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View Full Version : Le mirabolanti conseguenze dei brevetti software


gourmet
02-12-2004, 15:34
http://punto-informatico.it/p.asp?i=50672


Acacia rivendica brevetto sul Wi-Fi

L'azienda che sta incassando royalty per il brevetto sullo streaming ora si focalizza sulle più comuni procedure di log-on alle reti wireless. Sale la tensione

02/12/04 - News - Newport Beach (USA) - Un altro brevetto potrebbe far tremare il settore ICT. Questa volta si tratta di una “patent” che tocca da vicino il Wi-Fi, la connettività wireless che sta esplodendo in tutto il Mondo e che è ormai diffusissima in molti paesi. Ad agitare un brevetto nel Wi-Fi è Acacia Research, piccola ma battagliera società californiana.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il nome di Acacia è tutt'altro che sconosciuto alle cronache. L'azienda è infatti un inossidabile soldato della proprietà intellettuale che è già riuscita a far sborsare dobloni sonanti a centinaia di aziende per il proprio brevetto sullo streaming. Nel rivendicare quel brevetto, Acacia è riuscita a far chiudere decine di siti web e ad ottenere royalty da colossi del settore come Disney e Virgin.

Naturale, dunque, che la nuova frontiera del Wi-Fi sia vissuta ora con apprensione da tutti gli interessati. Acacia, infatti, rivendica come proprio brevetto una delle più comuni procedure di log-on utilizzate nelle reti wireless.

Acacia, contro la quale si è mossa fin qui con poco successo anche la Electronic Frontier Foundation, ha confermato di aver acquisito lo scorso luglio un brevetto che descrive come le reti wireless presentano ad utenti non ancora registrati pagine web che li ridirigono a pagine di registrazione e log-on.

Le procedure di cui al brevetto 6.226.677 (vedi Us Trademark and Patent Office, che apparteneva alla piccola LodgeNet Entertainment Corporation, sono oggi utilizzate ampliamente nelle reti pubbliche come quelle installate presso stazioni, aeroporti ed alberghi.

A suo tempo, all'inizio del 1999, LodgeNet aveva registrato il brevetto anche a livello internazionale (numero: G06F 013/00).

Ai reporter Acacia ha confermato che da circa due mesi ha iniziato i negoziati con una serie di soggetti, ossia operatori, che a suo dire dovranno pagarle una royalty per l'utilizzo delle tipiche procedure di accesso alle reti Wi-Fi.

Ma non è finita qui. Il boss dell'azienda, Rob Berman, ha già spiegato che sebbene nessuna società abbia ancora firmato accordi sul Wi-Fi, sono ormai centinaia quelle che l'hanno fatto per lo streaming. "Ma noi siamo sempre alla ricerca - ha dichiarato - di acquistare nuovi brevetti e ne stiamo considerando proprio adesso una serie in diversi settori, non necessariamente soltanto Internet". Mondo avvisato mezzo salvato.

Questo è quello che aspetta anche l'Europa, se le lobbies delle mutinazionali non vengono fermate.. un mondo IT dominato da avvocati e aziende-parassita che non fanno altro che comprare brevetti su emerite banalità e poi andare in giro a chiedere il pizzo. C'è ancora qualcuno a favore di questi brevetti?

rob-roy
02-12-2004, 15:51
Non vedo come si possa concordare con i brevetti nel software.

Cmq non sono altro che parassiti....che schifo di mondo davvero...:muro:

ENGINE
02-12-2004, 19:38
Ma acacia sta' per ???

evelon
03-12-2004, 14:40
Originariamente inviato da gourmet
..
C'è ancora qualcuno a favore di questi brevetti?

Io.

Tra l'altro sarebbe interessante sapere il perchè il detentore originale dei brevetti li abbia ceduti

Ikitt_Claw
03-12-2004, 17:56
Originariamente inviato da evelon
Io.


Sei a favore del concetto di brevetto, del concetto di brevetto nel campo del software o dell'attuale sistema di brevetti?
Nell'ultimo caso, che ne pensi delle litigation companies e del loro apporto all'ICT?

evelon
04-12-2004, 11:19
Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Sei a favore del concetto di brevetto, del concetto di brevetto nel campo del software o dell'attuale sistema di brevetti?
Nell'ultimo caso, che ne pensi delle litigation companies e del loro apporto all'ICT?

si
si
? che intendi per litigation companies?

jumpermax
04-12-2004, 11:25
Originariamente inviato da evelon
si
si
? che intendi per litigation companies?
Devo dire che porti considerazioni molto interessanti a sostegno della tua posizione... :D

Ikitt_Claw
04-12-2004, 12:17
Originariamente inviato da evelon
si

OK, e questo mi sta bene.

si

OK, quindi ritieni che l'uso dei brevetti software incentivi la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo in generale del settore?

? che intendi per litigation companies?
Eolas o, per restare in questo thread, Acacia.

evelon
05-12-2004, 15:06
Originariamente inviato da Ikitt_Claw
OK, e questo mi sta bene.

E grazie tante :D

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
OK, quindi ritieni che l'uso dei brevetti software incentivi la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo in generale del settore?

I brevetti sono solo uno strumento economico-tecnico-finanziario.

Essi dicono semplicemente che su una data innovazioni/scoperta/tecnica si hanno i diritti di sfruttamento commerciale, punto.

Incentivano la ricerca nella misura in cui chi innova (con una buona idea apprezzata dal mercato) ha poi i diritti di sfruttamento della sua idea (e fà tanti $ :D ).
Non sono il fine ma solo un mezzo per compensare chi fà innovazione.

Ed attenzione che non ho circoscritto solo al campo IT (che è un campo come un altro del resto) ma la cosa è estesa a tutto ciò che è innovazione.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Eolas o, per restare in questo thread, Acacia.

Come detto sarebbe da vedere perchè i detentori originali dei diritti hanno ceduto a poco prezzo un'idea che è buona.
Senza questa informazione non si può dire nulla del caso specifico.

Se Acacia ha i diritti di sfruttamento dei brevetti che dice di avere allora è giusto che gli si paghino le royalties.

Ikitt_Claw
05-12-2004, 15:49
Originariamente inviato da evelon
Incentivano la ricerca nella misura in cui chi innova (con una buona idea apprezzata dal mercato) ha poi i diritti di sfruttamento della sua idea (e fà tanti $ :D ).
Non sono il fine ma solo un mezzo per compensare chi fà innovazione.

In teoria. In pratica, una consistente parte dei brevetti software e` usata, e per fermare o strozzare la concorrenza con cause sempiterne in tribunale. Ci ritorno sotto.
Oppure hai una spiegazione migliore di questa per il celeberrimo brevetto sul doppio click, o per gli altri "orrori" brevettuali?


Ed attenzione che non ho circoscritto solo al campo IT (che è un campo come un altro del resto) ma la cosa è estesa a tutto ciò che è innovazione.

L'ICT ha un'anomalia: il software. Che e` un'anomalia non lo dico io, ma qualche testo di ingegneria del software. Personalmente posso anche concordare (e infatti sostanzialmente concordo), ma non e` questo il punto.


Se Acacia ha i diritti di sfruttamento dei brevetti che dice di avere allora è giusto che gli si paghino le royalties.
E dunque il caso (e non e` isolato) di una ditta che fa soldi unicamente, o prevalentemente, chiedendo i riconoscimenti dei propri diritti di brevetto/proprieta` intellettuale a varie altre ditte che detti prodotti li commercializzano (definizione di litigation company, espansa) e` inteso come innovazione?

Che gli si debbano pagare le royalties mi pare poco opinabile, la legge dice cosi`. Che sia giusto o che questo favorisca l'innovazione e lo sviluppo, beh...

In altre parole, ritieni positiva e utilie per l'innovazione (in generale) e per il settore in particolare l'esistenza delle litigation companies?
A me pare di capire di si, vorrei sapere se ho capito bene.

evelon
05-12-2004, 16:49
Originariamente inviato da Ikitt_Claw
In teoria. In pratica, una consistente parte dei brevetti software e` usata, e per fermare o strozzare la concorrenza con cause sempiterne in tribunale. Ci ritorno sotto.
Oppure hai una spiegazione migliore di questa per il celeberrimo brevetto sul doppio click, o per gli altri "orrori" brevettuali?


Scusa ma se un'altra azienda inserisce il brevetto di cui hai i diritti tu cosa le fai ?
Le metti una bomba sotto il palazzo? :confused:

La citi in tribunale come è giusto che sia.

La concorrenza deve tenere conto dei brevetti mi pare ovvio.
Non ha importanza la "grandezza" dell'idea, ha importanza l'innovazione e la risposta del mercato.
Se il doppio click è brevettato (lo stò apprendendo ora) evidentemente qualcuno ha pensato che potesse essere valido.
L'idea in sè è banale ma evidentemente nessuno ci ha pensato prima.
La risposta del mercato ce l'abbiamo sotto gli occhi...

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
L'ICT ha un'anomalia: il software. Che e` un'anomalia non lo dico io, ma qualche testo di ingegneria del software. Personalmente posso anche concordare (e infatti sostanzialmente concordo), ma non e` questo il punto.

bene :D

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
E dunque il caso (e non e` isolato) di una ditta che fa soldi unicamente, o prevalentemente, chiedendo i riconoscimenti dei propri diritti di brevetto/proprieta` intellettuale a varie altre ditte che detti prodotti li commercializzano (definizione di litigation company, espansa) e` inteso come innovazione?

Secondo me sbagli prospettiva limitandoti a considerare questo senza considerare il resto.

Se quella ditta chiede soldi per il brevetto "X" evidentemente detiene i diritti di sfruttamento di quel brevetto.

Questo è essenzialmente possibile in 2 circostanze:
L'idea "X" è nata dalle ricerche dell'azienda.
L'idea "X" è stata acquistata da un'altra azienda.

L'innovazione c'è eccome visto che l'idea "X" è innovativa abbastana da convincere altre aziende a farci dei prodotti...

Questo pezzo lo hai saltato passando direttamente alla conseguenza logica: se le aziende che sfruttano l'idea "X" la vogliono usare è giusto che paghino.
Il "quanto" pagare l'idea "X" lo decide, ovviamente, il mercato.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Che gli si debbano pagare le royalties mi pare poco opinabile, la legge dice cosi`. Che sia giusto o che questo favorisca l'innovazione e lo sviluppo, beh...
In altre parole, ritieni positiva e utilie per l'innovazione (in generale) e per il settore in particolare l'esistenza delle litigation companies?
A me pare di capire di si, vorrei sapere se ho capito bene.

Favorisce il pagamento ai proprietari delle idee innovative e questo basta visto che è questo lo scopo...

Se una compagnia vede che una sua innovazione, peraltro brevettata, viene usata da tutta la sua concorrenza senza che a lei arrivi un centesimo mi pare correttissimo che si rivolga ad un tribunale.

Non si tratta di innovazione quanto di far valere dei sacrosanti diritti.

Ikitt_Claw
05-12-2004, 17:01
Originariamente inviato da evelon
Scusa ma se un'altra azienda inserisce il brevetto di cui hai i diritti tu cosa le fai ?
Le metti una bomba sotto il palazzo? :confused:
Non ricordo di averlo mai scritto da alcuna parte...

La citi in tribunale come è giusto che sia.
Certo, pero` non posso commercializzare il prodotto, ne` spostare avanti il limite del progresso. Non faccio innovazione.

La concorrenza deve tenere conto dei brevetti mi pare ovvio.

Gia`. Il problema e` quanto. Se si arriva al punto che le spese legali superano o eguagliano quelle per R&D, stiamo ancora facendo innovazione?
Su cosa, sugli aspetti legali forse.
Se il doppio click è brevettato (lo stò apprendendo ora) evidentemente qualcuno ha pensato che potesse essere valido.
L'idea in sè è banale ma evidentemente nessuno ci ha pensato prima.
La risposta del mercato ce l'abbiamo sotto gli occhi...
Temo di non aver colto.

L'innovazione c'è eccome visto che l'idea "X" è innovativa abbastana da convincere altre aziende a farci dei prodotti...
Quindi sostieni che ogni idea (oggetto, concetto, tutto quel che e` brevettabile) tutelata da brevetto sia, in quanto tale, innovativa?
Secondo e` accettabile, e se accettabile e` desiderabile, un brevetto su un "qualcosa" di non innovativo (su qualcosa di cui esiste gia` una prior art per intenderci)?
Mi pare anche di capire che te sei a favore della brevettabilita` delle idee, ho capito bene?


Favorisce il pagamento ai proprietari delle idee innovative e questo basta visto che è questo lo scopo...
temo di dover dissentire

Definizione di brevetto

Il BREVETTO è lo strumento giuridico che conferisce all'autore di un'invenzione il
monopolio temporaneo di sfruttamento dell'invenzione stessa, ossia il diritto di
escludere terzi dall'attuare l'invenzione e dal trarne profitto. Il brevetto
rappresenta pertanto un monopolio legale, se pur limitato territorialmente e
temporalmente. Tale monopolio legale si giustifica con il fatto che il sistema
brevettuale è basato su una forma di scambio: il titolare del brevetto riceve
protezione per la propria invenzione e in cambio è obbligato a svelare e a
descrivere l'invenzione. Le domande di brevetto e i brevetti già concessi sono
infatti pubblicati dagli uffici brevetti di tutto il mondo e ciò li rende una primaria
fonte di informazione tecnico-scientifica. Offrendo protezione in cambio di
divulgazione, il sistema brevettuale crea incentivi ad investire in ricerca e
sviluppo e garantisce alla società l'acquisizione immediata delle idee
innovative.

(http://hal9000.cisi.unito.it/ricerca/brevetti2.htm)

Il FINE del brevetto, da quel che ne so`, e` incentivare la ricerca e il progresso dell'umanita. Il MEZZO per garantire questo (senno` si ricercherebbe a scappatempo) e` la rendita per un periodo LIMITATO di tempo, di royalty.


Se una compagnia vede che una sua innovazione, peraltro brevettata, viene usata da tutta la sua concorrenza senza che a lei arrivi un centesimo mi pare correttissimo che si rivolga ad un tribunale.
Non si tratta di innovazione quanto di far valere dei sacrosanti diritti.
In conclusione, non vedi nulla di male nelle litigation companies, giusto?
Ne`, se ho ben capito, ritieni prioritario il discorso innovazione, quanto piuttosto quello "riscossione di diritti", corretto?

jumpermax
05-12-2004, 18:22
Originariamente inviato da Ikitt_Claw


Il FINE del brevetto, da quel che ne so`, e` incentivare la ricerca e il progresso dell'umanita. Il MEZZO per garantire questo (senno` si ricercherebbe a scappatempo) e` la rendita per un periodo LIMITATO di tempo, di royalty.


Hai centrato il punto, ma purtroppo questo concetto a molti sfugge. Che i brevetti non funzionino in ambito software è cosa abbastanza evidente, non solo sono inutili visto che ci sono già le leggi sul diritto d'autore a tutelare chi produce software, ma sono addirittura dannose perché finiscono col diventare terreno di caccia per imprese parassite come sco e similari. Una società che acquisisce brevetti allo scopo di estorcere denaro non fa certo innovazione.

evelon
05-12-2004, 19:37
Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Non ricordo di averlo mai scritto da alcuna parte...

mi sembrava di aver capitoche criticavi il fatto che l'Acacia portasse in tribunale qualcuno.

Ovviamente è l'unica strada per veder riconosciuti i propri diritti.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Certo, pero` non posso commercializzare il prodotto, ne` spostare avanti il limite del progresso. Non faccio innovazione.

Non capisco ciò che vuoi dire.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Gia`. Il problema e` quanto. Se si arriva al punto che le spese legali superano o eguagliano quelle per R&D, stiamo ancora facendo innovazione?
Su cosa, sugli aspetti legali forse.

?
Quanto pagano per l'idea?

Il prezzo per l'idea/prodotto/innovazione/etc lo fà il mercato.
Il detentore dei diritti fisserà un prezzo che per lui è valido, se nessuno lo vuole abbasserà etc..

Cmq di nuovo ti perdi il pezzo precedente...è un'omissione importante perchè dà la misura della vicenda.

Se le spese legali sono alte la colpa è SOLO di chi le deve affrontare visto che ha violato il brevetto di qualcun altro (che giustamente si è incazzato e l'ha portato in tribunale)

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Temo di non aver colto.

Era solo una situazione virtuale citando il doppio click che mi dici essere brevettato.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Quindi sostieni che ogni idea (oggetto, concetto, tutto quel che e` brevettabile) tutelata da brevetto sia, in quanto tale, innovativa?
Secondo e` accettabile, e se accettabile e` desiderabile, un brevetto su un "qualcosa" di non innovativo (su qualcosa di cui esiste gia` una prior art per intenderci)?
Mi pare anche di capire che te sei a favore della brevettabilita` delle idee, ho capito bene?

urca!!
E che è?
Un terzo grado?
IMHO ti sfugge ancora il metodo in cui vengono assegnati i brevetti.
C'è il vincolo dell'innovazione!!

Non puoi brevettare un cucchiaio nonostante il brevetto "cucchiaio" non esista :D

quindi:
Se è brevettata regolarmente E' innovativa perchè è stato controllato il vincolo (salvo violazioni alla legge)
La domanda è sensa senso visto che per essere brevettabile un "qualcosa" deve essere innovativo.
Non ho capito che vuoi sapere.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
temo di dover dissentire

dissenti pure ma la risposta ai tuoi dubbi l'hai postata tu :D

Definizione di brevetto

Il BREVETTO è lo strumento giuridico che conferisce all'autore di un'invenzione il
monopolio temporaneo di sfruttamento dell'invenzione stessa, ossia il diritto di
escludere terzi dall'attuare l'invenzione e dal trarne profitto. Il brevetto
rappresenta pertanto un monopolio legale, se pur limitato territorialmente e
temporalmente. Tale monopolio legale si giustifica con il fatto che il sistema
brevettuale è basato su una forma di scambio: il titolare del brevetto riceve
protezione per la propria invenzione e in cambio è obbligato a svelare e a
descrivere l'invenzione. Le domande di brevetto e i brevetti già concessi sono
infatti pubblicati dagli uffici brevetti di tutto il mondo e ciò li rende una primaria
fonte di informazione tecnico-scientifica. Offrendo protezione in cambio di
divulgazione, il sistema brevettuale crea incentivi ad investire in ricerca e
sviluppo e garantisce alla società l'acquisizione immediata delle idee
innovative.


Come vedi il brevetto in sè serve proprio a remunerare l'autore dell'invenzione (o chi ne ha i diritti) fintanto che i diritti sono validi.
Quindi le aziende che vedono violati questi loro diritti fanno benissimo a ricorrere ai tribunali.

Se le spese legali superano i profitti dallo sfruttamento del brevetto stesso significa che la prossima volta le altre aziende saranno più attente a violare i diritti altrui.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Il FINE del brevetto, da quel che ne so`, e` incentivare la ricerca e il progresso dell'umanita. Il MEZZO per garantire questo (senno` si ricercherebbe a scappatempo) e` la rendita per un periodo LIMITATO di tempo, di royalty.

:eek:
Questo mi pare proprio un sofismo (inutile peraltro: mica sono il presidente dell'acacia :D )

Cmq il fine è:


il titolare del brevetto riceve
protezione per la propria invenzione e in cambio è obbligato a svelare e a
descrivere l'invenzione. Le domande di brevetto e i brevetti già concessi sono
infatti pubblicati dagli uffici brevetti di tutto il mondo e ciò li rende una primaria
fonte di informazione tecnico-scientifica.

proteggere l'autore dell'innovazione in cambio della descrizione della stessa.
Questo sistema ha come prodotto:


Offrendo protezione in cambio di
divulgazione, il sistema brevettuale crea incentivi ad investire in ricerca e
sviluppo e garantisce alla società l'acquisizione immediata delle idee
innovative.


che è, appunto, una conseguenza...

Ma ripeto che si tratta davvero di un sofismo...

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
In conclusione, non vedi nulla di male nelle litigation companies, giusto?
Ne`, se ho ben capito, ritieni prioritario il discorso innovazione, quanto piuttosto quello "riscossione di diritti", corretto?

In cocnclusione non vedo nulla di male nel difendersi da quello che è una vera e propria concorrenza sleale.

Le aziende devono tutelarsi ed il sistema brevettuale DEVE tutelarle altrimenti verrebbe meno al suo stesso meccanismo:


Offrendo protezione in cambio di
divulgazione, il sistema brevettuale crea incentivi ad investire in ricerca e
sviluppo

Ikitt_Claw
05-12-2004, 19:50
Originariamente inviato da evelon
mi sembrava di aver capitoche criticavi il fatto che l'Acacia portasse in tribunale qualcuno.
No, non posso criticare quello: e` nel loro pieno diritto. Per ora.
Il punto e` che secondo me l'attuale sistema brevettuale e` completamente distorto, e attuato per compiere azioni molto lontane da quelle pensate in origini.
Leggasi: andrebbe rivisto profondamente.

Se le spese legali sono alte la colpa è SOLO di chi le deve affrontare visto che ha violato il brevetto di qualcun altro (che giustamente si è incazzato e l'ha portato in tribunale)
Interessantissima posizione.

IMHO ti sfugge ancora il metodo in cui vengono assegnati i brevetti.
C'è il vincolo dell'innovazione!!
In teoria. In pratica no. Mai fatto un giro nelle varie gallerie degli orrori brevettuali che i vari siti tipo electronic frontier foundation hanno imbastito?

Non puoi brevettare un cucchiaio nonostante il brevetto "cucchiaio" non esista :D
Posso, posso. Poi ovviamente un commerciante di cucchiai puo` citarmi in giudizio e far invalidare il brevetto, ma io ho ottenuto comunque il mio scopo:
1) fargli perdere del tempo
2) fargli perdere soldi
Perche` e` a questo che servono, anche troppo spesso, i brevetti, sopratutto nel campo del software.

La domanda è sensa senso visto che per essere brevettabile un "qualcosa" deve essere innovativo.
La domanda si basa su un'esperienza limitata, ma gia` significativa.

dissenti pure ma la risposta ai tuoi dubbi l'hai postata tu :D
So quel che posto, grazie per la ripetizione. Ma mi pare ci sia comunque un certo grado di confusione tra fine e mezzo.
Il fine del brevetto non era far cassa, in teoria.

Come vedi il brevetto in sè serve proprio a remunerare l'autore dell'invenzione (o chi ne ha i diritti) fintanto che i diritti sono validi.
Quindi le aziende che vedono violati questi loro diritti fanno benissimo a ricorrere ai tribunali.
Certamente, la legge e` dalla loro. Ma non mi si venga a dire (o quantomeno me lo si motivi in altro e piu` convincente modo) che questo tutela progresso & innovazione...

Se le spese legali superano i profitti dallo sfruttamento del brevetto stesso significa che la prossima volta le altre aziende saranno più attente a violare i diritti altrui.
Chiarissimo. Non fosse altro che le spese per controllare la base brevettuale (e il tempo richiesto per farlo) si fanno via via piu` ingenti, e sostanzialmente, se si e` grossi, ormai conviene tirare avanti e affrontare l'eventuale causa; se si e` piccoli, conviene sperare che nessuno scopra mai la violazione di brevetto.

Questo mi pare proprio un sofismo (inutile peraltro: mica sono il presidente dell'acacia :D )
Inutile? non direi, se gia noi due non siam d'accordo su questo punto...

Cmq il fine è:
[...]
proteggere l'autore dell'innovazione in cambio della descrizione della stessa.
Gia`, ma per spronare gli inventori a inventare, mica per passare il tempo.

In cocnclusione non vedo nulla di male nel difendersi da quello che è una vera e propria concorrenza sleale.

Bene, ho capito che non trovi nulla di male nelle litigation companies. In effetti sono un'ottimo business, per gli avvocati.

jumpermax
05-12-2004, 20:04
Originariamente inviato da evelon
Quanto pagano per l'idea?

Il prezzo per l'idea/prodotto/innovazione/etc lo fà il mercato.
Il detentore dei diritti fisserà un prezzo che per lui è valido, se nessuno lo vuole abbasserà etc..

Cmq di nuovo ti perdi il pezzo precedente...è un'omissione importante perchè dà la misura della vicenda.

Se le spese legali sono alte la colpa è SOLO di chi le deve affrontare visto che ha violato il brevetto di qualcun altro (che giustamente si è incazzato e l'ha portato in tribunale)

Le cose non stanno in questi termini. Ci sono aziende che si stanno specializzando nel recupero brevetti, ossia nell'acquisizione di brevetti già esistenti per poter intentare cause verso eventuali trasgressori. Il che è ben diverso dalla situazione in cui un'azienda che realmente porta un'innovazione si tutela verso la concorrenza.






urca!!
E che è?
Un terzo grado?
IMHO ti sfugge ancora il metodo in cui vengono assegnati i brevetti.
C'è il vincolo dell'innovazione!!

Non puoi brevettare un cucchiaio nonostante il brevetto "cucchiaio" non esista :D

quindi:
Se è brevettata regolarmente E' innovativa perchè è stato controllato il vincolo (salvo violazioni alla legge)
La domanda è sensa senso visto che per essere brevettabile un "qualcosa" deve essere innovativo.
Non ho capito che vuoi sapere.

Si certo nel mondo delle favole. Nella realtà ci sono migliaia di brevetti stupidi che rappresentano soluzioni ovvie e banali ad un certo tipo di problema. E questo nei fatti si traduce nella ricerca di soluzioni alternative meno valide per evitare di incorrere in sanzioni legali. Insomma il meccanismo è l'esatto opposto a quello che dovrebbe essere. Dove ci sia progresso in tutto questo proprio me lo dovresti spiegare. Ma non è certo finita qua la questione. Il software vive da un decennio a questa parte una crisi dovuta essenzialmente alla mancanza di procedure di progettazione nella sua realizzazione. Uno dei passaggi chiave è appunto l'adozione di soluzioni standard a problemi di un certo tipo.
Altra questione poi è il tempo di concessione del brevetto. Il mondo informatico si muove rispetto ad altri settori ingegneristici di un fattore di velocità di qualche ordine di grandezza superiore, il rapporto direi che è di circa uno a dieci. Potranno mai essere uguali i tempi dei brevetti?


dissenti pure ma la risposta ai tuoi dubbi l'hai postata tu :D

Definizione di brevetto

Il BREVETTO è lo strumento giuridico che conferisce all'autore di un'invenzione il
monopolio temporaneo di sfruttamento dell'invenzione stessa, ossia il diritto di
escludere terzi dall'attuare l'invenzione e dal trarne profitto. Il brevetto
rappresenta pertanto un monopolio legale, se pur limitato territorialmente e
temporalmente. Tale monopolio legale si giustifica con il fatto che il sistema
brevettuale è basato su una forma di scambio: il titolare del brevetto riceve
protezione per la propria invenzione e in cambio è obbligato a svelare e a
descrivere l'invenzione. Le domande di brevetto e i brevetti già concessi sono
infatti pubblicati dagli uffici brevetti di tutto il mondo e ciò li rende una primaria
fonte di informazione tecnico-scientifica. Offrendo protezione in cambio di
divulgazione, il sistema brevettuale crea incentivi ad investire in ricerca e
sviluppo e garantisce alla società l'acquisizione immediata delle idee
innovative.


Come vedi il brevetto in sè serve proprio a remunerare l'autore dell'invenzione (o chi ne ha i diritti) fintanto che i diritti sono validi.
Quindi le aziende che vedono violati questi loro diritti fanno benissimo a ricorrere ai tribunali.

Se le spese legali superano i profitti dallo sfruttamento del brevetto stesso significa che la prossima volta le altre aziende saranno più attente a violare i diritti altrui.

:eek:
Questo mi pare proprio un sofismo (inutile peraltro: mica sono il presidente dell'acacia :D )

Cmq il fine è:


il titolare del brevetto riceve
protezione per la propria invenzione e in cambio è obbligato a svelare e a
descrivere l'invenzione. Le domande di brevetto e i brevetti già concessi sono
infatti pubblicati dagli uffici brevetti di tutto il mondo e ciò li rende una primaria
fonte di informazione tecnico-scientifica.

proteggere l'autore dell'innovazione in cambio della descrizione della stessa.
Questo sistema ha come prodotto:


Offrendo protezione in cambio di
divulgazione, il sistema brevettuale crea incentivi ad investire in ricerca e
sviluppo e garantisce alla società l'acquisizione immediata delle idee
innovative.


che è, appunto, una conseguenza...

Ma ripeto che si tratta davvero di un sofismo...


Non diciamo eresie prego l'articolo in questione parla chiaro. Il brevetto ha l'unico fine di tutelare l'innovazione e non di garantire profitti a qualcuno. E il fatto che tu abbia preso come sofismo la frase di Ikitt_Claw mi fa pensare che la questione proprio non ti sia per niente chiara. Dunque esplicitando il concetto il brevetto è un mezzo per incentivare la ricerca, l'aspetto economico del brevetto quindi è un espediente e certo non il fine ultimo del brevetto. Se i brevetti finiscono con l'ostacolare innovazione e ricerca come nel caso del settore informatico, allora mi sembra chiaro che l'aspetto innvazione debba avere la precedenza. I casi di abuso di questo sistema ormai sono noti non soltanto agli esperti del settore. Basti pensare che ci sono società che ne appoggiano altre in queste battaglie al solo scopo di danneggiare la concorrenza.




In cocnclusione non vedo nulla di male nel difendersi da quello che è una vera e propria concorrenza sleale.

Le aziende devono tutelarsi ed il sistema brevettuale DEVE tutelarle altrimenti verrebbe meno al suo stesso meccanismo:


Offrendo protezione in cambio di
divulgazione, il sistema brevettuale crea incentivi ad investire in ricerca e
sviluppo
Sbagliato. Le aziende possano già tutelarsi benissimo col diritto d'autore la concorrenza sleale io proprio non la vedo. Ma in questo caso è evidente e diretta l'azione sleale cosa che invece non c'è ne può essere dimostrabile nei brevetti software. Poi se vuoi possiamo pure spiegare perché questi brevetti sono anche totalmente inutili oltre che dannosi, anche se mi sembra che la cosa sia abbastanza chiara...

ilsensine
06-12-2004, 10:51
C'è un thread in rilievo nella sez. programmazione che segue da tempo il discorso dei brevetti. Chi è interessato, vuole leggere delle storie/farsi una opinione o semplimenete dire la sua, è invitato a partecipare in quel thread.

evelon
06-12-2004, 15:24
Scusa ma proprio non capisco la tua posizione.

forse sono io che mi spiego male ma a me sembra di una chiarezza cristallina.

Come detto deve essere un mio problema di comunicazione perchè non concepisco come non si possa concordare su alcune cose.
Provo a spiegarmi meglio:

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
No, non posso criticare quello: e` nel loro pieno diritto. Per ora.
Il punto e` che secondo me l'attuale sistema brevettuale e` completamente distorto, e attuato per compiere azioni molto lontane da quelle pensate in origini.
Leggasi: andrebbe rivisto profondamente.

??
Perchè?
Perchè costringe a pagare i detentori dei diritti di sfruttamento per lo sfruttamento stesso del brevetto?
Visto che non può esserci nulla di male in questo (a meno che non si voglia davvero stravolgere il sistema capitalistico= da matti) non capisco che c'è che non và...

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Interessantissima posizione.

Non si capisce se è ironica

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
In teoria. In pratica no. Mai fatto un giro nelle varie gallerie degli orrori brevettuali che i vari siti tipo electronic frontier foundation hanno imbastito?

No e non mi interessa farlo...
Ripeto: se un brevetto è rilasciato correttamente il vincolo dell'innovazione è rispettato.
Se l'ufficio brevetti si è sbagliato o è corrotto o non capisce un cavolo o .... sono discorsi del tutto diversi.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Posso, posso. Poi ovviamente un commerciante di cucchiai puo` citarmi in giudizio e far invalidare il brevetto, ma io ho ottenuto comunque il mio scopo:
1) fargli perdere del tempo
2) fargli perdere soldi
Perche` e` a questo che servono, anche troppo spesso, i brevetti, sopratutto nel campo del software.

No, non puoi.
Almeno non puoi nel caso di buon funzionamento dell'ufficio brevetti in quanto questo CONTROLLA l'innovazione servendosi dei suoi tecnici ed eventualmente ti rifiuta il brevetto.

Il cucchiaio non puoi brevettarlo e se ci riesci è indice del cattivo controllo da parte dei tecnici dell'ufficio.
Il produttore di cucchiai sbaglia se fà causa a te ma dovrebbe fare una rimostranza per far eliminare la pratica.

Se questo controllo non c'è è ovvio che un'azienda si fà forza del brevetto del cucchiaio (che non è ritirato) per far pagare i produttori.
E' anche giusto visto che le detiene il brevetto.
Ma non è lì il problema, è in chi ha rilasciato il brevetto stesso...

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
So quel che posto, grazie per la ripetizione. Ma mi pare ci sia comunque un certo grado di confusione tra fine e mezzo.
Il fine del brevetto non era far cassa, in teoria.

Il fine del brevetto è quello che hai postato tu:
permettere ai titolari di far cassa in cambio di protezione.
rendere disponibile l'invenzione alla società.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Certamente, la legge e` dalla loro. Ma non mi si venga a dire (o quantomeno me lo si motivi in altro e piu` convincente modo) che questo tutela progresso & innovazione...

Tutela e protegge i titolari compensandoli così per aver messo a disposizione della società l'invenzione e la sua descrizione.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Chiarissimo. Non fosse altro che le spese per controllare la base brevettuale (e il tempo richiesto per farlo) si fanno via via piu` ingenti, e sostanzialmente, se si e` grossi, ormai conviene tirare avanti e affrontare l'eventuale causa; se si e` piccoli, conviene sperare che nessuno scopra mai la violazione di brevetto.

Questo è normale, inevitabile e anche utile: è ovvio che più si và avanti, più innovazioni si fanno e più la base brevettuale si ampia.
E lo sarà sempre di più..

Ci sono società specializzate nella ricerca di brevetti simili a cui le aziende possono rivolgersi per non fare le ricerche in prima persona risparmiando tempo e denaro.

anche queste società:
Originariamente inviato da jumpermax
Ci sono aziende che si stanno specializzando nel recupero brevetti, ossia nell'acquisizione di brevetti già esistenti per poter intentare cause verso eventuali trasgressori

Non sono una novità.
Ci sono sempre state in altri settori e non si capisce perchè nell'informatica non dovrebbero esserci.

A ben guardare fanno solo compravendita di diritti di sfruttamento (come tante altre merci anche i diritti sono una merce...).
Semmai è da chiedere perchè i titolari dei diritti li vendano così a poco...

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Bene, ho capito che non trovi nulla di male nelle litigation companies. In effetti sono un'ottimo business, per gli avvocati.

Lo sono per loro.
Le aziende non fanno business per gli altri....lo fanno per sè.
Ed è stra-giusto così..

sinceramente non capisco questo discorso...
Se io invento un algoritmo che comprime in modo migliore del 5% rispetto agli attuali voglio e pretendo di poterlo vendere al mio prezzo a chiunque sia interessato.
Se qualcuno lo include in un altro prodotto mi pare il minimo portarlo in tribunale...

Stessa identica cosa se l'algoritmo non l'ho inventato io ma un'altra persona.
Se io compro i diritti su quell'algoritmo voglio e pretendo di poterlo vendere al mio prezzo a chiunque ne faccia uso...

Ikitt_Claw
06-12-2004, 16:54
Originariamente inviato da evelon
Scusa ma proprio non capisco la tua posizione.
Mi pare di averla espressa chiaramente: ritengo che l'attuale sistema dei brevetti sia inadeguato alla scena del software e ritengo che ne venga fatto un'uso distorto.
Puoi non essere d'accordo sulla posizione, ma non mi pare che sia poco chiara :)

Il motivo, aggiungo, l'ho piu` volte ripetuto: identificando il fine del brevetto nell'aumento del progresso (innovazione e cultura), farne compravendita non aiuta in questo senso, ma anzi ostacola. Pesantemente.
Viceversa, se per fine del brevetto s'intende far soldi, e` abbastanza ovvio che il business delle litigation companies appare molto conveniente. Finche` dura.


Perchè costringe a pagare i detentori dei diritti di sfruttamento per lo sfruttamento stesso del brevetto?
Perche` viene meno al suo fine: incoraggiare sviluppo, innovazione, divulgazione di invenzioni.

No e non mi interessa farlo...
Ottimo; allora direi che non c'e` molto altro da aggiungere
Anzi si, giusto un paio di cosette:
http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO2&Sect2=HITOFF&p=1&u=/netahtml/search-bool.html&r=1&f=G&l=50&co1=AND&d=ptxt&s1=6,756,999&OS=6,756,999&RS=6,756,999
http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO1&Sect2=HITOFF&d=PALL&p=1&u=/netahtml/srchnum.htm&r=1&f=G&l=50&s1=6,727,830.WKU.&OS=PN/6,727,830&RS=PN%25


Se questo controllo non c'è è ovvio che un'azienda si fà forza del brevetto del cucchiaio (che non è ritirato) per far pagare i produttori.
E' anche giusto visto che le detiene il brevetto.
Ma non è lì il problema, è in chi ha rilasciato il brevetto stesso...

E` un problema intrinseco -a mio parere- nel concedere il brevetto sulle idee.


Questo è normale, inevitabile e anche utile: è ovvio che più si và avanti, più innovazioni si fanno e più la base brevettuale si ampia.
E lo sarà sempre di più..
Utile? mi piacerebbe capire e perche`.


Non sono una novità.
Ci sono sempre state in altri settori e non si capisce perchè nell'informatica non dovrebbero esserci.

A ben guardare fanno solo compravendita di diritti di sfruttamento (come tante altre merci anche i diritti sono una merce...).
Semmai è da chiedere perchè i titolari dei diritti li vendano così a poco...
Su questo punto semplicemente non posso concordare, trovo siffatto business assurdo di per se stesso. Limite mio.


sinceramente non capisco questo discorso... [...]

Beh, neanch'io, per dirla tutta, capisco come possa essere visto come progresso (o innovazione) per altro settore che non sia quello legale, fare business facendo solo compravendita di brevetti.
Evidentemente non ho la stoffa dell'imprenditore (la cosa, per dirla tutta, nemmeno mi stupisce)

ritrovati un paio di link carini :D

evelon
10-12-2004, 19:33
Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Mi pare di averla espressa chiaramente: ritengo che l'attuale sistema dei brevetti sia inadeguato alla scena del software e ritengo che ne venga fatto un'uso distorto.
Puoi non essere d'accordo sulla posizione, ma non mi pare che sia poco chiara :)

Non è poco chiara; è incoerente almeno se trovi giusto il concetto di brevetto.

In qualunque altro campo dello scibile vale il principio secondo cui un'innovazione si paga.
L'autore della stessa decide il prezzo e chi vuole usarla può farlo in cambio del compenso.
Il sistema brevettuale tutela l'autore in cambio della sua invenzione.
L'autore può decidere di disfarsi della sua idea in cambio di un compenso da parte di terzi che diventano i titolari dell'idea.

Per qualche motivo il software dovrebbe sfuggire a questa logica ed agli autori di idee non dovrebbe venir concessa la possibilità di chiedere un compenso e/o di tutelarsi in cambio della divulgazione delle loro idee.

Nota bene che parlo di idee.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Il motivo, aggiungo, l'ho piu` volte ripetuto: identificando il fine del brevetto nell'aumento del progresso (innovazione e cultura), farne compravendita non aiuta in questo senso, ma anzi ostacola. Pesantemente.
Viceversa, se per fine del brevetto s'intende far soldi, e` abbastanza ovvio che il business delle litigation companies appare molto conveniente. Finche` dura.

Questo IMHO non ha molto senso..

Scusa se io ho un'idea innovativa (ovvero a cui nessuno prima ha pensato), banale o geniale non ha importanza, ho un'idea innovativa mi spieghi perchè non posso avere il PIENO diritto di farne ciò che voglio della MIA idea?

Ripeto: l'idea è MIA e non capisco per quale motivo io non possa venderla, regalarla, farmela pagare ogni volta che viene usata, farmi dare delle provviggioni etc...

Il brevetto serve solo a stabilire questo (infatti parla di monopolio)

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Perche` viene meno al suo fine: incoraggiare sviluppo, innovazione, divulgazione di invenzioni.

No, non viene meno al suo fine : tutelare chi ha i diritti in cambio della divulgazione. ;)

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Ottimo; allora direi che non c'e` molto altro da aggiungere
Anzi si, giusto un paio di cosette:
http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO2&Sect2=HITOFF&p=1&u=/netahtml/search-bool.html&r=1&f=G&l=50&co1=AND&d=ptxt&s1=6,756,999&OS=6,756,999&RS=6,756,999
http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO1&Sect2=HITOFF&d=PALL&p=1&u=/netahtml/srchnum.htm&r=1&f=G&l=50&s1=6,727,830.WKU.&OS=PN/6,727,830&RS=PN%25

ho dato un'occhiata al primo...e allora ?
Cos'hanno che non và?
:confused:

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
E` un problema intrinseco -a mio parere- nel concedere il brevetto sulle idee.

LOL
Guarda che tutti i brevetti sono sulle idee. :D
Se tu brevetti un nuovo tipo di scaldabagno cosa pensi che brevetti: il prototipo che hai fatto in cantina o l'idea nuova che ne è alla base?:D

In effetti quì si ritorna sul punto di partenza: capisco che siete appassionati ma per quale motivo il software deve essere diverso da qualsiasi settore dell'umano scibile?

E' solo un settore industriale come tanti altri.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Utile? mi piacerebbe capire e perche`.

E' inevitabile che ci siano sempre più situazini di questo tipo (visto che il numero di brevetti cresce) ed è utile in quanto significa che c'è ancora innovazione nel settore.

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Su questo punto semplicemente non posso concordare, trovo siffatto business assurdo di per se stesso. Limite mio.

Perchè assurdo?
Che c'è di assurdo nella compravendita?

Originariamente inviato da Ikitt_Claw
Beh, neanch'io, per dirla tutta, capisco come possa essere visto come progresso (o innovazione) per altro settore che non sia quello legale, fare business facendo solo compravendita di brevetti.
Evidentemente non ho la stoffa dell'imprenditore (la cosa, per dirla tutta, nemmeno mi stupisce)

Io continuo a dire che ti "scordi" sempre di un pezzo...

L'innovazione c'è già stata!!

Se un'azienda ha fatto un prodotto che l'ha portata in tribunale perchè ha copiato un componente sotto brevetto evidentemente significa che il brevetto che ha portato a quel componente è già stato depositato!!

Non essere tecnico-centrico, guarda il complesso: un'azienda ha investito soldi e tempo, magari non di tecnici ma di psicologi o sociologi, per qualcosa di innovativo che piaccia al mercato (eh si perche le aziende è questo che fanno:cercano di accontentare il mercato che la cosa porti progresso della tecnica o meno :D )
L'innovazione non deve essere necessariamente un'innovazione tecnica (anzi! vedi il doppio clic...comodo ma non è un balzo tecnico) ma un'innovazione in sè.

Se la cosa funziona (tecnica o meno) l'azienda la brevetta ed è più che giusto che chi vuole usarla paghi il corrispettivo.

jumpermax
10-12-2004, 20:37
Originariamente inviato da evelon
Non è poco chiara; è incoerente almeno se trovi giusto il concetto di brevetto.

In qualunque altro campo dello scibile vale il principio secondo cui un'innovazione si paga.
L'autore della stessa decide il prezzo e chi vuole usarla può farlo in cambio del compenso.
Il sistema brevettuale tutela l'autore in cambio della sua invenzione.
L'autore può decidere di disfarsi della sua idea in cambio di un compenso da parte di terzi che diventano i titolari dell'idea.

Per qualche motivo il software dovrebbe sfuggire a questa logica ed agli autori di idee non dovrebbe venir concessa la possibilità di chiedere un compenso e/o di tutelarsi in cambio della divulgazione delle loro idee.

Nota bene che parlo di idee.

Perché la realtà informatica non è come quella della altre industrie. E soprattutto il brevetto non è l'11° comandamento che Dio ci ha dato e che Mosè si è dimenticato di prendere. :D Motivi per cui i brevetti sono inutili oltre che dannosi ne esistono vari
1) esiste già il diritto d'autore che tutela i prodotti informatici dalla copia.
2) la ricerca in campo informatico è essenzialmente a costo zero rispetto a quella di altri settori, ed è ancora strettamente legata più ad ambienti accademici che a realtà industriali
3) L'informatica ha esigenze di standardizzazione. I brevetti sono un'ostacolo all'adozione di standard perché risultano essere dispendiosi. Questo NON avvantaggia ne lo sviluppo del settore ne gli utenti finali
4) L'evoluzione in ambito informatico segue ritmi vertiginosi che non sono paragonabili a quelli di altri settori.
5) La maggior parte dei brevetti coprono idee e soluzioni che per quanto innovative non hanno presentano alcuna difficoltà all'essere individuate. Nel senso che se sia io che ti ci mettiamo ad affrontare lo stesso problema senza sapere l'uno dell'altro arriviamo alla medesima conclusione. Viene meno quindi l'interesse da parte della società a ricompensare la divulgazione della soluzione. Rimane il problema che chi primo arriva impedisce agli altri di utilizzare la stessa soluzione. Qua non è più questione di sfruttamento del lavoro altrui ma di monopolio e relativi abusi.



Questo IMHO non ha molto senso..

Scusa se io ho un'idea innovativa (ovvero a cui nessuno prima ha pensato), banale o geniale non ha importanza, ho un'idea innovativa mi spieghi perchè non posso avere il PIENO diritto di farne ciò che voglio della MIA idea?

Ripeto: l'idea è MIA e non capisco per quale motivo io non possa venderla, regalarla, farmela pagare ogni volta che viene usata, farmi dare delle provviggioni etc...

Il brevetto serve solo a stabilire questo (infatti parla di monopolio)

Questo poi è un assurdo. L'idea non è tua, qualsiasi concetto di proprietà è inapplicabile alle idee. E mi conferma ancora di più che qua il problema di fondo è concettuale. Il brevetto non si concede perch'è l'idea è TUA ma perché tu la condivida con la società. Se viene meno l'interesse a condividere la tua idea perché tanto comunque anticipa soluzioni standard e condivise da tutti a cui tutti possono arrivare in poco tempo decade anche il concetto di brevetto. Vuoi fare l'inventore? non fare l'informatico.



No, non viene meno al suo fine : tutelare chi ha i diritti in cambio della divulgazione. ;)

questo NON è il suo fine è il mezzo mediante il quale si tutela il fine (il progresso tecnologico e scientifico) non confondiamo plz che si falsa il discorso.



ho dato un'occhiata al primo...e allora ?
Cos'hanno che non và?
:confused:



LOL
Guarda che tutti i brevetti sono sulle idee. :D
Se tu brevetti un nuovo tipo di scaldabagno cosa pensi che brevetti: il prototipo che hai fatto in cantina o l'idea nuova che ne è alla base?:D

In effetti quì si ritorna sul punto di partenza: capisco che siete appassionati ma per quale motivo il software deve essere diverso da qualsiasi settore dell'umano scibile?

E' solo un settore industriale come tanti altri.



E' inevitabile che ci siano sempre più situazini di questo tipo (visto che il numero di brevetti cresce) ed è utile in quanto significa che c'è ancora innovazione nel settore.



Perchè assurdo?
Che c'è di assurdo nella compravendita?



Io continuo a dire che ti "scordi" sempre di un pezzo...

L'innovazione c'è già stata!!

Se un'azienda ha fatto un prodotto che l'ha portata in tribunale perchè ha copiato un componente sotto brevetto evidentemente significa che il brevetto che ha portato a quel componente è già stato depositato!!

Non essere tecnico-centrico, guarda il complesso: un'azienda ha investito soldi e tempo, magari non di tecnici ma di psicologi o sociologi, per qualcosa di innovativo che piaccia al mercato (eh si perche le aziende è questo che fanno:cercano di accontentare il mercato che la cosa porti progresso della tecnica o meno :D )
L'innovazione non deve essere necessariamente un'innovazione tecnica (anzi! vedi il doppio clic...comodo ma non è un balzo tecnico) ma un'innovazione in sè.

Se la cosa funziona (tecnica o meno) l'azienda la brevetta ed è più che giusto che chi vuole usarla paghi il corrispettivo.
E' un costrutto pericolante e non aderente alla realtà. Non c'è nulla di innovativo in un doppio clic come non c'è nulla di innovativo in una finestra che si apre e si ridimensiona. Sono tutte soluzioni a problemi standard che non prevedono moltissime alternative. Il ragionamento siccome nelle altre industrie esiste il brevetto allora ci deve essere anche in campo in informatica è ideologia pura. L'informatica ha altri ritmi rispetto alle altre realtà industriale. L'informatica non ha brevetti come il common rail o come la cerniera lampo da tutelare, non ha necessità di tutelare quel genere di studi e ricerche. Ricerca e produzione in ambito informatico sono un tutt'uno, ogni volta che sviluppi un nuovo software è un esercizio di ricerca di nuove soluzioni. Le aziende sono obbligate a condividere le proprie tecnologie pena l'esclusione dal mercato. Perchè in tutto questo si debba inserire i brevetti non si capisce, visto che il sistema si è sviluppato assai bene senza i brevetti e i casini sono iniziati proprio quando si è iniziato a volerli introdurre. Fuori le ideologie da questi discorsi e motivazioni concrete prego.

evelon
14-12-2004, 09:28
Originariamente inviato da jumpermax
Perché la realtà informatica non è come quella della altre industrie.

Questa è decisamente poco aderente alla realtà e deriva da una visione distorta che una certa percentuale di informatici ha circa il suo lavoro (personalmente la stimo in un buon 40%)

L'industria informatica è COME le altre.
Ovviamente ognuna ha le sue peculiarità, le sue criticità etc ma sono tutte parte integrante dello stesso sistema socio-economico ed a tale sistema si devono adattare.

Originariamente inviato da jumpermax
Motivi per cui i brevetti sono inutili oltre che dannosi ne esistono vari
1) esiste già il diritto d'autore che tutela i prodotti informatici dalla copia.

e allora?
Il diritto d'autore non può coprire (per la sua natura) qualsiasi parte di un prodotto industriale come il software.

E' per questo che si ricorre ai brevetti per coprire ogni parte della soluzione industriale.

Originariamente inviato da jumpermax
2) la ricerca in campo informatico è essenzialmente a costo zero rispetto a quella di altri settori, ed è ancora strettamente legata più ad ambienti accademici che a realtà industriali

Qui ci starebbe bene un LOL ...

ricerca a costo zero...ma scherzi vero?

Secondo te i progettisti di soluzioni software (di norma matematici o fisici almeno in mia esperienza) non si fanno pagare?
Il loro lavoro consiste nel copiare (magari da internet) dei listati matematici con un cut&paste per poi darli ai programmatori pari-pari?
Gli psicologi che fanno studi sociali per capire quali sono le tendenze e gli orientamenti dei consumatori fanno ricerca non pagata?
Gli economisti del marketing e dei settori commerciali (ed in una realtà informatica contano quasi più dei programmatori) che cercano di capire dove và il mercato non pretendono lo stipendio a fine mese?
Gli analisti che studiano le problematiche dei vari clienti per le soluzioni custom non vogliono essere pagati?
...
...
e si potrebbe continuare per pagine di forum...

Ripeto: l'informatica NON E' composta solo da programmatori e sistemisti (per quanto bravi essi siano) anzi si tiene in piedi (come tutte le aziende) grazie al lavoro di moltissime altre persone.

Secondo me stai ragionando in un'ottica tecnico-centrica ormai obsoleta e superata in tutte (ma proprio tutte) le realtà industriali di ogni tipo (e superata anche nell'informatica)....o pensi che il prezzo di una Fiat o di una VW sia solo il prezzo richiesto da progettazione+realizzazione? :D

Originariamente inviato da jumpermax
3) L'informatica ha esigenze di standardizzazione. I brevetti sono un'ostacolo all'adozione di standard perché risultano essere dispendiosi. Questo NON avvantaggia ne lo sviluppo del settore ne gli utenti finali

Gli standard in informatica già esistono e se ne sfornano continuamente di nuovi, tanto rapidamente che uno standard approvato ieri è obsoleto domattina rendendo felici i produttori di hw e sw...

Innovazione non và d'accordo con standard :D

Originariamente inviato da jumpermax
4) L'evoluzione in ambito informatico segue ritmi vertiginosi che non sono paragonabili a quelli di altri settori.

In informatica questa cosa non credo sia proprio un vantaggio (cmq questa è una mia opinione personale)

Resta il fatto che questa presunta velocità non intacca il concetto di brevetto: se molti hanno tante idee le possono brevettare

Originariamente inviato da jumpermax
5) La maggior parte dei brevetti coprono idee e soluzioni che per quanto innovative non hanno presentano alcuna difficoltà all'essere individuate. Nel senso che se sia io che ti ci mettiamo ad affrontare lo stesso problema senza sapere l'uno dell'altro arriviamo alla medesima conclusione. Viene meno quindi l'interesse da parte della società a ricompensare la divulgazione della soluzione. Rimane il problema che chi primo arriva impedisce agli altri di utilizzare la stessa soluzione. Qua non è più questione di sfruttamento del lavoro altrui ma di monopolio e relativi abusi.

Ma che dici ?

Un'idea è un'idea: se essa è innovativa (se prima nessuno l'ha formulata) si può brevettare, altro che abuso..
L'abuso lo fà chi la copia!

Se la stessa idea l'aveva l'altro (l'azienda che l'ha copiata) perchè non l'ha messa in pratica prima?

L'innovazione non prevede (ed è giusto che sia così) una minima "difficoltà tecnica di realizzazione".
Un doppio click è facile da realizzare ma evidentemente nessuno ci aveva pensato prima quindi è stato brevettato.

Stiamo ancora ragionando in modo tecnico-centrico...
Il doppio click non è una soluzione tecnicamente difficile, (forse) è stata pensata dopo qualche ricerca sui potenziali consumatori (questo non saprei) ma è indubbiamente comodo ed innegabilmente pratico.
Una buona idea insomma.
E chi ha una buona idea prima degli altri merita il compenso.

Originariamente inviato da jumpermax
Questo poi è un assurdo. L'idea non è tua, qualsiasi concetto di proprietà è inapplicabile alle idee.

Balle.
Detta come và detta è così.. :D
L'idea è mia, perchè l'ho avuta io ed, a meno che tu non mi torturi, io la rivelo all'umanità se e solo se ne ricaverò quanto ne voglio ricavare: ovvero se l'umanità paga.

Il concetto di proprietà è PERFETTAMENTE applicabile alle idee visto che per il possesso di esse si litiga e si ricorre a tutto (basta guardare lo spionaggio industriale..).

Tra l'altro , come ho già detto, il concetto di brevetto è riferito PROPRIO ALLE IDEE :D

Originariamente inviato da jumpermax
E mi conferma ancora di più che qua il problema di fondo è concettuale. Il brevetto non si concede perch'è l'idea è TUA ma perché tu la condivida con la società. Se viene meno l'interesse a condividere la tua idea perché tanto comunque anticipa soluzioni standard e condivise da tutti a cui tutti possono arrivare in poco tempo decade anche il concetto di brevetto. Vuoi fare l'inventore? non fare l'informatico.

Vedi sopra..

Il problema è, si, concettuale ma non credo che sia nella mia visione quanto nella tua...

Il brevetto si concede proprio per la tutela (e di conseguenza per far guadagnare) l'autore dell'idea perchè l'idea E' SUA!
Io posso brevettare (proteggere) un'idea mia indipendentemente dall'interesse della società per quell'idea...e ci mancherebbe che fosse così, sarebbe un'assurdo logico. :D

Si può essere inventori ed informatici. ;)

Originariamente inviato da jumpermax
questo NON è il suo fine è il mezzo mediante il quale si tutela il fine (il progresso tecnologico e scientifico) non confondiamo plz che si falsa il discorso.

Dalla definizione letta mi sembra proprio il fine e non il mezzo. ;)

Ed è giusto così.

Originariamente inviato da jumpermax
E' un costrutto pericolante e non aderente alla realtà. Non c'è nulla di innovativo in un doppio clic come non c'è nulla di innovativo in una finestra che si apre e si ridimensiona. Sono tutte soluzioni a problemi standard che non prevedono moltissime alternative. Il ragionamento siccome nelle altre industrie esiste il brevetto allora ci deve essere anche in campo in informatica è ideologia pura.

Il doppio click è innovativo visto che nessuno ci aveva pensato prima..è anche originale..
Se era una soluzione standard perchè nessuno aveva pensato ad utilizzarla prima di allora vista la comodità e la praticità indubbie?
Forse perchè i concorrenti non ci avevano pensato ? :D

Il ragiona meno NON è ideologia ma si basa su una solida reatlà: se uno (azienda o persona) ha un'idea (tecnicamente complessa o meno, geniale o banale) che è innovativa e buona (ovvero è apprezzata dai più) ha tutto il sacrosanto diritto di proteggerla e tutelarla (e tutelarsi).
Se non riconosci questo non credo che ci sia altro da discutere tranne l'augurio che ti posso fare di non lavorare mai in un'azienda di informatica dove (se rispetti questi tuoi principi) ti mangerai il fegato vedendo le politiche aziendali e non prenderai un soldo rinunciando a tutelarti dei tuoi prodotti :D

Originariamente inviato da jumpermax
L'informatica non ha brevetti come il common rail o come la cerniera lampo da tutelare, non ha necessità di tutelare quel genere di studi e ricerche. Ricerca e produzione in ambito informatico sono un tutt'uno, ogni volta che sviluppi un nuovo software è un esercizio di ricerca di nuove soluzioni. Le aziende sono obbligate a condividere le proprie tecnologie pena l'esclusione dal mercato. Perchè in tutto questo si debba inserire i brevetti non si capisce, visto che il sistema si è sviluppato assai bene senza i brevetti e i casini sono iniziati proprio quando si è iniziato a volerli introdurre. Fuori le ideologie da questi discorsi e motivazioni concrete prego.

L'informatica non ha necessità di tutelare il common rail...ha necessità di tutelare altri studi (i suoi ovviamente :D )
A propros: pensi che abbiano brevettato il prototipo del common rail o l'IDEA del common rail? :D

Ma come: prima ti lamenti della mancanza di soluzioni standard, poi ammetti che ogni progetto è una ricerca a sè stante (e quindi non potrà mai essere standard)? :D

Fortunatamente non è iniziato nessun casino quando si sono introdotti i brevetti (che in realtà ci sono sempre stati :D) ma anzi si è cominciato (finalmente) ad uscire dalla fase pionieristica per entrare nella fase industriale (transizione che sta avvenendo tutt'ora e che IMHO sarà ancora lunghetta).

Le aziende non "devono" condividere proprio niente: anzi; in un regime di concorrenza ognuna di loro cercherà di imporre i propri prodotti sul mercato.

jumpermax
14-12-2004, 12:42
Originariamente inviato da evelon
Questa è decisamente poco aderente alla realtà e deriva da una visione distorta che una certa percentuale di informatici ha circa il suo lavoro (personalmente la stimo in un buon 40%)

L'industria informatica è COME le altre.
Ovviamente ognuna ha le sue peculiarità, le sue criticità etc ma sono tutte parte integrante dello stesso sistema socio-economico ed a tale sistema si devono adattare.

No l'industria informatica NON è come le altre. Per progettare un software non ho bisogno delle risorse necessarie ad un'azienda meccanica per sviluppare un motore, o, per restare nel settore, di realizzare modelli reali di costo proibitivo come nel caso dei chip.

e allora?
Il diritto d'autore non può coprire (per la sua natura) qualsiasi parte di un prodotto industriale come il software.

E' per questo che si ricorre ai brevetti per coprire ogni parte della soluzione industriale.

Il diritto d'autore già copre il software dalla copia non autorizzata. E questo in ambito informatico è già più che sufficiente per difendersi dal plagio


Qui ci starebbe bene un LOL ...

ricerca a costo zero...ma scherzi vero?

Secondo te i progettisti di soluzioni software (di norma matematici o fisici almeno in mia esperienza) non si fanno pagare?
Il loro lavoro consiste nel copiare (magari da internet) dei listati matematici con un cut&paste per poi darli ai programmatori pari-pari?
Gli psicologi che fanno studi sociali per capire quali sono le tendenze e gli orientamenti dei consumatori fanno ricerca non pagata?
Gli economisti del marketing e dei settori commerciali (ed in una realtà informatica contano quasi più dei programmatori) che cercano di capire dove và il mercato non pretendono lo stipendio a fine mese?
Gli analisti che studiano le problematiche dei vari clienti per le soluzioni custom non vogliono essere pagati?
...
...
e si potrebbe continuare per pagine di forum...

Ripeto: l'informatica NON E' composta solo da programmatori e sistemisti (per quanto bravi essi siano) anzi si tiene in piedi (come tutte le aziende) grazie al lavoro di moltissime altre persone.

Secondo me stai ragionando in un'ottica tecnico-centrica ormai obsoleta e superata in tutte (ma proprio tutte) le realtà industriali di ogni tipo (e superata anche nell'informatica)....o pensi che il prezzo di una Fiat o di una VW sia solo il prezzo richiesto da progettazione+realizzazione? :D

Qua il LOL lo dovrei dire io... :D che ci azzecca coi brevetti? Un accidente i brevetti di cui parliamo sono esclusivamente tecnici e non certo commerciali o di marketing. Se la fiat sviluppa il common rail lo fa con gli ingegneri e certo non con i responsabili vendite... è una soluzione tecnologica che si trova, nella direzione sarà certo indicata dagli esperti di marketing ma è la tecnologia che si tutela e non il lavoro di chi decide cosa sviluppare.


Gli standard in informatica già esistono e se ne sfornano continuamente di nuovi, tanto rapidamente che uno standard approvato ieri è obsoleto domattina rendendo felici i produttori di hw e sw...

Innovazione non và d'accordo con standard :D

Gli standard in informatica esistono e si sono diffusi perché non ci sono i brevetti. La tecnologia che è alla base del web non si sarebbe mai potuta diffondere se fosse stata coperta da brevetto. Standard e brevetti sono 2 cose tra loro incompatibili. E se per caso diventano tali si finisce in un regime di monopolio che non avvantaggia nessuno.


In informatica questa cosa non credo sia proprio un vantaggio (cmq questa è una mia opinione personale)

Resta il fatto che questa presunta velocità non intacca il concetto di brevetto: se molti hanno tante idee le possono brevettare

Questa velocità che non è affatto presunta attacca il concetto di durata di brevetto, 20 anni in ambito informatico sono un'eternità. Vuol dire limitare la competitività del settore a vantaggio delle posizioni consolidate, vuol dire togliere concorrenza al mercato e quindi consentire alle aziende di vendere prodotti più scadenti a costi superiori. Cosa che già avviene oggi del resto, dove la Microsoft ha già quasi il controllo del mercato.



Ma che dici ?

Un'idea è un'idea: se essa è innovativa (se prima nessuno l'ha formulata) si può brevettare, altro che abuso..
L'abuso lo fà chi la copia!

Se la stessa idea l'aveva l'altro (l'azienda che l'ha copiata) perchè non l'ha messa in pratica prima?

L'innovazione non prevede (ed è giusto che sia così) una minima "difficoltà tecnica di realizzazione".
Un doppio click è facile da realizzare ma evidentemente nessuno ci aveva pensato prima quindi è stato brevettato.

Stiamo ancora ragionando in modo tecnico-centrico...
Il doppio click non è una soluzione tecnicamente difficile, (forse) è stata pensata dopo qualche ricerca sui potenziali consumatori (questo non saprei) ma è indubbiamente comodo ed innegabilmente pratico.
Una buona idea insomma.
E chi ha una buona idea prima degli altri merita il compenso.

Sbagliato pure questo. Tu hai una concezione totalmente assurda di idea, presupponi che senza il suo "creatore" (che creatore non è) nessun altro sia in grado di arrivarci. Falso. Molte di queste idee come ti ho già detto sono la logica conseguenza dell'analisi di un problema, e quindi non vi è alcuna necessità di copiare qualcun altro. Anche senza aver mai visto un algoritmo di ordinamento di un vettore posso giungere alla conclusione che il bubble sort è un buon algoritmo dopo una settimana che ci lavoro sopra. Se tutti gli algoritmi di ordinamento vengono brevettati a me che arrivo per ultimo non resta che sperare che con una serie di spostamenti random vada a posto da solo, e brevettare pure il mio, così quello che arriva dopo di me si tiene i vettori in disordine e sta zitto. Questo è il tuo concetto di progresso? :D


Balle.
Detta come và detta è così.. :D
L'idea è mia, perchè l'ho avuta io ed, a meno che tu non mi torturi, io la rivelo all'umanità se e solo se ne ricaverò quanto ne voglio ricavare: ovvero se l'umanità paga.

Il concetto di proprietà è PERFETTAMENTE applicabile alle idee visto che per il possesso di esse si litiga e si ricorre a tutto (basta guardare lo spionaggio industriale..).

Tra l'altro , come ho già detto, il concetto di brevetto è riferito PROPRIO ALLE IDEE :D

Falso... si possiede il brevetto e non l'idea, questo proprio è un concetto elementare. Hai fatto una scoperta non sei "proprietario" di quanto hai scoperto. Un abitante di alpha centauri può benissimo avere la tua stessa idea senza averti mai visto nè sentito. Vagli a far causa... :D



Vedi sopra..

Il problema è, si, concettuale ma non credo che sia nella mia visione quanto nella tua...

Il brevetto si concede proprio per la tutela (e di conseguenza per far guadagnare) l'autore dell'idea perchè l'idea E' SUA!
Io posso brevettare (proteggere) un'idea mia indipendentemente dall'interesse della società per quell'idea...e ci mancherebbe che fosse così, sarebbe un'assurdo logico. :D

Si può essere inventori ed informatici. ;)



Dalla definizione letta mi sembra proprio il fine e non il mezzo. ;)

Ed è giusto così.

Io ormai ci rinuncio :muro: Lo scrivo in modo più evidente il fine del brevetto è tutelare la ricerca ed è quindi il riconoscimento economico è un mezzo e non un fine


Il doppio click è innovativo visto che nessuno ci aveva pensato prima..è anche originale..

Se era una soluzione standard perchè nessuno aveva pensato ad utilizzarla prima di allora vista la comodità e la praticità indubbie?
Forse perchè i concorrenti non ci avevano pensato ? :D

Può essere benissimo che sia arrivata al problema prima di altri questo non implica che gli altri abbiano la necessità di copiare per trovare la stessa soluzione.


Il ragiona meno NON è ideologia ma si basa su una solida reatlà: se uno (azienda o persona) ha un'idea (tecnicamente complessa o meno, geniale o banale) che è innovativa e buona (ovvero è apprezzata dai più) ha tutto il sacrosanto diritto di proteggerla e tutelarla (e tutelarsi).
Se non riconosci questo non credo che ci sia altro da discutere tranne l'augurio che ti posso fare di non lavorare mai in un'azienda di informatica dove (se rispetti questi tuoi principi) ti mangerai il fegato vedendo le politiche aziendali e non prenderai un soldo rinunciando a tutelarti dei tuoi prodotti :D

Non ha nessun diritto invece vedi sopra. Continui a ragionare come se il brevetto fosse un comandamento, non è così, il brevetto ha lo scopo ben preciso di incentivare l'innovazione. Se è di ostacolo all'innovazione viene meno il suo scopo.



L'informatica non ha necessità di tutelare il common rail...ha necessità di tutelare altri studi (i suoi ovviamente :D )
A propros: pensi che abbiano brevettato il prototipo del common rail o l'IDEA del common rail? :D

Ma come: prima ti lamenti della mancanza di soluzioni standard, poi ammetti che ogni progetto è una ricerca a sè stante (e quindi non potrà mai essere standard)? :D

Fortunatamente non è iniziato nessun casino quando si sono introdotti i brevetti (che in realtà ci sono sempre stati :D) ma anzi si è cominciato (finalmente) ad uscire dalla fase pionieristica per entrare nella fase industriale (transizione che sta avvenendo tutt'ora e che IMHO sarà ancora lunghetta).

Le aziende non "devono" condividere proprio niente: anzi; in un regime di concorrenza ognuna di loro cercherà di imporre i propri prodotti sul mercato.
Ah certo, pensa se oggi si potrebbe avere una realtà come internet se i protocolli su cui si basa fossero stati coperti da brevetto. Standard+brevetto=monopolio=concorrenza nulla=innovazione nulla. Concetto direi chiarissimo, il common rail non impedisce alle altre case automobilistiche di competere nel settore. Un brevetto su soluzioni obbligate per la realizzazione di un prodotto si. Se io brevetto gli algoritmi di ordimanento tu ti tieni i vettori disordinati. Salvo pagare a me la cifra che io stabilisco congrua. Ti lascio con un ottimo sito per informarsi sulla questione

http://www.nosoftwarepatents.com/it/m/intro/index.html