ribbaldone
31-10-2004, 20:27
TOKYO - Il cadavere decapitato trovato a Bagdad è di Shosei Koda, 24 anni, il giapponese rapito 5 giorni fa in Iraq da un gruppo armato legato al terrorista giordano Abu Musab al-Zarqawi. Lo ha confermato stamani il governo giapponese. L'identificazione è avvenuta attraverso l'esame delle impronte digitali del cadavere inviate per via elettronica a Tokyo ed esaminate da esperti convocati dal governo giapponese, ha detto in una conferenza stampa il ministro degli Esteri giapponese Nobutaka Machimura.
"Il governo ha fatto tutto il possibile per la sua liberazione. E' motivo di fortissima indignazione e condanna che terroristi senza pietà abbiano stroncato in una maniera così vile la vita di un semplice cittadino. Tokyo condanna questo barbaro atto e combatterà insieme con i Paesi alleati ed amici questa barbarie", ha affermato il ministro, che non ha voluto precisare in quali condizioni fossero i resti trovati, "per rispetto dei sentimenti dei familiari", ha detto. Ma la tv pubblica Nhk ha reso noto, citando fonti irachene, che il cadavere aveva la testa decapitata e deposta accanto al corpo.
I genitori di Koda hanno chiesto scusa "dal profondo dei nostri cuori per l'ansia arrecata a tutti coloro che ci hanno sostenuto, e siamo pieni di gratitudine per il loro appoggio", si legge in una nota. I coniugi Koda hanno fatto sapere che pregano perché il popolo iracheno conosca la pace "al più presto".
Shosei Kyoda aveva lasciato la famiglia all'inizio del 2004 per un periodo di vacanza-studio-lavoro in Nuova Zelanda, poi in Israele e Giordania. Il 20 ottobre era partito da Amman, con un autobus notturno per Bagdad, dopo aver confidato ad un regista giapponese, Hiroshi Shinomiya, che voleva vedere l'Iraq e stare presso una famiglia amica a Bagdad. In tasca aveva 100 dollari. Era stato visto l'ultima volta nella capitale irachena il 23 ottobre, al terminal degli autobus, mentre saliva su una macchina dopo essere stato avvicinato da due giovani che parlavano inglese.
"I sequestratori avevano chiesto il ritiro delle truppe giapponesi dall'Iraq. Una richiesta inaccettabile perché il Giappone non cederà mai al ricatto. Il governo esprime tutta la sua solidarietà, piena e sincera, alla famiglia del giovane" ha affermato il ministro degli Esteri Machimura. Poi, la conferma che i soldati di Tokyo resteranno in Iraq: "Le truppe di terra giapponesi continuano la loro missione di aiuti umanitari". La missione, 570 militari con sede a Samawa, nell'Iraq meridionale tra Najaf e Nassiriya, approvata dal parlamento per un anno nel dicembre 2003, è prossima a scadere, ma fonti governative hanno ribadito di recente che sarà sicuramente prolungata.
Volevo sentire le vostre opinioni al riguardo, io personalmente sono rimasto un po' sorpreso dalla differenza tra il comportamento giapponese e il nostro in queste situazioni.
ciao
"Il governo ha fatto tutto il possibile per la sua liberazione. E' motivo di fortissima indignazione e condanna che terroristi senza pietà abbiano stroncato in una maniera così vile la vita di un semplice cittadino. Tokyo condanna questo barbaro atto e combatterà insieme con i Paesi alleati ed amici questa barbarie", ha affermato il ministro, che non ha voluto precisare in quali condizioni fossero i resti trovati, "per rispetto dei sentimenti dei familiari", ha detto. Ma la tv pubblica Nhk ha reso noto, citando fonti irachene, che il cadavere aveva la testa decapitata e deposta accanto al corpo.
I genitori di Koda hanno chiesto scusa "dal profondo dei nostri cuori per l'ansia arrecata a tutti coloro che ci hanno sostenuto, e siamo pieni di gratitudine per il loro appoggio", si legge in una nota. I coniugi Koda hanno fatto sapere che pregano perché il popolo iracheno conosca la pace "al più presto".
Shosei Kyoda aveva lasciato la famiglia all'inizio del 2004 per un periodo di vacanza-studio-lavoro in Nuova Zelanda, poi in Israele e Giordania. Il 20 ottobre era partito da Amman, con un autobus notturno per Bagdad, dopo aver confidato ad un regista giapponese, Hiroshi Shinomiya, che voleva vedere l'Iraq e stare presso una famiglia amica a Bagdad. In tasca aveva 100 dollari. Era stato visto l'ultima volta nella capitale irachena il 23 ottobre, al terminal degli autobus, mentre saliva su una macchina dopo essere stato avvicinato da due giovani che parlavano inglese.
"I sequestratori avevano chiesto il ritiro delle truppe giapponesi dall'Iraq. Una richiesta inaccettabile perché il Giappone non cederà mai al ricatto. Il governo esprime tutta la sua solidarietà, piena e sincera, alla famiglia del giovane" ha affermato il ministro degli Esteri Machimura. Poi, la conferma che i soldati di Tokyo resteranno in Iraq: "Le truppe di terra giapponesi continuano la loro missione di aiuti umanitari". La missione, 570 militari con sede a Samawa, nell'Iraq meridionale tra Najaf e Nassiriya, approvata dal parlamento per un anno nel dicembre 2003, è prossima a scadere, ma fonti governative hanno ribadito di recente che sarà sicuramente prolungata.
Volevo sentire le vostre opinioni al riguardo, io personalmente sono rimasto un po' sorpreso dalla differenza tra il comportamento giapponese e il nostro in queste situazioni.
ciao