View Full Version : Modifiche al patto di stabilità: 3 si dall'europa
da Tgcom.it (http://www.tgcom.it/mondo/articoli/articolo234657.shtml):
"Nei miei colloqui con Blair, Schroeder e Chirac ho registrato una completa adesione per quanto riguarda una ridefinizione del Patto di stabilità". Lo ha affermato Silvio Berlusconi al termine del Consiglio europeo. La questione di una nuova interpretazione del Patto di stabilità è "il problema più importante per le alte sfere decisionali dell'Europa", ha aggiunto Berlusconi a Bruxelles.
Con l'annuncio di questa sorta di spallata alla rigida disciplina economica che ha governato finora il Patto di stabilità europeo Berlusconi sottolinea tuttavia che "Noi siamo stati virtuosi e intendiamo rimanere virtuosi". Il premier ha aggiunto che "il debito è qualcosa che abbiamo ereditato dal passato e non credo che debba essere una preoccupazione", inoltre, ha ricordato,"nei prossimi due anni prevediamo di scendere sotto il 100%" nel rapporto tra debito e Pil.
Quello del presidente del Consiglio a Bruxelles è stato un "intervento ufficiale con il quale - come ha riferito lo stesso premier - è stato posto un problema importante all'attenzione delle più alte sfere decisionali continentali". Berlusconi parte dalla considerazione che bisogna prendere atto di come l'economia europea abbia "reagito male" anche all'eccessivo apprezzamento della nostra moneta rispetto al dollaro Usa: uno stato di fatto che non può essere attribuito a specifiche politiche dell'amministrazione americana ma, piuttosto - dice - ai vincoli imposti dalla politica monetaria, economica e di bilancio ai Paesi dell'Unione. Né, per quanto riguarda in modo particolare l'Italia, si possono attribuire particolari responsabilità, per le difficoltà economiche, a un debito eccessivo, ereditato dai governi precedenti, che tutt'al più potrebbe incidere sull'inflazione. Inflazione che però attualmente non esiste, ricorda il presidente del Consiglio, chiarendo che il nostro Paese può contare su un patrimonio superiore del 30-40% rispetto al debito complessivo: una garanzia in più verso una politica economica "virtuosa" che ha già portato al 103% il rapporto tra debito e pil e assicurato comunque il rispetto del Patto di stabilità. "Noi siamo sempre stati virtuosi - afferma Berlusconi - mentre altri Paesi, come Francia, Germania, Olanda e Portogallo, no".
Detto questo, secondo il presidente del Consiglio ci sarebbero delle ragioni più che valide per "sostenere l'economia in momenti di stagnazione come questa". In sostanza, ci potrebbero essere delle ragioni più che valide per valutare una applicazione non rigida del canone del 3%, senza intaccare questo principio, e non certo per incrementare le spese correnti - spiega - ma sicuramente per aiutare il rilancio di alcuni settori, come la ricerca, la tecnologia militare e le infrastrutture (attribuendo ai bilanci di questi comparti solo le quote di ammortamento dei singoli anni): soprattutto per le infrastrutture il governo italiano pensa, nel quadro della rivisitazione di Maastricht, ad un incremento della spesa rispetto al pil anche fino al 7%, "se non oltre", per coprire il gap che divide l'Italia dagli altri grandi paesi del Continente.
L'iniziativa di Berlusconi viene commentata positivamente dal vice premier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, anch'egli presente ai lavori del Consiglio europeo. "Qualche settimana fa - sostiene - quando il presidente del Consiglio spedì una lettera ai partner europei su questi temi, in Italia ci fu qualcuno dall'opposizione che parlò di propaganda e di un gesto irrituale senza seguito. Ma oggi la questione è stata posta ufficialmente e a marzo ci sarà un dibattito durante la presidenza lussemburghese. Ora - aggiunge Fini prima di lasciare Justus Lipsius insieme a Berlusconi - per fare rientro in Italia, qualcuno dall'opposizione si dovrà ricredere".
Tra gli altri leader europei si è levata la voce dubbiosa del premier del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che dal primo gennaio assumerà la presidenza della Ue nonché la presidenza biennale dei ministri delle Finanze della zona dell'euro. Juncker ha detto di non essere convinto "di alcune delle proposte" sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita, illustrate dal premier Silvio Berlusconi ai colleghi europei. "Alcuni elementi non mi convincono, ma non vi dirò quali perché non c'è stato dibattito", ha detto Juncker. Il quale ha aggiunto che la riforma del Patto sarà esaminata dai ministri delle Finanze in gennaio e nel vertice di marzo si cercherà di concludere i lavori.
da Repubblica.it (http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/economia/eccofinanziaria9/trepat/trepat.html):
BRUXELLES - Per la revisione del Patto di stabilità c'è il sì di Francia, Germania e Gran Bretagna. Parola del premier italiano Silvio Berlusconi. "Abbiamo molte speranze che questo tema venga affrontato e risolto...", ha detto il Cavaliere ieri lasciando - visibilmente soddisfatto - il palazzo di Justus Lipsius al termine del Consiglio europeo. Perchè è convinto che si "partirà con il piede giusto per una sua interpretazione più flessibile".
Un argomento posto sul tavolo dei 24 capi di Stato e di governo in chiusura dei lavori, nei quali Berlusconi ha ribadito la necessità di applicare con "elasticità" il rapporto deficit-Pil al 3%. Una applicazione che deve essere "correlata", a suo avviso, alla situazione dell'economia: "Con più rigore quando va bene, con minore rigidità, appunto, in periodi di recessione e stagnazione".
Un criterio che il capo del governo definisce "ragionevole" e che "ha avuto l'apprezzamento dei leader europei ed una piena adesione" da parte di Francia, Germania e Gran Bretagna".
In sostanza, insiste il premier, ci potrebbero essere delle ragioni più che valide per valutare una applicazione non rigida del canone del 3%, non per incrementare le spese correnti ma per aiutare il rilancio di alcuni settori, dalla ricerca alla tecnologia militare e le infrastrutture: soprattutto per queste ultime il governo italiano pensa, nel quadro della rivisitazione di Maastricht, ad un incremento della spesa anche fino al 7%, "se non oltre", per coprire il gap che divide l'Italia dagli altri grandi paesi del Continente.
Che ne pensate? Siete favorevoli alla revisione del patto di stabilità?
Contrarissimo, permettere allo stato italiano di spendere ancora di più mi sembra una follia.
Se vogliamo andare dritti verso il fallimento, perlomeno facciamo una fermata così chi vuole può scendere.
tatrat4d
18-12-2004, 12:37
Il patto è fallito, su questo ci sono pochi dubbi: la stabilità l'abbiamo raggiunta, ossia la bassa inflazione, ma questo non si è accompagnato, come era nelle premesse, nè a crescita nè ad una drastica riduzione della disoccupazione.
Secondo me il patto andrebbe modellato in modo da lasciare ai governi quello spazio per reagire (aumento di spesa o leva fiscale) ai periodi di recessione, per poi irrigidirsi quando la congiuntura torna favorevole. Anche l'idea di ammettere gli ammortamenti degli investimenti non è una cosa di per sè cattiva, ma sarebbe possibile solo se ci lasciassimo commissariare il bilancio: chi sarebbe disposto ad accettare che l'Italia faccia spesa corrente mascherata per poi chiedere di non iscriverla. Senza contare che già siamo nell'Euro in aperta violazione al trattato di Maastricht, avendo il debito doppio del consentito, per cui eccezioni a nostro favore sono improbabili (il bonus da 30 milioni l'anno di servizio del debito già ce l'hanno regalato). Certo sarebbe un gran vantaggio, e un successo ottenere la riforma, ma sono scettico.
Vedo due pareri nettamente contrastanti... personalmente non so cosa sia meglio, ma mi pare che in Europa non siano tantissimi quelli che se la passano molto meglio di noi: il "si" di Francia e Germania mi pare, da questo punto di vista, emblemantico!
tatrat4d
18-12-2004, 13:51
Originariamente inviato da teogros
Vedo due pareri nettamente contrastanti... personalmente non so cosa sia meglio, ma mi pare che in Europa non siano tantissimi quelli che se la passano molto meglio di noi: il "si" di Francia e Germania mi pare, da questo punto di vista, emblemantico!
Intanto si deve dire che, nonostante il patto leghi le mani ad un governo che voglia reagire ad una crisi, non impedisce di crescere: se alcuni ci riescono pur essendo sottoposti alle stesse regole vuole dire che chi non lo fa ha leggi interne cattive.
Detto questo ormai è chiaro che il patto non conta per tutti, dopo le ripetute violazioni di Francia e Germania, e che è generalmente inefficace. A questo punto è verosimile che si trovi consenso alla sua riforma, ma dubito che ciò consenta di togliere l'Italia dalla luce dei riflettori, quale paese facile a fare spesa non coperta.
La pressione fiscale è al 52% del PIL. Aggiunto il deficit del 3%, quella "con bilancio in pari" sarebbe del 55% del PIL. Vuol dire che lo stato -oggi- spende il 55% della ricchezza prodotta nel paese.
Mi chiedo: come si può pensare che un ulteriore aumento della spesa pubblica possa favorire la crescita e non deprimerla ulteriormente?
John Cage
18-12-2004, 14:56
intanto sarebbe fondamentale stare sotto quel famoso 3% non tanto per un cieco e vuoto patto di stabilità ma proprio perchè non possiamo permetterci di spendere soldi inutilmente. Ovvero non possiamo permetterci, come dici tu di passare dal 52% al 55%...
Ma lo sai benissimo comunque che il rilancio dell'italia, per come era stato promesso, sostanzialmente doveva passare attraverso enormi investimenti pubblici.
LittleLux
18-12-2004, 22:49
Se si vuole tornare alla politica del debito sfrenato, allora indebolire il patto è la cosa giusta da fare. Che poi lo sia anche per il bene del paese è tutto un altro paio di maniche.
NeSs1dorma
18-12-2004, 22:55
E' ora che questo laccio sia spezzato.
Germania e Francia se ne sono infischiate, in questi anni, e infatti veleggiano meglio di noi.
Un altro successo del Presidente, se andrà in porto.
Ricordo le pernacchie quando lo propose, gente che si stracciava le vesti dicendo che tanto non lo avrebbero considerato.. e invece..
L'economia francese e quella tedesca non veleggiano, sono in recessione, crescono quanto se non meno di noi.
I paesi europei che sono cresciuti negli ultimi anni, sono Spagna e Irlanda. Che hanno diminuito la spesa pubblica. Hanno diminuito le tasse. E hanno un deficit ridotto (in qualche anno la Spagna ha persino avuto avanzo, diminuendo il debito).
Questo a dimostrazione che la spesa pubblica non è in grado di far crescere l'economia attuale, semmai il viceversa, i paesi che hanno aumentato la spesa pubblica e hanno un deficit alto sono fermi in recessione, quelli che hanno ridotto la spesa pubblica, ridato soldi nella disponibilità dei cittadini, attirato gli investimenti stranieri, crescono e prosperano.
guarda caso i paesi che crescono di più sono ache quelli che sono più indietro...
LittleLux
18-12-2004, 23:41
Originariamente inviato da Korn
guarda caso i paesi che crescono di più sono ache quelli che sono più indietro...
A questo nessuno fa mai caso.
Originariamente inviato da Korn
guarda caso i paesi che crescono di più sono ache quelli che sono più indietro...
Forse ti confondi con Sega Rally korn..:D succede solo nei videogiochi, che più sei indietro più vai veloce.
Il nostro Mezzogiorno, la Germania est, la Grecia, il Portogallo: secondo la tua teoria dovrebbero volare.
Essere indietro semmai è un'aggravante, un ulteriore freno: manca tutto, ma il costo del lavoro è a livelli europei = crisi ancor più nera, lo sa bene il nostro Mezzogiorno.
Gli stipendi spagnoli ed irlandesi non sono certo quelli dei cinesi, sono pari se non già superiori a quelli italiani del Mezzogiorno. Eppure Spagna e Irlanda crescono, mentre le altre regioni europee sottosviluppate sono ancora di più in crisi a causa del loro sottosviluppo.
Faccio mio il titolo di un thread, correggendolo. Non dico "un po' di autocritica", che sa di spocchioso e antropologicamente superiore. Mi limito a suggerire "un momento di riflessione".
Perchè questi paesi che hanno fatto le riforme, europei come noi, comparabili a noi (gli spagnoli erano i nostri cugini poveri, in 10 anni ai tassi attuali saranno i nostri cugini ricchi), crescono, mentre noi siamo in stagnazione?
e da quando il costo del lavoro spagnolo è uguale a quello tedesco o francese? ma come mai la germania e la francia sono diventate quello che sono con quelle tassaccie che osano mettere? :eek:
Ti ho semplicemente fatto notare che la tua teoria è sbagliata.
Originariamente inviato da Korn
guarda caso i paesi che crescono di più sono ache quelli che sono più indietro...
Spagna Irlanda erano indietro e crescono, Germania est Mezzogiorno Grecia Portogallo erano indietro e stagnano.
La Gran Bretagna è avanti e crescono, Francia Germania e nord Italia sono avanti e stagnano.
Evidentemente le ragioni sono altre, non quella che hai detto: per questo non ci fa caso nessuno (rispondo a Littlelux), perchè non è così.
jumpermax
19-12-2004, 02:24
Originariamente inviato da SaMu
Forse ti confondi con Sega Rally korn..:D succede solo nei videogiochi, che più sei indietro più vai veloce.
Il nostro Mezzogiorno, la Germania est, la Grecia, il Portogallo: secondo la tua teoria dovrebbero volare.
Essere indietro semmai è un'aggravante, un ulteriore freno: manca tutto, ma il costo del lavoro è a livelli europei = crisi ancor più nera, lo sa bene il nostro Mezzogiorno.
Gli stipendi spagnoli ed irlandesi non sono certo quelli dei cinesi, sono pari se non già superiori a quelli italiani del Mezzogiorno. Eppure Spagna e Irlanda crescono, mentre le altre regioni europee sottosviluppate sono ancora di più in crisi a causa del loro sottosviluppo.
Faccio mio il titolo di un thread, correggendolo. Non dico "un po' di autocritica", che sa di spocchioso e antropologicamente superiore. Mi limito a suggerire "un momento di riflessione".
Perchè questi paesi che hanno fatto le riforme, europei come noi, comparabili a noi (gli spagnoli erano i nostri cugini poveri, in 10 anni ai tassi attuali saranno i nostri cugini ricchi), crescono, mentre noi siamo in stagnazione?
E' anche una questione di politica che funziona a mio avviso. Guarda in Spagna, non condivido molto le scelte di Zapatero ma cmq è partito a tamburo battente con le riforme che aveva promesso in campagna elettorale. Che poi magari si riveleranno un errore colossale ma intanto si è assunto come governo la responsabilità politica dei cambiamenti fatti al paese. Così dovrebbe funzionare... qua da noi sembra non funzionare mai invece. C' è sempre un perenne stato di emergenza un senso di precarietà totale un tira a campare continuo che porta a concepire pezze più che riforme.
DioBrando
19-12-2004, 02:31
Originariamente inviato da jumpermax
E' anche una questione di politica che funziona a mio avviso. Guarda in Spagna, non condivido molto le scelte di Zapatero ma cmq è partito a tamburo battente con le riforme che aveva promesso in campagna elettorale. Che poi magari si riveleranno un errore colossale ma intanto si è assunto come governo la responsabilità politica dei cambiamenti fatti al paese. Così dovrebbe funzionare... qua da noi sembra non funzionare mai invece. C' è sempre un perenne stato di emergenza un senso di precarietà totale un tira a campare continuo che porta a concepire pezze più che riforme.
sn d'accordo con te...galleggiare n serve a nessuno, andare al governo significa prendersi delle responsabilità ( anche gravi anche sbagliando ma prendersele).
E penso sia la stessa tesi di Ferrara + o -...
DioBrando
19-12-2004, 02:35
Originariamente inviato da LittleLux
Se si vuole tornare alla politica del debito sfrenato, allora indebolire il patto è la cosa giusta da fare. Che poi lo sia anche per il bene del paese è tutto un altro paio di maniche.
tornare alla politica del debito sfrenato?
Ma il nostro debito è già mostruoso :eek:
Concordo con SaMu e con la sua contrarietà, d'altra parte mi aspettavo prima o poi che vi fossero delle proposte in tal senso, considerato che già Francia e Germania l'hanno disatteso da anni...
mah, quando Grillo diceva che l'UE è stata voluta da 20 burocrati tra cui Prodi, tutto sommato n sbagliava...a parte la comodità di pagare il tutto con l'Euro ( sì pago tutto il doppio di prima in compenso...) è un'entita politica debole, su alcuni temi inesistente e incapace di mantenere una rotta...
Altro che contrapposizione agli USA...:mc:
jumpermax
19-12-2004, 02:39
Originariamente inviato da DioBrando
sn d'accordo con te...galleggiare n serve a nessuno, andare al governo significa prendersi delle responsabilità ( anche gravi anche sbagliando ma prendersele).
E penso sia la stessa tesi di Ferrara + o -...
Si ma lui l'ha detta troppo tardi... ora che la cosa è sotto gli occhi di tutti è troppo facile. Imho il Foglio si è perso su battaglie pur importanti come la politica internazionale e la fecondazione assistita e non ha martellato fin da subito sulla questione riforme, in primis quella della giustizia, da affrontare. Ma del resto tante riforme si erano già arenate la legislatura precedente (è un assurdo che la sx non abbia avuto il coraggio di mettere mano al conflitto di interessi e al sistema radiotelevisivo tanto per dirne una)
jumpermax
19-12-2004, 02:40
Originariamente inviato da DioBrando
tornare alla politica del debito sfrenato?
Ma il nostro debito è già mostruoso :eek:
Concordo con SaMu e con la sua contrarietà, d'altra parte mi aspettavo prima o poi che vi fossero delle proposte in tal senso, considerato che già Francia e Germania l'hanno disatteso da anni...
mah, quando Grillo diceva che l'UE è stata voluta da 20 burocrati tra cui Prodi, tutto sommato n sbagliava...a parte la comodità di pagare il tutto con l'Euro ( sì pago tutto il doppio di prima in compenso...) è un'entita politica debole, su alcuni temi inesistente e incapace di mantenere una rotta...
Altro che contrapposizione agli USA...:mc:
strenua contrarietà... il mio prossimo voto lo do a chi si presenterà mettendo come priorità il controllo del debito pubblico a costo di tagliare lo stato sociale.
StefAno Giammarco
19-12-2004, 02:48
Originariamente inviato da jumpermax
strenua contrarietà... il mio prossimo voto lo do a chi si presenterà mettendo come priorità il controllo del debito pubblico a costo di tagliare lo stato sociale.
Non ne usciamo più. Abbiamo una intera classe politica, si fa per dire, che non vale un sesterzio ed all'orizzonte non vedo campioni. In questo momento troverei più facile spararmi nei coglioni che scegliere per chi votare... :muro: :muro: :muro:
LittleLux
19-12-2004, 09:30
Originariamente inviato da DioBrando
tornare alla politica del debito sfrenato?
Ma il nostro debito è già mostruoso :eek:
Concordo con SaMu e con la sua contrarietà, d'altra parte mi aspettavo prima o poi che vi fossero delle proposte in tal senso, considerato che già Francia e Germania l'hanno disatteso da anni...
mah, quando Grillo diceva che l'UE è stata voluta da 20 burocrati tra cui Prodi, tutto sommato n sbagliava...a parte la comodità di pagare il tutto con l'Euro ( sì pago tutto il doppio di prima in compenso...) è un'entita politica debole, su alcuni temi inesistente e incapace di mantenere una rotta...
Altro che contrapposizione agli USA...:mc:
guarda che io sono contrario alla modifica. Ho detto che chi vuole un suo allentamento vuole tornare alla politica del debito. Berlusconi vuole questo.
LittleLux
19-12-2004, 09:31
Originariamente inviato da StefAno Giammarco
Non ne usciamo più. Abbiamo una intera classe politica, si fa per dire, che non vale un sesterzio ed all'orizzonte non vedo campioni. In questo momento troverei più facile spararmi nei coglioni che scegliere per chi votare... :muro: :muro: :muro:
L'Ulivo, nel rimettere a posto i conti pubblici ha fatto bene.
Originariamente inviato da LittleLux
L'Ulivo, nel rimettere a posto i conti pubblici ha fatto bene.
:eek: Ma che stai dicendo?! Ma se il debito è iniziato a scendere 3 anni fa!?! Mi sembra appena appena propagandistico questo tuo post! ;)
LittleLux
19-12-2004, 10:28
Originariamente inviato da teogros
:eek: Ma che stai dicendo?! Ma se il debito è iniziato a scendere 3 anni fa!?! Mi sembra appena appena propagandistico questo tuo post! ;)
nono, Teo, l'uscita propagandistica è proprio la tua. Vatti a rileggere tutti i dati sui conti pubblici (non quelli sbandierati da Fede o tremonti), e poi mi saprai dire.
Ciao;)
Originariamente inviato da LittleLux
nono, Teo, l'uscita propagandistica è proprio la tua. Vatti a rileggere tutti i dati sui conti pubblici (non quelli sbandierati da Fede o tremonti), e poi mi saprai dire.
Ciao;)
Andrò a leggermi quelli sbandierati dal tuo ex-ministro dell'economia... tanto finisce sempre così: voi i buoni e noi i cattivi!
Io ti so dire che il debito in questi anni continua a calare, di poco, ma continua a calare. Il resto non so.
Chiedo venia: è il debito/pil che continua a calare:
http://www.dt.tesoro.it/Aree-Docum/Debito-Pub/DebitoPIL.htm_cvt.htm
Originariamente inviato da jumpermax
E' anche una questione di politica che funziona a mio avviso. Guarda in Spagna, non condivido molto le scelte di Zapatero ma cmq è partito a tamburo battente con le riforme che aveva promesso in campagna elettorale. Che poi magari si riveleranno un errore colossale ma intanto si è assunto come governo la responsabilità politica dei cambiamenti fatti al paese. Così dovrebbe funzionare... qua da noi sembra non funzionare mai invece. C' è sempre un perenne stato di emergenza un senso di precarietà totale un tira a campare continuo che porta a concepire pezze più che riforme.
Zapatero non sembra intenzionato a toccare nulla dell'impostazione economica di Aznar.
Squadra che vince non si cambia, in Spagna l'han capito pure i comunisti.
tatrat4d
19-12-2004, 11:52
Originariamente inviato da teogros
Chiedo venia: è il debito/pil che continua a calare:
http://www.dt.tesoro.it/Aree-Docum/Debito-Pub/DebitoPIL.htm_cvt.htm
Sì ma è quello il rapporto che conta, anche ai fini del Trattato, e già (e più) sotto il governo dell'Ulivo calava: siamo partiti da qualcosa tipo il 120 o 126% /PIL. Ricordo che sul pezzo di carta firmato da De Michelis c'è scritto che ci impegnamo, per entrare nell'Euro, ad arrivare al 60%/pil. Stiamo già girando sull'autobus senza avere pagato il biglietto.
Originariamente inviato da tatrat4d
Sì ma è quello il rapporto che conta, anche ai fini del Trattato, e già (e più) sotto il governo dell'Ulivo calava: siamo partiti da qualcosa tipo il 120 o 126% /PIL. Ricordo che sul pezzo di carta firmato da De Michelis c'è scritto che ci impegnamo, per entrare nell'Euro, ad arrivare al 60%/pil. Stiamo già girando sull'autobus senza avere pagato il biglietto.
Purtroppo non ho momoria di queste cose... ma indubbiamnete ai tempi dell'ulivo calava di più: se il PIL era maggiore quel rapporto calava sicuramente in modo più drastico... ;)
HenryTheFirst
19-12-2004, 13:43
Originariamente inviato da teogros
Purtroppo non ho momoria di queste cose... ma indubbiamnete ai tempi dell'ulivo calava di più: se il PIL era maggiore quel rapporto calava sicuramente in modo più drastico... ;)
in che senso "se il pil era maggiore"?
Originariamente inviato da HenryTheFirst
in che senso "se il pil era maggiore"?
Mi pare che ai tempi dell'ulivo il prodotto interno lordo fosse molto maggiore di quanto lo è attualmente... o no?
HenryTheFirst
19-12-2004, 14:04
Originariamente inviato da teogros
Mi pare che ai tempi dell'ulivo il prodotto interno lordo fosse molto maggiore di quanto lo è attualmente... o no?
Non direi, anche se di poco il PIL è auomentato ogni anno. Al tempo aumentava di più, ma ora in termini assoluti è più elevato.
Originariamente inviato da HenryTheFirst
Non direi, anche se di poco il PIL è auomentato ogni anno. Al tempo aumentava di più, ma ora in termini assoluti è più elevato.
Forse hai ragione te... boh! Oggi sto facendo un casino bastia... :muro: Meglio se mi azzitto! :O :cry: :bimbo:
von Clausewitz
19-12-2004, 15:35
Originariamente inviato da teogros
Andrò a leggermi quelli sbandierati dal tuo ex-ministro dell'economia... tanto finisce sempre così: voi i buoni e noi i cattivi!
Io ti so dire che il debito in questi anni continua a calare, di poco, ma continua a calare. Il resto non so.
l'attivo primario, al netto degli interessi, si è dimezzato dai tempi dell'ulivo ;)
von Clausewitz
19-12-2004, 15:40
Originariamente inviato da teogros
da Tgcom.it (http://www.tgcom.it/mondo/articoli/articolo234657.shtml):
"Nei miei colloqui con Blair, Schroeder e Chirac ho registrato una completa adesione per quanto riguarda una ridefinizione del Patto di stabilità". Lo ha affermato Silvio Berlusconi al termine del Consiglio europeo. La questione di una nuova interpretazione del Patto di stabilità è "il problema più importante per le alte sfere decisionali dell'Europa", ha aggiunto Berlusconi a Bruxelles.
Con l'annuncio di questa sorta di spallata alla rigida disciplina economica che ha governato finora il Patto di stabilità europeo Berlusconi sottolinea tuttavia che "Noi siamo stati virtuosi e intendiamo rimanere virtuosi". Il premier ha aggiunto che "il debito è qualcosa che abbiamo ereditato dal passato e non credo che debba essere una preoccupazione", inoltre, ha ricordato,"nei prossimi due anni prevediamo di scendere sotto il 100%" nel rapporto tra debito e Pil.
Quello del presidente del Consiglio a Bruxelles è stato un "intervento ufficiale con il quale - come ha riferito lo stesso premier - è stato posto un problema importante all'attenzione delle più alte sfere decisionali continentali". Berlusconi parte dalla considerazione che bisogna prendere atto di come l'economia europea abbia "reagito male" anche all'eccessivo apprezzamento della nostra moneta rispetto al dollaro Usa: uno stato di fatto che non può essere attribuito a specifiche politiche dell'amministrazione americana ma, piuttosto - dice - ai vincoli imposti dalla politica monetaria, economica e di bilancio ai Paesi dell'Unione. Né, per quanto riguarda in modo particolare l'Italia, si possono attribuire particolari responsabilità, per le difficoltà economiche, a un debito eccessivo, ereditato dai governi precedenti, che tutt'al più potrebbe incidere sull'inflazione. Inflazione che però attualmente non esiste, ricorda il presidente del Consiglio, chiarendo che il nostro Paese può contare su un patrimonio superiore del 30-40% rispetto al debito complessivo: una garanzia in più verso una politica economica "virtuosa" che ha già portato al 103% il rapporto tra debito e pil e assicurato comunque il rispetto del Patto di stabilità. "Noi siamo sempre stati virtuosi - afferma Berlusconi - mentre altri Paesi, come Francia, Germania, Olanda e Portogallo, no".
Detto questo, secondo il presidente del Consiglio ci sarebbero delle ragioni più che valide per "sostenere l'economia in momenti di stagnazione come questa". In sostanza, ci potrebbero essere delle ragioni più che valide per valutare una applicazione non rigida del canone del 3%, senza intaccare questo principio, e non certo per incrementare le spese correnti - spiega - ma sicuramente per aiutare il rilancio di alcuni settori, come la ricerca, la tecnologia militare e le infrastrutture (attribuendo ai bilanci di questi comparti solo le quote di ammortamento dei singoli anni): soprattutto per le infrastrutture il governo italiano pensa, nel quadro della rivisitazione di Maastricht, ad un incremento della spesa rispetto al pil anche fino al 7%, "se non oltre", per coprire il gap che divide l'Italia dagli altri grandi paesi del Continente.
L'iniziativa di Berlusconi viene commentata positivamente dal vice premier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, anch'egli presente ai lavori del Consiglio europeo. "Qualche settimana fa - sostiene - quando il presidente del Consiglio spedì una lettera ai partner europei su questi temi, in Italia ci fu qualcuno dall'opposizione che parlò di propaganda e di un gesto irrituale senza seguito. Ma oggi la questione è stata posta ufficialmente e a marzo ci sarà un dibattito durante la presidenza lussemburghese. Ora - aggiunge Fini prima di lasciare Justus Lipsius insieme a Berlusconi - per fare rientro in Italia, qualcuno dall'opposizione si dovrà ricredere".
Tra gli altri leader europei si è levata la voce dubbiosa del premier del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che dal primo gennaio assumerà la presidenza della Ue nonché la presidenza biennale dei ministri delle Finanze della zona dell'euro. Juncker ha detto di non essere convinto "di alcune delle proposte" sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita, illustrate dal premier Silvio Berlusconi ai colleghi europei. "Alcuni elementi non mi convincono, ma non vi dirò quali perché non c'è stato dibattito", ha detto Juncker. Il quale ha aggiunto che la riforma del Patto sarà esaminata dai ministri delle Finanze in gennaio e nel vertice di marzo si cercherà di concludere i lavori.
da Repubblica.it (http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/economia/eccofinanziaria9/trepat/trepat.html):
BRUXELLES - Per la revisione del Patto di stabilità c'è il sì di Francia, Germania e Gran Bretagna. Parola del premier italiano Silvio Berlusconi. "Abbiamo molte speranze che questo tema venga affrontato e risolto...", ha detto il Cavaliere ieri lasciando - visibilmente soddisfatto - il palazzo di Justus Lipsius al termine del Consiglio europeo. Perchè è convinto che si "partirà con il piede giusto per una sua interpretazione più flessibile".
Un argomento posto sul tavolo dei 24 capi di Stato e di governo in chiusura dei lavori, nei quali Berlusconi ha ribadito la necessità di applicare con "elasticità" il rapporto deficit-Pil al 3%. Una applicazione che deve essere "correlata", a suo avviso, alla situazione dell'economia: "Con più rigore quando va bene, con minore rigidità, appunto, in periodi di recessione e stagnazione".
Un criterio che il capo del governo definisce "ragionevole" e che "ha avuto l'apprezzamento dei leader europei ed una piena adesione" da parte di Francia, Germania e Gran Bretagna".
In sostanza, insiste il premier, ci potrebbero essere delle ragioni più che valide per valutare una applicazione non rigida del canone del 3%, non per incrementare le spese correnti ma per aiutare il rilancio di alcuni settori, dalla ricerca alla tecnologia militare e le infrastrutture: soprattutto per queste ultime il governo italiano pensa, nel quadro della rivisitazione di Maastricht, ad un incremento della spesa anche fino al 7%, "se non oltre", per coprire il gap che divide l'Italia dagli altri grandi paesi del Continente.
Che ne pensate? Siete favorevoli alla revisione del patto di stabilità?
Teo, queste sono le solite sparate propagandistiche del berlusca, possibile che non lo capisci?
gli altri paesi, soprattutto europei ormai da tempo hanno smesso di prenderci sul serio
noi possiamo benissimo sforare il patto come hanno fatto germania e francia l'anno scorso, tanto poi non ci saranno conseguenze come è avvenuto per quei paesi
ma non possiamo farlo perchè le agenzie di rating ci declasserebbero subito provocando un aumento dei tassi d'interesse, insomma dovremmo pagare un fottio d'interessi in più
ecco perchè non possiamo permettercelo
von Clausewitz
19-12-2004, 15:41
Originariamente inviato da SaMu
L'economia francese e quella tedesca non veleggiano, sono in recessione, crescono quanto se non meno di noi.
I paesi europei che sono cresciuti negli ultimi anni, sono Spagna e Irlanda. Che hanno diminuito la spesa pubblica. Hanno diminuito le tasse. E hanno un deficit ridotto (in qualche anno la Spagna ha persino avuto avanzo, diminuendo il debito).
Questo a dimostrazione che la spesa pubblica non è in grado di far crescere l'economia attuale, semmai il viceversa, i paesi che hanno aumentato la spesa pubblica e hanno un deficit alto sono fermi in recessione, quelli che hanno ridotto la spesa pubblica, ridato soldi nella disponibilità dei cittadini, attirato gli investimenti stranieri, crescono e prosperano.
con la differenza che francia e germania hanno economie moltro più solide della nostra e soprattutto metà del nostro debito pubblico
von Clausewitz
19-12-2004, 15:54
Originariamente inviato da SaMu
Ergo?:confused:
ergo è la solita propaganda berlusconiana :sofico: :D
Con me sfondi una porta aperta, la spesa statale al 55% del PIL è quello che ci sta affondando lo ripeto in ogni occasione.
von Clausewitz
19-12-2004, 16:05
Originariamente inviato da SaMu
Con me sfondi una porta aperta, la spesa statale al 55% del PIL è quello che ci sta affondando lo ripeto in ogni occasione.
e anche il fatto che molte imprese sono gestite da peracotari, ladri e cialtroni
la parmalat con i suoi 20 miliardi di euro di debiti ha segnato un record mondiale destinato a rimanere ineguagliato
ma anche fiat, alitalia, volare (di cui già ai primi segnali di debiti che venivano a galla mesi fa avevo pronosticato il fallimento), cirio, le banche ecc. ecc.
se il tessuto delle imprese fosse sano ci sarebbe da preoccuparsi relativamente dell'eccesso di spesa
purtroppo il nostro tessuto produttivo è quello che è, molto fragile e gestito male
Parmalat era una frode non debiti, gli imprenditori bravi o meno bravi rispondono a loro stessi e al capitale, la spesa pubblica se permetti sono soldi miei e tuoi e quando ti arrivano in busta i 1500 euro ricordati che altri 1500 se li è tenuti lo stato per finanziare spese che non li valgono.
DioBrando
19-12-2004, 16:17
Originariamente inviato da LittleLux
guarda che io sono contrario alla modifica. Ho detto che chi vuole un suo allentamento vuole tornare alla politica del debito. Berlusconi vuole questo.
lo sò che sei contrario, ho solo ironizzato sul termine "politica del debito".
Noi semplicemente n ce la possiamo permettere :)
von Clausewitz
19-12-2004, 16:26
Originariamente inviato da SaMu
Parmalat era una frode non debiti, gli imprenditori bravi o meno bravi rispondono a loro stessi e al capitale, la spesa pubblica se permetti sono soldi miei e tuoi e quando ti arrivano in busta i 1500 euro ricordati che altri 1500 se li è tenuti lo stato per finanziare spese che non li valgono.
intendevo con la frode hanno fatto 20 miliardi di euro di debiti
e purtroppo non rispondono solo le società, con i loro capitali (in genere sono società di capitali, quelle citate) ma purtroppo anche migliaia di risparmiatori, spero che la notizia ti sia giunta ;)
quando ci sono di mezzo le banche, poi in genere si rivalgono in un modo o nell'altro sui loro clienti
l'investimento azionario è stato in questi anni un fallimento per tutti i risparmiatori, fra perdite e commissioni bancarie, hanno perso tutti, chi più chi meno
tanto valeva mettere i soldi sotto il materasso
von Clausewitz
19-12-2004, 16:47
Originariamente inviato da NeSs1dorma
E' ora che questo laccio sia spezzato.
Germania e Francia se ne sono infischiate, in questi anni, e infatti veleggiano meglio di noi.
Un altro successo del Presidente, se andrà in porto.
Ricordo le pernacchie quando lo propose, gente che si stracciava le vesti dicendo che tanto non lo avrebbero considerato.. e invece..
e infatti al "tuo" presidente, continuano a snobbarlo tutti
non ti rendi conto che a sostenere certe cose è solo lui
al massimo dall'estero ogni tanto fanno arrivare qualche smentita, della serie non ci coinvolgete nelle vostre cazzate :D :sofico:
Originariamente inviato da NeSs1dorma
E' ora che questo laccio sia spezzato.
Germania e Francia se ne sono infischiate, in questi anni, e infatti veleggiano meglio di noi.
Un altro successo del Presidente, se andrà in porto.
Ricordo le pernacchie quando lo propose, gente che si stracciava le vesti dicendo che tanto non lo avrebbero considerato.. e invece..
Germania e Francia non hanno un debito da terzo mondo come il nostro, questa a dimostrazione di quanto ne sai.:rolleyes:
Originariamente inviato da von Clausewitz
e infatti al "tuo" presidente, continuano a snobbarlo tutti
non ti rendi conto che a sostenere certe cose è solo lui
al massimo dall'estero ogni tanto fanno arrivare qualche smentita, della serie non ci coinvolgete nelle vostre cazzate :D :sofico:
Non direi che lo snobbano, al limite lo anticipano: il Patto lo hanno modificato 4 anni fa, violandolo.
Quello che hanno snobbato è il "tuo" presidente, Prodi che alla guida della Commissione europea ha dovuto ingoiare le violazioni del Patto, ha detto "beh, ma, ragazzi" e non l'hanno ascoltato, non si sono fermati, hanno trattato il patto la commissione e il suo presidente come altrettanti zerbini.
E la sinistra italiana di fronte alla violazione è stata zitta, perchè Schroeder è rosso e Chirac antiamericano.
Sei daccordo?
Originariamente inviato da NeSs1dorma
Ricordo le pernacchie quando lo propose, gente che si stracciava le vesti dicendo che tanto non lo avrebbero considerato.. e invece..
ma dico io, hai visto cosa hanno fatto??? a bruxelles si parlava della turchia, berlusconi ha fatto un intervento di 2 (due) minuti dicendo sta cosa, nessuno ha detto o fatto niente, e finito questo hanno riniziato a parlare della turchia...
von Clausewitz
19-12-2004, 21:55
Originariamente inviato da SaMu
Non direi che lo snobbano, al limite lo anticipano: il Patto lo hanno modificato 4 anni fa, violandolo.
Quello che hanno snobbato è il "tuo" presidente, Prodi che alla guida della Commissione europea ha dovuto ingoiare le violazioni del Patto, ha detto "beh, ma, ragazzi" e non l'hanno ascoltato, non si sono fermati, hanno trattato il patto la commissione e il suo presidente come altrettanti zerbini.
E la sinistra italiana di fronte alla violazione è stata zitta, perchè Schroeder è rosso e Chirac antiamericano.
Sei daccordo?
sono d'accordissimo sul fatto che neanche Prodi viene preso molto sul serio in europa e che la sua presidenza ha luci e ombre
però scusa non capisco cosa avrebbe non dico dovuto, ma potuto fare la sinistra italiana verso le violazioni di mister Chirac e mister
Schroeder
Originariamente inviato da SaMu
E la sinistra italiana di fronte alla violazione è stata zitta, perchè Schroeder è rosso e Chirac antiamericano.
sarebbe stato strano il contrario.Chirac poi è la sinistra mascherata da non sinistra,vedi l'anticamericanismo,il suo laicismo da degno rosso,voglia di mettere sanzioni governi di destra e pure le elezioni presidenziali in cui si è fatto leccare le chiappette dai suoi simili
von Clausewitz
19-12-2004, 22:21
Originariamente inviato da Ewigen
sarebbe stato strano il contrario,Chirac poi è la sinistra mascherata da non sinsitra,vedi l'anticamericanismo e il suo laicismo da puro rosso,
più semplicemente Chirac è un francese e risente dei riflessi comuni della politica francese
che è sempre stata così, se non peggio (certamente da questo punto di vista, De Gaulle fu molto peggio)
Originariamente inviato da von Clausewitz
sono d'accordissimo sul fatto che neanche Prodi viene preso molto sul serio in europa e che la sua presidenza ha luci e ombre
però scusa non capisco cosa avrebbe non dico dovuto, ma potuto fare la sinistra italiana verso le violazioni di mister Chirac e mister
Schroeder
Chessò, dire
"sbagliano"
"così distruggono l'Europa"
"violano le regole"
sarebbe andata bene una qualsiasi delle espressioni che avrebbero usato, se quelle violazioni le avesse fatte il governo Berlusconi.
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