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View Full Version : Ratchet & Clank 3 Up Your Arsenal


maxsona
23-11-2004, 23:36
Ratchet & Clank 3 Up Your Arsenal

L'universo improbabile in cui si ambienta Ratchet & Clank è piuttosto tradizionalista. Si era intuito con i luoghi ed i personaggi del secondo episodio e se ne ha la conferma in Up Your Arsenal (sottotitolo con cui il gioco si presenta nella sua versione americana).
Così il giocatore viene di nuovo a trovarsi, tornando nella galassia primogenita di Insomniac, di fronte ad un sistema solare che vive di contraddizioni e non riesce, neppure volendo, a prendersi sul serio. Del resto, l'ironia che caratterizza tutti i protagonisti, personaggi statici e squadrati ma delineati con un senso dell'humor ineccepibile, il modo che hanno di scherzare cinicamente sul loro mondo e -di riflesso- sul nostro, fanno del comparto narrativo si Ratchet & Clank 3 una delle più divertenti operette di contorno ad un gameplay più che solido.

Di fatto, mentre la trama globale si arricchisce di eventi parallelamente passati e futuri a quelli dei precedenti episodi, pure la struttura di gioco viene ampliata e corroborata, così come il comparto tecnico nei suoi aspetti puramente visivi, e Up Your Arsenal torna a dimostrare come sia possibile per un Platform troncare di netto gli schemi impostati dall'antichità ludica. Perché mentre Jak 2, pur traendo a piene mani dalla struttura definita anni addietro da Rockstar, restava per certi aspetti fedele alla concezione primordiale, presentando una serie di singoli livelli a tema e una volontà di riscoprire coordinazione e precisione di salto, Ratchet & Clank, nella sua linearità mai tradita e che mai è considerata un difetto, trova come minimo comun denominatore della caratterizzazione grafica dei suoi schemi quello di ricostruire un universo brullo e sporco, abitato da tempo immemore e non pulito e idealizzato come l'idea di un futuro perfetto. Di più, come nelle due apparizioni anteriori, il punto di forza del Gameplay di R&C è l'azione bellica più pura, tramite l'utilizzo di una serie di armi non convenzionali piuttosto spassose.
Ed è proprio nella ventina di armi che costituiscono l'arsenale di Ratchet che trova definitiva esaltazione la meccanica del gioco, come a suo tempo trovò Going Commando. Perché oltre a cinque delle vecchie glorie del secondo capitolo e qualche rivisitazione su tema, le funzionalità delle futuribili pistole e dei Gadget che il Lombax avrà in dotazione sono molteplici e utili ciascuna per risolvere un tipo di situazione. Nell'inquadrata struttura del livello perfino l'architettura determina l'approccio all'azione e la scelta dell'arma, di fronte ad un insperato numero di avversari pronti a riempire lo schermo di proiettili. C'è poco da fare: distruggere droidi, ameboidi, e altre amenità aliene è attraente come la prima volta, quasi magnetico se considerate la necessità di rafforzare l'armamentario (cinque livelli di potenza per ogni strumento) ed aumentare la quantità di Nanotech. Rompono il filo degli eventi, pur con una delicatezza estrema, sessioni di gioco dedicate al puro combattimento in grandi aree, in cui alla giuda di un esercito di Droidi sarà un piacere riconquistare postazioni strategiche per il predominio della federazione. Ancora, l'introduzione di nuovi "Percorsi di Morte" ed il ritorno di arene di combattimento, e sessioni di gioco affrontate grazie all'utilizzo di veicoli (ben pochi in realtà), posizionate con tanta dovizia da addolcire il progredire degli eventi e lasciare al giocatore l'opportunità di sviluppare il personaggio ed il suo equipaggiamento. Si perde, è vero, ma non se ne sente il peso, l'aspetto più enigmistico del gioco, che nel secondo episodio era incarnato dalle sessioni giocate con Clank e dall'Hackeraggio di serrature per mezzo dell'apposito "Infiltratore": pur essendo presenti in Up Your Arsenal, entrambi gli aspetti hanno molto meno mordente e diventano prettamente meccanici (soprattutto l'utilizzo del nuovo "Hacker" può diventare addirittura un peso). Si aggiungono, tuttavia, piccole influenze direttamente provenienti da Sly e la sua passione per i Rythm Game, in sessioni piuttosto semplici ma estremamente piacevoli.
E, in ultimo, all'interno dell'astronave madre della Federazione, tale Fenice, avrete modo di mettere le mani su una vera e propria console di ultima generazione. Giocare le bidimensionali avventure del Capitano Qwark in quello che è un tributo retrò al genere e un modo elegante di ironizzare sugli schemi canonici consiste nell'immancabile ciliegina sulla torta.

Ottimamente sviluppata, la trama del titolo è raccontata attraverso una serie di filmati calcolati in tempo reale, dove non grazie piccoli capolavori di animazione classica: cartoni animati con sapienza magistrale, indici di un perfetto lavoro di Design a monte del titolo e, di nuovo, permeati da un'ironia mai spicciola.

Ratchet & Clank non delude neppure dal punto di vista tecnico. Di fronte ai dettagli di luce meravigliosi che si sviluppano continuamente su schermo il giocatore non può far altro che commuoversi. Giochi particellari caratteristici di ogni arma, minuterie grafiche in numero eccezionale, rendono il quadro visivo splendido per qualsiasi osservatore, complici di una pulizia grafica eccellente, probabilmente mai vista finora. Ogni fase del gioco si muove fluida, nel frame rate che crolla soltanto in rarissimi casi, e sulle animazioni dei personaggi, splendide e ben studiate. Le sequenze in grafica di gioco, poi, mostrano tutta la sapienza tecnica degli sviluppatori, nella lucida pelle metallica dei robot, nel volto dei protagonisti, nei panorami quanto mai affascinanti di tutto un universo.
Il carattere sonoro del titolo è superbo. Di fronte ad una gamma di brani musicali che resta quasi sempre in sottofondo rispetto alle ottime campionature ed alla varietà degli effetti, un casti di voci espressive quanto mai rende vivi i modelli poligonali e li idealizza. Il doppiaggio italiano è probabilmente il migliore, ad oggi, riscontrabile su Ps2, ed in nessun caso l'intonazione della frase si allontana dal suo carattere effettivo. Un piccolo capolavoro.

Seppur terminare l'avventura principale non sia affare di troppe ore (non più di quindici), tornare ad esplorare ogni angolo recondito dell'universo di Ratchet & Clank vi impegnerà in qualche sessione di gioco extra, se vi proporrete così di recuperare ogni oggetto e terminare il gioco al 100%.
La longevità del titolo, tuttavia, si rapporta adesso a quella che è forse l'introduzione più geniale: il multiplayer. Sfruttare il carattere, piuttosto marcato, di uno Shooter è stata un'idea eccellente: di fronte a tre diverse modalità di controllo (fra cui spicca un "First Person Mode" capace di rivoluzionare l'approccio al titolo), un nutrito numero di arene e le modalità classiche offerte finora solo dai FPS (Cattura la Bandiera e Deathmatch) l'amante del gioco di gruppo avrà di che divertirsi. E sebbene il frame rate abbia cali costanti nella modalità in Split Screen, Online il flusso delle immagini non cede in nessun frangente. E' proprio nei server ufficiali che Up Your Arsenal dimostra tutte le sue capacità, offrendo pieno supporto dell'Headset ed un Gameplay mai provato finora. Non solo a causa delle improbabili funzione dell'armamentario, quanto grazie alla caratterizzazione degli ambienti, che permette di sfruttare appieno tutti i gadget che il giocatore avrà imparato a conoscere nella modalità principale e si avvale di una spiccata possibilità di interazione (ostacoli e mezzi disposti lungo le zone di gioco). E' grazie a questa sessione che Ratchet & Clank amplia il panorama ludico, proponendo un concept per il Multiplayer mai pensato fino ad oggi ed elevandosi definitivamente rispetto alla massa di Sequel.

Ratchet & Clank 3 è senza dubbio uno dei migliori giochi sviluppati su Hardware Sony. E' impareggiabile sotto molti aspetti e detta nuovi standard in campo grafico e sonoro. Non è solitaria espansione e riciclaggio di un concept ludico affermato, piuttosto dimostra, grazie alla volontà di innovarsi e rinnovarsi, grazie al tentativo di espandere le applicazioni della sua struttura, quali siano i principi da tenere a mente nella creazione di un Sequel. Imperdibile per qualsiasi giocatore, per la sua punta d'universalità e la cultura dimostrata.

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Mio ! :D :O

dottormaury
26-11-2004, 18:27
fa schifo!

fabiannit
26-11-2004, 21:01
Giocato al primo, stragiocato al secondo.....
che faccio??non mi prendo il terzo??:D :sofico: Sarà mio! :cool:

cicconf
27-11-2004, 21:43
il primo bello, ma jak 1 più bello
secondo bellissimo, più bello di jak 2
aspetto il 3, ora ho comprato jak 3 che è stupendo, non credo riusciranno a superarlo