CONFITEOR
17-11-2004, 12:39
Articolo apparso sul numero 17 di WTI
Cosa sono le YATI? Sono le famose contraddizioni di sceneggiatura, i paradossi tecnologici e via dicendo. In poche parole sono gli SVARIONI che costellano la storia della nostra beneamata serie.
Tra i vari siti che ho visitato, ne ho trovato uno che conteneva un articolo molto interessante e che il curatore della versione originale, il signor Bernd Schneider mi ha permesso di tradurre.
Nel caso vogliate andare a farci un salto, l'indirizzo di questo fantastico sito è: http://www.ex-astris-scientia.org e più precisamente, quello dell'articolo (in continua evoluzione, la versione usata da me è del 25-08-2000) è http://www.ex-astris-scientia.org/inconsistencies5.htm.
Assieme a questo articolo e con l'aiuto di "La fisica di Star Trek" un libro dell'eminente fisico ed astronomo Lawrence M. Krauss, ho preparato il collage che vi apprestate a leggere e che contiene tre delle innumerevoli tecnologie solitamente usate in star Trek:
- Il teletrasporto
- I computers
- I naniti e le nanosonde
IL TELETRASPORTO
Materia o bits ?
Il teletrasporto è stato discusso ed analizzato in maniera approfondita sia dai semplici fan che dagli scienziati più accreditati.
Nonostante ciò, questo è il dispositivo che detiene i principi di funzionamento più nebulosi di tutta la tecnologia Trek.
Per esempio, ancora adesso è da decidere se il raggio del teletrasporto contiene gli atomi (e quindi la materia) del soggetto o solo un flusso di dati (e quindi i bits) che rappresentano la sua mappa delle particelle e quindi le coordinate per la loro ricostruzione a dispetto della materia usata per la ricostruzione.
Un tentativo di spiegazione all'interno dello Star Trek TNG Technical Manual porta a pensare che il primo caso sia quello da seguire.
A questo punto, una persona non viene annientata quando si innesca il processo di smaterializzazione, ma viene cambiato solo il suo "stato", la sua consistenza, da solido a un flusso di materia (qualunque cosa stia a significare in un senso fisico o bilogico).
Questo fatto è supportato da varie testimonianze che affermano che le persone rimangono consapevoli e possono muoversi mentre è già partita la procedura di teletrasporto, come si può notare nell'episodio TNG della sesta stagione "Realm of fear" (Paure nascoste).
Oltre a ciò, si suppone che un oggetto o una persona smaterializzati rimangano unici e non possano quindi essere duplicati attivando semplicemente un secondo raggio di teletrasporto.
Questo tuttavia è esattamente quello che accade nell'episodio TNG della sesta stagione "Second Chances" (Duplicato), dove un altro Riker viene materializzato da un secondo raggio.
E ci sono altri episodi che suggeriscono che il teletrasporto sia in grado di ricreare la materia partendo da uno schema computerizzato.
Per esempio, nell'episodio DS9 della quarta stagione "Our Man Bashir" (Titolo provvisorio: Chissà-se-un-giorno-potremo-vedere-questo-episodio-su-una-rete-nazionale-che-non-abbia-bisogno-del-padellone), durante un teletrasporto di emergenza gli schemi di Sisko, Kira, Dax, Worf e O'Brien (probabilmente avevano dato le chiavi della base a Quark...) vengono immagazzinati in un computer del ponte ologrammi.
Nel mondo reale è stato condotto un esperimento, coronato dal successo, per trasferire lo stato quantico di un fotone.
La stampa lo ha battezzato "trasporto quantico".
Praticamente (come se fosse facile...) lo stato del fotone originale viene cambiato, e perciò detto fotone viene perso nell'operazione di determinazione del suo vero stato.
Ma il risultato può essere trasferito ed applicato ad una seconda particella che assumerà lo stesso stato e questi rimarrà sconosciuto per effetto del principio di indeterminazione di Heisenberg (spero di aver tradotto giusto, sono un fan, non un fisico quantistico...).
Ma allora questo potrebbe essere il sistema con il quale funzionano i compensatori di Heisenberg nel teletrasporto di Star Trek.
E' lecito domandarsi se questa procedura possa essere applicata ad oggetti più grandi.
Attualmente, una tecnologia che possa scansionare, disassemblare e riassemblare un oggetto come il corpo umano non esiste, neanche in teoria.
Tuttavia, se questo fosse possibile ed ogni particella avesse lo stesso trattamento del fotone menzionato prima, il trasportatore quantico trasferirebbe dati, ma non sarebbe in grado di produrre un copia dell'oggetto trasferito fino a quando il suo stato quantico originale non fosse distrutto a causa della lettura.
Il teletrasporto non funzionerà (sfortunatamente) mai come mostrato in Star Trek, anche se il trasporto di materia in teoria potrebbe essere possibile.
Da una parte abbiamo il fatto che il volume di dati da trattare è incredibilmente enorme considerando il numero di particelle facenti parte un corpo umano, siano questi atomi reali o solo bits.
Nel libro "La fisica di Star Trek", Lawrence Krauss calcola che in un corpo umano sono stipati 1028 atomi e, per comodità, ha supposto che un atomo possa venire codificato in 1 Kilobyte.
Ne consegue che un corpo umano abbia bisogno di 1028 Kilobytes di dati.
1028 (diecimila bilioni di bilioni) è un numero da paura, dato che equivale a 1 seguito da VENTOTTO zeri.
Per fare un esempio calzante, Krauss mette a confronto questo volume con quello che potrebbero tenere tutti i libri che siano mai stati scritti.
Ipotizzando un libro ogni 5 abitanti del pianeta e utilizzando una media di 1 Megabyte a libro, arriviamo ad avere 1012 (un bilione) di Kilobytes, ossia una cifra minore di circa sedici ordini di grandezza (circa diecimila bilioni di volte).
Ma diciamo che immagazzinare un volume così alto di dati sia una cosa fattibile.
Resta il problema dello spazio.
Quando Krauss scrisse il suo libro, esistevano hard disk da 10 Gigabytes (diecimila megabytes) e di uno spessore di 10 cm.
Se dovessimo usarne tanti quanti ne servirebbero per memorizzare lo schema di un corpo umano, otterremmo una pila alta un terzo della distanza che ci separa dal centro della galassia e cioè circa DIECIMILA anni luce (un viaggio di CINQUE ANNI a curvatura 9...).
Ma diciamo che anche questo si possa superare...
Anche se fosse implicata una qualche sorta di compressione Jpeg 3D (provate ad immaginare cosa rimarrebbe nel caso che il settaggio della compressione Jpg fosse troppo alto...), la larghezza di banda sarebbe troppo alta per qualunque canale (presente o futuro) che trasferisse il tutto in un tempo limitato di alcuni secondi.
I meccanismi più veloci per il trasferimento di informazioni digitali al giorno d'oggi sono in grado di trasferire all'incirca 100 Megabytes al secondo.
Usando questo metro, il famoso schema di un corpo umano per essere memorizzato avrebbe bisogno di un tempo circa 2000 volte maggiore dell'età attuale dell'universo (supponendo un'età approssimativa di 10 miliardi di anni).
Un po' troppo per un teletrasporto di emergenza... :-)
Un ennesimo problema è come mantenere la risoluzione necessaria (cioè la distinzione di due atomi vicini) se un oggetto fosse trasportato dalla superficie di un pianeta distante 40000 Km (la distanza massima nella quale è possibile operare un teletrasporto, come cita il TNG Technical Manual).
Senza descrivere tutto il ragionamento che Krauss usa nel suo libro, sappiate che l'Enterprise per poter fare ciò avrebbe bisogno di un telescopio con un apertura di 50000 Km di diametro.
Un telescopio più piccolo non potrebbe fornire una risoluzione necessaria alla scala del singolo atomo neppure in linea teorica.
E questo è niente, dato che abbiamo solo preso in esame alcuni dei tanti problemi da affrontare per un trasporto di informazioni e non la materia necessaria per il ricombinamento.
Solo per fare un esempio, per effettuare la smaterializzazione bisogna sconfiggere "l'energia di legame" che tiene insieme gli atomi.
L'unico modo per farlo è quello di riscaldare la materia a 1000 miliardi di gradi con un energia paragonabile a quella fornita da cento bombe all'idrogeno di un megatone.
Poi bisogna pensare a come "incanalare" questo flusso di materia, che energia bisogna imprimergli per il viaggio e via dicendo.
Ci sono anche numerosi altri problemi per un teletrasporto (come se non bastassero quelli descritti sopra), ma dato che non posso copiarli paro paro dal libro vi consiglio di comprarlo, ne vale sicuramente la pena.
Qualcuno dirà sicuramente: "Bella forza, se il teletrasporto fosse logico ci sarebbe già". Su questo non ci sono dubbi, quello che è in discussione è la contraddizione legata alle esigenze di sceneggiatura
A questo proposito vi ricordo una vignetta di Sev Trek che abbiamo pubblicato dove veniva chiesto a Geordi il perché non sprofondassero nel pavimento anche se potevano passare attraverso gli oggetti. In quel caso Geordi risponde: "Basta aggirare i buchi della trama...".
COMPUTERS - Capacità di memorizzazione
Fu una saggia decisione introdurre la finta unità di misura "Quad" per rappresentare l'ammontare dei dati in TNG.
Gli hard disk del mondo reale hanno accresciuto la loro capacità di immagazzinamento di migliaia di volte da quando sono stati inventati e se per TNG si fosse utilizzata la vera unità di misura, un computer dell'Enterprise di qualche decina di Megabytes (che nel 1987 rappresentavano un'enormità di spazio) al giorno d'oggi sarebbe diventato più che obsoleto.
Considerando che i volumi menzionati prima sono di solito nell'ordine dei Kiloquads o dei Megaquads, viene ovvio pensare che questo quad debba occupare un bel po' di spazio fisico in più rispetto ai suoi cugini bit e byte.
Secondo il TNG Technical Manual, l'Enterpise-D possiede tre nuclei principali del computer, due nella sezione a disco e uno nella sezione motori.
Ogni nucleo contiene 2048 moduli dedicati di 144 chip isolineari.
Alla capacità di 2.15 Kiloquads per chip, il totale cresce a 630000 Kiloquads per nucleo.
Considerando che gli altri due sono nuclei di backup, possiamo pensare che tutto il sistema non superi questa misura: 630000 Kiloquads.
Ora pensate a quanto è grossa l'Enterprise e a quanto sono grossi questi nuclei di memoria.
Dato che il computer dell'Enterprise-D è considerato il più grande sistema mobile installato su un'astronave (TNG: "11001001") è logico pensare che 630000 Kiloquads siano il limite assoluto per qualunque volume di dati.
E questo limite veniva rispettato in TNG.
In Voyager invece, gli sceneggiatori non sembrano porre la dovuta attenzione a queste limitazioni creando un inflazionamento della memoria del computer.
Facciamo qualche esempio ?
20 Gigaquads: informazioni caricate dall'anomalia spaziale nell'episodio della seconda stagione "Twisted" (Torsione Spaziale)
50 Gigaquads: dati necessari per ripristinare la personalità di Chakotay nell'episodio della prima stagione "Cathexis" (Intruso a bordo)
15000 Gigaquads: estensione delle subroutine della personalità del dottore olografico nell'episodio della terza stagione "The Swarm" (Lo Sciame)
30000 Gigaquads: dati sulle relazioni romantiche collezionate dal Dottore nell'episodio della quinta stagione "Someone to watch over me" (un giorno magari lo vedremo anche noi...)
60 TERAquads: dati provenienti dall'anomalia dell'episodio della sesta stagione "One small step" (vedi sopra...)
10 MILIONI di TERAquads: dati sui Borg collezionati dagli Hansens (DIECI anni prima di TNG) nell'episodio doppio della quinta stagione "Dark frontier" (mi viene da piangere...)
30 MILIONI di TERAquads: dati collezionati durante cinque anni nell'episodio della sesta stagione "The Voyager Conspiracy" (mi sa che saremo in pensione quando lo vedremo...)
47 MILIARDI di TERAquads: tutti dati provenienti dal database della Voyager assimilati da Uno nell'episodio della quinta stagione "Drone" (ogni commento è superfluo ed ogni speranza di visione è futile...)
Assumendo che quello che Uno ha scaricato nell'episodio "Drone" sia l'intero database della Voyager, allora la nave avrebbe una capacità di memoria superiore di 75 milioni di miliardi di volte rispetto ai computer dell'Enterprise-D. Questo farebbe sembrare Internet un calcolatore da tasca...
Il tutto dentro il piccolo corpo di Uno (se e come verrà realizzata una tecnologia che possa immagazzinare una tale quantità di dati in uno spazio così piccolo è ancora un'altra questione...).
Poi è quasi superfluo segnalare che le dimensioni dei computer della Voyager (344 metri in lunghezza) devono per forza essere più piccole che quelle degli enormi nuceli dell'Enterprise-D (642 metri in lunghezza).
Tutto questo rende questo aumento di memoria poco credibile.
I computer della Voyager sembrano ancora fare affidamento sui chip isolineari ciascuno dei quali può tenere al massimo un oloprogramma, come si vede ad esempio nell'episodio della quinta stagione "Course: Oblivion" (non dico niente sulle nostre beneamate emittenti...).
Giusto per divertirsi un po': 47 miliardi di Teraquads equivalgono a 2.18*1019 chip isolineari di 2.15 kiloquads ciascuno.
Se li mettessimo tutti vicini vicini occuperebbero un volume di 100000 kilometri cubici (o se vogliamo, 3875 cubi Borg).
Ma noi sappiamo che la Voyager è un po' più piccolina...
Al momento non ci sono spiegazioni su questo incremento di memoria, ma è plausibile pensare che gli sceneggiatori si siano lasciati un pelino andare sull'uso di Giga e Tera senza prima accertarne la plausibilità.
Infatti è un po' arduo pensare che questo possa avere un senso solo perché la Voyager è una astronave più nuova.
Magari sarà anche vero, ma comunque rimaniamo nello stesso periodo di TNG e DS9 e quindi un incremento di qualche miliardo di volte in pochi anni è semplicemente ridicolo anche per gli standard di una futura Flotta Stellare.
In aggiunta, è plausibile ipotizzare che da qui al 24° secolo lo sviluppo della tecnologia di memorizzazione dati subirà un rallentamento significativo, considerando che il limite fisico (la cella di memoria a singolo atomo) sarà probabilmente raggiunto nel 21°.
Ma la prova definitiva del delirio degli autori di Voyager è data nell'episodio "Dark Frontier".
Gli Hansen, prima di essere assimilati dai Borg, collezionano qualcosa come 10 MILIONI DI TERAQUADS e li mantengono memorizzati sulla loro piccola nave, la "Raven".
Questo accade 10 ANNI PRIMA che l'ammiraglia della Flotta Stellare, l'Enterprise-D, venga costruita (poverina... solo con 630000 Kiloquads di capacità...).
L'unico modo di accettare sia la misura TNG che quella VOY è pensare che si parli di quad differenti, ma anche questo è tutto tranne che plusibile dato che si farebbe solo una confusione immane.
NANITI E NANOSONDE
I naniti sono robot microscopici usati per la chirurgia cellulare negli organismi viventi.
I Borg hanno dei dispositivi simili, le nanosonde, che assimilano i corpi delle loro vittime su scala molecolare.
I nomi di questi dispositivi suggeriscono che le loro dimensioni siano nell'ordine dei nanometri e quindi non più grandi di un micrometro.
In questo caso potrebbe essere un problema spiegare come si possono integrare le funzioni meccaniche e l'alimentazione per le parti elettroniche in un dispositivo tanto piccolo.
Il limite assoluto per poter costruire è dato dalle dimensioni dell'atomo.
Questo ha un diametro compreso tra 10-10m (idrogeno) e 1nm=10-9m (atomo complesso).
Dobbiamo anche assumere che, realisticamente, questo dispositivo sia composto di un materiale tipo silicone, con una concentrazione di circa 1020 atomi per centimetro cubico.
Per implementare un'intelligenza "base" e le funzioni autonome di un nanita o di una nanosonda c'è bisogno di miliardi di transistor o di qualunque dispositivo più avanzato, figuriamoci quindi arrivare a dotarli di un "pensiero proprio".
Con un calcolo iper-ottimistico possiamo assumere che un atomo su dieci può attualmente venire usato come interruttore mentre gli altri servirebbero come connessione.
Quindi, possiamo ottenere poco meno di 107 transistor in un volume accettabile (sempre considerando il prefisso "nano") di un micrometro cubo.
Sistema di alimentazione, sensori e parti meccaniche, naturalmente sono esclusi da questo calcolo.
Se invece si volesse rimanere nel campo del micrometro che corrisponde alla misura delle cellule umane tipo l'eritrocita (globulo rosso) con i suoi 8µm di diametro, allora si potrebbe ancora tentare una chirurgia cellulare.
Spero di non aver distrutto nessun mito... :-)
Intendiamoci, non voglio fare come i cowboy che non vedevano un futuro per le prime motociclette (sarei il primo ad entrare in un ponte ologrammi...).
La storia è costellata da momenti dove una scoperta o un'intuizione sensazionale apre la strada a tutta una serie di nuove invenzioni neanche immaginabili prima di queste. In più, il progresso compie ogni giorno passi da gigante. Ad ogni modo, dico solo che bisogna andarci cauti. Certi dispositivi continueranno ad esistere solo nella nostra fantasia e in quella degli sceneggiatori di Star Trek a dispetto della buona volontà e del progresso raggiunto (anche perché se no non si chiamerebbe Fantascienza...).
Nel caso vogliate fare i conti con la realtà, vi consiglio ancora di acquistare il libro di Lawrence M. Krauss intitolato "La fisica di Star Trek", con premessa (e scusate se è poco...) di Stephen Hawking.
Nel libro sono spiegate le tecnologie che ho preso in esame (moooooolto meglio di come ho potuto fare qui...) e molte altre.
http://www.webtrekitalia.it/modules.php?name=News&file=article&sid=13
Cosa sono le YATI? Sono le famose contraddizioni di sceneggiatura, i paradossi tecnologici e via dicendo. In poche parole sono gli SVARIONI che costellano la storia della nostra beneamata serie.
Tra i vari siti che ho visitato, ne ho trovato uno che conteneva un articolo molto interessante e che il curatore della versione originale, il signor Bernd Schneider mi ha permesso di tradurre.
Nel caso vogliate andare a farci un salto, l'indirizzo di questo fantastico sito è: http://www.ex-astris-scientia.org e più precisamente, quello dell'articolo (in continua evoluzione, la versione usata da me è del 25-08-2000) è http://www.ex-astris-scientia.org/inconsistencies5.htm.
Assieme a questo articolo e con l'aiuto di "La fisica di Star Trek" un libro dell'eminente fisico ed astronomo Lawrence M. Krauss, ho preparato il collage che vi apprestate a leggere e che contiene tre delle innumerevoli tecnologie solitamente usate in star Trek:
- Il teletrasporto
- I computers
- I naniti e le nanosonde
IL TELETRASPORTO
Materia o bits ?
Il teletrasporto è stato discusso ed analizzato in maniera approfondita sia dai semplici fan che dagli scienziati più accreditati.
Nonostante ciò, questo è il dispositivo che detiene i principi di funzionamento più nebulosi di tutta la tecnologia Trek.
Per esempio, ancora adesso è da decidere se il raggio del teletrasporto contiene gli atomi (e quindi la materia) del soggetto o solo un flusso di dati (e quindi i bits) che rappresentano la sua mappa delle particelle e quindi le coordinate per la loro ricostruzione a dispetto della materia usata per la ricostruzione.
Un tentativo di spiegazione all'interno dello Star Trek TNG Technical Manual porta a pensare che il primo caso sia quello da seguire.
A questo punto, una persona non viene annientata quando si innesca il processo di smaterializzazione, ma viene cambiato solo il suo "stato", la sua consistenza, da solido a un flusso di materia (qualunque cosa stia a significare in un senso fisico o bilogico).
Questo fatto è supportato da varie testimonianze che affermano che le persone rimangono consapevoli e possono muoversi mentre è già partita la procedura di teletrasporto, come si può notare nell'episodio TNG della sesta stagione "Realm of fear" (Paure nascoste).
Oltre a ciò, si suppone che un oggetto o una persona smaterializzati rimangano unici e non possano quindi essere duplicati attivando semplicemente un secondo raggio di teletrasporto.
Questo tuttavia è esattamente quello che accade nell'episodio TNG della sesta stagione "Second Chances" (Duplicato), dove un altro Riker viene materializzato da un secondo raggio.
E ci sono altri episodi che suggeriscono che il teletrasporto sia in grado di ricreare la materia partendo da uno schema computerizzato.
Per esempio, nell'episodio DS9 della quarta stagione "Our Man Bashir" (Titolo provvisorio: Chissà-se-un-giorno-potremo-vedere-questo-episodio-su-una-rete-nazionale-che-non-abbia-bisogno-del-padellone), durante un teletrasporto di emergenza gli schemi di Sisko, Kira, Dax, Worf e O'Brien (probabilmente avevano dato le chiavi della base a Quark...) vengono immagazzinati in un computer del ponte ologrammi.
Nel mondo reale è stato condotto un esperimento, coronato dal successo, per trasferire lo stato quantico di un fotone.
La stampa lo ha battezzato "trasporto quantico".
Praticamente (come se fosse facile...) lo stato del fotone originale viene cambiato, e perciò detto fotone viene perso nell'operazione di determinazione del suo vero stato.
Ma il risultato può essere trasferito ed applicato ad una seconda particella che assumerà lo stesso stato e questi rimarrà sconosciuto per effetto del principio di indeterminazione di Heisenberg (spero di aver tradotto giusto, sono un fan, non un fisico quantistico...).
Ma allora questo potrebbe essere il sistema con il quale funzionano i compensatori di Heisenberg nel teletrasporto di Star Trek.
E' lecito domandarsi se questa procedura possa essere applicata ad oggetti più grandi.
Attualmente, una tecnologia che possa scansionare, disassemblare e riassemblare un oggetto come il corpo umano non esiste, neanche in teoria.
Tuttavia, se questo fosse possibile ed ogni particella avesse lo stesso trattamento del fotone menzionato prima, il trasportatore quantico trasferirebbe dati, ma non sarebbe in grado di produrre un copia dell'oggetto trasferito fino a quando il suo stato quantico originale non fosse distrutto a causa della lettura.
Il teletrasporto non funzionerà (sfortunatamente) mai come mostrato in Star Trek, anche se il trasporto di materia in teoria potrebbe essere possibile.
Da una parte abbiamo il fatto che il volume di dati da trattare è incredibilmente enorme considerando il numero di particelle facenti parte un corpo umano, siano questi atomi reali o solo bits.
Nel libro "La fisica di Star Trek", Lawrence Krauss calcola che in un corpo umano sono stipati 1028 atomi e, per comodità, ha supposto che un atomo possa venire codificato in 1 Kilobyte.
Ne consegue che un corpo umano abbia bisogno di 1028 Kilobytes di dati.
1028 (diecimila bilioni di bilioni) è un numero da paura, dato che equivale a 1 seguito da VENTOTTO zeri.
Per fare un esempio calzante, Krauss mette a confronto questo volume con quello che potrebbero tenere tutti i libri che siano mai stati scritti.
Ipotizzando un libro ogni 5 abitanti del pianeta e utilizzando una media di 1 Megabyte a libro, arriviamo ad avere 1012 (un bilione) di Kilobytes, ossia una cifra minore di circa sedici ordini di grandezza (circa diecimila bilioni di volte).
Ma diciamo che immagazzinare un volume così alto di dati sia una cosa fattibile.
Resta il problema dello spazio.
Quando Krauss scrisse il suo libro, esistevano hard disk da 10 Gigabytes (diecimila megabytes) e di uno spessore di 10 cm.
Se dovessimo usarne tanti quanti ne servirebbero per memorizzare lo schema di un corpo umano, otterremmo una pila alta un terzo della distanza che ci separa dal centro della galassia e cioè circa DIECIMILA anni luce (un viaggio di CINQUE ANNI a curvatura 9...).
Ma diciamo che anche questo si possa superare...
Anche se fosse implicata una qualche sorta di compressione Jpeg 3D (provate ad immaginare cosa rimarrebbe nel caso che il settaggio della compressione Jpg fosse troppo alto...), la larghezza di banda sarebbe troppo alta per qualunque canale (presente o futuro) che trasferisse il tutto in un tempo limitato di alcuni secondi.
I meccanismi più veloci per il trasferimento di informazioni digitali al giorno d'oggi sono in grado di trasferire all'incirca 100 Megabytes al secondo.
Usando questo metro, il famoso schema di un corpo umano per essere memorizzato avrebbe bisogno di un tempo circa 2000 volte maggiore dell'età attuale dell'universo (supponendo un'età approssimativa di 10 miliardi di anni).
Un po' troppo per un teletrasporto di emergenza... :-)
Un ennesimo problema è come mantenere la risoluzione necessaria (cioè la distinzione di due atomi vicini) se un oggetto fosse trasportato dalla superficie di un pianeta distante 40000 Km (la distanza massima nella quale è possibile operare un teletrasporto, come cita il TNG Technical Manual).
Senza descrivere tutto il ragionamento che Krauss usa nel suo libro, sappiate che l'Enterprise per poter fare ciò avrebbe bisogno di un telescopio con un apertura di 50000 Km di diametro.
Un telescopio più piccolo non potrebbe fornire una risoluzione necessaria alla scala del singolo atomo neppure in linea teorica.
E questo è niente, dato che abbiamo solo preso in esame alcuni dei tanti problemi da affrontare per un trasporto di informazioni e non la materia necessaria per il ricombinamento.
Solo per fare un esempio, per effettuare la smaterializzazione bisogna sconfiggere "l'energia di legame" che tiene insieme gli atomi.
L'unico modo per farlo è quello di riscaldare la materia a 1000 miliardi di gradi con un energia paragonabile a quella fornita da cento bombe all'idrogeno di un megatone.
Poi bisogna pensare a come "incanalare" questo flusso di materia, che energia bisogna imprimergli per il viaggio e via dicendo.
Ci sono anche numerosi altri problemi per un teletrasporto (come se non bastassero quelli descritti sopra), ma dato che non posso copiarli paro paro dal libro vi consiglio di comprarlo, ne vale sicuramente la pena.
Qualcuno dirà sicuramente: "Bella forza, se il teletrasporto fosse logico ci sarebbe già". Su questo non ci sono dubbi, quello che è in discussione è la contraddizione legata alle esigenze di sceneggiatura
A questo proposito vi ricordo una vignetta di Sev Trek che abbiamo pubblicato dove veniva chiesto a Geordi il perché non sprofondassero nel pavimento anche se potevano passare attraverso gli oggetti. In quel caso Geordi risponde: "Basta aggirare i buchi della trama...".
COMPUTERS - Capacità di memorizzazione
Fu una saggia decisione introdurre la finta unità di misura "Quad" per rappresentare l'ammontare dei dati in TNG.
Gli hard disk del mondo reale hanno accresciuto la loro capacità di immagazzinamento di migliaia di volte da quando sono stati inventati e se per TNG si fosse utilizzata la vera unità di misura, un computer dell'Enterprise di qualche decina di Megabytes (che nel 1987 rappresentavano un'enormità di spazio) al giorno d'oggi sarebbe diventato più che obsoleto.
Considerando che i volumi menzionati prima sono di solito nell'ordine dei Kiloquads o dei Megaquads, viene ovvio pensare che questo quad debba occupare un bel po' di spazio fisico in più rispetto ai suoi cugini bit e byte.
Secondo il TNG Technical Manual, l'Enterpise-D possiede tre nuclei principali del computer, due nella sezione a disco e uno nella sezione motori.
Ogni nucleo contiene 2048 moduli dedicati di 144 chip isolineari.
Alla capacità di 2.15 Kiloquads per chip, il totale cresce a 630000 Kiloquads per nucleo.
Considerando che gli altri due sono nuclei di backup, possiamo pensare che tutto il sistema non superi questa misura: 630000 Kiloquads.
Ora pensate a quanto è grossa l'Enterprise e a quanto sono grossi questi nuclei di memoria.
Dato che il computer dell'Enterprise-D è considerato il più grande sistema mobile installato su un'astronave (TNG: "11001001") è logico pensare che 630000 Kiloquads siano il limite assoluto per qualunque volume di dati.
E questo limite veniva rispettato in TNG.
In Voyager invece, gli sceneggiatori non sembrano porre la dovuta attenzione a queste limitazioni creando un inflazionamento della memoria del computer.
Facciamo qualche esempio ?
20 Gigaquads: informazioni caricate dall'anomalia spaziale nell'episodio della seconda stagione "Twisted" (Torsione Spaziale)
50 Gigaquads: dati necessari per ripristinare la personalità di Chakotay nell'episodio della prima stagione "Cathexis" (Intruso a bordo)
15000 Gigaquads: estensione delle subroutine della personalità del dottore olografico nell'episodio della terza stagione "The Swarm" (Lo Sciame)
30000 Gigaquads: dati sulle relazioni romantiche collezionate dal Dottore nell'episodio della quinta stagione "Someone to watch over me" (un giorno magari lo vedremo anche noi...)
60 TERAquads: dati provenienti dall'anomalia dell'episodio della sesta stagione "One small step" (vedi sopra...)
10 MILIONI di TERAquads: dati sui Borg collezionati dagli Hansens (DIECI anni prima di TNG) nell'episodio doppio della quinta stagione "Dark frontier" (mi viene da piangere...)
30 MILIONI di TERAquads: dati collezionati durante cinque anni nell'episodio della sesta stagione "The Voyager Conspiracy" (mi sa che saremo in pensione quando lo vedremo...)
47 MILIARDI di TERAquads: tutti dati provenienti dal database della Voyager assimilati da Uno nell'episodio della quinta stagione "Drone" (ogni commento è superfluo ed ogni speranza di visione è futile...)
Assumendo che quello che Uno ha scaricato nell'episodio "Drone" sia l'intero database della Voyager, allora la nave avrebbe una capacità di memoria superiore di 75 milioni di miliardi di volte rispetto ai computer dell'Enterprise-D. Questo farebbe sembrare Internet un calcolatore da tasca...
Il tutto dentro il piccolo corpo di Uno (se e come verrà realizzata una tecnologia che possa immagazzinare una tale quantità di dati in uno spazio così piccolo è ancora un'altra questione...).
Poi è quasi superfluo segnalare che le dimensioni dei computer della Voyager (344 metri in lunghezza) devono per forza essere più piccole che quelle degli enormi nuceli dell'Enterprise-D (642 metri in lunghezza).
Tutto questo rende questo aumento di memoria poco credibile.
I computer della Voyager sembrano ancora fare affidamento sui chip isolineari ciascuno dei quali può tenere al massimo un oloprogramma, come si vede ad esempio nell'episodio della quinta stagione "Course: Oblivion" (non dico niente sulle nostre beneamate emittenti...).
Giusto per divertirsi un po': 47 miliardi di Teraquads equivalgono a 2.18*1019 chip isolineari di 2.15 kiloquads ciascuno.
Se li mettessimo tutti vicini vicini occuperebbero un volume di 100000 kilometri cubici (o se vogliamo, 3875 cubi Borg).
Ma noi sappiamo che la Voyager è un po' più piccolina...
Al momento non ci sono spiegazioni su questo incremento di memoria, ma è plausibile pensare che gli sceneggiatori si siano lasciati un pelino andare sull'uso di Giga e Tera senza prima accertarne la plausibilità.
Infatti è un po' arduo pensare che questo possa avere un senso solo perché la Voyager è una astronave più nuova.
Magari sarà anche vero, ma comunque rimaniamo nello stesso periodo di TNG e DS9 e quindi un incremento di qualche miliardo di volte in pochi anni è semplicemente ridicolo anche per gli standard di una futura Flotta Stellare.
In aggiunta, è plausibile ipotizzare che da qui al 24° secolo lo sviluppo della tecnologia di memorizzazione dati subirà un rallentamento significativo, considerando che il limite fisico (la cella di memoria a singolo atomo) sarà probabilmente raggiunto nel 21°.
Ma la prova definitiva del delirio degli autori di Voyager è data nell'episodio "Dark Frontier".
Gli Hansen, prima di essere assimilati dai Borg, collezionano qualcosa come 10 MILIONI DI TERAQUADS e li mantengono memorizzati sulla loro piccola nave, la "Raven".
Questo accade 10 ANNI PRIMA che l'ammiraglia della Flotta Stellare, l'Enterprise-D, venga costruita (poverina... solo con 630000 Kiloquads di capacità...).
L'unico modo di accettare sia la misura TNG che quella VOY è pensare che si parli di quad differenti, ma anche questo è tutto tranne che plusibile dato che si farebbe solo una confusione immane.
NANITI E NANOSONDE
I naniti sono robot microscopici usati per la chirurgia cellulare negli organismi viventi.
I Borg hanno dei dispositivi simili, le nanosonde, che assimilano i corpi delle loro vittime su scala molecolare.
I nomi di questi dispositivi suggeriscono che le loro dimensioni siano nell'ordine dei nanometri e quindi non più grandi di un micrometro.
In questo caso potrebbe essere un problema spiegare come si possono integrare le funzioni meccaniche e l'alimentazione per le parti elettroniche in un dispositivo tanto piccolo.
Il limite assoluto per poter costruire è dato dalle dimensioni dell'atomo.
Questo ha un diametro compreso tra 10-10m (idrogeno) e 1nm=10-9m (atomo complesso).
Dobbiamo anche assumere che, realisticamente, questo dispositivo sia composto di un materiale tipo silicone, con una concentrazione di circa 1020 atomi per centimetro cubico.
Per implementare un'intelligenza "base" e le funzioni autonome di un nanita o di una nanosonda c'è bisogno di miliardi di transistor o di qualunque dispositivo più avanzato, figuriamoci quindi arrivare a dotarli di un "pensiero proprio".
Con un calcolo iper-ottimistico possiamo assumere che un atomo su dieci può attualmente venire usato come interruttore mentre gli altri servirebbero come connessione.
Quindi, possiamo ottenere poco meno di 107 transistor in un volume accettabile (sempre considerando il prefisso "nano") di un micrometro cubo.
Sistema di alimentazione, sensori e parti meccaniche, naturalmente sono esclusi da questo calcolo.
Se invece si volesse rimanere nel campo del micrometro che corrisponde alla misura delle cellule umane tipo l'eritrocita (globulo rosso) con i suoi 8µm di diametro, allora si potrebbe ancora tentare una chirurgia cellulare.
Spero di non aver distrutto nessun mito... :-)
Intendiamoci, non voglio fare come i cowboy che non vedevano un futuro per le prime motociclette (sarei il primo ad entrare in un ponte ologrammi...).
La storia è costellata da momenti dove una scoperta o un'intuizione sensazionale apre la strada a tutta una serie di nuove invenzioni neanche immaginabili prima di queste. In più, il progresso compie ogni giorno passi da gigante. Ad ogni modo, dico solo che bisogna andarci cauti. Certi dispositivi continueranno ad esistere solo nella nostra fantasia e in quella degli sceneggiatori di Star Trek a dispetto della buona volontà e del progresso raggiunto (anche perché se no non si chiamerebbe Fantascienza...).
Nel caso vogliate fare i conti con la realtà, vi consiglio ancora di acquistare il libro di Lawrence M. Krauss intitolato "La fisica di Star Trek", con premessa (e scusate se è poco...) di Stephen Hawking.
Nel libro sono spiegate le tecnologie che ho preso in esame (moooooolto meglio di come ho potuto fare qui...) e molte altre.
http://www.webtrekitalia.it/modules.php?name=News&file=article&sid=13