majin mixxi
22-12-2004, 21:18
dal BdS
Berlusconi e la sua idea di politica manageriale
di Iltov
Ecco perché cambierà la legge sulla par condicio
Scrivo con consapevole ritardo di una questione che ho voluto lasciarmi macerare dentro per verificare se a mente fredda la mia posizione sarebbe stata più conciliante e aperta. Ora so che non è così, nemmeno tra un milione di anni potrei trovare una chiave di lettura che non sia il nauseato stupore.
Mi riferisco a una parte del discorso, che molti di voi avranno sentito, letto da Berlusconi in occasione del No Tax Day. Per essere precisi quella dedicata alla prossima modifica della legge sulla par condicio.
Il cavaliere per dare sostegno alla propria tesi ha usato le parole che vi riporto il più fedelmente possibile, citando gli stessi esempi pratici sciorinati dal nostro premier in quella sede:
Importanti studi hanno dimostrato che, se la Coca Cola ha una quota di mercato del suo settore pari al trenta percento, per mantenerla, nell'arco dell'anno dovrà occupare il trenta percento degli spazi pubblicitari di quel segmento commerciale. Per incrementare di un punto dovrà investire in pubblicità il cinque percento in più.
Dato che i cittadini scelgono il partito a cui dare il proprio voto nello stesso modo in cui scelgono una bibita o una bottiglia d'olio sullo scaffale del supermercato, non è concepibile che un partito con appena il due percento dei voti abbia lo stesso spazio televisivo di Forza Italia che vanta quasi il trenta.
Il parallelo tra la scelta della bibita e quello del partito da votare è stato sottolineato con insistenza, quindi chi volesse stemperare la cosa con la ricorrente storia delle involontarie gaffes del cavaliere lasci pure perdere. Mi aspettavo di sentire o leggere dei commenti a riguardo, invece sembra che nessuno abbia voluto darle peso.
Mi domando se sia lecito avere il voltastomaco all'idea di una simile visione mercificata del consenso politico. Se sia eccesso di suscettibilità ritenere offensivo (per usare un eufemismo) questo nuovo approccio, chiamiamolo manageriale, alla politica; il considerare i cittadini ingenui burattini da ammaliare con lo scintillio di spot costruiti a tavolino dai geni della manipolazione subliminale; il reputarli incapaci di recepire l'importanza di una scelta fondamentale come quella elettorale, dichiarandolo apertamente e facedone addirittura argomentazione per ottenere supporto alle proprie idee, forse da un'elite più colta e attenta, tanto gli imbecilli a casa non sentono, e se sentono non capiscono.
Mentre vedevo la sua espressione convinta e le sue parole mi arrivavano esaltate dal tono enfatico, mentre sentivo gli applausi di approvazione della platea, ho creduto per un attimo di avere io qualcosa che non andava.
Giunto al limite della sopportazione ho cambiato canale, ingoiato l'amaro boccone e mi sono dato il tempo di sbollire per riflettere a mente fredda. Sono passati diversi giorni e l'assurdità di simili affermazioni, soprattutto per l'importanza del ruolo rivestito da chi le ha pronunciate, mi appare ancora in tutta la sua clamorosa evidenza.
Se questo è il futuro che ci stanno apparecchiando, una società divisa tra pochi complici illuminati e una massa ingenua e plagiata a piacimento, mi auguro che la mia speranza di vedere i piani di questi signori ridotti in cenere dalle stesse risorse di consapevolezza e autodeterminazione civile da loro sottovalutate, non sia stata mal riposta.
http://www.krakatoa.it/faccine/amiciubriachi.gif
Berlusconi e la sua idea di politica manageriale
di Iltov
Ecco perché cambierà la legge sulla par condicio
Scrivo con consapevole ritardo di una questione che ho voluto lasciarmi macerare dentro per verificare se a mente fredda la mia posizione sarebbe stata più conciliante e aperta. Ora so che non è così, nemmeno tra un milione di anni potrei trovare una chiave di lettura che non sia il nauseato stupore.
Mi riferisco a una parte del discorso, che molti di voi avranno sentito, letto da Berlusconi in occasione del No Tax Day. Per essere precisi quella dedicata alla prossima modifica della legge sulla par condicio.
Il cavaliere per dare sostegno alla propria tesi ha usato le parole che vi riporto il più fedelmente possibile, citando gli stessi esempi pratici sciorinati dal nostro premier in quella sede:
Importanti studi hanno dimostrato che, se la Coca Cola ha una quota di mercato del suo settore pari al trenta percento, per mantenerla, nell'arco dell'anno dovrà occupare il trenta percento degli spazi pubblicitari di quel segmento commerciale. Per incrementare di un punto dovrà investire in pubblicità il cinque percento in più.
Dato che i cittadini scelgono il partito a cui dare il proprio voto nello stesso modo in cui scelgono una bibita o una bottiglia d'olio sullo scaffale del supermercato, non è concepibile che un partito con appena il due percento dei voti abbia lo stesso spazio televisivo di Forza Italia che vanta quasi il trenta.
Il parallelo tra la scelta della bibita e quello del partito da votare è stato sottolineato con insistenza, quindi chi volesse stemperare la cosa con la ricorrente storia delle involontarie gaffes del cavaliere lasci pure perdere. Mi aspettavo di sentire o leggere dei commenti a riguardo, invece sembra che nessuno abbia voluto darle peso.
Mi domando se sia lecito avere il voltastomaco all'idea di una simile visione mercificata del consenso politico. Se sia eccesso di suscettibilità ritenere offensivo (per usare un eufemismo) questo nuovo approccio, chiamiamolo manageriale, alla politica; il considerare i cittadini ingenui burattini da ammaliare con lo scintillio di spot costruiti a tavolino dai geni della manipolazione subliminale; il reputarli incapaci di recepire l'importanza di una scelta fondamentale come quella elettorale, dichiarandolo apertamente e facedone addirittura argomentazione per ottenere supporto alle proprie idee, forse da un'elite più colta e attenta, tanto gli imbecilli a casa non sentono, e se sentono non capiscono.
Mentre vedevo la sua espressione convinta e le sue parole mi arrivavano esaltate dal tono enfatico, mentre sentivo gli applausi di approvazione della platea, ho creduto per un attimo di avere io qualcosa che non andava.
Giunto al limite della sopportazione ho cambiato canale, ingoiato l'amaro boccone e mi sono dato il tempo di sbollire per riflettere a mente fredda. Sono passati diversi giorni e l'assurdità di simili affermazioni, soprattutto per l'importanza del ruolo rivestito da chi le ha pronunciate, mi appare ancora in tutta la sua clamorosa evidenza.
Se questo è il futuro che ci stanno apparecchiando, una società divisa tra pochi complici illuminati e una massa ingenua e plagiata a piacimento, mi auguro che la mia speranza di vedere i piani di questi signori ridotti in cenere dalle stesse risorse di consapevolezza e autodeterminazione civile da loro sottovalutate, non sia stata mal riposta.
http://www.krakatoa.it/faccine/amiciubriachi.gif