PDA

View Full Version : Natale e giocattoli


telespalla
14-12-2004, 16:39
Di BEPPE GRILLO
Chi sono davvero «Gli Incredibili» di questi giorni? Ciampi, il Presidente buono che ripudia la guerra ma che ripudia anche l´embargo delle armi italiane alla dittatura cinese? O Fini, il primo fascista che si batte per vendere armi al più grande Stato comunista?
Forse però i più Incredibili tra gli Incredibili sono proprio i manager della Disney.
Per forza che Disneyland in Francia va male. Cosa volete che combinino quei fannulloni dei dipendenti in 35 ore alla settimana? Nella «vecchia Europa», un´oretta qua, una là, si batte la fiacca solo per tirare venerdì. In Cina invece sì che si lavora. Presto 35 ore al giorno, altro che alla settimana! Per fortuna di Paperone, a risollevare le finanze della Disney ci pensano le laboriose Paperine di Quandong, la regione della Cina dove si producono tre su quattro dei giocattoli del pianeta. Per fabbricare giocattoli di Disney le operaie cinesi nei mesi di punta arrivano a lavorare 214 ore al mese di straordinario, oltre naturalmente alle ore di base. È con questa «straordinaria» prestazione che la banda Bassotti di Burbank, California, si aggiudica la maglia nera mondiale nello sfruttamento del lavoro femminile cinese. Un primato che forse farebbe vergognare Nonna Papera, ma che non turba gli allegri manager di Topolino.
È stata la televisione svizzera a rendere noto il primato nella sua più importante trasmissione sui consumi, ABE ? A´ bon entendeur, sul primo canale in francese, alle 20.10 del 30 novembre (www.tsr.ch/tsr/index.html?siteSect=311201&sid=5374753/).
Allora che fare? Smettere di comprare Disney per comprare, che so, Mattel? Disney è al peggiore dei posti di una lista di sei colossi dei giocattoli, nella quale anche il meno peggio non brilla. La ricerca è stata organizzata da 25 organizzazioni di consumatori riunite nella Icrt (International Consumer Research & Testing - http://www.international-testing.org/) e svolta intervistando in otto mesi centinaia di operaie di sei fabbriche concessionarie. Risultato: «In nessuna delle aziende investigate i salari permettono di vivere decentemente tutto l´anno; le protezioni contro il calore, il rumore, le sostanze tossiche e gli incidenti sono sistematicamente trascurate; nessuna delle marche esaminate può quindi vantarsi di garantire condizioni di lavoro soddisfacenti nelle fabbriche che producono per essa».
Scrive la televisione svizzera «cominciando dal meno peggio»:
1°: LEGO ? Danimarca, numero quattro mondiale del giocattolo. Solo il 10% dei suoi prodotti sono fatti in Cina. Tra le aziende esaminate è l´unica che concede un congedo di maternità. Inoltre garantisce un giorno e mezzo di riposo settimanale e la libertà di dimissionare senza pagare penali. In periodi di alta produzione le ore straordinarie raggiungono le 55 al mese. Trasparenza: sembra fare sforzi per rispettare le regole e accetta che la verifica del suo codice di condotta sia fatta da fonti indipendenti.
2°: MATTEL ? California, numero uno mondiale. Prodotto principale: bambola Barbie. 120.000 persone lavorano per lei in Cina. Propone i contratti di lavoro più stabili del settore, uno-due anni, contro i tre mesi in media presso i concorrenti. Il giorno di riposo settimanale è rispettato. Le operaie che dimissionano perdono 20 giorni di salario. Orari: 10-12 ore in alta stagione, con straordinari che arrivano a 112 ore al mese. Accetta una verifica indipendente del codice di condotta, ma prescrive alle operaie di rispondere con prudenza alle inchieste esterne.
3°: BANDAI ? Giappone, numero tre mondiale. Prodotti principali: Tamagochi e Power Rangers. A pari merito con MATTEL. Metà della produzione è in Cina (45.000 persone). In alta stagione il giorno di riposo da settimanale diventa mensile e gli straordinari raggiungono le 123 ore al mese. Il salario è pagato con un mese di ritardo. Trasparenza: le operaie non conoscono il codice di condotta, l´azienda detta loro le risposte da dare ai controllori esterni.
4°: MGA ENTERTAINEMENT ? California. Prodotto principale bambola Bratz. Tutte le bambole Bratz sono fatte in Cina. Il giorno di riposo settimanale è rispettato. I contratti sono a corto termine e gli orari demenziali: in alta stagione le giornate sono di 10-13 ore, più 149 ore straordinarie mensili obbligatorie, salvo per le donne in cinta. È la meno trasparente delle sei aziende esaminate, non ha un codice di condotta.
5°: HASBRO - USA, numero due mondiale. Prodotto: Action Man. Il dipendente che dimissiona perde l´ultimo mese di salario e la cauzione che ha dovuto deporre all´assunzione (5 euro, al cambio). 157 ore di straordinari mensili in alta stagione. L´azienda detta ai dipendenti le risposte da dare ai controllori indipendenti.
6°: DISNEY - USA, California. Prodotto: personaggi in pelouches. Durata del contratto: un anno. Chi dimissiona perde un mese di salario. In alta stagione il giorno di riposo settimanale non è rispettato e gli straordinari arrivano al record di 214 ore mensili. In caso di controlli indipendenti l´azienda detta le risposte ai dipendenti e ha due bollettini-paga, uno per la fabbrica, uno per i controlli.
Guandong, dove si trovano le sei fabbriche esaminate, è la provincia industriale intorno a Shenzhen. Oltre ai giocattoli vi si producono due scarpe su tre e uno su due dei telefonini, degli orologi e delle macchine fotografiche del mondo. Da giugno a ottobre in 4000 fabbriche si producono tre quarti dei giocattoli di tutto l´anno. Salario, al cambio ufficiale: 40-70 euro al mese.
Tratto dallo spettacolo
?beppegrillo.it?

dataman
15-12-2004, 12:56
Originariamente inviato da telespalla
Di BEPPE GRILLO
Chi sono davvero «Gli Incredibili» di questi giorni? Ciampi, il Presidente buono che ripudia la guerra ma che ripudia anche l´embargo delle armi italiane alla dittatura cinese? O Fini, il primo fascista che si batte per vendere armi al più grande Stato comunista?
Forse però i più Incredibili tra gli Incredibili sono proprio i manager della Disney.
Per forza che Disneyland in Francia va male. Cosa volete che combinino quei fannulloni dei dipendenti in 35 ore alla settimana? Nella «vecchia Europa», un´oretta qua, una là, si batte la fiacca solo per tirare venerdì. In Cina invece sì che si lavora. Presto 35 ore al giorno, altro che alla settimana! Per fortuna di Paperone, a risollevare le finanze della Disney ci pensano le laboriose Paperine di Quandong, la regione della Cina dove si producono tre su quattro dei giocattoli del pianeta. Per fabbricare giocattoli di Disney le operaie cinesi nei mesi di punta arrivano a lavorare 214 ore al mese di straordinario, oltre naturalmente alle ore di base. È con questa «straordinaria» prestazione che la banda Bassotti di Burbank, California, si aggiudica la maglia nera mondiale nello sfruttamento del lavoro femminile cinese. Un primato che forse farebbe vergognare Nonna Papera, ma che non turba gli allegri manager di Topolino.
È stata la televisione svizzera a rendere noto il primato nella sua più importante trasmissione sui consumi, ABE ? A´ bon entendeur, sul primo canale in francese, alle 20.10 del 30 novembre (www.tsr.ch/tsr/index.html?siteSect=311201&sid=5374753/).
Allora che fare? Smettere di comprare Disney per comprare, che so, Mattel? Disney è al peggiore dei posti di una lista di sei colossi dei giocattoli, nella quale anche il meno peggio non brilla. La ricerca è stata organizzata da 25 organizzazioni di consumatori riunite nella Icrt (International Consumer Research & Testing - http://www.international-testing.org/) e svolta intervistando in otto mesi centinaia di operaie di sei fabbriche concessionarie. Risultato: «In nessuna delle aziende investigate i salari permettono di vivere decentemente tutto l´anno; le protezioni contro il calore, il rumore, le sostanze tossiche e gli incidenti sono sistematicamente trascurate; nessuna delle marche esaminate può quindi vantarsi di garantire condizioni di lavoro soddisfacenti nelle fabbriche che producono per essa».
Scrive la televisione svizzera «cominciando dal meno peggio»:
1°: LEGO ? Danimarca, numero quattro mondiale del giocattolo. Solo il 10% dei suoi prodotti sono fatti in Cina. Tra le aziende esaminate è l´unica che concede un congedo di maternità. Inoltre garantisce un giorno e mezzo di riposo settimanale e la libertà di dimissionare senza pagare penali. In periodi di alta produzione le ore straordinarie raggiungono le 55 al mese. Trasparenza: sembra fare sforzi per rispettare le regole e accetta che la verifica del suo codice di condotta sia fatta da fonti indipendenti.
2°: MATTEL ? California, numero uno mondiale. Prodotto principale: bambola Barbie. 120.000 persone lavorano per lei in Cina. Propone i contratti di lavoro più stabili del settore, uno-due anni, contro i tre mesi in media presso i concorrenti. Il giorno di riposo settimanale è rispettato. Le operaie che dimissionano perdono 20 giorni di salario. Orari: 10-12 ore in alta stagione, con straordinari che arrivano a 112 ore al mese. Accetta una verifica indipendente del codice di condotta, ma prescrive alle operaie di rispondere con prudenza alle inchieste esterne.
3°: BANDAI ? Giappone, numero tre mondiale. Prodotti principali: Tamagochi e Power Rangers. A pari merito con MATTEL. Metà della produzione è in Cina (45.000 persone). In alta stagione il giorno di riposo da settimanale diventa mensile e gli straordinari raggiungono le 123 ore al mese. Il salario è pagato con un mese di ritardo. Trasparenza: le operaie non conoscono il codice di condotta, l´azienda detta loro le risposte da dare ai controllori esterni.
4°: MGA ENTERTAINEMENT ? California. Prodotto principale bambola Bratz. Tutte le bambole Bratz sono fatte in Cina. Il giorno di riposo settimanale è rispettato. I contratti sono a corto termine e gli orari demenziali: in alta stagione le giornate sono di 10-13 ore, più 149 ore straordinarie mensili obbligatorie, salvo per le donne in cinta. È la meno trasparente delle sei aziende esaminate, non ha un codice di condotta.
5°: HASBRO - USA, numero due mondiale. Prodotto: Action Man. Il dipendente che dimissiona perde l´ultimo mese di salario e la cauzione che ha dovuto deporre all´assunzione (5 euro, al cambio). 157 ore di straordinari mensili in alta stagione. L´azienda detta ai dipendenti le risposte da dare ai controllori indipendenti.
6°: DISNEY - USA, California. Prodotto: personaggi in pelouches. Durata del contratto: un anno. Chi dimissiona perde un mese di salario. In alta stagione il giorno di riposo settimanale non è rispettato e gli straordinari arrivano al record di 214 ore mensili. In caso di controlli indipendenti l´azienda detta le risposte ai dipendenti e ha due bollettini-paga, uno per la fabbrica, uno per i controlli.
Guandong, dove si trovano le sei fabbriche esaminate, è la provincia industriale intorno a Shenzhen. Oltre ai giocattoli vi si producono due scarpe su tre e uno su due dei telefonini, degli orologi e delle macchine fotografiche del mondo. Da giugno a ottobre in 4000 fabbriche si producono tre quarti dei giocattoli di tutto l´anno. Salario, al cambio ufficiale: 40-70 euro al mese.
Tratto dallo spettacolo
?beppegrillo.it?

Mah ???:rolleyes:

Mi paiono tutte un po' palle.
Mia cugina lavora da 7 anni alla Disney a Los Angeles, prima come disegnatrice e adesso responsabile dei sistemi di animazione, ha due bellissimi bambini e dice che il lavoro è ottimo....

:confused:

Non sarà la solita beppegrillata alla cazzo di cane ?

IpseDixit
15-12-2004, 13:07
Originariamente inviato da dataman
Mah ???:rolleyes:

Mi paiono tutte un po' palle.
Mia cugina lavora da 7 anni alla Disney a Los Angeles, prima come disegnatrice e adesso responsabile dei sistemi di animazione, ha due bellissimi bambini e dice che il lavoro è ottimo....

:confused:

Non sarà la solita beppegrillata alla cazzo di cane ?
Si parla di costruzione di giocattoli non di cartoni animati.

recoil
15-12-2004, 13:08
Originariamente inviato da dataman
Mia cugina lavora da 7 anni alla Disney a Los Angeles, prima come disegnatrice e adesso responsabile dei sistemi di animazione, ha due bellissimi bambini e dice che il lavoro è ottimo....

:confused:

Non sarà la solita beppegrillata alla cazzo di cane ?

scusa ma tua cugina non fa giocattoli e lavora a Los Angeles, non in Cina.
quindi non vedo cosa c'entra con il discorso che si sta facendo

dataman
15-12-2004, 13:11
Ho letto male. Chiedo venia.

In ogni caso il discorso dei giocattoli potrebbe applicarsi ad ogni bene di consumo, quindi a questa stregua si dovrebbero boicottare scarpe, vestiti, computer, articoli sportivi... etc.

Mi sembra irrealistico, purtroppo.

ALBIZZIE
15-12-2004, 13:11
Originariamente inviato da IpseDixit
Si parla di costruzione di giocattoli non di cartoni animati.
e si parla di Cina non di LosAngeles

dataman
15-12-2004, 13:12
Originariamente inviato da ALBIZZIE
e si parla di Cina non di LosAngeles

vedi post "correttivo" sopra.

;)

ALBIZZIE
15-12-2004, 13:19
si, arrivo sempre..dopo ;)

cmq i dati sono veri. li ho confrontati con quelli diffusi da un'associazione di consumatori nazionale.

dataman
15-12-2004, 13:21
Originariamente inviato da ALBIZZIE
si, arrivo sempre..dopo ;)

cmq i dati sono veri. li ho confrontati con quelli diffusi da un'associazione di consumatori nazionale.

Brutta faccenda allora.

:(

ALBIZZIE
15-12-2004, 13:26
che la faccenda puzzasse, era da immaginarselo.

altrimenti non si spiegano i bassi costi dei prodotti cinesi
(manodopera sfruttata e brevetti non rispettati).

per rimanere nell'esempio dei dati riportati, un acquirente occidentale come fa a riconoscere un prodotto fabbricato con un minimo di garanzie per il lavoratore, come può essere un giocattolo Lego da quello fabbricato secondo le direttive Disney?

IpseDixit
15-12-2004, 13:38
Originariamente inviato da dataman
Brutta faccenda allora.

:(
Si molto brutta
:(

kikki2
15-12-2004, 18:05
Ma è + colpevole la multinazionale o le istituzioni cinesi che non vogliono che si rispettino i diritti dei lavoratori ( cosa doppiamente assurda visto che si parla pur sempre di Cina, anche se di quella del 2004 )?

Aleres
16-12-2004, 00:54
Se le aziende "occidentali" si comportano in questa maniera è perchè possono permettersi attraverso una scarsa tutela legislativa di fare ciò.
Non conosco il diritto cinese (tanto meno la branca riguardante il lavoro), ma credo che l'industrializzazione che sta avvenendo in Cina sia paragonabile a quella del secolo scorso accaduta in Europa (con relative problematiche), ricordiamoci che i diritti dei lavoratori (per esempio "Lo Statuto dei Lavoratori") furono approvati in periodi relativamente recenti e il processo di tutela delle masse operaie non è qualche cosa di immediato, ma richiede del tempo....
Certo dal punto di vista umano fa rabbia che nel 2004 vi siano ancora popolazioni sfruttate da gente che venera esclusivamente il Dio denaro...