Harvester
02-11-2004, 15:34
........contro bush e pro kerry il suo film........:rolleyes:
http://www.repubblica.it/2004/j/speciale/altri/elezioniusa/appellomoore/appellomoore.html
Il regista invita tutti gli americani a non tirarsi indietro
e dà appuntamento "per festeggiare la vittoria"
Appello di Michael Moore al voto
"Alle urne per sconfiggere Bush"
"Il presidente è un vero fallimento. Kerry non vi convince?
Dategli una chance: vi ha salvato già la vita in Vietnam"
Il regista Michael Moore
WASHINGTON - Appello al voto 'last minute' di Michael Moore. Proprio mentre i seggi si aprono per le presidenziali Usa, il sito del regista americano autore di Fahrenheit 9/11 manda online una lettera appello per incitare al voto nel 'One day left' (gioco di parole per indicare le ultime ventiquattr'ore, ma anche l'augurio per la vittoria del candidato democratico).
Moore - che ha squinzagliato in Florida e Ohio decine di volontari armati di video-camere per documentare eventuali frodi, intimidazioni e irregolarità nel voto - ha scritto una lettera appello indirizzata ai protagonisti dello showdown. Ecco i passaggi salienti.
Ai conservatori e repubblicani. "Nell'intimo dei vostri cuori, sapete che Bush è un miserabile fallimento: dal fatto di non aver avuto alcuna strategia su cosa fare una volta conquistata Bagdad alle 380 tonnellate di esplosivo scomparso, questo ragazzo non ha idea alcuna di come si combatte e vince una guerra. Dovreste leggere le lettere dei soldati Usa in Iraq per sapere quanto li odiano gli abitanti di quel Paese. E in molti temono che non siamo lontani da un attacco contro la 'zona verde' di Bagdad tipo l'offensiva del Tet (il contrattacco lanciato il 30 gennaio 1968 dai guerriglieri nordvietnamiti durante la guerra del Vietnam n.d.r.), con centinaia di soldati americani e britannici che saranno uccisi". "Sappiamo che a molti di voi non piace Bush, ma non siete sicuri di Kerry: dategli una chance. Non vi aumenterà le tasse (a meno che non siate dei super-ricchi), non vi toglierà il fucile da caccia, non vi obbligherà a visitare la Francia. Ha rischiato la sua vita per voi tanti anni fa, vi chiede la chance di poterlo fare un'altra volta".
Ai miei amici di sinistra. "Okay, Kerry non è esattamente quello che dovrebbe essere. Avete ragione. Non è voi. E neppure me. Ma noi non siamo in corsa. E Kerry, sì".
A quelli che votano Ralph Nader. "Il suo partito, i Verdi, non lo appoggerà. Perché coloro che vogliono dar vita a un terzo partito nel Paese sanno che l'unico modo per farlo è costruire punti di contatto con quelli che credono negli stessi valori. Ma nessuno di costoro sacrificherà l'opportunità di allontanare George W. Bush dalla Casa Bianca".
A coloro che votano negli Stati già decisi. "Smettete di ascoltare chi dice che un voto non conta e che il vostro Stato è già stato deciso, a favore di Kerry o Bush. E' importante che voi votiate perché non è soltanto necessario che vinca Kerry, ma anche che abbia un mandato forte con un enorme sostegno popolare. Non dobbiamo soltanto sconfiggere Bush, dobbiamo mandare in fumo la destra conservatrice, il movimento neo-con".
A chi non vota. "Capisco perché non votiate: i politici rubano, non cambia mai nulla, voi siete solo un voto. Sì, i politici rubano. Ma lo fanno anche i venditori di automobili e nessuno ha smesso di comprarne".
A tutti coloro che votano per la prima volta. "Benvenuti nella più duratura e ininterrotta democrazia del mondo: è la vostra. La democrazia non è uno sport da stare a guardare: funziona solo se uscite dai banchi e partecipate".
Agli afroamericani. "L'America è un Paese che ha ancora qualche problemino razziale, tanto per usare un eufemismo. Al Gore sarebbe oggi presidente se migliaia di afroamericani non fossero stati frodati del loro voto nelle elezioni del 2000 in Florida. Ve lo prometto: non accadrà più. Migliaia di avvocati volontari sono arrivati in Florida e Ohio per verificare che non ci siano frodi e io ho organizzato 1.200
registi professionisti e amatoriali, armati di telecamere. Al primo segno di irregolarità, sguinzaglieremo una telecamera laddove c'è un sospetto di brogli".
A George W. Bush. "So che è un brutto momento per lei. Ci siamo passati tutti. 'Sei licenziato', è davvero una brutta accoppiata di parole quando usata insieme".
A John Kerry. "Grazie. E non preoccuparti, nessuno di noi ti abbandonerà quando sarai insediato. Ti saremo accanto a tenerti per mano e vigilare sul tuo comportamento. Non deluderci. Stiamo scommettendo su di te. E così il resto del mondo".
Infine, i saluti: "Ci vediamo alle urne e alla festa per la vittoria, domani sera. Michael Moore".
(2 novembre 2004)
http://www.repubblica.it/2004/j/speciale/altri/elezioniusa/appellomoore/appellomoore.html
Il regista invita tutti gli americani a non tirarsi indietro
e dà appuntamento "per festeggiare la vittoria"
Appello di Michael Moore al voto
"Alle urne per sconfiggere Bush"
"Il presidente è un vero fallimento. Kerry non vi convince?
Dategli una chance: vi ha salvato già la vita in Vietnam"
Il regista Michael Moore
WASHINGTON - Appello al voto 'last minute' di Michael Moore. Proprio mentre i seggi si aprono per le presidenziali Usa, il sito del regista americano autore di Fahrenheit 9/11 manda online una lettera appello per incitare al voto nel 'One day left' (gioco di parole per indicare le ultime ventiquattr'ore, ma anche l'augurio per la vittoria del candidato democratico).
Moore - che ha squinzagliato in Florida e Ohio decine di volontari armati di video-camere per documentare eventuali frodi, intimidazioni e irregolarità nel voto - ha scritto una lettera appello indirizzata ai protagonisti dello showdown. Ecco i passaggi salienti.
Ai conservatori e repubblicani. "Nell'intimo dei vostri cuori, sapete che Bush è un miserabile fallimento: dal fatto di non aver avuto alcuna strategia su cosa fare una volta conquistata Bagdad alle 380 tonnellate di esplosivo scomparso, questo ragazzo non ha idea alcuna di come si combatte e vince una guerra. Dovreste leggere le lettere dei soldati Usa in Iraq per sapere quanto li odiano gli abitanti di quel Paese. E in molti temono che non siamo lontani da un attacco contro la 'zona verde' di Bagdad tipo l'offensiva del Tet (il contrattacco lanciato il 30 gennaio 1968 dai guerriglieri nordvietnamiti durante la guerra del Vietnam n.d.r.), con centinaia di soldati americani e britannici che saranno uccisi". "Sappiamo che a molti di voi non piace Bush, ma non siete sicuri di Kerry: dategli una chance. Non vi aumenterà le tasse (a meno che non siate dei super-ricchi), non vi toglierà il fucile da caccia, non vi obbligherà a visitare la Francia. Ha rischiato la sua vita per voi tanti anni fa, vi chiede la chance di poterlo fare un'altra volta".
Ai miei amici di sinistra. "Okay, Kerry non è esattamente quello che dovrebbe essere. Avete ragione. Non è voi. E neppure me. Ma noi non siamo in corsa. E Kerry, sì".
A quelli che votano Ralph Nader. "Il suo partito, i Verdi, non lo appoggerà. Perché coloro che vogliono dar vita a un terzo partito nel Paese sanno che l'unico modo per farlo è costruire punti di contatto con quelli che credono negli stessi valori. Ma nessuno di costoro sacrificherà l'opportunità di allontanare George W. Bush dalla Casa Bianca".
A coloro che votano negli Stati già decisi. "Smettete di ascoltare chi dice che un voto non conta e che il vostro Stato è già stato deciso, a favore di Kerry o Bush. E' importante che voi votiate perché non è soltanto necessario che vinca Kerry, ma anche che abbia un mandato forte con un enorme sostegno popolare. Non dobbiamo soltanto sconfiggere Bush, dobbiamo mandare in fumo la destra conservatrice, il movimento neo-con".
A chi non vota. "Capisco perché non votiate: i politici rubano, non cambia mai nulla, voi siete solo un voto. Sì, i politici rubano. Ma lo fanno anche i venditori di automobili e nessuno ha smesso di comprarne".
A tutti coloro che votano per la prima volta. "Benvenuti nella più duratura e ininterrotta democrazia del mondo: è la vostra. La democrazia non è uno sport da stare a guardare: funziona solo se uscite dai banchi e partecipate".
Agli afroamericani. "L'America è un Paese che ha ancora qualche problemino razziale, tanto per usare un eufemismo. Al Gore sarebbe oggi presidente se migliaia di afroamericani non fossero stati frodati del loro voto nelle elezioni del 2000 in Florida. Ve lo prometto: non accadrà più. Migliaia di avvocati volontari sono arrivati in Florida e Ohio per verificare che non ci siano frodi e io ho organizzato 1.200
registi professionisti e amatoriali, armati di telecamere. Al primo segno di irregolarità, sguinzaglieremo una telecamera laddove c'è un sospetto di brogli".
A George W. Bush. "So che è un brutto momento per lei. Ci siamo passati tutti. 'Sei licenziato', è davvero una brutta accoppiata di parole quando usata insieme".
A John Kerry. "Grazie. E non preoccuparti, nessuno di noi ti abbandonerà quando sarai insediato. Ti saremo accanto a tenerti per mano e vigilare sul tuo comportamento. Non deluderci. Stiamo scommettendo su di te. E così il resto del mondo".
Infine, i saluti: "Ci vediamo alle urne e alla festa per la vittoria, domani sera. Michael Moore".
(2 novembre 2004)