IpseDixit
21-10-2004, 00:30
Transparency International, un'associazione che lavora in 146 paesi ed elabora un indice annuale per misurare la percezione della diffusione della corruzione nel settore pubblico e nella politica, ha dato uno scarno 4,8 all'Italia. Secondo l'associazione, le tangenti muovono nel mondo circa 400 miliardi di dollari l'anno > La classifica
La trasparenza dell'amministrazione pubblica italiana non è elevata: il voto è sotto la sufficienza. Lo sostiene l'organizzazione Transparency International, un'associazione che lavora in 146 paesi ed elabora un indice annuale (il Coprruption perception index) per misurare proprio la «percezione della diffusione della corruzione nel settore pubblico e nella politica».
Quest'anno l'Italia da Transparency Internacional riceve un voto di 4,8 su dieci, è al 42esimo posto al mondo. L'anno scorso il «voto di trasparenza» del nostro paese era stato di 5,3. Nel 2002 era stato di 5,2, nel 2001 di 5,5: il valore più alto nell'ultimo decennio. Va detto però che l'organizzazione stessa avvisa che il suo indice non può essere confrontato con quello degli anni precedenti, perché il numero e il contenuto delle interviste proposte in ciascun paese variano di anno in anno, insieme con la metodologia impiegata.
Secondo Transparency International, le tangenti pagate nel mondo ammontano a 400 miliardi di dollari (333 miliardi di euro circa) con gravi conseguenze sullo sviluppo economico e sociale. Secondo la Banca mondiale, invece, la corruzione raggiunge un valore pari al 5 per cento del reddito mondiale: 1.500 miliardi di dollari (1.250 miliardi d'euro). Transparency International ipotizza che in Italia la cifra che viene impiegata per retribuire i corrotti valga circa 70 miliardi d'euro.
Transparency International sollecita Roma affinché venga tempestivamente nominato l'«Alto commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione». Il regolamento che ne disciplina attribuzioni e compiti è stato approvato dal Parlamento italiano il 29 settembre scorso: ora manca soltanto il nome del commissario.
http://www.panorama.it/italia/cronaca/articolo/ix1-A020001027386
La trasparenza dell'amministrazione pubblica italiana non è elevata: il voto è sotto la sufficienza. Lo sostiene l'organizzazione Transparency International, un'associazione che lavora in 146 paesi ed elabora un indice annuale (il Coprruption perception index) per misurare proprio la «percezione della diffusione della corruzione nel settore pubblico e nella politica».
Quest'anno l'Italia da Transparency Internacional riceve un voto di 4,8 su dieci, è al 42esimo posto al mondo. L'anno scorso il «voto di trasparenza» del nostro paese era stato di 5,3. Nel 2002 era stato di 5,2, nel 2001 di 5,5: il valore più alto nell'ultimo decennio. Va detto però che l'organizzazione stessa avvisa che il suo indice non può essere confrontato con quello degli anni precedenti, perché il numero e il contenuto delle interviste proposte in ciascun paese variano di anno in anno, insieme con la metodologia impiegata.
Secondo Transparency International, le tangenti pagate nel mondo ammontano a 400 miliardi di dollari (333 miliardi di euro circa) con gravi conseguenze sullo sviluppo economico e sociale. Secondo la Banca mondiale, invece, la corruzione raggiunge un valore pari al 5 per cento del reddito mondiale: 1.500 miliardi di dollari (1.250 miliardi d'euro). Transparency International ipotizza che in Italia la cifra che viene impiegata per retribuire i corrotti valga circa 70 miliardi d'euro.
Transparency International sollecita Roma affinché venga tempestivamente nominato l'«Alto commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione». Il regolamento che ne disciplina attribuzioni e compiti è stato approvato dal Parlamento italiano il 29 settembre scorso: ora manca soltanto il nome del commissario.
http://www.panorama.it/italia/cronaca/articolo/ix1-A020001027386