Korn
21-10-2004, 09:37
Bello e sciupafemmine"
la photo-story di Re Silvio
di NATALIA ASPESI
Tutte le famiglie reali hanno un ufficio stampa che supplica i giornali di pubblicare foto di eredi al trono che sfrecciano innocenti in bicicletta e di principesse benefiche che accarezzano orfanelli, per occultare la notizia che gli stessi eredi si fanno di coca e le stesse principesse si fanno di giovanotti. Il vantaggio della famiglia reale italiana, quella di Berlusconi, è che non ha bisogno di uffici stampa perché dispone direttamente della stampa, possedendo quotidiani, settimanali, femminili, per non parlare dell'intero arco televisivo che giace tremando ai suoi piedi. Quindi: qualcosa non va, il trapianto di capelli non ha dato i frutti sperati, Siniscalco e Fazio paiono uccelli del malaugurio, qualcuno all'augusto passaggio spernacchia, l'Europa sbuffa e disapprova leggi ad personam accolte con entusiastico fervore dai dipendenti politici del boss, Canale 5 annaspa? Niente paura, un paio di telefonate agli stipendiati di casa e il gioco è fatto, un profumato mazzo di notizie rosa attenuerà i miasmi delle notizie nere e noi tutti si tornerà a sorridere, fiduciosi e contenti.
Ecco quindi l'ultimo romantico scoop: "Le foto mai viste di Berlusconi" titola l'imperdibile "Chi", Bibbia degli eventi rosa mondiali e megafono della Famiglia. "Le foto private del giovane Silvio Berlusconi" annuncia in ginocchio, in prima pagina, "Il Giornale". Il primo alletta in copertina le fan del premier con una foto di lui diciassettenne travestito da Simenon ma anche da spot per il callifugo Ciccarelli: bella faccia rotonda, ciuffo malandrino, pollice all'insù a dichiarare sia Vittoria! che Ok il prezzo è giusto! Il secondo turba con l'immagine in prima pagina di un magnifico giovane che assomiglia al povero Antonio Cifariello di "Le signorine dello 04" o di "Peccato di castità": il ventenne Silvio in costumino da bagno, seduto sulla sabbia (in Grecia, informa l'inappuntabile cronista), spalle ampie e torace più muscoloso di quello del celebre Costantino di casa De Filippi-Costanzo: quindi di casa reale.
Vana la speranza che aprendo i due giornali, dato l'annuncio di "foto mai viste" e "foto private" ce ne sia qualcuna un po' segreta, o addirittura libidinosa, del tipo che di solito "Chi" è così abile a scovare se riguardano calciatori e presentatrici tv: baci rubati, sgattaiolamenti in alberghetti, mutande da bagno abbassate per sbaglio, bocca piena di pastasciutta pendula. Siamo invece a una nuova puntata di simpatica santificazione popolare, un aggiornamento del famoso incunabolo "Una storia italiana", inviato alle famiglie nel marzo del 2001, allo scopo di spronarle, riuscendoci, a votare per quell'uomo che era proprio come uno di noi, solo un po' più stramiliardario. Già in quello straordinario racconto di "una vicenda umana" così esemplare, avevamo visto il presidente del Milan e di molte altre cose, cogliere ed annusare crocus nel bel prato fiorito di uno dei suoi immensi parchi, e per il passato, delicati ricordi di lui ragazzo della V ginnasio con i compagni di scuola, in pantaloni alla zuava (con mamma dal gran cappello di organza bianca, babbo stempiato e graziosa sorellina a punto smock), finto gangster liceale in gessato doppio petto e cappello a tesa larga alla Mitchum, travestito da Charles Trenet al microfono e poi delizioso bimbo con cappellino alla sbarazzina.
Essendo l'archivio privato di Berlusconi inesauribile (già presago del futuro radioso, deve aver conservato tutto per la gioia del popolo mai sazio di lui) solo questa immagine infantile si ritrova in Chi: tutte le altre, assolutamente inedite! E stranamente già in pose studiate se non addirittura ritoccate! Per esempio: Silvio fanciullo ha già l'accortezza di farsi fotografare seduto o se in piedi, da solo, perché non venga evidenziata la sua statura non atletica.
Diciottenne, è già massimamente levigato, riga dei capelli a destra, sguardo seducente e malinconico; trentenne, atteggiamento manageriale, massima serietà da venditore porta a porta, abbassa sulla fronte il ciuffo dei capelli e allunga le basette, già pensieroso di eventuali calvizie. Il servizio su Chi, 15 foto in bianco e nero, è completato, a colori, dal Berlusconi di oggi: e pare proprio che il tempo non sia passato per lui, tanto, a 68 anni, sono lisce le sue guance, non una ruga, non un gonfiore: per non parlare dei capelli, che crescono leggeri dove la natura li ha tolti ma i ritocchi li hanno rimessi.
Però Il Giornale va ancora più in là, nella spiritosa celebrazione: Silvio è proprio uno di noi, però meglio: "Un po' fustacchione, un po' simpatica canaglia, un po' sciupafemmine gaudente. Molto, molto italiano. Molto, molto nazional-popolare". Poi l'esegeta forse fa una gaffe: non perché definisca il giovane Berlusca meglio di Marlon Brando (che in quegli anni era quello meraviglioso di Fronte del porto), ma perché, preso da ammirazione sconfinata, lo dice molto più atletico di un certo Eraldo Pizzo, pallanuotista, purtroppo detto il Caimano di Recco. Quella parola lì, Caimano, era meglio lasciarla perdere: perché non solo sarà il titolo del nuovo film di Moretti che, si mormora, potrebbe occuparsi di un tipo alla Berlusconi. Ma soprattutto perché la usa il professore di diritto penale Franco Cordero, collaboratore di Repubblica, quando per descrivere gli appetiti di potere del nostro premier, dice proprio che ha "la cultura dei caimani".
la photo-story di Re Silvio
di NATALIA ASPESI
Tutte le famiglie reali hanno un ufficio stampa che supplica i giornali di pubblicare foto di eredi al trono che sfrecciano innocenti in bicicletta e di principesse benefiche che accarezzano orfanelli, per occultare la notizia che gli stessi eredi si fanno di coca e le stesse principesse si fanno di giovanotti. Il vantaggio della famiglia reale italiana, quella di Berlusconi, è che non ha bisogno di uffici stampa perché dispone direttamente della stampa, possedendo quotidiani, settimanali, femminili, per non parlare dell'intero arco televisivo che giace tremando ai suoi piedi. Quindi: qualcosa non va, il trapianto di capelli non ha dato i frutti sperati, Siniscalco e Fazio paiono uccelli del malaugurio, qualcuno all'augusto passaggio spernacchia, l'Europa sbuffa e disapprova leggi ad personam accolte con entusiastico fervore dai dipendenti politici del boss, Canale 5 annaspa? Niente paura, un paio di telefonate agli stipendiati di casa e il gioco è fatto, un profumato mazzo di notizie rosa attenuerà i miasmi delle notizie nere e noi tutti si tornerà a sorridere, fiduciosi e contenti.
Ecco quindi l'ultimo romantico scoop: "Le foto mai viste di Berlusconi" titola l'imperdibile "Chi", Bibbia degli eventi rosa mondiali e megafono della Famiglia. "Le foto private del giovane Silvio Berlusconi" annuncia in ginocchio, in prima pagina, "Il Giornale". Il primo alletta in copertina le fan del premier con una foto di lui diciassettenne travestito da Simenon ma anche da spot per il callifugo Ciccarelli: bella faccia rotonda, ciuffo malandrino, pollice all'insù a dichiarare sia Vittoria! che Ok il prezzo è giusto! Il secondo turba con l'immagine in prima pagina di un magnifico giovane che assomiglia al povero Antonio Cifariello di "Le signorine dello 04" o di "Peccato di castità": il ventenne Silvio in costumino da bagno, seduto sulla sabbia (in Grecia, informa l'inappuntabile cronista), spalle ampie e torace più muscoloso di quello del celebre Costantino di casa De Filippi-Costanzo: quindi di casa reale.
Vana la speranza che aprendo i due giornali, dato l'annuncio di "foto mai viste" e "foto private" ce ne sia qualcuna un po' segreta, o addirittura libidinosa, del tipo che di solito "Chi" è così abile a scovare se riguardano calciatori e presentatrici tv: baci rubati, sgattaiolamenti in alberghetti, mutande da bagno abbassate per sbaglio, bocca piena di pastasciutta pendula. Siamo invece a una nuova puntata di simpatica santificazione popolare, un aggiornamento del famoso incunabolo "Una storia italiana", inviato alle famiglie nel marzo del 2001, allo scopo di spronarle, riuscendoci, a votare per quell'uomo che era proprio come uno di noi, solo un po' più stramiliardario. Già in quello straordinario racconto di "una vicenda umana" così esemplare, avevamo visto il presidente del Milan e di molte altre cose, cogliere ed annusare crocus nel bel prato fiorito di uno dei suoi immensi parchi, e per il passato, delicati ricordi di lui ragazzo della V ginnasio con i compagni di scuola, in pantaloni alla zuava (con mamma dal gran cappello di organza bianca, babbo stempiato e graziosa sorellina a punto smock), finto gangster liceale in gessato doppio petto e cappello a tesa larga alla Mitchum, travestito da Charles Trenet al microfono e poi delizioso bimbo con cappellino alla sbarazzina.
Essendo l'archivio privato di Berlusconi inesauribile (già presago del futuro radioso, deve aver conservato tutto per la gioia del popolo mai sazio di lui) solo questa immagine infantile si ritrova in Chi: tutte le altre, assolutamente inedite! E stranamente già in pose studiate se non addirittura ritoccate! Per esempio: Silvio fanciullo ha già l'accortezza di farsi fotografare seduto o se in piedi, da solo, perché non venga evidenziata la sua statura non atletica.
Diciottenne, è già massimamente levigato, riga dei capelli a destra, sguardo seducente e malinconico; trentenne, atteggiamento manageriale, massima serietà da venditore porta a porta, abbassa sulla fronte il ciuffo dei capelli e allunga le basette, già pensieroso di eventuali calvizie. Il servizio su Chi, 15 foto in bianco e nero, è completato, a colori, dal Berlusconi di oggi: e pare proprio che il tempo non sia passato per lui, tanto, a 68 anni, sono lisce le sue guance, non una ruga, non un gonfiore: per non parlare dei capelli, che crescono leggeri dove la natura li ha tolti ma i ritocchi li hanno rimessi.
Però Il Giornale va ancora più in là, nella spiritosa celebrazione: Silvio è proprio uno di noi, però meglio: "Un po' fustacchione, un po' simpatica canaglia, un po' sciupafemmine gaudente. Molto, molto italiano. Molto, molto nazional-popolare". Poi l'esegeta forse fa una gaffe: non perché definisca il giovane Berlusca meglio di Marlon Brando (che in quegli anni era quello meraviglioso di Fronte del porto), ma perché, preso da ammirazione sconfinata, lo dice molto più atletico di un certo Eraldo Pizzo, pallanuotista, purtroppo detto il Caimano di Recco. Quella parola lì, Caimano, era meglio lasciarla perdere: perché non solo sarà il titolo del nuovo film di Moretti che, si mormora, potrebbe occuparsi di un tipo alla Berlusconi. Ma soprattutto perché la usa il professore di diritto penale Franco Cordero, collaboratore di Repubblica, quando per descrivere gli appetiti di potere del nostro premier, dice proprio che ha "la cultura dei caimani".