ALBIZZIE
01-12-2004, 12:46
Offensiva Mediaset: da gennaio la A sul digitale terrestre
Decoder e card (9 euro, 3 gare) da comprare al negozio
Ecco le prime dirette tv a tre euro
Si inizia con la prima di ritorno
Parte anche La7. Piersilvio Berlusconi: "Per noi
una mossa difensiva". Sky ribatte:"Siamo i più forti"
di ANTONIO DIPOLLINA
Vincenzo Montella ha
realizzato 11 reti in serie A
MONTECARLO - Il colpo a effetto è la distribuzione delle prime card, belle e plastificate, alla megaconvention di Mediaset a Montecarlo. A seguire, lo sbarco nel digitale terrestre via calcio, quello della serie A, diventa l'attacco dei discorsi di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, ovvero la novità più importante da annunciare alle centinaia di presenti. Infine i dettagli: come previsto, Mediaset parte dalla prima giornata del girone di ritorno.
Tra sabato 22 e domenica 23 gennaio, quattro partite (Juventus-Brescia, Inter-Chievo, Livorno-Milan, Messina-Parma) verranno trasmesse in diretta non solo da Sky ma anche da Mediaset, sui canali del digitale terrestre. Bisogna munirsi del decoder, comprare la scheda (9 euro per tre partite) e utilizzarla al momento giusto. Pronti, via.
A sera, La7 rilancia e completa il piatto: l'annuncio è che anche la piccola emittente intende offrire in digitale terrestre il girone di ritorno delle squadre di cui ha acquistato i diritti, "con modalità analoghe a quelle di Mediaset". Ecco il quadro: Mediaset ha le partite casalinghe di Juve, Inter, Milan, Roma, Sampdoria, Messina, Atalanta, Livorno. La7 possiede quelle di: Bologna, Palermo, Reggina, Cagliari, Fiorentina, Lecce, Chievo, Brescia, Parma. Restano fuori Siena, Udinese e Lazio, ma anche con queste assenze, il piatto è imponente.
Significa che se davvero anche La7 sarà pronta a partire per il 22 gennaio (ma a Mediaset coltivano dubbi in proposito), quel giorno ci sarà in pratica un'offerta tv alternativa quasi per intero a quella di Sky. E a prezzi modici: 3 euro a partita, nessun obbligo di abbonamento, un "compra e consuma" simile a un fast food. Il fast football. Ovvero un boccone avvelenato per Sky, l'inizio dei fuochi d'artificio nel calcio in tv, un posto dove alla fine si potrebbe scoprire che non c'è spazio per tutti.
Mediaset ha rispettato la sua tabella di marcia a tappe forzate (anche se nei discorsi di corridoio si tradisce ancora molta inquietudine per la riuscita tecnica dell'operazione). A giugno scorso l'annuncio dell'acquisizione dei diritti per il Dt (e, ancora più, la prelazione dal 2007 dei diritti dell'intero pacco-calcio satellitare, oggi in mano a Sky). Le voci su una partenza anticipata (non più dalla prossima stagione ma dal girone di ritorno di quella attuale) erano veritiere, l'offensiva è lanciata.
Alla fine, sul piatto dei diritti, dell'investimento tecnologico, delle prelazioni e così via, il Biscione butta sul piatto-calcio qualcosa come 118 milioni di euro in tre anni. Piersilvio Berlusconi la spiega con aria quasi serafica: "Il mercato ormai presenta molti competitori, come Telecom, per esempio, le vie d'accesso si moltiplicano: per noi questo investimento è innanzitutto una mossa difensiva, se alla fine dovesse servire solo a quello, sarebbero soldi ben spesi".
Fermo restando che se invece alla fine si scoprisse che il gioco rende anche quattrini - magari togliendoli ai competitori e a Sky in primo luogo - il vessillo berlusconiano sventolerebbe vincente sul pallone. E a quel punto, nel 2007, Mediaset avrebbe anche in mano la prima scelta sui diritti primari delle dirette di serie A, satellite compreso: un trionfo a mani basse.
Di fronte alla prospettiva, a Sky hanno deciso da tempo di adottare una tattica tranquillizzante per tutti: "Siamo i più forti, abbiamo il prodotto completo, non temiamo concorrenza". E sottolineano come in giro per il mondo il digitale terrestre non abbia finora mai battuto il satellite. Ma da qualche giorno Sky si è messa a protestare per le facilitazioni che sono state concesse dal governo alla vendita dei decoder del digitale terrestre.
Ci sarà un motivo. E ci sarà un motivo se Mediaset e Sky non hanno ancora trovato un accordo sulla cessione delle immagini delle partite, al punto che alla prima partita ci si potrebbe trovare con un doppio schieramento di telecamere negli stadi ("In ogni caso, offriremo un prodotto qualitativamente identico se non superiore a quello di Sky" dice Berlusconi jr). Per rientrare dell'investimento, Mediaset (che promette partite senza minispot) punta a vendere "centinaia di migliaia di partite" nel senso di molte partite a migliaia di utenti. Non sarà facile, ma questa è la guerra del calcio in tv, e pur di vincere alla fine qualunque sacrificio o azzardo sarà lecito.
(1 dicembre 2004)
Decoder e card (9 euro, 3 gare) da comprare al negozio
Ecco le prime dirette tv a tre euro
Si inizia con la prima di ritorno
Parte anche La7. Piersilvio Berlusconi: "Per noi
una mossa difensiva". Sky ribatte:"Siamo i più forti"
di ANTONIO DIPOLLINA
Vincenzo Montella ha
realizzato 11 reti in serie A
MONTECARLO - Il colpo a effetto è la distribuzione delle prime card, belle e plastificate, alla megaconvention di Mediaset a Montecarlo. A seguire, lo sbarco nel digitale terrestre via calcio, quello della serie A, diventa l'attacco dei discorsi di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, ovvero la novità più importante da annunciare alle centinaia di presenti. Infine i dettagli: come previsto, Mediaset parte dalla prima giornata del girone di ritorno.
Tra sabato 22 e domenica 23 gennaio, quattro partite (Juventus-Brescia, Inter-Chievo, Livorno-Milan, Messina-Parma) verranno trasmesse in diretta non solo da Sky ma anche da Mediaset, sui canali del digitale terrestre. Bisogna munirsi del decoder, comprare la scheda (9 euro per tre partite) e utilizzarla al momento giusto. Pronti, via.
A sera, La7 rilancia e completa il piatto: l'annuncio è che anche la piccola emittente intende offrire in digitale terrestre il girone di ritorno delle squadre di cui ha acquistato i diritti, "con modalità analoghe a quelle di Mediaset". Ecco il quadro: Mediaset ha le partite casalinghe di Juve, Inter, Milan, Roma, Sampdoria, Messina, Atalanta, Livorno. La7 possiede quelle di: Bologna, Palermo, Reggina, Cagliari, Fiorentina, Lecce, Chievo, Brescia, Parma. Restano fuori Siena, Udinese e Lazio, ma anche con queste assenze, il piatto è imponente.
Significa che se davvero anche La7 sarà pronta a partire per il 22 gennaio (ma a Mediaset coltivano dubbi in proposito), quel giorno ci sarà in pratica un'offerta tv alternativa quasi per intero a quella di Sky. E a prezzi modici: 3 euro a partita, nessun obbligo di abbonamento, un "compra e consuma" simile a un fast food. Il fast football. Ovvero un boccone avvelenato per Sky, l'inizio dei fuochi d'artificio nel calcio in tv, un posto dove alla fine si potrebbe scoprire che non c'è spazio per tutti.
Mediaset ha rispettato la sua tabella di marcia a tappe forzate (anche se nei discorsi di corridoio si tradisce ancora molta inquietudine per la riuscita tecnica dell'operazione). A giugno scorso l'annuncio dell'acquisizione dei diritti per il Dt (e, ancora più, la prelazione dal 2007 dei diritti dell'intero pacco-calcio satellitare, oggi in mano a Sky). Le voci su una partenza anticipata (non più dalla prossima stagione ma dal girone di ritorno di quella attuale) erano veritiere, l'offensiva è lanciata.
Alla fine, sul piatto dei diritti, dell'investimento tecnologico, delle prelazioni e così via, il Biscione butta sul piatto-calcio qualcosa come 118 milioni di euro in tre anni. Piersilvio Berlusconi la spiega con aria quasi serafica: "Il mercato ormai presenta molti competitori, come Telecom, per esempio, le vie d'accesso si moltiplicano: per noi questo investimento è innanzitutto una mossa difensiva, se alla fine dovesse servire solo a quello, sarebbero soldi ben spesi".
Fermo restando che se invece alla fine si scoprisse che il gioco rende anche quattrini - magari togliendoli ai competitori e a Sky in primo luogo - il vessillo berlusconiano sventolerebbe vincente sul pallone. E a quel punto, nel 2007, Mediaset avrebbe anche in mano la prima scelta sui diritti primari delle dirette di serie A, satellite compreso: un trionfo a mani basse.
Di fronte alla prospettiva, a Sky hanno deciso da tempo di adottare una tattica tranquillizzante per tutti: "Siamo i più forti, abbiamo il prodotto completo, non temiamo concorrenza". E sottolineano come in giro per il mondo il digitale terrestre non abbia finora mai battuto il satellite. Ma da qualche giorno Sky si è messa a protestare per le facilitazioni che sono state concesse dal governo alla vendita dei decoder del digitale terrestre.
Ci sarà un motivo. E ci sarà un motivo se Mediaset e Sky non hanno ancora trovato un accordo sulla cessione delle immagini delle partite, al punto che alla prima partita ci si potrebbe trovare con un doppio schieramento di telecamere negli stadi ("In ogni caso, offriremo un prodotto qualitativamente identico se non superiore a quello di Sky" dice Berlusconi jr). Per rientrare dell'investimento, Mediaset (che promette partite senza minispot) punta a vendere "centinaia di migliaia di partite" nel senso di molte partite a migliaia di utenti. Non sarà facile, ma questa è la guerra del calcio in tv, e pur di vincere alla fine qualunque sacrificio o azzardo sarà lecito.
(1 dicembre 2004)