Korn
19-10-2004, 18:46
Venturina, è troppo lento
Espulso raccattapalle down
Sull'accaduto la procura degli arbitri apre un'indagine
LIVORNO - Il suo è un volto noto. Una faccia che gli appassionati tifosi del Venturina conoscono bene. Tutte le domenica, nelle partite casalinghe, Piero Andreotti si improvvisa raccattapalle. Ma, domenica scorsa, le cose non sono andate per il verso giusto. Piero è stato invitato dall'arbitro a uscire e ad andare in tribuna, su richiesta della squadra avversaria: il Rieti. Andreotti infatti è down e sembra che la rimessa in campo delle palle sia apparsa agli avversari troppo lenta, da qui la richiesta di sostituirlo. Sull'episodio indagherà la procura arbitrale: il presidente dell'Aia Tullio Lanese ha incaricato il procuratore arbitrale Marcello Cardona, che convocherà al più presto l'arbitro e gli assistenti. L'indagine si concluderà in un paio di giorni. L'arbitro rischia una grave punizione.
Evidentemente i giocatori del Rieti, ipotizza il Tirreno che ha pubblicato la notizia, devono aver pensato che dietro quella lentezza nel rimettere in campo le palle ci fosse della malizia. Così, tra il primo e il secondo tempo, l'arbitro Davide Maiolani, di Lugo di Romagna, è entrato negli spogliatoi del Venturina per comunicare ai dirigenti che Piero non poteva rientrare in campo alla ripresa della gara. "Non è gradito alla panchina avversaria" è stata la spiegazione. E' toccato poco dopo al direttore sportivo del Venturina , Valerio Olmi, accompagnare Piero Andreotti in tribuna, tra le poltroncine dei distinti. "Il Rieti ha vinto perché è stato espulso un down - attacca il presidente toscano Renato Cerboneschi - Non c'era affatto malizia Piero non voleva certo avvantaggiare la nostra squadra".
Ma il presidente della società reatina Stefano Palombi non ci sta. Le cose sono andate diversamente, a suo dire. E spiega: "Il Rieti, che aveva ben altri problemi da risolvere in campo, non ha assolutamente fatto presente all'arbitro la necessità di allontanare quel raccattapalle, quindi se una decisione in tal senso è stata presa non è avvenuto per nostra iniziativa. Nonostante questo ritengo comunque che l'arbitro abbia agito bene". "Questa vicenda è frutto della fantasia e forse dello scoramento vissuto da una persona che ha visto perdere la propria squadra del cuore", ha aggiunto Palombi, secondo il quale "l'arbitro ha semplicemente evitato che l'uomo diventasse un pericolo per se stesso.
Piero, 44 anni, vive a Venturina con una delle sue sorelle. Orfano di entrambi i genitori, passa l'inverno a Venturina con Antonietta, mentre l'estate in Sardegna, dove vive un'altra sorella. A Venturina lavora ed è inserito nella vita sociale. Abita di fronte allo stadio Santa Lucia. La domenica si diverte a bordo campo. Per lui è una passione. Dietro la quale, qualcuno, ha voluto vedere una dose di malizia. E così Piero la partita l'ha dovuta vedere dalla tribuna.
Espulso raccattapalle down
Sull'accaduto la procura degli arbitri apre un'indagine
LIVORNO - Il suo è un volto noto. Una faccia che gli appassionati tifosi del Venturina conoscono bene. Tutte le domenica, nelle partite casalinghe, Piero Andreotti si improvvisa raccattapalle. Ma, domenica scorsa, le cose non sono andate per il verso giusto. Piero è stato invitato dall'arbitro a uscire e ad andare in tribuna, su richiesta della squadra avversaria: il Rieti. Andreotti infatti è down e sembra che la rimessa in campo delle palle sia apparsa agli avversari troppo lenta, da qui la richiesta di sostituirlo. Sull'episodio indagherà la procura arbitrale: il presidente dell'Aia Tullio Lanese ha incaricato il procuratore arbitrale Marcello Cardona, che convocherà al più presto l'arbitro e gli assistenti. L'indagine si concluderà in un paio di giorni. L'arbitro rischia una grave punizione.
Evidentemente i giocatori del Rieti, ipotizza il Tirreno che ha pubblicato la notizia, devono aver pensato che dietro quella lentezza nel rimettere in campo le palle ci fosse della malizia. Così, tra il primo e il secondo tempo, l'arbitro Davide Maiolani, di Lugo di Romagna, è entrato negli spogliatoi del Venturina per comunicare ai dirigenti che Piero non poteva rientrare in campo alla ripresa della gara. "Non è gradito alla panchina avversaria" è stata la spiegazione. E' toccato poco dopo al direttore sportivo del Venturina , Valerio Olmi, accompagnare Piero Andreotti in tribuna, tra le poltroncine dei distinti. "Il Rieti ha vinto perché è stato espulso un down - attacca il presidente toscano Renato Cerboneschi - Non c'era affatto malizia Piero non voleva certo avvantaggiare la nostra squadra".
Ma il presidente della società reatina Stefano Palombi non ci sta. Le cose sono andate diversamente, a suo dire. E spiega: "Il Rieti, che aveva ben altri problemi da risolvere in campo, non ha assolutamente fatto presente all'arbitro la necessità di allontanare quel raccattapalle, quindi se una decisione in tal senso è stata presa non è avvenuto per nostra iniziativa. Nonostante questo ritengo comunque che l'arbitro abbia agito bene". "Questa vicenda è frutto della fantasia e forse dello scoramento vissuto da una persona che ha visto perdere la propria squadra del cuore", ha aggiunto Palombi, secondo il quale "l'arbitro ha semplicemente evitato che l'uomo diventasse un pericolo per se stesso.
Piero, 44 anni, vive a Venturina con una delle sue sorelle. Orfano di entrambi i genitori, passa l'inverno a Venturina con Antonietta, mentre l'estate in Sardegna, dove vive un'altra sorella. A Venturina lavora ed è inserito nella vita sociale. Abita di fronte allo stadio Santa Lucia. La domenica si diverte a bordo campo. Per lui è una passione. Dietro la quale, qualcuno, ha voluto vedere una dose di malizia. E così Piero la partita l'ha dovuta vedere dalla tribuna.