Trovata x caso oggi la rivista mentre riordinavo, vi copio il pezzo xchè secondo me merita davver:
La rivista è dell'agosto 2003
Indice
Premessa. Tutti i supporti di memorizzazione, dischi o dischetti che siano, dispongono di un' area logica che costituisce l'indice dei contenuti: asportate o manipolate quell'area a vostro piacere e i file, pur rimanendo fisicamente registrati dal supporto, risulteranno inesistenti, irraggiungibili, invisibili all'occhio umano.
Il mese scorso, un signore di nome Terry Semel ha estratto dal portafoglio la bellezza di 1.600 milioni di dollari per l'acquistare un' azienda, sconosciuta ai più, di nome Overture, specializzati nella raccolta pubblicitaria on-line.
Overture, a sua volta, è propietario di AltaVista e AllTheWeb, le società che controllano i due più potenti (e omonimi) motori di ricerca, Google a parte. L'operazione, per quanto colossale, potrebbe essere relegata alle sole pagine grige e inamidate di un quotidiano finanziario, se non fosse che il nostro Terry è il presidente di Yahoo!, società simbolo della Net Economy e, soprattutto, il più grande fornitore di servizi che Internet abbia mai conosciuto sin dalla sua fondazione.
Se a ciò si aggiunge che, sempre il buon Terry, appena qualche mese fa aveva inserito tra i gioelli di famiglia la Inkotomi Corporation, società titolare di un altro dei più potenti motori di ricerca disponibili sul mercato, l'argomento sembra sempre più attenere alla sfera dell'etica sociale che a quella dell'economia. Vediamo allora di tradurre questa telenovela di matrioska finansiarie, scatole cinesi e acquisizioni arrembanti, sul piano dell'etica del consumo.
Yahoo! - ma identico discorso si potrebbe fare per il suo unico concorrente, Google Non è solo un motre di ricerca, nel senso stretto del termine.
Si tratta in realtà di una ben più complessa società di "marketing integrato", che offre una vastissima gamma di soluzioni pubblicitariem sfruttando la popolarità, questo si, del proprio motore di ricerca: tra i suoi prodotti redditizi c'è proprio il "posizionamento a pagamento" delle aziende inserzioniste tra i risultati di ogni singola interrogazione del motore.
Il merato della cosiddetta "ricerca sponsorizzata" è stato stimato per il 2006 in 5 miliardi di dollari.Un favoloso bottino che nessuno ha intenzione di spartire.Ecco perchè i colossi della Rete stanno investendo anche i soldi che non hanno per conquestar, il più rapidamente possibile, il monopolio assoluto dei motori di ricerca.
Si tratta di un processo di concentrazione di proporzioni bibliche che, proprio per il volume degli investimenti in gioco, ha le sembianze di una gara a eliminazione dove bisogna comprare prima di essere comprati.
Coocle o Yahoo! che sia (pur considerando il pempiterno "fattore Microsoft") ne resterà, quasi sicuramente, soltanto uno.
Nelle mani di uno solo, quindi, finirà la gestione del "grande indice di Internet".
Si, Internet, il più grande supporto di memorizzazione esistente al mondo.
Andrea Maselli -
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