the_joe
04-01-2005, 08:24
Torno a tediare chi avrà la pazienza di leggermi perchè sulla rivista Tutti Fotografi ora in edicola (gennaio 2005) è stata condotta quella che loro definiscono non una gara, ma una verifica nel campo del bianconero fra pellicola e sensore digitale.
L'attrezzatura della prova è:
Fotocamere Canon Eos 5 per la pellicola e Canon Eos 300D per il digitale
Obiettivo Canon EF-L 35mm f/1,4
Pellicola Agfa APX 100
Esposimetro esterno Sekonik
E' stato usato un esposimetro esterno per garantire le stesse modalità di esposizione per le 2 fotocamere così come lo stesso obiettivo usato dalla stessa distanza dal soggetto effettuando un crop del negativo allo stesso modo di come fa il sensore digitale.
Per la 300D hanno scattato in RAW e convertito in Tiff desaturato tramite il software Canon.
Per la stampa è stato utilizzato un ingranditore in camera oscura per la pellicola e un minilab Agfa d.Lab2 con cui sono state stampate le immagini della 300D e per paragone anche del negativo.
Anticipando i risultati che sono per certi versi sorprendenti, viene fuori:
1) Il negativo a colori stampato tramite ingranditore in camera oscura ha i suoi punti di forza in una gamma tonale più equilibrata potendo contare su carte di maggior qualità ed un livello di dettaglio superiore a quanto ottenibile dallo stesso negativo stampato tramite minilab.
2) I files della 300D hanno offerto in stampa il livello di dettaglio più alto di tutta la prova, sono penalizzati in stampa dalla qualità del bianconero del minilab che non usando carta specifica restituisce immagini alquanto affette da dominanti di colore freddi.
3) Il negativo stampato tramite minilab soffre delle stesse cose del file della 300D con in aggiunta la scarsa qualità della scansione effettuata dal minilab che per il formato di stampa scelto effettua le scansioni al valore fisso di 2000x3000 pixel (che per inciso sono gli stessi 6Mp della 300D).
Concludendo questa prova si avverte che anche nel campo del bianconero la strada al digitale è aperta anche se appena iniziata, manca solo la possibilità di scegliere le stesse carte usate in camera oscura specifiche per il bianconero per poter arrivare agli stessi livelli di una ottima stampa.
Resta solo da dire che il fascino della camera oscura per chi la ha provata, non ha eguali.
Giorgio
L'attrezzatura della prova è:
Fotocamere Canon Eos 5 per la pellicola e Canon Eos 300D per il digitale
Obiettivo Canon EF-L 35mm f/1,4
Pellicola Agfa APX 100
Esposimetro esterno Sekonik
E' stato usato un esposimetro esterno per garantire le stesse modalità di esposizione per le 2 fotocamere così come lo stesso obiettivo usato dalla stessa distanza dal soggetto effettuando un crop del negativo allo stesso modo di come fa il sensore digitale.
Per la 300D hanno scattato in RAW e convertito in Tiff desaturato tramite il software Canon.
Per la stampa è stato utilizzato un ingranditore in camera oscura per la pellicola e un minilab Agfa d.Lab2 con cui sono state stampate le immagini della 300D e per paragone anche del negativo.
Anticipando i risultati che sono per certi versi sorprendenti, viene fuori:
1) Il negativo a colori stampato tramite ingranditore in camera oscura ha i suoi punti di forza in una gamma tonale più equilibrata potendo contare su carte di maggior qualità ed un livello di dettaglio superiore a quanto ottenibile dallo stesso negativo stampato tramite minilab.
2) I files della 300D hanno offerto in stampa il livello di dettaglio più alto di tutta la prova, sono penalizzati in stampa dalla qualità del bianconero del minilab che non usando carta specifica restituisce immagini alquanto affette da dominanti di colore freddi.
3) Il negativo stampato tramite minilab soffre delle stesse cose del file della 300D con in aggiunta la scarsa qualità della scansione effettuata dal minilab che per il formato di stampa scelto effettua le scansioni al valore fisso di 2000x3000 pixel (che per inciso sono gli stessi 6Mp della 300D).
Concludendo questa prova si avverte che anche nel campo del bianconero la strada al digitale è aperta anche se appena iniziata, manca solo la possibilità di scegliere le stesse carte usate in camera oscura specifiche per il bianconero per poter arrivare agli stessi livelli di una ottima stampa.
Resta solo da dire che il fascino della camera oscura per chi la ha provata, non ha eguali.
Giorgio