega è coerente con la sua vocazione e con la sua tradizione: alle amministrative la battaglia autarchica e indipendentista premia da sempre il partito padano. Ma stavolta l'apparenza inganna. Il vero caso non è la Lega. Semmai è Forza Italia.
La mossa del Senatur appare come un sabotaggio contro la coalizione. In realtà è un appoggio in favore di Berlusconi. Il Cavaliere aveva messo ufficialmente al bando tutte le liste dei governatori, annunciando addirittura che chi le avesse create sarebbe stato considerato fuori dalla Casa delle Libertà. L'anatema non ha prodotto risultati apprezzabili. I presidenti in carica nelle regioni del Polo non si fermano. Se una qualche soluzione di compromesso sembra possibile per Fitto in Puglia e Biasotti in Liguria, l'affare si complica per Storace nel Lazio e soprattutto per Formigoni in Lombardia. Hanno una forza elettorale obiettiva. Hanno un seguito popolare riconosciuto. Hanno un radicamento territoriale profondo. Il primo nella destra sociale, il secondo nel movimento cattolico.
Difficile fermare la macchina, già avviata dai due governatori. Per lo meno, Berlusconi da solo non ci è riuscito. Per questo, adesso, gli viene in soccorso quello che si conferma come il suo alleato più fedele, cioè Bossi. Con la sua minaccia, il Senatur toglie il cerino dalle mani del Cavaliere, e lo riconsegna a Storace e soprattutto Formigoni. Lo fa alla sua maniera: alzando il tiro e la posta, e inoculando piccole ma micidiali dosi di veleno nella dialettica interna alla coalizione. Contesta il tentativo del presidente della regione lombarda di drenare voti alla Lega al Nord, ma insieme a questo denuncia anche le solite "trame restauratrici" di chi vuole rifare la Dc e le "oscure manovre" di chi vuole succedere al Cavaliere.
Il messaggio non è nuovo. Tocca le corde più care al leghismo dell'ultima fase, quello degli "uomini spaventati" come lo ha definito Ilvo Diamanti. Ma è un messaggio molto chiaro: c'è un solo patto che tiene unito il Carroccio all'alleanza, ed è quello firmato dal Senatur nella Villa di Arcore. Tutto il resto è carta straccia. La Casa delle Libertà esiste (e può vincere) solo per questo. Ecco perché il nuovo strappo padano non indebolisce affatto ma semmai rafforza il premier nel suo braccio di ferro sulle candidature. È probabile che alla fine, stretti in questa morsa di Berlusconi e Bossi che torna a funzionare alla perfezione come nei primi due anni di legislatura, i governatori saranno costretti a cedere. Anche perché nella Cdl non c'è più alcun bilanciamento di potere, dato che la speculare e debole tenaglia di Fini e Follini è stata divelta dalle dure logiche di una coalizione nata e cresciuta su base personale e plebiscitaria. Ma è certo che, nonostante i rimpasti continui, il centrodestra riesce a tirare avanti solo a forza di strappi e a colpi di intimidazione. È il segno di una disomogeneità politica strutturale. Di un'identità culturale irrisolta.
Nel centrosinistra sembra invece risolto il caso Margherita. Dopo un lungo e tormentato confronto, Romano Prodi ha ottenuto buona parte di ciò che aveva chiesto. È stato capovolto il principio con il quale si era conclusa la riunione dell'Ulivo di un mese fa, e che aveva suscitato la reazione furibonda del Professore. Allora si era detto: la lista unitaria non si fa, salvo nelle regioni in cui questo è possibile. Ora si dice: la lista unitaria si fa, salvo nelle regioni in cui non conviene. La differenza è sostanziale. Sul piano quantitativo, perché alla fine i quattro partiti dell'ala riformista dell'alleanza si presenteranno con una sola lista in ben 10 se non addirittura 11 regioni su 14. Sul piano qualitativo, perché su queste basi il progetto di Prodi, che aveva subito uno stop comunque insensato nonostante il risultato non esaltante delle ultime elezioni europee, riprende forza e vigore. E dà anche stimolo al rilancio della federazione, sulla quale lo stesso Professore ha scommesso tutte le sue carte di qui al voto politico del 2006.
Ha prevalso finalmente un po' di sano buone senso. Di questo va dato atto a Francesco Rutelli, che alla fine è riuscito a sgombrare il campo dagli equivoci e dai sospetti che pure, talvolta, i suoi distinguo, le sue resistenze e le sue posizioni di dissenso avevano destato. Ha prevalso finalmente un po' di sana generosità. E di questo va dato atto a Piero Fassino e Massimo D'Alema, che hanno speso tutte le loro energie e hanno sacrificato il peso del proprio partito sulla bilancia della coalizione. Per ora ha vinto Prodi.
Qualcuno l'aveva criticato, per l'eccesso di drammatizzazione che aveva impresso al confronto interno all'opposizione. Qualcuno aveva addirittura temuto che, tentato dalla prova di forza con Rutelli, proprio Prodi, federatore per convinzione e per necessità, si stesse adoperando per una scissione dentro la Margherita. Così non è stato. Il Professore ha rischiato. Ha tirato fino al punto più estremo la corda. Ma non l'ha rotta. E alla fine è riuscito a portarsi dietro gli alleati.
Anche qui: non è ancora il segno definitivo di una omogeneità politica strutturale. Di una identità culturale risolta. Ma l'intesa sulle regionali può essere il primo passo sul difficile sentiero che porta a quella che Giuliano Amato ha definito la "Schengen del centrosinistra": l'abbattimento delle frontiere tra il riformismo socialista e quello cattolico.
(11 gennaio 2005)
Originariamente inviato da Lucio Virzì
brutta questa, considerando che è stata sospesa gente per aver espresso gioia alla notizia del malore di Bossi.
LuVi
Chiedo scusa, non è che volevo augurare il male a Bossi.
Dicevo solo che se invece di tornare in politica a fare danni continuava a rimanere a letto e curarsi per bene.
Tutto qui.
Originariamente inviato da gd
Chiedo scusa, non è che volevo augurare il male a Bossi.
Dicevo solo che se invece di tornare in politica a fare danni continuava a rimanere a letto e curarsi per bene.
Tutto qui.
Io invece condivido l'analisi di Valentini che ho riportato sopra, il problema delle liste dei governatori c'era ma veniva taciuto dai mezzi di informazione filogovernativi, e la mossa di Bossi va proprio nella direzione di appoggio a Berlusconi contro questi governatori troppo indipendenti.
Ciao
Federico
secondo te ha deciso bossi? :rolleyes:
Originariamente inviato da Korn
secondo te ha deciso bossi? :rolleyes:
Bè direi che qualcosina centra.
Poi noi comunque non potremo mai sapere come stanno le cose veramente
l'analisi di Valentini era giusta: http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/politica/dibacdl/berluno/berluno.html
Belusconi ha colto la palla al balzo e ha vietato le liste.. ora bisogna solo vedere se Storace e Formigoni abbozzeranno o tireranno diritto.
C'è in giro un'aria da "Duello all'OK Corral"...
L'impressione più diffusa è che si arrivi a una conta delle effettive forze all'interno di ognuna delle due coalizioni per la sfida finale delle politiche.
Anche lo strappo leghista va in questa direzione.
Non è una questione di poltrone (da soli ne prenderebbero pochine), ma di peso elettorale complessivo.
Sotto il 10% nelle regioni di radicamento storico la Lega diventa una nave in disarmo, arenata sulle secche e priva di slancio.
Sopra questa soglia farebbe pesare ancora nella CDL la propria voce e magari puntare a estendere le autonomie locali.
Insomma, Bossi torna e rilancia.
Fra tre mesi scopriremo il gioco e vedremo se ha bluffato.
marcolan
11-01-2005, 14:20
Originariamente inviato da flisi71
Io invece condivido l'analisi di Valentini che ho riportato sopra, il problema delle liste dei governatori c'era ma veniva taciuto dai mezzi di informazione filogovernativi, e la mossa di Bossi va proprio nella direzione di appoggio a Berlusconi contro questi governatori troppo indipendenti.
Ciao
Federico
Troppo indipendenti....
Direi che il punto non è questo, almeno non quello che traspare dal tuo post.
Semplicemente i governatori che hanno un seguito ormai "proprio" e sicuramente maggiore della coalizione che li dovrebbe appoggiare preferiscono svincolarsi.
Però,considerando che sono andati là quando erano dentro la coalizione, sarebbe "onesto" rimanerci, anche se questo fa forse perdere qualche voto e cedere qualche seggiola agli alleati.
Lucio Virzì
12-01-2005, 22:25
Prima hanno fatto finta di fare la pace.. :asd:
E ora... http://www.repubblica.it/interstitial/interstitial1.html
Regionali, è caos nel Polo Formigoni: "Vado avanti"
Dopo il vertice della Casa delle libertà e l'accordo, in serata salta tutto. Il governatore smentisce l'intesa: "Chiederemo la deroga". Lega prudente: "La candidatura Maroni non è caduta". Bossi: "Senza la Lega, la Cdl perderà". Storace: "I loro veti si sono fermati al Po". Fitto si ribella: "Si fa"
IpseDixit
12-01-2005, 23:31
Bah
Originariamente inviato da recoil
non sono per niente contento... con la lega nella CdL si vincerebbe a mani basse ma in questo modo c'è seriamente il rischio di perdere la Lombardia, incredibile!
io non li capisco i leghisti a volte...
va tutto a posto, tranqui, sarebbe un suicidio altrimenti.
scaramucce.
E invece, dove sono quelli di sx che facevano finta di esultare perr l'uscita-finta di Mastella? ora se lo reingoiano? :D
Amu_rg550
14-01-2005, 18:26
Originariamente inviato da rap
va tutto a posto, tranqui, sarebbe un suicidio altrimenti.
scaramucce.
sicurosicurosicuro?
La Lega insiste: in Lombardia da soli con Maroni
La Lega insiste nel suo braccio di ferro all’interno della Cdl. E ripropone Maroni come capolista in Lombardia dove dice di voler correre da sola.
Altro che accordo raggiunto nel centrodestra. Contrariamento a quanto annunciato l’intesa non c’è e le defezioni continuano.
"Non esistono deroghe per una lista del presidente Formigoni". A ribadire la posizione della Lega sull'ipotesi avanzata dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni di correre alle prossime regionali con una lista che porta il suo nome, è stato il ministro del Welfare Roberto Maroni al termine di un convegno a Bergamo organizzato dai giovani di Confcommercio. Maroni ha ricordato come nell'incontro di alcuni giorni fa "la Casa delle Libertà abbia deciso che le liste dei presidenti non si fanno: uniche eccezioni la lista di Storace come chiesto da An e in Liguria quella di Biasotti che è indipendente".
"Formigoni? Progetto superato. Noi andremo da soli alle Regionali se i candidati dei partiti della Cdl non rispetteranno l'accordo sulle liste dei presidenti". Maroni riapre duqnue la polemica con il governatore della Lombardia a proposito delle elezioni regionali, ma Formigoni non arretra di un passo e replica: "Alla Lega dico buon viaggio, non ci servono per vincere in Lombardia".
14 Gen 2005
http://www.giornale.it/folder/news14Gen2005164403.shtml
Lucio Virzì
17-01-2005, 14:05
Ma fra frizzi e lazzi, quisquilie e pinzillacchere, cavalletti e morte, terrore e raccapriccio, com'è la situazione al momento?
LuVI
tatrat4d
17-01-2005, 14:16
Stanno cercando di trovare posto agli ex-lista formigoni nel listino maggioritario, il che però toglie spazio agli altri partiti, proprio riguardo ai posti certi.
Ad occhio credo che pure a Fitto verrà concessa la deroga (alla fine l'unica deroga al contrario sarà per Formigoni :D ), specie dopo l'esito delle primarie uliviste.
tatrat4d
19-01-2005, 00:15
Originariamente inviato da tatrat4d
Ad occhio credo che pure a Fitto verrà concessa la deroga (alla fine l'unica deroga al contrario sarà per Formigoni :D ), specie dopo l'esito delle primarie uliviste.
Berlusconi, sinistra massimalista
Questa sinistra porta malgoverno
(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Silvio Berlusconi ritiene che con la sinistra si avrebbe un 'mal governo', una convinzione rafforzata dall'esito delle primarie in Puglia. La' -dice- 'si e' avuta una maggioranza della parte massimalista, incapace di esprimere una politica economica e una politica estera'. Sulle liste dei governatori ha detto che non ci saranno condizioni di privilegio per nessuno ma ha fatto anche sapere che con Raffaele Fitto c'e' gia' un accordo da un mese, e che quindi ci sara' una lista civica.
:rotfl: Non ci saranno condizioni di privilegio? Infatti ci sarà solo una eccezione che farà valere la regola generale. Un grande. :D
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